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    Gp Las Vegas F1 2024, le pagelle: Verstappen entre nella storia. E’ guerra in casa Ferrari

    Leclerc – credit:s @Scuderia Ferrari Press Office

    Così come nel 2023, anche quest’anno la Strip regala emozioni e grandi duelli in pista. E in maniera tanto inaspettata quanto meritata, a fare la voce grossa è la Mercedes, che confeziona una doppietta d’altri tempi con George Russell e Lewis Hamilton. Ma la copertina di giornata va tutta a Max Verstappen, che con il 5° posto finale conquista il suo quarto mondiale consecutivo, nonostante l’ennesimo weekend anonimo di una Red Bull tenuta a galla solo dal suo fenomeno. Ferrari in chiaroscuro: 3° e 4° posto per Sainz e Leclerc, punti recuperati sulla McLaren (non pervenuta). Ma con polemiche atroci tra i due piloti, con il monegasco furioso con il compagno di squadra. Ancora un fine settimana da dimenticare per Perez e un’Aston Martin sempre più in caduta libera. Questo e molto altro nelle pagelle del Gran Premio di Las Vegas.
    VOTO 10 E LODE A VERSTAPPEN, CAMPIONE E LEGGENDA
    Intorno a sé va tutto a rotoli, tra un team sempre più nel pallone e un compagno di scuderia umiliato in continuazione. Ma questo, Max Verstappen, lo ignora totalmente, e si laurea campione del mondo per la quarta volta consecutiva. Il titolo ottenuto sulle strade di Las Vegas lo issa tra le vette del motorsport, al fianco di nomi illustri come Prost e Vettel. Al termine dell’ennesimo weekend nero per la Red Bull, salvata solo dal suo fuoriclasse. Che, anche senza uno straccio di macchina, dimostra di essere ormai una leggenda vivente della Formula 1.
    VOTO 9 A RUSSELL, IL DOMINATORE ASSOLUTO
    Alzi la mano chi si aspettava un dominio di George Russell e della Mercedes alla vigilia del Gran Premio di Las Vegas. Risposta: probabilmente nessuno. Eppure, sin dal venerdì si intuisce che può essere la volta buona. Il capolavoro di George si confeziona tra il sabato e i primi giri della domenica: prima la pole strappata a Carlos Sainz per pochi centesimi, poi la strenua difesa su Charles Leclerc nelle prime tornate di corsa. Da lì in poi, è una cavalcata solitaria e dominante fino alla bandiera a scacchi, che lo riporta sul gradino più alto del podio. Chapeau.
    VOTO 8 A HAMILTON, CHE SENZA L’ERRORE NEL Q3…
    Nel metro di giudizio su Lewis Hamilton prevale la rimonta da vecchi tempi in gara sull’ennesima, sciagurata qualifica di questa stagione. Perché se il sette volte campione del mondo non si è giocato la vittoria, oggi, è solo per colpa dei suoi errori nel Q3, che l’hanno relegato a una triste decima posizione in griglia. Da cui rimonta furiosamente nel corso della gara, a suon di sorpassi e giri veloci. Nell’ultimo stint prova persino il recupero da fantascienza sul compagno di squadra, ma la distanza era davvero troppa. Poco male, però: Lewis di birra ne ha ancora. E intanto Maranello prende nota.
    VOTO 7 A GASLY, UNA DOLCE ILLUSIONE
    La sua gara dura pochi giri, a causa della rottura del motore su cui si infrangono speranze e sogni di un’altra domenica di gloria, dopo il podio del Brasile. Ma Pierre Gasly si è comunque ritagliato un ruolo da protagonista a Las Vegas, grazie al miracolo confezionato in qualifica. Un 3° posto frutto della sua sola bravura, senza fattori esterni a favorire un exploit del genere. A dimostrazione delle sue qualità indiscusse, che meriterebbero un mezzo alla sua altezza. Cosa che, purtroppo per lui, l’Alpine questa domenica non lo è stato.
    VOTO 6 ALLA FERRARI, GUERRA E RIMPIANTI
    Le speranze della vigilia in casa Ferrari, alimentate da un buon risultato in qualifica, si sono parzialmente infrante contro la Strip di Las Vegas. Vero, dietro l’exploit della Mercedes troviamo un 3° e 4° posto tutto rosso, che si traduce in 12 punti recuperati sulla McLaren, ora a -24 nella classifica costruttori. Ma il bicchiere è comunque mezzo vuoto, sia perché l’auspicio era quello di un bottino maggiore con cui tornare dagli USA (in vista della probabile sofferenza in Qatar), e soprattutto per l’ennesimo duello fratricida tra Leclerc e Sainz (con polemiche furiose del monegasco nel postgara), che potrebbe aver sancito la loro rottura definitiva. Proprio nel momento decisivo della stagione. L’auspicio è che la rabbia di oggi non diventi il rimpianto di domani.
    VOTO 5 ALLA MCLAREN, ANONIMA SULLA STRIP
    Un weekend così anonimo per la McLaren non si vedeva da tanto tempo. Nonostante un venerdì promettente, dal sabato in poi i papaya escono di scena, incapaci di stare al passo dei rivali. Nonostante questo, però, la perdita di punti nei confronti della Ferrari è abbastanza limitata, anche grazie all’exploit della Mercedes. L’unico aspetto positivo con cui volare da Las Vegas al Qatar, dove il team capitanato da Andrea Stella avrà il primo match point per chiudere il mondiale costruttori. Per riassaporare una gioia che manca da 16 anni.

