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    F1, Power Unit Ferrari: la più potente del lotto ma non ancora del tutto affidabile

    La Power Unit Ferrari 2023 sarà la più potente del lotto ma l’affidabilità creerà ancora qualche problema alla Scuderia di Maranello e ai team Haas e Alfa Romeo.

    “La Power Unit Ferrari sarà una bomba”. Erano state queste le parole di Gunther Steiner, ad inizio dicembre, in occasione della premiazione del Trofeo Bandini.
    Il Team Principal della Haas aveva avuto la “soffiata” da Mattia Binotto che, di lì a poco, avrebbe poi lasciato la Scuderia Ferrari. Dopo poco più di un mese da quella dichiarazione, siamo riusciti a raccogliere diverse altre informazioni che ci portano a poter dire che la Power Unit realizzata a Maranello per la stagione 2023 sarà la più potente del lotto.
    La nuova unità sarà un’evoluzione di quella utilizzata lo scorso anno: sarà montata sulla nuova Ferrari ma anche sulle nuove monoposto del Team Alfa Romeo e Haas. A Maranello hanno lavorato sull’affidabilità, vero tallone d’Achille del 2022, e lo hanno fatto sia durante la scorsa stagione che durante l’inverno.
    Il lavoro per migliorare questo aspetto ha permesso agli ingegneri di Maranello di poter spingere anche sul fronte della potenza della Power Unit, liberando quella cavalleria che nel 2022 era stata sacrificata per non compromettere ancora di più il risultato in pista per via delle rotture.

    Da quanto abbiamo però appreso, la prima versione di Power Unit 2023 deliberata per l’inizio della stagione non avrebbe dato ancora la garanzia di poter percorrere il quantitativo di chilometri tale da poter permette ai tecnici Ferrari di pianificare una stagione con solo tre motori endotermici e le quantità minimi delle altre componenti, così come imposto dal regolamento.
    Ricordiamo che lo scorso anno, sia Charles Leclerc che Carlos Sainz arrivarono ad utilizzare anche il doppio di alcune componenti della Power Unit, rispetto alle tre che indica il regolamento.
    Al momento in cui vi scriviamo, il piano 2023 prevede che siano almeno quattro le Power Unit e relative componenti pianificate per poter affrontare con una certa sicurezza la stagione F1 2023. Nel corso dei prossimi mesi la Ferrari potrebbe comunque giocare ancora la carta “affidabilità”, per poter mettere mano nuovamente ad alcuni particolari della sua unità e migliorare ulteriormente il già ottimo lavoro che il team di ingegneri di Maranello hanno svolto fin ad ora.
    Di questo fatto sono già al corrente sia Haas che Alfa Romeo, in modo che possano anche loro pianificare al meglio l’utilizzo di tutte le componenti della Power Unit, durante l’arco della stagione che, da calendario, prevede ben 23 gare in programma. LEGGI TUTTO

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    ESCLUSIVO | Una prima foto della Ferrari F1 2023 (progetto 675)

    La nuova Ferrari F1 che disputerà il mondiale 2023 di Formula 1 sarà presentata ufficialmente il prossimo 14 febbraio. Oggi però la Scuderia di Maranello ha comunicato un nuovo Team Partner e lo ha fatto pubblicando una breve nota con una foto nella quale si vede dove il logo dello sponsor sarà posizionato.

    Da un’attenta osservazione di alcuni dettagli, in particolare il posizionamento del piccolo adesivo con la lettera “N” possiamo affermare che si possa trattare di una foto della nuova monoposto Ferrari F1 2023. Tale particolare infatti, sulla monoposto dello scorso anno (F1-75), era posizionato in un punto diverso (cfr. foto qui sotto), anche se su sullo stesso lato.Ferrari F1-75
    Sulla Ferrari SF21 del 2021, questo elemento era posizionato invece dalla parte opposta, ovvero a sinistra rispetto alla visuale del pilota.Ferrari SF21 (2021)

    Tutto questo ci porta a dire che questa foto possa essere la prima della nuova monoposto Ferrari F1 2023, conosciuta con il nome in codice “675” e che sarà presentata il 14 febbraio prossimo.
    La pubblicazione di questa foto è avvenuta in quanto la Scuderia Ferrari ha annunciato l’arrivo di un nuovo Team Partner che si è legato alla squadra con un accordo pluriennale: si tratta di Genesys, uno dei leader mondiali nelle soluzioni per la Customer Experience – ovvero la somma di tutte le sensazioni vissute da un cliente in ogni interazione con un marchio fino all’acquisto – il contact center in cloud e la gestione dei dati digitali.

