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    NCAA maschile: derby californiano per il titolo tra UCLA e Long Beach

    Sarà la finale più attesa e spettacolare a chiudere il campionato di Division I della NCAA maschile: nella notte italiana tra sabato 4 e domenica 5 maggio, alla Walter Pyramid, si affronteranno per il titolo i padroni di casa di Long Beach, testa di serie numero 2, e i campioni uscenti di UCLA, numero 1 del seeding. Si rinnova così un duello tutto californiano vissuto per la prima volta nella storica edizione d’apertura del campionato, nel 1970, e poi nuovamente nel 2018: il bilancio è di una vittoria a testa. UCLA, tornata al successo nel 2023 dopo un digiuno di 17 anni, è di gran lunga la formazione più titolata della Division I con 20 successi, mentre Long Beach ha vinto “solo” tre volte, ma le ultime affermazioni sono più recenti (2018 e 2019).

    Nei quarti di finale UCLA, allenata dal CT della nazionale maschile John Speraw, ha disposto facilmente di Fort Valley, superata con un netto 3-0 (25-14, 25-15, 25-15); ben altre le difficoltà incontrate in semifinale contro Irvine, che si è arresa soltanto sul 3-2 (22-25, 25-20, 25-16, 18-25, 15-12) dopo avere a sua volta battuto per 3-0 Penn State. Percorso identico per Long Beach, che prima ha trionfato per 3-0 su Belmont Abbey (25-18, 25-14, 25-11) e poi ha avuto bisogno di una grande rimonta dallo 0-2 per aver ragione al tie break di Grand Canyon (24-26, 26-28, 25-18, 25-23, 15-10), che aveva eliminato Ohio State in tre set.

    (fonte: NCAA) LEGGI TUTTO

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    NAIA: Grand Wiev di Leonardo Annichini al quarto posto nel ranking

    Fasi decisive per i campionati universitari maschili negli USA: mentre la lega NJCAA degli Junior College si prepara a iniziare per il secondo anno la fase nazionale, il campionato della lega NAIA si avvicina alla conclusione delle ultime partite di regular season.

    Al quarto posto del ranking nazionale NAIA, con soli quattro incontri persi nel campionato di Conference, troviamo la Grand View University di Leonardo Annichini. Una delle loro sconfitte è stata proprio contro la Park University, ottava nel ranking, del centrale Alessandro Tolin e del secondo allenatore Luciano Bucci. Entrambe le squadre saranno protagoniste nelle finali dell’Heart of America Conference Tournament, che inizieranno sabato 13 aprile.

    A sua volta, dopo un esordio altalenante, Alessandro Gianotti con i Cougars di Saint Xavier University è attualmente al decimo posto nel ranking nazionale, con un record di 9 vittorie consecutive e 0 sconfitte in regular season. Alessandro ha deciso di trasferirsi a Chicago dopo due anni alla BYU, un’università rinomata della NCAA Division I, per disputare il suo terzo anno, la “junior season”, in un team molto internazionale che non nasconde importanti ambizioni.

    Rimanendo sempre nella Windy City, la Roosvelt University di Michele Bascapè e Andrea Di Paola è uscita sconfitta per 3-0 dal derby italiano contro Saint Xavier, riuscendo però poi ad imporsi con lo stesso risultato contro il palleggiatore veneto Daniel Cogo e la sua Midway University. Intanto David Barcan, con Life University (Marietta, GA), chiude la stagione con 20 vittorie e 10 sconfitte e si prepara alle Finali dell’Appalachian Athletic Conference, che inizieranno il 18 aprile. David è diventato il terzo leader in ace della sua università con 58 ace, nonostante sia solo al suo secondo anno negli Stati Uniti.