    VOTO 4 A PEREZ, L’AGONIA VICINA ALLA FINE
    Ancora una volta, il vero volto della Red Bull è quello triste e umiliato di Checo. Anche a Las Vegas il messicano deve subire l’onta dell’eliminazione nel Q1, per la sesta volta (!) in questa stagione. Una triste consuetudine che, francamente, non si capisce come possa essere tollerata almeno per un altro anno in quel di Milton Keynes. In gara rimedia (molto parzialmente) con una rimonta fino al 10° posto e uno splendido doppio sorpasso su Magnussen e Lawson. Poco però, troppo poco.
    VOTO 3 ALL’ASTON MARTIN, SPARITA NEL NULLA
    Da diverso tempo ormai l’Aston Martin è sparita dalle scene. Il ruolo di quinta forza nel mondiale sembra ormai un lontanissimo ricordo, nonostante la classifica dica altro (incidono i punti conquistati a inizio stagione). Vero, alla fine Alonso ha chiuso ai margini della zona punti, ma non si può sottovalutare la doppia eliminazione subita nel Q1. Ovvero, l’ennesimo segnale di una deriva tecnica che, in termini di prestazioni, ha portato il team di Lawrence Stroll anche dietro ad Haas, Racing Bulls e Alpine. Basterà Adrian Newey per invertire la rotta? LEGGI TUTTO

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    Il 4° titolo di Max Verstappen consacra definitivamente un fuoriclasse

    SAO PAULO, BRAZIL – NOVEMBER 03: Race winner Max Verstappen of the Netherlands and Oracle Red Bull Racing celebrates on the podium after the F1 Grand Prix of Brazil at Autodromo Jose Carlos Pace on November 03, 2024 in Sao Paulo, Brazil. (Photo by Mark Thompson/Getty Images) // Getty Images / Red Bull Content Pool // SI202411030488 // Usage for editorial use only //

