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    Il Pagellone di Paolo Cozzi – De Giorgi inizia bene. Lavia, che impatto

    Di Paolo Cozzi Spinti dall’onda emotiva che ha travolto di affetto le nostre azzurre, fresche campionesse europee, anche i nostri portacolori al maschile hanno impattato alla grande negli Europei 2021, portando a casa tre bei successi. La sensazione è quella di un gruppo che, pur conscio di alcuni limiti tecnici, stia provando a gettare il cuore oltre la rete per far divertire i tifosi e cancellare quel quarto di finale olimpico con l’Argentina che ancora lacera e brucia nelle vene di tutti gli appassionati. Chiaramente, in un Europeo a 24 squadre, non tutte le avversarie possono essere considerate di alto profilo, ma ciò non toglie che gli azzurri, seppur con qualche alto e basso, stiano dimostrando quell’atteggiamento, quella voglia di arrivare che il nuovo coach De Giorgi ha chiesto loro sin dal primo giorno di ritiro estivo. E non lasciatevi stupire dai parziali, a volte sicuramente troppo tirati come nel terzo set con il Montenegro: a volte giocare con avversari nettamente inferiori tecnicamente e fisicamente, che hanno una palla più lenta e schiacciano ad altezze diverse dal solito, può dar più fastidio che affrontare le big. Parlando in generale delle tre partite, stiamo ottenendo buoni risultati dal servizio, costringendo gli avversari a giocare con palla spesso scontata e lenta, e questo ha dato una mano anche alla nostra correlazione muro-difesa, con il nostro muro che più di una volta ha trovato il guizzo vincente. Altalenante l’attacco, anche se Giannelli dà la sensazione di essere due spanne avanti rispetto alla sua versione giapponese e di trovarsi molto a suo agio nella versione di capitano trascinatore, libero mentalmente dal dover gestire top player… Bene anche la ricezione, fondamentale in cui Michieletto ricorda a tutti di essere nato come libero e non come schiacciatore! Infine, l’aspetto di discontinuità che mi piace di più rispetto alla nazionale di Blengini è che stiamo sbagliando poco, sia al servizio che in attacco, credendo maggiormente nelle nostre doti di muro e difesa. Ma veniamo ad una veloce analisi del nostro sestetto. Foto CEV Giannelli voto 7,5. De Giorgi gli consegna le chiavi di questo nuovo gruppo, e lui sembra trarre forza da questa decisione. Bene con la Bielorussia, fatica un po’ di più con i montenegrini, ma è contro la Bulgaria che sfodera una prestazione top: preciso e veloce in palleggio, ottimo a muro e sui secondi tocchi. Pinali voto 5,5. La gara di apertura sembrava un ottimo viatico per il giovane opposto italiano, ma poi ha cominciato a sbagliare tanto e a perdere fluidità sia nella seconda che nella terza gara. Ci si aspettavano alti e bassi da lui, ma serve ritrovare subito la quadra. Michieletto voto 7,5. A vederlo giocare sembra un veterano della maglia azzurra, invece è un ragazzo alla prima estate da titolare. In ricezione è molto bravo, a muro riesce a trovare ottimi spunti, e in attacco pur non essendo potentissimo la prende davvero alta, e a tratti risulta inarrestabile. Lavia voto 8. Osservato speciale dopo un’Olimpiade opaca, il neo-trentino in attacco sembra divertirsi molto ad alternare tutti i colpi sulle fucilate che Giannelli gli alza. Discreto anche a muro e preciso in ricezione, davvero bello vederlo così protagonista in questa fase iniziale dell’Europeo. Galassi voto 7,5. Ha chiuso l’esperienza di Tokyo a suon di primi tempi, e continua a farlo anche in questa competizione continentale con il suo braccio veloce e la rincorsa anticipata. Anche a muro sembra aver trovato maggior continuità di rendimento, speriamo continui a battere bene con pochi errori, cosa che purtroppo lo ha caratterizzato quest’estate. Anzani voto 7. Passaggio a vuoto nella gara con il Montenegro, ma quando le sfide si fanno più importanti – come con la Bulgaria – c’è e si fa sentire subito, sia a muro che in attacco. Bene, perché anche lui si lascia alle spalle un’Olimpiade fatta di luci e ombre. Balaso voto 7,5. Finalmente titolare, si impossessa delle chiavi della seconda linea azzurra e se le tiene belle strette. Cresciuto molto a Civitanova proprio sotto la guida di De Giorgi, ora è chiamato alla consacrazione fuori dai confini italiani. De Giorgi voto 8. È vero, le avversarie non hanno un pedigree degno di nota, e anche la stessa Bulgaria sembra più una nobile decaduta che altro, ma questa Italia gioca e piace, sbaglia ma guarda oltre. Non deve essere stato facile accettare di prendere la nazionale subito dopo le Olimpiadi: i rischi di flop, soprattutto senza i pezzi da 90 Osmany e Ivan, c’erano e ci sono tutti, ma il lavoro paga sempre e tanti piccoli dettagli mi piacciono, come la gestione dei time out e il fatto che la squadra sbagli poco. LEGGI TUTTO

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    Le pagelle degli Europei: Danesi al top, ma il vero MVP è Mazzanti

