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    Olanda: incredibile errore di registrazione, Bennie Tuinstra salta la VNL

    Un incredibile errore burocratico rischia di condizionare pesantemente la corsa della nazionale maschile dell’Olanda verso le Olimpiadi di Parigi. Nell’ormai imminente VNL, che assegnerà i punti necessari per qualificarsi ai Giochi, Roberto Piazza non potrà contare sullo schiacciatore classe 2000 Bennie Tuinstra, uno dei punti fermi della squadra: l’addetto alla registrazione dei 30 giocatori convocabili per la manifestazione organizzata da Volleyball World ha clamorosamente dimenticato di spuntare la casella relativa al giocatore dello Ziraat Bankasi Ankara, che sarà così costretto a guardare le partite degli “orange” dal divano di casa, benché tutti i documenti fossero in regola.

    L’Olanda è forse l’ultima nazione al mondo da cui ci si sarebbe aspettati una svista simile, mentre è decisamente più caratteristica la trasparenza con cui la Nevobo, la Federazione locale, si è assunta le responsabilità: “Non è colpa di una persona – dice il direttore tecnico Herman Meppelink – ma di un processo mal progettato all’interno della nostra organizzazione. Siamo preoccupati per questo e saranno necessarie misure per garantire che non accada di nuovo. È terribile quello che è accaduto: ci dispiace per Bennie, che si impegna sempre incondizionatamente per la squadra, e anche per lo staff e i compagni. Purtroppo l’errore si è rivelato irreversibile“.

    “Sono estremamente deluso – commenta lo stesso Tuinstra – passi un anno intero cercando di migliorare, perché hai un obiettivo in mente: raggiungere i Giochi Olimpici con la squadra. Si tratta di un processo lungo e ora siamo vicini a realizzarlo. Quando senti che non puoi contribuire a tutto questo, il tuo stomaco si rivolta per un momento. Non è divertente per la squadra e non è divertente per me, ma purtroppo si commettono errori“.

    L’Olanda non potrà nemmeno sostituire il giocatore “incriminato” e dovrà dunque accontentarsi di una lista di 29 atleti selezionabili. A breve, invece, Piazza annuncerà il nome di chi prenderà il posto di Tuinstra nella rosa dei 14 che disputerà la prima tappa della VNL ad Antalya, dal 22 al 26 maggio, affrontando Slovenia, Turchia, Polonia e Bulgaria. Il grande escluso continuerà ad allenarsi in patria, nella speranza che i compagni riescano a centrare l’obiettivo: al momento l’Olanda è tredicesima nel ranking FIVB e per qualificarsi ha bisogno di scavalcare almeno Cuba e Serbia.

    (fonte: Volleybal.nl) LEGGI TUTTO

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    Brasile, ecco i 12 di Bernardinho per la VNL. Souza rinuncia

    Bernardinho, CT della nazionale maschile del Brasile, ha scelto i 12 giocatori per l’esordio in VNL maschile, in programma a Rio de Janeiro il 21 maggio contro Cuba.

    Ecco l’elenco dei convocati:Palleggiatori: Brasilia.Opposti: Felipe Roque.Centrali: Isacco, Lucao, Judson, Otávio.Schiacciatori: Daniel Muniz, Douglas Souza, Arthur Bento, Paolo.Liberi: Alê Elias, Maique.

    Ma a spegnere gli entusiasmi per il ritorno in nazionale di Douglas Souza è lo schiacciatore stesso: con una storia apparsa sul profilo Instagram, Souza ha tenuto ha confermare la propria decisione di non tornare in nazionale, rifiutando di fatto la convocazione di Bernardinho.

    “Poco fa è stata diffusa la notizia della mia convocazione nella nazionale brasiliana. Voglio informarvi che la mia decisione di non tornare in nazionale era già stata presa dalle Olimpiadi di Tokyo e non è cambiata – si legge – . Avevo già informato la CBV di questa decisione”.

    “Sono immensamente grato a tutti coloro che fanno il tifo per me e mi hanno sostenuto in questo periodo in cui ho trascorso la nostra nazionale – continua lo schiacciatore – . Ringrazio i miei allenatori e compagni di nazionale per questo periodo in cui siamo stati insieme e abbiamo conquistato tante vittorie ma il mio ciclo con la maglia della nazionale è già stato chiuso. Ora seguo solo con il mio club e auguro un grande successo alla nazionale brasiliana di pallavolo”.

