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    F1, In Ferrari devono capire e analizzare ma il tempo è scaduto!

    “Dobbiamo capire”.“Dobbiamo analizzare”.
    Quante volte abbiamo sentito queste parole, in casa Ferrari, negli anni scorsi? Tante, troppo e forse proprio queste stesse parole avremmo voluto non sentirle più quest’anno. E invece no, dopo poche gare, gli uomini della Scuderia di Maranello sembrano spaesati, smarriti e quasi increduli davanti a una monoposto che non comprendono!
    La SF-23 è chiaramente un progetto sbagliato, nato per rimediare ad un 2022 che aveva illuso. Illuso sia all’inizio, dove la forza della F1-75, con il senno di poi, era più figlio delle difficoltà degli avversari e di una Power Unit eccessivamente spinta oltre ogni limite, puntando tutto sul giro secco e sacrificando spesso la gara. Un po’ come è avvenuto anche quest’anno.
    Una “visione” miope, figlia di una direzione tecnica e strategica debole e confusa. Ci riferiamo a quella di Mattia Binotto che fortunatamente non è più a capo della baracca. Quello che vediamo oggi però è in parte figlio delle illusorie apparenze di quello che qualcuno aveva etichettato, troppo in anticipo, come un progetto vincente.
    Chiariamoci, la F1-75 non aveva nulla o quasi per poter puntare al titolo. Non aveva l’affidabilità, non aveva il passo in gara, non c’erano poi strategie degne di un top team. L’illusione che si potesse vincere un mondiale ce l’aveva data solo un inizio di mondiale che, per tutti gli altri team, era iniziato in salita, con qualche difficoltà di troppo nell’interpretare i nuovi regolamenti ed estrarre il potenziale da monoposto completamente diverse da quelle di qualche mese prima. E se a questo aggiungiamo le difficoltà della Mercedes – che non dimentichiamo ha chiuso poi il mondiale a soli 39 punti dalla Ferrari – capiamo tutti meglio cosa è stato il mondiale 2022.

    Quando infatti Red Bull ha affinato la loro grezza monoposto e ha portato poi sviluppi, per Ferrari non c’è stato più spazio sui gradini alti dei podi. In misura minore anche Mercedes ha saputo sviluppare una pessima monoposto e, grazie a costanza ed affidabilità, si è giocata il 2° posto finale tra i costruttori.
    Per la Ferrari, la stagione 2023, è il naturale proseguimento di quella chiusa il 20 Novembre ad Abu Dhabi. I problemi di affidabilità non sono stati risolti, anzi si viaggia con “potenze” ridotte per evitare problemi più seri. La monoposto è quella che è, mentre gli avversari hanno saputo fare notevoli passi avanti.
    Vedere Charles Leclerc lottare in pista con la Haas di Kevin Magnussen è la dimostrazione di quanto il progetto SF-23 sia completamente sbagliato. Ma la Ferrari saprà rimediare nel corso della stagione? La risposta è no. Purtroppo gli anni passati hanno già dimostrato ampiamento come a Maranello ci sia una cronica difficoltà a sviluppare la monoposto, durante l’anno. Vasseur a parte, gli uomini Ferrari non sono cambiati e allora non vediamo come quest’anno possa essere diverso dal 2022, 2021, 2020 e così via.
    Il tempo per capire e analizzare però è scaduto. Tra test invernali (2.256km) e i primi 5 Gran Premi sono stati percorsi un quantitativo di km sufficiente per analizzare qualsiasi cosa. Evidentemente a Maranello i “sistemi” sono molto lenti e, se dopo tutto questo tempo, gli ingegneri Ferrari devono ancora capire, evidentemente qualcosa non funziona!
    Ma, come detto, il tempo è ormai scaduto! LEGGI TUTTO

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    A lezione di vita dal professor Toto Wolff

    “L’Impero romano è caduto perché non aveva più territori da conquistare”. Così si esprimeva nel 2021 Toto Wolff, Ceo di Mercedes, in un’intervista a Insider, parlando dell’importanza delle motivazioni. Ora potete chiamarlo professore. Sì perché Toto, da poco entrato nell’albo d’oro dei miliardari di Forbes, si appresta a trovare nuovi stimoli reinventandosi docente della prestigiosissima Harvard Business School.Toto Harvard Visit – Paul Ripke

