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    Serie A1 femminile: gli anticipi della decima giornata di ritorno

    Di Redazione

    La decima e penultima giornata di ritorno della Serie A1 femminile si apre con tre anticipi: alle 18 la sfida tra Vallefoglia e Chieri, in serata scendono in campo Milano contro Cuneo e Casalmaggiore contro Firenze (in diretta RaiSport). Domani gli altri 4 incontri del turno. Ecco tutti i risultati in tempo reale:

    RISULTATI

    Megabox Ondulati Del Savio Vallefoglia-Reale Mutua Fenera Chieri 1-3 (25-15, 22-25, 18-25, 21-25)

    Vero Volley Milano-Cuneo Granda S.Bernardo 3-0 (25-22, 25-17, 25-15)

    Trasportipesanti Casalmaggiore-Il Bisonte Firenze ore 20.30

    CLASSIFICAProsecco DOC Imoco Conegliano 60; Savino Del Bene Scandicci 56; Vero Volley Milano* 52; Reale Mutua Fenera Chieri* 45; Igor Gorgonzola Novara 42; Trasportipesanti Casalmaggiore 35; Volley Bergamo 1991 34; E-Work Busto Arsizio 31; Il Bisonte Firenze 28; Cuneo Granda S.Bernardo* 26; Megabox Ondulati Del Savio Vallefoglia* 25; Bartoccini-Fortinfissi Perugia 16; Wash4Green Pinerolo 11; CBF Balducci HR Macerata 7.*Una partita in più LEGGI TUTTO

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    Massimo Beretta: “Il Sitting mi ha insegnato a vedere il mondo in modo diverso”

    Di Agnese Valenti

    Il nostro viaggio nel mondo del Sitting Volley italiano, iniziato con l’intervista al consigliere federale Guido Pasciari, continua oggi insieme a uno dei personaggi più noti per chi frequenta questa disciplina. Massimo Beretta, anima del Sitting Volley Missaglia – una delle prime società in Italia a impegnarsi nel settore – da qualche anno è anche una figura chiave della nazionale maschile, prima come team manager e poi come assistente allenatore. Con lui impariamo a conoscere meglio la versione paralimpica della pallavolo, le sue prospettive e le sue sfide.

    Come si è avvicinato al Sitting volley?

    “Sono un allenatore di pallavolo dalla fine degli anni ’90, in tutte le categorie, e da 10 anni mi occupo di Sitting Volley. Sono stati dieci anni belli, intensi e faticosi. Prima di conoscere il Sitting, seguivo diversi sport paralimpici: soprattutto il basket in carrozzina, in quanto c’è una squadra importante nella mia zona, Cantù. Ero a conoscenza di una pallavolo paralimpica ‘standing’, ossia giocata in piedi con l’utilizzo di protesi, ma ho visto per la prima volta il Sitting Volley nel 2012, durante le Paralimpiadi di Londra, grazie alle quali vi è stata anche una grande visibilità mediatica.

    In quell’occasione sono rimasto stupito principalmente per due motivi: innanzitutto, per il livello molto alto che ho visto, e poi per la ‘semplicità’ dello sport. Basta sedersi: è una variante incredibile. Mi sono interessato a livello locale e ho visto che c’era solamente un’attività a livello promozionale: sicuramente qualche pioniere c’è già stato prima della Federazione, ma solo a livello sociale e promozionale. Nel 2013 la Federazione italiana ha promosso il primo corso per allenatori, dirigenti ed arbitri a Roma: vi ho partecipato e mi sono riagganciato a quella pallavolo che ho visto durante le Paralimpiadi, soprattutto per mia conoscenza personale. La disabilità l’ho sempre incontrata nella mia vita, e mi ha accompagnato per varie situazioni; ho così cercato di ampliare la mia conoscenza sportiva”.

    Foto Facebook Massimo Beretta

    Come è stato introdotto il Sitting nella sua società?

    “Sono arrivato a Missaglia proponendo di creare qualcosa per quanto riguarda il Sitting Volley: tutti sono rimasti stupiti (ride, n.d.r.). Mi hanno dato fiducia e, grazie ai miei dirigenti, abbiamo iniziato l’attività nel mio club, senza avere atleti con disabilità. Devo dire che poi, essendo ancora in pochi in Italia e avendo conosciuto qualcuno, ho avuto modo di contattare o essere contattato da atleti con disabilità che avevano giocato a pallavolo che ho invitato a venire nella mia società. È nato il primo club in Lombardia: prima solo a livello promozionale e dopodiché, quando la Federazione ha avviato questo settore, anche nella componente agonistica. Avevamo i numeri e la voglia di farlo: con l’importantissima parte di promozione e di agonismo, la motivazione di tutti è cresciuta tantissimo.

