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    Novara, Squarcini: “Siamo già un bel gruppo, coeso. Un segnale molto positivo”

    Tornerà in campo venerdì a Monza, per un allenamento congiunto con il Vero Volley (inizio ore 15.45), la Igor Volley di Lorenzo Bernardi, che prosegue la propria preparazione al Centro Pavesi di Milano. Tocca a Federica Squarcini fare il punto sull’andamento dei lavori, a oltre un mese dal raduno e alla vigilia di settimane intense che porteranno all’esordio in campionato.

    “Ho provato una sensazione strana a Bergamo, quando siamo scese in campo per il nostro primo allenamento congiunto – racconta la centrale toscana – perché siamo già un bel gruppo, coeso, e questo dà l’impressione che siamo insieme da più del mese che di fatto abbiamo condiviso in palestra e fuori. Penso che sia un segnale molto positivo, è una cosa di cui sono convinta e che ripeto ogni anno: il gruppo e la sua coesione faranno la differenza nel corso di una stagione lunga e piena di impegni. Ovviamente serve lavorare sulla tecnica e la tattica, perché sono fondamentali per costruire qualcosa di importante, ma il resto lo farà proprio quello che avremo costruito tra di noi“.

    “Per adesso – prosegue Squarcini – provo sensazioni molto positive e vedo che in palestra c’è tanta energia, così come fuori dal campo. Sicuramente ha un peso in questo il fatto che siamo giovani, ben amalgamate come età, e già ben affiatate. Sono davvero contenta, stiamo lavorando bene e ci stiamo costruendo delle basi per affrontare una stagione impegnativa. In questo senso, vivere una sorta di “collegiale” qui al Centro Pavesi ci sta dando l’opportunità di ottimizzare ogni minuto vissuto insieme, in campo e fuori. Sappiamo che ci aspettano momenti belli e altri più difficili e in questo secondo frangente il fatto di conoscerci bene e di essere unite potrà sicuramente darci una mano“.

    La chiusura è per la scelta di vestire l’azzurro: “Novara è un club importante e ambizioso, come lo sono anche io, e lavorare con un allenatore come Lorenzo Bernardi, visti anche i suoi trascorsi da giocatore, è un onore e uno stimolo. Può essere un valore aggiunto il fatto che lui conosca certe dinamiche, avendole vissute da giocatore, e che ci possa offrire al riguardo anche un punto di vista diverso, da tecnico“.

    (fonte: Comunicato stampa) LEGGI TUTTO

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    Azzurre d’oro, un mese dopo: aneddoti, ricordi, emozioni, parla la famiglia Danesi

    L’11 agosto la Nazionale femminile ha conquistato il primo oro olimpico della storia della pallavolo italiana. Una giornata memorabile, una finale che ha appassionato l’Italia intera, una squadra che ha fatto innamorare chiunque di sé ma anche di questo sport.

    A un mese esatto di distanza noi di VolleyNews abbiamo pensato di celebrare ancora quella impresa e vivere ancora quelle emozioni. Abbiamo pensato di farlo, però, da un punto di vista diverso: il racconto di una famiglia, quella del capitano azzurro Anna Danesi.

    Come molti, forse tutti gli altri parenti delle giocatrici azzurre, papà Giuliano, mamma Marta e Federica, la sorella maggiore di Anna, per scaramanzia aspettano a fare i biglietti per Parigi fino ai quarti. Battuta la Serbia prenotano tutto la sera stessa. Per la semifinale contro la Turchia vogliono essere vicini ad Anna ad ogni costo. I genitori si imbarcano da Milano, volo Air France. Federica, più grande di cinque anni, parte da Copenhagen, dove vive con il marito norvegese e il figlio, ma le cancellano il volo. Non sarà questo a fermarla, prende quello successivo e parte due ore dopo per poi incontrare i genitori a Parigi in albergo.

    “Fortunatamente ne abbiamo trovato uno vicino al palazzetto – ci racconta Federica – Mamma e papà non stavano nella pelle, siamo arrivati ai cancelli con così largo anticipo che era ancora tutto chiuso. Una volta entrati ci siamo dovuti dividere: io e mamma da una parte, insieme alla sorella di Alessia Orro, la mamma e il fratello di Charly Cambi e la mamma di Kate Antropova. Il mio papà dalla parte opposta con il fidanzato di Anna“.

