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    Dopo l’exploit di vittorie è il momento dell’addio. Kimberly Hill dice basta

    Di Redazione Le cose più belle hanno sempre una fine, ma finirle con un oro olimpico non ha paragoni: Kimberly Hill dice addio alla pallavolo giocata, come già annunciato in precedenza. Un’atleta completa, con un palmarès chilometrico, che ha vinto tutto, come quest’anno con l’Imoco e con la Nazionale, è ha saputo trascinare la sua squadra nei momenti di difficoltà. Kimberly Hill, nata a Portland nel 1989, si affianca alla pallavolo giocando nella squadra Pepperdine dove, dal 2008 al 2011, gioca nella NCAA Division I. Il suo primo ingaggio arriva nel 2013, quando viene chiamata dalla Liga Kobiet Polacca. Ed eccola poi entrare in Italia, la stagione successiva, e indossare la maglia dell’Agil Novara. Dopo una parentesi italiana, Hill torna all’estero questa volta al Vakifbank dove vince scudetto, Champions League e il campionato Mondiale per club. Siamo nel 2017 quando Kimberly Hill approda all’Imoco Conegliano, diventandone una punta di diamante. Dopo l’exploit di queste stagione, tra club e nazionale, è arrivato il momento del ritiro per la schiacciatrice trentenne. (Fonte: Top Volley Group) LEGGI TUTTO

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    Fe Garay appende la maglia verdeoro al chiodo: “Nazionale, sei stata la mia priorità”

    Di Redazione I Giochi Olimpici di Tokyo 2020 sono terminati, anche questa edizione ha chiuso i battenti. Tra sorprese, rivelazioni e delusioni, il podio è così definito: USA, Brasile e Serbia. Tra le emozioni vissute, ci sono anche quelle di chi ha disputato all’Ariake Arena gli ultimi match con la maglia della propria Nazionale. E’ il caso di Fe Garay, protagonista indiscussa del suo Brasile che è riuscita a trascinare fino alla medaglia d’argento. A comunicarlo è lei stessa con un lungo messaggio sul suo profilo Instagram: “Ancora difficile trovare le parole, è sicuramente un insieme di emozioni diverse. Nello stesso momento in cui sono sconvolta per aver perso questa finale, sono anche molto orgogliosa per questo percorso che è stato incoronato dalla medaglia d’argento. Far parte di questo gruppo di donne MERAVIGLIOSE, che è riuscita a superare ogni difficoltà, è stato qualcosa di molto bello. Nei miei sogni disputare una terza Olimpiade era di per sé un premio, tornare a casa con un’altra medaglia mi riempie di orgoglio. Saluto questa maglietta dopo quasi 20 anni di dedizione, 11 di loro nella selezione principale. Dico addio a testa alta, orgogliosa di aver sempre lasciato a questa squadra tutto il mio sforzo fisico e mentale, di aver trattato lo sport con rispetto e aver fatto del volley e della Nazionale la mia priorità in tutti questi anni. Voglio ringraziare la mia famiglia, i miei amici e la tifoseria brasiliana per le preghiere, per il tifo lungo questi Giochi Olimpici e per i messaggi di affetto che mi hanno scaldato il cuore”. (Fonte: Instagram Fe garay) LEGGI TUTTO

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    La leggenda Kim Yeon-Koung dice addio alla maglia della Nazionale dopo il bronzo sfiorato

    Di Redazione Dopo la medaglia di bronzo sfiorata alle Olimpiadi di Tokyo 2020, con la Corea del Sud che cede il passo ad un’agguerrita Serbia, la capitana Kim Yeon-Koung annuncia il ritiro dalla Nazionale. Ad annunciarlo è stata lei stessa, poco dopo il termine della finale olimpica, visibilmente commossa: “Oggi è stata la mia ultima partita da giocatore della nazionale” ha detto Kim. “E’ deludente finire le Olimpiadi in questo modo. Ma sono anche felice di essere arrivata fin qui. Nessuno si aspettava che arrivassimo a questo punto, anche alcuni di noi ne dubitavano“. (Fonte: Yonhap News Agency) LEGGI TUTTO

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    La Serbia è bronzo a Tokyo: 3-0 alla Corea. Boskovic ne sigla 33

