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    La doppia vita di Andrea Coali: ricercatore universitario e pallavolista in Serie A

    Di Roberto Zucca Quando si parla di dottorandi e addottoramenti nel mondo della pallavolo, l’immagine del passato che viene alla mente è quella tra genio e follia di Leo Morsut, il grande pallavolista dell’Itas Trentino che all’apice della carriera lasciò tutto per amore dello studio e della ricerca universitaria. Tanti anni dopo siamo ancora a Trento, ma solo nelle origini, e non si parla di una storia di scarpette che si stanno per appendere al chiodo, ma della scelta di un presente in cui portare coraggiosamente avanti due carriere, quella di ricercatore universitario e di pallavolista “professionista”. Quella di Andrea Coali è una bellissima testimonianza, di sport e ricerca, che dalla Bocconi di Milano si irradia fino al Volley 2001 Garlasco, in Serie A3: “Sto per conseguire il dottorato in Management all’Università Bocconi di Milano. Alla Bocconi tengo due corsi di Business Analytics e Innovation Management. È il mio ultimo anno di dottorato. Poi forse ci sarà l’estero perché, purtroppo, in Italia la carriera universitaria è un grosso punto interrogativo“. Foto Roberto Peli L’eccezionalità del portare avanti due carriere così impegnative rende la sua storia unica. “La ringrazio, ma non è questione di eccezionalità, bensì di organizzazione. Effettivamente l’impegno della A3, ossia di cinque giornate in cui l’università è alternata al volley, è sfidante. Ma gli orari serali degli allenamenti, dopo una giornata trascorsa in Bocconi, mi consentono di conciliare tutto. Certo, sto meditando rispetto a ciò che sarà la mia carriera dopo la fine del dottorato. Ma devo ancora capire come muovermi“. La sua carriera è molto curiosa. L’avevo lasciata a Verona circa otto anni fa. “Poi ci sono stati anni di serie B, un anno di serie C, la serie A in Svezia quando mi trovavo lì per il mio anno di ricerca all’estero e uno scudetto in Lussemburgo quando ero un consulente alla Banca Europea degli Investimenti prima del dottorato. Successivamente sono tornato a Garlasco, e dalla B lo scorso anno ci siamo ritrovati in A3. Ho messo subito le cose in chiaro, dicendo che l’università avrebbe avuto un impegno totalizzante, che mi avrebbe portato anche all’estero per delle settimane, ma la società ha accettato questo mio impegno e, tra l’altro, vista la pandemia, le assenze per motivi accademici sono state evitate“. E con Garlasco state per raggiungere una storica salvezza. “Ce la meritiamo. Spero arrivi perché è frutto di un bell’impegno da parte di tutti. Siamo stati una scommessa, fatta da tante provenienze, tante storie diverse e tante vite differenti. All’inesperienza di molti di noi nelle serie maggiori abbiamo compensato un po’ con l’entusiasmo e un po’ con l’incoscienza“. Foto Roberto Peli I suoi precedenti illustri la portano a Trento, Altotevere e Verona. “A Trento sono stati gli anni della formazione, poi sono arrivate le stagioni di San Giustino e Verona. È servito tutto. Anche per capire dove volevo stare“. Cioè? “Ho capito subito che volevo essere altro oltre la pallavolo. Questo sport per me è sicuramente un grande antistress, dalle pressioni del lavoro e dalla vita in generale. È passione, è entusiasmo, ma ho capito da giovane che non sarebbe potuto essere l’unica strada da percorrere. Ero molto diverso dalle persone con cui mi ritrovavo a condividere il campo. Quelli con cui ho condiviso maggiormente una casa, o un’amicizia, poi hanno fatto delle scelte simili alla mia, ossia non dedicare l’intera vita solo al volley“. Era un pesce fuor d’acqua? “No, non direi. Però magari, quando arrivava il momento della Playstation, io avevo altro a cui pensare. Non è un giudizio di superiorità, ma una considerazione sul fatto che ho trovato forse anche in altri gruppi di persone ciò che mi faceva sentire più a mio agio“. Foto Roberto Peli Mi dica quali sono i suoi amici nel volley. “Ricordo con affetto Andrea Cesarini con cui ho condiviso la casa a San Giustino, o Alessandro Blasi, il palleggiatore di Verona, o Marco Lo Bianco, sempre a San Giustino, che ha scelto di lasciare per dedicarsi agli studi“. Pistola alla tempia. Garlasco sale in A2. Coali cosa fa? “Non saliremo, o almeno penso che statisticamente non ci sia alcuna possibilità. Detto questo, se accadesse, sarei sicuramente ad un bivio. Ma le dico che per esperienza, a 30 anni, mi sono reso conto che forse il massimo del mio gioco e del mio potenziale posso esprimerlo nella categoria attuale“. La vedremo ancora in qualche campionato estero? Magari in qualche League Americana? “Se dovessero chiamarmi dagli Stati Uniti per insegnare sarei felicissimo, ma punto più all’Europa, ad esempio l’Olanda o la Spagna, perché alla fine sarei a qualche ora da Trento. Arrivarci da Milano o da Amsterdam o Barcellona sarebbe più o meno la stessa cosa“. A cosa si deve rinunciare per una carriera come la sua? “Agli amici dell’infanzia che non ho tanta occasione di vedere. Per il resto, cerco sempre di organizzare una vita in cui lo spazio per la mia ragazza e per la mia famiglia non manca mai. Non sono uno di quelli che manda mail alle 7 del mattino pur di guadagnare tempo sulla vita. Penso si possa fare tutto nei limiti della giornata lavorativa“. Un supereroe. “(ride, n.d.r.) No, solo un sano work-life balance“. LEGGI TUTTO