    IL CORSO
    Il super manager austriaco è stato infatti designato come Executive Fellow ad Harvard, dove terrà, da gennaio 2024, un corso dal titolo: “Mercedes Formula One: leading a high performance team”. Il ciclo di lezioni servirà ad aiutare i manager del futuro in tema di cultura organizzativa e leadership. A presiedere le lezioni, insieme a Toto, ci sarà la docente Anita Elberse, che, tra le altre cose, ha seguito da vicino le vicende del team Mercedes nella stagione 2021 (quella del finale show ad Abu Dhabi) pubblicando anche uno studio in merito, intitolato: “Toto Wolff and the Mercedes Formula One Team”.
    L’ESEMPIO
    L’ascesa del prof miliardario, al contrario di quanto si potrebbe sospettare, non è stata affatto semplice. Figlio di una madre polacca scappata dalle oppressioni della tramontante Unione Sovietica e orfano di un padre scomparso prematuramente per un male incurabile. Toto ha raccontato di aver subito degli atti di bullismo a scuola, quando a 12 anni venne deriso dai compagni di classe nel momento in cui si venne a sapere che i soldi della madre (anestesista) non bastavano a coprire le rette scolastiche. Insomma, un’infanzia dolorosa per Torger Christian Wolff (questo il suo nome completo) e una storia che facilmente possiamo associare a quella del suo pupillo Lewis Hamilton, entrambi condividono la fame di chi, dalla vita, non ha avuto nulla di garantito.
    IL PRECORSO
    Toto in gioventù ha provato a intraprendere pure la carriera da pilota correndo in Formula Ford, prendendo parte al FIA GT e ottenendo anche una vittoria alla 24 Ore del Nurburgring. A soli 22 anni ha addirittura avuto il coraggio di rifiutare un sedile in F1, proposto da uno sponsor, in sostituzione di Karl Wendlinger (vittima di un incidente a Montecarlo). Toto, consapevole di non avere la formazione del racer, non avendo passato l’infanzia sui kart, ha deciso di reinventarsi uomo d’affari.Nel 1998 infatti ha fondato la società d’investimenti Marchfifteen interessata al ramo della tecnologia e con i primi guadagni ha investito, tra le altre, in una realtà di management (in comproprietà con Mika Hakkinen), che lo porterà a rivestire la figura d’agente di diversi piloti di spicco, tra i quali l’ex Mercedes Valtteri Bottas.

    L’ASCESA
    L’imprenditore austriaco è entra nel Circus da azionista della Williams acquisendo nel 2009 il 15% del capitale della scuderia, per poi diventarne direttore esecutivo nel 2012. Anno a cui risale anche l’ultimo successo della storica scuderia britannica, con Pastor Maldonado nel GP di Spagna. La stagione successiva Wolff ha abbandonato il ruolo, ma non le quote di Williams (vendute poi nel 2016), approdando in Mercedes alla corte di Ross Brawn. Dopo un avvio balbettante delle frecce d’argento, la svolta è arrivata con l’introduzione regolamentare dei motori Turbo Ibridi e tra il 2014 e il 2021 il team di Brackley, capitanato da Toto, ha vinto ben 15 titoli iridati (otto Costruttori e sette Piloti), infrangendo quasi ogni record in F1. Nel 2020, prima dell’esplosione mediatica del Circus con Liberty Media e Stefano Domenicali, Toto è arrivato a possedere un terzo delle quote della scuderia Mercedes acquisendo anche l’1% di Aston Martin, team in forte ascesa (il valore delle azioni è aumentato del 15% in due anni).La rivista Forbes che lo identifica come il 2540° uomo più ricco al mondo, considera l’aumento del capitale di Toto frutto anche, se non soprattutto, del ruolo da protagonista nella serie tv Netflix “Drive to Survive”, che ha reso l’imprenditore austriaco una vera e propria celebrità, specie negli Stati Uniti.
    Insomma nonostante le poche gioie a livello sportivo degli ultimi tempi, Toto si dimostra un bell’esempio da seguire. E siamo sicuri che riuscirà a infondere questa attitudine versatile e vincente anche ai ragazzi di Harvard, affinché non facciano la fine dell’impero romano. LEGGI TUTTO