    “Quando le ragazze sono entrate in campo per il riscaldamento ci siamo sbracciate per farci vedere da Anna, volevamo che sapesse che fossimo lì con lei. Se non ci avesse visti avrebbe potuto preoccuparsi pensando che qualcosa nel viaggio fosse andato storto e questo non doveva accadere. I nostri sguardi si sono incrociati subito, ora la sua e la nostra partita poteva iniziare”.

    (foto famiglia Danesi per VolleyNews.it)

    “Durante la semifinale con le altre famiglie non ci siamo detti molto, bastavano gli sguardi, guardarsi negli occhi per capire che tutti stavamo provando le stesse emozioni. Poi alla fine della partita ci siamo abbracci tutti e siamo scoppiati tutti a piangere. Quel momento è stato bellissimo – spiega ancora Federica Danesi –. A noi non importava del risultato, noi dovevamo essere lì per Anna e supportarla sia nella vittoria che nella sconfitta“.

    “Dopo la partita tutte le famiglie si sono ritrovate e ricongiunte in una sorta di ‘family aerea’ e anche lì è stato molto emozionante perché aspettavamo che le ragazze uscissero dagli spogliatoi per salutarci ed è stato bello vedere la gioia di Anna così come di tutte le altre. Anche lì lacrime a secchiate… Ricordo d’aver visto la sorella di Orro in altre occasioni, ma non ci conoscevamo benissimo, quel giorno invece non so quante volte ci siamo abbracciate. Condividere tutto questo con lei e le altre famiglie è un qualcosa che non dimenticheremo mai“.

    L’abbraccio tra le sorelle Danesi al termine della semifinale olimpica (foto famiglia Danesi per VolleyNews.it)

    È giovedì 8 agosto, alla finale olimpica mancano meno di tre giorni. La famiglia Danesi riesce a incontrare Anna nell’hotel della nazionale il giorno dopo per un altro veloce saluto. Di pallavolo non si parla, questa è la regola tra loro. Si parla però di Parigi, dell’atmosfera olimpica.

    “In quei giorni davanti ai miei occhi ho visto la pace del mondo, e il mondo in pace – ci racconta papà Giuliano – . Una città bloccata, traffico assente, dove tutti erano liberi di circolare, serenamente. A Parigi in quei giorni abbiamo incontrato persone di qualunque nazionalità, persone felici di stare insieme, ognuno sempre con indosso una maglietta, un cappellino, un qualcosa che identificasse il suo Paese. Una festa di colori, di emozioni, di sorrisi. Immagini che porterò sempre con me. Non so perché ma avevo portato con me una maglietta con la scritta Pace ricevuta una volta ad una partita a Monza. Sono stato fiero e felice di indossarla per le vie di Parigi”.

    Federica, Marta, Giuliano Danesi (foto famiglia Danesi per VolleyNews.it)

    Federica, invece, tra venerdì e sabato racconta di aver visto più gare che poteva, di qualsiasi sport, compresa la finale per il bronzo tra Turchia e Brasile giocata sabato 10. “L’Olimpiade è davvero qualcosa di unico, per me è stata un’esperienza così forte che la prossima volta che i Giochi si disputeranno in Europa farò di tutto per andarci con mio marito e mio figlio”.

    Insomma, tra la semifinale e la finale i Danesi cercano di distrarsi in tutti i modi, facendo anche i turisti, ma poi le ore passano, passano quei due giorni e arriva la finale per l’oro.

    Giuliano, Federica e Marta Danesi (foto famiglia Danesi per VolleyNews.it)

    “Io – ammette papà Danesi – non sono scaramantico, però questa ve la devo raccontare. In semifinale avevo la maglietta che prima delle Olimpiadi il Comune di Roncadelle, il nostro paesino, aveva regalato ai suoi tre atleti. La mattina della finale mi son detto: qua non c’è bisogno di essere scaramantici, queste cose non funzionano. Alla fine però – ride, ndr – mi sono rivestito di tutto punto esattamente con le stesse cose che avevo indossato alla semifinale”.

    “Il giorno prima, passeggiando in centro, siamo capitati davanti a una vetrina che esponeva tutte e tre le medaglie. Mi son detto, male che vada è argento, va bene lo stesso. Poi però ho fissato intensamente la medaglia d’oro. Lì per lì non ci diedi troppa importanza, ma ora, a distanza di un mese, quel ricordo ce l’ho stampato in mente come se fosse ieri”.