    Abbiamo ottenuto ottimi risultati prima con la squadra maschile, vincendo il primo campionato, e anche con la squadra femminile. A livello agonistico qualche soddisfazione è sicuramente arrivata. Abbiamo iniziato con persone senza disabilità, anche per creare solo un appuntamento. Abbiamo proposto un orario e un giorno: forse è stato questo il segreto per iniziare. Ho anche fatto provare i dirigenti della mia società, che non avevano mai giocato a pallavolo. Poi sono arrivati i primi atleti, ex pallavolisti, e giocavano benissimo. A quel punto ho capito veramente cosa volevamo fare: giocare a pallavolo da seduti. Da seduti tutti avevano più opportunità: insieme abbiamo ottenuto ottimi risultati. Non era detto che sarebbe andata in questo modo, ma è sicuramente stata una grande soddisfazione“.

    Foto Federazione Italiana Pallavolo

    In che maniera il Sitting Volley l’ha cambiata?

    “Siamo partiti da zero, con poche alcune personali conoscenze: non ero di certo preparato, e nemmeno così pronto. Abbiamo provato comunque. Siamo stati tra i primi, ma non i soli: c’erano altri esempi in Emilia Romagna, e nel Sud Italia. È stato faticoso, ma ovviamente interessante ed emozionante. In Lombardia, due miei atleti, tra cui Paolo Gamba (ex capitano della nazionale, n.d.r.) hanno a loro volta creato una realtà a Brembate, con cui continuiamo a collaborare. Il mio scopo principale è sempre stato questo: avere una squadra, creare una proposta che fosse sportiva e promozionale. Quando c’è stata questa possibilità che loro andassero a Bergamo, io sono stato molto contento.

    Il mio scopo è fare giocare i miei giocatori e le mie giocatrici. Li ho sempre lodati per essere sempre riusciti a venire, tutte le settimane, nel mio piccolo paesino, non proprio facile da raggiungere. Questo aspetto, al di là di tutto, mi ha fatto innamorare di questo sport. Inizialmente era solo per ampliare la mia conoscenza a livello sportivo, ma poi ho conosciuto storie, persone, e soprattutto ho cominciato a comprendere meglio. Mi sono sempre trovato a guardare il mondo esterno, ma mai a vederlo. Adesso riesco ad accorgermi di alcuni particolari che possono creare delle difficoltà oggettive, sia in termini strutturali che semplicemente in termini di barriere architettoniche.

    Ho imparato ad uscire un po’ anche dall’ipocrisia del ‘siamo tutti uguali’: in realtà siamo tutti diversi, e alcuni possono incontrare delle difficoltà in più. La cosa di cui mi sono accorto è che tutti dobbiamo poter vivere e fare le stesse cose: fare sport, vivere in un ambiente dove ci si può muovere, dove tutti possono mangiare, dove tutti possono salire al piano superiore. Tutti abbiamo diritto di vivere nello stesso posto: questo vuol dire essere uguali. Mentalmente o fisicamente siamo tutti diversi, ma dobbiamo avere tutti le stesse possibilità“.

    Foto Federazione Italiana Pallavolo

    Può fare qualche esempio concreto?

    “Parlo anche di piccoli accorgimenti: per esempio, per due anni ci siamo dovuti allenare, per diverse circostanze, in una palestra al piano superiore con una scala a chiocciola. Chi riusciva a salire saliva, altrimenti li si portava in spalla. È questo che impari a guardare e vedere. Quello che non si sa finché non ci si siede per terra è che, alla fine, si gioca a pallavolo. Nessuno si accorge se qualcuno ha due gambe o una, non c’è questo condizionamento. È molto interessante e pratico, molto semplice. Ci può essere magari la difficoltà di sedersi a terra: bisogna togliersi la protesi, scendere dalla sedia, togliere la ricostruzione di qualcosa. Lo scoglio maggiore da superare è quello“.

    A ottobre le nostre nazionali saranno impegnate negli Europei in casa. Pensa che questo importante evento internazionale possa cambiare il Sitting Volley in Italia?

    “Assolutamente sì. Già in questi anni c’è stata sempre una maggiore attenzione: personaggi sempre più importanti che a livello mediatico hanno avuto un impatto maggiore e anche a livello sociale, nelle istituzioni. In coincidenza ci saranno gli Europei di pallavolo ‘standing’ e questo sicuramente sarà un aggancio importantissimo: si lavorerà tanto per promuoverlo. Io ho il privilegio di far parte della nazionale dal 2017, fu Guido Pasciari a chiamarmi come team manager. Io avevo sempre fatto l’allenatore, gli dissi che ci avrei pensato, anche se avevo già deciso (ride, n.d.r.), e sono sempre stato onorato di aver ricevuto la sua fiducia. Ho avuto modo di imparare questo ruolo, già a livello internazionale ed è stata un’opportunità enorme.

    Lo scorso anno Pasciari mi ha fatto un’altra proposta, che non mi aspettavo assolutamente: affiancare Alireza Moameri alla guida della nazionale maschile. Non me l’aspettavo: è stata una bella proposta. Il gusto di tornare in palestra, le farfalle nello stomaco… essere in nazionale è un privilegio! Ho conosciuto tanta gente, tante storie e questo mi ha arricchito parecchio a livello personale. Continuo ad imparare e a mettere a disposizione tutte le mie conoscenze, perché il mio principio non è mai cambiato: tutto ciò che so cerco di metterlo a disposizione per il movimento del Sitting Volley“.