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    La Del Monte Supercoppa è ancora di Bergamo: Reggio Emilia ko in 4 set

    Di Redazione La Agnelli Tipiesse Bergamo può festeggiare con i suoi tifosi: nel giorno del ritorno nel palazzetto del capoluogo, per la prima volta con il 100% della capienza, la squadra di Gianluca Graziosi si aggiudica la Del Monte Supercoppa di Serie A2 maschile per il secondo anno consecutivo. Dopo il successo ottenuto nell’edizione inaugurale dello scorso anno a Taranto, la formazione vincitrice della regular season si ripete piegando sul 3-1 una coriacea Conad Reggio Emilia, arrivata a Bergamo in virtù del successo nella Coppa Italia di categoria. Mattatori della serata Williams Padura Diaz, a quota 24 punti, e Jernej Terpin, che ne sigla 21 (con 2 muri, 3 ace e il 57% di efficacia), portando l’attacco dell’Agnelli Tipiesse a un superlativo 60%. Foto Lega Pallavolo Serie A La cronaca:L’inizio del primo set vede le squadre agguerritissime; il 3-infatti è firmato dal mani fuori innescato da Cominetti, una parallela del compagno Held cerca di contenere Bergamo che prova a scappare (8-6) e allunga fino all’11-7. Sul punteggio di 15-9 arriva la richiesta di time out di coach Mastrangelo; Cantagalli con un attacco da posto due prova a ricucire lo strappo, che si è creato anche grazie al turno al servizio di Padura Diaz (17-13); gli ace di Held però segnano il meno 2 dopo pochi palloni e portano le squadre sul punteggio di 18-16. Coach Graziosi sente i reggiani vicini e quindi decide di chiamare time out (19-18), il muro di capitan Garnica segna il 23-22, ma Larizza chiude il set 25-23 in favore dei padroni di casa. Bergamo si porta subito sul 4-0 in avvio di secondo set e questo comporta il time out immediato di Reggio Emilia; il parziale vede la Conad in difficoltà, mentre i padroni di casa sembrano in controllo (7-3, 11-6). Cominetti non si arrende e sigla il 14-9, gli ospiti provano a rosicchiare punto dopo punto e risalgono fino al 16-13. L’ace di Cominetti che vale il 19-16 non scoraggia comunque i bergamaschi che, sospinti da un palazzetto pieno, si portano sul 23-17 e dopo alcuni salvataggi spettacolari in difesa si aggiudicano anche il secondo set (25-18). Il monster block di Cominetti segna lo 0-2 per Reggio Emilia nel terzo set, poi il primo tempo di Zamagni trova il campo per il 4-7. Bergamo però ricuce in un amen: Finoli e Padura Diaz riescono a trascinare gli orobici sul punteggio di 9-10 e Terpin trova il pareggio poco dopo con un ace. Cominetti sigla un servizio vincente molto discusso e Cantagalli gli dà manforte per riportare avanti i reggiani sul 14-16; poco dopo, sul 14-18, viene richiesto un time out tecnico da