    A Las Vegas re Max Verstappen appone il quarto suggello al Mondiale di F1, il più significativo e forse anche il più bello del fenomeno olandese. Sì, perché il suo titolo numero 4 reca tutti i connotati appartenenti al fuoriclasse del volante, tratti distintivi di quei piloti che periodicamente irrompono nella categoria regina del motorsport facendo la differenza. Intendiamoci, Max aveva già ampiamente sfoggiato queste qualità soprattutto nel biennio 2022-2023 ma la stagione 2024 ci ha offerto in tutta la sua interezza la cifra definitiva del suo talento. Ciò è avvenuto paradossalmente da quando la sua Red Bull RB20 non gli ha più consentito di vincere, ovvero dal Gp d’Austria in poi considerando anche che da qualche weekend precedente non era più la migliore vettura sui campi di gara.
    Ed è proprio in questa fase che solitamente il campione dona alla platea il più bel saggio delle proprie capacità. Ce lo insegna la storia delle corse e della F1 in particolare. E Verstappen non sfuggito a questa regola nei 5 mesi lontano dal gradino più alto del podio e dall’attenzione generale alle prese con tanti problemi. In questo arco di tempo ha ulteriormente dimostrato quanto abbia meritato i tre titoli iridati precedenti facendo ciò che solo le stelle assolute del volante riescono a compiere, con l’aggiunta di quella sua tipica aggressività border line che gli è impressa nel dna. Niente piagnistei o sterili lagnanze ma lavoro a testa bassa da parte dell’olandese per risolvere i problemi della macchina assieme al team, massimizzando il risultato in pista a seconda dello svolgimento dei Gp senza sbavature di sorta fino all’apoteosi di Interlagos.
    Max Verstappen si è così trasformato in un coriaceo ragioniere per accumulare più punti possibile in pieno stile “formichina” mostrando al mondo di saper mantenere la barra dritta tosto come un mastino quando c’è da soffrire. La pressione proveniente dall’esterno non lo ha minimamente scalfito a differenza del suo rivale diretto. Quel Lando Norris che, tra partenze sbagliate, svarioni, scarsa incisività e sottile consistenza sulla lunga distanza di una corsa di F1 ha sprecato occasioni su occasioni per poter attaccare l’olandese in classifica generale in ottica titolo iridato. Il pilota inglese della Mclaren non sembra ancora pronto per vincere il Mondiale e probabilmente neppure la sua scuderia lo è.

    Il 2025 dirà se entrambi hanno imparato da questo campionato per loro molto molto “didattico” se desiderano puntare in alto. Quando ti batti contro un pilota della caratura di Verstappen devi essere preciso, veloce, non lasciare nulla sul campo, vincere appena hai il vento favorevole ed essere duro nel corpo a corpo con lui. Su tutti questi fronti Norris ha lasciato molto a desiderare con un approccio troppo soft, conservativo e poco deciso. Al contrario il capolavoro di Interlagos compiuto da Verstappen ha evidenziato in un solo slot quanto l’olandese meriti ampiamente quest’altro titolo, il quarto, che lo pone nell’albo d’oro della F1 alla pari di Alain Prost e Sebastian Vettel.
    CLASSIFICA PILOTI F1 2024, dopo la gara di Las Vegas
    1 M. Verstappen Red Bull 403 | Campione del Mondo
    2 L. Norris McLaren 340
    3 C. Leclerc Ferrari 319
    4 O. Piastri McLaren 268
    5 C. Sainz Ferrari 259
    6 G. Russell Mercedes 217
    7 L. Hamilton Mercedes 208
    8 S. Perez Red Bull 152
    9 F. Alonso Aston Martin 62
    10 N. Hulkenberg Haas 35
    11 Y. Tsunoda RB 30
    12 P. Gasly Alpine 26
    13 L. Stroll Aston Martin 24
    14 E. Ocon Alpine 23
    15 K. Magnussen Haas 14
    16 D. Ricciardo RB 12
    17 A. Albon Williams 12
    18 O. Bearman Ferrari 7
    19 F. Colapinto Williams 5
    20 L. Lawson RB 4
    21 V. Bottas Kick Sauber 0
    22 G. Zhou Kick Sauber 0
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    Max Verstappen è campione per la quarta volta. La più bella

    Max Verstappen, Red Bull Racing, 1st position, celebrates on the podium during the Brazilian GP at Autódromo José Carlos Pace – Credits: Pirelli Motorsport