    Foto Federazione Italiana Pallavolo

    Alireza Moameri è uno degli allenatori più conosciuti e vincenti del Sitting. Com’è essergli accanto?

    “Conoscere una persona di un’altra cultura (Moameri è iraniano, n.d.r.) e doversi interfacciare in lingua inglese è stato molto bello e interessante. Gli sono stato vicino fin dall’inizio: lui ha ovviamente il suo modo di fare Sitting e di ragionare. È un rapporto molto importante, sia per imparare che per avere l’opportunità di conoscere storie diverse. Ero un po’ preoccupato all’inizio: in realtà abbiamo trovato il modo di comunicare, e funziona. In palestra, nonostante la difficoltà linguistiche, alla fine il linguaggio è quello della pallavolo. A volte c’è stata qualche piccola incomprensione, nei momenti più stressanti delle partite, ma poi ci si capisce nonostante la barriera linguistica“.

    Il settore maschile, a livello di risultati, soffre un po’ di più rispetto al femminile. Come si sta sviluppando la nazionale maschile di Sitting?

    “Abbiamo le nostre ambizioni. Non siamo così incoscienti da porci obiettivi impossibili, come vincere gli Europei. Abbiamo i nostri target, che sono le nazionali alla nostra portata e con le quali possiamo competere e che dobbiamo necessariamente lasciarci alle spalle. Ci sono alcune nazionali in Europa con cui possiamo avere un confronto positivo. Il livello maschile è molto alto: ci sono tante squadre di altro livello come la Bosnia, la Germania, la Russia e la Croazia che per noi sono ancora troppo forti. Ma con altre nazionali, come la Slovenia, Regno Unito e la Georgia, possiamo più che competere, possiamo vincere. Il nostro target è questo“.

    Qual è stato, per lei, il momento più significativo e più emozionante della sua carriera in nazionale?

    “Emozionante è stato quando abbiamo vinto la prima partita agli Europei nel 2017. È stata la prima vittoria assoluta della nazionale maschile. È stato un privilegio, sportivamente una cosa bellissima. Ho avuto tantissimi momenti emozionanti nel vedere giocare atleti che non avrei mai pensato di veder giocare. In parecchie occasioni è stata una grande soddisfazione! Se è possibile offrire questa opportunità, tutti ne abbiamo diritto e, soprattutto in nazionale, il dovere di mettersi a disposizione per giocare e provare a dare il meglio di sé. Essere convocato per la nazionale è una cosa molto importante, per la quale è fondamentale impegnarsi al massimo“. LEGGI TUTTO

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    De Gennaro: “Tante cose non hanno funzionato, male il muro-difesa”

    Di Redazione

    Non è facile far fronte a una severa sconfitta quando non ci si è abituati, e sicuramente l’abitudine manca all’A.Carraro Imoco Conegliano, che sul campo del Fenerbahce Opet Istanbul ha subito il ko più duro degli ultimi anni nell’andata dei quarti di finale di Champions League. Fa autocritica Moki De Gennaro nelle dichiarazioni riportate da Il Gazzettino Treviso: “Noi siamo partite un po’ titubanti, mentre loro hanno preso via via fiducia. Hanno preso tutto e hanno messo a terra qualsiasi tipo di pallone, il nostro muro-difesa non ha aiutato per niente“.

    “Ci sono tante cose che non hanno funzionato – prosegue il libero della nazionale – e dovremo rivedere la partita per cercare di ribaltare il risultato nella gara di ritorno giovedì prossimo al Palaverde, che sarà importante approcciare in maniera totalmente diversa“.

    “Abbiamo affrontato una squadra in ottima forma fisica – ammette Daniele Santarelli – forse la migliore in questo momento in Europa. Non dal punto di vista del gioco, ma sicuramente la più efficace. Noi però potevamo fare molto meglio, potevamo pensare di più a noi stessi e non cercare di limitare i loro colpi, anche perché sappiamo che le loro attaccanti sono molto forti. Non possiamo giocare con queste percentuali, dobbiamo prenderci più responsabilità a partire dalla battuta, ma soprattutto dobbiamo lavorare meglio nella fase muro-difesa“.

    Ora per centrare la semifinale l’Imoco dovrà imporsi 3-0 o 3-1 e poi vincere il Golden Set: “Servirà un’impresa – riconosce Santarelli – però giochiamo in casa. Abbiamo la capacità di invertire questo risultato se vogliamo farlo. Dovremo giocare un altro tipo di pallavolo, dovrà essere più aggressiva, con tanti rischi, e sperare che il risultato ci sorrida. Partire sotto 3-0 non è per niente semplice, ma so che la mia squadra si può esprimere nel migliore dei modi con l’atmosfera giusta. Voglio un Palaverde infuocato“.

    (fonte: Il Gazzettino) LEGGI TUTTO

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    Che batosta per Conegliano! Il Fenerbahce travolge le Pantere

    Di Redazione

    La doppia trasferta di Champions League femminile delle squadre italiane a Istanbul si conclude con un bilancio da incubo: dopo il 3-0 subito da Milano per mano del VakifBank, anche l’A.Carraro Imoco Conegliano va incontro a un vero e proprio tracollo sul campo del Fenerbahce Opet Istanbul nell’andata dei quarti di finale. Sconfitta di proporzioni inedite (e non solo quest’anno) per le Pantere, letteralmente travolte da una squadra che rasenta la perfezione: muro-difesa strepitoso, battuta efficacissima e devastanti attacchi di palla alta gestiti alla grande da un’ispirata Macris. Numeri impietosi per un’Imoco che non trova mai i mezzi per impensierire le avversarie.