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    Formula 1, Red Bull: ecco perché Max non è al max

    BAKU, AZERBAIJAN – APRIL 30: Race winner Sergio Perez of Mexico and Oracle Red Bull Racing and Second placed Max Verstappen of the Netherlands and Oracle Red Bull Racing celebrate in parc ferme during the F1 Grand Prix of Azerbaijan at Baku City Circuit on April 30, 2023 in Baku, Azerbaijan. (Photo by Mark Thompson/Getty Images) // Getty Images / Red Bull Content PoolDal weekend di Baku tanto rivoluzionario nel risultato quanto rivoluzionato nel format, un fattore è subito saltato all’occhio: Max non è al max.Per capirci, i punti raccolti con la terza piazza della Sprint del sabato e quelli ottenuti con la seconda della domenica garantiscono al due volte campione del mondo un bottino, che potrebbe portarlo, già in piena estate, a festeggiare il terzo titolo mondiale. Né il doppio successo di Perez né la doppia pole position di Leclerc hanno di certo minato le certezze del leone olandese.Ma Verstappen negli atteggiamenti, nei modi e nelle interviste ha lasciato trasparire un leggero senso di scoramento, forse frutto di una giustificata stanchezza, ma i cui fattori sono riconducibili anche ad altre situazioni.
    È DAVVERO UNA BELLA VITA?
    “Mi piace correre e mi piace vincere. Lo stipendio è buono, quindi sotto questo aspetto ovviamente hai una bella vita in Formula 1. Ma devi chiederti: è davvero una bella vita? Ho un contratto fino al 2028 e fino ad allora rimarrò, ma poi mi porrò di nuovo la domanda: se a un certo punto diventa troppo, allora forse è il momento di cambiare“. 
    Questo è l’interrogativo che si è posto Verstappen alla vigilia della tappa azera.Certo, rileggendo queste parole viene da pensare a piloti come Leclerc, Russell e Norris, cavalli di razza di quella categoria lì, ai quali piacerebbe vincere o per lo meno correre al pari di Verstappen.
    Ma il dubbio di Max, ci fa riflettere sul fatto che l’olandese non sia stimolato al massimo dalla Formula 1 attuale, un Circus che lo stesso campione in carica si è sentito più volte di criticare negli ultimi tempi. Prima ponendo molti dubbi sull’aumento annuale del numero delle corse, poi valutando i nuovi format di gara come “caotici e pericolosi”.
    Insomma questa Formula 1 è la casa della Red Bull di Newey, ma non quella di Max Verstappen, che giorno dopo giorno si dimostra sempre più scettico nei confronti del carrozzone dorato trainato da Stefano Domenicali.

    DA CACCIATORE A LEPRE
    Chiaro, non si può essere sempre al 100%, ma non è la qualità di guida il problema di Max, quanto le motivazioni. Quelle di chi, abituato da sempre a fare da cacciatore, ora si trova nei panni della lepre. Una lepre che però può vagare indisturbata da una parte all’altra del globo senza essere preda di nessuno.
    Il suo antagonista ad oggi non è né Perez, né Leclerc, ma i record dei grandi dominatori del passato, su tutti Lewis Hamilton e Michael Schumacher.
    Verstappen di record ne ha già demoliti molti, tuttavia l’attitudine da dominatore non sembra parte del suo DNA.Verstappen infatti è figlio di un nuovo concetto di corse, che tra kart, simulatori e console stimola una diverso approccio alla categoria, fatto di duelli e sfide al limite, incentivate anche da un notevole aumento del grado di sicurezza nel motorsport. Max ci ha dimostrato da sempre di esaltarsi nel ruota a ruota, nell’antagonismo, nel cinismo, nel fare e distruggere tipici del suo carattere. Ma ad oggi ciò che resta all’olandese è “solo” il “semplice” compito di gestire…
    TROVARE IL NEMICO
    Questa attitudine al combattimento e all’agonismo si è vista tutta nel diverbio occorso con George Russell al termine della gara sprint. Lo squarcio sulla RB19, che ha condizionato la performance della Red Bull numero 1, non è andato giù all’olandese.
    Ma visto il risultato e la condizione di classifica di Red Bull, questo scatto di rabbia è apparso se non imbarazzante, per lo meno fuori luogo. Solo la ricerca perenne di un nemico da sconfiggere giustifica gli improperi lanciati al povero George Russell, che già di beghe ne vive abbastanza tra le mura di Brackley.
    Però Max è così, vive di questo. Anche dietro un semplice diverbio con Russell si nasconde la necessità di chi ha bisogno di rinvigorire lo spirito da combattente, da guerriero, ma di chi non lascia trasparire alcuna propensione al dominio. LEGGI TUTTO