Bergamo che dà i suoi effetti, visto che la formazione di casa si riporta vicino ai reggiani (17-19). Held e Cominetti chiudono due punti importanti che fanno segnare al tabellino il 20-23 e lo stesso Held tiene vive le speranze dei reggiani con un muro che vale il 21-25. Quarto set che inizia con le squadre in equilibrio: dopo un primo vantaggio reggiano ci pensa Terpin a ritrovare l’equilibrio del 7-7 e Larizza segna il sorpasso sul 10-9. L’ace di Cominetti arriva sull’11-11 dopo che gli animi del palazzetto si sono scaldati a causa di alcune azioni contese; appena Bergamo cerca di sfuggire ai reggiani, coach Mastrangelo richiama i suoi ragazzi alla calma durante il time out del 17-14. Un vantaggio di cinque lunghezze per Bergamo è come oro in un set che potrebbe valere la Supercoppa, Larizza e Cargioli al centro hanno stremato la difesa reggiana (22-17); Cominetti cerca di tenere vive le speranze degli ospiti (24-21), ma Bergamo presto le rende nulle con un attacco di Terpin che cade nei tre metri della Conad (25-21). Jernej Terpin (Agnelli Tipiesse Bergamo): “Per prima cosa i miei complimenti vanno a Reggio Emilia: hanno disputato una gara straordinaria, sia al servizio che in attacco, è stata quella la chiave. In alcuni momenti abbiamo invece battuto meglio noi, siamo riusciti a portarci avanti, e a vincere. La volevamo a tutti i costi questa vittoria, al Palasport di Bergamo pieno di spettatori: è stato uno spettacolo giocarci, non vedo l’ora di tornarci“. Vincenzo Mastrangelo (Allenatore Conad Reggio Emilia): “È stato un onore. Ribadisco che undici squadre oggi ci hanno guardato da casa, mentre noi eravamo qui a giocarcela; è stato uno spettacolo incredibile. Ora pensiamo ai Play Off: abbiamo qualche giorno per staccare la spina e ripartire concentrati verso i quarti di finale. Per quanto riguarda Bergamo, è stata ancora bravissima. Una vittoria meritata, non per caso si sono guadagnati il titolo da capolista“. Agnelli Tipiesse Bergamo-Conad Reggio Emilia 3-1 (25-23, 25-18, 21-25, 25-21)Agnelli Tipiesse Bergamo: Padura Diaz 24, Mancin, Cioffi ne, Ceccato ne, Abosinetti ne, D’Amico (L), Cargioli 5, Finoli 1, Baldi ne, Terpin 21, Pierotti 6, De Luca (L) ne, Larizza 11. All. Graziosi.Conad Reggio Emilia: Zamagni 7, Catellani, Held 16, Sesto 5, Cagni ne, Scopelliti, Cominetti 22, Mian, Cantagalli 12, Garnica 1, Morgese (L), Suraci, Marretta. All. Mastrangelo.Arbitri: Venturi, Gasparro.Note: Spettatori 1906. Durata set: 27′, 25′, 26′, 33′, tot. 111′. Agnelli Tipiesse Bergamo: ace 6, errori in battuta 15, ricezione 18%, attacco 60%, muri 9. Conad Reggio Emilia: ace 6, errori in battuta 17, ricezione 26%, attacco 51%, muri 9. (fonte: Comunicato stampa) LEGGI TUTTO