    Di Alessandro Garotta Era la stessa estate, erano le stesse squadre, ma è stata tutta un’altra partita. A Belgrado, davanti a oltre 20.000 spettatori, l’Italia ha battuto la Serbia: la nazionale di Davide Mazzanti si è laureata campione d’Europa superando per 3-1 la squadra che aveva sconfitto le azzurre appena un mese fa ai quarti delle Olimpiadi. Era finita fra le lacrime a Tokyo per le ragazze che ora festeggiano il titolo. Una vittoria, figlia del gruppo, che non può essere una compensazione per la delusione olimpica. È invece il primo mattone di una ricostruzione, una ripartenza per una squadra che in questi Europei ha ritrovato una fame e una lucidità che qualche settimana fa sembrano perdute.  Ma veniamo alle pagelle delle singole giocatrici, tenendo conto di tutto il percorso delle azzurre in questa rassegna continentale. Alessia Orro voto 7,5. La sua distribuzione del gioco si adatta perfettamente alle diverse circostanze proposte dal match: quando può utilizzare i centrali lo fa con regolarità; quando la ricezione la fa correre o nei momenti caldi si appoggia alle bocche da fuoco, che tirano la carretta senza preoccuparsi più di tanto. In tutto il torneo si vede anche qualche bella difesa, che caratterizza da sempre le sue prestazioni, e al servizio è affidabile: 6 ace a fronte di 12 errori. Peccato solo per i cali in avvio di terzo set nelle ultime due partite.  Foto CEV Ofelia Malinov voto 7. Sono poche le occasioni in cui Davide Mazzanti deve ricorrere all’alternanza tra le due palleggiatrici. Quando però viene chiamata in causa agli ottavi contro in Belgio e nella finale contro la Serbia, Malinov prende per mano la squadra trovando la chiave che svolta definitivamente queste sfide.  Paola Egonu voto 8. Non è il suo miglior torneo in carriera in termini di statistiche (193 punti con il 49,5% in attacco, 22 ace, 24 blocks, ma anche 67 errori complessivi). Eppure, c’è un motivo per il quale il numero 18 azzurro fa proprio il premio MVP ed è molto semplice: quando la squadra ha bisogno di portare a casa qualche punto importante ci pensa lei, o con il servizio o in attacco. Non importa la qualità della ricezione, la velocità dell’alzata, la posizione da cui attacca, né la possibilità di eseguire o meno la rincorsa. Il risultato è quasi sempre un colpo vincente che passa sopra o al fianco del muro. Non importa neppure la composizione del muro, perché Egonu sa trovare degli angoli indifendibili per potenza e precisione. E probabilmente, dopo i 29 punti della finale, avrà anche la targa da “nemico pubblico numero uno” in qualche piazza serba, da Belgrado a Niš. Foto CEV Elena Pietrini voto 8. Aspettavamo con una certa impazienza la fase ad eliminazione diretta, quale affidabile cartina tornasole per capire la consistenza reale della sua crescita esponenziale, registrata quest’estate. Il campo dà tutte le conferme del caso, non c’è che dire: potenza e tecnica, unite in un’atleta che non perde mai il sorriso quando è in campo, nemmeno nei momenti in cui la tensione è più alta. In attacco sa estrarre dal cilindro bordate sul muro, diagonali stretti, pallonetti e palle piazzate, un intero campionario da banda di livello assoluto (135 punti, il 51,1% in fase offensiva e 9 ace). In ricezione se la cava abbastanza bene (26,2% di perfetta), non perdendo mai lucidità.  Miriam Sylla voto 8. In partite ad alto quoziente di difficoltà come quella di sabato sera non possono mancare qualità tecniche e nervi saldi. Il capitano azzurro dimostra di possedere entrambe le doti mettendo in campo una prova a tutto tondo contro la Serbia. Più che il 54% in attacco, comunque non disprezzabile in una gara con tante azioni lunghe, vanno evidenziati il peso specifico dei suoi 20 punti (con 3 muri e 2 ace), il 54% in ricezione positiva, ma soprattutto la capacità di rispondere sul campo a qualche frettolosa critica, ricevuta dopo una fase a gironi tra alti e bassi. Chiude il torneo con 90 punti, il 42,6% in attacco e il 26,1% di ricezione perfetta (27 errori nei primi tocchi). Foto CEV Alessia Gennari voto 6,5. Ogni volta che entra per il giro dietro o nei (pochi) momenti di appannamento delle schiacciatrici titolari, alza il livello della squadra in ricezione e dà più equilibrio.  Anna Danesi voto 8,5. Essere una buona centrale è possibile, senza dubbio. Essere considerata un’ottima centrale, o di livello mondiale, sembra una sfida un po’ più complessa. Non per Anna, che si conferma autentica protagonista sottorete con una notevole varietà di colpi, destreggiandosi benissimo in primo tempo (56,7% in fase offensiva) e risultando granitica a muro con 23 stampate a referto. Da applausi la sua prova straripante in semifinale: mette a referto 17 punti, imbrigliando completamente le attaccanti olandesi.  Foto CEV Cristina Chirichella voto 7. La centrale partenopea è brava a mettere in campo tanta sostanza e le sue prestazioni sono di grande spessore tecnico. Presente a muro, precisa in attacco (47,7% di efficienza), puntuale sulle fast dove sciorina tutta la sua velocità, riesce a firmare 59 punti complessivi e a tirare fuori tutta la sua “cazzimma”. Non è però decisiva fino in fondo: contro la Serbia appare un po’ sottotono nelle prime due frazioni, sbagliando palloni che di solito andavano giù da soli.  Monica De Gennaro voto 8. Le schiacciate delle nostre bocche da fuoco sono certamente spettacolari ed efficaci. Ma nel trionfo dell’Italia sono altrettanto fondamentali le difese e le ricezioni perfette (47,7%) della numero 10. Acrobata senza paura, capace di leggere il gioco e rispondere alle bordate che arrivano dall’altra parte della rete, ma all’occorrenza anche regalare alzate precise. Per le sue compagne di squadra è indispensabile avere a fianco una giocatrice che trasmette una tale sicurezza: non a caso è il miglior libero al mondo.  Foto CEV Beatrice Parrocchiale voto 6,5. In campo per dare maggiore solidità alla seconda linea in qualche scambio, si fa trovare sempre pronta. Sarah Fahr voto 6,5. La sua uscita di scena così prematura, per il grave infortunio durante il match Italia-Croazia, le impedisce di dare senso compiuto al suo Europeo e quindi di renderla pienamente giudicabile. Comunque, nelle tre partite giocate, la centrale azzurra garantisce un buon rendimento complessivo. Pur trovandosi opposta a blocks non proprio temibili, in attacco è concreta e abile a sfruttare la propria velocità; anche a muro tocca tanti palloni e va a segno per 4 volte, mentre in battuta chiude con 2 ace e 5 errori.  Silvia Nwakalor, Sofia D’Odorico, Sara Bonifacio, Alessia Mazzaro s.v. Foto CEV Davide Mazzanti voto 9. Anche quando le certezze sembravano essersi dissolte dopo la delusione olimpica e gli infortuni occorsi a Bosetti e Fahr, il CT non ha mai smesso di credere nelle qualità delle sue giocatrici. Un gruppo che in questi anni ha guidato, plasmato, responsabilizzato e a cui lasciato libertà di espressione. Dunque enormi complimenti a Mazzanti: la vittoria agli Europei porta davvero la sua firma. LEGGI TUTTO