    (foto famiglia Danesi per VolleyNews.it)

    Se per la semifinale i Danesi si erano presentati ai cancelli due ore prima, questa volta per la finale hanno pensato bene di farlo… tre ore prima. Una volta dentro riescono a sedersi tutti e tre uno vicino all’altro. “Io alle partite non sono molto partecipativo, mi isolo, mi chiudo in me stesso, i miei occhi sono solo sul campo. Mia moglie e mia figlia invece…” Loro invece il tifo lo fanno eccome, insieme a tutte le altre famiglie. Domenica 11 agosto, poi, gli riesce benissimo perché non c’è da soffrire, c’è solo da gioire dal primo all’ultimo punto.

    “Tra di noi, e con le altre famiglie, ci guardavamo increduli – racconta ancora Federica –. Sta succedendo davvero, stanno vincendo. Vorrei spiegare a parole cosa stavamo provando tutti ma è una cosa impossibile. Caduta l’ultima palla ho preso per mano mamma e papà, ci siamo fatti largo tra la gente e ci siamo fiondati a bordo campo. Anna è corsa da noi gridando ‘ho vinto, ho vinto’. Ci siamo abbracci tutti insieme e siamo scoppiati a piangere. Non ricordo se ci siamo detti altro, ricordo solo quel lungo abbraccio e lo ricorderò per sempre”.

    foto Fipav/Tarantini

    Se Anna Danesi gioca a pallavolo la ‘colpa’, per così dire, è proprio di sua sorella Federica. Lei, che era più grande, ha iniziato prima a giocare e quando Anna era solo una bambina giocavano insieme nel vialetto di casa. Lì è cominciata la storia di Anna. Due righe tracciate a terra con un gessetto, una corda tesa tra due ringhiere, Federica da una parte, Anna e papà Giuliano dall’altra.

    “Ricordo – racconta ancora Federica – che la prima volta che è andata via di casa, aveva 14 anni, scrivemmo tra di noi un contratto. Nel contratto c’era scritto che se un giorno fosse diventata una giocatrice di Serie A mi avrebbe regalato un pomeriggio di shopping nel quadrilatero della moda a Milano. Ancora non l’ha fatto con la scusa che quel contratto non si trova più, ma per me è a casa e prima o poi lo trovo…”.

    Francesca Piccinini ai tempi della Foppapedretti Bergamo con una giovanissima Anna Danesi (foto famiglia Danesi per VolleyNews.it)

    La nostra chiacchierata ‘in famiglia’ si conclude così con i ricordi di papà Giuliano. Ricordi, momenti, emozioni che a Parigi, mentre la sua Anna diventava campionessa olimpica, gli sono tornati tutti alla mente, come un film.

    “Anna e Federica hanno sempre vissuto con noi, i momenti di lontananza sono stati davvero pochi. Pensi che anche la scuola media è a pochi metri da casa nostra, così vicina che io potevo vederle in classe dalla finestra e loro vedevano noi quando uscivamo. Poi nel giro di un anno Anna va via per giocare a Orano e Federica in Erasmus. Anna però aveva solo 14 anni e per me e sua mamma non fu affatto facile. Quando poi iniziò ad essere chiamata per le selezioni regionali, una volta in un palazzetto mi fermai a guadare un poster della nazionale. Mi si avvicinò un dirigente e mi disse: preparati perché la tua Anna la perderai. Loro avevano già capito la carriera che avrebbe fatto, ma per noi era la nostra bambina. La gente non immagina quanti sacrifici fanno queste ragazze e le loro famiglie. Le sensazioni di quel distacco le sento vive ancora oggi. Ora d’estate ha solo 15 giorni di vacanza e quando viene a casa per noi è sempre una festa”.

    foto Fipav/Tarantini

    “Tante di queste giocatrici della nazionale noi le abbiamo conosciute che erano solo delle bambine e tante di loro devono tutto a Giuseppe Bosetti. Mi piacerebbe vedere una partita della nazionale insieme a lui oggi per sentire cosa dice”.

    “A Orano Anna ha diviso la stanza con Myriam Sylla per tre anni, io e il suo papà ci davamo appuntamento al casello sulla bergamasca quando andavamo a prenderle e le riportavamo. Vederle ora con quella medaglia al collo è un qualcosa che ci rende felici per loro, ripeto per i tanti sacrifici che hanno dovuto fare per arrivare sin qui. E noi con loro. Questa vittoria devo dire che se la sono meritata proprio tutta. Questa era una squadra che aveva una fame di vittoria enorme, credo che il segreto sia stato Velasco e la sua bravura di tirarla fuori e canalizzarla poi in campo nel modo giusto”.

