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    Pablo Crer dice addio alla nazionale argentina a un mese dalle Olimpiadi

    Di Redazione Tutto si può dire sulla Volleyball Nations League dell’Argentina, ma non che sia stata avere di sorprese: prima i casi di Covid-19 che hanno costretto la squadra di Mendez a partire per Rimini con una rosa dimezzata, poi la squalifica di tre giocatori che non hanno osservato la quarantena (a quanto pare, per fare un bagno in piscina). E ora un caso forse ancora più clamoroso: l’annuncio della fine della carriera in nazionale da parte del centrale Pablo Crer. “È arrivato il momento – scrive Crer su Instagram – di dire addio alla maglia più bella che un giocatore possa indossare, quella che mi ha dato la pelle d’oca nei 15 anni in cui l’ho vestita… ho sempre dato tutto per lei, oggi è il momento di guardarla con l’orgoglio e la sensazione di averla sempre difesa. (…) È una decisione puramente ed esclusivamente personale, sono più che grato allo staff tecnico guidato da Marcelo Mendez e Horacio Dileo per aver avuto fiducia in me, e non ho niente da dire sui compagni di squadra, gran parte dei quali sono come fratelli per me. Non voglio suonare triste, perché non sono mai stato tanto felice come quando ho indossato questa maglia, e mai avrei pensato di vivere ciò che ho vissuto! Sarà un addio da giocatore… grazie, grazie e grazie, forza Argentina, ti amo!“. La decisione del centrale del Trefl Gdansk, peraltro resa pubblica nel giorno del suo 32esimo compleanno, appare quantomai sorprendente: arriva non soltanto nel pieno della VNL – per la quale Crer sarà quindi indisponibile con effetto immediato – ma soprattutto a poco più di un mese dalle Olimpiadi di Tokyo, nelle quali il centrale sarebbe dovuto essere uno dei cardini della formazione albiceleste. In precedenza anche lo storico libero Alexis Gonzalez aveva annunciato il suo ritiro dalla nazionale, ma in circostanze e con presupposti molto meno controversi. (fonte: Instagram Pablo Crer) LEGGI TUTTO

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    Rush finale verso Tokyo: 7 coppie in lotta per 3 posti

    Di Redazione La tappa del World Tour 4 Stelle di Ostrava, iniziata oggi con i match per la country quota e destinata a concludersi domenica 6 giugno, segnerà la fine della corsa ai tornei olimpici di Beach Volley maschile e femminile di Tokyo 2020. O quasi: al termine resterà ancora un’ultima chance per qualificarsi, vincendo una delle 5 Continental Cup (la finale europea si disputerà a L’Aia dal 23 al 26 giugno). Ma se in campo femminile il tabellone è praticamente definito, con le azzurre Marta Menegatti e Viktoria Orsi Toth che hanno centrato l’obiettivo dei Giochi, le cose sono molto diverse nel settore maschile. Sono infatti ben 7 le coppie ancora in lizza per gli ultimi 3 posti alle Olimpiadi, e tutte sono ovviamente iscritte al torneo in Repubblica Ceca. Al momento i qualificati sarebbero gli italiani Enrico Rossi e Adrian Carambula, i polacchi Piotr Kantor e Bartosz Losiak e i cileni Esteban e Marco Grimalt, ma dietro di loro incombono i lettoni Aleksandr Samoilovs e Janis Smedins, gli svizzeri Adrian Heidrich e Mirco Gerson, gli olandesi Christiaan Varenhorst e Steven Van de Velde e i tedeschi Nils Ehlers e Lars Fluggen. Tutti hanno ancora una chance: la distanza tra Rossi-Carambula e Ehlers-Fluggen è di soli 680 punti. In più resta anche da assegnare il posto per la seconda coppia statunitense che prenderà parte ai Giochi: gli USA vantano infatti 3 coppie tra i primi 14 del ranking, ma soltanto due per nazione possono accedere al torneo. All’inseguimento Tri Bourne e Trevor Crabb, che devono recuperare 360 punti sia su Jake Gibb e Taylor Crabb, sia su Nick Lucena e Phil Dalhausser. Nel femminile, come detto, c’è invece un solo dubbio e riguarda proprio gli Stati Uniti: con Alix Klineman e April Ross prime indiscusse e già certe della qualificazione, la vittoria di Sochi ha portato in vantaggio Sarah Sponcil e Kelly Claes nella volata finale. Ma le inseguitrici Kerri Walsh Jennings e Brooke Sweat, staccate di appena 160 punti, sperano ancora di farcela: il primo passo l’hanno compiuto oggi, qualificandosi alla fase a gironi grazie al successo per 2-0 (21-18, 21-19) sulle connazionali Day-Hughes. (fonte: Fivb.com) LEGGI TUTTO