    Infine, per quanto riguarda i Junior College, i Monroe Mustangs (New Rochelle, NY) di Gabriele Cantrell hanno vinto il primo storico Region 15 Men’s volleyball Championship, con un record di 26 vittorie e 5 sconfitte, guadagnandosi un posto al NJCAA Men’s Volleyball National Invitantional. Affronteranno Nassau Community College, la stessa squadra contro cui hanno vinto la finale regionale, il 12 aprile per la prima fase del torneo. Cantrell è stato selezionato come membro del NJCAA Region 15 Men’s Volleyball Sportsmanship Team, grazie alla sua energia, etica lavorativa e sportività dimostrate verso la propria squadra e gli avversari. LEGGI TUTTO

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    Merritt Beason, stella di Nebraska: “Bello essere parte di un’evoluzione del ruolo di opposta”

    Pur non avendo le prerogative di avanguardia dal punto di vista tecnico-tattico, il campionato NCAA femminile fornisce sempre dei buoni motivi per essere seguito. Un po’ perché è il primo banco di prova per le giocatrici del Team USA del futuro, e la loro evoluzione attira molto interesse; un po’ per la grande tradizione all’interno di ogni ateneo, con i suoi miti e le sue peculiarità; un po’ perché sì, la pallavolo non sarà al livello di quella dei campionati professionistici, ma di sicuro è intensa ed emozionante. Senza contare che l’atmosfera dentro e fuori dal campo è unica.

    Perciò, abbiamo deciso di portarvi alla scoperta di una delle grandi protagoniste della fall season 2023: l’opposta Merritt Beason, che con le Nebraska Huskers si è guadagnata la luce dei riflettori grazie a prestazioni da urlo, riconoscimenti degni di nota (All-America First Team, Region Player of the Year, All-Region Team, All-Big Ten First Team) e numeri da leader.

    Foto Nebraska Huskers

    Merritt, per cominciare raccontaci qualcosa di te e di come ti sei appassionata alla pallavolo.

    “Mi chiamo Merritt Beason e sono originaria di una piccola città dell’Alabama chiamata Gardendale. Nel sud degli Stati Uniti il football è lo sport più popolare e tutto ruota intorno ad esso. Così, arrivata in prima media, dopo aver smesso di praticare ginnastica artistica perché ero diventata troppo alta, mi sono ritrovata a scegliere quale percorso sportivo intraprendere. Ero indecisa se diventare una cheerleader o fare qualcos’altro. Nel frattempo, ero venuta a sapere che un’amica di famiglia della mia età giocava a pallavolo e aveva preso parte a qualche piccolo torneo. Ne abbiamo parlato con lei e alla fine ho deciso di iscrivermi a un campionato per ragazzine. È così che è iniziato il mio percorso pallavolistico“.

    Dagli inizi in Alabama al college. Come mai dopo due solide stagioni con le Florida Gators hai deciso di trasferirti in Nebraska? Quali erano le altre opzioni?

    “Quando ero nel cosiddetto ‘transfer portal’, le mie prime tre opzioni erano Nebraska, Wisconsin e Auburn. Ovviamente Nebraska e Wisconsin offrivano cose diverse rispetto ad Auburn, ma erano anche più distanti da casa. Trovavo interessanti tutti e tre le possibilità e penso che sarei stata felice allo stesso modo se fossi finita altrove; alla fine, però, ho scelto la University of Nebraska perché non appena sono entrata nel campus mi sono sentita a casa. Poi Lincoln mi ricorda molto Birmingham, che è la città principale più vicina a Gardendale: anche questa somiglianza mi ha fatto sentire come a casa.

    Inoltre, in precedenza ero stata in nazionale con Lexi (Rodriguez, n.d.r.) e Bekka (Allick, n.d.r.) e avevo avuto l’occasione di vedere come giocavano, come facevano squadra e quanto erano motivate; in questo modo mi ero fatta un’idea più precisa di come fosse il programma. Siccome era una decisione importante, poi ho avuto un colloquio con coach Cook e il suo staff. Quando hanno espresso chiaramente che si sarebbero presi cura di me più come persona che come atleta, ho capito che Nebraska sarebbe stata la scelta migliore“.