    Dal 12 dicembre 2021, l’albo d’oro della Formula 1 presenta un solo nome impresso, quello di Max Verstappen. Uno che, a grandi falcate, sta entrando di prepotenza nello storia di questo sport attraverso delle prove di forza che ora convincono anche i più scettici. Già, perché su un 4 volte campione del mondo c’è ancora qualcuno che nutre dubbi sul suo effettivo valore. E, forse, proprio lì risiede la sua più grande capacità: fregarsene di tutto ciò che lo circonda e concentrarsi sulla sua guida più che sopraffina, soprattutto in gara.
    Celebriamo, quindi, il miglior talento della sua generazione che, giustamente, sta raccogliendo tutto ciò che ha seminato insieme a suo padre Jos, quasi prima manager e poi padre. Un metodo che, alla lunga, ha funzionato. Non si fa fatica ad affermare che, quello del 2024, è il suo titolo più bello, per due motivi principali: per averlo conquistato con la terza macchina più veloce della griglia e per una costanza e precisione nella guida raramente viste prima nella storia.
    A molti, più che Ayrton Senna, Max ricorda il migliore Niki Lauda, se non la perfezione e la pulizia del professore Alain Prost. Ormai Verstappen fa rima con “animale da gara”. Un computer programmato per vincere ma che sa soffrire quando non è giornata. Già, perché a 27 anni, l’olandese ha imparato anche a gestire e gestirsi, pur mantenendo quella spietatezza caratteristica dei suoi primi anni e volgendola a suo favore.

    Nonostante una Red Bull che lo ha aiutato solo nella prima parte della stagione, Max ha messo una pezza praticamente in ogni gara, traendo il massimo da ogni condizione. Poi è arrivata la sua Gioconda, quel Gran Premio del Brasile che lo ha consacrato mostro sacro. Tutti in riga, nessuna possibilità di appello. Oggi come oggi, a parità di macchina, la versione domenicale di Verstappen è totalmente imbattibile. E allora cos’altro dire se non chapeau Max? E speriamo che qualcuno cominci a riconoscerne le immense doti anche senza apprezzarne il carattere.
    CLASSIFICA PILOTI F1 2024, dopo la gara di Las Vegas
    1 M. Verstappen Red Bull 403 | Campione del Mondo
    2 L. Norris McLaren 340
    3 C. Leclerc Ferrari 319
    4 O. Piastri McLaren 268
    5 C. Sainz Ferrari 259
    6 G. Russell Mercedes 217
    7 L. Hamilton Mercedes 208
    8 S. Perez Red Bull 152
    9 F. Alonso Aston Martin 62
    10 N. Hulkenberg Haas 35
    11 Y. Tsunoda RB 30
    12 P. Gasly Alpine 26
    13 L. Stroll Aston Martin 24
    14 E. Ocon Alpine 23
    15 K. Magnussen Haas 14
    16 D. Ricciardo RB 12
    17 A. Albon Williams 12
    18 O. Bearman Ferrari 7
    19 F. Colapinto Williams 5
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    Tanto vince sempre lui. Max Verstappen è campione del mondo

    Novembre 2024. Dal tendone del Circus della Formula Uno si sporge un clown: urla a gran voce che la McLaren è in testa al campionato costruttori, che nelle ultime gare chi ha fatto più punti di tutti è la Ferrari, che la Red Bull non è più imbattibile!
    Nessuno, tuttavia, gli crede: tanto vince sempre Max Verstappen.
    AUSTIN, TEXAS – OCTOBER 18: Sprint Pole qualifier Max Verstappen of the Netherlands and Oracle Red Bull Racing celebrates in parc ferme during Sprint Qualifying ahead of the F1 Grand Prix of United States at Circuit of The Americas on October 18, 2024 in Austin, Texas. (Photo by Mark Thompson/Getty Images) // Getty Images / Red Bull Content Pool // SI202410190024 // Usage for editorial use only //