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    Viktoria Orsi Toth: “Pochi avrebbero scommesso su di noi e su di me”

    Di Redazione Festeggiano Marta Menegatti e Viktoria Orsi Toth dopo l’ufficialità della qualificazione alle Olimpiadi di Tokyo, arrivata nel pomeriggio in seguito ai risultati della tappa del World Tour di Sochi. Per Orsi Toth un traguardo che sa di rivalsa, dopo l’esclusione per doping da Rio 2016: “Mi sono presentata al primo torneo nel luglio 2018 con zero punti – ricorda la beacher di origini ungheresi – dopo due anni senza giocare. Oggi, dopo quasi 3 anni, siamo qualificate a Tokyo. Pochi avrebbero scommesso su di noi e su di me“. “È stata dura – continua Orsi Toth – tra problemi fisici e la pandemia, tenere a livello mentale è stato faticosissimo. In compenso ora la felicità è proporzionale alle difficoltà attraversate. L’Olimpiade a questo sto giro voglio giocarmela e godermela, se poi arriverà un bel risultato sarà solo la ciliegina sulla torta“. Grande soddisfazione per il tecnico delle due azzurre, Terenzio Feroleto: “Questa qualificazione olimpica era l’obiettivo principale, era tutto ciò che volevamo. Per raggiungere questo traguardo il percorso è stato veramente molto duro perché niente e nessuno ci ha fatto sconti, ma non ci siamo abbattuti. Le grandi difficoltà, le sofferenze, le problematiche e le paure che abbiamo avuto in questo periodo ci hanno fatto diventare un gruppo migliore sotto tutti i punti di vista, sia professionale, sia umano. Siamo contentissimi di aver conquistato questa qualificazione e siamo molto orgogliosi di poter riportare la nazionale italiana femminile di beach volley ai Giochi Olimpici, confermando l’Italia nell’élite di questo sport a livello mondiale“. “Mi immagino un’Olimpiade bellissima – continua Feroleto – già il fatto di avere la possibilità di giocarla è un sogno. Certe volte si dà per scontato un risultato di questo genere, ma in realtà scontato non lo è, a maggior ragione nel nostro sport in cui è difficilissimo raggiungere il pass olimpico, considerata la grande quantità di squadre che ambiscono a questo obiettivo. Arrivarci attraverso il ranking ha un sapore ancora più dolce“. Giuseppe Manfredi, presidente della Federazione Italiana Pallavolo, si congratula a sua volta con le giocatrici: “Siamo orgogliosi per la qualificazione di Marta e Viktoria alle Olimpiadi. Dopo le due nazionali seniores indoor, la nazionale femminile di Sitting Volley, Daniele Lupo e Paolo Nicolai, ci mancava una coppia femminile nel torneo di Beach Volley“. (fonte: Comunicato stampa) LEGGI TUTTO

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    Convocazioni, prospettive e sogni azzurri: l’analisi di Paolo Cozzi

