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    Ortona riabbraccia Alessandro Di Tullio: “Pronto a dimostrare quel che valgo”

    Ancora un rientro in Casa Impavida, questa volta si tratta di Alessandro Di Tullio, nato a Lanciano il 9 luglio 2001 e cresciuto a Vasto. Con i suoi 194 cm di altezza, Alessandro ha già giocato in Serie A3 proprio con gli ortonesi nel ruolo di opposto.

    Di Tullio ha mosso i suoi primi passi nella pallavolo indoor con l’Enjoy Volley Vasto, ma è nel Beach Volley che ha scoperto la sua vera passione. La svolta della sua carriera è arrivata quasi per caso, quando, ancora giovane opposto dell’Enjoy Volley, ha sfiorato l’ingresso nella selezione abruzzese per il Trofeo Delle Regioni. Tuttavia, il suo talento non è passato inosservato ai tecnici della Sieco Impavida Ortona, che lo hanno accolto nel loro settore giovanile.

    Con i colori bianco-azzurri della Sieco, Alessandro ha ottenuto le sue prime grandi soddisfazioni, vincendo i campionati regionali under 18 e under 20. Questi successi gli hanno permesso di crescere e confrontarsi con altri giovani talenti nelle Finali Nazionali. Inoltre, è diventato un punto fermo nella squadra di Serie C della Sieco ed è stato spesso chiamato a supportare gli allenamenti della squadra di Serie A2.

    Nonostante la sua giovane età, Alessandro ha già compiuto il salto di categoria, disputando due stagioni con la Virtus Paglieta in Serie B, dove al primo anno ha anche raggiunto i playoff promozione. Il trampolino di lancio arriva nella stagione 2022/2023 quando la Sieco lo sceglie come vice dell’opposto Bulfon.

    Dopo la stagione ad Ortona, Alessandro accetta la proposta della Canottieri Ongina in Serie B dove gioca da schiacciatore terminando la stagione con un buon piazzamento al quinto posto.

    “Chi lascia la via vecchia per la nuova, sa quel che lascia, e non sa quel che trova”, recita un vecchio adagio, ma quello che Alessandro Di Tullio trova nella sua nuova strada da giocatore di banda è una nuova e congeniale dimensione nella quale cresce rapidamente.

    Il Di Tullio che giocherà per la Sieco la prossima stagione in A3 è un giocatore nuovo sotto ogni punto di vista: “Come mi sono trovato a giocare in posto quattro? Benissimo“, risponde Alessandro. “Mi sono allenato tantissimo in questo ruolo e soprattutto ho vissuto il campo. Questo mi ha permesso di crescere tecnicamente come schiacciatore di mano. Sono pronto a dimostrare quello che valgo e quanto sono migliorato rispetto all’ultima stagione ad Ortona. Anche se consapevole di avere davanti giocatori di grande livello ed esperienza darò il massimo per continuare a migliorarmi e farmi conoscere ed apprezzare da Coach Denora sperando di riuscire a ripetere un annata vincente come quella della promozione in Serie A2 nel 2022-2023″.

    (fonte: Comunicato stampa) LEGGI TUTTO

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    Colpo a stelle e strisce per Messina, in posto 4 arriva Adanna Rollins

    Chiude con un “colpo da posto 4” il mercato estivo di Akademia Sant’Anna. Per completare il roster da consegnare a coach Fabio Bonafede per la prossima stagione, ingaggiata la schiacciatrice statunitense Adanna Rollins, ultimo anno con la casacca delle Changas de Naranjito, formazione militante nella Liga de Voleibol Superior Femenino, il massimo torneo portoricano.

    Nativa di Austin (Texas), classe 1999, 183 cm, Adanna è cresciuta a Carrollton, centro abitato del “Lone Star State”, situato tra le contee di Denton, Dallas e Collin.

