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    Eurolega, Olimpia ancora una rimonta vincente. Virtus ancora un ko

    Virtus Bologna ancora ko: Partizan superiore
    Niente da fare per la Virtus Bologna di coach Scariolo, che dopo la beffa di Kaunas con lo Zalgiris incassa un pesante ko a Belgrado. Troppo più forte questa sera il Partizan, che travolge le V-Nere con il punteggio di 90-62. Una severa lezione per gli emiliani.
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    Eurolega: Teodosic illumina, impresa della Virtus Bologna col Bayern

    BOLOGNA – La Virtus Bologna torna al successo in Eurolega a distanza di 15 anni dall’ultima volta, quando l’allora VidiVici – il 29 novembre 2007 – sconfisse 101-91 l’Olimpia Lubjana: a farne le spese, stavolta, è il Bayern Monaco di Andrea Trinchieri, battuto 66-63 in un PalaDozza infuocato. Decisivo per le V nere il rientro di Teodosic che, con 9 punti e 3 assist in appena 14′, cambia il volto della squadra. La formazione bavarese, invece, nonostante una bassa percentuale realizzativa, resta in partita fino alla sirena, sfiorando in extremis il clamoroso aggancio con i tiri da tre di Lucic ed Hunter, entrambi fuori canestro. Top scorer Weiler-Babb con 16 punti, per la Virtus primeggia Lundberg con 13. Martedì prossimo gli emiliani voleranno a Kaunas per la sfida contro lo Zalgiris. LEGGI TUTTO

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    Baraldi: “Virtus, l’obiettivo è entrare tra le prime otto”

    BOLOGNA – Luca Baraldi, lei è a.d della Virtus: che inizio di stagione è quello della sua squadra? «Siamo molto soddisfatti. In sofferenza all’inizio contro Milano, e ancora di più contro Napoli, abbiamo recuperato situazioni complicate. Al di là di indiscutibili qualità tecniche, e nonostante assenze pesanti, questa squadra ha mostrato il carattere che ha». Il vostro mercato è stato sottovalutato? «Se sei una big e non prendi grandissimi nomi, sembra che non ti sia mosso. Invece devo dire grazie sia al dg Ronci che al coach Scariolo. Volevamo giocatori compatibili con un progetto tecnico di alto livello. Questo è il quinto roster di Virtus che vivo: tra carattere e gestione, competenza e coesione, un gruppo così non l’abbiamo mai avuto. Lavorando, arriveranno soddisfazioni». Intende essere nelle prime otto di Eurolega? «E’ l’obiettivo principale, per continuare a giocarla».
    Una licenza pluriennale è impossivile da ottenere? «Cerchiamo di meritare sul campo, l’Eurolega è in trasformazione e adesso non si riesce a vedere tanto oltre. Poi abbiamo un altro grande obiettivo, lo scudetto femminile. Non vuol dire che non penseremo al campionato degli uomini o alla Coppa Italia. Squadra e staff sono costruite per vincere». Qualcuno dice che Zanetti sia deluso dal basket e a breve potrebbe uscire. E’ così? «Il finale della stagione scorsa, e alcune cose inopportune che non commentiamo di questo inizio stagione, non hanno fatto bene. Ma gli investimenti per migliorare la squadra dimostrano quanto il presidente Zanetti creda nel futuro del club. Però questo sistema senza ricavi deve evolversi e cambiare. Sponsor e biglietti restano le uniche fonti, gli azionisti sono costretti a sforzi non ripagati da visibilità televisiva o penetrazione nei mercati internazionali». E l’Eurolega? «Vedremo come andrà. Per partecipare in modo competitivo bisogna aumentare gli investimenti di quattro volte rispetto a quelli che saranno i maggiori ricavi. Al prestigio non corrisponde quindi un equilibrio economico. Bisogna evolversi sia in Italia che in Europa, sarà questo a determinare quanto un imprenditore come Zanetti continui o meno a investire. Peraltro arriviamo al massimo livello sportivo quando la situazione di famiglie e aziende è più complicata. Servono fatti nuovi. In Lega lo diciamo da due anni, con scarsi risultati. Noi staremo vicini a chi ci ha dato fiducia. Come? Agevoleremo gli abbonati, per esempio regaleremo loro la prima partita di playoff in campionato». In Eurolega la Virtus torna dopo 15 anni: cosa significa? «Una soddisfazione enorme. Zanetti nel 2017 l’aveva promesso entro cinque anni insieme alla vittoria dello scudetto. Impegni mantenuti, dando una spina dorsale al club, che oggi è esempio per molti e non solo nel basket. Poi siamo contenti per i nostri tifosi, sono di altisismo livello e meritano questo palcoscenico. Come gli oltre cento sponsor che ringraziamo e a cui diamo maggiore visibilità. Il loro ruolo è fondamentale: più ce ne sono e più si possono gestire meglio i costi per i tifosi, è una partnership anche sociale». Cosa significa aver vinto già sette trofei? «In cinque anni è un record, merito di un gruppo di lavoro molto quadrato. Abbiamo un tecnico campione d’Europa e del mondo, big tra gli uomini e le donne». Il palazzo è la prossima sfida? «Costruire un impianto costa il doppio rispetto a due anni e mezzo fa. Pandemia e crisi hanno cambiato i modelli di fruizione e stiamo rivedendo la progettualità. Non si possono fare date, ma non ci sono rallentamenti nella volontà». LEGGI TUTTO

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    Mickey è già diventato il numero 1