    Max non è un eroe. È un concentrato di tigna agonistica alimentata dalla pressione familiare, di esuberanza giovanile sagacemente sfruttata da un team di corsari, che sanno bene come costruire un meccanismo vincente e adattarlo al fenomeno di turno, e della sana – ma non per gli avversari – abitudine a trascurare la linea che separa la sincerità dalla sfrontatezza, come per i track limits, del resto.
    Max non è un totem. Non si atteggia a figura messianica come Hamilton, non si danna per piacere a tutti come Vettel, non ha pretese da oracolo come Alonso, non è un cavaliere senza macchia e senza paura come Leclerc. È uno che ama correre finché ciò lo farà vincere, stravincere, annichilire gli avversari: è quello che tutti si augurano, sotto sotto, e che solo a pochi riesce.
    Max non è Senna, non è Prost, non è Schumacher, non è nemmeno Lauda: nessuno lo è, nessuno lo sarà mai. Quei piloti, quei tempi che rappresentavano e quelle stagioni che abbiamo vissuto sono finiti per sempre, andati. L’affetto, la nostalgia e le lacrime non giustificano questo voler a tutti i costi vedere un passato che si reincarna nel presente, un voler celebrare a tutti i costi rubando immagini e suggestioni a un vissuto che accomuna tutte le figlie e i figli del motorsport, attaccandoli per forza alla figura di questo o quel dominatore.  Max è figlio del suo tempo, della sua epoca, del suo modo di guidare, della sua Formula Uno, nella quale non vai da nessuna parte se non sei nel team migliore con la migliore monoposto e nella quale, se tutto va bene, ti riesce di mostrare il manico quando una pioggia torrenziale livella le prestazioni dei mezzi meccanici e non hai niente da perdere, perché tu non vuoi perdere.
    Max è un campione del mondo. L’unico, vero predestinato della giovane generazione, capace di massimizzare una stagione che si era messa storta non tanto perché la Red Bull ha dovuto, da un certo punto in poi, fare a meno di Newey, ma perché le altre scuderie, la McLaren più di tutti, hanno dimostrato di poter essere davanti facendo del tutto a meno di Newey. Dirò una cosa controcorrente: era un obbiettivo doveroso confermarsi campione, se si vuole assurgere a fenomeno e rappresentare, con piede pesante e cattive intenzioni, il pilota che supera i limiti del mezzo e che batterebbe i colleghi a parità di macchina. Ben fatto, Max.

    A fine spettacolo, un clown è seduto, assorto, accanto al tendone sbilenco del Circus della Formula Uno. T-tray, papaya rules, ali flessibili, strategie azzeccate dalla Ferrari, Mercedes inguidabili: c’era tutto nel suo show!
    Il pubblico, tuttavia, pur avendolo applaudito, difficilmente ne ricorderà il contenuto: tanto vince sempre Max Verstappen.
    CLASSIFICA PILOTI F1 2024, dopo la gara di Las Vegas
    1 M. Verstappen Red Bull 403 | Campione del Mondo
    2 L. Norris McLaren 340
    3 C. Leclerc Ferrari 319
    4 O. Piastri McLaren 268
    5 C. Sainz Ferrari 259
    6 G. Russell Mercedes 217
    7 L. Hamilton Mercedes 208
    8 S. Perez Red Bull 152
    9 F. Alonso Aston Martin 62
    10 N. Hulkenberg Haas 35
    11 Y. Tsunoda RB 30
    12 P. Gasly Alpine 26
    13 L. Stroll Aston Martin 24
    14 E. Ocon Alpine 23
    15 K. Magnussen Haas 14
    16 D. Ricciardo RB 12
    17 A. Albon Williams 12
    18 O. Bearman Ferrari 7
    19 F. Colapinto Williams 5
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    Max Verstappen, un quarto titolo mondiale da leggenda