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    Serie A2 maschile: i risultati dell’ultima giornata e dei recuperi

    Di Redazione Si chiude la regular season di Serie A2 maschile con le tre gare rimaste dell’ultima giornata (le restanti si sono disputate domenica 3 aprile) e gli ultimi due recuperi. Dai risultati emergerà la classifica finale che determinerà le posizioni nella griglia dei Play Off Promozione, la seconda retrocessione in A3 e l’abbinamento degli eventuali Play Out. Ecco la situazione in tempo reale: RISULTATI Cave del Sole Lagonegro-HRK Diana Group Motta 3-2 (25-22, 19-25, 21-25, 25-23, 15-12) recupero 12° giornata Delta Group Porto Viro-Banca Alpi Marittime Acqua S.Bernardo Cuneo 3-1 (20-25, 25-22, 25-17, 26-24) recupero 12° giornata Kemas Lamipel Santa Croce-Emma Villas Aubay Siena 0-3 (24-26, 21-25, 19-25) Pool Libertas Cantù-Gruppo Consoli McDonald’s Brescia 2-3 (29-27, 23-25, 19-25, 25-19, 13-15) Sieco Service Ortona-BCC Castellana Grotte 1-3 (16-25, 23-25, 25-23, 23-25) CLASSIFICAAgnelli Tipiesse Bergamo 60; Kemas Lamipel Santa Croce 47; BAM Acqua S.Bernardo Cuneo 46; Conad Reggio Emilia 44; BCC Castellana Grotte 44; HRK Diana Group Motta 34; Gruppo Consoli McDonald’s Brescia 33; Cave del Sole Lagonegro 33; Emma Villas Aubay Siena 31; Pool Libertas Cantù 29; Delta Group Porto Viro 29; Sieco Service Ortona 26; Synergy Mondovì 12. LEGGI TUTTO

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    Derby polacco dominato anche al ritorno: lo Zaksa torna in finale

    Di Redazione Nella Super Final del 22 maggio a Ljubljana lo Zaksa Kedzierzyn-Kozle potrà difendere il titolo conquistato lo scorso anno a Verona: i campioni d’Europa escono vittoriosi anche dal secondo derby polacco contro lo Jastrzebski Wegiel e si guadagnano la seconda finale di Champions League consecutiva. Un grande successo per una società che proprio prima del match ha annunciato il rinnovo fino al 2024 con tre cardini del gruppo come Aleksander Sliwka, Lukas Kaczmarek e Marcin Janusz. Contro una squadra debilitata dalla pesante assenza di Trevor Clevenot lo Zaksa ha vita abbastanza facile nell’aggiudicarsi subito i due set necessari per il passaggio del turno, dopo il 3-0 dell’andata; merito di un servizio devastante, con 8 ace nel solo primo parziale (4 di Sliwka), e di un attacco chirurgico (un errore in due set). La partita poi prosegue fino al tie break, con tutte le riserve in campo per Cretu, ma il 3-2 finale serve solo per gli almanacchi. Grupa Azoty Kedzierzyn Kozle-Jastrzebski Wegiel 3-2 (25-15, 25-21, 24-26, 21-25, 15-11) Grupa Azoty Kedzierzyn-Kozle: Kaczmarek 11, Rejno 8, Janusz 1, Staszewski 10, Kluth 7, Sliwka 9, Semeniuk 5, Smith 4, Kalembka 4, Kozlowski, Zalinski 15, Shoji (L), Banach (L), Huber 7. All. Cretu.Jastrzebski Wegiel: Hadrava 9, Popiwczak (L), Toniutti 1, Boyer 17, Wisniewski 2, Tervaportti, Cedzynski 3, Clevenot ne, Szwed 3, Fornal 9, Biniek (L), Szymura 15, Macyra 8. All. Gardini.Arbitri: Petrovic (Serbia) e Maroszek (Polonia).Note: Spettatori 3375. Zaksa: battute vincenti 10, battute sbagliate 25, attacco 62%, ricezione 46%-23%, muri 7, errori 31. Jastrzebski: battute vincenti 7, battute sbagliate 20, attacco 55%, ricezione 46%-27%, muri 6, errori 29. (fonte: Cev.eu) LEGGI TUTTO