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    Europei maschili: rimonta vincente per la Russia, Francia e Germania a punteggio pieno

    Di Redazione Entra nel vivo la prima fase dei Campionati Europei maschili: nella Pool C la Russia si rimette definitivamente in carreggiata battendo in rimonta i padroni di casa della Finlandia in rimonta: primo set da brividi, poi salgono in cattedra i battitori della squadra di Sammelvuo con 10 ace complessivi (3 di Iakovlev e Kobzar), e il resto lo fanno Volkov e Podlesnykh in attacco. Almeno gli ottavi di finale sono già al sicuro, anche perché la Macedonia del Nord perde nettamente in tre set con la Turchia (altri 16 punti di Lagumdzija) ed è a un passo dall’eliminazione, insieme alla Spagna. A Ostrava, la Repubblica Ceca prosegue nel suo rendimento altalenante e, dopo aver incredibilmente ceduto alla Bielorussia, costringe al tie break la ben più temibile Bulgaria nella serata di gloria del giovane schiacciatore Lukas Vasina: 20 punti con il 48% in attacco, 3 muri, 2 ace e addirittura l’81% di ricezione positiva. Fa ancora meglio di lui però il bulgaro Martin Atanasov, che vola a quota 31 (5 muri, 3 ace, 64% di efficacia). Il risultato consente all’Italia di portarsi da sola al primo posto nel girone grazie al 3-0 sul Montenegro. Intanto, in attesa dello scontro diretto di domani, Francia e Germania fanno il loro dovere: i campioni olimpici superano la Croazia faticando un po’ soltanto nel terzo parziale, quando Bernardinho dà spazio alle seconde linee (fuori Jean Patry, che chiude nonostante questo da top scorer con 13 punti e il 75% in attacco), mentre i tedeschi schiantano senza difficoltà l’Estonia, travolta dagli attacchi di Georg Grozer (16 punti) e dai muri di Tobias Krick. Nella Pool A, infine, la Polonia continua a vincere senza però convincere troppo: la squadra di Heynen concede il terzo set alla combattiva Grecia e rischia grosso anche nel quarto, portandolo a casa soltanto ai vantaggi (26-24). Al Portogallo non riesce la rimonta dallo 0-2 sull’Ucraina, che si salva al tie break con i punti di Viietski: battaglia avvincente a muro, con 15 punti per i lusitani e 19 per gli ucraini. Discorso ancora apertissimo in chiave qualificazione. LA SITUAZIONE Pool A (a Cracovia): Portogallo-Ucraina 2-3 (18-25, 23-25, 25-21, 26-24, 11-15); Grecia-Polonia 1-3 (15-25, 22-25, 25-20, 24-26). Classifica: Polonia 3 vittorie (8 punti), Serbia 2 vittorie (7 punti), Ucraina 2 (4), Belgio 1 (4), Portogallo 1 (3), Grecia 0 (1). Prossimo turno: Portogallo-Serbia lun 6/9 ore 17.30; Polonia-Belgio lun 6/9 ore 20.30. Pool B (a Ostrava): Repubblica Ceca-Bulgaria 2-3 (10-25, 25-23, 25-18, 24-26, 11-15); Italia-Montenegro 3-0 (25-17, 25-20, 26-24). Classifica: Italia 2 vittorie (6 punti), Bulgaria 2 (5), Rep.Ceca 1 (4), Bielorussia e Slovenia 1 vittoria (3 punti), Montenegro 0 (0). Prossimo turno: Bulgaria-Italia lun 6/9 ore 15.45; Slovenia-Bielorussia lun 6/9 ore 19. Pool C (a Tampere): Macedonia del Nord-Turchia 0-3 (22-25, 12-25, 15-25); Russia-Finlandia 3-1 (22-25, 25-15, 25-23, 25-17). Classifica: Turchia 3 vittorie (9 punti), Olanda 2 (7), Finlandia 2 (6), Russia 2 (5), Spagna e Macedonia del Nord 0 (0). Prossimo turno: Macedonia del Nord-Spagna lun 6/9 ore 16; Turchia-Olanda lun 6/9 ore 19. Pool D (a Tallinn): Estonia-Germania 0-3 (19-25, 16-25, 21-25); Francia-Croazia 3-0 (25-15, 25-16, 26-24). Classifica: Francia e Germania 2 vittorie (6 punti), Lettonia 1 (4), Estonia e Croazia 1 (2), Slovacchia 0 (1). Prossimo turno: Lettonia-Slovacchia lun 6/9 ore 16; Germania-Francia lun 6/9 ore 19. (fonte: Cev.eu) LEGGI TUTTO

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    L’Italia bissa la vittoria dell’esordio: 3-0 sul Montenegro

