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    AIA Aequilibrium Cup: un’Italia tra alti e bassi supera la Turchia al tie-break

    Ancora un timeout, ancora una maratona di emozioni. Dopo il 3-2 sull’Olanda nell’esordio nell’AIA Aequilibrium Cup Women Elite, l’Italia regola al tiebreak anche la Turchia (14-25, 25-22, 17-25, 29-27, 15-9) al termine di un match fatto di fughe, rimonte e reazioni che hanno esaltato i 3500 di un PalaPanini gremito e in festa.

    Grazie al successo sulla Turchia le azzurre volano al comando della classifica parziale dell’AIA Aequilibrium Cup Women Elite che domani si concluderà con le sfide Turchia-Olanda (ore 14) e Italia-Germania (ore 17). 

    1° set – L’Italia parte con Cambi in regia, Malual opposto, Giovannini e Omoruyi in banda, Munarini e Nwakalor centrali, Moro libero. Santarelli invece si schiera con Ozdemir e Carutasu in diagonale, Baladin e Erkek schiacciatrici, Uyanik e Kalac al centro, e Yatkin libero. La Turchia parte forte mentre le azzurre non riescono a carburare peccando in ogni fondamentale. Erkek, Baladin e Carutasu martellano senza sosta mentre dall’altra parte della rete i guizzi di Nwakalor e Giovannini non bastano per frenare l’impeto turco (3-15). Neanche gli ingressi di Boldini, Frosini e Nardo invertono l’inerzia di un set chiuso senza grossi problemi dalla Turchia con un perentorio 14-25.

    2° set – Il match cambia decisamente dopo la pausa. Ozdemir piazza l’ace dello 0-2 ma Malual, prima in attacco e poi a muro rimette in pari il set. L’equilibrio prosegue con le due squadre a braccetto sino al 7-9 (attacco vincente di Erkek). Il mini break turco pungola la reazione di Omoruyi imbeccata da Cambi a sua volta messa nelle condizioni di distribuire bene il gioco dalle ottime letture difensive e in copertura di Giovannini. Le azzurre pareggiano (9-9) con un poderoso muro di Nwakalor per poi trovare il primo vantaggio del match (11-10). Cambi e compagne toccano il +2 prima però di commettere qualche errore di troppo in ricezione ed attacco che consentono alla Turchia di rientrare ed addirittura riallungare (15-17). Velasco ferma il gioco con un timeout dal quale le sue ragazze escono con le idee chiare: Cambi prima di classe sottorete e poi a muro regala un nuovo +2 alle azzurre (20-18) che Omoruyi trasforma di prepotenza nell’attacco del 21-18 che costringe, stavolta Santarelli a fermare il match. Il turno al servizio di Erkek riporta la Turchia a contatto (23-22) mentre le azzurre con Degradi al posto di Omoruyi, trovano in Malual e Munarini i terminali offensivi giusti per chiudere il set 25-22.

    3° set – L’entusiasmo di fine secondo set si affievolisce in avvio di terzo quando la Turchia con Kalac e Uyanik al centro e Carutasu al servizio piazza subito un break di 2-6. Le azzurre incappano in un lungo passaggio a vuoto in ricezione che neanche gli ingressi di Degradi e Nervini (per Omoruyi e Giovannini) risolvono. La Turchia vola via con i muri di Uyanik e Ozdemir e le buone giocate offensive di Erkek. Vantaggio importante (5-14) che diventa incolmabile nonostante qualche buona giocata offensiva di Degradi e Frosini e un bel muro di Nwakalor (7-14). La squadra del CT Santarelli, infatti, non molla la presa e con Carutasu e Baladin archivia il terzo parziale 17-25.

    4° set – L’Italia ha il merito di non uscire dal match riuscendo, nel quarto set, a riprendere le redini della contesa. Nervini piazza un paio di attacchi potenti mentre a muro Nwakalor e Cambi non concedono sconti alle bande turche fissando il punteggio sul 9-6. L’entusiasmo dei 3500 del PalaPanini diventa un fattore quando Degradi e Nervini continuano a colpire costringendo nuovamente al timeout Santarelli sul 13-8. Il vantaggio si assottiglia quando Degradi si vede murato un attacco a tutto braccio (17-14).  L’immediato timeout di Velasco restituisce vigore alle azzurre che, con la Turchia nuovamente ed improvvisamente avanti (22-23), trovano in Malual, Nervini e Degradi  le artefici dello scatto giusto per allungare il set ai vantaggi. Scatto di nervi che diventa fuga per il tiebreak grazie ad una Malual strepitosa ed al sigillo di Nervini per il 29-27 che rimanda il discorso al quinto ed ultimo parziale.