    Di Redazione Un match unidirezionale quello andato in scena all’Ariake Arena in questa notte italiana, per decretare il bronzo alle Olimpiadi di Tokyo 2020. La Serbia non lascia scampo alla Corea del Sud allenata dall’italiano Lavarini, imponendosi con un secco 3-0 e dei punteggi che non lasciano spazio a fraintendimenti (25-18, 25-15, 25-15). Ormai inarrestabile, è Boskovic a trascinare la sua Serbia. 33 sono i punti che mette a segno nell’arco dei tre parziali, 25 attacchi, 2 muri e 6 aces. Un po’ sottotono Kim Yeon Koung, dall’altra parte della rete, con soli 11 punti. “Sono felice e orgogliosa di portare a casa un’altra medaglia olimpica per la pallavolo serba. Avevamo una forte motivazione per vincere questo bronzo e ora possiamo tornare a casa felici perché l’abbiamo raggiunto” è il commento della mattatrice serba. Cinica il giusto, Kim Yeon non lascia trapelare alcun dispiacere: “Non abbiamo rimpianti perché non ci aspettavamo nemmeno di arrivare così lontano ai quarti di finale e alle semifinali. È stato un grande onore realizzare qualcosa che è stato superiore alle nostre aspettative. Voglio solo che i miei compagni di squadra si rallegrino perché hanno giocato bene alle Olimpiadi”. Corea del Sud-Serbia 0-3 (18-25, 15-25, 15-25) Corea del Sud: Kim H. (8), Kim Y. (11), Park (7), Yang (5, Pyo (1), Oh, Yeum, An, Kim S., Jeong. N.E. Lee, Park E.. All. Lavarini Serbia: Busa (5), Popovic (8), Ognjenovic (4), Rasic (6), Boskovic (33), Milenkovic (2), Popovic S., Mirkovic, Blagojevic. N.E. Mihajlovic, Bjelica, Aleksic. All. Terzic (Fonte: Fivb) LEGGI TUTTO

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    Oro a stelle e strisce a Tokyo 2020! Gli USA regolano il Brasile 3-0

    Di Redazione Finalmente anche gli Stati Uniti hanno il loro oro di pallavolo femminile. Mai vinto prima d’ora, la squadra americana è riuscita nell’impresa, e l’ha fatto anche agilmente imponendosi sul Brasile in soli tre set. A guidare le fila americane, un’Andrea Drews da 15 punti infiamma la Ariake Arena quando qua sono le 06.00 del mattino. Per le vedereoro è la solita Fe Garay a dare spettacolo con 11 punti. Non abbastanza per mettere il freno alla nazionale di coach Kiraly. Personale traguardo per l’allenatore americano: è la seconda persona nella storia delle olimpiadi ad aver vinto la medaglia d’oro sia come giocatore che da allenatore, dopo Lang Ping. USA-Brasile 3-0 (25-21, 25-20, 25-14) USA: Poulter (1), Larson (12), Drews (15), Bartsch-Hackley (14), Hill (1), Akinradewo (5), Washington (8), Wong-Orantes. N.E. Hancock, Thompson, Robinson, Ogbogu. All. Kiraly Brasile: de Oliveria (3), Montibeller (8), Braga Guimaraes (10), Pereira (4), da Silva (3), Rodrigues (11), brait, Correa, Ratzke, Silva Carneiro. N.E. Menezes Oliveira de Souza. All. Guimaraes (Fonte: Fivb) LEGGI TUTTO

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    Esplodono i colori francesi a Tokyo, la missione è compiuta: primo storico oro olimpico

    Di Redazione [CONTENUTO IN AGGIORNAMENTO] Dopo più di due ore di partita, la rivelazione Francia può salire sul gradino più alto del podio olimpico. Dall’ottavo posto, raggiunto a Seoul nel 1998, alla medaglia più ambita da tutti gli atleti: l’oro. A dar filo da torcere, e rendere il successo ancora più gustoso, è stata la Russia (ROC) che ha ceduto solo al tie break, dopo un’incredibile rimonta dal 2-0, con i 21 punti di Mikhaylov. Dall’altra parte però, i francesi possono contare su Earvin Ngapeth, che mette giù 26 punti, 21 attacchi, 2 muri e 3 aces, e non smette mai di incitare i suoi compagni, fino alla conquista del quinto e ultimo set. Francia-Russia 3-2 (25-23, 25-17, 21-25, 21-25, 15-12) Francia: Chinenyeze (7), Patry (15), Ngapeth (26), Brizard (5), Le Goff (9), Clevenot (11), Grebennikov, Toniutti, Tillie, Boyer, Louati. N.E. Bultor. All. Tillie Russia: Podlesnykh (7), Volkov (4), Iakovlev (10), Pankov (1), Mikhaylov (21), Kliuka (20), Kurkaev (6), Golubev, Poletaev, Kobzar. N.E. Volvich, Bogdan. All. Sammelvuo LEGGI TUTTO

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    Beach, podio da record: prima medaglia per le tre nazioni. Norvegia è oro

