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    F1 2021, In forse il primo Gran Premio del Mondiale in Australia

    L’inizio del Campionato Mondiale 2021 di Formula 1 potrebbe slittare di una settimana. La gara inaugurale in Australia potrebbe essere cancellata per via del Covid-19 e delle restrizioni molto severe per l’ingresso nel Paese.

    Il 21 marzo 2021 era la data indicata nel Calendario F1 per il via della nuova stagione. Da quanto abbiamo appreso però la trasferta del Circus della F1 in terra australiana potrebbe essere a rischio a causa del perdurare della pandemia da Coronavirus e soprattutto per le stringenti norme per l’ingresso in Australia.
    Il Campionato Mondiale di Formula 1 vedrebbe quindi il via in Bahrain, il week end del 26, 27 e 28 Marzo. Alla luce di questo anche i test F1 in programma inizialmente a Barcellona a inizio Marzo (leggi qui il programma e gli orari), potrebbero subire uno spostamento, sia di data che di sede. La location alternativa sarebbe proprio il Bahrain, sede poi della prima gare mondiale.
    Qui sotto il calendario aggiornato dei primi 5 appuntamenti del Campionato F1 2021 e quello dei test.

    Data GRAN PREMIO
    21 Marzo Gp Australia, Melbourne
    28 Marzo Gp Bahrain, Sakhir
    11 Aprile Gp Cina, Shanghai
    25 Aprile Gp TBC
    09 Maggio Gp Spagna, Barcellona

    // VAI AL CALENDARIO COMPLETO F1 2021 //
    Calendario Test F1 2021 (ancora da confermare)

    2 marzo – Barcellona – 9:00-13:00 – 14:00-18:00 | TBC
    3 marzo – Barcellona – 9:00-13:00 – 14:00-18:00 | TBC
    4 marzo – Barcellona – 9:00-13:00 – 14:00-18:00 | TBC

    16 marzo – Bahrain – 9:00-13:00 – 14:00-18:00 | TBC
    17 marzo – Bahrain – 9:00-13:00 – 14:00-18:00 | TBC
    18 marzo – Bahrain – 9:00-13:00 – 14:00-18:00 | TBC LEGGI TUTTO

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    Costruttori F1 2020: la classifica dei compensi dei 10 team, tra premi e bonus

    La Mercedes vince in pista ma è la Ferrari a raccogliere di più da Liberty Media grazie a due bonus milionari. La classifica dei compensi dei 10 team F1.

    Il Campionato Mondiale F1 2020 si è concluso con la vittoria della Mercedes che, nella classifica riservata ai Costruttori, ha preceduto Red Bull e McLaren. Stagione “amara” per la Scuderia Ferrari che si è “dovuto accontentare” del quinto posto finale, dietro anche a Racing Point e Renault.
    Come sappiamo la classifica costruttori stabilisce anche l’ammontare dei premi che Liberty Media distribuisce ai 10 Team che partecipano al mondiale. Oltre 120 milioni di dollari vanno al vincitore del titolo mentre sono poco più di 50 quelli che spettano all’ultimo in classifica.
    Oltre ai premi standard, sono previsti due tipi di bonus: uno “storico“, per i team che sono presenti in Formula 1 da più anni e uno esclusivo per la Ferrari , unico team che ha sempre preso parte al mondiale.
    Sommando il premio e i due bonus, la Ferrari risulta il Costruttore con l’introito maggiore pari a 150 milioni di dollari. Alle sue spalle la Mercedes con 145 milioni, Red Bull con 132, McLaren con 115, Racing Point con 100 e via via tutti gli altri con compensi tra i 50 e i 100 milioni di dollari.
    Grazie al bonus Ferrari, la Scuderia di Maranello riceverà quest’anno più denaro di tutti gli altri Team da Liberty Media.
    Costruttori F1 2020: la classifica dei compensi dei 10 team, tra premi e bonus