    5° set – Sotto 0-2 l’Italia dimostra ancora una volta carattere tornando in scia (Munarini attenta sottorete) e poi avanti (ace di Nwakalor. Il vantaggio restituisce serenità alle ragazze di Velasco che con Degradi, Malual e Munarini volano sul +3 (10-7). Baladin e Carutasu sono le ultime ad arrendersi ad una strepitosa Adu Malual, autentica mattatrice di un finale di match chiuso dalle azzurre tra il tripudio generale 15-9.

     Italia 3Turchia 2(14-25, 25-22, 17-25, 29-27, 15-9)

    Italia: Malual 21, Giovannini 3, Munarini 9, Cambi 3, Omoruyi 5, Nwakalor 13, Moro (L), Boldini, Frosini 4, Nardo, Degradi 10, Nervini 9. N.e.: Gray, Fersino (L), Sartori. All. Velasco.Turchia: Ozdemir 6, Erkek 13, Kalac 11, Carutasu 18, Baladin 17, Uyanik 14, Yatkin (L), Diken 2, Sahin, Ozden, Curuk 2. N.e.: Akoz, Sahin, Akyol. All. Santarelli.Arbitri: Cerra e Pasquali.Note – Durata: 22’, 27’, 24’, 33’, 16′. Spettatori presenti 3.500, 63.837 euro d’incasso. Italia: a 5, bs 12, mv 13, et 35. Turchia: a 10, bs 10, mv 17, et 26.

    (fonte: FIPAV) LEGGI TUTTO

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    Paolo Cozzi ‘studia’ l’Italia ruolo per ruolo e pronostica i 14 per il Mondiale

    Dopo la lunga abbuffata di volley fra Finali di Superlega e Finali di Champions con grande pallavolo e tante emozioni sul taraflex, riparte la stagione estiva delle Nazionali, con i ragazzi di De Giorgi che sono già in raduno per preparare la lunga strada verso il mondiale di settembre, passando dalla VNL e dai test match con Germania e Iran di fine maggio, primi appuntamenti ufficiali di questo intenso 2025 pallavolistico.

    Parlare di riscatto è sicuramente esagerato. Certo la medaglia di legno a Parigi 2024, non tanto per il quarto posto in se ma per come è arrivata, vorrà essere immediatamente cancellata dai nostri ragazzi che poi avranno da difendere il titolo di campioni del mondo!

    Andando a fare un’analisi dettagliata sulle convocazioni del nostro coach, notiamo subito che se nei ruoli di opposto, palleggiatore e libero siamo messi molto bene, c’è forse qualche problema in banda e al centro, non tanto per la qualità dei titolari, quanto per la mancanza di alternative giovani.

    Foto CEV

    Palleggiatori: Giannelli, Sbertoli, Boninfante, Porro

    Fermo restando che Giannelli è il titolare, è davvero un peccato vedere Sbertoli, neo campione d’Italia, relegato in panchina da anni senza avere mai avuto una reale chances di giocarsi il posto. Il gruppo azzurro con l’arrivo di Rychlicki è molto Trentocentrico,  forse è giunto il momento di alternare di più i due palleggiatori e aprire le porte ad un sano e competitivo dualismo, che non può far altro che alzare maggiormente l’asticella ai due protagonisti. In quest’ottica si inserisce la convocazione nello staff  azzurro di Meoni (scelta ottima quella dell’ex palleggiatore azzurro) che dovrà trovare la giusta via per sfruttare al meglio le diverse caratteristiche dei due palleggiatori. Come terzo mi aspetto la scalata nelle gerarchie azzurre del giovane Boninfante, reduce da una super stagione con Civitanova, mentre forse chi potrebbe avere meno spazio è Porro.