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    Danesi, sguardo ai Play Off: “Attenzione a Chieri, dobbiamo prenderla con le pinze”

    Di Redazione Anna Danesi, pilastro e monster block della Vero Volley Monza, si è goduta i due giorni liberi lasciati da coach Gaspari dopo la fine della regular season e, ora, è pronta a tornare in palestra per puntare gli occhi verso la prima gara valevole per i Play Off scudetto. In un’intervista di Andrea Gussoni per Qs, Danesi racconta come stia la Vero Volley e come si sia integrata l’ultima arrivata Jordan Larson: “Jordan Larson è stata l’ultima ad aggiungersi a questo gruppo e nonostante siano passate solo poche settimane si è già ambientata. Non c’è voluto moltissimo a trovare l’affiatamento con Alessia Orro al palleggio. Si è subito dimostrata disponibile e adesso possiamo dire che siamo davvero a posto”. Nel weekend si apre il periodo più caldo del campionato, con l’avvio dei play off le otto squadre qualificatasi possono sognare lo scudetto. Per Monza, prima avversaria è la Reale Mutua Fenera Chieri: “Anche l’anno scorso ci ha dato molto fastidio. È una squadra che non viene da un buon periodo ma dobbiamo prenderla conle pinze proprio per i precedenti in cui tecnicamente ci hanno spesso messo in difficoltà”. Il 6 febbraio scorso, in regular season, le monzesi di Gaspari sono riusciti nell’impresa di battere la corazzata Imoco Conegliano. Stessa impresa non è riuscita, invece, contro la Igor Volley Novara. Nonostante ciò, in chiave di un’eventuale finale, per Danesi sarebbe meglio affrontare la squadra di Lavarini. “Diciamo che vediamo più forte Conegliano. Contro Novara quest’anno abbiamo perso ma non ci siamo espresse neanche al90% delle nostre potenzialità. Per noi quindi è meglio affrontare le piemontesi in un’eventuale semifinale ma facciamo un passo alla volta”. Dopo aver condotto la classifica di Serie A1 per un breve periodo, per Danesi e compagne il rammarico di non aver mantenuto la posizione più alta: “Abbiamo perso punti importanti contro Casalmaggiore e Firenze. Potevamo concludere la stagione al primo posto ma oranon pensiamoci più”. LEGGI TUTTO

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    Da Re: “Piacenza a casa ad allenarsi, Trento a giocarsi la Champions. Fa differenza”

