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    Serie A3 maschile: i risultati di Gara 1 dei quarti di finale

    Di Redazione Al via i Play Off Promozione di Serie A3 maschile con Gara 1 dei quarti di finale, ancora suddivisi tra Girone Bianco e Girone Blu. Si gioca al meglio delle due vittorie su tre: Gara 2 è in programma tra sabato 23 e domenica 24 aprile, l’eventuale Gara 3 giovedì 28 aprile. Le 8 squadre che passeranno il turno si ritroveranno di fronte nelle semifinali incrociate tra i due gruppi. Ecco la situazione aggiornata: GIRONE BIANCO QUARTI DI FINALEGara 1Videx Grottazzolina-Vigilar Fano 3-2 (20-25, 24-26, 25-10, 29-27, 15-13)Abba Pineto-Sa.Ma. Portomaggiore 3-1 (22-25, 25-22, 25-23, 25-22)Tinet Prata di Pordenone-Volley Team San Donà di Piave 3-2 (25-27, 23-25, 25-14, 25-20, 15-12)Med Store Tunit Macerata-Sol Lucernari Montecchio Maggiore 3-1 (25-23, 23-25, 25-19, 25-18) Gara 2 dom 24/4 ore 18.00Vigilar Fano-Videx Grottazzolina ore 19.00Sa.Ma. Portomaggiore-Abba PinetoVolley Team San Donà di Piave-Tinet Prata di PordenoneSol Lucernari Montecchio Maggiore-Med Store Tunit Macerata GIRONE BLU QUARTI DI FINALEGara 1Wow Green House Aversa-Opus Sabaudia 3-1 (25-19, 24-26, 25-17, 25-11)Maury’s Com Cavi Tuscania-Aurispa Libellula Lecce 1-3 (22-25, 25-21, 23-25, 23-25)Sistemia Aci Castello-Avimecc Modica 3-0 (25-19, 25-20, 25-16)OmiFer Palmi-Leo Shoes Casarano 1-3 (25-23, 22-25, 18-25, 14-25) Gara 2 dom 24/4 ore 18.00Opus Sabaudia-Wow Green House AversaAurispa Libellula Lecce-Maury’s Com Cavi Tuscania ore 16.00Avimecc Modica-Sistemia Aci Castello sab 23/4 ore 19.30Leo Shoes Casarano-OmiFer Palmi LEGGI TUTTO

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    La legge di Conegliano: Scandicci si arrende ancora in tre set

