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    I motivi della crisi di Hamilton e il piano Ferrari per aiutare il pilota inglese

    Proviamo ad analizzare i motivi della crisi di quest’anno di Lewis Hamilton e il piano della Scuderia Ferrari per aiutare il pilota inglese ad uscire dalla crisi.HAMILTON Lewis (gbr), Scuderia Ferrari SF-25, portrait during the Formula 1 Aramco pre-season testing 2025 of the 2025 FIA Formula One World Championship from February 26 to 28, 2025 on the Bahrain International Circuit, in Sakhir, Bahrain – Photo Antonin Vincent / DPPI – credit: @Scuderia Ferrari Press Office

    La crisi di Lewis Hamilton è sotto gli occhi di tutti. Il sette volte campione del mondo, passato alla corte di Maranello dopo dodici anni in Mercedes, non è ancora riuscito a trovare la via per ottenere un rendimento degno del suo palmares.
    Dopo cinque appuntamenti mondiali, Hamilton occupa la settima posizione nella classifica mondiale piloti, ovvero la penultima considerando i piloti dei quattro top team: McLaren, Mercedes, Ferrari e Red Bull.
    I punti complessivi sono solamente 31, sei in meno di un debuttante come Andrea Kimi Antonelli che lo ha anche sostituito in Mercedes. Salgono a 16 se li confrontiamo con quelli del compagno di squadra che, per dirla in un altro modo, ha già totalizzato il 50% in più dei punti dell’inglese.
    Al di là della vittoria nella gara Sprint in Cina – che comunque c’è stata – Hamilton, nella gara lunga, non è mai riuscito ad andare oltre il quinto posto del Bahrain.
    Quali sono i veri motivi della crisi del pilota inglese, arrivato alla corte di Maranello con l’obiettivo di riportare la Ferrari ai fasti mondiali?
    LA “FAME” E LE MOTIVAZIONI NON SON PIU’ QUELLE DI UNA VOLTA
    Hamilton, sin da bambino, è sempre stato un pilota con una “fame” e una voglia di “riscatto” superiore a molti suoi compagni di squadra e rivali. Sin dai tempi dei Kart, il gliovane pilota inglese, sentiva forte la voglia di vittoria per ricompensare il padre di tutti gli sforzi fatti per farlo correre. Il talentuoso Lewis è arrivato alle sette corono ididate, mosso sempre da questo fuoco che, forse dopo tanti successi, pare sia venuto un po’ meno.
    LA FIDUCIA IN SE STESSO
    Già negli anni scorsiquanche segnale lo avevamo cominciato ad intravedere. Il confronto per esempio con George Russell, spesso a favore di quest’ultimo, ha cominciato a insinuare qualche dubbio nella testa del campione inglese. Ora quando dice, parlando dei suoi attuali problemi ad adattarsi alla Ferrari, che sarà così per tutto l’anno, svela il lato debole delsuo carattere che implica una mancanza di fiducia in se stessi e nei propri mezzi.
    UN SUPER COMPAGNO DI SQUADRA
    Un terzo fatto che può aver contribuito alla crisi di Hamilton si può ricercare nel compagno di squadra che si trova quest’anno al suo fianco. Il Leclerc in versione 2025 è forse il miglior Leclerc di sempre e, in questo momento, è secondo solo a Max Verstappen. Se a questo uniamo il fatto che il monegasco è comunque al suo settimo anno in Ferrari, il vantaggio per quest’ultimo può essere “doppio”.
    L’ETA’ C’E’ E SI FA SENTIRE
    Attenzione, non stiamo dicendo che Hamilton sia “vecchio” ma sicuramente l’età ha un suo peso nel facilitare un rapido adattamento a un cambiamento. Lo dimostrano quest’anno i tanti giovani piloti che hanno approcciato da rookie al mondiale di Formula 1. Antonelli, Hadjar, Bearman, per citarne solo alcuni, hanno subito dimostrato di sapersi meglio adattare al cambiamento. Hamilton invece, dopo tantissimi anni nello stesso team, ha cambiato tutto: squadra, power unit, ingegneri, procedure, simulatore.