    Di Redazione Definirlo “periodo di fuoco” per l‘Itas Trentino potrebbe apparire riduttivo: un’intera stagione su un piatto che si consumerà in quattro giorni. Champions League, giovedì contro Perugia, Gara 3 dei Play Off, domenica contro Piacenza. Non è il momento di abbassare la guardia per Lorenzetti e i suoi ragazzi, ma calibrare ed equilibrare le energie non è cosa facile, soprattutto quando giochi contro due squadre che possono, e hanno dimostrato di saper impensierire. Il presidente del Trentino Volley, Bruno Da Re, sintetizza così l’epilogo di Gara 2 dei Quarti di finale: “Loro molto bravi, noi molto stanchi. Basti pensare che Russell ha realizzato 33 punti e in gara 1 non si era nemmeno tolto la tuta. Loro sono rimasti a casa ad allenarsi, noi siamo andati in giro per l’Italia a giocare una semifinale di Champions League. Fa tutta la differenza del mondo” ammette in un’intervista di Guido Pasqulini per l’Adige. “La partita di Perugia ha portato via non poche energie fisiche e mentali. Domenica già a inizio partita i ragazzi erano piuttosto “persi”, non erano come al solito belli frizzanti e vivi. Poi sul terzo set mi sono detto che se tenevamo botta per un altro quarto d’ora ce l’avevamo fatta, mala sensazione netta era che più andavamo avanti più rischiavamo” continua. Essere arrivati fino a questo punto e buttare via qualsiasi possibile lieto fine parrebbe quasi uno scherzo del destino. Ma gli impegni ravvicinati, e così importanti, impensieriscono il numero uno della società dolomitica. “Questo è il nostro sport e a questo ci dobbiamo adattare. Giovedi con Perugia sarà battaglia, domenica con Piacenza sarà battaglia. Sono sicuro che i ragazzi daranno tutto in entrambe le occasioni, però noi ne abbiamo un po’ meno ogni giorno che passa. Noi abbiamo rotazioni molto brevi, non abbiamo una rosa così importante, abbiamo giocato un mese senza Lavia, facendo sfinire tutti gli altri, e siamo tuttora in una fase di recupero della sua forma ancora piuttosto lontana rispetto a quella che aveva prima di farsi male. Uscire da entrambe le competizioni sarebbe un peccato per quello che abbiamo fatto fino a oggi e per quello che ci siamo meritati, però bisogna prendere atto di quello che sarà”. Il problema di una panchina più corta di altri roster, gli acciacchi e gli infortuni portano Da Re a immaginare l’ipotesi di riuscire a continuare un solo percorso, non portando a casa entrambe le gare: Champions League o Superlega? “Io, non mi vergogno a dirlo, da sempre preferisco il campionato”. LEGGI TUTTO

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    Gli Oscar del Volley: VOTA la miglior palleggiatrice della regular season!

    Di Alessandro Garotta
    Come ben si sa, la scorsa settimana sono stati assegnati i prestigiosi Academy Awards, meglio noti come premi Oscar. Prendendo spunto dalla famosissima rassegna cinematografica, abbiamo colto l’occasione per attribuire anche gli Oscar di Volley NEWS, riadattandoli alla Serie A1 femminile: un gioco che offre lo spunto perfetto per riflettere sulla regular season appena trascorsa, passando in rassegna le assolute protagoniste dell’anno.
    Andiamo dunque a scoprire le nomination per i vari premi, partendo da quello per la miglior palleggiatrice: a scegliere la vincitrice, in questo caso, non saranno i membri dell’Academy ma… i nostri lettori! Si vota fino a venerdì 8 aprile alle 12.
    Joanna Wolosz (Prosecco DOC Imoco Conegliano) – Occhi sbarrati e mascella che lentamente scende verso il basso. Tante volte vi sarà capitato di replicare questa espressione davanti ad un suo sorprendente gesto tecnico. Sicuramente poter contare su una ricezione sempre affidabile, su uscite di palla alta solidissime e su centrali spietate in attacco è il sogno di ogni regista, ma se l’Imoco gira come un orologio perfetto lo si deve soprattutto all’abilità del fenomeno polacco di trattare il pallone con qualità sopraffina: è questo che rende il suo modo di intendere la pallavolo unico e – da questo punto di vista – forse irripetibile.
    foto Vero Volley Monza
    Alessia Orro (Vero Volley Monza) – Su cosa sia la leadership troverete in giro centinaia di definizioni e frasi a effetto, tutte col proprio fondo di verità. Ad Alessia Orro vanno riconosciuti di certo alcuni dei tratti che nell’immaginario comune caratterizzano una leader: un talento straordinario, la forte personalità, la durezza mentale, e si potrebbe andare avanti con l’elenco. Ma chissà che il vero segreto della sua ulteriore crescita in questo campionato non stia nell’aver capito che non ha bisogno di esercitarla – la leadership – ma soltanto prendere atto che chi le sta intorno gliela riconosce. Questione di alchimia, mistero insondabile e potentissimo, pietra filosofale di gruppi, spogliatoi, squadre.
    Foto Savino Del Bene Volley Scandicci
    Ofelia Malinov (Savino Del Bene Scandicci) – Qualora servissero controprove, la palleggiatrice azzurra dimostra una volta di più di essere fondamentale come nessun’altra per la squadra toscana. A fare la differenza è la sua distribuzione del gioco, che si adatta perfettamente alle diverse circostanze proposte dal match: quando può utilizzare le centrali lo fa con regolarità; quando la ricezione la fa correre o nei momenti caldi si appoggia alle attaccanti di palla alta, che tirano la carretta senza preoccuparsi più di tanto. E poi una voglia di trascinare, uno spirito di sacrificio e una dedizione da giocatrice ormai matura (per lei anche 98 punti di cui 8 ace e 23 muri).