    Di Redazione Passano gli anni, ma il verdetto non cambia: contro la Savino Del Bene Scandicci (come con molte altre squadre, per la verità) vince sempre la Prosecco DOC Imoco Conegliano. La vittoria per 3-0 delle Pantere in Gara 1 di semifinale dei Play Off Scudetto è addirittura la dodicesima consecutiva per la squadra gialloblu, che al Palaverde ripete lo stesso risultato di un anno fa. La squadra di Massimo Barbolini si ritrova ora con le spalle al muro in vista di Gara 2, in programma sabato 23 aprile al PalaRialdoli. E dire che le toscane le provano tutte per mettere in difficoltà le rivali, a partire da un primo set condotto per 9-15, 11-17 e fino al 20-22, salvo subire la rimonta finale delle padrone di casa. Nel secondo set Scandicci ci riprova, riuscendo a rimontare dal 6-0 iniziale al 15-15, ma non basta: dal 20 in poi è Conegliano a salire in cattedra. E lo stesso succede nel terzo, in cui è Scandicci a partire alla grande (0-3, 6-10) e l’Imoco a risalire fino al 12-12, staccandosi poi definitivamente sul 19-19. La cronaca:Si comincia con un grande applauso del pubblico per Sarah Fahr, operata oggi a Villa Stuart. Al suo posto nella rosa dell’Imoco c’è la sedicenne Arianna Visentin. Le Pantere partono con Wolosz-Egonu, Sylla-Plummer, De Kruijf-Folie, libero De Gennaro, mentre Barbolini schiera Malinov-Antropova, Pietrini-Natalia, Lubian-Alberti, libero Castillo. L’inizio gara è molto equilibrato, Antropova scalda il braccio, ma Egonu risponde da par suo, anche a muro. Poi Sylla alza il volume della difesa e Plummer sigla il 5-4. La Savino regge l’urto e sorpassa su due errori di fila gialloblù (6-8); un altro errore di Conegliano (6 in attacco e 5 in battuta nel set) spiana la strada alla fuga di Scandicci, che è avanti 7-11 quando coach Santarelli chiede il time out. Antropova batte forte, ma Wolosz cerca Folie e il pubblico del Palaverde ritrova entusiasmo (9-12). Le ospiti però ora hanno preso ritmo e fiducia, Lubian va a segno con attacco e muro per il più 5, poi Malinov risolve uno scambio eterno per il più 6 (9-15). Altro time out per le Pantere di casa, ma non si inverte il trend: arriva il muro di Alberti a gelare il Palaverde (10-17), mentre esce Sylla ed entra Omoruyi. Messa alle corde, la Prosecco DOC Imoco cerca di recuperare con le difese di De Genaro che si trasformano in moneta sonante grazie alla coppia Wolosz-Egonu: 13-17 e il time out ora tocca a Barbolini. Le Pantere continuano a spingere, botta di Plummer (14-17). Il Palaverde esplode per una super difesa di Sylla prima ed Egonu poi, chiusa dall’opposta azzurra (15-18), ma la Savino regge l’urto. Capitan Wolosz e compagne lottano su ogni pallone, anche la polacca fa gli straordinari in difesa e Plummer, entrata in ritmo, sigla due punti di fila per il meno 1 (18-19) che riapre i giochi. Antropova non ci sta, va in alto e scarica a terra il punto del 18-20, ma arriva puntuale la replica di Folie. Si viaggia spalla a spalla nello sprint finale: Pietrini è brava a giocare con il muro e tiene le ospiti avanti (20-22), poi Egonu accorcia e Sylla fa esplodere il pubblico con il pareggio a quota 22. Esce Antropova, sotto i suoi standard, per Lippman. Il finale è spettacolare, Natalia ed Egonu colpiscono (23-23), poi arriva il break di Conegliano che non sbaglia più nulla: ancora con la difesa la squadra di casa fa la differenza, da lì scaturisce la bomba di Egonu che mette a segno il suo undicesimo punto del set per il 24-23. La chiusura di un set