    Si è formata nelle Università del Minnesota, la statale della Pennsylvania e quella Kentucky, conseguendo la laurea di primo livello (Bachelor of Science, Business and Marketing Education), quella magistrale (Master of Education in Higher Education) e un diploma di perfezionamento post-laurea (Graduate Certificate in Sports, Fitness and Recreation Management).

    La sua carriera sportiva ha accompagnato quella scolastica. Negli anni della scuola secondaria superiore (la Hebron High School) ha vinto tre campionati statali, due MVP, l’ Under Armor First Team All-American nel 2017, il Texas Gatorade Player of the Year nel 2018, oltre ad essere rientrata, nella stessa stagione, nella “Top 3 finalist’s for National Player of the Year”.

    Anche in ambito universitario ha conquistato numerosi premi: tre volte l’AVCA All-Region (2018, 2020, 2022), due Second-Team All-Big Ten Awards (2018, 2020), l’AVCA All-North Region Freshman of the Year (2018), il Big Ten All-Freshman Team (2018), due Academic All-Big Ten Honors e vinto il Big Ten nel 2018. L’anno successivo ha raggiunto le Semifinali NCAA Final Four National ed è stata eletta MVP alle Austin Regional Finals. Ha preso parte a due collegiali con la Nazionale Statunitense (2019, 2022) e vinto il campionato All-SEC (2022) venendo inserita nel relativo albo d’onore.

    Nel suo percorso da professionista, due i campionati disputati nella lega portoricana. Oltre a quello della scorsa stagione, per il quale è stata inserita nell’All Star Team e si è piazzata al secondo posto per il numero di punti realizzati, da ricordare il torneo vinto con le Pinkin de Corozal (2022-23). Nell’estate 2023, la statunitense sembrava fosse vicina a disputare il campionato di A2 con la casacca di Offanengo, ma alla fine accordo saltato.

    E’ raccontandoci della sua terra, il Texas, che abbiamo chiesto ad Adanna di iniziare a farsi conoscere dai suoi nuovi supporters e dal mondo della pallavolo italiana ed europea: “Intanto, è uno stato molto grande in cui si mangia benissimo. Siamo famosi per i barbecue, che sono tipicamente texani, ma anche per la nostra ospitalità ed educazione nelle relazioni. Inoltre, c’è una fortissima cultura sportiva legata al mondo universitario ma anche professionistico”.

    Parlando di se stessa, invece, prosegue Adanna: “Personalmente, sono cristiana e una , una persona molto interessata ad esplorare nuove culture culinarie e, infatti, non vedo l’ora di conoscere quella di Messina. Nel tempo libero, mi piace guardare la tv e alcuni reality show. Sono molto solare ed estroversa a cui piace divertirsi”.

    Negli States, Adanna avrebbe potuto praticare tantissimi sport, ma ha scelto il volley: “In realtà, ho iniziato a giocare a basket. Poi, un giorno ho fatto un viaggio e una conoscente mi ha suggerito di provare il volley. L’ho provato e mi è piaciuto. Probabilmente, senza tutto questo avrei continuato a giocare a basket, anche perché mia mamma era una cestista. Un incontro, quello con il volley, molto casuale”.

    Ha frequentato diverse Università, cambiato diverse squadre: “Negli Stati Uniti si può scegliere un’Università anche molto presto. Sono stata prima in Minnesota dove ho studiato e giocato tre anni. Poi, mi sono trasferita in Pennsylvania e, infine, nel Kentucky. Tutto questo perché, dopo tre anni in Minnesota, avevo raggiunto una certa maturità da giocatrice ma anche il titolo di studio che volevo. In Pennsylvania ci sono andata per un allenatore che, però, dopo una stagione è andato in pensione. Così, mi sono trasferita nel Kentucky, dove mi sono fermata un’altra stagione e mezza. Ho vinto tornei importanti, premi individuali e fatta tanta esperienza”.