    Di Redazione Un Montenegro che tiene il passo, nel secondo e terzo set soprattutto, ma un’Italia che trova il giusto sprint e i giusti colpi di testa: termina 3-0 la seconda uscita degli Azzurri guidati da De Giorgi in questo Campionato Europeo, sul taraflex di Ostrava. Il CT azzurro per questo secondo impegno nella rassegna continentale ha scelto il consueto schieramento che prevede la diagonale Giannelli-Pinali, Lavia e Michieletto i martelli, Galassi e Anzani i centrali con Balaso libero. Montenegro in campo con Strugar in palleggio, Culafic opposto, Milic e Jecmenica i centrali, Cacic e Vukasinovic gli schiacciatori con Lakcevic libero.    Primo set caratterizzato da una partenza lanciata degli azzurri bravi a portarsi subito sul 6-1 (poi 11-3). Con il passare dei minuti però i montenegrini hanno parzialmente ridotto il gap (15-10) complice qualche disattenzione a muro e nella fase difensiva del gruppo tricolore. A quel punto, anche se la manovra non è apparsa totalmente fluida, Giannelli e compagni sono comunque riusciti a chiudere in proprio vantaggio il primo set sul 25-17.    In avvio di secondo set i montenegrini si sono portati in vantaggio per la prima volta dall’inizio dell’incontro, gli azzurri hanno sì impattato da subito la situazione, ma a quel punto le squadre sono rimaste a contatto (12-11, 13-12) con i centrali azzurri che hanno avuto qualche difficoltà nell’attacco di primo tempo (17-17). Con le squadre appaiate fino alle fasi finali, gli azzurri sono poi riusciti a piazzare l’allungo poi rivelatosi decisivo (22-20) che è valso il 25-20 e dunque il 2-0 anche se con qualche affanno. Nel terzo De Giorgi ha inserito Ricci al posto di Anzani, ma l’andamento dell’incontro non è cambiato e sulla scia della frazione precedente, le squadre si sono ritrovate ancora appaiate (13-13, 17-17, 18-18) con gli azzurri che non sono riusciti a scrollarsi di dosso gli avversari. A quel punto i montenegrini sono passati in vantaggio (19-22) sorprendendo Giannelli e compagni. Nonostante tutto però gli azzurri sono rimasti concentrati e hanno prima piazzato il break che gli ha permesso di portarsi in parità (22-22). Sul 23-23 un attacco fuori del Montenegro ha regalato all’Italia il primo match ball andato sprecato a causa di un muro out (24-24). Al secondo match ball un attacco di Lavia toccato a muro ha regalato agli azzurri la gara grazie al 26-24 finale.       Pochissimo tempo per rilassare i muscoli e tirare il fiato, la Nazionale italiana torna in campo domani pomeriggio, ore 15.45, per affrontare la prossima avversaria del girone: la Bulgaria che ci insegue in classifica. Le dichiarazioni ai microfoni di Rai Sport: De Giorgi: “Oggi è una stata una partita con qualche dfficoltà in più rispetto a ieri, soprattutto nel finalizzare situazioni di muro. Bravi gli avversari a giocare sulle mani, meno noi a essere precisi con le posizioni. L’importante era vincere, contro squadre che danno l’anima. Tra la prima partita e quella di oggi ho notato la stessa intensità in difesa, la stessa volontà. Anche se siamo stati meno precisi della prima partita, soprattutto nel muro a 2-3. La Bulgaria ha tanti giocatori che conosciamo e di buonissimo livello, l’asticella si alza sicuramente dal punto di vista tecnico. Sarà una bella partita da vedere. C’è da dire che noi ci scopriamo giorno dopo giorno, siamo solo alla quinta partita insieme. Ne approfitto per fare i complimenti alla nostra Nazionale femminile!” Lavia: “Come si è visto oggi, abbiamo giocato di squadra. La nostra chiave è infatti la squadra, siamo un gruppo giovane che si diverte insieme e che ha rispetto e fiducia l’uno dell’altro. Dalla Bulgaria ci aspettiamo una partita difficile, è una squadra che mette in difficoltà in battuta. Quella di oggi è stata una prova per il nostro gruppo, domani saremo ancora più consapevoli e fiduciosi”. Italia-Serbia 3-0 (25-17, 25-20, 26-24) ITALIA: Giannelli 4, Pinali 14, Galassi 6, Anzani, 7 Michieletto 10, Lavia 14, Balaso (L). Ricci 2. Ne: Sbertoli. Cortesia, Recine, Bottolo, Romanò, Piccinelli (L). All: De GiorgiMONTENEGRO: Strugar, Cacic 12, Culafic 15, Jecmenica 3, Milic 3, Vukasinovic 12, Lakcevic (L). Perunicic (L), Pavicevic. Ne: Minic, Babic, Zvicer, Ćinćur, Dubak. All: BasicArbitri: Simonovic (SRB), Ferreira (POR)Spettatori: 411 Durata set: 23’, 29’, 32’  Italia: a 5 bs 7 mv 13 et 16Montenegro: a 2 bs 11 mv 6 et 19 (Fonte: comunicato stampa) LEGGI TUTTO

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    Campionato Italiano Assoluto, il tricolore femminile a Toti-Allegretti