    Foto Lega Volley Maschile

    Opposti: Bovolenta, Gironi, Pinali, Romanò, Rychlicki

    La naturalizzazione dell’opposto lussemburghese apre tanti scenari su chi potrebbero essere i due giocatori per i mondiali. Il primo pensiero è che se naturalizzi Kamil è perché ti serve, quindi un posto lo darei a lui di default. E qua si aprono due pensieri… Lasci a casa Bovolenta perché magari non ancora pronto al palcoscenico internazionale e punti sull’esperienza di Romanò, oppure dai il “benservito” al mancino milanese che tante fortune ti ha portato in questi anni e parti a lavorare con la linea giovane per costruire il gruppo per Los Angeles 2028?

    Pinali, reduce da una gran stagione in A2 e Gironi li vedo esclusi dal giro dei 12, anche se stiamo parlando di due ragazzi che non si tirano mai indietro e che in allenamento possono dare una gran bella mano ad alzare ritmo e livello. Mi spiace che non sia stato convocato Barotto, astro emergente visto quest’anno con Milano e l’anno prossimo titolare probabilmente a Cisterna. Nei 5 ci stava abbondantemente.

    Foto Lega Volley Maschile

    Liberi : Balaso, Gaggini, Laurenzano, Pace 

    Tanta qualità in seconda linea con 4 specialisti fiori all’occhiello del nostro movimento. Se Balaso e Laurenzano sembrano il duo avvantaggiato per esperienza e pedigree, Pace specie in ricezione è il nuovo che avanza a velocità supersonica mentre Gaggini, neo perugino, da ampie garanzie in tutti i fondamentali.

    foto Lega Volley

    Schiacciatori: Bottolo, Gardini, Held, Lavia, Michieletto, Porro L. , Recine , Sani

    Sulla carta quartetto bloccato con Lavia e Michieletto titolari, Bottolo e Porro pronti a farsi trovare pronti e a giocarsi le proprie chances, con soprattutto Bottolo pronto a battagliare per una maglia da titolare dopo una stagione da assoluto protagonista a Civitanova che l’ha visto crescere in maniera esponenziale in personalità e in ricezione.

    È mancato  il coraggio di chiamare qualche giovane, magari dalla serie A2 per farlo crescere, e questo senza nulla togliere a giocatori come Held, autore di una gran bella stagione a Taranto.

    Da Gardini mi aspettavo una vera esplosione a Milano, tanto da toglierle il posto a Kazyiski e invece è stato spesso superato da Otsuka nelle scelte di Piazza. Sani ha avuto le sue chances al momento degli infortuni di Dzavoronok e poi Keità, ma in attacco ha sempre faticato. Recine dopo la stagione giapponese dovrà ritrovare ritmo e intensità per potersi giocare le sue carte.

    foto Modena Volley

    Centrali: Anzani, Caneschi, Comparoni, Cortesia, Crosato, Galassi, Gargiulo , Russo, Sanguinetti.

    Ben nove centrali, volti nuovi e meno, ma anche qua la sensazione che si poteva osare di più sui giovani mi rimane. Senza nulla togliere a Caneschi e Cortesia ad esempio, buoni giocatori ma reduci da una stagione anonima, un giovane come Pardo Mati ci stava tutto cosi come ci sta la convocazione di Comparoni, bravo a mettersi in mostra nella stagione storica di Grottazzolina.

    Il quartetto sulla carta è composto da Galassi, Russo, Anzani e Sanguinetti, ma il quarto posto è davvero ballerino con quest’ultimo che a muro dimostra di fare spesso troppa fatica e sulla sua maglia soffia con intensità Gargiulo, autore di una stagione top. Ottimo il ritorno di Anzani, premio alle vicissitudini fisiche patite l’estate scorsa, ma anche importante tassello a muro e soprattutto uomo essenziale per gestire uno spogliatoio che senza la sua guida è sembrato perdere colpi.

    foto Fipav/Tarantini

    Insomma, in questa pre lista ci sono tanti nomi, tanti ragazzi che con sudore e impegno si sono guadagnati e meritati la maglia azzurra, ma se dovessi scommettere i miei famosi due cent questi potrebbero essere i 14 in vista dei mondiali di settembre:

    Palleggiatori: Giannelli, SbertoliOpposti: Bovolenta, RychlickiSchiacciatori: Bottolo, Lavia, Michieletto, PorroCentrali: Galassi, Russo, Anzani, GargiuloLiberi: Balaso, Laurenzano

    Di Paolo Cozzi LEGGI TUTTO

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    Barbolini dopo Italia-Olanda: “Bel test, bel risultato, ma c’è tanto da lavorare”

    Vittoria all’esordio per l’Italia nell’AIA Aequilibrium Cup Women Elite. Le azzurre del CT Julio Velasco hanno battuto 3-2 l’Olanda (25-14; 30-32; 25-15; 24-26; 15-10) al PalaPanini al termine di una sfida combattuta e intensa. 