vinto in rimonta è un muro di Robin De Kruijf per il 25-23. Il secondo set è un testa a testa continuo, con le due squadre che limitano gli errori e non lasciano spazio alle avversarie, Conegliano un paio di volte prova a scappare, ma Scandicci (che conferma Lippmann tra le titolari) trova sempre ottime soluzioni per restare a braccetto con le Pantere gialloblù. Dopo un paio di recuperi tutta grinta di Malinov e compagne, nel finale di set la pressione di Conegliano diventa insostenibile per la squadra di coach Barbolini, che commette un paio di errori sanguinosi che mettono in corsia di sorpasso la Prosecco DOC Imoco (20-17). C’è un cartellino giallo per la panchina toscana nel concitato finale, a seguire Pietrini (4 punti nel set) mura di prepotenza per il meno 2 Scandicci (20-18), ma c’è la polizza-Egonu che rilancia le padrone di casa (21-19). Le Pantere non si voltano più indietro e, sospinte dal pubblico, continuano a marciare verso la conquista del set: Egonu e De Kruijf spezzano il muro ospite (24-20), Antropova appena rientrata annulla il primo set ball, ma sul secondo ancora una De Kruijf essenziale (4/4 in attacco nel set) impiomba al centro il 25-21 e Conegliano avanza 2-0. Bella partenza per la Savino del Bene nel terzo set con le schiacciate di Antropova che lanciano le ospiti (0-3). La giovane bomber di Scandicci continua a colpire di potenza, poi Pietrini mura Egonu e le toscane scappano con decisione (2-6). Le Pantere però tengono sotto controllo le avversarie e punto dopo punto si riavvicinano alle toscane: Plummer sigla il 9-11, poi Antropova spara out e coach Barbolini chiede time out, con la Prosecco DOC Imoco ormai alle calcagna (11-12). Le Pantere sorpassano con il muro di Folie (13-12), Natalia pareggia subito per le ospiti, ancora una volta raggiunte dopo aver sognato di scappare via. Nella fase centrale del set c’è grande equilibrio, come nei set precedenti i cambi tattici delle panchine (Caravello e Courtney per il “giro dietro”) provano a rompere il ritmo alle avversarie, ma il break delle padrone di casa arriva da un turno di battuta di Paola Egonu che permette a Miriam Sylla di esaltarsi in attacco: 19-16 e time out di Scandicci. La squadra toscana raggiunge ancora il pareggio con un controbreak: Natalia sigla il 19-19. Un mezzo miracolo di Moki De Gennaro regala a Egonu l’attacco del nuovo vantaggio, poi De Kruijf mura, Egonu gioca in combinazione con Wolosz e in un amen torna il più 3 (19-22). Ora Scandicci non riesce piiù a reagire, Wolosz (MVP del match) imbecca un’ottima De Kruijf (23-20). Conegliano controlla nel finale e chiude il set con il 25-21 di Folie. Prosecco DOC Imoco Volley Conegliano-Savino Del Bene Scandicci 3-0 (25-23, 25-21, 25-21)Prosecco DOC Imoco Volley Conegliano: Wolosz, Plummer 10, Folie 12, Egonu 18, Sylla 7, De Kruijf 9, De Gennaro (L), Caravello, Gennari, Courtney, Omoruyi. Non entrate: Frosini, Vuchkova, Visentin (L). All. Santarelli. Savino Del Bene Scandicci: Zilio Pereira 6, Alberti 7, Antropova 10, Pietrini 8, Lubian 7, Malinov 2, Castillo (L), Lippmann 7, Camera, Silva Correa, Angeloni. Non entrate: Merlo, Sorokaite, Napodano (L). All. Barbolini. Arbitri: Luciani, Mattei. Note: Spettatori: 2630, Durata set: 29′, 27′, 26′; Tot: 82′. MVP: Wolosz. Top scorers: Egonu P. (18) Folie R. (12) Antropova E. (10)Top servers: Pietrini E. (2) Zilio Pereira N. (1) Lubian M. (1)Top blockers: Folie R. (4) Alberti S. (3) Pietrini E. (2) (fonte: Comunicato stampa) LEGGI TUTTO