    Sul colore che avrà la nuova Ferrari F1 2023 vi abbiamo già detto in questo altro nostro articolo e la foto pubblicata sembra confermare questa variazione di tonalità del colore rosso, rispetto a quanto visto negli scorsi anni. LEGGI TUTTO

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    Frederic Vasseur, tra grandi responsabilità e basso profilo

    E’ appena cominciata una nuova era in Ferrari. Il 2023 porta in dono un altro team principal a Maranello ed il suo nome è quello di Frederic Vasseur. Essere l’erede di Mattia Binotto non fa paura all’ex Sauber, ma la poltrona che ha cominciato ad occupare da qualche ora è di quelle che scottano. Anzi, è decisamente la più bollente di tutto il Circus. Il francese classe 1968, però, sa come gestire la pressione, grazie ad un carattere forte e deciso.
    Certo è che da grandi posti derivano enormi responsabilità e quella di guidare un team come la Ferrari non è qualcosa che si prova ogni giorno. Vasseur viene da una realtà più piccola come quella dell’Alfa Romeo Sauber in cui ogni punto conquistato equivale ad una vittoria. Mentre a Maranello un secondo posto può rivelarsi un fallimento. Mettersi al capo di una squadra con un pedigree di questo calibro e che, per giunta, viene da una stagione fatta di errori grossolani presenta un coefficiente di difficoltà elevatissimo.
    Per Vasseur, però, tacciato di non essere un team principal adatto alla Ferrari e non al pari dei vari Christian Horner e Toto Wolff, parlano i risultati ottenuti in pista. Con l’ART in GP2 e in GP3 è riuscito a portarsi a casa ben 8 titoli mondiali, oltre ad aver ridato ossigeno ad una Sauber sull’orlo di una crisi sportiva ed economica.

    Sicuramente il tempo saprà dare tutte le risposte che gli addetti ai lavori ed i tifosi stanno cercando. Ormai non manca più molto tempo al primo gran premio della stagione e Frederic Vasseur è pronto a mettersi in gioco per riportare la Ferrari in alto. E se la nuova Rossa non sarà all’altezza di competere con Red Bull e Mercedes le colpe non potranno certo cadere sul francese, appena inseritosi.
    Ora, la cosa più importante è avere pazienza e giudicare man mano che passano i gran premi, senza avere la smania di voler raggiungere qualcosa non alla portata. Insomma, non ripetere i soliti errori di valutazione. Con la speranza che anche Vasseur non crolli sotto il peso della pressione psicologica, o peggio, per colpa di responsabilità non sue. Evitare, quindi, di mettere in atto la facilona politica del capro espiatorio. LEGGI TUTTO

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    Le prime tre priorità di Fred Vasseur, da Team Principal Ferrari

    Lunedì 9 gennaio 2023 sarà ufficialmente il primo giorno di Fred Vasseur a Maranello. Quali sono le priorità del nuovo Team Principal della Scuderia Ferrari?