    Giuliano Danesi con Julio Velasco (foto famiglia Danesi per VolleyNews.it)

    “Ho solo un rimpianto – conclude il signor Giuliano – Avrei voluto che anche i nonni vivessero questa avventura, purtroppo ci hanno lasciato prima. Mio suocero, nonno Piero, quando Anna vinceva correva a raccontarlo a tutto il paese. Mia madre, nonna Gina, invece, soffriva sempre in silenzio davanti alla Tv. Le nostre lacrime di gioia, quelle di Anna, sono anche per loro”.

    Ora la commozione e le emozioni della famiglia Danesi sono diventate anche le nostre. Grazie alla loro testimonianza abbiamo capito, davvero, che la vittoria e la sconfitta per uno sportivo sono solo risultati, ma dietro c’è molto, molto altro. Ancora grazie a questa squadra, dalla prima all’ultima giocatrice. È passato un mese, eppure sembra oggi. Impossibile dimenticarlo. Impossibile dimenticarle.

    Di Giuliano Bindoni LEGGI TUTTO

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    Vallefoglia, Pistola: “L’atteggiamento del gruppo è quello giusto sin dall’inizio della preparazione”

    Prosegue la preparazione della Megabox Ondulati del Savio Vallefoglia in vista della prossima stagione di A1, al via il prossimo 6 ottobre. Mentre prosegue la campagna abbonamenti su Liveticket (www.liveticket.it/evento.aspx?Id=504862), sono state definite le date dei prossimi allenamenti congiunti.

    Venerdì 13 settembre alle 18 al PalaCabral di Casalecchio di Reno (BO) la Megabox si misurerà con la Savino del Bene Scandicci. Mercoledì 18 settembre dalle 17 in poi, triangolare da non perdere al PalaDionigi di Montecchio, con la partecipazione dell’Omag-MT San Giovanni in Marignano, iscritta al campionato di A2, e del Levski Sofia, formazione di punta del campionato bulgaro legata alla Megabox da un accordo di collaborazione.

    Seguirà domenica 22 settembre alle 15.15 nella palestra adiacente al PalaWanny di Firenze un allenamento congiunto con le padrone di casa del Bisonte. Gli ultimi due appuntamenti del precampionato si terranno sabato 28 e domenica 29 settembre a Lignano Sabbiadoro, in entrambi i casi con la Cda Talmassons, neopromossa in A1.    

    Alla luce del primo test con la Cbf Balducci Macerata, l’allenatore delle tigri Andrea Pistola ha tracciato un primo bilancio del lavoro svolto con le sue atlete: “Il nostro è un gruppo quasi completamente nuovo che si sta amalgamando un po’ alla volta. Con Macerata si sono viste cose interessanti ed alcune lacune naturali in una fase come questa, dove ancora siamo agli inizi del lavoro. L’atteggiamento del gruppo è quello giusto sin dall’inizio della preparazione a metà agosto, e questo è un aspetto molto importante per me. Sicuramente ci aspettiamo di crescere ancora tanto, ma cominciamo ad avere riscontri sul campo delle cose preparate in palestra, a fronte di altri aspetti ancora da limare. Ma l’attitudine è quella giusta, e questo mi fa ben sperare”.

    (fonte: Comunicato stampa) LEGGI TUTTO

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    Grottazzolina sfida, di nuovo, Civitanova, Zhukousky: “Ogni settimana che passa notiamo dei passi avanti”

    Ennesimo allenamento congiunto in programma per i ragazzi di coach Massimiliano Ortenzi, il terzo in altrettante uscite al cospetto dei cugini della Cucine Lube Civitanova. Domani, mercoledì 11 alle ore 17, infatti, sarà nuovamente l’Eurosuole Forum ad ospitare il test tra i padroni di casa allenati da Giampaolo Medei e la Yuasa Battery Grottazzolina. 

    C’è attesa, dunque, per capire se i notevoli passi avanti messi in mostra venerdì scorso nella “prima” stagionale al PalaSavelli possano aver avuto un seguito ulteriore, malgrado il pochissimo tempo trascorso. 