    (fonte: cbv.com, Instagram Douglas Souza) LEGGI TUTTO

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    Gli azzurri perdono una posizione nel ranking mondiale

    Di Redazione La doppia sconfitta subita nella fase finale della VNL maschile costa cara all’Italia, che scivola al sesto posto nel nuovo ranking FIVB. Gli azzurri vengono infatti scavalcati dagli USA, capaci di conquistare la quinta posizione grazie alla splendida performance che li ha portati fino alla finale persa al tie break con la Francia. I vincitori del torneo, a loro volta, salgono al secondo posto sorpassando il Brasile, eliminato nei quarti di finale. Resiste in vetta alla classifica mondiale la Polonia, medaglia di bronzo a Bologna. IL RANKING AGGIORNATO1. Polonia 385 punti; 2. Francia 373; 3. Brasile 360; 4. Russia 352; 5. USA 340; 6. Italia 332; 7. Argentina 280; 8. Iran 278; 9. Giappone 273; 10. Slovenia 259; 11. Serbia 246; 12. Cuba 215; 13. Olanda 215; 14. Canada 190; 15. Tunisia 189; 16. Germania 188. (fonte: Fivb.com) LEGGI TUTTO

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    Il Pagellone di Paolo Cozzi – Giannelli nervoso, Balaso perde la bussola

    Di Paolo Cozzi Si concludono purtroppo nel peggiore dei modi le VNL Finals per i ragazzi dell’Italia, che chiudono mestamente con un doppio tre a zero subito e si devono accontentare della medaglia di legno in un torneo in cui sono stati comunque a lungo protagonisti. E quello che spiace di più è proprio l’involuzione del gioco della nostra nazionale che, dopo aver stupito nei gironi preliminari per continuità di rendimento, è crollata alle prime difficoltà in ricezione e in attacco, senza dimenticare un problema ormai non più da sottovalutare, ovvero che al centro ci manca un giocatore che garantisca almeno 3 muri a partita. Eccezion fatta per Anzani che a muro comunque è un buon interprete e uno dei migliori nel nostro campionato, Galassi e Russo sono apparsi molto lontani dal valore dei centrali avversari, ma se Galassi grantisce almeno credibilità in attacco, Russo deve riprendere quel percorso di crescita arenatosi negli ultimi anni anche causa dei tanti infortuni. È parso in grande difficoltà anche Giannelli, poco propenso a velocizzare il gioco al centro (va detto, anche a causa di palloni spesso molto staccati da rete), e anche parecchio nervoso, come si è visto nel terzo set della finale quandd, dopo un attacco di prima intenzione, è rimasto provocatoriamente a guardare Kurek per lungo tempo. Che dire quindi? Le aspettative erano alte, e forse ci si è dimenticati che questa è una squadra nata da pochi mesi che ha fondamenta ancora pericolanti. Il quarto posto è di per se un buon piazzamento, viste le ultime VNL, ma se ai Mondiali si vuole puntare alla medaglia bisogna analizzare bene queste gare e ripartire, sperando che Lavia e Michieletto, usurati dagli ultimi 12 mesi infernali fra partite, trasferte e allenamenti, riescano a ritrovare quella facilità di gioco e condizione fisica che sono mancate in questi giorni. Foto Zani/Fipav M veniamo alle pagelle degli azzurri nella finale per il terzo posto contro la Polonia. Giannelli voto 5,5. Quando nessun attaccante supera il 50% è normale che la partita del palleggiatore venga messa in discussione. Però di Simone mi è piaciuto molto l’atteggiamento tenuto in campo, soprattutto in difesa, dove ha preso palloni che sembravano già persi. Lo screzio con Kurek mette in mostra tuttavia un Giannelli non sereno, che patisce la situazione, e questo sicuramente lo rallenta. Romanò voto 6. Parte forte nel primo set e sembra possa essere il bomber a cui appoggiarsi per rientrare nel match, invece nel secondo si perde e comincia a sbagliare tanto. Per lui, comunque, mai titolare in Superlega e con poche presenze in nazionale ,una bella esperienza che gli tornerà utile nelle partite a venire. Michieletto voto 5. Giornata complicata per il nostro “pennellone”, che fatica in tutti i fondamentali, a partire dalla battuta e passando per una ricezione che non riesce mai a contrastare le folate polacche. Il suo talento è immenso, normale ci sia stanchezza soprattutto mentale, speriamo ricarichi in fretta le batterie perché ci serve come l’ossigeno. Lavia voto 6 .Dopo la partitaccia di sabato è bravo a rialzare la testa; i primi due set non sono esaltanti, ma con umiltà cerca di rimanere aggrappato al match e di rendersi utile alla causa. Anche per lui serve urgentemente ricaricare le batterie e ritrovare quella fiducia e quella serenità che lo hanno portato a essere titolare a Trento e in nazionale. Anzani voto 4,5. Dopo la panca anche abbastanza a sorpresa in semifinale, mi aspettavo un Simone sugli scudi, soprattutto a muro, e invece patisce il gioco di Janusz per tutto il tempo e in attacco chiude con un mesto 14%. Galassi voto 5. De Giorgi lo schiera per regalare alternative a Giannelli nella scelta delle bocche da fuoco, ma vuoi la ricezione, vuoi il muro polacco, non gli permettono mai di incidere. A muro deve fare ancora uno step per arrivare al livello dei migliori. Russo voto 5. Un set e poco più, ma la sensazione è che il suo livello al momento sia lontano da quello dei top player mondiali. Balaso voto 4,5. Due giorni in grande sofferenza per il nostro libero, che contro i polacchi perde completamente la bussola e regala ben 6 ace. In grande difficoltà anche in difesa, fondamentale nel quale è maestro, ma che gli vede perdere palloni che per lui normalmente sono routine. De Giorgi voto 5,5. Dopo la perfezione dell’Europeo e della prima parte di VNL, si trova a far fronte ai primi veri momenti di difficoltà di questo gruppo. Sabato è sembrato essere rimasto sorpreso anche lui dalla differenza di valori nella partita contro i francesi, decidendo tardivamente alcuni cambi. In finale è sembrato più sul pezzo, capace di alternare bastone a carota e di alleggerire la tensione nei momenti più duri. Per lui comunque tanti spunti su cui lavorare nel futuro immediato, per riportare l’Italia sui gradini del podio e colmare il gap con le nazionali al vertice del volley mondiale. LEGGI TUTTO

