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    Mercato Trento, Michieletto e Lavia avranno una valida alternativa: è fatta per Tim Held

    Nonostante la retrocessione, tra i tanti protagonisti in positivo di Taranto in questa stagione c’è stato indubbiamente Tim Held, sesto quest’anno per media ponderata di attacchi vincenti dietro solo a gente come Flavio, Michieletto, Lagumdzija, Rychlicki e Ishikawa. Per lui sarebbe fatto l’accordo con l’Itas Trentino dove rappresenterebbe la prima alternativa alla coppia titolare azzurra formata da Michieletto e Lavia, troppo spesso costretti agli straordinari.

    Classe 1998, 191 centimetri d’altezza, di anni Tim Held ne ha ancora solo 26 eppure di squadre ne ha già girate parecchie, proprio come a suo tempo aveva fatto in Italia il padre Henk-Jan Held, ex giocatore olandese. Cresciuto nelle giovanili di Modena, il primo anno di A2 lo ha disputato con Reggio Emilia (2017-2018) per poi continuare la sua lunga gavetta tra Bolzano, Pineto, ancora Volley tricolore e poi Bergamo. L’esordio in Superlega arriva così due stagioni fa con Perugia, mentre la consacrazione la trova come detto in rossoblu a Taranto.

    Di Giuliano Bindoni LEGGI TUTTO

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    Camillo Placì nuovo allenatore della Nazionale maschile della Tunisia

    La Federazione tunisina di pallavolo (FTVB) ha annunciato di aver completato la procedura per l’ingaggio dell’allenatore italiano Camillo Placì come CT della Nazionale maschile. La FTVB ha inoltre aggiunto che la nomina è in attesa dell’approvazione definitiva da parte delle autorità di vigilanza.

    In un comunicato pubblicato sulla sua pagina Facebook ufficiale, l’organismo federale comunica che il nuovo commissario tecnico della Nazionale si è detto pronto ad affrontare le sfide e a raggiungere gli obiettivi prefissati dall’ufficio federale. Tra questi obiettivi rientrano la vittoria della Coppa d’Africa del 2026, il miglioramento della propria classifica mondiale e la qualificazione per le Olimpiadi del 2028.

    In passato Placì ha allenato diverse squadre rinomate sulla scena internazionale e prestigiose nazionali, tra cui Bulgaria, Russia e Serbia. Ha contribuito anche, in qualità di assistente allenatore, alla medaglia di bronzo della Bulgaria alle Olimpiadi di Pechino.

    (fonte: FTVB) LEGGI TUTTO

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    Vallefoglia conferma Pistola per la prossima stagione, il presidente Angeli: “Soddisfatti dei risultati ottenuti”

    La Megabox Ondulati del Savio Vallefoglia riparte da Andrea Pistola: sarà l’allenatore marchigiano a guidare la squadra biancoverde anche nella prossima stagione di A1.

    Queste le parole del Presidente Ivano Angeli: “Siamo soddisfatti per i risultati di questa stagione, che fanno seguito a quelli altrettanto positivi del campionato precedente. In questi due anni, il gruppo è cresciuto e si è attestato tra le migliori squadre italiane, alle spalle delle quattro big. La qualificazione ai play-off per due anni di fila, la conquista dei quarti di finale di Coppa Italia e l’ottimo finale di stagione di quest’anno, culminati con la bellissima partita contro la Numia Milano in una Vitrifrigo Arena gremita di pubblico, confermano la bontà del lavoro svolto. Per tutto ciò abbiamo trovato naturale proseguire il nostro percorso con Andrea alla guida della squadra”.

    Queste le parole di Andrea Pistola: “È una grande soddisfazione per me poter proseguire il lavoro con la Megabox, sono uno che ama programmare e quindi poter proseguire sulla strada tracciata in queste due stagioni è assieme un riconoscimento per quello che è stato fatto e un grande stimolo per il futuro. L’obiettivo è fare un altro passo avanti non solo come squadra ma anche come club, soprattutto per quando riguarda il potenziale seguito che la pallavolo può riscuotere a Pesaro: il pubblico della Vitrifrigo Arena è un punto di partenza per lavorare alla crescita dell’interesse che la nostra squadra può riscuotere nella città e nel territorio”.

    (fonte: Megabox Volley) LEGGI TUTTO

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    Akbas come Stoytchev? L’Eczacibasi lo “saluta” prima dei Play-Off

    Deve essere pesata molto, in casa Eczacibasi, l’eliminazione ai Quarti di Champions League per mano della Numia Vero Volley Milano, che in due sfide non ha concesso neanche un set alle turche. Che l’attuale coach Ferhat Akbas non sarebbe rimasto in panchina il prossimo anno lo si era capito da tempo, ma di certo era difficile immaginare che il club lo avrebbe “salutato” prima dei Play-Off, cosa che invece è accaduta.