    # Costruttore Premio | Bonus-Storico | Bonus-Ferrari
    1. Ferrari 85 15 50
    2. Mercedes 124 21
    3. Red Bull 116 16
    4. McLaren 108 7
    5. Racing Point 100 –
    6. Renault 92 5
    7. AlphaTauri 77 –
    8. Alfa Romeo 69 –
    9. Haas 61 –
    10. Williams 53 6

    Dati: AMuS LEGGI TUTTO

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    F1, La ”maledizione” dei vincitori della Formula 2

    La “Mick Schumacher mania” è già iniziata. Il figlio d’arte, come noto, disputerà quest’anno la sua prima stagione in Formula 1, in seno all’Haas F1 Team. Un traguardo importantissimo, ideale prosieguo della carriera del padre. A 30 anni di distanza dal debutto in F1 di Michael Schumacher, ecco l’approdo in F1 di Mick.
    Mick Schumacher si presenta in F1 da vincitore del 2020 FIA Formula 2 Championship (nel 2018 vinceva l’ultima edizione del FIA Formula 3 European Championship). Il pilota del Prema Racing ha totalizzato 215 punti, 14 in più dell’inglese Callum Ilott, alfiere dell’UNI-Virtuosi Racing. Schumacher è stato protagonista di una stagione regolare e accorta. Nell’economia del campionato, infatti, hanno pesato i due ritiri di Ilott contro il solo ritiro di Schumacher in quel del Red Bull Ring (Gara 2). Due le vittorie conquistate da Schumacher (Gara 1 Monza, Gara 1 Sochi), tre quelle ottenute da Ilott.
    Il Mondiale di F1 2021 vedrà il debutto di altri due piloti provenienti dalla Formula 2: il giapponese Yuki Tsunoda ed il russo Nikita Mazepin. Il primo sarà al volante della Alpha Tauri AT02, il secondo vestirà i panni di compagno di scuderia di Schumacher alla Haas. Entrambi molto veloci, hanno costantemente occupato le vette della classifica del 2020 FIA Formula 2 Championship. Tsunoda (Carlin Motorsport) ha chiuso il campionato in terza posizione (200 punti, 3 vittorie), Mazepin (Hitech Grand Prix) è andato ad occupare la quinta posizione finale (164 punti, 2 vittorie).
    Da molti, Mick Schumacher è indicato quale futuro campione del mondo di F1. Un ennesimo “predestinato”. Una valutazione, allo stato attuale delle cose, alquanto frettolosa, frutto solo ed esclusivamente di un cognome “ingombrante” e di essere a libro paga Ferrari.
    Non è tutto. Schumacher deve fare i conti con una autentica “maledizione”: chi ha trionfato in Formula 2 (e successivamente in Formula 3000) non ha mai vinto il Mondiale di F1. Sino ad adesso…
    Lewis Hamilton e Nico Rosberg: sono loro i soli piloti ad aver vinto sia la serie cadetta (denominata, dal 2005 al 2016, FIA GP2) sia il titolo Piloti di F1. Rosberg trionfa nel 2005, Hamilton nel 2006. Due eccezioni che, appunto, confermano la regola.
    Nemmeno le tante serie susseguitesi e accavallatesi tra la fine degli Anni ’90 ed il 2017 (ci riferiamo alle molteplici serie di F3000, AutoGP e World Series by Nissan/Formula Renault 3.5/World Series Formula V8) hanno spezzato la maledizione.
    E nemmeno la vittoria di Fernando Alonso nell’Euro Open MoviStar by Nissan (1999) può considerarsi “valida”, giacché la serie non era realmente cadetta alla F1. Nel 2000, infatti, Alonso partecipa all’International Formula 3000 al volante della Lola B99/50-Zytek del Team Astromega, giungendo 4°.
    Anche gli ottimi campionati giapponesi susseguitesi dal 1973 (Formula 2000, Formula 2, Formula 3000, Formula Nippon, Super Formula), sebbene abbiano partorito eccellenti piloti, non hanno mai — per così dire — concesso il bis. Il vincitore di queste serie, infatti, non ha mai conquistato il titolo Piloti di F1.