    Ne abbiamo parlato con un sorridente Tsimafei Zhukousky, regista del team grottese: “Stiamo lavorando molto bene, ogni settimana che passa notiamo dei passi avanti. Venerdì scorso abbiamo già messo in mostra miglioramenti rispetto alla prima uscita, in cui eravamo molto tesi essendo anche la prima partita insieme. In spogliatoio, subito dopo il match, ci siamo però detti che dobbiamo ancora migliorare tanto. Abbiamo dimostrato un gioco buono per lunghi tratti, ma c’è ancora tantissimo da lavorare su molti dettagli che in questo campionato finiscono per fare la differenza.

    Stiamo andando sulla strada giusta, la squadra è carica e ha tanta voglia di giocare. Tecnicamente dobbiamo crescere e lavorare ancora molto, ma il gruppo è ottimo, tutti sono disponibili e hanno tanta voglia di migliorare, sono molto contento. E poi vedere tutte quelle persone per un’amichevole è tanta roba, raramente capita. Ci hanno anche incitato molto, è stata una bella sensazione, il palasport è molto bello e ci si gioca davvero bene. Domani proveremo a capire se in questi pochi giorni e con pochi allenamenti in più siamo riusciti ad aggiungere qualcosa ancora al nostro gioco.”

    (fonte: Comunicato stampa) LEGGI TUTTO

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    Trento, Soli: “A Schio contro Piacenza ci testeremo per la prima volta al completo”

    Un test match tira l’altro per l’Itas Trentino maschile. Dopo aver atteso quasi quaranta giorni di preparazione per giocare il primo, sabato scorso a Rovereto contro Innsbruck, l’11 settembre a Schio (Vicenza) la formazione Campione d’Europa scenderà in campo per affrontare subito il secondo, che si prospetta ancora più interessante ed indicativo del precedente.Mercoledì sera a partire dalle ore 19.30 al PalaRomare i gialloblù sfideranno la Gas Sales Bluenergy Piacenza per la partita che mette in palio il 2° “Trofeo Città di Schio”. Per Trentino Volley l’appuntamento pre-campionato in terra scledense sta diventando oramai una piacevole e consolidata tradizione; sarà la terza volta nelle ultime sette stagioni. Lo scorso 23 settembre 2023 il match fu giocato contro Modena (che vinse in quattro set), in questo caso l’avversario sarà differente ma comunque sempre emiliano. A dieci giorni dalla Final Four di Supercoppa di Firenze, Fabio Soli potrà disporre per la prima volta dell’intera rosa (Flavio e Bristot si sono aggregati lunedì) e lo farà contro una formazione come quella piacentina che potenzialmente potrebbe sfidare altre due volte nei prossimi weekend visto che, al pari dell’Itas Trentino, disputerà sia il Trofeo Astori di Montichiari il 14 e 15 settembre, sia l’appuntamento toscano che aprirà ufficialmente la stagione di club. “Affrontiamo questo appuntamento per la prima volta al completo e contiamo di sfruttare l’occasione per compiere un ulteriore passo in avanti in termini di affiatamento e identità di gioco – ha spiegato l’allenatore – . Al di là del risultato, che in questo periodo non è primario, l’obiettivo di questi giorni è quello di acquisire intensità di gioco, provando a realizzare in partita i dettagli che stiamo condividendo quotidianamente in palestra. Siamo ancora pesanti nei movimenti, a causa dell’intenso lavoro di preparazione sin qui svolto, e per questo è impensabile attendersi una pallavolo di qualità; ciò che auspico è però di vedere in campo voglia di crescere”.Sbertoli e compagni troveranno dall’altra parte della rete una Gas Sales Bluenergy che ha già precedentemente sostenuto tre allenamenti congiunti (due con Modena e uno con Milano) e che lavora a pieno regime da una decina di giorni; da fine agosto l’allenatore Andrea Anastasi può infatti contare anche sui nuovi acquisti Kovacevic, Maar, Galassi e Bovolenta oltre che su Simon, Romanò, Brizard e Scanferla, che compongono già da anni la spina dorsale del sestetto.Ad attendere le due squadre ci saranno oltre 2.200 spettatori; il PalaRomare di Schio va infatti verso il tutto esaurito. A disposizione restano solo una cinquantina di biglietti per posti in piedi, che verranno venduti alle casse la sera della partita.