    Di Redazione Cala il sipario sulla settimana tricolore e sull’edizione numero ventotto del Campionato Italiano Assoluto con l’assegnazione dello scudetto femminile e dei vincitori di tappa (maschili e femminili). Alla presenza del vicepresidente FIPAV Adriano Bilato, del Segretario Generale Alberto Rabiti e dell’ex presidente della Federazione Italiana Pallavolo Pietro Bruno Cattaneo sono state Giulia Toti e Jessica Allegretti a conquistare il titolo tricolore, che festeggiano nuovamente dopo lo scudetto vinto, sempre alla Piter Pan Arena di Caorle, nel 2019. Le atlete romane nonostante la sconfitta per 2-1 (21-19, 11-21, 15-3) nel sesto turno, match che valeva l’accesso in semifinale, hanno avuto la certezza di conquistare i punti necessari per assicurarsi il tricolore 2021. Secondo scudetto, dunque, per il duo tricolore che si è presentato a questa terza e decisiva tappa di Caorle dopo aver conquistato il primo posto a Palinuro e la quinta posizione nella tappa di Bellaria-Igea Marina. Il titolo maschile, come noto, è stato già assegnato ieri agli azzurri Jacob Windisch e Samuele Cottafava; nel match del quarto turno hanno battuto con il punteggio di 2-0 (26-24, 21-16) la coppia formata da Tobia Marchetto e Gianluca Dal Corso conquistando così i punti necessari per assicurarsi lo scudetto 2021. A differenza degli scorsi anni, infatti, il tricolore è stato assegnato alla coppia che ha totalizzato il maggior numero di punti nei tre tornei del Campionato Italiano (Bellaria Igea Marina, Palinuro e Caorle). Le scudettate Toti-Allegretti hanno così commentato il successo: Giulia Toti: “E’ stata per noi una stagione lunghissima e l’abbiamo chiusa nel migliore dei modi con uno scudetto che ci riempie il cuore di gioia. Qui a Caorle è stata una vera e propria battaglia, il livello delle avversarie era davvero alto. Rimane solo un po’ di dispiacere per non aver ottenuto il podio di tappa. Jessica Allegretti: “Caorle per noi è una tappa speciale, qui abbiamo avevamo già vinto uno scudetto e una coppa Italia.  E’ stato un percorso molto duro, il primo posto di Palinuro ci ha dato punti importanti e tanta fiducia per affrontare la finale di Caorle. A conquistare, invece, la tappa di Caorle nel tabellone femminile sono state le azzurre Marta Menegatti e Valentina Gottardi, che nella spettacolare finale primo e secondo posto hanno battuto con il punteggio di 2-0 (25-23, 24-22) la compagine russa formata da Dabizha-Ksenia. Salgono sul gradino più basso del podio tricolore Michela Lantignotti e Francesca Michieletto, al termine di un match dominato fin dalle prime battute e conclusosi con il punteggio di 2-0 (21-17, 21-14) su Sonia Galazzo e Sofia Balducci. Il tabellone maschile che ha visto di fronte nella finale primo e secondo posto la forte coppia polacca Bartosz Losiak – Michael Bryl opposta al duo tricolore Adrian Carambula ed Enrico Rossi ha regalato spettacolo con quattro beachers di altissimo livello come dimostrato dai loro risultati in campo internazionale nelle ultime stagioni. A spuntarla, al temine di un match dal livello tecnico altissimo, sono stati i polacchi che hanno chiuso le ostilità con il punteggio di 2-0 (21-12, 21-16). Applausi per due coppie di livello che tra qualche settimana saranno impegnate nelle finali del World Tour, in programma in Sardegna dal 6 al 10 ottobre.  Il terzo posto è andato, invece, ai lettoni Samoilovs-Smedins per rinuncia degli azzurri Paolo Nicolai e Daniele Lupo. Il forfait degli atleti azzurri è legato ad un infortunio a Nicolai nella parte conclusiva della semifinale di questa mattina contro Carambula-Rossi. I premi di MVP della tappa sono stati assegnati a Marta Menegatti nel femminile e Bartosz Losiak nel maschile. Il vice presidente FIPAV, Adriano Bilato, ha così commentato la settimana tricolore e la stagione 2021 del beach volley italiano: “Possiamo ritenerci soddisfatti di questa bellissima settimana tricolore iniziata con i tornei giovanili e conclusa, oggi, con l’assegnazione dei titoli assoluti.  Abbiamo organizzato sette tappe del circuito Serie Nazionale, le finali del Campionato Italiano per Società e tre tappe del Campionato Italiano Assoluto. La tappa di Caorle è stata impreziosita dalla presenza di coppie straniere e italiane di assoluto livello che ci hanno regalato un grande spettacolo. Ringrazio ancora una volta il Comune di Caorle, la società JBA, il Consorzio Gestione Arenili della Marina di Caorle e la Fondazione Caorle Città dello Sport che hanno contribuito a rendere davvero speciale questo finale di stagione tricolore” Soddisfazione per l’organizzazione degli eventi di beach volley è stata ribadita anche dal segretario generale della Federazione Italiana Pallavolo Alberto Rabiti: “Chiudiamo questa settimana tricolore a Caorle nel migliore dei modi, una settimana di grande sport in cui sono stati assegnati tre scudetti giovanili e oggi quelli assoluti e campionati master.  L’anno scorso – prosegue Rabiti – causa covid abbiamo fatto un’unica tappa. Quest’anno, invece, siamo riusciti ad organizzare il campionato italiano per società, dieci tappe tra serie nazionale e campionato italiano che hanno toccato molte regioni italiane. È stato aumentato il montepremi anche alle finali scudetto che è salito a ben 36.000, questo ha spinto tanti atleti a partecipare.  Il lavoro svolto dall’organizzatore locale in questa settimana tricolore è stato assolutamente magnifico. Ci tengo a ringraziare – conclude il segretario generale – tutti coloro che hanno lavorato per la buona riuscita di questo importante evento di beach volley. Nella giornata di oggi sul lungomare Trieste di Caorle sono stati assegnati anche i tricolori master: FemminileTonon-Parenzan (Master 40)MaschileSanfilippo-Dal Din (Master 40), Vianello-Sposimo (Master 45), Gerotto-Bellinaso (Master 50), Sanguanini-De Angeli (Master 55), Cella-De Nigris (Master 60) I risultati della giornata conclusiva del Campionato Italiano Assoluto Tabellone femminileFinale 1°-2° postoMarta Menegatti-Valentina Gottardi/ Dabizha-Ksenia  2-0 (25-23, 24-22) Finale 3°-4 postoSonia Galazzo-Sofia Balducci/ Michela Lantignotti-Francesca Michieletto 0-2 (17-21, 14-21) Tutti i risultati del torneo femminile sono disponibili QUI Finale 1°-2° postoBartosz Losiak-Michal Bryl/ Adrian Carambula-Enrico Rossi 2-0 (21-12, 21-16) Finale 3°-4Aleksandrs Samoilovs – Janis Smedins/ Daniele Lupo-Paolo Nicolai 2-0 (21-0, 21-0 (forfait Lupo-Nicolai) Tutti i risultati del torneo maschile sono disponibili QUI  La gallery fotografica completa della terza giornata di gare e la cerimonia di premiazione delle finali del Campionato Italiano Assoluto è visibile QUI Albo d’oro Campionato Italiano Assoluto maschile1994 Cesenatico: Ghiurghi-Lequaglie, 1995 Cervia: Fracascia-Masciarelli, 1996 Cervia: Conte-Sanguanini, 1997 Cervia: Rigo-Marino, 1998 Cervia: Raffaelli-Pimponi, 1999 Marina di Ravenna: Lequaglie-Mascagna, 2000 Catania: Cordovana-Mascagna, 2001 Jesolo: Raffaelli-Pimponi, 2002 Jesolo: Fenili-Galli, 2003 Jesolo: Ghiurghi-Mascagna, 2004 Jesolo: Lione-Varnier, 2005 Jesolo: Lione-Varnier, 2006 Jesolo: Fenili-Tomatis, 2007 Jesolo: Domenghini-Fenili, 2008 Jesolo: Domenghini-Zaytsev, 2009 San Salvo, Nicolai-Varnier, 2010 Jesolo: Ingrosso-Ingrosso, 2011 Jesolo: Fenili-Giumelli, 2012 Jesolo: Casadei-Ficosecco, 2013 Cesenatico: D.Lupo-Nicolai, 2014 Catania: D.Lupo-Ranghieri, 2015 Catania: Carambula-Ranghieri, 2016 Catania: Caminati-Rossi, 2017 Catania: Lupo-Nicolai, 2018 Catania: Caminati-Rossi, 2019 Caorle: Ingrosso Matteo-Ranghieri Alex, 2020 Caorle: Paolo Nicolai-Daniele Lupo. 2021 Caorle: Jacob Windisch- Samuele Cottafava. Femminile: 1994 Cesenatico: Bruschini-De Marinis, 1995 Cervia: Parenzan-Perrotta, 1996 Roma: Solazzi-Turetta, 1997 Barletta: Gattelli-Perrotta, 1998 Porto San Giorgio: Bruschini-Solazzi, 1999 Marina di Ravenna: Bruschini-Solazzi, 2000 Catania: Del Core-De Marinis, 2001 Cesenatico: Bruschini-Solazzi, 2002 Cagliari: Bruschini-Solazzi, 2003 Cagliari: Chiavaro-Malerba, 2004 Rimini: Bruschini-Solazzi, 2005 Sottomarina di Chioggia: Bruschini-Lunardi, 2006 Lido di Ostia: Gattelli-Perrotta, 2007 Lido di Ostia: Gioria-Momoli, 2008 Vasto: Gattelli-Perrotta, 2009 Vasto: Cicolari-Menegatti, 2010 San Salvo: Campanari-Fanella, 2011 San Salvo Marina: Mazzulla-Lo Re, 2012 Pescara: Bacchi-Momoli, Mazzulla-Lo Re, 2013 Cesenatico: Menegatti-Orsi Toth, 2014 Catania: Menegatti-OrsiToth, 2015 Catania: Cicolari-Momoli, 2016 Catania: Giombini-Menegatti, 2017 Catania: Giombini-Zuccarelli, 2018 Catania: Menegatti – Orsi Toth, 2019 Caorle: Toti Giulia-Allegretti Jessica, 2020 Caorle: Sara Breidenbach-Giada Benazzi. 2021 Giulia Toti-Jessica Allegretti. (Fonte: comunicato stampa) LEGGI TUTTO