    Le “dimissioni” di Mattia Binotto furono comunicate il 29 novembre scorso. Dopo due sole settimane i vertici della Scuderia Ferrari annunciarono ufficialmente l’ingaggio di Fred Vasseur.
    Lunedì 9 gennaio sarà il primo giorno del nuovo Team Principal Ferrari a Maranello. In attesa delle sue prime dichiarazioni, vediamo insieme quali saranno le tre priorità che il francese dovrà affrontare nelle prime settimane nel suo nuovo ruolo.
    1. ORGANIZZIONE DEL TEAM FERRARI
    La priorità numero uno del nuovo Team Principal, che ricoprirà anche il ruolo di General Manager della Scuderia Ferrari, è quella di riorganizzare il Team. Il primo annuncio dovrebbe riguardare il nuovo Direttore Tecnico a cui dovrebbero rispondere Enrico Cardile (Head of Chassis Area) ed Enrico Gualtieri (Head of Power Unit). Il nome più “gettonato” è quello di Simone Resta, con un passato in Ferrari, Alfa Romeo e attuale direttore tecnico del Team Haas. Al di là del questo, altri ruoli chiave del muretto box dovrebbero essere rivisti da Vasseur a partire da quello che dovrà gestire le strategie al muretto box durante qualifiche e gare.
    2. ASSICURARE SVILUPPI COSTANTI DURANTE TUTTO L’ARCO DELLA STAGIONE
    Una priorità molto importante e sulla quale il CEO Ferrari Benedetto Vigna ha già avuto modo di parlare con Vasseur, riguarda gli sviluppi sulla monoposto nel corso della stagione, vero tallone d’Achille della gestione degli anni passati. Il nuovo Team Principal dovrà rivedere processi, pianificazione e ruoli chiave per assicurare che gli sviluppi siano efficaci durante tutto l’arco dell’anno.

    3. GESTIONE PILOTI
    Tra le attività da non sottovalutare, ci sarà quella legata alla gestione dei due piloti. Charles Leclerc e Carlos Sainz hanno corso insieme nelle ultime due stagioni. Il loro rapporto è più che buono ma alcune prese di posizione “binottiane” avevano lasciato l’amaro in bocca un po’ a tutti e due. La gestione dei piloti si rivelerà anche più importante qualora la monoposto abbia una performance tale da permettere al monegasco e allo spagnolo di lottare per delle vittorie.
    Organizzazione, sviluppi e gestione dei piloti sono dunque le prime priorità sulle quali Vasseur sarà chiamato a lavorare per dare una prima decisa sterzata alla Scuderia di Maranello. Sul tavolo del neo Team Principal e General Manager ci saranno poi tanti altri temi che richiederanno decisioni rapide per affrontare al meglio il breve periodo ma anche e soprattutto per guardare e pianificare un medio e lungo periodo vincente per la Rossa. LEGGI TUTTO

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    F1, Arnoux: “Avrei licenziato Binotto molto prima. E Vasseur deve fare come Todt”

    “Non mi è piaciuto vedere una Ferrari molto competitiva che si è fatta sfuggire il campionato. Perché eravamo partiti bene. È vero che non c’era l’affidabilità, ma abbiamo perso dei gran premi quasi come se avessimo fatto apposta”. Sono queste le prime parole di René Arnoux, estrapolate da una lunga ed interessante intervista di Mario Salvini su Gazzetta.
    L’ex pilota della Scuderia di Maranello parla in prima persona plurale, sentendosi ancora parte del Team Ferrari. E su Mattia Binotto il giudizio è molto duro: “Gli errori che ha commesso per me in Formula 1 sono imperdonabili. Non sono mai stato dalla parte di Binotto. Uno che dice ‘Andrà meglio l’anno prossimo, andrà meglio l’anno prossimo’, non merita quel posto”.
    Per Arnoux la decisione di licenziare il Team Principal è arrivata anche con ritardo: “L’avrei messo fuori già parecchi anni fa – ha detto il pilota francese, senza troppi giri di parole – . L’ho detto più volte. È intollerabile un comportamento come il suo quando sei alla testa della più bella squadra al mondo”.