    (fonte: Comunicato stampa) LEGGI TUTTO

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    Perugia, Gardini: “Ritrovo una società cambiata rispetto a due anni fa”

    È cominciata lunedì 9 settembre una nuova settimana di lavoro per la Bartoccini MC Restauri Perugia. Archiviato l’allenamento congiunto di sabato scorso, le attenzioni delle Black Angels sono rivolte a quello di mercoledì pomeriggio, quando al Palabarton, con inizio alle 15.30, restituirà la visita dello scorso weekend proprio la Savino Del Bene Scandicci.

    Intanto, dopo la prima settimana di allenamenti congiunti, a fare il punto della situazione ci pensa la schiacciatrice Beatrice Gardini che riparte dal test con Roma. 

    “La gara con Roma è stata condizionata da tanti fattori – afferma la classe 2003 –. Già solo il fatto che si trattasse del primo test e che per alcune di noi fosse la prima volta nel nostro palazzetto ha influenzato molto l’allenamento. Con Scandicci è già stato un allenamento più veritiero, sono arrivate più indicazioni. Abbiamo fatto vedere cose positive ed altre che vanno migliorate, poi in questo momento ci sta di essere più pesanti sulle gambe a causa della preparazione, ma l’importante è cercare di applicare concetti su cui lavoriamo quotidianamente. Tra un mese la nostra condizione atletica, si spera, sarà decisamente migliore”. 

    E mercoledì, appunto, si torna ad affrontare Scandicci ma tra le mura di casa. “In questo momento dobbiamo pensare solo a noi stesse e al percorso che abbiamo intrapreso. Restiamo concentrate su quello che dobbiamo fare, cercando di migliorare le cose che non sono andate sabato. Poi, un avversario di altissimo profilo come Scandicci, ti dà sempre quegli stimoli in più che ti spingono a dare sempre il massimo”. 

    Gardini racconta anche di un gruppo già particolarmente avanti in fatto di coesione e alchimia: “Il feeling tra di noi si sta creando anche più velocemente di quello che pensassi. Sia fuori che dentro il campo. Poi è chiaro che certi meccanismi si affinano solo partita dopo partita, ma l’intesa è già buona. Sono però felice soprattutto perché si respira un clima leggero. Ci alleniamo sempre con gran professionalità, ma non andiamo mai in palestra o al palazzetto con la pesantezza che magari un periodo di preparazione potrebbe causare. In questo influisce sicuramente il metodo di lavoro del nostro staff tecnico”. 

    “Ritrovo una società sicuramente cambiata rispetto a due anni fa. Si vede che si cerca di lavorare su dettagli che, presi singolarmente, potrebbero sembrare insignificanti, ma sommati fanno la differenza. In questo Perugia sta cercando di fare tanto”. 

    PROGRAMMA ALLENAMENTI SETTIMANA 9 – 15 SETTEMBRE

    Martedì 10 settembre – Palla (Palabarton, porte aperte) Ore. 16.00

    Mercoledì 11 settembre – Palla (Palabarton)Ore. 9.00

    Mercoledì 11 settembre – Allenamento congiunto con Scandicci (Palabarton, porte aperte)Ore. 15.30

    Giovedì 12 settembre – Palla (Palabarton, porte aperte)Ore. 13.45

    Venerdì 13 settembre – Pesi (Anytime Fitness Perugia)Ore. 9.15

    Venerdì 13 settembre – Palla (Palabarton, porte aperte)Ore. 16.30

    Sabato 14 settembre – Palla (Palabarton, porte aperte)Ore. 11.30

    (fonte: Comunicato stampa) LEGGI TUTTO

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    Lube, ‘papà’ Loeppky: “Vivo per la mia famiglia e di passione per la pallavolo”

    Biancorossi pronti a scendere in campo all’Eurosuole Forum per il primo dei tre impegni settimanali. Domani, mercoledì 11 settembre, intorno alle 17, la Cucine Lube Civitanova di Giampaolo Medei sosterrà il quarto e ultimo derby regionale di allenamento, il terzo contro la Yuasa Battery Grottazzolina. Anche i nuovi arrivati, come lo schiacciatore canadese Eric Loeppky, stanno già dando un saggio della propria bravura.

    Forti delle prove convincenti già mostrate contro gli uomini di Massimiliano Ortenzi tra le mura amiche e al PalaSavelli, ma anche della performance andata in scena il 4 settembre al Palas contro la Smartsystem Essence Hotels Fano di Vincenzo Mastrangelo, i cucinieri hanno già nel mirino, da campioni uscenti del quadrangolare marchigiano, la seconda edizione della Jesi Volley Cup.