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    Perugia contro le accuse a Travica: “Inammissibili offese e processi mediatici”

    Di Redazione A poche ore da Gara 3 della semifinale dei Play Off Scudetto contro la Leo Shoes PerkinElmer Modena – e nel giorno della riduzione della squalifica di Yoandy Leal – la Sir Safety Conad Perugia scende in campo a difesa del suo palleggiatore Dragan Travica, rispedendo al mittente le accuse giunte in questi giorni all’ex regista della nazionale (plateale l’attacco di Earvin Ngapeth che, via social network, lo aveva definito “traditore” e “razzista”, salvo poi cancellare i propri post). Nel suo comunicato Perugia parla di “strumentali, gravissime e fantasiose accuse di ‘provocazioni razziste’ rivolte da alcuni tesserati della Società Modena Volley, in diverse sedi, nei confronti del Campione Dragan Travica” ed esprime “la massima solidarietà al proprio giocatore“. “La storia personale e professionale di Dragan – prosegue la nota – non solo non può ammettere illazioni del genere, ma per limpidezza ed estrema correttezza si pone agli esatti antipodi del razzismo: dunque, risulta inammissibile che Dragan debba subire processi mediatici e gravi offese e minacce sui social per fatti cui è del tutto estraneo e che sono solo ed unicamente il parto della fervida fantasia di chi se li è inventati di sana pianta, solo per giustificare la scorrettezza del proprio operato. Accuse sconvolgenti del genere, così lontane dalla realtà, non possono essere ammesse e meritano la più ferma opposizione“. “Anche nel comunicato ufficiale numero 9 emesso in data odierna dalla Corte Sportiva di Appello – ricorda la società umbra – si è voluto testualmente sottolineare che ‘…dall’esame della documentazione acquisita, nessuna prova è comunque emersa, né è stata fornita dai ricorrenti, sulla presunta offesa razziale che sarebbe stata posta in essere, da parte dell’avversario (Travica, n.d.r.) nei confronti del reclamante (Leal, n.d.r.)’, essendo legata la riduzione della sanzione già inflitta al giocatore Leal a questioni che nulla hanno a che vedere con le offese razziste, difatti escluse dal Giudicante“. La Sir Safety annuncia dunque che “valuterà assieme al proprio tesserato Dragan Travica le azioni più idonee a tutelare le rispettive posizioni, in ogni sede competente, nei confronti di tutti i tesserati della Società Modena Volley e di qualsiasi altra persona avrà dato infondatamente luogo alle accuse di razzismo nei confronti di Dragan Travica o ne risulterà aver alimentato la diffusione“. Al contempo, la società “esprime il proprio profondo apprezzamento nei confronti della pacatezza, signorilità e sportività del proprio pubblico, sia ‘in casa’ che ‘fuori casa’, da sempre dimostrata in ogni competizione e contro qualsiasi avversario“. (fonte: Comunicato stampa) LEGGI TUTTO

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    Zenger: “Dopo il Mondiale siamo diventati un gruppo unito, a differenza della Lube…”

    Di Redazione Supercoppa messa in bacheca; una finale conquistata e persa, quella di Coppa Italia; un’altra ormai vicinissima, quella Scudetto. Decisamente “tanta roba” per una squadra come Trento, costruita con tanti giovani dal talento indiscusso e sorretta da tre pilastri di sconfinata esperienza (Kaziyski, classe 1984; Podrascanin, 1987; Lisinac, 1992; n.d.r.). Un bel mix che, a detta di uno dei tanti protagonisti di questa brillante stagione, il libero tedesco Julian Zenger, ha trovato l’arma in più proprio nell’unione del gruppo. Un gruppo di giocatori divenuti tutti amici in un preciso momento, coinciso tra l’altro con una grande delusione. “Penso che quando siamo tornati dal Brasile, dopo il Mondiale per club, ci siamo ritrovati tutti un po’ diversi” svela Zenger al collega Maurilio Barozzi sulle colonne dell’Adige. “Tante partite ravvicinate, stare insieme da colazione a ora di cena ci ha aiutato a trovare il giusto feeling per fare bene, e ora anche qui a Trento facciamo molte cose assieme. Penso che questo abbia creato anche una certa amicizia tra noi”. Insomma, come una lunga gita scolastica del primo anno, che aiuta a conoscersi meglio condividendo insieme tempo ed esperienze. foto Trentino Volley Ma a sentire Zenger, quello che è successo a loro non è scontato e uguale per tutti. In Brasile, infatti, c’era anche Civitanova, che raggiunse la finale battendo proprio l’Itas, eppure per il gruppo di Blengini la stessa “gita” pare non abbia contribuito a saldare gli stessi legami. “In queste ultime due partite (gara 1 e gara 2 di semifinale playoff di Superlega, n.d.r.) ho avuto l’impressione che la Lube fosse composta da un gruppo di atleti forti che giocano separati l’uno dall’altro. Penso che una delle differenze viste finora nella serie sia stata anche questa” osserva Zenger. Una differenza che potrebbe incidere anche in gara 3? “Noi penseremo a noi stessi e quello che dovremo fare sarà giocare con la stessa convinzione e concentrazione. In entrambe le partite abbiamo sbagliato poco in ogni set. Anche questa è stata una delle chiavi – conclude – che ci ha permesso di andare sul 2-0″. (fonte: L’Adige) LEGGI TUTTO