    La Formula 2 vanta un passato a dir poco glorioso. Sono vetture Formula 2, in assenza di sufficienti vetture F1, a contendersi il titolo Mondiale Piloti nel biennio 1952-1953. Sono anni in cui la Ferrari 500 ed Alberto Ascari trionfano a mani basse.
    Nel 1967, viene ufficialmente istituito il Campionato Europeo di Formula 2. Dal 1967 al 1971, le monoposto debbono essere azionate da motori aspirati derivati dalla serie (almeno 500 esemplari costruiti nell’ultimo anno), frazionamento massimo fissato a 6 cilindri e di cilindrata compresa tra 1300 cc e 1600 cc.
    Nel 1972, la cilindrata dei motori sale sino a 2000 cc e gli esemplari realizzati debbono toccare almeno quota 1000, per poi scendere a 100 dal 1973 al 1975. Dal 1976 al 1984, sono ammessi anche motori “pure racing”, ossia non derivati dalla serie, ma sempre aspirati di 2000 cc e massimo 6 cilindri.
    Il primo campione europeo di Formula 2 è Jackie Ickx, al volante delle Matra MS5 e MS7, gestite dal Matra International di Ken Tyrrell e spinte dal 4 cilindri in linea Ford-Cosworth FVA.
    Campionati accesi, circuiti di prim’ordine, una varietà tecnica non seconda a quella riscontrabile nella allora F1, un irresistibile mix di team privati ed ufficiali (i medesimi impegnati in F1), scuderie che poi entreranno in F1, piloti tanto poliedrici quanto talentuosi.
    Al pilota belga succedono Jean-Pierre Beltoise (1968, Matra MS7-Cosworth FVA, Matra Sports), Johnny Servoz-Gavin (1969, Matra MS7-Cosworth FVA, Matra International), Clay Regazzoni (1970, Tecno 69 e 70-Cosworth FVA, Tecno Racing Team), Ronnie Peterson (1971, March 712M-Cosworth FVA, Smog/March Engineering), Mike Hailwood (1972, Surtees TS10-Cosworth FVA, Team Surtees; nello stesso anno, Niki Lauda vince il John Player British Formula 2 Championship ed Emerson Fittipaldi il Torneio Internacional de Formula 2 do Brasil), Jean-Pierre Jarier (1973, March 732-BMW, March Engineering), Patrick Depailler (1974, March 742-BMW, March Engineering), Jacques Laffite (1975, Martini Mk 16-BMW, Écurie Elf Ambrozium), Jean-Pierre Jabouille (1976, Elf/Alpine 2J-Renault, Equipe Elf), René Arnoux (1977, Martini Mk 22-Renault, Écurie Renault Elf), Bruno Giacomelli (1978, March 782-BMW, March Racing), Marc Surer (1979, March 792-BMW, Polifac BMW Junior Team), Brian Henton (1980, Toleman TG280/280B-Hart, BP/Toleman Group Motorsport), Geoff Lees (1981, Ralt RH6-Honda, Ralt Racing Ltd), Corrado Fabi (1982, March 822-BMW, March Racing Ltd), Jonathan Palmer (1983, Ralt RH6-Honda, Ralt Racing Ltd), Mike Thackwell (1984, Ralt RH6-Honda/Mugen, Ralt Racing Ltd).
    Il neozelandese Mike Thackwell, dunque, è l’ultimo campione europeo di Formula 2 “dell’età dell’oro”. Nel 1985, è introdotto il Campionato Europeo (poi divenuto Internazionale) di Formula 3000. Altro nome, stessa gloria.
    Christian Danner (March 85B-Cosworth, BS Automotive) inaugura l’albo d’oro dei vincitori. Al tedesco succederanno Ivan Capelli (1986, March 86B-Cosworth, Genoa Racing), Stefano Modena (1987, March 87B-Cosworth, Onyx Racing), Roberto Moreno (1988, Reynard 88D-Cosworth, Bromley Motorsport), Jean Alesi (1989, Reynard 89D-Mugen, Eddie Jordan Racing), Érik Comas (1990, Lola T90/50-Mugen, DAMS), Christian Fittipaldi (1991, Reynard 91D-Mugen, Pacific Racing), Luca Badoer (1992, Reynard 92D-Cosworth, Crypton Engineering), Olivier Panis (1993, Reynard 93D-Cosworth, DAMS), Jean-Christophe Boullion (1994, Reynard 94D-Cosworth, DAMS), Vincenzo Sospiri (1995, Reynard 95D-Cosworth, Super Nova Racing).