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    L’albo d’oro della VNL maschile: primo trionfo per i transalpini

    Di Redazione Sarebbe stata comunque una prima volta quella festeggiata domenica sera alla Unipol Arena: nessuna delle quattro nazionali arrivate in semifinale aveva mai vinto la VNL maschile, anche se tutte si erano imposte almeno una volta nella “vecchia” World League. Per la Francia, vittoriosa al tie break nella finale contro gli USA, si tratta quindi del primo successo in VNL e del terzo in assoluto, dopo quelli del 2015 e del 2017. Seconda sconfitta in finale, invece, per gli statunitensi, dopo quella casalinga del 2019 contro la Russia. Per l’Italia la competizione, che una volta l’aveva vista dominare, rimane stregata: l’ultimo successo risale addirittura al 2000 e l’ultima medaglia, di bronzo, al 2014, anche se la squadra di De Giorgi può comunque festeggiare la prima qualificazione alle semifinali dall’introduzione del nuovo format. VOLLEYBALL NATIONS LEAGUE2018 Russia2019 Russia2020 non disputata2021 Brasile2022 FRANCIA WORLD LEAGUE1990 Italia1991 Italia1992 Italia1993 Brasile1994 Italia1995 Italia1996 Olanda1997 Italia1998 Cuba1999 Italia2000 Italia2001 Brasile2002 Russia2003 Brasile2004 Brasile2005 Brasile2006 Brasile2007 Brasile2008 USA2009 Brasile2010 Brasile2011 Russia2012 Polonia2013 Russia2014 USA2015 Francia2016 Serbia2017 Francia LEGGI TUTTO

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    Il Pagellone di Paolo Cozzi – Lavia sparisce, Romanò e Giannelli in giornata no