    La fame, la fiducia, il compagno, l’età. Al di là di questi quattro “aspetti”, la domanda verà è: quanta pazienza potrà avere la Ferrari? Se fosse un rookie, al giorno d’oggi Hamilton rischierebbe di essere già senza un sedile. Forse non in Ferrari ma quasi sicuramente in un team come Red Bull, dove la pazienza non è mai stata di casa.
    Scherzi a parte, a Maranello non possono nemmeno lontanamente pensare in questi termini e Fred Vasseur e i vertici Ferrari, sentito anche l’AD Benedetto Vigna, stanno preparando una task force per (ri)portare a bordo Hamilton, il più velocemente possibile, il che significa assecondare gli input dell’inglese e modificare la SF-25 secondo le sue indicazioni, anche se questo vorrà dire prendere due direzioni di sviluppo diverse, per i due piloti. Leclerc pare riesca ad adattarsi meglio e più velocemente ad una monoposto “non perfettamente bilanciata”, cosa che invece non riesce proprio a fare Hamilton. Problemi di fame a parte che ci sono e ci saranno sempre, a Maranello sono consapevoli del rischio di una duplice strada di sviluppo per la SF-25, soprattutto in un anno in cui, tra qualche mese, gli sviluppi si dovranno arrestare per pensare al profondo cambio di regolamento del 2026. LEGGI TUTTO

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    F1, Vasseur: “Dobbiamo estrarre il massimo dal pacchetto a nostra disposizione”

    Alla vigilia del Gran Premio dell’Arabia Saudita, Fred Vasseur ha parlato di come la Ferrari debba progredire costantemente per colmare il gap che ancora la separa da chi li precede in classifica.Fred Vasseur – Credits: @Scuderia Ferrari Press Office

    Dopo il Gran Premio del Giappone a Suzuka e quello del Bahrain a Sakhir, il Campionato Mondiale 2025 di Formula 1 resta in Medio Oriente per il quinto appuntamento dell’anno: il Gran Premio dell’Arabia Saudita sul circuito della Jeddah Corniche, un tracciato cittadino noto per la velocità e le sfide tecniche che presenta per piloti e squadre.
    “La prima tripletta stagionale – ha dichiarato oggi il Team Principal della Scuderia di Maranello – si conclude in Arabia Saudita, sul circuito della Jeddah, che presenta caratteristiche molto diverse sia per layout che per asfalto rispetto al Bahrain dove abbiamo corso meno di una settimana fa”.
    Tornando sul risultato di domenica scorsa, Vasseur ha aggiunto: “A Sakhir abbiamo fatto dei piccoli passi avanti in termini di competitività, sia grazie a una miglior performance della vettura che per merito di una solida prestazione di squadra in qualifica e in gara”.

    In Ferrari, si lavora per provare a colmare il gap dai più diretti avversari: “In questi pochi giorni a Maranello – ha concluso Vasseur – abbiamo continuato a lavorare intensamente sull’analisi dei dati e vogliamo affrontare la gara di Gedda con lo stesso obiettivo. Vogliamo rimanere concentrati su noi stessi, perché è il modo migliore di estrarre il massimo dal pacchetto a nostra disposizione e progredire costantemente per colmare il gap che ancora ci separa da chi ci precede in classifica. LEGGI TUTTO

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    Vasseur: “Ferrari, dobbiamo colmare il gap. Abbiamo fatto piccoli passi avanti”

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    F1, Vasseur insiste: “Prima dobbiamo ottimizzare il bilancio della SF-25”