    Dopo aver vinto la Big Ten Conference, Nebraska si è dovuta arrendere nella finale del campionato NCAA contro le Texas Longhorns. Ci racconti com’è andata la fall season 2023?

    “Senza dubbio la stagione 2023 è stata speciale e credo che a renderla tale sia stata soprattutto la forza del gruppo. Quando 14 ragazze formano una squadra, può succedere di imbattersi in diverse problematiche, ma alla fine ognuna di noi ha sempre voluto il meglio per le persone che aveva accanto: l’altruismo è proprio la caratteristica che ha portato in alto questa squadra. Ovviamente sapevamo di essere forti, ma non avremmo mai immaginato di poter essere così brave. Dunque, per noi all’inizio è stato fondamentale incentivare la chimica del gruppo, lavorare sodo ogni giorno e coltivare il desiderio di spingerci il più lontano possibile. Una volta che la stagione è entrata nel vivo, ci siamo rese conto di essere una buona squadra, e questa cosa ci ha motivato ancora di più, alimentando la nostra curiosità riguardo al percorso che potevamo fare insieme“.

    Foto Nebraska Huskers

    In che modo la prima stagione in Nebraska ha contribuito alla tua crescita?

    “Penso che siano migliorati molti aspetti del mio gioco. Una crescita che non si limita alle abilità ma che riguarda anche la capacità di divertirsi in campo. Mai come in questa stagione in Nebraska sono riuscita a divertirmi giocando a pallavolo, e questo per me è molto significativo. Inoltre, mi hanno aiutato a crescere come persona e come leader“.

    Durante l’ultima stagione hai preso parte al “Volleyball Day”, un momento che ha scritto la storia dello sport femminile a livello mondiale: erano ben 92.003 gli spettatori presenti (battuto ogni record) alla vostra partita contro Omaha. Che esperienza è stata?

    “È stato fantastico! Sono passati più di 5 mesi e ancora faccio fatica a esprimere a parole quello che ho vissuto. Penso che sia stato speciale, quasi surreale, per noi essere protagoniste di un evento così importante per lo sport femminile. Tante ragazzine ci hanno seguito e hanno pensato: ‘Anche noi possiamo farlo; anche noi potremmo essere lì un giorno’. Un evento come il ‘Volleyball Day’ ha dunque un significato più profondo. E credo che lo sport femminile non avrebbe potuto chiedere di meglio“.

    Amie Just (giornalista del Lincoln Journal Star) ha detto di te: “È impossibile immaginare questa squadra senza Beason. Lei è il collante che tiene insieme le Huskers”. Cosa pensi di aver dato a Nebraska quest’anno?

    “Penso di aver disputato una buona stagione, ma so bene di non aver ancora espresso tutto il mio potenziale. Ne ho parlato con l’allenatore proprio in questi giorni. Ci sono diverse cose su cui voglio lavorare e tanti aspetti del mio gioco che posso migliorare. Questa off-season e il prossimo campionato saranno importanti per me, soprattutto per vedere in quali aspetti riuscirò a crescere ulteriormente e dove riuscirò ad apportare piccoli cambiamenti che possono alzare il livello del mio gioco.

    Riguardo all’ultima stagione, ho messo a disposizione della squadra il mio bagaglio di conoscenze pallavolistiche e la mia leadership, e come ho detto in precedenza mi sono focalizzata sulle relazioni. Ero consapevole che, se fossi riuscita a creare legami solidi con le compagne e capire fino in fondo coloro che stavano al mio fianco, avrei potuto tirare fuori il meglio dall’intera squadra. Ovviamente questo meccanismo vale anche nei miei confronti. Dunque, nell’ultima stagione ho cercato di capire come lavorano le mie compagne, di cosa hanno bisogno da me in determinate situazioni e come possiamo lavorare insieme. Ho rivolto il mio focus su tutte queste cose“.