    Di Paolo Cozzi Davanti al caldo pubblico bolognese durano soltanto pochi minuti le speranze dell’Italia nella semifinale di VNL contro la Francia. Sin da subito gli azzurri faticano a trovare ritmo e continuità contro i francesi, che invece ogni volta che spingono creano break importanti. Il nostro muro latita e non riesce mai a leggere le trame di gioco di Brizard, ma la Francia non è solo attacco, è battuta e soprattutto tanta difesa, sintomo di una squadra che è scesa in campo con l’atteggiamento giusto. Tanti cambi per la nostra nazionale, alcuni forse fatti troppo tardi (Zaytsev per Romanò e Sbertoli per Giannelli: De Giorgi non riesce mai a trovare la chiave giusta per rimettere in rotta una barca che, neanche troppo lentamente, va alla deriva. Davvero un peccato, perché questo gruppo ha fatto molto bene nella prima parte di VNL, è cresciuto molto e ha strameritato di arrivare in semifinale; certo ora bisognerà analizzare il match e capire il perché di questa prova incolore, ma forse è anche meglio che certi problemi siano venuti fuori ora, quando ci sono ancora tante settimane di lavoro per preparare i mondiali. Ma vediamo le pagelle dei nostri azzurri che, ahimé, non saranno ovviamente positive, ma non devono scalfire il valore di quanto fatto fino ad oggi dai nostri portacolori. Foto Volleyball World ITALIA Giannelli voto 4,5. Dopo aver guidato il nostro gruppo egregiamente in queste settimane, il Simone nazionale incappa in una giornata no soprattutto nel primo set, dove a fronte di un 65% di ricezione positiva fa chiudere i suoi attaccanti con il 40%. Specialmente in contrattacco gli rimane la palla molto staccata e questo mette in grosse difficoltà Romanò e soci. Poi dal secondo set è costretto a fare km in campo e perde ancora di più il filo della partita. Romanò voto 4,5. Titolare forse anche un po’ a sorpresa in queste Finals, non trova il guizzo che fin qua spesso ha contraddistinto le sue partite in azzurro. Vero, la palla spesso gli arriva dietro e lo costringe ad attaccare senza guardare il muro avversario, però non riesce proprio ad incidere, e lo stesso vale per il servizio, fondamentale in cui è molto falloso. Lavia voto 4. Giornata complicatissima per Daniele, che in attacco non carbura e sbanda spaventosamente anche in ricezione. E fa male vederlo giocare così, perché ho ancora negli occhi alcune partite che ha giocato quest’anno in maglia Itas, da autentico fuoriclasse. Forse c’è da capire perché nei match che contano tende a volte a sparire dal campo (gara 5 di semifinale con la Lube, finale di Coppa Italia) e lavorare più sull’approccio alla gara che sul piano tecnico, in cui è comunque uno dei top player mondiali. Michieletto voto 6,5. È il giocatore più sul pezzo dei nostri, ma da solo può comunque poco. Ancora una volta dimostra di non sentire il peso dei suoi (pochi) anni, giocando disinvolto e rimanendo l’unico che in ricezione mantiene dritta la barra del timone. Un patrimonio della pallavolo da tenerci stretti. Galassi voto 7. In attacco prova a creare qualche apprensione ai Bleus, ma a muro soffre davvero tanto il gioco veloce e imprevedibile dei francesi e finisce per spegnersi alla lunga. Russo voto 5. Primo set da ‘desaparecido’, dimenticato da Giannelli in attacco e assolutamente fuori fase a muro. Meglio nel secondo set, quando trova un paio di spunti sotto rete, ma questa Italia ha bisogno di muri punto e tante palle spizzate che oggi non arrivano. Balaso voto 5. Nella sfida stellare con Grebennikov, parte bene nel primo set, ma poi anche lui comincia a faticare a contenere le fiammate dei francesi al servizio e finisce per capitolare di fronte alla verve dei transalpini. Zaytsev voto 6,5. Come sempre, quando c’è da lottare lo Zar non si tira indietro e ci mette la faccia fino alla fine. Ottimo atteggiamento che dimostra ancora una volta il valore di questo grande atleta. Anzani, Bottolo e Sbertoli s.v. Entrano quando la partita ormai si è incanalata sul binario del TGV e non riescono a raddrizzarla, finendo per accompagnare mestamente gli avversari in finale. De Giorgi voto 4,5. Detto che a parlare dalla tribuna sono buoni tutti, e che solo l’allenatore ha in mano il “sentiment” della squadra, stupisce il cambio tardivo di Giannelli, decisamente meno preciso del solito, e quello di Romanò, con in panca uno scalpitante Zaytsev. Anche Anzani, miglior muratore del trio centrale, a lungo in panchina fa storcere un po’ il naso. Foto Volleyball World FRANCIASui francesi c’è poco da dire: Brizard (voto 8,5) sembra lontano parente di quello non ammirato a Piacenza quest’anno. Veloce, preciso, determinante anche a muro e al servizio. Patry (voto 7,5) arriva da una stagione complicata a Milano, con i meneghini che hanno provato a rifilarlo a chiunque, e invece, dopo un primo set sornione, è semplicemente devastante. Ngapeth (voto 10) e Clevenot (voto 7,5) sono due spine nel fianco per il nostro muro con le loro continue variazioni in attacco e al servizio, dove Earvin è monumentale. Al centro Chinenyeze (voto 8) dimostra di essere quel prospetto molto interessante nel quale ha creduto Civitanova e Le Goff (voto 6,5) fa il suo senza demeritare. Ottimo come sempre infine Grebennikov (voto 7), preciso e puntuale a tenere alto in mezzo al campo tutti i tentativi di forzare degli azzurri. Andrea Giani, infine, si merita un voto 8: bravo bravo a prendere in mano un gruppo sicuramente appagato dopo l’oro olimpico e a spingerlo a giocare con una intensità davvero notevole, tanto da poter pensare di aprire un ciclo. LEGGI TUTTO