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    Davide Mazzanti: “Vincere è bello, ma così ancora di più”

    Di Redazione È quasi senza parole Davide Mazzanti al termine della spettacolare finale dei Campionati Europei femminili vinta dall’Italia ai danni dalla Serbia. Commozione, incredulità per la portata dell’impresa, legittimo orgoglio e sensazione di rivincita: tutto questo si legge nei silenzi, più che nelle dichiarazioni del CT azzurro. “È un trionfo bellissimo per tanti motivi – ammette Mazzanti – non sto qui a elencarli perché sono davvero tanti. Sono contentissimo per le ragazze, ce l’hanno messa tutta per andarsi a prendere la medaglia d’oro e il risultato di questa sera è il giusto premio per come sono state in campo, per come hanno sofferto e per la capacità di ritrovare le sensazioni giuste“. Un risultato particolarmente significativo perché arrivato dopo la spedizione olimpica più deludente degli ultimi decenni: “Sono molto felice per tutto il nostro movimento pallavolistico – dice infatti il CT – perché quando la nazionale vince a beneficiarne è tutto il movimento, così come era stato per la medaglia d’Argento al Mondiale 2018. Ne avevamo bisogno un po’ tutti, sia noi da dentro, che il mondo della pallavolo italiana“. Azzurre trasformate rispetto a Tokyo, ma anche ai tentennamenti delle prime partite di questi Europei. E Mazzanti non lo nega nella sua conclusione: “La sensazione più bella è stata vedere la squadra nel quarto set esprimere tutto il proprio talento. Era un po’ di tempo che non vedevo le ragazze farlo: è bello vincere, ma lo è ancora di più nella maniera in cui l’abbiamo fatto“. (fonte: Comunicato stampa) LEGGI TUTTO

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    L’Italia è campione d’Europa: Serbia travolta in rimonta a Belgrado

