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    F1, Vasseur alza la voce: “Non ci aspettavamo problemi di affidabilità”

    La Scuderia Ferrari è tornata a Maranello, dopo il non felice esordio stagionale in Bahrain. Con soli 12 punti all’attivo, grazie al quarto posto di Carlos Sainz, la delusione più grande è arrivata dal ritiro di Charles Leclerc mentre, a due terzi di gara, era in terza posizione.
    A 17 giri dal termine, il monegasco ha dovuto alzare bandiera bianca per un problema elettrico alla Power Unit che lo ha costretto al ritiro.
    Le parole di Fred Vasseur non lasciano dubbi sul fatto che, al suo arrivo, qualcuno gli aveva assicurato che i problemi di affidabilità alla Power Unit fossero superati: “Siamo delusi, e non potrebbe essere altrimenti. Sapevamo che avremmo dovuto fare i conti con il degrado gomme, mentre non ci aspettavamo problemi di affidabilità”.
    Il nuovo Team Principal della Ferrari ha “alzato la voce” oggi a Maranello, parlando di un terzo posto gettato al vento: “È un peccato per Charles – ha detto Vasseur -, perché nella prima parte di gara è riuscito a tenere un buon passo, e anche con il maggiore degrado che avevano sulla mescola Hard avrebbe potuto portare a casa un terzo posto che sarebbe stato un buon modo per cominciare la stagione”.
    La mancata affidabilità invece ha compromesso il risultato e, molto probabilmente anche i piani per i prossimi Gran Premi.

    Il Team Principal ha parlato anche della gara di Sainz: “Carlos è stato autore di una gara solida con un passo piuttosto costante, e ha fatto il massimo oggi portando a casa il quarto posto”.
    Dopo questo primo Gran Premio stagionale in Ferrari hanno sicuramente una fotografia molto più chiara della situazione e dei valori in pista: “Ora siamo consapevoli di avere una vettura buona sul giro da qualifica e sappiamo dove dobbiamo lavorare”, ha detto Vasseur che poi ha concluso dicendo: “C’è da migliorare tanto sulla gestione degli pneumatici e ovviamente è necessario fare in modo di non avere più i problemi di affidabilità che ci hanno penalizzato”.
    Il messaggio è risuonato forte e chiaro in tutti i reparti della Gestione Sportiva della Ferrari. Il lavoro è tanto e la strada è un po’ più in salita del previsto! LEGGI TUTTO

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    F1, Ferrari e Mercedes: grattacapi filosofici

    Partiamo da un assioma valido per la Formula 1 attuale: se sei convinto di essere il migliore, ma non ottieni i migliori risultati, allora vuol dire semplicemente che non sei il migliore. La brutta figura fatta alla prima uscita stagionale da Ferrari e Mercedes è frutto anche di questo. Orgoglio e testardaggine di chi crede di essere il migliore, ma in realtà non lo è affatto e anche se in prospettiva lo potesse diventare non avrebbe il tempo di dimostrarlo.4 – GP BAHRAIN F1/2023 – DOMENICA 05/03/2023 credit: @Scuderia Ferrari Press Office

    L’ha capito Aston Martin. Con Lawrence Stroll che è andato a fare la spesa per le vie del paddock e si è portato a casa un capitale umano di ingegneri provenienti dai top team, con un bacino di idee capace di ribaltare le performance della vettura in una manciata di mesi.
    Quella AMR23, che per giunta a Horner “appare familiare”. Sì perché a rivoluzionare la verdona (al 95% rispetto alla passata stagione come ha specificato il capo progettista Furbatto), c’ha pensato, tra gli altri, Dan Fallows, ex Red Bull e primo allievo del genio, Adrian Newey. Insomma nessuna “Red Bull Verde”, dopo il caso della “Mercedes Rosa”, che aveva coinvolto la RP20, lontana progenitrice dell’attuale Aston Martin, ma solo l’umiltà di appropriarsi della filosofia dominante, quella di Newey e del team di Milton Keynes.
    La panciuta Ferrari e la magra Mercedes restano legate alle loro filosofie, schiave delle loro idee, del loro blasone e della loro storia. Non capitoleranno mai, come un umile team clienti, di fronte al progetto vincente di Red Bull. Peccato che quell’umile team clienti – capitanato da un molto meno umile Fernando Alonso – abbia sverniciato tra le dune del deserto del Bahrain sia le rosse che le nere.