    ZANDVOORT, NETHERLANDS – AUGUST 23: Max Verstappen of the Netherlands and Oracle Red Bull Racing looks on in the garage during practice ahead of the F1 Grand Prix of Netherlands at Circuit Zandvoort on August 23, 2024 in Zandvoort, Netherlands. (Photo by Mark Thompson/Getty Images) // Getty Images / Red Bull Content Pool // SI202408230388 // Usage for editorial use only //

    Caro Max Emilian Verstappen, non ci stai simpatico, ma abbiamo imparato ad amarti. No, non è un paradosso, ma quello che l’asso olandese si porterà con sé assieme a questo quarto titolo mondiale, conquistato da fenomeno assoluto.
    Non c’è altro giudizio che tenga, il quarto passerà alla storia come il mondiale dell’affermazione, quello in cui Max ha reciso quel nastro sottile che separa un pluricampione dimenticabile da una leggenda che dimenticare non si può.
    Perché per come è arrivato e soprattutto per come è stato costruito, questo rimarrà negli annali come il mondiale di Max. Se il primo fu il frutto di una spettacolarizzazione senza senso, complice anche la direzione, più artistica che sportiva, di Michael Masi e gli altri due rientrano nella natura di un ciclo, quello Red Bull griffato Adrian Newey, questo è tutto suo. Un Max che ha saputo vincere, ma che ha saputo anche perdere, perdere e rialzasi. In attacco o in difesa, sporco o pulito, dominante o in rimonta, quest’anno abbiamo potuto osservare e soprattutto apprezzare l’olandese in tutte le sue vesti. Con quel gran premio del Brasile che rimane la perla della stagione, la rappresentazione plastica del fuoriclasse, in rimonta, nella pioggia, che dire…
    Eppure gli avversari erano tosti, questa è una generazione d’oro, che va forte. Ma alla fine Max ha zittito tutti, lasciando che le vittorie degli altri rimanessero illusioni temporanee in un cammino già scritto, quello che l’ha trascinato nell’Olimpo della Formula Uno.

    Ma forse questo mondiale di Max ci ha raccontato qualcosa in più. Forse in un mondo in cui l’intelligenza diventa sempre più un concetto da associare al digitale, al tecnologico, al mondo dell’automazione, esistono ancora uomini, dal talento naturale, capaci di andare oltre al limite, di fare meglio della macchina, facendolo paradossalmente alla guida di una macchina.
    Insomma onore a Max, che forse non sarà così simpatico, ma che si fa amare per quella rara capacità di dare a questo sport e a tutti noi quella sensazione di onnipotenza sportiva, che solo i numeri uno sanno regalare. LEGGI TUTTO

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    F1, Nuova Technical Directive (TD) contro Ferrari a Las Vegas

    La FIA, a partire dal Gran Premio di Las Vegas, ha introdotto una nuova Direttiva Tecnica (TD: Technical Directive) che modifica la norma regolamentare che permetteva l’uso di protezioni al fondo delle monoposto. Nel mirino potrebbero esserci Ferrari e Mercedes.Carlos Sainz – Credit: Pirelli Media
    Stando a quanto riportato da AMuS e dalle insistenti voci nel paddock di Las Vegas, la FIA, su imbeccata di un Team (si parla di Red Bull e McLaren) avrebbe introdotto una modifica regolamentare atta a impedire l’utilizzo di piastre di protezioni posizionate sul fondo delle monoposto e che avevano lo scopo di proteggere il pattino soggetto a usura. In particolare, stando a quanto raccolto tra gli addetti ai lavori, Ferrari e Mercedes utilizzavano una protezione nella zona posteriore del fondo, proprio per evitare un consumo eccessivo della pistra centrale al fondo stesso.
    La segnalazione ai commissari prima e alla FIA poi sarebbe arrivata da Red Bull e McLaren che stanno provando a mettere in gioco tutto quanto possibile in ottica mondiale costruttori. Quanto sta accadendo a Las Vegas, terzultima gara dell’anno, solleva le solite polemiche sull’opportunità da parte della FIA di intervenire con cambi di regolamento, siano essi grandi o piccoli, a campionato in corso.