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    Gli USA danno una lezione alla Polonia e volano in finale di VNL

    Di Eugenio Peralta Gli USA sono la prima nazionale finalista della VNL maschile: alla Unipol Arena di Casalecchio di Reno i nordamericani travolgono in tre set la Polonia e vanno a giocarsi la medaglia d’oro per la seconda volta nella loro storia, contro la vincente tra Italia e Francia (in campo stasera alle 21). Una lezione davvero severa quella inflitta da Micah Christenson e compagni alla squadra di Grbic, soprattutto nel terzo set, in cui la Polonia viene seppellita sotto una valanga di 7 ace: ben 5 (6 nell’intero match) sono di Torey Defalco, uno dei grandi protagonisti delle Finals. Tra i fattori a favore degli USA vanno segnalati anche un muro granitico e un attacco al centro letale: ricorreranno a lungo negli incubi dei polacchi sia Jeffrey Jendryk sia David Smith (peraltro compagno di squadra di molti di loro nello Zaksa). Ma è tutta la macchina di Speraw a girare alla perfezione, compresi un Aaron Russell capace di sacrificarsi alla grande in difesa e il meno esperto della compagnia, Kyle Ensing (53% in attacco). Gli avversari, invece, si sfaldano sotto il peso delle loro insicurezze: già dopo il primo set perso l’equilibrio della Polonia vacilla, ma è la rimonta subita nel finale del secondo (dal 19-16 al 21-24) a far perdere definitivamente la bussola a Kurek e compagni, che nel terzo sbagliano tutto il possibile. Irriconoscibile Kamil Semeniuk, con soli 7 punti all’attivo e il 35% in attacco, e disastrosa la ricezione, ma è soprattutto sul piano del carattere e dell’unità di squadra che Grbic avrà da lavorare. I SESTETTI – Nessuna sorpresa nelle formazioni iniziali delle due squadre. Gli USA schierano Christenson in palleggio, Ensing opposto, Jendryk e Smith al centro, Aaron Russell e Defalco schiacciatori, Shoji libero; per la Polonia in campo Janusz in regia, Kurek opposto, Kochanowski e Bieniek centrali, Sliwka e Semeniuk in posto 4 e Zatorski come libero. 1° SET – La prima a passare avanti è la Polonia con un ace di Kurek (3-1), ma Defalco ribatte colpo su colpo e Jendryk pareggia già sul 6-6. È subito lotta punto a punto, con scambio di cortesie a muro tra Sliwka e Smith (11-11); poi Ensing costruisce il break USA con un attacco vincente e un servizio che regala a Christenson la palla del 12-14. Il palleggiatore ci prende gusto e si trasforma di nuovo in attaccante per il 13-16 che costringe Grbic al time out. La Polonia non ci sta e, sul servizio di Kochanowski (un ace) ribalta il risultato: 17-16. Stavolta lo stop è per gli Stati Uniti e al rientro l’inerzia cambia di nuovo: muro e attacco di Smith per il 17-19. Bieniek pareggia (19-19), ma l’errore di Semeniuk rimanda subito avanti gli USA (19-21); di nuovo parità sul 21-21 con Kaczmarek, poi però Russell firma un altro break (21-23) e Defalco con un ace conquista tre set point. Sliwka annulla il primo, sul secondo chiude Russell per il 22-25. 2° SET – Ace di Semeniuk in apertura, ma il set segue il copione del precedente, con un continuo testa a testa (5-4, 8-8). Kochanowski prova a rompere l’equilibrio con un attacco vincente e un muro (13-11); il vantaggio della Polonia stavolta resiste grazie a Sliwka (16-14) ed è Kurek a siglare il 18-15 che spinge Speraw al time out. Al rientro l’attacco out di Sliwka riavvicina gli USA (19-18), Grbic si preoccupa e ferma il gioco: fa bene, perché poco dopo Ensing sale in cattedra con due attacchi consecutivi e ribalta il risultato (20-21). Semeniuk pareggia, ma Smith e Jendryk regalano il break agli americani (21-23) e uno sciagurato errore in battuta di Fornal vale il 22-24. Dopo un primo set point annullato da Kurek, è ancora Christenson a mettere giù il 23-25. 3° SET – C’è Fornal al posto di Sliwka nel sestetto iniziale della Polonia, ma la partenza è ancora da incubo per la squadra di Grbic: doppio errore di Kurek e Semeniuk per il 2-5. Entra anche Bednorz proprio per il neo-perugino, ma non basta: arrivano due ace consecutivi di Defalco a siglare il 3-8. Altro servizio vincente, stavolta di Smith, per il 4-10, e anche Jendryk si iscrive alla festa dai nove metri siglando il 7-14. La Polonia ora sembra in completa balia degli avversari e Smith piazza il muro dell’8-16 su Kurek, che lascia il posto a Kaczmarek. Quando va in battuta Defalco, poi, è davvero notte fonda: ben tre ace consecutivi per lo schiacciatore ex Vibo, che fa volare i suoi fino al 10-21. L’ennesimo ace, stavolta di Kyle Russell, vale l’11-23 e un errore polacco in battuta chiude i conti sul 13-25. Polonia-USA 0-3 (22-25, 23-25, 13-25)Polonia: Popiwczak (L) ne, Kaczmarek 1, Kurek 11, Klos ne, Bednorz 2, Lomacz, Sliwka 4, Kochanowski 7, Semeniuk 7, Zatorski (L), Janusz 1, Bieniek 5, Fornal 2, Butryn. All. Grbic.USA: Russell A. 9, Jendryk 8, Ensing 8, Stahl, Defalco 13, Dagostino (L) ne, Christenson 4, Russell K. 1, Tuaniga ne, Muagututia ne, Smith 10, Shoji (L), Kessel ne, Mitchem ne. All. Speraw.Arbitri: Mokry (Slovacchia) e Collados (Francia).Note: Polonia: battute vincenti 4, muri 2, errori 22. USA: battute vincenti 9, muri 6, errori 18. LEGGI TUTTO