    La verità è che la biodiversità filosofica all’interno del paddock è il patrimonio più grande di questo sport e va preservato. Nessuno ambisce a un balance of performance (BoP) in F1, con una Red Bull zavorrata e limitata, solo per accendere la competizione al vertice. Il problema, oltre che la grande contraddizione sta nel fatto però, che chi scrive le regole per spettacolarizzare la Formula Uno, vendendola come “la più bella e seguita di sempre”, non concede alcuna arma alle scuderie inseguitrici per raggiungere i leader del mondiale.2023 Bahrain Grand Prix, Friday – LAT ImagesL’unica maniera di vincere, nella Formula Uno contemporanea, è azzeccare il cambio di regolamento tecnico che la federazione propone ogni cinque anni. Una volta che si è indovinato il disegno della vettura ci si garantisce un ciclo di 4/5 anni di vittorie. Questo perché gli avversari non hanno il tempo di sviluppare le proprie filosofie, i giorni di test all’interno dell’anno sono sempre meno e ne conesegue una minore incisività dei pacchetti di aggiornamenti portati dai team sulle proprie vetture.Oltre a ciò, chi incappa in problemi di affidabilità (difficilmente i primi) entra in un loop di penalizzazioni senza senso, che pregiudicano una stagione già di per sé complessa. Sempre più gare, ma sempre meno motori (3 Power Unit per 23 gare) e componenti sostituibili sulla vettura. Ma chi rompe il motore non è già di per sé abbastanza penalizzato dal momento che perde la possibilità di gareggiare? Ha realmente senso accanirsi, penalizzandolo anche nella gara seguente?
    E a proposito di ciò, in quello che appare, magari erroneamente, come l’alba di un dominio Red Bull, bisogna tenere a mente che la squadra di Milton Keynes è anche sotto penalità. Se una vettura penalizzata rifila 38 secondi a Fernando Alonso e quasi 50 a Carlos Sainz, allora vuol dire che a qualcuno, lì ai piani altri della Formula Uno, sfugge il concetto di penalizzazione.
    Insomma è solo la prima gara, ma il grande progetto dei padroni del motorsport, Stefano Domenicali e Mohammed Bin Sulayem, di rendere la Formula 1 una specie di serie Netflix dal vivo, con ruotate, sorpassi colpi di scena e ribaltamenti di fronte non sembra un esperimento poi così brillante, né per ora, più di tanto riuscito. LEGGI TUTTO

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    Tre domande a Fred Vasseur, alla vigilia del Bahrain

    Tre domande a Fred Vasseur, Team Principal della Scuderia Ferrari, alla vigilia del Gran Premio del Bahrain 2023 di Formula 1.

    Comincia in Bahrain la stagione numero 74 del campionato mondiale di Formula 1, che vede per la prima volta un calendario di 23 gare sparse in quattro continenti.
    Alla vigilia del primo Gran Premio del campionato 2023 di F1, il nuovo Team Principal Ferrari risponde a tre domande sulle aspettative della Scuderia di Maranello.
    1. L’inizio di una nuova stagione è sempre un momento molto speciale per tutti. Come ci arrivate tu e la squadra?Fred Vasseur: “Ho vissuto questo momento molte volte nella mia carriera, ma devo ammettere che questa volta è davvero speciale. Sento la passione non solo di tutte le persone Ferrari a Maranello ma anche dei tifosi, e sono bastati un paio di mesi per farmi contagiare da questo entusiasmo appassionato. Non vediamo l’ora di iniziare la stagione”.