    Il fine anticipata della collaborazione è stata ufficializzato oggi con una nota della società che attribuisce questa decisione, sottolineando che è stata presa di comune accordo, al fatto che Akbas sarà il nuovo ct del Giappone, notizia che VolleyNews aveva dato qualche settimana fa parlando del toto-allenatore che si era scatenato per la successione.

    foto CEV

    In attesa dunque di conoscere il nome del coach scelto per il nuovo corso (Giulio Bregoli resta l’indiziato numero uno), l’Eczacibasi affronterà dunque la fase finale della stagione in corso agli ordini di Hüseyin Doğanyüz, sino a ieri Coordinatore Tecnico del Settore Giovanile.

    Boskovic e compagne sono attualmente seconde in classifica nella Sultanlar Ligi con 65 punti, a -4 dalla capolista Fenerbahce e a +3 dal VakifBank, quando manca ormai una sola giornata per chiudere la regular season.

    Di Redazione LEGGI TUTTO

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    Dimissioni Stoytchev: quello che sappiamo e quello che forse non sapremo mai

    Con una nota stampa ufficiale, diramata nella serata di giovedì 13 marzo alle ore 20.40, la Rana Verona ha reso note le dimissioni di Rado Stoytchev. “Per motivi personali ritengo di non poter più dare il contributo al 100% per la squadra e la società, come ho sempre fatto sino ad oggi e per questa ragione penso sia giusto rassegnare le mie dimissioni” sono state le parole del coach bulgaro per spiegare la scelta sua, non della società, di lasciare l’incarico. Questa la versione ufficiale. Ne prendiamo atto, ma qualcosa non torna.

    Le reazioni che si possono avere davanti a una notizia come questa sono due: una di pancia, una di testa. Contrariamente a quanto si possa immaginare, ragionando con la pancia si potrebbe essere portati a pensare per logica che due più due faccia quattro, mentre con la testa si potrebbe anche scoprire che la matematica non sempre è una scienza esatta. Per lo meno in un caso come questo. Per spiegare meglio questa riflessione dobbiamo fare però qualche passo indietro.

    LA BUCA DI CIVITANOVADi pancia fare due più due altro non è che unire tutti i puntini di questa vicenda. Il primo ci riporta al 5 gennaio scorso. Verona gioca e perde nettamente a Civitanova (27-25, 25-19, 25-14). Per tutta la partita Stoytchev ha un tifoso Lube alle spalle che lo provoca in continuazione, la situazione degenera a bocce ferme, il coach di Verona gli si fa sotto a brutto muso, volano parole pesanti da una parte e dall’altra e alla fine i due vengono al contatto fisico. I presenti raccontano che Stoytchev abbia messo addirittura le mani al collo del tifoso marchigiano, un fatto gravissimo. Una buca nella quale il bulgaro ci è finito con tutte le scarpe.

    DIVORZIO NON DIVORZIOBen cinque giorno dopo, il 10 gennaio, la società scaligera esce con un comunicato ufficiale nel quale prende le distanze dal comportamento del suo allenatore e “porge le proprie scuse, innanzitutto, ai tifosi avversari coinvolti nell’accaduto, alla società A.S. Volley LUBE S.r.l, ai tifosi di entrambe le squadre tra cui è in essere uno splendido gemellaggio, agli amici/sostenitori del Club ed ai propri Partner”. Passaggio quest’ultimo che ha un peso specifico rilevante: amici/sostenitori del Club ed i propri Partner. Rilevante perché, in seguito, inizierà a girare la voce che uno in particolare di questi partner, la famiglia Rana, abbia fatto pressione affinché Stoytchev venisse allontanato all’istante. Voce che però non è mai stata confermata da fonti ufficiali e dunque agli atti resta solo un pettegolezzo.

    POTERE DELLA COMUNICAZIONEAltro aspetto da tenere in considerazione è che in quel comunicato, in cui Verona Volley prende le distanze dal comportamento di Stoytchev, viene riportata anche una dichiarazione dello stesso allenatore che si dice “profondamente addolorato per quanto accaduto. Ho sbagliato a reagire a delle reiterate provocazioni ricevute nel corso della gara, mettendo in imbarazzo il Club per cui lavoro, la proprietà, i nostri tifosi e i nostri partner. È giusto che da un professionista ci si aspetti un comportamento sempre responsabile. Non posso far altro che riconoscere il mio errore, e chiedere scusa ai tifosi della Lube, in primis, alla società A.S. Volley LUBE S.r.l., ai nostri tifosi, ai nostri partner”. 