    Grande attesa, quindi, per la kermesse in calendario il 14 e 15 settembre al PalaTriccoli con Allianz Milano, Sir Susa Vim Perugia e Tours Volley-Ball.

    A commentare il momento è un concentratissimo Erik Loeppky: “Per me e i compagni i test con Grottazzolina e Fano si sono rivelati utili, così come saranno duri e formativi il prossimo appuntamento con la Yuasa e i successivi incroci della preseason. Avere qui il gruppo al completo grazie al ritorno di Adis Lagumdzija dopo le qualificazioni per Euro 2026 è bellissimo, ma per esprimerci al top abbiamo bisogno di tutti, quando Alex Nikolov recupererà al 100% cresceremo ancora”.

    “La squadra è giovane e in cerca del giusto ritmo. Ci serve tempo per trovare il miglior equilibrio, ma siamo affiatati e se mi guardo intorno vedo un buon potenziale, mi emoziona percepire tanto talento nel team. Sono pronto per nuove sfide, a partire da quella di domani. Penso già anche al torneo di Jesi, sarà bello affrontare l’Allianz Milano, il confronto dovrà essere finalizzato a lavorare sulle difficoltà e sugli aspetti da correggere nel gioco”.

    “Qui a Civitanova ho trovato un’isola felice: la città mi piace e la mia famiglia si trova bene, la Lube è ben organizzata, il livello di staff e compagni è molto elevato, proprio l’approccio che speravo. Tutti hanno mille attenzioni per non farci mancare nulla, non posso volere di meglio. Per me il contesto conta moltissimo perché non sono venuto qui da solo”.

    “La motivazione per cui do tutto me stesso in campo e in palestra è la volontà di garantire la miglior esistenza possibile alla mia famiglia. Vivo di affetto per i miei cari e di passione per la pallavolo. Quello che devo fare è giocare a volley e dare il massimo!”.

    (fonte: Comunicato stampa) LEGGI TUTTO

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    Stefania Recchia, da Castellana Grotte a Perugia: “Giocare in Serie A è un sogno”

    La Puglia è una terra solida come le radici degli ulivi che costellano il suo entroterra, dura all’apparenza come le rocce del suo territorio, come la determinazione dei suoi abitanti denominati “capatosta”, ma in fondo un luogo dall’animo tenero. La Puglia è anche un territorio dove l’agonismo sportivo è di casa, e nel corso degli anni sono stati tanti gli atleti che partendo da questa regione si sono distinti e hanno calcato i palcoscenici più prestigiosi.

    Oggi vogliamo portarvi alla scoperta di una giocatrice pugliese che step by step si sta affacciando nel mondo delle grandi della pallavolo italiana: il suo nome è Stefania Recchia, libero classe 2005 approdato alla Bartoccini-MC Restauri Perugia dopo una lunga militanza nella Zero5 Castellana Grotte.

    Stefania, partiamo da una domanda semplice. Quando ha scoperto la sua passione per la pallavolo?

    “La mia passione per la pallavolo è nata quando avevo 4 anni, osservando mia sorella giocare. Fin da subito, mi sono appassionata a questo sport e da lì è iniziato il mio percorso“.

    Come ha iniziato a giocare da libero? E cosa le piace di più del suo ruolo?

    “Ho giocato in quasi tutte le categorie giovanili come attaccante, anche se nel frattempo mi ero fatta notare per la mia agilità e la determinazione nel difendere ogni pallone. Quando ero piccola, volevo essere ‘quella con la maglia diversa’, e così a un certo punto questo desiderio si è realizzato. Considerando la mia altezza, è stato qualcosa di naturale. Mi piace l’idea di dover andare su ogni pallone e di guidare la seconda linea. È un ruolo difficile, ma il fatto di dover sempre prestare grande attenzione e di non rimanere mai ferma lo rende veramente eccitante“.

    Ha un modello a cui si ispira o un idolo da cui cerca di rubare qualche segreto?

    “Mi è sempre piaciuto Grebennikov. Da piccola trascorrevo ore davanti alla televisione a seguire le sue partite, cercando di carpire i suoi segreti. Quindi, Grebennikov è stato un importante punto di riferimento per me, e ancora oggi lo ammiro molto. Tuttavia, desidero sottolineare che il mio grande modello nello sport è stato mio padre. Essendo stato un atleta, mi ha trasmesso i valori e le caratteristiche che un giocatore deve avere, come la determinazione e la perseveranza“.

