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    F1, La stagione di Sebastian Vettel è quanto mai deludente!

    Che Sebastian Vettel stia deludendo, e tanto, in questo Mondiale è un fatto assodato. Charles Leclerc lo sta sovrastando in termini di prestazioni dimostrando anche una maggiore reattività nel tirare fuori il massimo da una monoposto poco competitiva e problematica. In questo gioco delle parti netta… L’articolo F1, La stagione di Sebastian Vettel è quanto […] LEGGI TUTTO

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    F1, GP Portogallo 2020: Hamilton più forte anche dei crampi. E sono 92 vittorie!

    Lewis Hamilton ha vinto il Gran Premio del Portogallo, diventando così il pilota più vincente della storia della Formula Uno! In una gara bella e movimentata a Portimao, l’inglese ha preceduto Bottas e Verstappen. Bravo Leclerc a terminare quarto, mentre Sebastian Vettel ha terminato decimo. Hamilto… L’articolo F1, GP Portogallo 2020: Hamilton più forte anche […] LEGGI TUTTO

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    F1, Tecnica: un nuovo diffusore sulla Ferrari SF1000 in Portogallo

    La novità tecniche al diffusore che la Scuderia Ferrari porterà sulla SF1000 in Portogallo.

    La dodicesima prova della stagione 2020 sarà un’ulteriore opportunità per la Scuderia Ferrari per proseguire nel piano di sviluppo della SF1000. Ce ne parla Enrico Cardile, Head of Performance Development Ferrari
    “Già a Sochi – ha detto Cardile – avevamo introdotto alcune piccole modifiche all’aerodinamica della monoposto, cui se ne sono aggiunte altre al Nürburgring” – spiega il tecnico aretino – “A Portimao avremo un’ulteriore sviluppo, concentrato sul diffusore, che completerà il programma predisposto nei mesi scorsi”.
    Parlando delle aspettative sul pacchetto completo, il Responsabile dello Sviluppo ha aggiunto: “La cosa più importante è avere la conferma che la direzione di sviluppo che abbiamo preso sia quella giusta. Le indicazioni raccolte negli ultimi Gran Premi sono positive e speriamo che accada altrettanto in questo fine settimana. Dobbiamo tener presente che mai come quest’anno il lavoro di sviluppo della vettura è funzionale alla stagione successiva. Detto questo, contiamo anche di vedere un miglioramento nella prestazione della SF1000: sarebbe molto utile per poterci rimettere perlomeno alla guida di quel gruppo di vetture e piloti che attualmente si gioca in pochissimi decimi le posizioni sulla griglia dalla quarta in giù. Quest’anno solamente in poche occasioni abbiamo potuto lottare per un posto al sole della seconda o terza fila e il nostro obiettivo da qui a dicembre è di essere costantemente in lizza per quelle posizioni. Poi, proprio perché i rapporti di forza sono molto ravvicinati, sappiamo che basta un niente per essere quarti o dodicesimi ma questo fa parte del gioco”.
    Guardando poi all’anno prossimo, alla luce dei cambi regolamentari decisi negli ultimi mesi, Cardile ha parlato delle aree sulle quali sia più possibile trovare della prestazione: “Premesso che ogni team ha la sua filosofia di progetto, da parte nostra riteniamo che sia il retrotreno l’area dove ci sono più margini. Lo dico non soltanto perché è in quella parte della monoposto dove sono state introdotte delle modifiche piuttosto rilevanti al regolamento tecnico ma anche perché siamo convinti che, per come la nostra vettura è stata impostata, si possa davvero ottenere un progresso significativo. È per questo che abbiamo deciso di spendere i due gettoni permessi dal regolamento proprio lì. Ricordiamoci infatti che l’anno prossimo, infatti, non si potranno modificare tutte le componenti base della vettura ma solo alcune, il cui valore è determinato dalla FIA in gettoni: ogni squadra ne ha due a disposizione”.
    E infine sulle ulteriori limitazioni al numero di ore di prove disponibili in galleria del vento, Cardile ha chiuso dicendo: “Sì, corretto, il che rende ancora più importante il lavoro che stiamo facendo in queste settimane: è fondamentale sapere che i concetti su cui stiamo lavorando siano giusti per non perdere tempo nel 2021. Dall’anno prossimo poi il numero di ore sarà inversamente proporzionale, in percentuale, al piazzamento nel campionato Costruttori dell’anno precedente: chi più in alto arriva meno tempo avrà. Non saranno differenze abissali ma in uno sport come la Formula 1 ogni minuto di prove – che sia in pista, al banco o in galleria del vento – è prezioso. Detto questo, e lo dico come battuta, non bisogna pensare che non faremo il massimo per recuperare posizioni nel 2020: quanto guardiamo la classifica, vedere che siamo al sesto posto ci fa star male, siamo perfettamente coscienti che non è una posizione degna della Ferrari. Vogliamo assolutamente migliorare: per noi e per i nostri tifosi che continuano comunque a sostenerci con passione, anche in una fase difficile come quella che stiamo vivendo”. LEGGI TUTTO