    Di Redazione
    “It’s coming Rome“: l’Italia è campione d’Europa, per la terza volta nella storia e a 12 anni dall’ultimo successo. La storica vittoria nei Campionati Europei femminili arriva nel modo più straordinario e più difficile: al termine di un percorso immacolato, fatto di soli successi, e proprio a Belgrado in casa della più temibile delle concorrenti, quella Serbia che aveva negato alle azzurre il titolo mondiale e la qualificazione alle semifinali di Tokyo (oltre a essersi laureata campione nelle ultime due edizioni).
    L’Italia vince in un contesto d’altri tempi, per gli oltre 20mila spettatori assiepati in spregio a qualsiasi norma anti-Covid e anche per qualche tentativo di “condizionamento ambientale”, e lo fa con una prestazione meravigliosa. Perso di un nulla il primo set per qualche sbavatura che sembrava fatale, le azzurre sono andate crescendo punto dopo punto, vincendo il secondo in rimonta dal 20-22 al 25-22, rintuzzando il tentativo di reazione serba nel 3-8 e dominando letteralmente il quarto parziale fino a un umiliante 25-11 che rende ancora più enorme la portata dell’impresa.
    Foto CEV
    Il trionfo azzurro porta la firma di tutte le protagoniste, ma uno speciale riconoscimento va a Davide Mazzanti, che si prende la rivincita dopo la valanga di critiche post-Olimpiadi. Il CT azzurro le azzecca davvero tutte: ripagata la scelta di puntare su Miriam Sylla, assoluta protagonista della finale con la sua miglior partita dell’anno (20 punti, 54% in attacco, 2 muri e 2 ace), e anche l’esecrata alternanza in palleggio tra Alessia Orro e Ofelia Malinov, decisiva nel finale.
    Felice anche la decisione di non sovraccaricare in attacco Paola Egonu, che alla fine si libera dalla tensione e chiude con tre ace in fila come straordinario suggello, e di dare fiducia a Elena Pietrini, la più costante in questi Europei. Poi ci sono tutte le qualità che l’Italia ha sempre avuto, dalla straordinaria compattezza a muro (13 punti totali di cui 6 di una super Anna Danesi) al ritmo indiavolato della difesa guidata da Moki De Gennaro. Il tutto nonostante assenze pesanti come quelle di Caterina Bosetti e Sarah Fahr.
    Fa da contraltare all’incontenibile gioia dell’Italia la tremenda delusione della Serbia, che vede sfumare proprio all’ultimo un titolo che sentiva già in tasca e alla fine chiude l’estate con l’amaro bilancio di un bronzo olimpico e un argento europeo. La squadra di Zoran Terzic paga certamente le ben note difficoltà in posto 4, evidenziate dall’inutile staffetta tra Lazovic e Busa; ma la fotografia della finale è la prova di Tijana Boskovic, che dopo una partenza arrembante crolla nel finale subendo 7 murate e commettendo 6 errori di pura frustrazione. Una defaillance sanguinosa che potrebbe, speriamo, diventare il simbolo di un passaggio del testimone…
    Foto CEV
    I SESTETTI – Subito una buona notizia per Mazzanti, che recupera dall’inizio Sylla e dunque schiera la formazione titolare: Orro in regia, Egonu opposta, Danesi e Chirichella al centro, Pietrini in posto 4 con il capitano e De Gennaro libero. Terzic ripropone Lazovic nel sestetto iniziale dopo la buona prestazione della semifinale, insieme a Milenkovic; Ognjenovic è la regista, Boskovic l’opposta, Rasic e Mina Popovic le centrali e Silvija Popovic il libero.
    1° SET – Il primo attacco di Boskovic è murato da Sylla e Danesi, ma è Popovic a procurare il primo break alle serbe con il muro su Chirichella (1-3). Rasic allunga sul 2-5, il servizio di Sylla però mette in difficoltà Lazovic e permette a Egonu di pareggiare (5-5). Boskovic va a segno per la prima volta con il punto del 7-8. L’Italia resta lì (9-9) e alla prima occasione passa avanti con la battuta di Egonu: un ace e un “quasi ace” trasformato da Pietrini per il 12-10. Sbaglia però Sylla e il muro di Milenkovic riporta avanti la Serbia (12-13), con conseguente time out azzurro.
    Al rientro la battuta di Popovic continua a fare danni: Rasic vince il contrasto con Orro e Boskovic allunga (12-15). Ma ancora il servizio, stavolta di Sylla, consente all’Italia di pareggiare e poi di sorpassare grazie al doppio aiuto del nastro (16-15). Si continua punto a punto con l’Italia avanti (19-18, 20-19), poi però Egonu non passa per due volte e spedisce out in palleggio: 20-22 e time out azzurro. Milenkovic sigla il pallonetto del 21-23, Boskovic si procura due set point: Sylla è straordinaria e li annulla entrambi (24-24). Rasic però si conquista una terza chance e Boskovic da seconda linea (con sospetta “pestata”) chiude sul 24-26.
    2° SET – Grande reazione azzurra in avvio: due attacchi di Sylla per il 3-0 iniziale, ed è suo anche il punto del 4-1. L’errore di Chirichella consente però alla Serbia di riavvicinarsi (4-3) e il muro di Popovic su Pietrini vale il pareggio sul 7-7. Le azzurre ritrovano subito il break di vantaggio proprio con Pietrini (9-7) e lo mantengono a lungo (11-9, 14-12); basta però una piccola sbavatura – attacco out di Pietrini – e le padrone di casa si riportano di nuovo in parità sul 15-15.
    Il testa a testa prosegue, con scambio di cortesie tra Egonu e Boskovic (17-17); un muro di Ognjenovic e un recupero rocambolesco di Lazovic regalano il vantaggio alla Serbia (19-20) e spingono Mazzanti al time out. Boskovic tiene avanti le padrone di casa, l’errore di Egonu vale il 20-22; Popovic però sbaglia e Pietrini firma il pari sul 22-22. Finale imprevedibile: Boskovic sbaglia e Terzic chiama time out, Lazovic sbaglia a sua volta (smascherata dal challenge) e concede due set point alle azzurre, e un super muro di Danesi su Boskovic vale il 25-22 che rimette il punteggio in parità.
    Foto CEV
    3° SET – La Serbia vuole subito riscattarsi e parte fortissimo: due errori azzurri e ace di Popovic per lo 0-3, poi arriva il muro di Rasic su Danesi (1-5). Egonu prova ad accorciare con due attacchi di fila (3-5), ma ancora Rasic ristabilisce le distanze con attacco e muro e l’errore dell’opposta azzurra vale il 3-8. Dentro Malinov in regia, Sylla riduce di nuovo lo svantaggio (5-8); Egonu tiene l’Italia in scia (7-10), poi l’attacco out di Milenkovic e il muro di Danesi la riportano a 10-11. La rimonta si completa con il muro vincente di Sylla per il 12-12; Terzic ferma il gioco, ma al rientro arriva anche il sorpasso con un ace di Pietrini (13-12).
    Il CT serbo cambia rotta inserendo Busa per Lazovic, ma le azzurre non si fermano: altro ace di Danesi per il 15-13, Boskovic sbaglia per il più 3 e Chirichella mette a segno il muro del 18-14 che costringe Terzic a giocarsi anche il secondo time out. La Serbia appare in confusione e regala anche l’invasione del 19-15, Malinov vince un contrasto a rete e la palla di Boskovic sull’astina appare come il segno della resa (23-17). Infatti Pietrini si procura ben 6 set point e Sylla trasforma con autorità il secondo per il 25-19 che vale il vantaggio.
    4° SET – Busa e Malinov confermate nei due sestetti titolari. Continua il momento di crisi di Boskovic, che subisce il muro di Danesi e poi sbaglia concedendo a Egonu la palla del 2-0. Fallo a rete di Ognjenovic e altro “murone” di Sylla su Boskovic: 5-1 e inevitabile time out serbo. Sylla e Pietrini fanno impazzire le avversarie per l’8-2 e gli ennesimi muri, firmati da Chirichella e Malinov, valgono addirittura l’11-4.
    Boskovic prova a farsi sentire di nuovo (12-5) ma Danesi piazza un altro muro su Popovic per il 14-5 ed Egonu mette giù il pallone del 16-7. Ormai in campo c’è una squadra sola: dopo il muro del 18-8 di Malinov arriva l’apoteosi con tre ace consecutivi di Egonu, un attacco vincente di Sylla e una palla insaccata in rete da Boskovic (23-8). Scatta un po’ di “braccino” per le azzurre, che commettono tre errori di fila; poi però è Egonu a guadagnarsi il match point sul 24-11. L’ultima palla è un colpo da biliardo di Sylla per uno storico e straordinario 25-11.