    Di Redazione Il torneo olimpico di beach volley maschile ha decretato il suo podio per questa edizione di Tokyo 2020. Due finali, per il bronzo e per l’oro, da record: nessuna delle tre nazioni sul podio ha mai vinto una medaglia sulla sabbia prima d’ora. Partendo dal gradino più basso, troviamo il Qatar, che ha eliminato l’Italia ai quarti di finale. La coppia Cherif-Ahmed, infatti, ha battuto i lettoni Plavins e Tocs, con il risultato di 2-0 (12-21, 18-21). E’ arrivata la prima, storica, medaglia olimpica per un Pese come il Qatar. “Non è stato un processo facile. È un processo lungo che non è iniziato adesso. È iniziato nel 2012. Mentalmente e fisicamente, non è stato facile“, ha detto Cherif.  “Avevamo la sensazione che avremmo ottenuto qualcosa, perché prima dell’evento eravamo stati annunciati come i numeri uno della classifica mondiale. Anche questo ci ha spinto a giocare. Purtroppo non siamo riusciti a raggiungere la finale, perdendo contro i campioni del mondo. Penso che sia stato un buon rivale con cui perdere. In questo momento, è davvero una bella sensazione per il popolo del Qatar. Sono davvero orgogliosi di noi e questo era l’obiettivo”. Arrivando adesso ai due gradini più alti del podio, la sfida per la medaglia d’oro vede un’altra “prima volta”: anche per la Norvegia, infatti, è la prima medaglia nella disciplina di beach volley… prima, e oro! La coppia Mol-Sorum, infatti, è riuscita nella straordinaria impresa di battere i campioni del Mondo in carica, i russi Krasilnikov e Stoyanovskiy che conquistano comunque il loro primo argento su sabbia, per 2-0 (21-17, 21-18). “Sembra irreale! Abbiamo lavorato per questo così duramente e per così tanto tempo! È stato il nostro sogno per tanti anni. Diventare i più giovani campioni olimpici è davvero un sogno che si avvera e non credo che ci rendiamo davvero conto di quello che abbiamo fatto in questo momento. È surreale!” è il commento di Mol, con la medaglia d’oro in mano. “È davvero incredibile! È stato il nostro sogno per così tanto tempo. Tre anni fa ho fatto uno screenshot della medaglia d’oro olimpica di Rio e l’ho messo sul mio telefono e da allora ho guardato quella medaglia ogni giorno. Stare qui con una medaglia d’oro, insieme ad Anders e al resto della nostra squadra, è fantastico. E anche essere sul podio con ROC e Qatar è enorme per noi, perché siamo buoni amici e lavoriamo tutti sodo e ci spingiamo a vicenda e dove siamo oggi è anche grazie l’uno all’altro. Sono davvero felice e non posso crederci!” aggiunge il suo compagno d’avventura Sorum. (Fonte: Fivb) LEGGI TUTTO

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    Dopo 33 anni l’Argentina torna a vincere una medaglia: è bronzo sul Brasile

    Di Redazione Torna alla medaglia olimpica la Nazionale argentina, dopo 33 anni. Nella sfida tutta americana, tra Argentina e Brasile, è la squadra di coach Mendez a salire sul terzo gradino del podio. Non che sia stata una passeggiata per De Cecco e compagnia: i verdeoro hanno lottato fino all’ultima palla, trascinando il match al tie break. Un po’ di cinismo in più dall’altra parte della rete, aiutati dai 21 punti di uno stratosferico Conte, e la medaglia torna a brillare sopra il cielo dell’Argentina. “Abbiamo appena perso la nostra occasione per il bronzo perché l’Argentina è stata superiore a noi in questa partita. Abbiamo commesso molti più errori del solito e loro ovviamente si sono comportati meglio. Nel quinto set abbiamo parlato delle nostre incongruenze nel gioco, ma loro hanno avuto più pazienza e hanno tenuto alto il pallone” è il commento di Bruno Rezende al termine della gara. Argentina-Brasile 3-2 (25-23, 20-25, 20-25, 25-17, 15-13) Argentina: Pereyra (1), Conte (21), Loser (14), Sole (12), Lima (13), Palacios (13), De Cecco (3), Sanchez, Poglajen, Danani, Ramos. N.E. Mendez. All. Mendez Brasile: Rezende (1), Gil Kreling (1), De Souza (17), Leal Hidalgo (5), De Souza M. (6), Correia (11), Saatkamp (14), Souza (13), Souza Alan (2), Hoss, Borges, Santos. All. Dal Zotto (Fonte: Fivb) LEGGI TUTTO