    Dopo i campionati universitari, il trasferimento tra i professionisti a Portorico: “Intanto, va detto che Portorico è quasi considerato uno Stato americano e rappresenta un’ottima transizione dai campionati dei College a quelli Pro. Il livello è molto buono. All’inizio, non mi sentivo di fare il grande salto oltre oceano e va anche detto che Portorico è abbastanza vicino, parlano tutti inglese e ho imparato ad essere una professionista. Dopo il primo anno, per quattro mesi non ho voluto giocare; poi, ho capito cosa dovevo fare e ho ripreso. Ho imparato tantissimo e, adesso, sono pronta”.

    Con Adanna abbiamo affrontato anche il tema dei fenomeni discriminatori, cercando di capire, dal suo punto di vista, come proceda negli States il tentativo di domarli, estirpandoli definitivamente da ogni contesto: “Il problema è sempre lo stesso. E’ necessario che i responsabili vengano condannati o fisicamente rimossi dagli impianti sportivi. Diversamente, senza certezza della pena si continuerà a creare problemi. Quello che è successo negli ultimi anni è inaccettabile e va gestito. Bisogna pregare affinché le persone migliorino”.

    Adesso, il trasferimento in Europa è realtà. Verrà a Messina con suo marito, probabilmente, porterà con sè i suoi chiwawa ma soprattutto tanta curiosità e voglia di imparare a 360°: “Il mio agente mi ha detto, sin dall’inizio, che sarei dovuta venire a giocare in Italia, visto che il campionato è di alto livello. Ho avuto modo di parlare con alcune giocatrici di Akademia, con il coach ed ho capito che, arrivando a Messina, avrei lavorato duramente. Certamente un primo step della mia carriera europea per poter continuare a coltivare il mio sogno. Sono molto contenta di venire a Messina”.

    “A Messina sarà una pallavolo differente da quella che si gioca al College – conclude la Rollins -, una sfida per me. Il livello sarà più alto e mi aspetto di poter sfidare me stessa e di crescere come giocatrice. Il mio obiettivo è di giocare bene, vengo a Messina per vincere. Sarò contenta qualora dovessi diventare la migliore giocatrice della stagione, ma non è questo ciò che cerco. Occorre giocare bene e andare avanti con la squadra. Intanto, ringrazio i tifosi e la città, non vedo l’ora di venire a Messina per viverli e iniziare a giocare. Grazie a tutti per l’affetto”.

    (fonte: Comunicato stampa) LEGGI TUTTO

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    Dusan Petkovic torna in Italia con la maglia di Grottazzolina

    La campagna di rafforzamento internazionale della Yuasa Battery in vista della stagione 2024-25 di Superlega Credem Banca prosegue imperterrita, e si arricchisce con uno scossone importante: alla corte di coach Ortenzi arriva infatti Dusan Petkovic, opposto serbo classe ‘92 dalla nutritissima esperienza internazionale, culminata nell’ultima stagione disputata in Russia, nelle fila del Kuzbass Kemerovo.

    Arriva dunque l’ennesimo colpo di mercato per Grottazzolina, partita in netto ritardo nella campagna di rafforzamento in vista della Superlega rispetto alle dirette concorrenti, come sempre accade a chi deve giocarsi il traguardo più ambito di tutti. Eppure, la piccola matricola fermana è stata sin qui capace di farsi trovare pronta nello scandagliare tutte le opportunità possibili su scala europea ed extraeuropea, fino a regalarsi un autentico bomber di razza.

    Petkovic, 199 cm, nasce e cresce a Niš, una delle più antiche città dei balcani. La sua carriera pallavolistica parte però dalla Stella Rossa, storico club di Belgrado con cui svolge l’intera trafila giovanile fino ad esordire in prima squadra, in massima serie, nel 2010. Da lì appare chiaro che si tratti di un predestinato: in quattro anni vince infatti tre titoli di Serbia, tre coppe nazionali e tre Supercoppe, prendendo parte anche a tutte le coppe europee. L’ascesa vertiginosa gli schiude le porte del campionato francese, che gioca per due stagioni a partire dal 2014 nelle fila del Cannes. Dopo una parentesi in Qatar, nel 2017-18 per la prima volta sbarca nella Superlega italiana, a Sora, dove peraltro è compagno di squadra di Andrea Mattei e Rasmus Breuning (all’epoca impiegato da schiacciatore).