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    F1, Red Bull strappa Mekies alla Ferrari: sarà Team Principal di AlphaTauri

    Dopo l’indiscrezione circolata ieri, oggi è arrivata la conferma: Laurent Mekies, attuale Direttore Sportivo della Ferrari, sarà il nuovo Team Principal di AlphaTauri.

    Con l’obiettivo di garantire stabilità a lungo termine e continuità, Scuderia AlphaTauri ha annunciato oggi che Peter Bayer, ex dirigente della FIA, entrerà a far parte del team come Amministratore Delegato entro la fine dell’anno e Laurent Mekies, attuale Direttore Sportivo della Ferrari, si unirà a Scuderia AlphaTauri come nuovo Team Principal, al posto di Franz Tost.
    Figura chiave nello sviluppo sia della Scuderia AlphaTauri che della precedente Scuderia Toro Rosso, Franz Tost è entrato a far parte della squadra di Faenza come Team Principal sin dalla sua creazione nel 2005 e ha portato la Toro Rosso alla sua prima vittoria, in casa, al Gran Premio d’Italia 2008. Dopo il rebranding in Scuderia AlphaTauri, Tost ha nuovamente portato il Team alla vittoria nel 2020, vincendo a Monza per la seconda volta.
    Con il Team incaricato anche dello sviluppo di giovani piloti per il futuro successo in F1, durante il suo periodo con la scuderia Tost ha anche aiutato a far progredire una generazione di vincitori di Gran Premi e campioni, tra cui il quattro volte campione del mondo Sebastian Vettel, il due volte campione del mondo Max Verstappen ma anche Daniel Ricciardo, Pierre Gasly e Carlos Sainz.
    Nel comunicato stampa, diramato oggi dal team, si legge che Tost continuerà a lavorare con la Scuderia AlphaTauri in un ruolo di consulenza nel 2024, ricevendo così il giusto riconoscimento al suo contributo di lunga data al Team e ai suoi piloti.