    Massimo Barbolini – “È stato un bel test e soprattutto un bel risultato. Quando si vince bisogna sempre guardare il lato positivo. Sicuramente si è visto che c’è tanto da lavorare. Le ragazze sono state brave a rimanere sempre in partita in un match dove abbiamo perso due set ai vantaggi. Brave anche loro. è stata una buona prova complessiva. C’è ancora tanto da fare. Domani rivedremo la partita, i numeri…sicuramente ci sono tante piccole cose da migliorare però dobbiamo guardare anche le cose positive. Le formazioni di questo torneo non sono al completo però è una buonissima occasione per fare qualcosina in più”.

    Linda Nwakalor – “Abbiamo sicuramente tanto da migliorare, soprattutto nel mantenere il nostro livello. Oggi siamo partite molto bene ma abbiamo avuto successivamente un po’ di alti e bassi. Dobbiamo mantenere semplicemente un livello di gioco altro e giocare contro noi poi diventa complicato per tutte le squadre. Personalmente mi sento bene, sto facendo attenzione insieme allo staff e con le mie compagne. Sono contenta di esser tornata a vestire questa maglia. Darò sempre il meglio di me”.

    Eleonora Fersino – “È sempre bellissimo indossare questa maglietta e come dico sempre è un onore, un sogno e anche una grande responsabilità. Abbiamo iniziato con il botto, la partita di oggi è durata davvero tanto, ricca di difese, attacchi e azioni lunghissime ma abbiamo iniziato molto bene. Abbiamo la capacità di non mollare mai perché abbiamo portato la partita al quinto set, però nonostante la stanchezza fisica e anche un po’ mentale siamo riuscite comunque a vincere il match. Siamo state brave nel sistema di muro-difesa, abbiamo avuto alcuni black out ma siamo state brave a reagire. Anche se ci è mancata un po’ di lucidità stiamo lavorando per migliorare e crescere ulteriormente”.

    (fonte: FIPAV) LEGGI TUTTO

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    Test altalenante ma allenante quello vinto 3-2 dall’Italia sull’Olanda a Modena

    Vittoria all’esordio per l’Italia nell’AIA Aequilibrium Cup Women Elite. Le azzurre del CT Julio Velasco hanno battuto 3-2 l’Olanda (25-14;30-32; 25-15; 24-26; 15-10) al PalaPanini al termine di una sfida combattuta e intensa. Un test molto probante che premia il duro lavoro svolto negli ultimi giorni a Modena dal gruppo azzurro in cui c’è da segnalare il rientro dal fischio iniziale di Eleonora Fersino, un’ottima notizia per il CT Velasco in vista dell’esordio in VNL in programma a Rio de Janeiro ad inizio giugno. Nella sfida di apertura dell’AIA Aequilibrium Cup Women Elite, invece, la Turchia di Daniele Santarelli ha battuto 3-1 la Germania di Giulio Bregoli conquistando la prima vittoria nel torneo.

    Sabato alle 16:30 torneranno in campo Germania e Olanda mentre alle ore 20:00, in un PalaPanini che si preannuncia festante e gremito, andrà in scena la sfida tra Italia e Turchia. 