    Fred Vasseur non ha dubbi e prima di portare i primi veri sviluppi sulla Ferrari SF-25, ritiene che la strada da seguire sia quella dell’ottimizzazione del bilanciamento dell’attuale monoposto.VASSEUR Frédéric (fra), Team Principal & General Manager of the Scuderia Ferrari, portrait during the Formula 1 Pirelli United States Grand Prix 2024, 19th round of the 2024 Formula One World Championship from October 18 to 20, 2024 on the Circuit of the Americas, in Austin, United States of America – Photo Antonin Vincent / DPPI

    La prima tripletta dell’anno vede la Formula 1 spostarsi dal Giappone al Bahrain, dove sul circuito di Sakhir va in scena il quarto appuntamento stagionale. Il Bahrain International Circuit è ormai una presenza fissa nel calendario e il Circus vi fa tappa più di una volta, dato che la pista ospita da tempo anche i test pre-campionato.
    Alla vigilia del quarto appuntamento del mondiale F1 2025, Fred Vasseur ha rilasciato alcune dichiarazioni molto importanti per puntualizzare il Ferrari pensioro: “Il fatto che la quarta gara della stagione si disputi in Bahrain ci offre la possibilità di misurare i progressi che abbiamo fatto nella gestione della SF-25 rispetto ai test di un mese e mezzo fa”.
    Con queste prime parole, il Team Principal della Scuderia di Maranello ha voluto ribadire che sarà fondamentale valutare i progressi fatti dalla SF-25, senza che altre variabili possano “influenzare” i dati a confronto.
    Vasseur ha poi anche aggiunto: “Sappiamo che ci manca ancora della prestazione per essere in grado di lottare con McLaren e crediamo che occorra fare dei passi avanti soprattutto in termini di ottimizzazione del bilancio vettura. È su questo aspetto che ci concentreremo a Sakhir, anche con il supporto di chi opera in fabbrica a Maranello”.

    Ennesima conferma del fatto che il mantra del pistaiolo Vasseur sia quello di lavorare su ciò che si ha a disposizione in questo momento, ottimizzando il bilanciamento della monoposto, vero tallone d’Achille della Ferrari SF-25.
    Infine Vasseur non smette di ricordare che la cura di tutti i dettagli possono sempre fare la differenza in un fine settimana di gara: “Dobbiamo curare nei minimi particolari tutte le fasi del weekend, consapevoli che anche solo un decimo di guadagno può significare stare davanti ad alcuni dei nostri rivali tanto al sabato in qualifica che la domenica in gara”. LEGGI TUTTO

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    F1, Vasseur: “Dopo Suzuka, avremo un’idea più chiara di dove siamo”

    Fred Vasseur, alla vigilia del Gran Premio del Giappone, non ha dubbi: “Dopo Suzuka, avremo un’idea più chiara di dove siamo”.Leclerc, Vasseur e Hamilton – Credits: Ferrari

    Il terzo appuntamento del calendario F1 2025 pare possa già essere una tappa fondamentale e quasi decisiva per la stagione della Ferrari. A farlo capire, nelle sue dichiarazioni, è stato oggi il Team Principal della Scuderia di Maranello: “In Formula 1 i dettagli sono fondamentali: dalla preparazione del weekend in fabbrica, all’esecuzione in pista adattandosi alle mutevoli condizioni che possono presentarsi in gara. Una volta che avremo messo tutto a punto, avremo un’idea più chiara di dove siamo”.
    Parlando del prossimo Gran Premio, in programma in un periodo dell’anno abbastanza inconsueto, Vasseur ha poi aggiunto: “Il circuito di Suzuka è particolarmente impegnativo per le monoposto e per i piloti, che amano la sfida rappresentata dalle sue iconiche curve. Tutta la squadra, ora più che mai, deve essere concentrata sull’obiettivo di mettere Charles e Lewis nella condizione di poter sfruttare costantemente tutto il potenziale della SF-25, dato che finora ci siamo riusciti soltanto al venerdì e in Cina nella Sprint”.
    Gp del Giappone: una curiosità su Leclerc
    150, ovvero il numero di Gran Premi disputati da Charles Leclerc (inclusa la gara del Giappone), 128 dei quali con la Scuderia Ferrari. Mancano all’appello le sfortunate gare di Monaco (2021) e di San Paolo (2023), in cui Charles non ha preso il via per problemi della sua monoposto. Il suo palmarès in Ferrari conta otto vittorie, 26 pole position, 10 giri veloci, 43 podi e 1.399 punti.