    L’impatto col massimo campionato italiano è devastante, alla sua prima stagione Petkovic si laurea subito capocannoniere con 508 punti in regular season, record di categoria fino a quel momento dall’introduzione del Rally Point System. Non contento, il “guerriero” serbo nella stagione successiva decide addirittura di esagerare superando se stesso con 590 punti, in una stagione stellare sul fronte opposti se si considera che al secondo posto in questa speciale classifica dei bomber troviamo Hernandez Ramos con 561 segnature, e sul gradino più basso Al Hachdadi con 515.

    Le due stagioni dominanti nel massimo campionato italiano gli schiudono le porte di uno dei top club europei, ovvero lo Skra di Belchatov, dove resta dal 2019 al 2021; nell’anno successivo passa invece all’ambizioso Project Varsavia, sempre in PlusLiga polacca, insieme alla Superlega sicuramente uno dei campionati più importanti del mondo.

    Nella stagione 2022/23 rientra nuovamente in Italia, a Padova, dove si piazza al quinto posto nella classifica dei marcatori consentendo ai veneti il mantenimento della categoria con un decimo posto che permette loro di mettere sotto Taranto e Siena. Quindi arriva la chiamata dalla Russia, più precisamente dall’ambizioso Kuzbass Kemerovo, con il quale Petkovic chiude la regular season di Superleague al sesto posto.

    Ricco anche il palmares con la maglia della sua nazionale, con cui esordisce nel 2013 dopo le tante medaglie conquistate con le selezioni giovanili in ambito europeo e mondiale.

    Ed ora l’ennesimo rientro in Italia, terra che il forte bombardiere serbo ama, per provare a trascinare la Yuasa Battery e l’intero territorio fermano all’impresa di restare tra le 12 formazioni maschili più importanti della nazione. Un compito non facile per Petkovic, che peraltro sarà chiamato ad entrare nel cuore dei propri tifosi proprio come chi lo ha preceduto, ovvero Breuning, peraltro suo compagno di squadra nel biennio di Sora. E chissà che non sia proprio da Petkovic che il danese, ora volato in Grecia al Panathinaikos, abbia carpito i segreti del ruolo di opposto che poi tanta fortuna gli ha dato nelle Marche.

    Il serbo arriverà a Grottazzolina verso la fine di luglio assieme a sua moglie Kristina e ai due figli, per poi mettersi a disposizione della squadra e dello staff in una stagione che si preannuncia già densa di emozioni. Fremono già i tifosi, pronti ad accoglierlo come una star insieme alla quale lottare ogni domenica. Una cosa, però, è certa: con quasi 1500 punti messi a segno nelle sue precedenti tre stagioni di Superlega, Petkovic sa come si fa.

    (fonte: Comunicato stampa) LEGGI TUTTO

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    San Donà, le chiavi della difesa restano a Federico Paludet

    Il presidente Fabio Zuliani e tutto lo staff dirigenziali, sono lieti di annunciare la conferma nel ruolo di libero di Federico Paludet.

    Il giocatore nell’ultimo torneo di serie A3 è cresciuto in maniera esponenziale, questo aspetto ha convinto il tecnico Daniele Moretti e il direttore sportivo Eugenio Tassan a confermare Palu.

    L’annata 2024/2025 sarà un altro anno importante nella carriera di Federico, potrà crescere ancora dando il suo personale contributo alla Personal Time.