    2. Cosa ti aspetti da questa gara, visti anche i test che abbiamo svolto qui la scorsa settimana?Fred Vasseur: “I test sono andati bene e i tre giorni della scorsa settimana hanno dimostrato che la macchina sta dando le indicazioni che ci aspettavamo. Ora dobbiamo perfezionare la messa a punto per ottenere il massimo dalla SF-23. Una cosa è chiara: questo è il campionato con più gare di sempre, quindi qualunque sarà il risultato della prima domenica, il titolo non si vincerà né si perderà in Bahrain”.
    3. Che tipo di weekend sarà quello di Sakhir dal punto di vista tecnico?Fred Vasseur: “La pista la conosciamo bene: sappiamo però che le temperature molto variabili dell’aria e della pista, le condizioni variabili del vento e le nuove gomme Pirelli renderanno complicato mettere a punto la macchina al meglio, ma sia Carlos che Charles hanno raccolto molti dati durante i tre giorni di test. Mi aspetto una squadra ben preparata per un fine settimana concreto”. LEGGI TUTTO

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    F1, Drive to surprise: impressioni e pronostici dal Bahrain

    “Verstappen campione del mondo”. “La W14 è un flop”. “Alonso seconda forza con Aston Martin”. “Depressione in casa Ferrari”.

    CALMA! I test sono test e – come sappiamo – lasciano il tempo che trovano, per giunta poco, visti i soli tre giorni di lavoro in Bahrain. Ricordiamo tutti il 2019: Ferrari campione dei test, Mercedes campione del mondo. Ecco, ciò dimostra che la cautela è sempre ottima consigliera quando si parla di test prestagionali. Dunque ci limiteremo ad avanzare delle semplici candidature mosse da sensazioni. Seguendo l’iperbole scuola Netflix vedremo un po’ chi, secondo noi, “drive to survive” e chi “drive to surprise” in questo 2023.
    DRIVE TO SURVIVE
    Mercedes
    Se il buongiorno si vede dal mattino, quello dei test, per la W14, non è stato esattamente un ottimo risveglio. È vero che il porpoising non c’è più, ma se avevamo individuato nell’affidabilità del team di Brackley un’ottima alleata, il problema idraulico occorso a Russell non rappresenta di certo un buon segnale. La testardaggine teutonica dei tecnici, che hanno mantenuto la filosofia a zero sidepods, per ora, non sembra dare continuità agli ultimi risultati della passata stagione. Poca aderenza e scarso bilanciamento della vettura, in aggiunta a un Toto Wolff che , ai microfoni di SKY, si è detto “Non troppo ottimista” riguardo la rincorsa al titolo. Preoccupa un pochino anche la prospettiva di George Russell, che alla sua seconda stagione potrebbe perdere l’effetto motivazionale, dato dai difficili anni trascorsi in Williams, che l’ha contraddistinto per tutto il 2022.
    McLaren
    Se Brackley piange, Woking di sicuro non sorride, anzi. “Ho visto Lando lasciare il garage e dirigersi verso lo stanzino, dando un pugno al muro mentre camminava. Chiaramente non con la forza di abbatterlo, ma c’era della frustrazione. È stato un Lando piuttosto diverso da quello che siamo abituati a vedere”. Così Will Buxton, commentatore britannico e volto noto della serie “Drive to survive”, prodotta da Netflix. Che sia un po’ romanzata… Poco importa. La MCL60 si è dimostrata una vettura difficile da tenere in pista e non sembra vedersi quel salto di qualità che tanto si sperava tra le mura di Woking. Se poi il tuo Team Principal Andrea Stella ammette: “Ci siamo accorti troppo tardi che una direzione diversa in termini di aerodinamica avrebbe avuto più potenziale” e non hai più per compagno di squadra un Ricciardo in crisi d’identità, possiamo comprendere e compatire la frustrazione di Lando. Un pugno anzi, sembra quasi poco.