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    Sarah Fahr, oggi l’intervento chirurgico: “Sarà l’ennesima rinascita”

    Di Redazione “Mai e poi mai avrei pensato di ritrovarmi qua a scrivere queste parole e ancora adesso mi sembra impossibile” inizia così lo sfogo di Sarah Fahr, affidato ad un post su Instagram, dopo la diagnosi seguita agli esami strumentali di ieri. “Il 13 Aprile 2022 mi sono nuovamente rotta il crociato anteriore del ginocchio destro. Neanche un mese dopo essere tornata a giocare e a solo 8 mesi dal precedente infortunio. Non credo di essere in grado di descrivervi come sto adesso. Vedo tutto nero e non so proprio dove trovare le forze per riaffrontare tutto quanto“. Il consulto effettuato a Roma, presso la Clinica Villa Stuart ha dato il peggior responso possibile: la centrale della Prosecco Doc (e della nazionale italiana) dovrà sottoporsi, per la seconda volta in meno di un anno, ad intervento chirurgico. Ad eseguire l’operazione di ricostruzione del legamento crociato, prevista nella giornata di oggi, sarà nuovamente il Professor Mariani. “Sembra proprio che ci sia qualcuno o qualcosa che non vuole che io faccia quello che più mi piace fare ovvero giocare a pallavolo” è il commento amaro di Fahr, che, proprio come successo ad agosto, si troverà nuovamente costretta lontana dal campo per diversi mesi (i tempi di recupero vanno dai sei agli otto mesi). “Vi ringrazio per i messaggi di sostegno e incoraggiamento e spero di poter tornare presto a essere la Sarah solare e positiva che tutti conoscete. Sarà l’ennesima rinascita” conclude. foto Instagram Sarah Fahr (fonte: Instagram Sarah Fahr) LEGGI TUTTO

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    Stagione finita per Sarah Fahr: la centrale sarà nuovamente operata al ginocchio

    Di Redazione Confermate purtroppo le sensazioni negative dopo l’infortunio subito da Sarah Fahr, centrale della Prosecco DOC Imoco Volley Conegliano, in Gara 2 dei quarti di finale dei Play Off Scudetto. Dal consulto di oggi con il professor Mariani nella clinica Villa Stuart a Roma è emerso che la giocatrice della nazionale dovrà nuovamente operarsi al ginocchio destro per la ricostruzione del legamento crociato. Per la giocatrice classe 2001 un altro pesante stop, dopo l’infortunio subito lo scorso anno durante i Campionati Europei, che la costringerà a saltare non soltanto la fase decisiva dei Play Off Scudetto e la finale di Champions League, ma anche l’intera stagione azzurra che porterà ai Mondiali 2022. (fonte: Comunicato stampa) LEGGI TUTTO

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    Casalmaggiore, Bechis si congeda: in arrivo Lauren Carlini

    Di Redazione Sarà una VBC Trasporti Pesanti Casalmaggiore profondamente rinnovata quella che si presenterà al via della prossima stagione, a cominciare dal palleggio. In cabina di regia non ci sarà più Marta Bechis, capitano della squadra rosa, che (pur senza ufficializzare il suo futuro) si è congedata dai propri tifosi con un post su Instagram: “Un ciao, un arrivederci, un addio… ancora non realizzo bene cos’è successo e cosa succederà, ma sicuramente un GRAZIE a caratteri cubitali per tutto quello che è stata questa stagione lo voglio dire. È stata una stagione da ‘montagne russe’ ma tutti insieme siamo cresciuti un passetto alla volta, e nonostante la difficoltà non ci siamo mai fermati e non abbiamo mai mollato, come solo una vera squadra sa fare“. “Mi avete reso una persona ‘ricca’ di una cosa molto più preziosa di qualunque bene materiale – scrive ancora la palleggiatrice – e ve ne sono grata. Infine un grazie a ‘Casalma’ e a tutta la VBC al completo. Sei stata un luogo felice e fare le valigie è un peso immenso… Con un po’ di magone concludo dicendo ad alta voce: ‘Totalmente dipendente, non so stare senza te, con il rosa nelle vene…’. Passione Supporters e Irriducibili Rosa, grazie di cuore!“. A prendere il posto di Bechis sarà quasi certamente Lauren Carlini: la palleggiatrice statunitense è in uscita dal THY, dove ha giocato nelle ultime due stagioni, e la trattativa con la squadra lombarda è in fase di finalizzazione. Per lei si tratterà di un ritorno in Italia dopo 3 anni: aveva disputato la Serie A1 dal 2017 al 2019 con le maglie di Scandicci e Novara. (fonte: Instagram Marta Bechis) LEGGI TUTTO