    (fonte: Comunicato stampa) LEGGI TUTTO

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    Berger sceglie Macerata: “Qui potrò dimostrare di cosa sono capace”

    Il reparto dei centrali biancorosso si rinforza con l’arrivo di un giovane atleta proveniente da una delle migliore squadre della Superlega, la Itas Trentino, vincitrice lo scorso anno della Champions League. Martin Berger è cresciuto nella Sport Team Südtirol dove tra Serie D e Serie C si è messo in mostra guadagnandosi la convocazione in nazionale under 20 e la chiamata da Trentino. Il centrale ha quindi fatto il salto in Superlega ed ha esordito in Champions League, a conferma delle sue qualità.

    Oggi per lui la prima esperienza lontano da casa, “Sono sempre stato a Trento o vicino ma non vedo l’ora di mettermi alla prova con questa nuova avventura”, conferma Berger, che racconta poi la sua scelta di venire a Macerata, “Ho parlato con il mio procuratore e si è presentata l’occasione della Volley Banca Macerata, una squadra importante che ha alle spalle una città dalla lunga storia sportiva. È la scelta giusta per me”.

    “Spero di giocare e di vincere, credo che questa squadra possa riuscirci”, per il centrale si prospetta una stagione importante, “Ho l’opportunità di dimostrare di cosa sono capace, se ci riuscirò sarà un passo in avanti per la mia carriera e potrò essere d’aiuto alla squadra. Ho parlato con coach Castellano, è una persona preparata e mi ha fatto un’ottima impressione, poi so che lavora bene con i giovani e potrà aiutarmi anche grazie alla sua grande esperienza di giocatore in Serie A”.

    “Puntiamo molto su Berger”, spiega il DG Italo Vullo, “Per questo ha firmato con noi un contratto pluriennale. È un giocatore dotato di un fisico importante e un salto notevole, già molto valido in attacco, mentre può ancora crescere a muro e sono sicuro che grazie al lavoro con Castellano e la squadra potrà imporsi. È un ottimo acquisto per la Volley Banca Macerata”.

    (fonte: Comunicato stampa) LEGGI TUTTO

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    Prata, Diego Sist promosso in prima squadra: “E’ un onore”

    E’ il sogno di tutti i ragazzi che iniziano il proprio percorso pallavolistico. Fare tutto il percorso formativo nelle giovanili e poi essere accolti nella prima squadra della propria, quella squadra che fin da piccolo rappresentava assieme un sogno ed un obiettivo. Un percorso che può essere d’esempio per i tanti e talentuosi giovani che popolano il vivaio di Volley Prata.

    E’ esattamente quello che è successo a Diego Sist, talentuoso schiacciatore mancino classe 2005 che ha già assaggiato il sapore della serie A in allenamento negli scorsi anni, ma che, da questa stagione è stato inserito in pianta stabile nel roster della A2 Tinet.

    “Aver avuto la possibilità di arrivare in A2 – racconta Sist che da quando ha 11 anni veste la maglia gialloblù – è al contempo un onore e una responsabilità. E’ una realtà che negli ultimi anni si sta sempre più espandendo a livello nazionale e quindi è ancora più importante per me continuare a vestire questa maglia”.

    Per te non è una novità allenarti con la Serie A, ma il grande pubblico magari non ti conosce. Ci aiuti a presentare le tue caratteristiche tecniche?

    “E’ difficile descriversi in poche parole ma, se dovessi farlo con un solo aggettivo, sceglierei “determinato”. Infatti credo che ogni volta che si entra in palestra per allenamento o partita sia necessario focalizzarsi per raggiungere i propri obiettivi e per aiutare la squadra ad esprimersi al massimo.”

    C’è stato qualche giocatore che in questi anni ti ha ispirato particolarmente?

    “Ne scelgo due che ho avuto modo di ammirare quest’anno. Jernej Terpin per il suo essere un giocatore forte e completo e Alessio Alberini per la grande carica e il gran carattere che mette sempre in campo”.

    A proposito di campo… Cosa fai fuori dal campo?

    “Al momento studio molto, visto che manca solo l’orale per finire la maturità. Poi mi piace seguire diversi sport oltre alla pallavolo e non disdegno di uscire con gli amici”.