    Mea culpa, mea culpa, mea maxima culpa, insomma, e ancora la parola ‘partner’ ripetuta addirittura due volte. È stato indotto a fare pubblica ammenda? Forse sì, forse no, di sicuro in questa circostanza abbiamo compreso come agisce e come comunica esternamente la società Verona Volley: notizia, posizione della società, dichiarazione “spontanea” del diretto interessato. Questo ci servirà più avanti, intanto ce lo segniamo su un post-it, lo attacchiamo al muro davanti a noi e continuiamo ad unire i puntini.

    LA COPPA DELLA SPERANZACome detto, quel pettegolezzo citato in precedenza raccontava di un divorzio che alla fine non si è consumato. O per lo meno non pubblicamente e nell’immediato. Passano due settimane, Verona perde 1-3 in casa contro Milano, vince 0-3 al PalaPanini e poi si mette in viaggio per Bologna dove gioca una Final Four di Coppa Italia sontuosa. Talmente sontuosa da far pensare che le nuvole sulla testa di Stoytchev si fossero diradate lasciando spazio a qualche timido raggio di sole. Tutt’altro.

    OMBRE E RAGGI DI… SOLIPassano altre due settimane, siamo a metà febbraio, e proprio noi di VolleyNews diamo per primi notizia dell’accordo raggiunto per la prossima stagione da Verona con Fabio Soli. Dunque pubblicamente Verona e Stoytchev continuano insieme, ma internamente si sono già detti che a fine stagione le strade si divideranno.

    LA QUIETE DOPO LA TEMPESTANelle ultime tre giornate di campionato gli scaligeri non fanno prigionieri, anzi, condannano pure Taranto alla retrocessione: tre vittorie su tre, otto punti su nove a disposizione e quarto posto centrato. Preziosissimo in chiave Play-Off.

    IL GIALLO KEITAChiusa così la regular season, tutti ora vedono Verona come la mina vagante nella corsa scudetto, peccato solo che a pestarla e saltare in aria sia proprio lei stessa. Gara 1 dei Quarti di Finale, in casa, contro una Piacenza che quest’anno dalla Rana le ha prese sempre di santa ragione (doppio 3-0 in campionato, sconfitta 3-2 nei Quarti di Coppa Italia). Prima ancora che inizi il match accade un fatto strano. Nel gruppo whatsapp di Verona dedicato alla stampa, quando viene comunicato lo starting six non si legge il nome di Keita. Qualcuno chiede come mai. L’ufficio stampa, incredulo anche lui, chiede chiarimenti allo staff tecnico poi, sempre in chat, risponde “scelta tecnica”. Verona, clamorosamente, perde 1-3 contro Piacenza, che lei sì l’allenatore l’ha cambiato per davvero. Keita, non si sa perché, non si sa per come, appare magicamente in campo nel corso dell’ultimo parziale. Commento di Stoytchev nel post partita: “Sapevamo che sarebbe stata una partita difficile. Si è complicata ulteriormente con le assenze”.

    Passi per l’assenza di Mozic, dichiarato indisponibile alla vigilia, ma l’assenza di Keita… in che senso? Se è stata “scelta tecnica” è stato Stoytchev a determinare l’assenza del giocatore nella gara, corretto? Per la pancia, questo due più due fa indiscutibilmente quattro. Non contenti, per scrupolo, abbiamo riguardato la partita, ma francamente Keita non sembrava avesse problemi fisici. Il riscaldamento lo ha fatto tutto, schiacciare ha schiacciato, battuto ha battuto, saltato ha saltato. Stessa cosa quando ha visto finalmente il campo nel quarto set entrando sul punteggio di 9-8 per i suoi, accolto dal pubblico con un boato. Il primo attacco è devastante e va subito a segno (11-11). Piacenza gioca comunque meglio e porta a casa il risultato. Tornando al maliano, Abaev gli serve appena cinque palloni, lui ne manda a bersaglio solo due, ma fisicamente non appare di sicuro come un giocatore non in perfette condizioni. Il dubbio su quella “scelta tecnica” rimane.