    Peter Bayer entra a far parte della Scuderia AlphaTauri come CEO dopo aver recentemente operato come Direttore Esecutivo della Formula 1 e Segretario Generale per lo Sport presso la FIA. Peter supervisionerà la direzione strategica del team nell’ambito delle sue sedi a Faenza e nel Regno Unito.
    La nomina di Laurent Mekies a Team Principal della Scuderia AlphaTauri riporta l’attuale Direttore Sportivo della Ferrari nel team con cui ha ottenuto molti dei suoi primi successi, prima come ingegnere di pista e infine come Chief Engineer e come Head of Vehicle Performance. Dopo il suo primo periodo a Faenza, Laurent ha trascorso quattro anni alla FIA come Direttore della Sicurezza e Vice Direttore di Gara, prima di entrare in Ferrari nel 2018.
    Si creerà così un nuovo leadership team con pari responsabilità: Mekies sarà responsabile delle operazioni quotidiane del team, compresa la struttura Tecnica, di Produzione, di Support Function e del Race Team mentre Bayer ricoprirà un ruolo con focus strategico.
    Il Team Principal uscente della Scuderia AlphaTauri Franz Tost ha dichiarato: “Prima di tutto, vorrei ringraziare Dietrich Mateschitz, che mi ha dato l’incredibile opportunità di essere il Team Principal della Scuderia Toro Rosso e della Scuderia AlphaTauri negli ultimi 18 anni. È stato un vero privilegio guidare il Team per un periodo così lungo e un grande piacere lavorare con così tante persone motivate e qualificate, che condividono la mia passione per la Formula 1. A 67 anni è giunto il momento di lasciare il posto e con Peter come nuovo CEO e Laurent come Team Principal, abbiamo la garanzia di avere bordo due grandi professionisti, che porteranno il Team al livello successivo. Voglio ringraziare tutti per l’ottima collaborazione”.
    Laurent Mekies, Team Principal entrante della Scuderia AlphaTauri, ha dichiarato: “Innanzitutto, vorrei rendere omaggio a Franz per l’ottimo lavoro che ha svolto in quasi due decenni alla guida del team di Faenza. Gli auguro ogni bene per il futuro e so che sia io che Peter potremo fare affidamento sul suo contributo e sui suoi consigli nel prossimo futuro. Guardando avanti, sono onorato di assumere il ruolo di Team Principal e di tornare nella squadra in cui ho trascorso gran parte della mia carriera iniziale. La Scuderia AlphaTauri ha tutti gli ingredienti necessari per avere maggiore successo in futuro e in collaborazione con Peter non vedo l’ora di realizzare tutto questo”.
    Il CEO entrante della Scuderia AlphaTauri, Peter Bayer, ha dichiarato: “Anch’io desidero ringraziare Franz per la sua dedizione alla Scuderia AlphaTauri e alla precedente Scuderia Toro Rosso. Il suo impegno nello sviluppo di giovani talenti ha portato a una griglia di Formula 1 in cui il 25% dei piloti ha beneficiato della sua guida. Anche per me è un grande privilegio assumere il ruolo di CEO del Team e lavorare al fianco di Laurent. La Scuderia AlphaTauri ha un fantastico team di persone e grandi infrastrutture a Faenza e nel Regno Unito e non vedo l’ora di costruire su questi elementi chiave per aumentare le prestazioni, in pista e fuori pista, e per portare il Team a conseguire sempre più successi nei prossimi anni”.
    Oliver Mintzlaff, Chief Executive of Corporate Projects and Investments, Red Bull GmbH, ha dichiarato: “Innanzitutto, vorrei ringraziare Franz Tost per il suo grande lavoro alla Scuderia AlphaTauri e alla Scuderia Toro Rosso negli ultimi 18 anni. Per tutta la sua permanenza all’interno del Team, Franz si è dedicato a un’unica visione: la ricerca di prestazioni sempre maggiori della vettura e del pilota. La sua leadership ha portato a vittorie eccezionali e allo sviluppo di alcuni dei migliori talenti mai visti in Formula 1. Sostituirlo mentre si avvicina al pensionamento non è stato facile e ha portato a una ridefinizione della struttura dirigenziale del Team. Sono quindi molto lieto di dare il benvenuto a Peter Bayer come CEO e Laurent Mekies come Team Principal. Entrambi hanno una grande esperienza in posizioni di vertice in Formula 1 e insieme sono sicuro che porteranno la Scuderia AlphaTauri a livelli ancora più alti in futuro”. LEGGI TUTTO

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    F1, Ferrari SF-23: Ecco come cambierà, nel corso della stagione

    La Ferrari SF-23 si è dimostrata non all’altezza della concorrenza e i risultati delle prime tre gare sono stati molto al di sotto delle aspettative. Dopo la lunga pausa del mese di Aprile, a Maranello si è fatto il punto su dove e come intervenire per cambiare un progetto sbagliato che rischia di compromettere non solo la stagione in corso ma anche i prossimi due anni.