    Nel 1996, la Formula 3000 sposa il monomarca: è l’inizio della fine. Tra il 1996 ed il 2004 si succedono i telai Lola T96/50, T99/50 e B02/50, tutti azionati da V8 Zytek aspirati. Ad eccezione di Jörg Müller, Bruno Junqueira e Björn Wirdheim (terzo pilota Jordan e Jaguar tra il 2003 ed il 2004), gli altri vincitori di F3000 vantano GP all’attivo in F1. Si tratta di Ricardo Zonta, Juan Pablo Montoya, Nick Heidfeld, Justin Wilson, Sébastien Bourdais, Vitantonio Liuzzi.
    Formula 2 e F3000, dunque, hanno partorito autentici campioni, molti dei quali hanno brillato in F1 (e in altre categorie), vinto dei GP. conquistato podi e apprezzamenti. Altri, invece, avrebbero potuto brillare anche in F1 se solo avessero avuto tra le mani vetture più competitive e qualche opportunità in più…
    A questo campionato principale si affiancano altre serie di Formula 3000: Italian Formula 3000, Euro Formula 3000, Euroseries 3000, AutoGP. Campionati monomarca (come moderna, detestabile tradizione vuole…), che si accavallano gli uni sugli altri. Serie sovente di scarsa qualità sportiva. Tra i vincitori di questi campionati, spiccano due nomi su tutti: Felipe Massa (vincitore dell’Euro Formula 3000 del 2001) e Romain Grosjean (campione AutoGP 2010).
    La GP2 si issa, dal 2005 al 2016, quale principale serie cadetta alla F1. Ennesimo monomarca Dallara “monotutto”, tecnicamente soporifero. La serie si riscatta, però, sotto il profilo dei piloti. Rosberg, Hamilton, ma anche Nico Hülkenberg (2009), Pastor Maldonado (2010), Romain Grosjean (2011), Pierre Gasly (2016). Gli altri vincitori della serie sono Timo Glock (2007), Giorgio Pantano (2008), Davide Valsecchi (2012), Fabio Leimer (2013), Jolyon Palmer (2014), Stoffel Vandoorne (2015).
    Due i piloti italiani campioni: Pantano e Valsecchi, entrambi persi per strada.
    Il recente passato parla di una Formula 2 di nuovo in scena. Un nuovo monomarca, nuove Dallara, un nuovo “monotutto” ma fucina di giovani talenti. Nel 2017, ad imporsi è Charles Leclerc, l’anno dopo è la volta di George Russell. Nel 2019 è il turno di Nyck de Vries (bel talento ormai lontano dalla F1), a precedere il già ampiamente citato Mick Schumacher.
    Leclerc, Russell, Schumacher: “predestinati” con una “maledizione” sulle spalle. Sapranno spezzarla?
    Con il seguente link, crediamo di farvi cosa gradita. Potrete vedere, infatti, il XXXVI Marlboro Daily Express International Tropy 1984 (Silverstone), corsa inaugurale dello European Championship for F2 Drivers di quell’anno. È il 1 aprile 1984: sono previsti 47 giri per un totale di 221,746 km (circuito di 4718 m). La pole-position è firmata da Roberto Moreno in 1’14”.82, su Ralt RH6-Honda/Mugen (Ralt Racing Ltd). Completa la prima fila l’altra Ralt ufficiale, quella del futuro campione Mike Thackwell.
    I due alfieri del Ralt Racing Ltd, costruttore facente capo all’ex progettista Brabham Ron Tauranac, daranno vita ad una corsa appassionante, memorabile, epica. Il commento della gara è affidato al leggendario Murray Walker. Buona visione… LEGGI TUTTO