    (fonte: Comunicato stampa) LEGGI TUTTO

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    Il centrale Daniele Buzzi confermato dall’Avimecc Modica

    Nell’attesa di annunciare i primi colpi in entrata appena le trattative saranno concluse, in casa Avimecc Volley Modica, si continua a “cementificare” lo spogliatoio con gli atleti che sono stati la spina dorsale del sestetto della Contea.

    Tra questi anche il centrale Daniele Buzzi che dopo l’ottima stagione disputata all’ombra del Castello dei Conti ha trovato l’accordo e vestirà la maglia della Volley Modica anche per la prossima stagione.

    “Sin da quando è arrivato a Modica lo scorso anno – spiegano i dirigenti biancoazzurri – abbiamo capito che Daniele Buzzi sarebbe stato un acquisto su cui puntare anche nel futuro e così è stato. Siamo felici di averlo con noi anche la prossima stagione perchè – continuano – nello scorso campionato abbiamo potuto ammirare e apprezzare le sue capacità tecniche e umane. Daniele ha uno spiccato senso del dovere e un grande spirito di sacrificio, ma soprattutto è stato un esempio di rispetto e di educazione nei confronti di noi dirigenti, dei suoi compagni di squadra e dei nostri tifosi. Sarà un nostro punto di forza anche nella nostra settima stagione consecutiva in serie A3 e – concludono – siamo sicuri di aver fatto la scelta giusta”.

    Per il classe 2000, quella che inizierà a breve sarà la sua quarta stagione in serie A3, dopo quelle vissute con Falù Ottaviano e Shedirpharma Sorrento prima del suo arrivo in biancoblu. Per lui anche l’esperienza in serie A2 con la maglia della Sinergy Mondovì.

    “Sono molto contento di essere rimasto a Modica anche per la prossima stagione – dichiara il centrale della Volley Modica – perché è una realtà molto seria e ambiziosa in cui mi sono sentito subito a mio agio. Essere riconfermato dalla società e dall’allenatore mi da una forte dose di orgoglio e di autostima, che sono importanti per il raggiungimento dei miei obiettivi personali di crescita, come atleta e membro della squadra nella quale sono felice di ritrovare parecchi compagni della passata stagione. Il prossimo campionato di serie A3 – continua – sarà ancora una volta molto difficile e impegnativo, perchè ci saranno molte formazioni di grande livello che hanno dichiarato i loro obiettivi. Noi – conclude Daniele Buzzi – faremo di tutto per affrontarli al meglio delle nostre possibilità, cercando sin dal primo allenamento di migliorare il risultato ottenuto lo scorso campionato”.

    (fonte: Comunicato stampa) LEGGI TUTTO

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    Davide Russo è il nuovo libero della ShedirPharma Sorrento

    La ShedirPharma Sorrento blinda la difesa assicurandosi il libero classe 2001 Davide Russo. Nato a Poggiardo nel leccese, il nuovo atleta biancoverde può contare su straordinarie qualità difensive, unite a un’importante impostazione in fase di ricezione.

    Tecnica e agonismo da vendere, Davide Russo brucia subito tutte le tappe. Esordisce a soli 14 anni in Serie A2 in occasione della sfida tra Ortona e Alessano, disputando ben 6 stagioni tra le fila del sodalizio pugliese. Poi altri campionati in A2 con Lagonegro e Porto Viro, fino ad accarezzare la SuperLega prima a Vibo Valentia e poi a Padova. Davide Russo è un altro colpo straordinario messo a segno dal presidente Fabrizio Ruggiero.Nella tua carriera hai bruciato le tappe, esordendo in A2 ad Alessano a soli 14 anni, fino ad arrivare alla SuperLega. Cosa ti ha spinto a scendere di categoria, scegliendo il progetto di Sorrento in A3?