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    F1, Mick Schumacher conteso da Alfa Romeo e Haas per il debutto 2021

    Alfa Romeo oppure Haas? È quasi certo ormai che sarà una di queste scuderie dell’orbita Ferrari ad offrire a Mick Schumacher il suo primo volante di F1 per la stagione 2021. Nelle scorse settimane l’Alfa era nettamente favorita ma adesso si sta facendo molto insistente l’ipotesi americana per il giovane talento tedesco figlio d’arte.
    Di sicuro si saprà molto presto perché il team principal della scuderia con sede ad Hinwil, Frédéric Vasseur, ufficializzerà a breve la line-up piloti del prossimo anno. Come già evidenziato giorni addietro, Antonio Giovinazzi è dato per probabile partente mentre il fresco 41enne Kimi Raikkonen ha buone chances di riconferma. Il posto del driver italiano potrebbe essere occupato proprio da Schumi jr. “Penso che nel corso di questo mese prenderemo una decisione”, ha affermato a tal proposito Vasseur ad Autosport.
    Dal canto suo, però, il suo collega della Haas, Günther Steiner, ha manifestato chiaramente l’intento di assicurarsi il campioncino nel suo team. Intervistato da Sport1 ha dichiarato: “Chi non vorrebbe uno Schumacher di nuovo in F1? Soprattutto nello stato di forma che ha attualmente in Formula 2. Guida il campionato e non con un piccolo margine, ma con uno ampio. Assolutamente non sarei contrario a prendere Schumacher”. Alfa o Haas, quindi per Mick? La parola alla Ferrari. Spetta a loro decidere. LEGGI TUTTO

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    Red Bull pronta a lasciare la F1, se i regolamenti sui motori non cambieranno!

    Dopo il ritiro di Honda, Red Bull e AlphaTauri minacciano l’addio alla Formula 1 se i regolamenti sui motori non dovessero cambiare.