    STARTING PLAYERS – Le azzurre iniziano con Cambi-Frosini in diagonale, Omoruyi e Giovannini schiacciatrici, Munarini e Nwakalor al centro e Fersino come libero. Le orange invece partono con Van Aalen in regia, Van De Bosse opposta, Kuipers e Kok schiacciatrici, Ten Brinke e Stuut al centro, Reesink libero. 1° SET – L’avvio è tutto delle azzurre: Frosini ne mette giù 3 e porta le padrone di casa sul 5-2. Le olandesi provano ad aggrapparsi a Kok e Stuut (6-4) ma vengono nuovamente allontanate da un attacco al centro di Munarini, un attacco a tutto braccio di Omoruyi ed un muro perentorio di Nwakalor per l’11-5 Italia che costringe coach Kosowloski a rifugiarsi nel timeout. Il break diventa fuga definitiva quando alle belle giocate di una scatenata Giovannini (spazio anche a Boldini e Malual nel finale di set), si sommano le sbavature offensive di Van Aalen e compagne costrette ad alzare bandiera bianca con il netto parziale di 25-14. 2° SET – Dopo uno scintillante primo set, l’Italia inizia con il piede sbagliato il secondo parziale. Stuut e Van de Bosse iniziano a carburare mentre dall’altra parte della rete arriva qualche errore di troppo che neanche alcune belle giocate offensive di Giovannini e Frosini pareggiano. Sul 7-12 Velasco chiama timeout dal quale Omoruyi e Frosini escono con ritrovata incisività per riportare l’Italia in scia (10-13). Le azzurre producono il massimo sforzo per ricucire il gap: un muro di Nwakalor ed un mani out di classe di Frosini scaldano il PalaPanini mentre Kuipers e Kok continuano a martellare (12-15). Entrano Boldini e Malual e proprio la nuova diagonale confeziona l’attacco del -2 (14-16) su cui Koslowoski ferma il match. La rimonta azzurra però prosegue e nonostante il duo Kuipers – Kok, si concretizza sull’errore di Van Bosse che rimette la sfida in equilibrio (23-23). Una volta ai vantaggi l’Olanda, nonostante qualche errore di troppo al servizio, si dimostra più cinica e precisa delle azzurre che capitolano 30-32 al termine di un set sigillato da un muro perentorio di Stuut su Omoruyi.  

    3° SET – Le azzurre tornano a brillare in avvio di terzo parziale: Munarini e Nwakalor brillano al centro mentre Giovannini martella al servizio e in attacco (11-4). Koslowoski prova a mescolare le carte in tavola mandando in campo Vos ma le azzurre non tolgono il piede dall’acceleratore e con Giovannini ed una super Munarini al centro, volano sul 19-12. L’attacco di Degradi ed un bel mani-out di Frosini danno il la allo strappo decisivo di un’Italia che chiude il terzo set nuovamente in controllo 25-15. 4° SET – L’ago dell’equilibrio pende nuovamente dalla parte delle orange in avvio di quarto set: Van Aalen e compagne tornano a pungere in attacco ed al servizio mentre l’Italia si aggrappa a Giovannini per tenere il passo (6-8). Le ospiti si portano sul 7-12 con la pipe di Kuipers ma le azzurre non si scompongono riuscendo e ricucire lo strappo (10-12) prima di subire un nuovo allungo targato Kok (10-15).  Velasco si gioca la carta Nervini (per Giovannini) e il cambio gli da ragione quando Nwakalor e la stessa Nervini alzano il volume a muro rimettendo l’Italia in scia (18-19). Malual appena in campo mette giù un attacco a tutto braccio seguita dall’altra parte della rete da Van De Bosse (19-21). Dopo un errore in attacco di Malual, le azzurre piazzano un nuovo break e, con Malual a muro e Munarini al servizio, impattano a quota 22. L’intensità sale mentre l’equilibrio si protrae ai vantaggi “rotti” da un muro su Nervini che rimanda il discorso al tiebreak (24-26). 5° SET – Il finale di quarto set non scalfisce le sicurezze di Cambi e compagne che al ritorno in campo iniziano con il piglio giusto: una magia di Cambi sommata ad un muro ed un attacco al centro di Nwakalor proiettano l’Italia sul 4-1. Kok prova ad apporsi allo scatto azzurro ma la scatenata Malual sale di colpi anche a muro portando l’Italia sul 6-2. Ed è proprio a Malual che si aggrappa l’attacco azzurro quando bisogna far fronte al ritorno di fiamma delle ospiti (6-5) respinte da un attacco dell’opposta azzurra a cui fa seguito una giocata attenta sottorete di Munarini (8-5). Il cambio campo non frena l’inerzia di un match chiuso in crescendo da una sempre più positiva Munarini e dal muro a due Nwakalor-Frosini su Vos (11-8). Sull’11-10 Nwakalor stampa un muro poderoso su Vos che fa tremare il PalaPanini e propiziare il seguente e decisivo errore di Van De Bosse. Tocca ancora a Nwakalor dire di no a muro alla rimonta delle olandesi costrette poi alla resa definitiva sull’errore di Vos per il definitivo 15-10.