    Ha vissuto tutta la sua carriera a Castellana Grotte (settore giovanile e Serie B). Come descriverebbe questa esperienza? Quali insegnamenti si porta dietro da lì?

    “La Grotte Volley è la mia seconda famiglia e lo sarà per sempre. È la società che mi ha cresciuto e formato. Lì ho vinto, ho perso, ho riso, ho pianto, e ho vissuto i miei ‘migliori anni’. Ho trovato persone che hanno sempre creduto in me e per questo sarò loro eternamente grata. Mi hanno insegnato tutto: il significato del lavoro, cosa sono la determinazione e la perseveranza, l’importanza del gruppo, come comportarmi in campo e come reagire alle vittorie e alle sconfitte. In poche parole, la Grotte Volley mi ha aiutato a crescere sotto tutti i punti di vista ed è per questo che la considero una seconda famiglia“.

    Qual è la sua soddisfazione sportiva più grande finora?

    “La mia soddisfazione più grande è sicuramente la chiamata di Perugia per giocare in Serie A1. Avere l’opportunità di confrontarmi con giocatrici fortissime, dopo tutti i sacrifici che ho fatto e che farò da qui in avanti, mi riempie di orgoglio“.

    Dopo tante stagioni nella “sua” Castellana, si è trasferita lontano da casa per giocare nella Bartoccini-MC Restauri Perugia. Quali sono le sue sensazioni? Si sente pronta per l’esordio assoluto in Serie A?

    “Essendo la mia prima esperienza lontano da casa, all’inizio ero molto spaventata e timorosa. Tuttavia, posso dire che le sensazioni che provo oggi sono più che positive! Mi trovo bene sia con le mie compagne di squadra sia con lo staff; ogni persona mi ha fatto sentire a mio agio. Arrivare a giocare in Serie A è un grande sogno che si avvera. Quando il coach mi farà entrare in campo, darò il massimo per la squadra“.

    Cosa cercava prima di accettare l’offerta della Bartoccini e cosa, dunque, crede di aver trovato sotto un aspetto pallavolistico e umano?

    “Cercavo un club che mi facesse crescere a 360 gradi. Cercavo un ambiente che mi spronasse a lavorare tanto e mi permettesse di vivere la mia prima esperienza importante. La Bartoccini mi sta dando tutto ciò che cercavo, aiutandomi a crescere sia dal punto di vista tecnico sia dal punto di vista umano“.

    Che effetto le fa lavorare insieme a un libero di prim’ordine come Imma Sirressi? Tra l’altro, è anche lei pugliese e all’inizio della sua carriera ha giocato a Castellana in A1.

    “Ho una grandissima stima di Imma. Penso che lavorare con lei sia un privilegio e un onore. Mi sta aiutando molto e sicuramente cercherò di imparare il più possibile. Essendo entrambe pugliesi, abbiamo già instaurato un bel legame: quando sono con lei mi sento come a casa“.

    Quali sono gli obiettivi di Perugia per la stagione 2024-2025? Cosa ne pensa della squadra che si è formata?

    “Vogliamo disputare un campionato degno di nota, onorare la categoria, raggiungere la salvezza e, perché no, prenderci qualche soddisfazione. Siamo una squadra giovane ma sono convinta che, trovando il nostro gioco, potremo dare fastidio a molte avversarie. Credo che si stia formando un bel gruppo e questo potrebbe diventare il nostro punto di forza. Senza dubbio, ognuna di noi darà il massimo per raggiungere gli obiettivi che ci siamo prefissate“.

    Quali sono i suoi sogni per il futuro?

    “Devo dire che il mio grande sogno si è già in parte realizzato. Tuttavia, spero di avere la possibilità di disputare un campionato importante da protagonista in futuro“.

    In chiusura dell’intervista, ci racconta com’è Stefania Recchia fuori dal campo? Quali sono le sue passioni?

    “Fuori dal campo, sono una ragazza solare, estroversa, che dà grande importanza alle piccole cose della vita. Amo trascorrere il tempo con la mia famiglia e mi piace leggere, viaggiare e andare al mare. Inoltre, sono molto determinata e sempre pronta a mettermi in gioco“.

    Di Alessandro Garotta LEGGI TUTTO