    Due settimana fa, la Honda ha annunciato di non proseguire il suo impegno di fornitore di motori. A partire dal 2022, sia il Team Red Bull che AlphaTauri dovranno cercarsi un nuovo partner per il Power Unit.
    Chris Horner, team principal della squadra austriaca, si è già mosso in questi ultimi quindici giorni per trovare un’alternativa: ha parlato con Mercedes, Ferrari e Renault. Dai primi due fornitori, la risposta è stata un secco “no grazie”, mentre i francesi si sono presi un po’ di tempo per dare una risposta al team con il quale comunque hanno vinto quattro titoli mondiali.
    I vertici di Red Bull si sono anche mossi in un’altra direzione che già vi avevamo anticipato al momento dell’annuncio dell’uscita di Honda, il 2 ottobre scorso. Allo studio ci sarebbe la valutazione di fattibilità di una cessione di un ramo d’azienda da parte del Gruppo Honda, ovvero della società con base vicino Milton Keynes in Inghilterra e che ha in carico una parte dello sviluppo, l’assemblaggio e la revisione degli attuali Power Unit Honda. Oltre a questo, il costruttore di auto giapponese, dovrebbe cedere la proprietà intellettuale e tutti i brevetti che fanno parte del progetto RA620H.
    Qualora questa strada fosse percorribile e, stando a quanto abbiamo appreso da fonti vicine al team, ci sarebbe già una primo pre-accordo tra le due parti per finalizzare lo scenario sopra descritto, Red Bull vincolerebbe però tutto questo ad una condizione: i Power Unit dovranno essere congelati, sia nelle componenti del motore endotermico che in quelle delle parti ibride. Questo, oltre ad un risparmio economico, garantirebbe Red Bull e AlphaTauri anche di avere per gli anni a venire almeno un gap prestazionale analogo a quello attuale dagli altri fornitori di motori.
    Qualora però questo non fosse approvato, gli austriaci sarebbero pronti a lasciare la Formula 1 sia con Red Bull che con AlphaTauri. Quella dei “bibitari” è una minaccia seria e una Formula 1 con soli 8 team al via non sarebbe davvero fattibile. Visto il periodo poi, per gli organizzatori non sarebbe francamente impossibile trovare altre case disposte a fare il loro ingresso in Formula 1.
    La proposta di Red Bull di congelamento dei Power Unit troverebbe d’accordo sia Mercedes che Renault. I tedeschi in quanto hanno una supremazia tale che il freezing vorrebbe dire congelare anche il loro vantaggio nei prossimi anni mentre i francesi sarebbero d’accordo in un’ottica di ulteriore saving dell’ingente investimento in Formula 1. Contrari, per ora, i vertici della Ferrari che vedono nello sviluppo del Power Unit una delle poche possibilità di colmare i limiti di progetti vettura deficitari dal punto di vista meccanico ed aerodinamico.
    Forse già tra una settimana in Portogallo, la Red Bull potrebbe ventilare una soluzione di questo tipo se non già minacciare un addio alla F1. La strategia di comunicazione in questo caso sarà fondamentale ma Chris Horner, Helmut Marko e soprattutto Dietrich Mateschitz sanno bene come muoversi su questo fronte. LEGGI TUTTO

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    F1, Mercato Piloti: tutti i nomi che potrebbero essere al via nel 2021

    Il mercato piloti F1 entra nel vivo e a inizio dicembre si chiuderanno i giochi per i sedili ancora liberi.