    “La mia carriera finora è stata un po’ bizzarra. Per 2 volte ho avuto l’opportunità di giocare in Superlega, prima a Vibo e poi a Padova, ma in entrambe le occasioni la vita ha deciso diversamente. Forse non era ancora il momento. Ciò che mi è capitato, mi ha insegnato tanto. È ovvio che ogni atleta ambisca al massimo, però in questo momento ho acquisito la consapevolezza che l’obiettivo principale debba essere la mia serenità. A prescindere dalla categoria. Ho scelto Sorrento, perché in tanti mi han parlato bene di ambiente, società e tifosi: per cui ritengo possa essere la mia dimensione ideale per ritornare in pista. Sono già stato in Costiera lo scorso dicembre per venire a trovare un mio grande amico che è il palleggiatore Alessandro Bellucci. Anche lui mi ha consigliato di cogliere questa occasione, e se lo dice lui che ha vissuto una stagione esaltante a Sorrento, non potevo non seguire il suo consiglio”.

    Cosa ti ha spinto a scegliere il ruolo di libero, e quali sono gli aspetti che ti piacciono di più?

    “Se devo essere sincero, è stata l’altezza! Nel settore giovanile ed in Serie C ho sempre giocato da posto 4, anche perché si tratta del ruolo che mi diverte di più. La scelta del libero è stata poi un’evoluzione del mio modo di stare in campo. Mi piace disimpegnarmi in questa posizione, e recuperare palloni che la gente crede già destinati a cadere sul taraflex. Allo stesso tempo è divertente vedere lo stupore dipinto sul volto delle persone, quando si trovano davanti a scambi infiniti fatti di grande intensità”.

    Per il libero, la ricezione è il fondamentale più importante. Che tipo di allenamento svolgi per mantenere sempre percentuali alte?

    “Credo nella cultura del lavoro durante la stagione agonistica. Punto sempre a migliorarmi. Mi piacciono molto gli allenamenti individuali: sulla ricezione, o toccando palloni su palloni, per arrivare poi preparato al giorno della partita”.

    Quanto è importante la forza mentale nel tuo ruolo. Il libero non ha le stesse possibilità di mettersi in mostra rispetto  agli altri compagni, e come il portiere nel calcio ha sempre tutti gli occhi puntati addosso.

    “Dal punto di vista mentale, il libero è un ruolo molto impegnativo. Può capitare una partita dove magari tocchi soltanto 2/3 palloni a set, e se non sei in grado di difenderli in maniera importante, tutto diventa più difficoltoso. Esattamente come l’estremo difensore nel calcio, che se non riesce ad opporsi alle poche conclusioni dirette verso la porta, rischia di compromettere il risultato della sua squadra. Il libero magari è più sereno perché può rifarsi sulla palla successiva, però risulta indubbiamente più penalizzato rispetto ad altri giocatori che attaccano con maggiore frequenza. Chi non conosce il mondo della pallavolo, non riesce ad apprezzare quanto sia faticoso il nostro ruolo dal punto di vista psicologico”.

    Cosa ti aspetti a livello personale dalla stagione che sta per iniziare, e dove può arrivare la squadra alla luce degli atleti già annunciati?

    “Il mio obiettivo è quello di star bene dal punto di vista umano e professionale: poi tutto il resto sarà una logica conseguenza. Da quel che percepisco Sorrento ha attrezzato una gran bella squadra, e son convinto che in questa stagione potremo fare grandi cose”.

    Hai già giocato in piazze calde, e Sorrento non sarà da meno. Che rapporto hai con i tifosi, e quanta voglia c’è di conoscere l’ambiente e farti trascinare dal calore della tifoseria?

    “Conosco già l’ambiente, in quanto ho già visto l’anno scorso una partita al PalAtigliana dove Sorrento ha conquistato l’intera posta in palio. Sono sempre stato in squadre dopo il tifo è sempre stato infuocato, a partire da Alessano fino a Porto Viro. Mi fa piacere che anche a Sorrento l’ambiente sia bello caldo, perché può dare una grossa mano alla squadra nei momenti più delicati di una gara”.  

    (fonte: Comunicato stampa) LEGGI TUTTO