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    La Cina di Filippo Lanza: “Attendiamo all’infinito un campionato che non c’è”

    Di Eugenio Peralta Nel celeberrimo romanzo “Il Deserto dei Tartari” di Dino Buzzati, il tenente Giovanni Drogo aspetta inutilmente per tutta la vita sulle mura della Fortezza Bastiani l’arrivo di un nemico che non riuscirà mai a vedere. Fatte le dovute proporzioni, una sensazione simile a quella che hanno provato quest’anno Filippo Lanza e Luca Vettori nella loro avventura in Cina con la maglia dello Shanghai: certo, l’attesa dei due giocatori italiani non sarà infinita (per fortuna), ma il senso di frustrazione per l’impossibilità di giocare un campionato continuamente rinviato è comunque fortissimo. Acuito ora, per giunta, dal rigidissimo lockdown che sta interessando la metropoli cinese. A raccontarci queste emozioni poco piacevoli, ma anche esperienze ben più positive e gratificanti che l’annata in Estremo Oriente gli ha riservato dentro e fuori dal campo, è proprio Filippo Lanza. La sua intervista parte dal racconto “in tempo reale” delle restrizioni in corso a Shanghai: “Stiamo vivendo una situazione inverosimile – sospira l’ex schiacciatore della nazionale – ma in realtà è un po’ la prosecuzione di quello che accade ormai da più di due anni. Il governo cinese sta combattendo contro questa nuova forma di Covid e dalla fine di marzo ha chiuso tutti in casa senza preavviso per il nuovo lockdown. La gente si è ritrovata in condizioni al limite del pensabile, perché nessuno era pronto a questa vicenda: la mancanza di cibo e di organizzazione sta mandando un po’ tutti in confusione. Nell’ultima settimana, comunque, il governo sta ‘liberando’ progressivamente alcune parti della città, dividendola in tre fasce di pericolosità in base al rischio di contagio: ora in periferia ci sono meno restrizioni e si può uscire almeno per andare al supermercato, un po’ come in Italia nel primo lockdown del 2020“. Foto Instagram Filippo Lanza Dove siete in questo momento tu e Luca? “Noi viviamo dentro il campus in cui ci alleniamo, una struttura che si raggiunge in circa un’ora e mezza dalla città e, diciamo, è un po’ un’isola felice. È un campus molto grande, con spazi verdi e anche un lago intorno a cui ci si può muovere; abbiamo 4 mense con disponibilità di cibo, quindi non ci manca nulla. Possiamo uscire dalle camere, facciamo allenamento due volte al giorno, insomma una vita ‘normale’ come quella che si può vivere in un ritiro della nazionale. Stiamo bene, facciamo tanti controlli e test giornalieri e ci atteniamo costantemente alle disposizioni del governo. Per noi i problemi del lockdown sono un po’ lontani, ma certo è una situazione pesante“. Prima delle ultime restrizioni, com’è andata la vostra esperienza in Cina? “Siamo arrivati a dicembre, e dopo i 14 giorni di quarantena a Tianjin ci siamo trasferiti a Shanghai e abbiamo cominciato a conoscere questa strepitosa città metropolitana. Una città gigantesca, abitata da 26 milioni di persone, che offre di tutto e di più. Il centro è molto lontano dall’idea che noi associamo al concetto di Cina: è una città internazionale, con grattacieli giganti e con tante abitudini ‘occidentali’. Abbiamo passato molto tempo a scoprirla, visto tanti quartieri diversi: vivevamo in un hotel-residence vicino al campus, ci allenavamo durante la settimana mentre il sabato e domenica, che