    Come ti descriveresti come opposta? C’è qualche giocatrice professionista che ammiri o a cui pensi di assomigliare?

    “Quando era più piccola mio padre era solito accostarmi a Jacqueline Quade, ex schiacciatrice di Illinois. Tuttavia, colei che ammiro di più è Jordan Thompson: per me è sempre un piacere vederla giocare e rappresenta un punto di riferimento importante per chi ricopre il mio ruolo in campo. Penso che sia speciale, soprattutto a livello universitario, per un opposto saper giocare in ogni rotazione con grande versatilità. e che nella pallavolo femminile questo aspetto del gioco si stia evolvendo. Al liceo non giocavo da opposta, quindi ho dovuto trovare un modo per apprezzare questo ruolo e, una volta superata la fase di apprendistato legata al fatto di essere destrorsa, ho imparato ad amarlo. È bello essere parte di questo processo di evoluzione del ruolo di opposto“.

    Foto Nebraska Huskers

    Qual è il miglior consiglio che hai ricevuto da una leggenda del coaching NCAA come John Cook e dal suo staff (formato da Jaylen Reyes, Kelly Hunter e Jordan Larson)?

    “Sicuramente ho ricevuto un sacco di consigli e insegnamenti nell’ultima stagione, ma in generale penso che i più importanti riguardano come essere una buona compagna di squadra e una grande leader, cosa posso fare nei momenti positivi e in quelli negativi, e quali sono le piccole cose che favoriscono la crescita del team“.

    La filosofia di coach Cook può essere riassunta dall’espressione “Dream Big” (sogna in grande). Dunque, ti chiedo: quali sono i tuoi sogni per il futuro?

    “Sto ancora cercando di capire bene cosa fare. Ci sono un sacco di sogni e obiettivi diversi che sto cercando di perseguire. Il mio desiderio è di giocare da professionista. Non so ancora per quanto tempo, ma sicuramente è qualcosa a cui aspiro e non vedo l’ora di scoprire quali porte si apriranno per me da questo punto di vista. Successivamente mi piacerebbe fare qualcosa nell’ambito della pallavolo: ho già in mente qualche progetto che può aiutare questo sport a crescere nel sud degli Stati Uniti, in particolare in Alabama“.

    Quando un giorno smetterai di giocare e guarderai la tua carriera in retrospettiva, per cosa vorresti essere ricordata?

    “Non ho dubbi sulla risposta a questa domanda. Non voglio essere ricordata per i premi che ho vinto, per quanto punti ho messo a segno o cose del genere. Per me la priorità è sempre stata quella di mostrare che tipo di persona e compagna di squadra sono. Perciò, spero che il giorno in cui appenderò le ginocchiere al chiodo potrò guardarmi indietro e vedere che effettivamente sono riuscita ad avere un impatto – più o meno grande – sulle mie compagne. È per questo che vorrei essere ricordata. Ritengo che l’aspetto relazionale sia molto più importante dei premi e dei trofei vinti“.

    di Alessandro Garotta LEGGI TUTTO

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    NAIA maschile: Tolin, Bascapè e Bucci fanno festa con Park University

    Grande festa per Alessandro Tolin, Michele Bascapè e coach Luciano Bucci nel campionato universitario USA. Park University, la numero 3 del ranking nazionale NAIA, si è laureata per la prima volta campionessa della Heart of America Athletic Conference: un gran risultato, tenuto conto che Park è entrata a far parte di questa conference solo nel 2021.

    I Pirates (record 25-1) e la Grand View (19-8) di Gioele Iacono, priva di Leonardo Annichini a cui auguriamo un pronto recupero, hanno dato grandissimo spettacolo sabato scorso. Iacono e compagni non hanno di certo ceduto senza lottare, come si nota dal 3-1 finale con parziali che mostrano una partita altamente equilibrata e di qualità (27-25, 30-28, 21-25, 25-22). Non a caso i Vikings erano detentori degli ultimi due titoli della conference, oltre che campioni in carica del titolo nazionale. Una finale che dimostra anche quanto gli studenti-atleti italiani stiano incidendo nel campionato italiano.