    DRIVE TO SURPRISE
    Red Bull
    E menomale che sono stati penalizzati, verrebbe da dire. Perché nonostante il part-time dei tecnici in galleria del vento, la nuova Red Bull è apparsa subito nella stessa splendida forma in cui l’avevamo lasciata a fine 2022. Non solo Verstappen, ma anche Perez sembra aver trovato fin da subito il feeling con la vettura. Cercasi competitor all’altezza oppure si rischia il monopolio…
    Aston Martin
    Tolto il KO elettrico che pronti-via ha messo fuorigioco Drugovich (DAY-1) e le cadute in bicicletta del figlio del capo, Lance Stroll. L’Aston Martin, molto rivoluzionata, è apparsa pimpante e competitiva soprattutto sul passo gara, si è presa i complimenti da mezzo paddock, Horner e Wolff in primis e ha ritrovato un Alonso motivatissimo. L’asturiano è apparso molto positivo sul potenziale della vettura, parola d’ordine “ottimizzare il pacchetto” per estrarre tanta velocità nascosta sotto il cofano della AMR23. Fuoco fatuo o vera gloria? Si vedrà in pista tra meno di sette giorni.
    MENZIONE D’ONORE
    Meritate menzioni per Zhou e Alfa Romeo. Il pilota cinese (autore del miglior tempo nel DAY-2) e la nuova C43 sono partiti con il piede giusto. Se dimostreranno un buon potenziale e saranno spalleggiati da un po’ più di fortuna – occhio all’affidabilità – potranno farci divertire nel corso di questo 2023.Per ultimo, ma non ultimo – almeno lo speriamo per lui -, Logan Sargeant. Il pilota statunitense ha completato degli ottimi test a bordo di una buona Williams. Assumere la pesante eredità di Latifi e completare da rookie una prima tre giorni in questa maniera non è da tutti. E se son rose fioriranno! LEGGI TUTTO

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    Test F1 2023 (Bahrain): Giri percorsi, chilometri e tempi

    Si sono conclusi ieri i tre giorni di test programmati in Bahrain, prima del via della nuova stagione 2023 di Formula 1. Vediamo insieme quanti giri e quanti chilometri sono stati percorsi dai 10 team e dai 20 piloti impegnati e, con l’aiuto delle infografiche Pirelli, quali sono stati i migliori tempi e con che mescola di pneumatici sono stati realizzati.TEST T1 BAHRAIN F1/2023 – GIOVEDI 23/02/2023credit: @Scuderia Ferrari Press OfficeA guidare la classifica dei team con più giri percorsi è l’AlphaTauri. Il team con base a Faenza ha coperto una distanza pari a 8 Gran Premi del Bahrain (456 giri). I due piloti titolari si sono divisi il lavoro, con Nyck De Vries (246) che, alla fine dei tre giorni, ha percorso qualche giro in più (36) del suo compagno Yuki Tasunoda (210).
    Scorrendo la classifica che trovate qui sotto, troviamo altri cinque team con un numero di giri percorsi superiori ai 400, la distanza di 7 Gran Premi; nell’ordine sono Williams (439), Ferrari (417), Haas (415), Red Bull (413) e Alfa Romeo (402).
    Mercedes e Aston Martin hanno chiuso rispettivamente al settimo e ottavo posto con un numero di giri pari rispettivamente a 398 e 387 giri.
    Chiudono la classifica il Team Alpine, con poco più della distanza di sei Gran Premi all’attivo e la McLaren che, fanalino di coda con 312 giri percorsi è riuscita a coprire “solo” 5,5 volte la distanza del Gp del Bahrain.
    Dando un rapido sguardo ai piloti, Fernando Alonso (270) è risultato quello che ha percorso più giri, davanti a Nyck De Vries e Logan Sargeant. Felipe Drugovich (117 giri), che sostituiva l’infortunato Lance Stroll, è stato il pilota che ha coperto la distanza minore, davanti al due McLaren: Oscar Piastri (170) e Lando Norris (142).

    Pos Team / Pilota Giri Km
    1 AlphaTauri 456 2467
    Nyck de Vries 246 1331
    Yuki Tsunoda 210 1136
    ————————————-
    2 Williams 439 2375
    Logan Sargeant 229 1239
    Alexander Albon 210 1136
    ————————————-
    3 Ferrari 417 2256
    Carlos Sainz 218 1179
    Charles Leclerc 199 1076
    ————————————-
    4 Haas 415 2245
    Kevin Magnussen 219 1185
    Nico Hülkenberg 196 1060
    ————————————-
    5 Red Bull 413 2235
    Sergio Pérez 209 1131
    Max Verstappen 204 1104
    ————————————-
    6 Alfa Romeo 402 2175
    Valtteri Bottas 202 1093
    Zhou Guanyu 200 1082
    ————————————-
    7 Mercedes 398 2153
    Lewis Hamilton 220 1190
    George Russell 178 963
    ————————————-
    8 Aston Martin 387 2094
    Fernando Alonso 270 1461
    Felipe Drugovich 117 633
    ————————————-
    9 Alpine 353 1910
    Esteban Ocon 178 963
    Pierre Gasly 175 947
    ————————————-
    10 McLaren 312 1688
    Oscar Piastri 170 920
    Lando Norris 142 768
    Test F1, Bahrain – Day 1

    Test F1, Bahrain – Day 2

    Test F1, Bahrain – Day 3

    Test F1, Bahrain – Overall LEGGI TUTTO

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    F1 2023 Prediction: i nostri pronostici per la nuova stagione

    Chi lotterà per la vittoria nel 2023? E chi sarà la sorpresa? Dopo le presentazioni, facciamo i nostri pronostici, in vista della nuova stagione di Formula 1.