    Alla domanda se sia giusta la scelta di Frédéric Vasseur, Arnoux ha detto: “Non mi permetto di dire né sì né no, perché lo conosco poco. L’ho incrociato, gli ho parlato. Ma non abbastanza per dire che sia giusto o meno. Abbiamo visto i risultati che ha fatto con un team di media fascia come l’Alfa. Ma gestire l’Alfa, in Svizzera, e gestire la Ferrari sono cose molto diverse. Senz’altro ha la competenza necessaria e spero che riesca a tirar su la squadra sotto l’aspetto della tecnologia e della strategia. Senza i quali il mondiale non lo vinci. L’anno scorso il telaio e il motore c’erano, l’affidabilità no. Ma soprattutto abbiamo sbagliato tante, tante, tante volte la strategia. E in quel campo c’è da fare una bella pulizia. Direi che c’è da buttare via tutto. E trovare qualcuno che sia capace”.
    Le parole di Arnoux suonano come l’ennesima critica all’operato di Binotto che aveva accentrato su di se anche la direzione tecnica del team: “Accorpare i due ruoli è stato un errore. Nella Formula 1 iper-specializzata di oggi non puoi fare tutto. Vasseur deve trovare le persone giuste. Non devi sapere come si fa un cambio o un motore. Todt se ne fregava. Devi avere le persone giuste, competenti, al posto giusto. E poi gestirle. Quando hai Ross Brawn direttore tecnico e poi Rory Byrne e Paolo Martinelli devi solo farli lavorare bene. Come faceva Todt e come deve fare Vasseur”.
    Leggi l’intervista completa su GAZZETTA. LEGGI TUTTO

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    F1, Chris Horner: “Nel 2023 Red Bull vincerà meno gare rispetto al 2022”

    In un’intervista esclusiva rilasciata a RacingNews365.com, il Team Principal della Red Bull Christian Horner ha affermato che il suo team difficilmente potrà vincere lo stesso numero di gare (17) anche nel 2023.

    “È inevitabile che dopo un grande cambiamento di regolamento – ha detto Horner a RacingNews365 – ci siano squadre che lo hanno interpretato bene e squadre che lo hanno interpretato male. Chi avrebbe mai immaginato che la Mercedes avrebbe vinto una sola gara quest’anno, dopo tutti i successi ottenuti negli otto anni precedenti?”.
    Il commento sulla stagione 2022 da parte del Team Principal della Red Bull prosegue poi dicendo: “Siamo stati fortunati ad aver azzeccato il progetto e abbiamo vinto molte gare grazie a questo ma le cose cambieranno e non ho dubbi che nel 2023 le statistiche saranno un po’ diverse”.
    Quando gli è stato chiesto se credeva che la Red Bull potesse continuare a dominare anche nel 2023, Horner ha detto di aspettarsi una forte rimonta da parte dei rivali: “Mi piacerebbe continuare a dominare! Ma in questo settore è un po’ irrealistico, perché gli altri team sono semplicemente troppo bravi”.
    Horner ha poi aggiunto che “gli avversari avranno imparato molte lezioni da quest’anno e sono sicuro che le auto convergeranno in modo significativo nel 2023”.
    Il Team Principal della Red Bull ritiene che il successo della sua squadra nel 2021 e 2022 sia una testimonianza del lavoro svolto dal “nucleo” del Team durante le stagioni meno fortunate: “Credo che lo spirito e la cultura di squadra che abbiamo sempre avuto non abbiano mai perso la convinzione o l’obiettivo di tornare a vincere. Ovviamente, abbiamo avuto alcuni anni di magra dopo il dominio del V8 (l’era dei motori) e il grande cambiamento di regolamento con il V6, ma tutti si sono concentrati sul proprio ruolo e hanno fatto del loro meglio nelle aree su cui potevano influire. Abbiamo mantenuto un nucleo molto forte, abbiamo sviluppato alcuni giovani talenti e questo sta iniziando a dare i suoi frutti”.

    Il britannico ha poi sottolineato l’importanza delle power unit utilizzate dalla Red Bull negli anni difficili. La partnership precedentemente di successo con Renault si è rivelata negativa nell’era dei turbo-ibridi, prima che il team passasse a una più fruttuosa collaborazione con Honda: “Una volta che siamo riusciti a risolvere l’anello mancante, ovvero il gruppo propulsore, i risultati hanno iniziato ad arrivare: In primo luogo, nel Campionato Piloti dello scorso anno e poi per il più grande cambiamento regolamentare che abbiamo visto in 40 anni. La squadra ha fatto un lavoro eccezionale nell’adattarsi, in un lasso di tempo molto breve, a questi nuovi regolamenti, e questo è dovuto alla forza e alla profondità che abbiamo”. LEGGI TUTTO

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    Le 10 cose per cui ricorderemo il Mondiale 2022 di Formula 1

    L’anno 2022 sta per essere messo in archivio e in questo nostro articolo abbiamo raccolto le “10 cose” che, secondo noi, hanno caratterizzato questa stagione di Formula 1.