    Si ferma in semifinale il cammino della Missouri Baptist University (record 21-8), guidata dal regista Francesco Michielini. Dopo una vittoria al primo turno su Mount Mercy, la corsa nel torneo Heart Conference della Missouri Baptist si è conclusa proprio contro la Park University. Gli Spartans hanno dimostrato grande personalità rubando un set alla testa di serie della conference, ma Tolin e Bascapè hanno vinto il derby italiano per 1-3 (21-25, 25-21, 18-25, 15-25).

    Uno stop difficile da digerire quello della Life University (record 10-12) di David Barcan, che si vede sfuggire di mano un match combattuto punto a punto. St. Andrews (record 11-10) si aggiudica la partita e prosegue la corsa nel AAC Tournament. Finale amaro anche per il padovano Daniel Cogo e la sua Midway University (6-13): gli Eagles perdono i quarti di finale della Mid-South Conference contro la Thomas More (13-12) per 3-0.

    Per entrambi i giocatori è stata però una stagione ricca di soddisfazioni personali: Daniel è stato nominato nella Mid South Academic All-Conference, riconoscimento per gli student-atleti con il miglior rendimento scolastico, e nel Second Team All Conference, mentre David, alla sua prima stagione oltroceano, è stato inserito nel Second Team dell’Appalachian Athletic Conference. LEGGI TUTTO

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    NCAA femminile: Anna Pelloia scala la classifica con Loyola

    Di Redazione

    La Florida International University migliora il suo record complessivo nel campionato NCAA di Beach Volley femminile, portandolo a 6-2 grazie alle vittorie nel Sailfish Tri-Match contro Palm Beach Atlantic University per 3-2, e Florida Southern College (5-0). Giada Bianchi e Alice Pratesi hanno perso il loro dual 21-13, 16-21, 15-11, mentre Rachele Mancinelli e Milica Vukobrat sono uscite vittoriose per 21-14, 21-17. Nonostante gli ottimi risultati conseguiti, la classifica settimanale della NCAA non premia la FIU e la lascia in quattordicesima posizione.

    Ma la grande novità di questa settimana è l’esordio della University of Texas nel mondo del beach volley americano. Fresche di titolo nazionale indoor, le Texas Longhorns dell’ormai leggendario Jerritt Elliott hanno mosso i primi passi sulla sabbia in occasione della Queens Cup, organizzata da Hawaii (#9 del ranking NCAA). Texas ha chiuso il torneo con 5 sconfitte, ma siamo solo all’inizio e siamo sicuri che nei prossimi anni questo team diventerà protagonista del campionato NCAA anche sulla sabbia.

    Continua il trend positivo invece per USC (University of Southern California, #2), che batte facilmente Stanford per 5 duals a 0. Qualche giorno prime le “Women of Troy” hanno avuto la meglio su Long Beach State University (#13) per 4-1. La scalata della classifica nazionale prosegue al meglio anche per la Loyola Marymount University di Anna Pelloia, che sale di tre posizioni, diventando così la numero 5 del ranking nazionale.

    Stagione iniziata con il piede sbagliato per la Stetson University (record 7-5, #16), che tuttavia riesce ad aggiustare il tiro e a portare a casa due vittorie di fila questo weekend. Giocatrice di punta delle Hatters è sicuramente la italo-brasiliana Carolina Ferraris, protagonista anche del Campionato Italiano Assoluto nelle scorse stagioni. LEGGI TUTTO

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    NCAA femminile: Rachele Mancinelli trascina la FIU. Texas in vetta a sorpresa

    Di Redazione

    Sulle sabbie statunitensi del campionato NCAA di Beach Volley femminile la settimana è iniziata con il primo premio individuale della stagione assegnato all’italiana Rachele Mancinelli. La giocatrice umbra si è aggiudicata, assieme alla serba Milica Vukobrat, il premio di Conference USA Pair of the Week grazie ai risultati della settimana precedente. La Florida International University (3-2, 0-0 C-USA) di Mancinelli, Bianchi e Pratesi si è imposta poi anche su Texas A&M-CC (2-2, 1-0 SLC) per 4 vittorie a 1. Nonostante il trend positivo, a FIU viene assegnato solamente il quindicesimo posto nel ranking nazionale, dietro alle rivali Stetson (#12) e Florida Atlantic (#13).