    C’è davvero da lustrarsi gli occhi per la partita giocata da Arina Fedorovtseva (19 punti con 4 ace), Melissa Vargas (17 con il 54% in attacco) e da una Ana Cristina in crescita esplosiva (16 punti, 56% e zero errori): bocche da fuoco intercambiabili di una squadra in forma stellare. Dall’altra parte però c’è una Conegliano impalpabile: serata da incubo per Haak, Plummer e Robinson, nessuna delle quali supera il 33% in attacco, ma anche le centrali non incidono (nonostante il cambio Squarcini–Fahr) e persino Wolosz ha le sue difficoltà. L’unica notizia positiva per le Pantere sono i segnali di risveglio mostrati nel finale di ciascun set (20-16 nei primi due, 22-18 nel secondo): è poco, ma da qui bisogna ripartire per una rimonta che si annuncia molto complicata.

    Foto CEV

    I SESTETTI – Santarelli sceglie Squarcini al centro insieme a De Kruijf; per il resto la diagonale palleggiatrice-opposta è Wolosz-Haak, le schiacciatrici Robinson e Plummer e il libero De Gennaro. Una novità nel Fenerbahce, con Ana Cristina in banda al fianco di Fedorovtseva; Macris in regia, Vargas opposta, Erdem e Vuchkova al centro, Orge libero.

    1° SET – Subito efficace il muro del Fenerbahce: tanti tocchi e due punti diretti (di Vuchkova e Fedorovtseva) per il 4-1 iniziale. Conegliano si riporta sotto con l’ace del 5-4 di Wolosz, ma un altro muro di Ana Cristina vale il nuovo allungo (8-4) e costringe Santarelli al time out. Al rientro Squarcini accorcia le distanze (8-6), poi però la brasiliana firma anche l’ace del 10-6. Haak prova a farsi sentire (11-9), ma subito dopo commette due errori e Vargas ne approfitta per il 15-9. Altro time out dell’Imoco, che però subisce altri due punti sul servizio di Macris (17-9): Santarelli ricorre al doppio cambio con Carraro e Samedy. L’americana va a segno due volte (17-10, 18-13) e aiuta l’Imoco a tornare sotto con Squarcini e Robinson (20-16). Terzic non si fida e ferma il gioco, il Fenerbahce resta avanti grazie a una serie di errori (22-17) e si procura 4 set point con Vargas; chiude Ana Cristina al secondo tentativo (25-19).

    2° SET – Sale di livello anche il muro-difesa dell’Imoco in avvio e così si gioca punto a punto, con Ana Cristina che però è inarrestabile in attacco (5-4). Sul 7-7 allora ci pensa Fedorovtseva: 4 punti consecutivi della stella russa, che nonostante il time out delle Pantere esce dal suo turno di battuta solo sul 13-7, con due ace all’attivo. Un break letale per Conegliano, che incassa anche il 17-10 sull’invasione fischiata a Wolosz. Santarelli ferma di nuovo il gioco e inserisce Fahr per Squarcini: la centrale va a segno per il 19-13 e da lì l’Imoco prova a risalire grazie a una fiammata di Haak (20-16). Time out per Terzic, la rimonta dell’Imoco non va oltre il 21-17: Ana Cristina fa miracoli in attacco e Vargas piazza addirittura due ace di fila per la chiusura sul 25-17.

    3° SET – Si comincia ancora nel segno del Fenerbahce, con il solito servizio di Fedorovtseva che regala il 4-1. Sull’errore di Plummer (6-2) Santarelli tenta di risvegliare le sue con il time out, ma arriva anche il muro di Erdem per il 9-4. Ora è Vargas a recitare il ruolo di protagonista in attacco (11-6) e quando Fedorovtseva torna in battuta piazza ancora un ace per il 13-7. Nuovo time out per l’Imoco, ma Haak sbaglia ancora (15-8) e Ana Cristina si scatena per il 17-9. Dentro Carraro, Samedy, Gennari e Lubian, e l’opposta USA piazza anche due punti consecutivi (17-12). Sembra davvero troppo tardi, anche perché Fedorovtseva piazza il 20-12, ma l’Imoco comunque non molla: Haak firma il meno 5 (21-16), Lubian accorcia ancora con l’ace del 22-18. Dopo il time out arriva anche il meno 3 di Gennari, ma Vuchkova interrompe la serie (23-19), Robinson sbaglia la ricostruzione ed è match point: decide Vargas per il 25-19.