    ITALIA-OLANDA(25-14;30-32; 25-15; 24-26; 15-10)ITALIA: Cambi 4, Omoruyi 12, Nwakalor 15, Frosini 17, Giovannini 12, Munarini 13, Fersino (L), Boldini, Nardo, Malual, Degradi 1, Nervini 3, N.e.: Gray, Sartori, Moro (L). All. Velasco.OLANDA: Kuipers 8, Ten Brinke 12, van de Vosse 16, Kok 17, Stuut 9, van Aalen 2; Reesink (L); Vos 12, Jasper, Gerritsen, Jelsma. N.e.: Lyklema, Baijens, Jassen. All. Koslowski.Arbitri: Selmi, Cervellati.Durata: 23’, 39’, 22’, 31′, 16’,Note: spettatori presenti 1.500, 15.194 Euro d’incassoItalia: a 6, bs 7, mv 18, et 24.Olanda: a 3, bs 12, mv 9, et 38.

    (fonte: FIPAV) LEGGI TUTTO

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    Velasco ‘schietto’ dopo Italia-Olanda: “Ci sono giocatrici da allenamento e giocatrici da partita…”

    È un Velasco che, come suo solito, non si nasconde dietro un dito quello che si presenta ai microfoni Rai di Fantasia e Pisani per commentare il successo al tie-break dell’Italia (25-14, 30-32, 25-15, 24-26, 15-10), ancora senza le big, contro l’Olanda nel primo dei tre match dell’AIA Aequilibrium Cup Women Elite in programma a Modena.

    Il ct della nazionale femminile parte subito parlando delle cose che gli sono piaciute meno: “Cinque set molto allenanti perché certe cose si preparano in allenamento ma quello che conta sono le partite, soprattutto i punti decisivi. Quando vedi che continuano ad attaccarti in diagonale e tu difendi in parallela è lì che devi dimostrare di adattarti alle situazioni anche senza aver studiato l’avversario. E poi quello che non mi piace è perdere un set facendo un pallonetto sul 24-25 per paura di sbagliare. Se dobbiamo perdere, dobbiamo perdere andando a tutto braccio. I punti decisivi si giocano a tutto braccio. Il pallonetto si fa prima del 20”.

    “Sono cose che devono imparare, sono giovani e giocano in squadre che non giocano partite decisive in campionato, però, come gli ho detto, alcune cose le mettiamo noi ma molte le mettono i giocatori. Individualmente. Quello non te lo insegna nessuno, o ce l’hai o non ce l’hai, e questo è il momento di dimostrarlo. Me la gioco o non me la gioco? Se ho paura, sono un giocatore da allenamento. Poi ci sono quelli da partita. Qua vediamo quali sono quelle da partita”.

    Messi i puntini sulle i, Velasco racconta poi quelle che a suo giudizio sono state le cose positive emerse nel corso del match: “Una cosa che abbiamo consolidato è quella di non pensare alla palla precedente, e quello lo abbiamo fatto. Pian piano il muro lo abbiamo ordinato. Mi sono piaciuti molto i primi tempi, anche il contrattacco. I due opposti si sono alternati bene, ma insistendo troppo su alcune palle, come certe parallele di Frosini sulle quali l’Olanda si è subito adattata”.

    “I posti 4, invece, non sono andati bene in attacco, però siamo andati abbastanza bene in ricezione, anche con giocatrici che non sono specialiste in questo come Nervini e Degradi. Certe volte quando ti concentri troppo su una cosa poi non ti riesce l’altra, e in attacco non hanno fatto bene. Alice però è un anno che non gioca, eppure ha dato tanto – sottolinea Velasco – C’è anche la paura di farsi male al ginocchio, una paura che si porterà ancora per alcuni mesi, quindi va bene. Va bene così”. LEGGI TUTTO

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    L’addio di Tijana Bošković all’Eczacibasi: “Questi 10 anni li porterò sempre nel cuore”

    In un periodo in cui i club stanno ufficializzando conferme e nuovi arrivi, ma anche salutando giocatori in partenza, di lettere ‘d’amore’ affidate ai social se ne leggono tante. Oggi è stato il turno di una big di livello mondiale come Tijana Bošković che ha affidato a un lungo post sui suoi canali social il suo messaggio d’addio all’Eczacibasi, squadra nella quale militava dal lontano 2015. L’opposta serba, classe 1997, resterà in Turchia e approderà alla corte di Giovanni Guidetti al VakifBank, che a questo punto dovrebbe annunciarla ufficialmente nelle prossime ore.