    Dalle prime prove libere non sembra che questo abbia modificato i valori in pista ma qualora si dovesse rendere necessario sollevare le monoposto anche solo di qualche millimetro, sappiamo come questo possa incidere sulla prestazione delle vettutre stesse. E, in una situazione in cui, tre team sono molto vicini tra loro e si stanno giocando il mondiale, questo potrebbe essere un vantaggio per alcuni e uno svantaggio per altri. LEGGI TUTTO

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    La Formula 1 cala il poker a Las Vegas

    2 – GP LAS VEGAS F1/2023 – GIOVEDI’ 16/11/2023 – credit: @ Ferrari Spa

    La Formula 1 torna a Las Vegas per la quarta volta nella sua storia. Dopo le due edizioni disputate nel 1981 e nel 1982 sul tracciato allestito attorno al Caesars Palace, dal 2023 la massima competizione automobilistica ha trovato il suo spazio nella capitale dell’intrattenimento mondiale su un circuito che prende il nome – oltre ad includerne parte – dalla sua strada più iconica, la “Strip”.
    Il Gran Premio di Las Vegas è la terza gara che si svolge quest’anno negli USA dopo quelle di Miami e di Austin. Il tracciato si snoda per 6,201 chilometri, il secondo più lungo del calendario iridato dopo quello di Spa-Francorchamps (7,004 km), con diciassette curve da ripetere cinquanta volte. È un tracciato piuttosto veloce, con tre rettilinei e con velocità di punta che lo scorso anno arrivarono a 350 km/h, e offre diverse opportunità per effettuare i sorpassi, in particolare alla staccata della curva 14.
    Il programma del fine settimana si svolgerà integralmente sotto i riflettori. Rispetto ad altre gare simili (Singapore, Qatar, Arabia Saudita, Abu Dhabi e Bahrain) a Las Vegas l’escursione termica fra il giorno e la notte è molto rilevante, visto che la città è nel mezzo del deserto del Mojave, a differenza delle altre località che si trovano tutte a poca distanza dal mare. Inoltre, la collocazione nel calendario alla fine del mese di novembre non è certo quella che garantisce quelle temperature perlomeno primaverili che sono di solito la cornice di un Gran Premio. È quindi abbastanza verosimile uno scenario in cui le vetture si troveranno a girare con temperature dell’aria attorno ai 10° C e quelle dell’asfalto non molto dissimili fra loro.
    Formula 1, Las Vegas: le scelte di Pirelli
    Come tradizione per un circuito cittadino, Pirelli ha selezionato per questo appuntamento le mescole più morbide della gamma, vale a dire C3 come Hard, C4 come Medium e C5 come Soft, le stesse del 2023. La sfida principale del fine settimana sarà il warm-up, soprattutto durante la sessione di qualifica e in particolare sull’asse anteriore. I piloti dovranno fare molta attenzione a portare i pneumatici alla giusta temperatura senza stressarli eccessivamente e ad evitare bloccaggi nei punti di frenata più importanti, soprattutto alla fine dei rettilinei più lunghi, dove le gomme subiranno un’ulteriore riduzione della temperatura superficiale. Inoltre, di solito, le basse temperature riducono l’aderenza e, di conseguenza, aumentano la possibilità di generare un maggiore graining. Ciò potrebbe comportare anche un’accelerazione nel processo di usura, il che porta anche verso una strategia a due soste, la più gettonata lo scorso anno; il singolo pit-stop rimane un’opzione piuttosto competitiva, soprattutto se si riesce a portare le gomme alla giusta temperatura in maniera graduale allungandone così la prestazione su uno stint lungo. Va tenuto presente che, proprio per le difficoltà di warm-up, l’anticipo del pit-stop per cercare di guadagnare posizioni non è molto efficace, anzi sulla carta paga di più l’estensione di uno stint.
    L’esperienza del 2023 sarà utile non soltanto per le squadre ma anche per la Pirelli. È stato infatti possibile raccogliere una grande quantità di dati sull’aderenza e sulla rugosità dell’asfalto, che sono stati condivisi con i team, dai quali sono state ricevute le loro simulazioni. La prima cosa da fare all’arrivo a Las Vegas sarà la verifica dei livelli iniziali di rugosità e aderenza e confrontarli con quelli dello scorso anno, attività che verrà svolta nelle consuete ricognizioni in pista e attraverso successive analisi. Sarà importante poter girare ininterrottamente nelle prove libere di giovedì per raccogliere altri dati ed essere in grado di prevedere con ancora maggiore precisione degrado e usura degli pneumatici.
    Come sempre su un circuito cittadino, le neutralizzazioni sono un’eventualità molto probabile, con tutte le incognite che possono portare anche al momento della ripartenza in termini di gestione delle temperature dei pneumatici.