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    Ebadipour protesta con la FIVB: “Troppi viaggi e partite, nessun riposo”

    Di Redazione Non si è parlato soltanto dell’insoddisfazione delle nazionali per l’accoglienza ricevuta a Bologna nella riunione organizzata dalla FIVB con i capitani delle nazionali partecipanti alle VNL Finals. I giocatori, infatti, hanno approfittato dell’occasione per portare alla Federazione mondiale le loro rimostranze anche su un tema annoso e ben più scottante, come quello dell’eccessivo affollamento nei calendari internazionali. “Abbiamo parlato dell’intensità delle competizioni – ha raccontato il capitano dell’Iran Milad Ebadipour, intervistato da TVP Sport – e del fatto che nella nostra vita non c’è nient’altro che la pallavolo. Non c’è riposo, non c’è tempo per vedere le famiglie, non ci sono vacanze. Inoltre il calendario è organizzato in modo tale che si debba viaggiare da una parte all’altra del mondo, e il problema riguarda anche i voli aerei e l’acquisto dei biglietti“. L’assenza di riposo si ripercuote, fa notare Ebadipour, anche sull’integrità fisica degli atleti: “Più giochi, più rischi. Un esempio? Il brasiliano Alan, che ha subito un doloroso infortunio“. Poi, naturalmente c’è l’aspetto dell’ospitalità, che tante polemiche ha suscitato nei giorni scorsi: “Molte cose i tifosi non le possono vedere, non sono sorpreso che Ngapeth ne abbia voluto parlare sui social. Giochiamo in bei palazzetti, ma gli allenamenti spesso sono disastrosi. Alcuni degli hotel che ci vengono proposti non hanno un aspetto dignitoso. Ne abbiamo parlato durante l’incontro, i rappresentanti della FIVB hanno ascoltato le nostre opinioni: vedremo cosa faranno” ha concluso il futuro giocatore di Milano. (fonte: Strefa Siatkowki) LEGGI TUTTO