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    F1 2020: Ferrari, Vettel e le buone ragioni alle spalle del loro divorzio

    Il matrimonio tra la Ferrari e Sebastian Vettel era finito ben prima del 12 maggio 2020, giorno in cui il divorzio è stato reso ufficiale. La Scuderia di Maranello ha scelto di puntare su Charles Leclerc, che dopo due anni in seno al team si è guadagnato lo status di prima guida. Leclerc verrà affiancato da Carlos Sainz, pilota dall’indubbio talento e molto maturo nonostante l’ancor giovane età. Nonostante la separazione giudicata come inaspettata da parte dello stesso Vettel sia arrivata prima dell’inizio posticipato della stagione, il quattro volte campione del mondo ha continuato, fatta eccezione per rarissime occasioni, a indossare i panni dell’uomo squadra, almeno pubblicamente.
    In una delle primissime conferenze stampa della stagione le sue dichiarazioni incendiarie sulla decisione della Ferrari di non rinnovargli il contratto facevano temere per la prosecuzione del 2020, tanto che si arrivò a pronosticare un addio anticipato. In realtà un’occasione di vero confronto in pista con Leclerc è risultata essere un’eventualità abbastanza rara, dato l’importante gap prestazionale tra i due piloti. Vettel ha paventato frustrazione nel momento in cui è stato incolpevolmente messo fuori gara da Leclerc alla seconda curva del Gran Premio di Stiria e si è lamentato per una presunta entrata aggressiva del compagno alla prima curva in Bahrein. Nel complessivo l’ultima stagione in rosso di Vettel è stata contraddistinta da un atteggiamento apparentemente poco improntato all’agonismo, senz’altro spento e svuotato nelle motivazioni. L’ultimo podio con la Ferrari è arrivato in Turchia e rimarrà anche l’unico del pilota in una stagione estremamente negativa per il team.
    Sebbene l’annuncio del divorzio tra le due parti sia stato bollato come sorprendente dal pilota, i segnali di un rapporto partito con grande entusiasmo e ormai giunto al capolinea non mancavano di certo. Allo stesso modo la decisione unilaterale della Ferrari di non rinnovare il contratto di Vettel poggia su basi solide. Il quattro volte campione del mondo ha spesso peccato di scarsa lucidità nei momenti determinanti ed è apparso facilmente irritabile quando messo alla prova. Parliamo di un campione affermato che percepiva uno stipendio di prim’ordine e di una stagione che, complice le difficoltà finanziarie portate dal Covid, sta in parte ristrutturando il business model dei team. Dall’altro lato il 2020 ha visto un nuovo capitolo della prepotente ascesa di Charles Leclerc, capace di ottime prestazioni e di qualche exploit pur con una vettura poco competitiva. Il leader indiscusso della squadra è ormai il monegasco: a inizio 2019 al debutto di Leclerc con la Ferrari Binotto parlava di un Vettel prima guida e di un Leclerc che necessitava di fare esperienza ma da allora la situazione è molto cambiata.
    La Ferrari non è più un team vincente e si è chiuso un decennio senza titoli in bacheca per la Scuderia più iconica del Circus. Rompere con il passato e puntare su una coppia di piloti giovane ma con una buona dose di esperienza a questi livelli può essere un primo passo. Vettel non rientra più nelle logiche di un team che deve risorgere per poter dare inizio a un ciclo che i tifosi si augurano possa essere ben diverso dalle ultime tribolate stagioni. In aggiunta, nonostante Vettel sia indubbiamente stato uomo squadra fino all’ultimo il feeling con Binotto non è mai sbocciato e con il licenziamento di Arrivabene al pilota tedesco era venuta a mancare una figura di riferimento all’interno della squadra.
    Con Sainz la Ferrari ha scelto di puntare su un pilota già esperto che porterà energie fresche al gruppo di lavoro di Maranello. Leclerc è la punta designata per provare a tenere il passo di Mercedes e Red Bull e sarà chiamato a un ulteriore salto di qualità per affinare un talento che è sicuramente cristallino. Già sul finire del 2019 Vettel era apparso spaesato dall’esplosione di Leclerc e la coppia di piloti Ferrari aveva dato inizio a uno scontro fratricida – vedi Russia, Giappone e Brasile – che rischiava seriamente di minare le dinamiche del team. La decisione di separarsi da Vettel a fine 2020 e l’enorme gap prestazionale tra i due hanno presentato uno scenario ben diverso per la stagione appena conclusa. Sebastian Vettel è indubbiamente un pilota eccezionale che, se messo nelle giuste condizioni, potrà tornare a dire la sua ai livelli più alti della categoria. La Ferrari ha però scelto il rinnovamento dopo che il binomio con il suo pilota aveva iniziato a dare i primi segnali di cedimento già a fine 2018. LEGGI TUTTO