    Il 2023 ha visto la vittoria di Max Verstappen, passato per primo sotto la bandiera a scacchi seguito da Charles Leclerc e da Sergio Perez. Medium e Hard sono state le mescole protagoniste della corsa, la gomma con la banda gialla preferita dalla maggior parte dei piloti sulla griglia di partenza.
    Il Gran Premio di Las Vegas sarà il settantanovesimo appuntamento valido per il Campionato del Mondo Piloti ospitato negli Stati Uniti d’America da quando è stata istituita questa competizione, nel 1950. Gli USA raggiungono così la Germania e la Gran Bretagna al secondo posto nella classifica delle nazioni che hanno ospitato più Gran Premi: soltanto l’Italia ne ha organizzati un numero maggiore (107). Sono state finora undici le sedi di gara negli Stati Uniti: Austin (12 Gran Premi), Dallas (1), Detroit (7), Indianapolis (19), Las Vegas (3), Long Beach (8), Miami (3), Phoenix (3), Riverside (1), Sebring (1) e Watkins Glen (20). Curiosamente, i due piloti che hanno vinto più Gran Premi negli USA saranno ancora in pista questo fine settimana a Las Vegas: Lewis Hamilton e Max Verstappen guidano la classifica con sei successi ciascuno. Fra le squadre, la vittoria di Leclerc in Texas ha permesso alla Ferrari di diventare la squadra più vincente negli USA con 14 vittorie. LEGGI TUTTO

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    Prossimo Gran Premio F1: quando si corre e dove

    Quando si correrà il prossimo Gran Premio di Formula 1? Dopo l’incredibile gara sul circuito di Interlagos in Brasile, il Circus si trasferirà a Las Vegas per poi chiedere il mondiale con le due tappe in Qatar e Abu Dhabi.2 – GP LAS VEGAS F1/2023 – GIOVEDI’ 16/11/2023 – credit: @ Ferrari Spa

    Ai tre appuntamenti consecutivi ad Austin (USA), Messico e Brasile, la Formula 1 si prende un’altra meritata pausa di due settimane per poi chiudere con gli ultimi tre appuntamenti del calandario F1 2024.
    Alla ripresa delle ostilità in pista, i 20 cavalieri del rischio si contenderanno la vittoria sullo spettacolare tracciato di Las Vegas. L’appuntamento statunitense è in programma nel fine settimana che va da venerdì 22 a domenica 24 novembre. Già in quell’occasione, Max Verstappen potrebbe laurearsi campione del mondo F1 per la quarta volta.

    Dopo una sola settimana, il Circus della Formula 1 si trasferirà in Qatar, da venrdì 30 novembre al domenica 1° dicembre. Ancora senza sosta per la 24esima e ultima gara in calendario, il Gran Premio di Abu Dhabi, in programma da venerdì 6 a domenica 8 dicembre.
    Prossimo Gran Premio F1
    22-24 Novembre – USA, Las Vegas | orario TV
    A seguire, gli ultimi due appuntamenti del mondiale F1 202430-01 Dicembre – Qatar, Lusail | orario TV06-08 Dicembre – Abu Dhabi, Yas Marina | orario TV LEGGI TUTTO