    BOLOGNA – La solidità del professionista, abituato a qualunque sfida, gli si legge in faccia. Jordan Mickey è un totem imperturbabile. Nemmeno un sopracciglio fuori posto mentre trascinava la Virtus a una rimonta straordinaria su Napoli, prendendosi l’area ma anche portando a spasso con la sua agilità Jacorey Williams. Tra campionato e Supercoppa, dove è stato il migliore anche nella finale contro Napoli, l’ex Zenith San Pietroburgo viaggia a 16,3 punti di media, il 66,7% da due e 2/3 dall’arco, avendo tiro da media/lunga distanza per aprire le difese avversarie. L’impressione di questo avvio di stagione è che ingaggi come il suo, e come quello di Semi Ojeleye, duo in grado di spostare fisicamente e atleticamente il livello della squadra di Sergio Scariolo sotto canestro, non ce ne siano stati tanti nell’estate del basket italiano. I due non si sono incrociati a Boston, uno arrivava ai Celtics quando l’altro andava via.l’ala-pivot di Dallas era stata scelta a fine 2015, al numero 33 del draft, dopo essere stato il miglior stoppatore del college nel suo ultimo anno NCAA con Louisiana State: 15,4 punti 9,9 rimbalzi di media in uscita da scuola. Al primo anno di college invece faceva contare oltre 100 stoppate, come era riuscito a Shaquille o’Neal. «Se stoppi un avversario, la volta dopo non vorrà più tornare in area. È quello che provo sempre a fare» spiegò. Il suo mancato utilizzo ai Celtics è stato più volte materia di discussione tra addetti ai lavori e tifosi, che avevano coniato l’hastag #freemickey, chiedendo giocasse di più.
    Dalla Nba all’Europa
    Ceduto a Miami, e free agent dopo poco (9 punti contro i Clippers il suo high) scelse la strada europea, lasciando il segno a Mosca, sponda Chimki. Dove fu richiamato dopo la mancata esplosione al Real, dove comunque con poco spazio e 16’ di impiego, in Eurolega aveva 9 punti e 4,2 rimbalzi di media. In totale nelle sue stagioni al massimo livello europeo 12,5 punti e 4,8 rimbalzi. Nell’ultima stagione a San Pietroburgo, con lo Zenith è stato eletto miglior difensore della Vtb League e anche Mvp delle finali. Chris Bosh e Taj Gibson, il loro gioco dentro-fuori, e il modo di prendere i rimbalzi di Dennis Rodman, «l’ho studiato attentamente», come modelli prediletti. Ha dato ragione a Doncic sul fatto che segnare in NBA sia più facile che in Europa e nella prima intervista bolognese, ha appena mutato espressione in un sorrisetto quando gli hanno fatto notare il pedigree difensivo: «Ma io voglio essere un giocatore importante anche in attacco quando serve». Come a Napoli: 23 punti, oltre a 5 rimbalzi e 3 assist.
    Marchio
    La difesa resta comunque un marchio di fabbrica. Papà James, pivot ed MVP negli anni 80 della Lone Star Conference, lega affiliata alla NCAA, gli ha insegnato che «se vuoi restare in campo devi curare tre aspetti: difesa, energia e rimbalzi». Domenica, dopo avere dominato a Napoli, ha sottolineato che «le partite si vincono in difesa, non in attacco».
    Fondazione
    Fuori dal campo invece lo hanno abituato ad aiutare gli altri. Ha fondato la WrightWay Builds A Future Foundation, dedicata a bambini in difficoltà e donato fondi per un progetto nelle scuole di prevenzione del crimine a Dallas, dove vivono ancora i genitori, mentre moglie e figlia l’hanno seguito a Bologna. «Le persone ci guardano e cercano una guida, in particolare i bambini. Ci vedono fare sport, quell’esempio può portarli lontano dai guai. Mostriamo ai piccoli che il crimine non è il modo di vivere». LEGGI TUTTO

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    Basket, Milano piega Brescia in volata. La Virtus Bologna vince di rimonta

    Dopo il netto successo di Reggio Emilia su Treviso nel primo match della nuova stagione, emozioni e sorprese al debutto della Lega A di Basket. L’Olimpia Milano risolve solamente nel finale il tiratissimo derby con Brescia, imponendosi 78-77, trascinata dalle decisive triple e dalle stoppate finali di un gigantesco Melli. Grande rimonta della Virtus Bologna di Scariolo, che sbanca Napoli risalendo dal -20 del primo quarto e vincendo 89-77 . Ok anche Venezia, che però ha la meglio solamente alla distanza su una coriacea Scafati, piegata 80-69 nonostante i 14 punti a testa di Rossato e Thompson. Vincono a 100 sia Verona, che piega ai supplementari Brindisi, che Pesaro, che passa nettamente a Trieste 100-87. Bel debutto per Varese, che doma Sassari 87-81. LEGGI TUTTO

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    Basket, Olimpia di misura su Brescia. Rimonta Virtus a Napoli

    Archiviato il prologo della nuova stagione con il netto successo di Reggio Emilia su Treviso, emozioni e sorprese nel primo turno della Lega A di Basket. L’Olimpia Milano risolve solamente nel finale il tiratissimo derby con Brescia, imponendosi 78-77, trascinata dalle decisive triple e dalle stoppate finali di un gigantesco Melli. Grande rimonta della Virtus Bologna di Scariolo, che sbanca Napoli risalendo dal -20 del primo quarto e vincendo 89-77. Bene anche Venezia, che ha la meglio solamente alla distanza su una coriacea Scafati, piegata 80-69 nonostante i 14 punti a testa di Rossato e Thompson. Vincono a 100 sia Verona, che piega ai supplementari Brindisi, che Pesaro, che passa nettamente a Trieste 100-87. Bel debutto per Varese, che doma Sassari 87-81. LEGGI TUTTO