    È difficile trovare le parole giuste per esprimere ciò che provo dopo i 10 anni che abbiamo trascorso insieme – scrive Bošković -. Sembra ieri, nel 2015, quando sono scesa per la prima volta in campo ad Ayazağa e ho capito cosa significava far parte di un’organizzazione come la vostra.Fin dall’inizio, mi sono sentita onorata e privilegiata di far parte di un club che ha dato così tanto alla pallavolo, con una storia e una tradizione così ricche. Ho avuto anche la fortuna di condividere il campo con alcune delle più grandi giocatori che questo sport abbia mai visto. Tutto questo ha contribuito a farmi diventare la giocatrice e la persona che sono oggi.Ogni momento trascorso indossando la maglia arancione e bianca è stata un’esperienza preziosa, piena di alti e bassi, gioie e persino qualche difficoltà, che mi hanno aiutato a crescere e a migliorare. Sono profondamente grata per ogni legame che ho stretto nel corso degli anni e per le amicizie che dureranno tutta la vita.Grazie a tutti nel club per il vostro supporto e la vostra professionalità, in particolare al signor Faruk, che promuove i giusti valori e costruisce un futuro migliore per i giovani pallavolisti. Grazie a tutti gli allenatori con cui ho lavorato, che hanno avuto un ruolo fondamentale nella mia crescita.Grazie alle mie compagne di squadra per essere sempre rimaste unite, soprattutto nei momenti più difficili. E, naturalmente, grazie ai nostri fedeli tifosi per ogni parola gentile e il supporto incrollabile in ogni partita.I ricordi che porto di questo club rimarranno per sempre nel mio cuore e questi 10 anni avranno sempre un posto speciale nella mia vita. Con amore, Tijana. LEGGI TUTTO

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    VBTV presenta la nuova docuserie “Gabi – Destined to Shine, Built to Inspire” (TRAILER)

    “Gabi – Destined to Shine, Built to Inspire” è la nuova docuserie prodotta da Volleyball World in collaborazione con ICARUS Sports, in anteprima il 23 maggio su VBTV, con protagonista Gabriela Guimarães la stelle della Prosecco Doc Imoco Conegliano che ha vinto tutto nella stagione 2024-2025 e capitana della nazionale brasiliana.

    I sei episodi, di 10 minuti ciascuno, mostreranno in modo inedito la vita e la carriera della schiacciatrice trentunenne, nonché una delle atlete più affermate della sua generazione.

    Dall’infanzia in Brasile fino all’inizio della sua carriera e alla sua ascesa a capitano della nazionale brasiliana; la docuserie accompagnerà gli spettatori nel suo percorso, catturando anche i momenti più difficili dietro i suoi successi: i sacrifici, i dubbi, le battute d’arresto e la forza interiore che hanno definito il suo percorso.

    Attraverso un racconto coinvolgente emergono temi come l’importanza del supporto familiare vissuto a distanza; la centralità della salute fisica e della resilienza mentale nella carriera dell’atleta; il rapporto genuino e diretto con i suoi fan; la crescente consapevolezza del suo ruolo come esempio e ispirazione per le nuove generazioni.

    “Gabi: Destined to Shine, Built to Inspire” supera lo stereotipo della celebrità invincibile, restituendo il ritratto autentico di una campionessa che continua a mettersi alla prova, sia in campo che nella vita quotidiana. La serie rappresenta un invito ad osservare con occhi nuovi il percorso di un’atleta straordinaria e a riflettere sul coraggio universale di essere se stessi.