    Dopo le presentazioni delle nuove monoposto che prenderanno parte al Campionato Mondiale 2023 di Formula 1, proviamo a fare un primo pronostico su quali potrebbero essere i valori in pista. La nostra “F1 2023 Prediction” si basa su quanto abbiamo potuto osservare delle nuove vetture, oltre ad alcune considerazioni su quanto il team ha fatto lo scorso anno, sulla forza della squadra, sulla line-up dei piloti e di altri parametri che ci hanno portato alla classifica che vi riportiamo qui sotto.
    Divideremo la griglia in cinque “blocchi”, inserendo i 10 team al loro interno.
    1° BLOCCO – RED BULL E FERRARI
    E’ l’unica monoposto che non è ancora stata presentata ma, dalle informazioni che abbiamo raccolto, la nuova Red Bull RB19 dovrebbe stupire tutti con soluzioni aerodinamiche che faranno invecchiare di colpo chi, quest’anno, ha seguito la filosofia progettuale della Red Bull Racing F1 del 2022. Al di là di questo, il Team austriaco, dopo il titolo costruttori dello scorso anno e i due titoli piloti consecutivi, non può che partire con i favori del pronostico. A inizio stagione, la Ferrari SF-23 dovrebbe però essere all’altezza della nuova creatura di Adrian Newey. Lo sviluppo della Power Unit di Maranello, l’evoluzione della veste aerodinamica, la miglior geometria delle sospensioni per lavorare al meglio con le gomme Pirelli 2023, dovrebbero poter garantire a Charles Leclerc e Carlos Sainz di lottare con la Red Bull di Max Verstappen.
    2° BLOCCO – MERCEDES
    I tedeschi non sbaglieranno la monoposto, per il secondo anno consecutivo. Forse sì o forse no!A noi, la nuova Mercedes F1 W14 non convince proprio: pance simili a quelle dello scorso anno, cofano motore molto ingombrante al posteriore, fondo piatto ancora molto “esposto” e con rischi di flessibilità come nel 2022. Inutile dire che team e piloti sono al top ma personalmente vediamo la Mercedes, un po’ come lo scorso anno, in un limbo tra i due top team e il gruppo di tre squadre che vediamo qui sotto.

    3° BLOCCO – ALPINE, MCLAREN E ASTON MARTIN
    La nostra “F1 2023 Prediction” vede tre team in serrata lotta dietro a Red Bull, Ferrari e Mercedes. Il midfield del 2023 sarà composto da Alpine, McLaren e Aston Martin. Ai primi due team, già al 4° e 5° posto della classifica mondiale dello scorso anno, pensiamo si possa aggiungere anche Aston Martin, almeno con Fernando Alonso.Il crescendo del team francese visto lo scorso anno e la bontà del progetto McLaren MCL60 unito alla forza dei due giovani piloti dovrebbe permettere a questi due team di lottare come lo scorso anno. Tra loro potrebbe inserirsi anche l’Aston Martin, grazie a un buon progetto e alla presenza di Fernando Alonso.
    4° BLOCCO – ALFA ROMEO E HAAS
    Grazie alla Power Unit Ferrari, al buon progetto Alfa Romeo e all’esperienza dei due piloti Haas, la nostra 2023 Prediction vede il team elvetico e quello americano subito dietro il midfield e davanti ai due team che, secondo noi, chiuderanno anche nel 2023 la classifica riservata ai costruttori, ovvero AlphaTauri e Williams.
    5° BLOCCO – ALPHA TAURI E WILLIAMS
    Per AlphaTauri e Williams, il 2023 potrebbe non essere migliore del 2022, sempre secondo la nostra personalissima previsione. LEGGI TUTTO