    Ferrari SF-23: GLI INTERVENTI DI BREVE PERIODO
    Fred Vasseur ha chiesto ai suoi uomini di concentrarsi sul capire meglio una monoposto che non ha fornito in pista i risultati attesi. Il Team Principal della Ferrari ha parlato di assetti sbagliati e da migliorare per far lavorare meglio le gomme, soprattutto in ottica gara, rinunciando magari a qualche decimo e posizione in qualifica.
    Gli interventi di breve periodo si sono dunque focalizzati su questi aspetti, provando strade diverse sulle due monoposto durante le sessioni di prove libere, comparando questi dati con quelli del simulatore e cercando di ottenere qualche informazione dalle analisi e dai dati Pirelli sulle mescole utilizzare sia sul giro secco che nei vari stint di gara.
    Ferrari SF-23: LA PROGRAMMAZIONE DEGLI SVILUPPI
    Durante queste settimane di aprile, i tecnici di Maranello hanno finalizzato il piano di sviluppo della SF-23, da maggio a ottobre. Gli sviluppi riguarderanno non solo la veste aerodinamica della monoposto ma anche quella meccanica e della Power Unit.
    VESTE AERODINAMICA
    Le aree sulle quali si proverà ad intervenire sono fondamentalmente quattro: il fondo vettura e in particolare i canali venturi che richiederebbero un profondo e radicale cambiamento, per avvicinare i livelli di carico e soprattutto di efficienza complessiva delle monoposto concorrenti. Questo passerà anche una modifica della pance – non radicale come alcuni hanno ipotizzato – soprattutto della zona sotto le aperture che portano aria ai radiatori. In sinergia con queste modifiche, vedremo anche, nel corso della stagione, interventi al marciapiede, per migliorare l’effetto sigillante al suolo.
    Nuove ali, con profili a più alto o basso carico, con svergolature dei profili stessi più o meno accentuate, saranno solo il naturale adeguamento del carico aerodinamico degli alettoni alle diverse pista. A Baku, per esempio, vedremo i primi profili per circuiti a basso carico aerodinamico ma questi non costituiscono uno sviluppo che va nella direzione di correggere un progetto nato male!

    MECCANICA
    A livello “meccanico” il lavoro più grosso che è stato intrapreso a Maranello riguarda la geometria delle sospensioni. Gli ingegneri hanno ripreso alcuni studi fatti in un recente passato per capire se soluzioni scartate ma viste e adottate da altre monoposto potrebbero essere la chiave per migliorare lo sfruttamento delle gomme e rendere la SF-23 più efficace sul passo gara. Questo studio, per limiti di budget, potrebbe però essere messo in pista solo a inizio 2024 sulla nuova monoposto.
    POWER UNIT
    Il lavoro sulla Power Unit e su tutte le sue componenti continua, senza sosta! I problemi di affidabilità sono sempre presenti e sono motivo di forte preoccupazione per il prosieguo della stagione, sia per la Scuderia di Maranello che per tutti i team motorizzati Ferrari. La pianificazione di inizio anno già prevedeva l’utilizza di almeno 4 PU e relative componenti. L’inizio di stagione ha già imposto l’innalzamento a cinque ma Vasseur è stato categorico: l’affidabilità, nel 2024, non dovrà essere più un problema e occorrerà elevare gli standard a quelli della concorrenza, sia in termini di prestazione pura che di affidabilità.
    Saranno sufficienti questi cambiamenti, per ora tutti solamente sulla carta, per riportare in alto la Ferrari? Sarà dura, vista sia la concorrenza e la cronica incapacità a stare al passo con gli sviluppi stagionali che a Maranello hanno mostrato nel recente passato. E se lo scorso anno, tutto sommato, l’avversario era solo Red Bull, quest’anno la lotta vera sarà con Mercedes e Aston Martin, dovendosi sempre guardare alle spalle perché i team del midfield sono molto vicini e sempre più agguerriti! LEGGI TUTTO

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    F1, Carlos Sainz: “Dobbiamo lavorare sodo, per tornare a vincere”

    Nella lunga pausa che la Formula 1 si è concessa nel mese di Aprile, Carlos Sainz ha parlato di questo difficile inizio di campionato per la Ferrari. In un evento organizzato dallo sponsor Estrella Galicia, il pilota spagnolo della Scuderia di Maranello ha parlato degli avversari e di ciò che occorre fare in fabbrica per tornare a vincere.