    I titoli dei sei episodiEpisodio 1: L’ascesa di GabiEpisodio 2: Yoga, respirazione e alimentazione sanaEpisodio 3: Legami familiari e amicizie profondeEpisodio 4: Cosa significa essere una figura di riferimentoEpisodio 5: La vita al di là del campoEpisodio 6: Eredità e nuove ambizioni

    Ecco il trailer della docuserie

    (fonte: volleyballworld) LEGGI TUTTO

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    I campioni d’Europa di Perugia celebrati dalle Istituzioni umbre, Sirci: “Abbiamo mantenuto una promessa”

    Il trofeo d’Europa arriva in città. Nella mattina di mercoledì 21 maggio i Block Devils della Sir Susa Vim Perugia, accompagnati dall’intero staff tecnico e dirigenziale del club e ovviamente dal Presidente Gino Sirci, sono saliti nel cuore della metropoli per le onorificenze istituzionali.

    Prima tappa Palazzo dei Priori, sede del governo del Comune di Perugia. All’interno della sala Rossa il team bianconero è stato ricevuto dall’Assessore allo sport Pierluigi Vossi, che ha evidenziato come l’impresa storica compita dalla squadra conquistando la Champions Legaue in Polonia, dia lustro all’intera città di Perugia: “Quando viviamo in qualità di amministratori certi avvenimenti, siamo orgogliosi! È un momento storico per la nostra città e un ulteriore momento di orgoglio per un’intera comunità sportiva”. 

    Il Comune di Perugia ha omaggiato il presidente Gino Sirci di una targa con incisa una frase carica di significato: “Con il cuore in campo e la città nel cuore”. L’Assessore Vossi ha poi invitato coach Angelo Lorenzetti a ricevere un altro omaggio da parte del Comune: la spilla raffigurante un grifo, da sempre emblema di Perugia.

    Il gruppo ha poi incontrato la Sindaca del capoluogo, Vittoria Ferdinandi e si è spostato in piazza IV Novembre, per le foto istituzionali con uno sfondo d’eccezione: la Fontana Maggiore, simbolo della città. Il Presidente Gino Sirci, con orgoglio ed emozione ha affermato: “Abbiamo mantenuto una promessa che partiva dallo scorso anno, abbiamo portato la nostra Perugia sul tetto d’Europa”.

    Attraversando corso Vannucci, il gruppo bianconero si è spostato a Palazzo Donini, sede della regione dell’Umbria. Il team è stato ricevuto dalla Presidente, Stefania Proietti che, all’interno del Salone d’Onore, ha tracciato un parallelismo: “Conosco Gino Sirci da tantissimi anni, ed è un grandissimo piacere per me: l’ho ricevuto già tre volte, prima da Sindaco della Città di Assisi, poi da Presidente Provincia e ora da Governatrice della Regione. In questi anni la Sir è cresciuta: dalla serie C, alla B fino ad arrivare ad essere ciò che è ora, un top team che ha fatto un’incredibile scalata, fino al tetto d’Europa!”.

    Il Presidente Sirci ha ricordato come il salone d’Onore sia un luogo in cui ogni anno la società è ospitata, all’inizio e alla fine della stagione, evidenziando un particolare che ha strappato sorrisi in sala, ma che evidenzia una grande verità: “Ogni anno vengo qui per l’inizio della stagione e ogni fine anno riporto qualcosa!”.

    Impresa storica, poco considerata dalle prime pagine dei giornali, ma che la Presidente Proietti ha descritto come la “rinascita dell’Umbria” e rivolgendosi al patron bianconero ha aggiunto: “Tu sei d’ispirazione, come imprenditore e come presidente di questa società. E i ragazzi sono fonte di ispirazione perché hanno il ‘fuoco dentro’: quella fiamma, che è simbolo stesso della Sir, ci fa credere che l’Umbria è grande”. 

    In chiusura della mattinata l’assessore regionale allo Sport, Simona Meloni, ha ricordato come lo sport sarà al centro della programmazione per i prossimi 5 anni: “Vogliamo promuovere l’insegnamento che ci state dando. Per noi è un motivo di vanto per tante ragioni diverse avervi qui oggi, e quella che potrebbe racchiuderle tutte è che “il gioco di squadra fa sempre la differenza”, nello sport, nella politica e anche nella vita!”.

    (fonte: Sir Susa Vim Perugia) LEGGI TUTTO