    Serbia-Italia 1-3 (26-24, 22-25, 19-25, 11-25)Serbia: Busa, Lazovic 2, Caric ne, Popovic M. 13, Mirkovic ne, Ognjenovic 3, Veljkovic ne, Bjelica ne, Rasic 12, Popovic S. (L), Boskovic 20, Milenkovic 4, Blagojevic (L) ne, Kocic ne. All. Terzic.Italia: Gennari, Bonifacio ne, Malinov 2, De Gennaro (L), Orro, Chirichella 5, Danesi 8, Pietrini 13, Nwakalor ne, Sylla 20, Egonu 29, Parrocchiale, Mazzaro (L) ne, D’Odorico ne. All. Mazzanti.Arbitri: Burkiewicz (Polonia) e Ozbar (Turchia).Note: Spettatori 20560. Serbia: battute vincenti 1, battute sbagliate 12, attacco 40%, ricezione 41%-28%, muri 11, errori 22. Italia: battute vincenti 8, battute sbagliate 12, attacco 48%, ricezione 46%-39%, muri 13, errori 22.
    SEMIFINALITurchia-Serbia 1-3 (34-32, 26-28, 23-25, 13-25)Olanda-Italia 1-3 (19-25, 17-25, 25-16, 18-25)
    FINALE 3° POSTOTurchia-Olanda 3-0 (25-20, 25-19, 25-23)
    FINALE 1° POSTOSerbia-Italia 1-3 (26-24, 22-25, 19-25, 11-25) LEGGI TUTTO

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    Europei femminili: la medaglia di bronzo è della Turchia

    Di Redazione La Turchia sale per la terza volta consecutiva sul podio dei Campionati Europei femminili, piazzandosi al terzo posto della competizione continentale grazie al 3-0 sull’Olanda nella “finalina”. Una replica, anche nel risultato finale, dell’incontro già visto nella prima fase. Per la nazionale turca è la quinta medaglia europea nella storia (argento nel 2003 e nel 2019, bronzo nel 2011 e nel 2017), a conferma del ruolo ormai centrale occupato dalla squadra di Giovanni Guidetti nello scacchiere del volley femminile. I primi due set della sfida per il terzo posto sono dominati in lungo e in largo dalla Turchia: 5-1, 16-12, 20-14 e 25-20 nel primo, 10-7, 16-13, 20-15 e 25-19 nel secondo. L’Olanda, che deve peraltro fare i conti con un infortunio occorso a Plak, trova un’efficace reazione nel terzo (7-11, 14-18), ma si fa raggiungere sul più bello a quota 20 e alza bandiera bianca al secondo match point. Anne Buijs è la top scorer con 14 punti, mentre Ebrar Karakurt e Hande Baladin ne mettono a segno 13 a testa; ma a prendersi la copertina è ancora una volta il muro turco con 12 block vincenti, 3 a testa per Gunes e Karakurt. Turchia-Olanda 3-0 (25-20, 25-19, 25-23)Turchia: Akoz (L), Ozbay 3, Senoglu 5, Baladin 13, Guveli ne, Ismailoglu 3, Aykaç (L) ne, Unal, Boz 2, Erdem 8, Gunes 9, Aydin ne, Baskir ne, Karakurt 13. All. Guidetti.Olanda: Knip (L) ne, Plak 6, Grothues, Lohuis 3, Korevaar ne, Schoot (L), Buijs 14, Bongaerts 1, Dijkema, Baijens 2, Jasper, Daalderop 8, Timmerman 5, Dambrink 3. All. Selinger.Arbitri: Jankovic (Serbia) e Fernandez Fuentes (Spagna).Note: Spettatori 3200. Turchia: battute vincenti 4, battute sbagliate 12, attacco 45%, ricezione 42%-40%, muri 12, errori 20. Olanda: battute vincenti 3, battute sbagliate 14, attacco 35%, ricezione 31%-24%, muri 8, errori 19. (fonte: Cev.eu) LEGGI TUTTO