    1. IL CAMBIO DI REGOLAMENTO
    La stagione 2022 sarà sicuramente ricordata per l’epocale cambio di regolamento tecnico che ha introdotto nuovamente in Formula 1 le vetture ad effetto suolo. Le modifiche alle monoposto hanno comportato un rimescolamento dei valori in pista. Tra i tre Top Team a soffrirne di più è stata la Mercedes che ha perso due posizioni nella classifica costruttori. Per gli altri sette team, il cambio regolamentare, ha garantito una lotta più ravvicinata in pista delineando però poi una “precisa” classifica dei valori di squadre e piloti.
    2. IL SECONDO MONDIALE DI MAX VERSTAPPEN
    Dopo la vittoria nel 2021, all’ultimo giro dell’ultima gara, il secondo sigillo mondiale per Max Verstappen è stato “molto più semplice” da portare a casa! Dopo un inizio stagione con qualche grattacapo dovuto a qualche problema di affidabilità della sua Red Bull, il pilota olandese ha imboccato una strada ricca di successi che gli ha consegnato il secondo alloro.
    3. LA RINASCITA DELLA FERRARI
    Non è arrivato né il mondiale piloti, né quello costruttori ma la Scuderia di Maranello è riuscita comunque a mettere in pista una delle monoposto più veloci del lotto. Nel corso della stagione è poi mancata l’affidabilità, ci sono stati troppi errori sia al muretto box che da parte dei piloti e si è palesato il cronico problema dello sviluppo della monoposto, nella seconda parte della stagione che ha impedito di tenere aperto il mondiale fino alla fine.
    4. IL LICENZIAMENTO DI MATTIA BINOTTO
    Anticipato da Gazzetta e poi confermato dai fatti, il 2022 sarà ricordato anche come l’ultimo anno di Mattia Binotto alla guida della Ferrari. Il Team Principal della Scuderia di Maranello non è stato certo esente da colpe, guardando ai risultati della stagione. Ora si volta pagina con Fred Vasseur chiamato dai vertici del Cavallino Rampante a risollevare le sorti di una squadra che dovrà tornare presto al successo.
    5. LE ZERO VITTORIE DI HAMILTON
    Il pilota inglese della Mercedes, fin dal suo esordio in Formula 1, ha sempre centrato almeno una vittoria. Il 2022 sarà invece ricordato come la stagione nella quale Hamilton non è riuscito a cogliere nemmeno un successo. Il sette volte campione del mondo ha anche chiuso la stagione alle spalle del suo compagno George Russell, al primo anno con Mercedes.

    6. IL “TRADIMENTO” DI PIASTRI
    Forse il titolo è un po’ esagerato ma Oscar Piastri sarà certamente ricordato per aver dato il là ad un effetto domino nel mercato piloti. A dire il vero la prima mossa l’ha fatta Fernando Alonso con l’annuncio del suo passaggio in Aston Martin. A seguire l’annuncio di Piastri in McLaren, quello di Pierre Gasly in Alpine e infine di Nyck De Vries in AlphaTauri. Dietro a tutto, l’abile mano di Flavio Briatore e Mark Webber, rispettivamente manager di Alonso e di Piastri.
    7. IL VALZER DEI TEAM PRINCIPAL
    Così come per il mercato piloti, anche quello dei Team Principal ha visto nel 2022 un certo fermento. A muovere il tutto l’annuncio delle dimissioni di Binotto dalla Ferrari e il passaggio di Fred Vasseur dall’Alfa Romeo al team di Maranello. A questo è poi seguito l’ingaggio di Andres Seidl da parte del Team Alfa Romeo, con il ruolo di CEO del gruppo Sauber e la promozione di Andrea Stella a Team Principal McLaren.
    8. LA PRIMA DI GEORGE RUSSELL
    La stagione 2022 sarà ricordata anche per la prima vittoria in Formula 1 di George Russell. Il talentuoso pilota inglese, dopo aver sfiorato il successo nel 2020, è riuscito, al suo primo anno in Mercedes a cogliere il primo trionfo in carriera. La vittoria in Brasile è giunta al termine di una stagione molto positiva dove Russell è riuscito anche a chiudere davanti ad Hamilton nella classifica mondiale piloti.
    9. IL RITIRO DI VETTEL
    Dopo 16 stagioni e 4 titoli mondiali vinti, Sebastian Vettel ha deciso di appendere il casco al chiodo. Il pilota tedesco ha corso per la famiglia Red Bull prima di approdare in Ferrari e chiudere la sua carriera in Aston Martin.
    10. IL PORPOISING
    Il 2022 sarà ricordato anche per il “porpoising”, ovvero quel fastidioso effetto oscillatorio sull’asse verticale delle monoposto, scaturito ad alta velocità per effetto del carico aerodinamico generato dal fondo vettura. Molto evidente nella prima parte dell’anno, tutti i team hanno saputo poi intervenire per ridurre o annullare del tutto questo fenomeno che limitava le prestazioni delle vetture. LEGGI TUTTO