solitamente erano liberi, ci trasferivamo in centro. La città è molto bella, suggestiva, con un sacco di particolarità: capita spesso di imbattersi in un tempio antico in mezzo a palazzi modernissimi, un contrasto che si nota in parecchi quartieri. Anche i cinesi stessi ci hanno stupito: pensavamo di trovare una popolazione molto chiusa nei confronti degli stranieri, invece tutti sono stati molto gentili e disponibili, anche chi non faceva parte del mondo sportivo“. Foto Instagram Filippo Lanza In palestra, invece, com’è stato l’impatto con il volley cinese? “Gli allenamenti all’inizio sono stati complicati, perché loro hanno una cultura completamente diversa dalla nostra, basata sulla quantità più che sulla qualità. C’erano sessioni di allenamento di 3 ore, 3 ore e mezza, che non capivamo e a cui non eravamo minimamente preparati. Siamo stati fortunati a trovare persone che hanno capito e studiato il nostro punto di vista e il nostro metodo di lavoro. Il nostro coach è un allenatore molto giovane (Qiong Shen, n.d.r.), che è stato giocatore e ha avuto anche diverse esperienze con la nazionale, e ha sperimentato metodi di lavoro diversi. Così abbiamo cominciato a dedicare la mattina ai pesi, mentre nel pomeriggio abbiamo aiutato i nostri compagni di squadra insegnando loro esercizi tecnici che noi facevamo in Italia e loro invece non conoscevano. Questo ci ha permesso di differenziare le sessioni di allenamento e lavorare su aspetti di gioco di cui la squadra aveva bisogno. È stato molto bello, perché abbiamo visto tanto interesse da parte loro nel cambiare abitudini: non solo per rispetto nei nostri confronti, ma proprio perché riconoscevano di poter migliorare“. Foto Instagram Filippo Lanza E veniamo al punto dolente: i continui rinvii dell’inizio della stagione. Come si prepara un campionato che non comincia mai? “La cosa più complicata, e che ancora oggi facciamo fatica ad accettare, è il fatto di essere comandati da un potere più alto di noi. C’è sempre qualcuno sopra di te, che sia un giocatore, un allenatore o il capo del campus; si attende sempre la parola di qualcuno più in alto. Questo ha influito tantissimo anche nella nostra attesa del campionato: all’inizio c’era una data, poi è stata modificata per la contemporaneità con le Olimpiadi invernali, poi è slittata ulteriormente perché la nazionale ha fatto un ritiro di un mese, togliendoci anche dei giocatori, e poi è tornato il Covid… È stato un continuo rimandare, non perché non si volesse fare, ma perché c’era sempre qualcuno di più ‘importante’ che prendeva queste decisioni. Per noi è stato terribile dover sempre riorganizzare la nostra mentalità e anche la programmazione fisica per arrivare pronti a un evento che ancora oggi non si sa se mai ci sarà e, eventualmente, in quali date. È stato un costante aspettare questo momento, sicuramente con preoccupazione, perché siamo venuti qua per giocare, ma anche con dispiacere, perché sappiamo che avremmo potuto ottenere degli ottimi risultati ed è stata un’occasione un po’ vanificata“. Previsioni per il futuro? “Difficile farne… Se il campionato non ci sarà, di certo proveremo a tornare. Ci mancano tanto l’Italia, la famiglia e gli affetti: è stato un anno molto bello pieno di nuove esperienze che ci ha fatto crescere sotto tanti punti di vista, però ovviamente casa nostra ci è mancata molto e non vediamo l’ora di riabbracciarla“. LEGGI TUTTO