    Il 6 dicembre si chiuderà il campionato di Formula 2 e quella dovrebbe essere la data per conoscere i nuovi nomi dei piloti che debutteranno in Formula 1 nel 2021.
    Stando a quanto appreso da CircusF1, Yuki Tsunoda avrebbe avuto il via libera di Helmut Marko per fare il suo esordio in AlphaTauri in prossimo anno. Il giovane pilota giapponese, impegnato in F2 con il Team Carlin e attualmente al 3° posto della classifica piloti, sarà in pista con il team con base a Faenza il 4 novembre a Imola con una monoposto 2018.
    Tsunoda poi sarà anche in pista ai rookie test di Abu Dhabi, in programma a metà dicembre, dopo l’ultima gara del mondiale F1 2020.
    Nonostante l’annunciato disimpegno di Honda, il pilota giapponese ha convinto i vertici di Red Bull sulla sua consistenza. Tsunoda prenderà il posto di Daniil Kvyat.
    Secondo pilota con una probabilità molto alta di fare il suo debutto nella massima serie nel 2021 è uno dei giovani piloti della Ferrari Driver Academy: Mick Schumacher o Callum Ilott. Ferrari infatti porterà in Formula 1 il primo pilota in classifica della FDA, qualora il piazzamento non vada oltre il 2° posto finale nel mondiale F2. Nel momento in cui vi scriviamo, il pilota tedesco occupa la prima posizione in classifica (191 punti) e precede l’inglese di 22 lunghezze a 4 gare dalla fine del campionato.
    Sia Schumacher che Ilott avrebbero dovuto esordire in una sessione di prove libere in Germania ma il maltempo ha impedito al tedesco di girare con Alfa Romeo e all’inglese con Haas.
    I due giovani piloti del programma Ferrari avranno presto una seconda chance, prima di disputare comunque i rookie test ad Abu Dhabi. Per quell’occasione però la decisione sarà ormai presa.
    Qualora sia Schumacher il “vincitore” del sedile in F1, l’intenzione di Ferrari è quello di indirizzare il figlio di Michael in Alfa Romeo al fianco di Kimi Raikkonen che dovrebbe annunciare a breve la sua decisione di proseguire un altro anno con il team italo-elvetico.
    Qualora invece sia Ilott ad avere la meglio sul tedesco, la Ferrari opterebbe per un percorso da terzo pilota in Haas per il 2021 per poi portarlo in Alfa Romeo da titolare nel 2022.
    Il destino di Schumacher è strettamente connesso a quello di Antonio Giovinazzi che potrebbe perdere il sedile in Alfa Romeo. In questo scenario la Ferrari proverebbe a “consigliare” il pilota italiano alla Haas ma non potrebbe però in nessun modo influire sulla decisione finale del team americano.
    Parlando di Haas, la volontà della proprietà è quella di cambiare tutti e due gli attuali piloti e di avere una line-up con un esperto e un giovane. L’attuale short list, che non è poi così corta, vede i nomi di Sergio Perez, Nico Hulkenberg, Antonio Giovinazzi, Daniil Kvyat a cui si potrebbero aggiungere sia giovani di talento che alcuni piloti con una consistente dote economica. LEGGI TUTTO

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    F1, Hamilton come Schumi a quota 91 vittorie. Damon Hill ci spiega come si fa a dominare così

    “Sanno far rendere al massimo chi lavora con loro”. Il Campione del Mondo di Formula 1 nel 1996, su ‘La Gazzetta dello Sport’ in edicola oggi spiga il dominio di Hamilton e Schumacher.

    “Nessuno pensava che il record di Schumi fosse raggiungibile, era un’ipotesi inconcepibile quando ha lasciato l’automobilismo. L’ha reso possibile il modo in cui si è evoluta la F1”.
    Sono queste le parole di Damon Hill, autore di un articolo dal titolo “Hamilton come Schumi. Carismatici e talentuosi. La ricetta vincente” pubblicato sulla Gazzetta di oggi.
    Il Campione del mondo nel 1996 con la Williams aggiunge: “Entrambe hanno forse vinto troppo facendo felici Ferrari e Mercedes ma “ammazzando” un po’ lo spettacolo dei Gp. Come si fa a dominare così? Monoposto a parte, conta molto la relazione che questi giganti sviluppano all’interno del loro team. E’ come un cristallo in una soluzione liquida: un pilota così talentuoso diventa essenziale per tirar fuori il meglio degli altri, come un catalizzatore, ingegneri e meccanici gli si stringono attorno e danno il massimo. Succede se sei Senna, Hamilton. O, già ora con la Red Bull, Max Verstappen”.
    Hill che ha corso nove stagioni contro Schumacher e che ha poi seguito da vicino la carriera di Hamilton, inglese come lui, ha voluto sottolineare come nascano raramente dei talenti come Lewis e Michael: “Capisci che sono speciali dal fatto che quando arrivano in F1 tutti drizzano le antenne, restano increduli davanti a ciò che combinano e nell’ambiente nasce una eccitazione particolare. Hanno qualcosa di magico. Tu pensi si possano battere ma non è così”.
    Parlando poi nello specifico delle caratteristiche di guida dei due campioni, Hill ha voluto sottolineare come “Schumacher, seppur molto veloce, non fosse il fenomeno sul giro secco da qualifica che poteva essere Ayrton Senna. Ma ciò che faceva in gara era davvero incredibile”. Su Hamilton infine ha scritto: “Al volante è un pochino po’ più fluido, sembra più calmo e rotondo. Ed è curioso vedere come alla radio, invece, succede l’opposto: quando Lewis si collega sembra abbia i pantaloni in fiamme, mentre Michael parlava con la tranquillità di uno che stava andando in spiaggia”. LEGGI TUTTO