    Bene anche la Loyola Marymount University (#8) di Anna Pelloia, che ha strappato la quarta vittoria. Le Lions hanno avuto la meglio su Concordia University per 5-0 e sulla Houston Christian University per 4-1. La LMU tornerà sulla sabbia casalinga l’11 e il 12 marzo e se la vedrà con Stanford (#7), Florida Atlantic, Grand Canyon (#6) e Concordia.

    Il risultato più clamoroso lo sigilla la TCU (Texas Christian University), che batte nettamente Florida State (#4) e sale al primo posto della classifica NCAA soprattutto grazie al duo Alvarez-Moreno. Questa coppia sta diventando la bandiera del Beach Volley spagnolo soprattutto dopo il quarto posto ottenuto agli scorsi Europei di Monaco. Le vittorie del torneo svoltosi a Tampa rappresentano un risultato storico non solo per questa università, ma per tutto il Beach Volley americano, in quanto una squadra non californiana raggiunge la vetta della classifica. Saprà TCU mantenere questa posizione?

    La lotta per il dominio, californiano, invece, se la porta a casa la USC (University of Southern California), testa di serie numero 2, che non sbaglia il derby contro UCLA (University of California), #3, in un duals al cardiopalma, vinto per 3-2. Bilancio positivo anche per la LSU (Louisiana State University) che sale al quarto posto della classifica generale assieme a Florida State, GCU (Grand Canyon University) e Hawaii. LEGGI TUTTO

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    NAIA maschile: Daniel Cogo vola con la Midway University

    Di Redazione

    In pieno svolgimento la stagione universitaria maschile negli USA: anche il campionato NAIA maschile sta entrando nel vivo e vede diversi giocatori italiani protagonisti con prestazioni di livello.

    Un sinonimo di certezza è senz’altro Daniel Cogo: il palleggiatore padovano della Midway University (record 3-1) si aggiudica infatti il premio di Setter of the Week della Mid-South Conference, il secondo della sua carriera. Gli Eagles hanno iniziato la season nel migliore dei modi, battendo per 3-0 Kentucky State (record 0-6), Culver-Stockton (record 0-2), e Milligan University (record 1-3). Cogo si dimostra solido non solo come regista, ma anche come difensore e attaccante, realizzando ben 17 digs e 7 attacchi vincenti. La striscia vincente si è interrotta nel weekend con la prima sconfitta stagionale contro Lourdes University.

    Ottimo inizio di stagione anche per Alessandro Tolin e Michele Bascapè. La Park University (record 5-0), attualmente numero 8 del ranking nazionale NAIA, ha dominato sulla Graceland University (record 0-3) imponendosi per 3-0 (25-14, 25-11, 25-20). Graceland e Park sono stati i primi nell’Heart of America Athletic Conference a giocare una partita del proprio girone in tutto il campionato. A seguire il team di Park si è imposto con punteggio netto contro William Penn University e Clarke University e nel weekend ha sconfitto anche Mount Mercy University (3-1).Un inizio di stagione promettente per coach Bucci e i suoi atleti, che si piazzano subito in testa alla classifica.

    Sei vittorie e una sconfitta per la Grand View University di Gioele Iacono. Dopo aver vinto per due volte consecutive il titolo di National Champions, Iacono e compagni aprono questa season subito con una vittoria netta contro la Lourdes University. I Vikings hanno poi subito uno stop contro la numero 11 del ranking nazionale, la Masters University (record 2-0), che si è portata a casa un match a senso unico. Questi i parziali: 25-22, 25-19, 25-21. 