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    La classifica degli ingaggi dei 20 piloti del mondiale F1 2022

    Quanto guadagna un pilota di Formula 1? E’ una domanda che si fanno in molti e alla quale abbiamo provato a rispondere riprendendo la classifica pubblicata recentemente da RacingNews365.com. Sul podio Lewis Hamilton, Max Verstappen e Fernando Alonso ma non manca qualche sorpresa.

    La classifica dei guadagni dei 20 piloti di Formula 1 è qualcosa che suscita sempre molto interesse e curiosità. Lo scorso anno avevamo pubblicato il ranking di Forbes dei “paperoni dello sport”, dove trovavano posto anche i campioni della Formula 1.
    Oggi invece, per la stagione 2022, vi proponiamo la classifica stilata da RacingNews365.com. Come nel 2021, i due più recenti campioni del mondo, ovvero Lewis Hamilton ($40mln) e Max Verstappen (€35mln) risultano i più pagati sulla griglia di partenza.
    Dietro al pilota inglese della Mercedes e all’olandese della Red Bull, con uno stipendio stimato di 20 milioni di dollari all’anno troviamo Fernando Alonso che precede Sebastian Vettel che, con 15 milioni di Euro ha corso la sua ultima stagione in F1.
    Il sito olandese che ha redatto la classifica dice di aver consultato diverse fonti all’interno del paddock della F1 e dei team per rendere l’elenco il più affidabile possibile. Da queste cifre sono escluse le eventuali collaborazioni che un pilota può avere, al di fuori dell’ingaggio con il suo team e che possono consentire di far lievitare le cifre indicate nel ranking qui sotto.

    La classifica completa degli ingaggi dei 20 piloti del mondiale 2022 di Formula 1
    Pilota Team $mln Durata Contratto
    Hamilton Mercedes 40 2023
    Verstappen Red Bull 35 2028
    Alonso Alpine 20 2022
    Vettel *** Aston Martin 15 2022
    Ricciardo McLaren 15 2023 *
    Norris McLaren 15 2025
    Leclerc Ferrari 12 2024
    Sainz Ferrari 10 2024
    Bottas Alfa Romeo 10 2025
    Stroll Aston Martin 10 Open
    Perez Red Bull 10 2024
    Russell Mercedes 5 2023
    Ocon Alpine 5 2024
    Gasly AlphaTauri 5 2023 **
    Magnussen Haas 5 2023
    Albon Williams 2 2024
    Zhou Alfa Romeo 1 2023
    Schumacher *** Haas 1 2022
    Latifi *** Williams 1 2022
    Tsunoda AlphaTauri 0.75 2023
    * Il contratto di Ricciardo con la McLaren è stato interrotto con un anno di anticipo.** Red Bull ha consentito a Pierre Gasly di andare in Alpine un anno prima della scadenza del suo contratto.*** Vettel, Schumacher e Latifi non saranno al via della stagione 2023 LEGGI TUTTO