    LE DIMISSIONIEvidentemente non rimane solo a noi, agli altri addetti ai lavori, ai tifosi, ma anche a qualcuno in società. Passa qualche giorno e infatti arriviamo al comunicato delle dimissioni, e qui riprendiamo in mano il famoso post-it appiccicato al muro: notizia, posizione della società, dichiarazione “spontanea” del diretto interessato. Il modus operandi a livello comunicativo non cambia. La nostra pancia, che vuole far di conto, dopo aver unito tutti questi puntini vorrebbe sentenziare che due più due fa quattro e i fatti le danno ragione. Eppure potrebbe non essere così.

    SE LA METTI SUL PERSONALE… DOBBIAMO CREDERTI“Per motivi personali ritengo di non poter più dare il contributo al 100% per la squadra e la società“. Queste parole di Stoytchev, riportate nel comunicato di Verona, tracciano una linea che è anche un monito: qui i ragionamenti e le speculazioni devono fermarsi, andare oltre non si può. Non si può per il semplice fatto che dietro questa affermazione possono esserci davvero ragioni serie, legate alla sfera personale, che non è dato indagare. Per un discorso prima di tutto deontologico per noi giornalisti. Per un discorso di buon senso per i tifosi. Per un discorso di rispetto da parte di tutti a prescindere. È vero però, abbiamo analizzato attentamente ogni comunicato di Verona e potremmo anche sospettare che sia stato tutto studiato ad arte, con una regia geniale che ha saputo trovare la formula perfetta, comunicativamente parlando, per chiudere questa storia, ma questo non lo possiamo sapere e forse non lo sapremo mai.

    MORALE DELLA FAVOLAMorale della favola, però, si torna sempre lì: Rado Stoytchev o lo ami o lo odi. Le mezze misure con lui non esistono. Ci sono sfilze di giocatori che non lo vogliono vedere neanche in fotografia e altrettante sfilze di colleghi allenatori e tifosi che invece la sua foto ce l’hanno appesa in ufficio come quella del Presidente della Repubblica nelle caserme delle forze dell’ordine. E forse non è un caso, visto che la sua idea di pallavolo si può definire per certi versi militaresca. Funziona, e bene, con chi si mette sull’attenti e risponde “obbedisco”. Un po’ meno con chi è più estroso e fa andare le mani sulla palla agendo anche d’istinto. C’è chi sostiene che sia un folle e c’è chi lo venera come il più grande allenatore visto in Italia negli ultimi vent’anni. C’è chi dice che abbia perso il suo tocco magico e c’è chi afferma che, tanto per dirne una, le sue analisi pre gara sugli avversari siano mitiche, leggendarie, inimitabili, inarrivabili, anni luce avanti rispetto a chiunque altro.

    L’unica cosa che forse mette tutti d’accordo è una: la constatazione del suo smisurato egocentrismo. Il primo nemico di Stoytchev forse è diventato nel corso degli anni Stoytchev stesso. Nel senso che la smania del controllo che lo contraddistingue, e che probabilmente lo ha anche portato a vincere tutto a Trento, ma ottenere anche l’esatto contrario a Modena (dove però la stagione l’aveva finita, play-off compresi, salvo poi far volare gli stracci per i quattro anni a seguire), poco si sposa con le strutture societarie di oggi nelle quali è impensabile che un solo uomo possa essere contemporaneamente allenatore, preparatore, scoutman, direttore sportivo, direttore generale, direttore della comunicazione e del marketing, presidente e amministratore delegato. I tempi sono cambiati, la pallavolo e le squadre sono cambiate. Detto questo, però, bisogna dare anche a Cesare quel che è di Cesare: se Verona Volley oggi è questa, dal punto di vista sportivo e societario, una bella fetta del merito è anche di Rado Stoytchev. E su questo crediamo che mai nessuno possa affermare il contrario.

    Di Giuliano Bindoni LEGGI TUTTO

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    Colpo di scena a Verona, Rado Stoytchev si è dimesso

    Verona Volley e Radostin Stoytchev comunicano che il coach ha presentato oggi le proprie dimissioni che il club ha accettato venendo incontro alla sua volontà.

    Radostin Stoytchev: “Per motivi personali ritengo di non poter più dare il contributo al 100% per la squadra e la società, come ho sempre fatto sino ad oggi e per questa ragione penso sia giusto rassegnare le mie dimissioni. Ringrazio la squadra, lo staff, tutti i componenti della società, partner ed amici con cui abbiamo condiviso il percorso ed emozioni forti assieme e auguro a tutti salute e il migliore futuro.”