    Fenerbahce Opet Istanbul-A.Carraro Imoco Conegliano 3-0 (25-19, 25-17, 25-19)Fenerbahce Opet Istanbul: Orge (L), Macris 1, Lazareva, Eroglu ne, Cetin (L) ne, Kalaç ne, Ismailoglu ne, Fedorovtseva 19, Ana Cristina 16, Boz ne, Erdem 2, Unal ne, Vuchkova 2, Vargas 17. All. Terzic.A.Carraro Imoco Conegliano: Carraro, Plummer 4, Robinson 6, Squarcini 3, De Kruijf 4, Gennari 2, Samedy 4, Gray ne, Lubian 1, De Gennaro (L), Haak 10, Pericati (L) ne, Wolosz 2, Fahr 1. All. Santarelli.Arbitri: Geukes (Germania) e Krticka (Rep.Ceca).Note: Spettatori 5500. Fenerbahce: battute vincenti 8, battute sbagliate 14, attacco 48%, ricezione 44%-23%, muri 5, errori 18. Conegliano: battute vincenti 2, battute sbagliate 9, attacco 40%, ricezione 42%-22%, muri 1, errori 18.

    QUARTI DI FINALEDevelopres Rzeszow (Polonia)-Eczacibasi Dynavit Istanbul (Turchia) 1-3 (19-25, 22-25, 16-25, 26-28) ritorno gio 23/3 ore 17 Allianz MTV Stuttgart (Germania)-Igor Gorgonzola Novara 1-3 (25-21, 16-25, 21-25, 23-25) ritorno mer 22/3 ore 20VakifBank Istanbul (Turchia)-Vero Volley Milano 3-0 (25-18, 25-19, 25-17) ritorno mar 21/3 ore 20Fenerbahce Opet Istanbul (Turchia)-A.Carraro Imoco Conegliano 3-0 (25-19, 25-17, 25-19) ritorno gio 23/3 ore 20.30 LEGGI TUTTO

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    Dopo 15 anni Modena è in finale! Eliminato lo Skra di Gardini

    Di Redazione

    A 15 anni di distanza dall’ultima volta (la finale di Challenge Cup vinta nel 2008) la Valsa Group Modena torna in una finale europea: quella di CEV Cup, conquistata grazie ai due set vinti sul campo del PGE Skra Belchatow dopo il 3-1 dell’andata. Una grande impresa quella compiuta dalla squadra di Andrea Giani che, contro l’amico-nemico Andrea Gardini, deve lottare punto a punto per tre set, ma nel quarto prende nettamente in comando e resiste a tutti i tentativi di rimonta dei polacchi. In finale non ci sarà il derby con Piacenza, eliminata al Golden Set, ma la sfida ai belgi del Knack Roeselare.

    Due le chiavi con cui Modena si aggiudica un match equilibratissimo: la battuta, decisiva soprattutto nel quarto set (6 ace nel parziale), e la gestione degli errori, solo 21 contro i 37 degli avversari. Grande protagonista Earvin Ngapeth, autore di 17 punti con il 58% in attacco e il 55% in ricezione; brillano anche Giovanni Sanguinetti (13 punti con 4 muri) e il “solito” Adis Lagumdzija (20). Allo Skra non basta un super Dick Kooy (21 punti), anche perché Atanasijevic cala alla distanza e Lanza soffre in ricezione.

    La cronaca:Modena comincia con Bruno-Lagumdzija in diagonale principale, Ngapeth-Rinaldi martelli, Stankovic-Sanguinetti centrali e Rossini libero. Belchatow schiera Lomacz-Atanasijevic, schiacciatori Lanza-Kooy, al centro Klos-Gunia con libero Gruszczynski.

    Belchatow parte forte, 7-3. Modena si riavvicina subito a suon di muri, 10-9. I padroni di casa spingono al servizio e allungano nuovamente, 18-15. Nel finale di set Modena prova a recuperare lo svantaggio, ma i polacchi chiudono sul 25-22 e si portano avanti nel match.

    Belchatow approccia meglio anche il secondo parziale, 6-3. Rimane avanti la squadra di Gardini ma Modena non molla, 11-10; poco dopo i gialloblù passano in vantaggio, 15-16. Allunga la formazione di Andrea Giani, 19-23, poi 21-25 e gara in parità.

    La Valsa Group entra meglio nel terzo set, 3-6. Belchatow riprende il ritmo e trova il sorpasso, 14-11. Non si fermano i padroni di casa, 21-17. I polacchi conquistano il terzo set con il punteggio di 25-21 e si riportano in vantaggio per 2-1.

    Avvio equilibrato nel quarto parziale, 6-6. Modena spinge e va 8-13 con l’ace di Lagumdzija, poi 11-17. I gialloblù dilagano nell’ultimo tratto del quarto set e chiudono 16-25, conquistando quindi l’accesso alla finale in virtù del 3-1 dell’andata.

    Nel tie break, ormai ininfluente, entrambi gli allenatori danno spazio alle seconde linee. Belchatow va avanti 8-7 al cambio campo; nella seconda parte del quinto set Modena sorpassa, poi chiude 14-16 e vince il match 3-2.