    F1, Gp del Giappone: il programma del weekend
    L’azione in pista in Giappone inizierà venerdì con la prima sessione di prove libere alle 4.30, ora italiana, seguita dalla seconda sessione alle 8.00. Sabato 5 aprile vedrà l’ultima sessione di prove libere alle ore 4.30 mentre le qualifiche saranno alle 8.00. Il Gran Premio del Giappone prenderà il via domenica 6 aprile alle 14 locali, le 7.00 in Italia, sulla distanza di 53 giri pari a 307,471 chilometri. LEGGI TUTTO

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    F1, individuati i problemi della Ferrari SF-25: si lavorerà su tre aree

    Quali sono i problemi della Ferrari SF-25? Stante i dati raccolti, a Maranello pare abbiano le idee chiare su dove e come agire per dare ai due piloti una monoposto presto vincente.Team Ferrari – credits: @Scuderia Ferrari Press Office

    Dopo le prime due gara del Calendario F1 2025, la Scuderia di Maranello è tornata in Italia per analizzare tutti i dati raccolti e provare ad indirizzare una prima correzione dei problemi riscontrati sulla Ferrari SF-25.
    Ma quali sono i reali problemi della monoposto di Charles Leclerc e Lewis Hamilton? Da quanto abbiamo appreso da fonti vicine a Maranello, gli ingegneri Ferrari concentreranno gli sforzi su tre aree precise, con l’obiettivo di massimizzare gli sviluppi in questa fase iniziale della stagione.
    1. SOSPENSIONI
    Dopo anni con uno schema sospensivo push-rod all’anteriore e pull-rod al posteriore, nel 2025 la Ferrari ha modificato la sospensione anteriore, optando così per uno schema pull-rod sia all’anteriore che al posteriore.
    La scelta, dettata da motivi aerodinamici, ha modificato i riferimenti degli ingegneri e creato anche qualche difficoltà di regolazione ai meccanici in pista, per via del diverso alloggiamento degli elementi all’interno del telaio.
    La Ferrari SF-25 con il doppio pull-rod è però l’unico team con questo schema e forse qualche domanda a Maranello avrebbero dovuto farsela! Se infatti la scelta di una geometria piuttosto che dell’altra, non ha un grosso impatto sull’efficacia sospensiva, il lavoro combinato di anteriore e posteriore può invece avere effetti sia sull’aerodinamica che sugli pneumatici.

    2. AERODINAMICA
    All’ultimo anno dell’attuale regolamento, l’aerodinamica di queste vetture ad effetto suolo non è più un segreto. Quanto detto sopra sulle sospensioni però potrebbe aver messo in difficoltà anche l’aerodinamica del fondo vettura della SF-25. Come abbiamo avuto modo di vedere a Shanghai, l’eccessiva sensibilità all’altezza da terra è un aspetto molto critico della Ferrari e la ricerca di come trovare il giusto bilanciamento aerodinamico è forse la sfida principale che può essere indirizzata nel breve periodo, con correttivi anche dei canali venturi del fondo vettura e cercando una diversa distribuzione del carico tra anteriore e posteriore.
    3. COMPRENSIONE DEGLI PNEUMATICI
    Come avviene spesso a Maranello, anche quest’anno qualcosa non è stato capito nei fondamentali delle nuove coperture Pirelli 2025 e nel lavoro combinato degli pneumatici con l’aerodinamica della monoposto. In Ferrari è ormai storica la mancanza di un team di esperti che sappiano davvero capire il rapporto fra pneumatici, aerodinamica e sospensioni.
    A Maranello dicono di avere le idee abbastanza chiare su dove e come agire per dare a Leclerc ed Hamilton una monoposto evoluta e presto vincente. Sarà però una corsa contro il tempo e contro gli sviluppi che anche gli altri team porteranno presto in pista. LEGGI TUTTO