    Gioele e la sua squadra si sono riscattati il giorno successivo, vincendo contro Indiana Institute of Technology (no. 7) per 3 set a 0. Stessa sorte e stesso parziale toccano a Graceland University, che subisce il gioco frizzante dei Vikings. Match combattutissimo invece quello contro Missouri Baptist University, chiuso sul 3-1 (25-21, 29-27, 21-25, 25-15). Infine, nello scorso weekend, la GVU è riuscita ad imporsi anche contro la University of Health Sciences and Pharmacy in St. Louis in tre set.

    Ottimo inizio di stagione per un altro italiano: il regista Francesco Michielini della Missouri Baptist (record 2-1) ha dato un grosso contributo nella seconda vittoria stagionale del suo college. Dopo aver superato Ottawa University (record 1-3) senza troppa fatica, Missouri ha dominato la partita giocatasi contro il Culver-Stockton College (record 0-4) e terminata 3-0. Dopo la battuta d’arresto contro Grand View gli Spartans non si perdono d’animo e sfoderano una grande prestazione imponendosi 3-2 il 3 febbraio contro William Penn University, al numero 5 del ranking nazionale NAIA (26-28, 22-25, 25-23, 25-17, 15-13). LEGGI TUTTO

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    NCAA maschile: buon inizio per Alessandro Gianotti con la BYU

    Di Redazione

    Dopo la conclusione dei campionati universitari femminili, negli USA è arrivato finalmente il turno della tanto attesa NCAA maschile, che vede scontrarsi i migliori college americani in quella che viene chiamata spring season (periodo compreso tra gennaio e aprile). Vedremo se le anticipazioni dei diversi campionati verranno confermate o ci saranno delle sorprese nel movimento maschile che, negli ultimi anni, sta mostrando una crescita costante, con nuovi programmi e nuove squadre universitarie al via in ogni stagione.

    La Universty of Hawai’i, eterna favorita nel panorama della pallavolo maschile statunitense e campionessa in carica della Division I-II, dovrà difendere il titolo dalle agguerrite UCLA, Long Beach State e Penn State. La BYU (Brigham Young University) saprà impensierire le favorite dopo la partenza di Davide Gardini, rientrato in Italia alla conclusione del suo brillante percorso accademico e sportivo oltreoceano? Alessandro Gianotti e compagni hanno inaugurato la stagione con due vittorie consecutive, se son rose…

    Ai blocchi di partenza in Division I c’è anche Matteo Salvador, che ha raggiunto in agosto il connazionale Lorenzo Bertozzi a California State University-Northridge: dopo le prime due sconfitte per 3-0 contro le prime della classe (UCLA e University of Southern California), i Matadors hanno collezionato 3 vittorie consecutive contro Lincoln Memorial University (3-0), Cal Lutheran University (3-0) e The Master’s University (3-1).

    Michele Bascapè, transfer da American International College, ha a sua volta raggiunto il connazionale Alessandro Tolin alla Park University, che si trova al numero 8 del ranking nazionale della lega NAIA. Anche Luciano Bucci, dopo un fantastico percorso a Park University, continuerà a dare il suo contributo alla sua squadra come assistente allenatore, mentre studia per ottenere un Master’s degree. Primo match della stagione il 26 gennaio contro Westcliff University.

    Sfortunatamente Leonardo Annichini di Grand View University non potrà difendere il titolo di campione nazionale NAIA a causa di un infortunio che lo terrà fuori dai campi per qualche mese. Resta la speranza, comunque, che il suo compagno di squadra Gioele Iacono riesca in questa impresa: anche per lui il primo match ufficiale della stagione è previsto per il 26 gennaio, così come per Daniel Cogo, palleggiatore di Midway University, alla sua terza stagione negli States. LEGGI TUTTO