    PGE Skra Belchatow-Valsa Group Modena 2-3 (25-22, 21-25, 25-21, 16-25, 14-16)PGE Skra Belchatow: Musial 3, Gunia 8, Janus 1, Klos 11, Gruszczynski (L), Kooy 21, Vasina 2, Atanasijevic 18, Lomacz 2, Milczarek (L), Rybicki 3, Mitic 1, Lanza 10. All. Gardini.Valsa Group Modena: Bruno 2, Marechal, Gollini (L), Sanguinetti 13, Stankovic 4, Ngapeth 17, Sala 6, Lagumdzija 20, Rousseaux 1, Bossi 1, Salsi, Rossini (L), Rinaldi 8. All. Giani.Arbitri: Deneri (Turchia) e Rychlik (Rep.Ceca).Note: Spettatori 1949. Skra: battute vincenti 5, battute sbagliate 26, attacco 47%, ricezione 43%-23%, muri 12, errori 37. Modena: battute vincenti 10, battute sbagliate 16, attacco 44%, ricezione 46%-24%, muri 12, errori 21.

    (fonte: Comunicato stampa) LEGGI TUTTO

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    Perugia trema contro il Berlin, ma può festeggiare la semifinale

    Di Redazione

    La Sir Sicoma Monini Perugia è in semifinale di Champions League per il terzo anno consecutivo: questo il verdetto della sfida di ritorno dei quarti di finale con il Berlin Recycling Volleys, che ha impegnato ben oltre le attese gli uomini di Anastasi, andando per due volte in vantaggio al PalaBarton e facendo tremare i tifosi di casa. Alla fine però Perugia ha cambiato marcia – grazie anche all’inserimento in corsa di Wilfredo Leon, inizialmente in panchina – e vinto i due set necessari per passare il turno dopo il 3-1 dell’andata. Ora la Sir aspetta la vincente tra Trentino Itas e Zaksa Kedzierzyn-Kozle (domani la gara di ritorno).

    I numeri finali premiano i bianconeri, che sfruttano soprattutto servizio (8 ace contro 6) e muro (15 contro 10) per avere la meglio. L’Mvp di stasera lo prende Oleh Plotnytskyi, che chiude con 18 punti, 3 ace, il 61% in attacco, 1 muro e parecchie giocate da applausi. Doppia cifra anche per Leon (18 con 3 ace e 4 muri), Rychlicki (16 punti), Solé (15 con 4 muri) e Russo (14 con 5 muri).

    La cronaca:Anastasi sceglie Rychlicki, Solè e Plotnytskyi. Ace di Schott in avvio (1-2), out Mote (3-2). Muro di Tille (4-5). Russo per la parità con il primo tempo e per il sorpasso con il muro (8-7). Invasione di Rychlicki, poi Schott (8-10). Plotnytskyi pareggia subito (10-10). Rychlicki, smarcato da Giannelli, rimanda avanti Perugia (12-11). Solé in primo tempo (14-13). Berlino torna avanti (15-16). Altro ace di Tille, ospiti a più 2 (16-18). Ace anche per Schott (17-20). Il neo entrato Leon gioca sul muro (20-22). Ace di Solé (21-22). Leon in contrattacco (22-22). Brehme porta i suoi al set point (23-24). Fuori il servizio del centrale tedesco, si va ai vantaggi (24-24). Schott sulle mani alte (24-25). Sotola manda avanti Berlino (24-26).

    C’è Leon in campo per Semeniuk nel secondo set, i tedeschi partono subito forte (1-4) ma il muro bianconero accorcia (4-5). Sotola mantiene il break di vantaggio per i suoi (7-9). Ace di Rychlicki e parità (10-10). Invasione di Kessel, contrattacco di Rychlicki e Perugia mette il naso avanti (12-10). Muro di Leon (13-10). Anche l’ace per il capitano bianconero (15-11). Ace ed attacco di Sotola che riporta i suoi a contatto (15-14). Magia di Plotnytskyi che fa girare Perugia (16-14). Ace di Brehme e parità (17-17). Muro di Tille, Berlino avanti (17-18). Con Plotnytskyi al servizio e Leon in attacco Perugia piazza il break (21-18). Rychlicki porta Perugia al set point (24-20). Il muro di Leon pareggia i conti (25-21).

    Russo-Solè-Leon nei primi scambi del terzo set (3-0). Brehme pareggia subito (4-4). Maniout di Kessel, Berlino avanti (4-5). Solè tiene l’equilibrio (6-6). Fuori Brehme e poi fuori Sotola (8-6). Il muro a tre ferma Schott (11-8). Berlino rende pan per focaccia e torna a contatto (11-10). Ace di Schott e parità (12-12). Il muro di Mote capovolge (12-13). Ace di Leon (15-14). Berlino piazza il break (19-21). Leon pareggia (21-21). Brehme (21-23). Sotola porta i suoi al set point (22-24). Lo stesso Sotola raddoppia per i suoi (22-25).

    Grande equilibrio nel quarto parziale (5-5). Muro di Mote, break Berlino (6-8). Ace di Plotnytskyi poi contrattacco di Leon poi muro di Russo (10-8). Sotola impatta subito (10-10). Fuori Sotola poi muro di Solè (13-10). Mote accorcia nuovamente (13-12). Rychlicki fa ripartire Perugia (15-12). Non passa il pallonetto di Kessel (16-12). Solè a segno dopo difese incredibili di Berlino (18-13). Magata di Plotnytskyi, Perugia a più 6 (19-13). Ace di Leon (20-13). Solè granitico a muro (21-14). Russo sulla linea laterale (23-16). Ace di Plotnytskyi, set point Perugia (24-16). Il muro di Leon porta la Sir Sicoma Monini in semifinale di Champions (25-17).