    Jordyn Poulter (Unet E-Work Busto Arsizio) – Non solo Mingardi e Gray. Dietro alla buona regular season di Busto Arsizio ci sono anche le mani fatate della palleggiatrice statunitense, che riesce a trasformare in oro qualsiasi tipo di ricezione, gestisce le compagne capendone i momenti e le fasi nel corso della partita, si dimostra la bussola emotiva della squadra e conferma le sue qualità al servizio e a muro (13 ace e 15 stampate vincenti). Senza dubbio, una perdita pesante per la compagine bustocca nel finale di stagione: alla vigilia della partita contro Novara, la regista ha infatti subito un infortunio al ginocchio sinistro che molto probabilmente la terrà lontano dai campi fino alla VNL.
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    Cormio: “La semifinale non basta. Le voci di mercato? Danno fastidio”

    Di Redazione La Cucine Lube Civitanova ha superato il primo scoglio, qualificandosi alle semifinali dei Play Off Scudetto, ma è chiaro che non è sufficiente per raddrizzare una stagione fin qui deludente. E se non lo fosse abbastanza, lo esplicita il direttore generale Beppe Cormio nell’intervista a Gianluca Pascucci per il Corriere Adriatico: “Grande continuità nei risultati, ma è certo che, soprattutto quest’anno, non possiamo fermarci qui. Se finisse con la semifinale dei play off, la nostra sarebbe una stagione che si chiuderebbe con tanto amaro. Mondiale per Club a parte, abbiamo fallito tutti gli altri obiettivi: centrare la finale sarebbe un grande traguardo“. Intanto, però, Civitanova attende di conoscere la sua avversaria: “Vedo favorita Trento – dice Cormio – nonostante le difficoltà del calendario, perché ha anche la Champions contro Perugia, però ha i mezzi per giocare questo tipo di partite. Ma gara 2 con Piacenza ha dimostrato che si stanno affrontando due grandi squadre e non è detto che non ci scappi la sorpresa“. Le voci di mercato riguardanti la Lube si moltiplicano, in particolare sulle possibili partenze di Lucarelli e De Cecco. Il dg le smentisce ma… non del tutto: “Le voci sono fastidiose, e non solo per noi. Inoltre spesso e volentieri sono incontrollate e prive di verità. Premetto che tutto può succedere, se capitano occasioni importanti anche per giocatori che sono sotto contratto e di comune accordo si trova una soluzione: in tempi non sospetti abbiamo posto un tetto al monte ingaggi che, per un top player, può sembrare basso. Non è un mistero che vogliamo ringiovanire il gruppo, ma ora testa ai play off“. LEGGI TUTTO