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    F1, Leclerc: Al Nurburgring la gestione delle gomme sarà un fattore chiave

    Le parole di Charles Leclerc, alla vigilia del Gran Premio di Germania (Eifel) 2020 di Formula 1.

    La Formula 1 torna dopo sette anni sulla pista del Nürburgring per un altro inedito del calendario 2020, il Gran Premio dell’Eifel, undicesimo appuntamento della stagione, che prende il nome dall’altopiano che sorge a cavallo del confine tra Renania-Palatinato e Renania Settentrionale-Vestfalia, vicino al confine con Belgio e Lussemburgo.
    È proprio sull’Eifel che sorge il circuito, che fino al 1976 ha ospitato il Gran Premio di Germania sulla versione lunga della pista, i quasi 23 chilometri della Nordschleife. A far abbandonare questo infernale tracciato da quasi cento curve fu l’incidente di Niki Lauda che l’1 agosto 1976, al secondo giro di gara, finì con la sua Ferrari 312 T2 contro un terrapieno dopo la curva Bergwerk rimanendo intrappolato nella monoposto che aveva nel frattempo preso fuoco. A salvare l’austriaco fu il provvidenziale intervento dei colleghi Guy Edwards, Harald Ertl, Brett Lunger e Arturo Merzario che si fermarono e sfidarono le fiamme estraendo il pilota dall’abitacolo e mettendolo in salvo.
    Le corse sono tornate al Nürburgring nel 1984, quando è stato inaugurato il nuovo tracciato per la Formula 1, appunto denominato GP-Strecke. Si tratta di un circuito certamente meno spettacolare del precedente, che dopo alcune modifiche oggi misura 5.148 metri, ma che ai piloti piace e ha regalato in passato gare molto appassionanti.
    Qui la Scuderia Ferrari si è imposta sei volte, che si sommano alle otto affermazioni ottenute sulla pista lunga. Il tracciato presenta molte curve di media velocità e lunghi rettilinei, per questo motivo il carico aerodinamico richiesto è tendenzialmente medio. Dal punto di vista altimetrico ci sono molti saliscendi che seguono le caratteristiche ondulazioni della zona dell’Eifel.
    La prima frenata, per esempio, è in discesa con una curva molto stretta e difficile. Il tracciato continua a scendere fino al tornante di curva 8, quando inizia la risalita che culmina a curva 12. Da quel punto il circuito riprende ad essere in discesa per tutta la lunghezza della semicurva 13 sulla quale è possibile azionare il DRS. Il tracciato torna a salire fino alla chicane che precede l’ultima curva e che è stata spesso teatro di sorpassi spettacolari. L’altra zona di attivazione del DRS è il rettilineo del traguardo.
    Alla vigilia del Gran Premio di Germania (Eifel), Charles Leclerc ha dichiarato: “All’inizio della stagione mai mi sarei aspettato di ritrovarmi a gareggiare al Nürburgring. È una pista sulla quale non ho mai corso al volante di una vettura di Formula 1 ma sono curioso di scendere in pista e vedere come sarà guidare su quei curvoni con il carico aerodinamico di cui disponiamo”.
    Il pilota monegasco ha poi aggiunto: “Uno degli elementi di cui tenere conto sarà il meteo. Ricordo dalle mie precedenti gare disputate là che le nuvole nella zona dell’Eifel sono sempre nei paraggi. Le condizioni ambientali possono cambiare da un momento all’altro e la gestione ideale delle gomme sarà uno dei fattori chiave. Vedremo quali carte ci possiamo giocare”. LEGGI TUTTO