    Spazio alle panchine nel tie break ormai ininfluente per la qualificazione. Equilibrio (5-5). Sotola in diagonale poi Plotnytskyi in diagonale (7-7). Ace dell’ucraino (8-7). Mengozzi si infila nelle maglie del muro avversario (10-9). Mani out di gran classe di Plotnytskyi (12-10). Ancora l’ucraino (13-10). Sempre Plotnytskyi per il match point Perugia (14-11). Carle riporta Berlino a contatto (14-13). La chiude Herrera (15-13).

    Sir Sicoma Monini Perugia-Berlin Recycling Volleys 3-2 (24-26, 25-21, 22-25, 25-17, 15-13)Sir Sicoma Monini Perugia: Giannelli, Herrera 2, Rychlicki 16, Leon 18, Piccinelli (L), Solé 15, Russo 14, Colaci (L), Flavio ne, Semeniuk 1, Plotnytskyi 18, Ropret, Cardenas ne, Mengozzi 1. All. Anastasi.Berlin Recycling Volleys: Kowalski, Tsuiki (L), Ronkainen, Mote 16, Tille 4, Brehme 7, Carle 3, Trinidad de Haro, Kessel 13, Schott 9, Sotola 23, Krauchuk ne. All. Enard.Arbitri: Cambré (Belgio) e Vasileiadis (Grecia).Note: Spettatori 2474. Perugia: battute vincenti 8, battute sbagliate 19, attacco 51%, ricezione 43%-21%, muri 15. Berlin: battute vincenti 6, battute sbagliate 17, attacco 47%, ricezione 49%-23%, muri 10.

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    Piacenza si ferma sul più bello: al Golden Set passa il Roeselare

    Di Redazione

    Si chiude in semifinale, e nel modo più amaro possibile, l’avventura della Bluenergy Daiko Volley Piacenza in CEV Cup maschile. Al PalabancaSport, dopo aver ribaltato il 3-0 dell’andata contro il Knack Roeselare, la squadra emiliana perde un Golden Set in cui era stata avanti anche di tre punti (6-3) e dice addio alla possibilità di disputare la sua prima finale europea. È la seconda impresa consecutiva per i belgi, che già nei quarti erano passati… perdendo in tre set il derby contro il Greenyard Maaseik: saranno loro ad affrontare la Valsa Group Modena nella doppia sfida per il trofeo.

    La cronaca:In avvio di gara coach Botti manda in campo Brizard e Romanò in diagonale, Caneschi e Simon al centro, Leal e Lucarelli in banda, Scanferla è il libero. Roeselare, dall’altra parte della rete, risponde con D’Hulst e Koukartsev in diagonale, Coolmar e Fasteland al centro, Verhanneman e Rotty in banda, mentre Deroey è il libero.

    I primi scambi vedono Roeselare guidare le danze; la parità è cosa fatta a quota 4 e dopo un altro paio di scambi è la Bluenergy Daiko ad allungare con Caneschi in battuta. Il secondo muro della serata di Simon porta i suoi sul 8-6, due bombe consecutive di Leal ed è 12-8. Viaggia bene il motore biancorosso, Brizard è ispirato; punto di secondo tocco e subito dopo ace (17-13), ma la squadra belga ha la forza di avvicinarsi complice l’errore in attacco di Romanò (17-15), con Botti a chiamare time out. Alla ripresa del gioco allungano ancora i biancorossi, con Simon prima con un perfetto primo tempo e quindi con un muro (20-15). Piacenza deve solo controllare: il primo di sette set point arriva con l’ace di Romanò, chiude lo stesso opposto mancino.

    La serie in battuta di Romanò fa molto male ai belgi anche nel secondo set: l’opposto entra sulla linea dei nove sul 6-4 e la lascia con le due squadre sul 10-5. Lucarelli in diagonale, quindi muro di Brizard e si è sul 13-6. Roeselare cerca di reagire, ma in casa Piacenza non si indietreggia di un millimetro: Brizard in battuta mette alla frusta la ricezione avversaria, il muro di Romanò vale il 16-10. Sbaglia poco o nulla Piacenza, Romanò è scatenato e picchia come un fabbro, la sua bomba dice 18-10 e poco dopo due ace consecutivi valgono il 22-13. Roeselare piazza due muri consecutivi e quindi un ace con Depovere (23-18), Botti chiama time out e parla ai suoi; al rientro in campo Lucarelli chiude una lunga azione e porta il primo di sei set point (24-18), chiude Simon.

    Parte forte Roeselare nel terzo set (2-5 e 4-7), la parità è cosa fatta a quota 10 con l’attacco lungo dei belgi e il sorpasso biancorosso arriva poco dopo con il muro di Leal (12-11). Ace di Simon (13-11), Roeselare chiama time out e poco dopo trova la parità con un ace di Rotty e subito dopo il nuovo sorpasso con il muro su Leal (13-14). Controsorpasso di Piacenza con Lucarelli dopo una grande difesa di Romanò (15-14).