    Verona Volley: “Siamo dispiaciuti dalle dimissioni comunicate da Rado ma ne abbiamo compreso i motivi e per questo le abbiamo accettate. Lo ringraziamo sentitamente per tutto quanto ha fatto con impegno e grande dedizione sin dalla nascita di Verona Volley e per la crescita della squadra raggiungendo assieme importanti risultati sportivi e societari, condividendo momenti di forte passione. Gli auguriamo tutto il meglio per il proprio futuro.”

    (fonte: Rana Verona) LEGGI TUTTO

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    Sabaudia chiuderà un’altra stagione “in attivo”, ma coach Nello Mosca alla fine saluterà

    La Vidya Viridex Sabaudia anche quest’anno in Serie A3 ha fatto il suo: salva con largo anticipo e qualificata ai Play-Off promozione dove, come ottava forza del Girone Blu, sfiderà Sorrento, prima della classe del Girone Bianco. Tutto molto bello, dunque, eppure a fine stagione qualcuno saluterà, e non sarà una figura qualunque. Stiamo parlando del primo allenatore Nello Mosca. Queste le sue riflessioni sulla stagione e sul suo futuro.

    “Per il secondo anno consecutivo raggiungiamo l’obiettivo prefissato della permanenza in serie A3 senza nemmeno passare dai play-out. Due anni di scelte forti, coraggiose, fatte nell’interesse della squadra e della Società, scelte rivelatesi determinanti e vincenti. D’altronde l’allenatore deve scegliere, in questo sta la sua forza: il potere delle sue decisioni. Scelte non sempre supportate, anzi… ma devo dire che vincere così è ancora più bello!! – sottolinea coach Mosca, togliendosi forse qualche sassolino dalla scarpa? – Adesso ci concentreremo sui play off con la consapevolezza che ce la giocheremo fino in fondo, a petto in fuori, come abbiamo sempre fatto. Alla fine, comunque vada, lascerò a testa alta e braccia alzate, pronto ad intraprendere una nuova sfida da vincere”.

    Di Redazione LEGGI TUTTO

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    Mercato estero: Kotikova lascerà Scandicci per la Russia, intrigo Lazareva

    Nell’ultima settimana abbiamo approfondito l’evolversi di due situazioni di mercato che riguardano due giocatrici russe. La prima, Anna Kotikova, schiacciatrice classe 1999 in forza quest’anno alla Savino Del Bene Scandicci, lascerà l’Italia a fine stagione. La seconda, Anna Lazareva, opposto classe 1997, invece, per il prossimo anno aveva già firmato un contratto, salvo poi (forse) pentirsene in virtù di altre proposte ritenute più vantaggiose. Ma andiamo con ordine.

    ANNA KOTIKOVAArrivata in Italia la scorsa estate, dopo due stagioni molto positive nella Ligue A francese con il Volero Le Cannet, Anna Kotikova non è riuscita a imporsi nella Savino Del Bene Scandicci. Sotto la guida di coach Marco Gaspari, la schiacciatrice russa ha trovato poco spazio nelle rotazioni e non è mai diventata un elemento chiave della squadra toscana.Di fronte a questa situazione, la decisione di cambiare al termine della stagione è risultata inevitabile. Secondo le indiscrezioni che abbiamo raccolto, Kotikova avrebbe già trovato una nuova destinazione per il 2025-2026: vestirà la maglia del Proton Saratov (club che si è assicurato anche la centrale bulgara Hristina Vuchkova), tornando così in Russia con l’obiettivo di rilanciarsi, ritrovare continuità e dimostrare nuovamente il suo talento.

    ANNA LAZAREVAAnna Lazareva è al centro di una complessa vicenda contrattuale con il Bahcelievler, squadra turca con cui ha firmato un accordo per la stagione 2025-2026 lo scorso novembre. Sempre secondo le indiscrezioni raccolte, l’opposta russa sta cercando di liberarsi dal contratto, poiché ha realizzato che economicamente non rappresenta la scelta migliore. Le sue recenti ottime prestazioni con la maglia del Kuzeyboru hanno infatti attirato l’attenzione di ricchi club turchi, come THY e Zeren, e cinesi, tra cui Tianjin e Shanghai. D’altro canto, però, è facile supporre che il Bahcelievler intenda far rispettare l’accordo precedentemente firmato.A complicare ulteriormente la situazione è emerso un guaio fisico: si parla di un problema alla spalla che, se non risolto adeguatamente, rischia di compromettere il rendimento di Lazareva e influenzare le scelte dei club interessati. Questo fattore aggiunge un ulteriore livello di incertezza a una vicenda già delicata, che potrebbe portare a lunghe e complesse trattative tra le parti.

    Di Alessandro Garotta LEGGI TUTTO