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    Buon Natale, augurandovi tutto il meglio per il 2021!

    Mai come quest’anno vogliamo augurarvi un Buon Natale e soprattutto augurare a tutti voi tutto il meglio per il 2021. Qui sotto trovate alcuni messaggi di auguri pubblicati sui social di alcuni team di F1. Holiday Greetings from Ferrari Huski Chocolate’s Christmas challenge with Carlos S… L’articolo Buon Natale, augurandovi tutto il meglio per il […] LEGGI TUTTO

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    F1 2020, i tanti spunti di una stagione irripetibile

    Cosa resterà di questo 2020? Il Mondiale di Formula 1 2020 porta e porterà per sempre con sé i segni della pandemia di Covid-19. Un campionato condensato in pochi mesi, iniziato il 5 luglio e terminato il 13 dicembre. 17 Gran Premi — “pochi” se raffrontati alle 23 corse in programma nel … L’articolo F1 2020, […] LEGGI TUTTO

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    F1 Tecnica Ferrari: Sulla SF21 non basterà il Power Unit super fast!

    La Scuderia Ferrari si è finalmente lasciata alle spalle la disastrosa stagione 2020, una delle più scadenti di sempre nella storia del cavallino rampante che, già da tempo, è ampiamente proiettata al 2021, nel quale debutterà il nuovo Power Unit soprannominato “super fast”. In prospettiva 2021 tutt… L’articolo F1 Tecnica Ferrari: Sulla SF21 non basterà […] LEGGI TUTTO

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    F1, Sergio Perez correrà con Red Bull nel mondiale 2021

    Il Team Red Bull Racing, attraverso un comunicato ufficiale, ha annunciato oggi che Sergio Perez sarà il secondo pilota della squadra nel mondiale F1 2021.
    Il pilota messicano ha firmato un contratto di un solo anno e prenderà il posto di Alex Albon che comunque resterà nel team come test driver e lavorerà al simulatore in ottica 2022.

    Chris Horner, Team Principal Red Bull, ha voluto sottolineare come, avendo avuto modo di valutare tutti i dati e le performance, Perez è la miglior scelta e il pilota giusto da affiancare a Max Verstappen nel 2021.
    Il pilota messicano ha così commentato: “La chance di gareggiare per un team che lotterà per il campionato del mondo è qualcosa che ho sempre sperato, dal momento che sono arrivato in F1”. LEGGI TUTTO