    “Non è stato un inizio di stagione facile – ha detto Carlos Sainz -. Alla Ferrari, tutti si aspettavano molto di più. Dopo aver lottato per pole position e vittorie lo scorso anno, ci siamo presentati a questo campionato con le stesse ambizioni. Siamo rimasti sorpresi dalla velocità della Red Bull e dai miglioramenti di altri team come Aston Martin. Per tornare il prima possibile sul podio e lottare per la vittoria, dobbiamo lavorare sodo in fabbrica a Maranello e sviluppare la vettura”.
    Lo spagnolo della Ferrari ha poi aggiunto: “È vero che, con il vantaggio che in questo momento ha la Red Bull , dovremo migliorare molto se vogliamo tornare a lottare per la vittoria. In qualche gara potrà accadere qualcosa a Red Bull e ad Aston Martin e potremo così tornare tra i primi, ma al momento avremo bisogno del loro aiuto e dobbiamo correre con quello che abbiamo”.

    Sainz ha poi ricordato come il 4° posto australiano gli sia costato ben 12 punti: “Fino a quando la matematica non ci condannerà, dobbiamo arrivare ad ogni gara per cercare di vincere, ottenere il massimo dei punti e migliorare, ed è quello che abbiamo fatto anche in queste prime gare. Se non avessi avuto la penalità in Australia, ora avrei 12 punti importanti in più, che alla fine non potrò riavere. E’ andata così”.
    La Formula 1 tornerà nel fine settimana dal 28 al 30 aprile con il Gran Premio dell’Azerbaijan a Baku, quarto appuntamento del Campionato Mondiale 2023 di Formula 1. LEGGI TUTTO

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    Ferrari bocciata, sia in pista che fuori. La decisione FIA sul caso Sainz

    There is no significant and relevant new element which was unavailable to the parties seeking the review at the time of the decision concerned. The Petition is therefore dismissed. // FIA //

    E’ questa, in estrema sintesi la decisione definitiva della FIA sul “caso Sainz” in Australia: “Non vi sono nuovi elementi significativi e rilevanti che non erano disponibili alle parti che chiedono il riesame al momento della decisione in questione. La petizione è pertanto respinta”.
    Ricordiamo i fatti
    Alla ripartenza del Gran Premio d’Australia, dopo la seconda bandiera rossa, Carlos Sainz era entrato in contatto con Fernando Alonso. I commissari di gara avevano sanzionato la manovra dello spagnolo della Ferrari con 5 secondi di penalità che erano costati il 4° posto e la zona punti al pilota Ferrari.
    Il ricorso della Ferrari
    La Scuderia di Maranello ha poi presentato un reclamo ufficiale, portando all’attenzione della FIA nuovi elementi che avrebbero dovuto indurre la Federazione stessa a tornare sui suoi passi.

    Il ricorso respinto e la brutta figura della Ferrari
    Nel comunicato della FIA si legge: “I dati della telemetria non costituiscono di per sé un nuovo elemento significativo e pertinente necessario per decidere di chi fosse la colpa della collisione. I Commissari Sportivi hanno accesso a una notevole quantità di dati telemetrici. Anche noi eravamo in grado di accedere a tali dati. I dati telemetrici presentati nella petizione sono nel migliore dei casi ambigui e, a nostro avviso, non scagionano SAINZ, ma in realtà anzi, hanno corroborato la nostra decisione di attribuire a SAINZ tutta la colpa della collisione”.
    Una pessima figura per la Scuderia di Maranello che, dopo la bocciatura in pista di questo inizio di stagione, subisce anche un’altra doccia fredda per un ricorso mal costruito e poi respinto.
    Il comunicato della Ferrari

    Statement from Scuderia Ferrari ⬇️ pic.twitter.com/LFEgGZkzRB
    — Scuderia Ferrari (@ScuderiaFerrari) April 18, 2023