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    Ferrari: il potenziale (forse) c’è, ma l’avversario potrebbe essere il tempo

    Dietro questo deludente inizio di stagione della Rossa, l’unica certezza è che nessuno sembra davvero capire cosa stia accadendo. La Ferrari appare ancora come una vettura difficile da interpretare, e questa sensazione emerge chiaramente anche dall’instabilità delle dichiarazioni dei piloti nelle varie interviste post sessione. Tuttavia, questa incertezza potrebbe anche nascondere una buona notizia.16 LECLERC Charles (mco), Scuderia Ferrari SF-25, action during the Formula 1 Louis Vuitton Australian Grand Prix 2025, 1st round of the 2025 FIA Formula One World Championship from March 14 to 16, 2025 on the Albert Park Grand Prix Circuit, in Melbourne, Australia – Photo Antonin Vincent / DPPI – credit: @Scuderia Ferrari Press OfficeIL BILANCIO
    Dopo due gare, il bilancio della Rossa è a dir poco imbarazzante, specie dopo aver investito un inverno – come di consueto – in proclami roboanti. I punti in classifica sono 17, divisi abbastanza equamente tra i piloti, 9 Hamilton e 8 Leclerc. Stiamo parlando di un bottino pari a quello della Williams, proprio quella scuderia alla quale Sainz, dopo essere stato esiliato dal Cavallino, si è accasato sbuffando. L’unico lampo intravisto in questo inizio stagione è arrivato tra il venerdì e il sabato di Shanghai, con quella Sprint prima arpionata in qualifica e poi dominata in gara da Lewis Hamilton. Una parentesi che, dopo la gara della domenica, sembra lontana anni luce, ma che comunque non va affatto sottovalutata nell’analisi di una SF-25, che ad oggi appare come un oggetto misterioso del paddock.
    I PILOTI
    L’umore dei piloti, durante le interviste al termine delle varie sessioni, ha dato una percezione di forte divergenza. Se Lewis ha passato la prima parte del weekend con il sorriso: “la macchina ha preso vita sin dal primo giro“, una macchina con cui ha dominato la Sprint, chiusa a quasi 7 secondi da Oscar Piastri. Leclerc si è lamentato sin da subito della difficoltà di guida della SF-25 e di un feeling che non è mai sbocciato, se non domenica. Ha fatto specie infatti ascoltare le sue parole nel post gara, dove il monegasco ha dichiarato: “Il passo c’era, senza il danno subito al primo giro avremmo potuto lottare per la vittoria“. Una versione confermata anche dal Team Principal Fred Vasseur, un altro che nel post Sprint aveva cercato di smorzare gli animi, nonostante la super prestazione della Rossa.

    Insomma in Ferrari c’è una grande confusione e soprattutto un grande lavoro da fare. In particolare tra le mura di Maranello, dove evidentemente non si sono colti i possibili problemi di gioventù di una vettura che – come dichiarato dallo stesso Vasseur – ha vissuto nel corso di questo inverno una vera e propria rivoluzione tecnica. Proprio da questa confusione si coglie la sensazione che questa vettura non sia poi così male a livello di potenziale, tuttavia sarà fondamentale estrarlo già a partire da Suzuka, perché qualora non si trovasse performance nelle prossime gare, il progetto SF-25 rischierebbe un prematuro abbandono di fronte a la necessità di sviluppare il progetto 2026, anno in cui cambierà il regolamento tecnico. LEGGI TUTTO

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    “Hamilton? Dobbiamo capire…”: i dubbi di Vasseur sulla gara del pilota Ferrari

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