    Diagonale di Leal, sono due i punti di vantaggio per i padroni di casa (17-15); nuova parità a quota 17, Roeselare lotta su ogni pallone. Avanti ancora di due Piacenza (19-17), belgi ad impattare a quota 19 e poi passare avanti (19-20) con Botti a chiamare tempo. L’ace di Brizard riporta avanti i suoi (21-20), ancora ace del capitano (22-20); Lucarelli va a nozze per il 23-21, il muro di Leal porta tre match ball (24-21). Chiude Leal con un altro muro e si va al Golden Set.

    Il primo punto del parziale decisivo è di Simon. Arrivano un paio di errori in battuta dei piacentini ma anche tre bombe, di cui due consecutive, di Leal: 6-3 con Roeselare a chiamare time out. Battuta in rete di Romanò, due errori consecutivi in attacco di Leal ed è parità a quota 6. Al cambio campo la Bluenergy Daiko è avanti di una lunghezza grazie a Romanò (8-7), ma i belgi mettono la freccia (8-9) e ottengono il doppio vantaggio con il muro su Lucarelli (8-10). Botti chiama time out. Al rientro in campo Leal e quindi muro di Simon (10-10), Roeselare avanti ancora di due (10-12) e Botti chiama il secondo time out. Ace di Rotty (10-13), sono tre i match ball per i belgi (11-14). Il primo è annullato con una battuta sbagliata, ma anche Simon manda la battuta in rete e in finale di CEV Cup va Roeselare.

    Bluenergy Daiko Volley Piacenza-Knack Roeselare 3-0 (25-17, 25-19, 25-21) Golden Set 12-15 andata 0-3Bluenergy Daiko Volley Piacenza: Basic ne, Hoffer (L) ne, Recine ne, Gironi, Alonso ne, Brizard 8, Lucarelli 11, Leal 18, Scanferla (L), Cester ne, Simon 12, Romanò 16, Caneschi 4, De Weijer ne. All. Botti.Knack Roeselare: Deroey (L), D’Hulst, Coolman 9, Ahyi, Plaskie ne, Verhanneman 6, Maicon ne, Tammearu, Rotty 10, Depovere 1, Koukartsev 14, Fasteland 7, Maerten ne. All. Vanmedegael.Arbitri: Akbulut (Turchia) e Teixeira (Portogallo).Note: Spettatori 1450. Piacenza: battute vincenti 10, battute sbagliate 18, attacco 51%, ricezione 48%-30%, muri 13, errori 25. Roeselare: battute vincenti 4, battute sbagliate 9, attacco 39%, ricezione 35%-21%, muri 10, errori 18.

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    Chieri, il sogno si avvicina: 3-0 al Lugoj nella finale di andata

    Di Redazione

    [CONTENUTO IN AGGIORNAMENTO]

    Il sogno del primo trofeo europeo è a un passo per la Reale Mutua Fenera Chieri: nella finale di andata di Challenge Cup femminile la squadra piemontese si impone per 3-0 sul CSM Lugoj, per il tripudio di un Pala Gianni Asti strapieno, e prova a mettere una mano sulla coppa. Al ritorno in Romania, mercoledì 22 marzo, basterà infatti vincere due set per salire sul gradino più alto del podio.

    La partita, dopo un primo set agevole, riserva a Chieri impreviste difficoltà nel secondo, quando la squadra di Bregoli si ritrova sotto 0-4 e addirittura 6-15 prima di “svegliarsi” e iniziare una lunga rincorsa fino al sorpasso sul 19-18. Nel finale è il Lugoj a recuperare dal 23-20 al 23-23, ma in volata i set point sono tutti per la Reale Mutua, che chiude 28-26 e da lì prende il volo per un terzo parziale nuovamente dominato. Quattro giocatrici in doppia cifra – Cazaute, Villani, Grobelna e Weitzel, per la squadra di casa, dominante a muro con 14 block vincenti.

    Reale Mutua Fenera Chieri-CSM Lugoj 3-0 (25-15, 28-26, 25-17)Reale Mutua Fenera Chieri: Cazaute 15, Morello, Rozanski ne, Bosio 2, Spirito (L), Fini (L) ne, Nervini ne, Grobelna 14, Villani 15, Butler ne, Storck 3, Mazzaro 4, Kone ne, Weitzel 11. All. Bregoli.CSM Lugoj: Gemanariu 6, Strachinescu 2, Ruban 12, Popovic (L), Bezhandolska 6, Rus, Grbic, Popa G. 8, Popa A. ne, Roman 2, Anghelache, Martiniuc 11. All. Segrt.Arbitri: Ivkovic (Croazia) e Souto Jimenez (Spagna).Note: Spettatori. Chieri: battute vincenti 5, battute sbagliate 5, attacco 46%, ricezione 49%-16%, muri 14, errori 11. Lugoj: battute vincenti 5, battute sbagliate 3, attacco 31%, ricezione 51%-17%, muri 7, errori 14.

    (fonte: Comunicato stampa) LEGGI TUTTO