    “Prendiamo atto della decisione della FIA di non concederci il diritto di revisione in relazione alla penalità inflitta a Carlos Sainz nel Gran Premio d’Australia 2023. Siamo naturalmente delusi e riteniamo di aver fornito sufficienti elementi nuovi e significativi perché la FIA riesaminasse la decisione, soprattutto nel contesto delle particolari condizioni e dei molteplici incidenti verificatisi durante la ripartenza finale.
    Siamo comunque rispettosi del processo e della decisione della FIA. Ora siamo ansiosi di avviare discussioni più ampie con la FIA, la F1 e tutti i team, con l’obiettivo di migliorare ulteriormente il controllo del nostro sport, al fine di garantire il massimo livello di equità e coerenza che il nostro sport merita”.
    Il disappunto di Sainz
    Il pilota spagnolo della Ferrari ha espresso tutto il suo disappunto, con questo messaggio pubblicato sui suoi profili social.

    pic.twitter.com/vFfo8g4cfR
    — Carlos Sainz (@Carlossainz55) April 18, 2023 LEGGI TUTTO

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    F1, Le paure di Maranello per un 4° posto tutto da conquistare!

    Le paure della Scuderia Ferrari. A Maranello si teme per un quarto posto in classifica, ancora tutto da conquistare!

    Dopo le prime tre gare della stagione, il bilancio della Ferrari è pesantemente in rosso. I punti in classifica sono solamente 26, quasi 100 in meno di una imbattibile Red Bull che occupa saldamente la prima posizione in classifica con 123 punti. Aston Martin (65) e Mercedes (56) hanno più del doppio dei punti della Scuderia di Maranello che ora è attesa ad un pronta reazione. Il mondiale F1 2023 è ancora molto lungo: le gare da qui alle fine del campionato sono 20 e il tempo per migliorare c’è. Occorrerà però sia guardarsi avanti che dietro, in quanto team come Alpine e McLaren sono vicini e pronti ad approfittare di ogni situazione a loro favorevole.
    Fatto 100 il distacco della Ferrari da Red Bull per ogni chilometro percorso, oppure se preferite il distacco complessivo sul giro in qualifica, in gara tale gap sale a 300 (3x). Nei primi tre Gran Premi in Bahrain, Arabia Saudita e Australia questo si è tradotto in circa 2 decimi di secondo in qualifica e 6 decimi di secondo sul passo gara.
    Il problema della Ferrari non è tanto quello di avvicinare una inarrivabile Red Bull RB19 ma di migliorare la SF-23 per provare a battagliare con Aston Martin e Mercedes e impedire ad Alpine e forse anche a McLaren di recuperare terreno e insidiare il 4° posto, attuale posizione in classifica occupata dalla Scuderia di Maranello.
    Tutte le squadre inglesi hanno approfittato della lunga pausa del mese di aprile per pianificare un primo e consistente step evolutivo delle loro monoposto. McLaren, Alpine e Aston Martin porteranno già a Baku diverse novità sulle loro monoposto mentre Mercedes farà scendere in pista a Imola la tanto attesa versione B della W14.

    E Ferrari? Da quanto abbiamo appreso, gli sviluppi sulla SF-23 non erano stati pianificati per questa fase ma solamente tra maggio e giugno. I problemi di affidabilità prima e quelli di set-up poi hanno ulteriormente costretto i tecnici di Maranello a concentrare gli sforzi su Power Unit e interventi alle sospensioni che hanno di fatto modificato quanto programmato a livello di sviluppi aerodinamici.
    A Maranello regna un po’ di confusione, soprattutto dopo l’uscita dell’aerodinamico David Sanchez. La mancanza di un Direttore Tecnico si sta facendo sentire anche se la ristrutturazione del reparto corse Ferrari non passa solamente dalla figura apicale dell’organigramma tecnico della Scuderia.
    Dopo la lunga pausa di aprile, dal 30 aprile al 4 giugno sono in programma ben 5 gare (Azerbaijan, USA, Imola, Monaco e Spagna), decisive per fare chiarezza sui veri valori in pista e per capire meglio quale piega potrà prendere il mondiale 2023 della Scuderia di Maranello. LEGGI TUTTO