    Di Paolo Cozzi Con la conferenza stampa di ieri del CT Blengini è iniziata ufficialmente la stagione della nazionale maschile, una stagione – inutile dirlo – che ruota tutta intorno ai Giochi Olimpici, appuntamento clou dell’estate nel quale la Federazione ripone speranze di medaglia importanti sia con la compagine maschile che, soprattutto, con quella femminile. In campo maschile cominciano a delinearsi le prime scelte di avvicinamento all’evento di fine luglio con la nascita di due gruppi ben distinti. Uno che lavorerà in palestra con poche amichevoli, formato da un gruppo di veterani certi del posto a Tokyo mixato ad atleti che cercheranno di conquistarsi un pass per il Giappone, e avranno come compito quello di tenere alto il livello dell’allenamento. L’altro gruppo sarà quello con Sbertoli capitano, che affronterà la VNL nella bolla di Rimini: un gruppo composto da giovani che hanno bisogno di fare esperienza di campo a livello internazionale, da cui potrebbero uscire il secondo palleggiatore, il quarto centrale e la quarta banda per le Olimpiadi. Trovo ottimale l’idea di due gruppi, perché al termine di una stagione lunga e usurante sia dal punto di vista fisico che mentale, resa ancor più pressante dai continui protocolli Covid, i giocatori più esperti come Juantorena, Zaytsev e Giannelli non hanno bisogno di giocare altre 10 partite chiusi nello stress della bolla di VNL, ma hanno bisogno di tirare il fiato, lavorare bene soprattutto sul piano fisico, recuperare energie che saranno preziose nel rush finale dell’Olimpiade. E il ritiro di Cavalese offrirà loro tutte queste possibilità. A chi dice che prima di un appuntamento importante bisogna giocare tante partite per trovare il ritmo gara (partite che comunque saranno organizzate nel mese di luglio) posso assicurare che nel 2004 siamo arrivati sul podio ad Atene senza giocare una sola amichevole nell’ultimo mese e mezzo di preparazione. L’unico piccolo dubbio ce l’ho sullo staff della nazionale che seguirà la VNL, ma prima mi preme sottolineare a caratteri cubitali che il mio non è un attacco a Valentini (che peraltro stimo e conosco personalmente) e a Mattioli. Forse però avrei affiancato loro alla guida di questo gruppo, vista anche la particolarità della situazione nella quale si svilupperà la VNL, un allenatore con più esperienza, considerando anche che da questo gruppo usciranno atleti per Tokyo, e i due incaricati hanno pochissimi precedenti in fatto di gestione totale di una squadra. Per il resto, come dicevo in precedenza, ho la sensazione che da questo gruppo qualche giocatore a fine giugno raggiungerà Blengini nel ritiro di Cavalese. Provando ad indovinare le intenzioni del coach direi che i papabili sono Sbertoli, Michieletto e Balaso (nel caso in cui il CT decidesse di convocare due liberi). In questo gruppetto sarebbe certamente rientrato anche Russo, se non fosse stato per il brutto infortunio che l’ha purtroppo escluso dai giochi, in tutti i sensi. Per il resto dei ragazzi la VNL sarà comunque un’ottima possibilità di mettersi in mostra per alcuni, di proseguire la crescita intrapresa negli ultimi anni e diventare più che una semplice promessa per altri. Se devo fare un nome su tutti, punterei su Bottolo, con la curiosità di vedere Gardini al rientro in Italia dopo l’esperienza nei college americani. Tornando invece al gruppo principale, quello che si allenerà a Cavalese con Blengini, la vera novità è rappresentata dal ritorno di Jiri Kovar, e credo che a questo punto lo schiacciatore abbia avuto più di una certezza da parte del CT (suo allenatore anche nel club) di potersi giocare concretamente le sue chance per Tokyo. Meno certo Vettori, anche lui al rientro dopo qualche anno, che in teoria si contenderà il posto a distanza con Nelli, impegnato con il gruppo della VNL. Insomma, strade divise per i tanti giocatori azzurri, ma un unico obiettivo comune: guadagnarsi il biglietto aereo per il Giappone e andare a lottare e sudare per tornare a casa con una medaglia, magari la più ambita… LEGGI TUTTO

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    Paralimpiadi di Tokyo: il poster d’autore per il Sitting Volley

    Foto Federazione Italiana Pallavolo

    Di Redazione
    In attesa dell’inaugurazione dei Giochi della XXXII Olimpiade, in programma il 23 luglio, il comitato organizzatore dei Giochi Olimpici e Paralimpici di Tokyo ha selezionato diciannove artisti e designer di fama internazionale per la creazione dei poster artistici ufficiali di Tokyo 2020. Poster che, ormai, sono diventati patrimonio culturale e artistico della manifestazione sportiva per eccellenza.
    Tra le opere artistiche realizzate specificamente per le Paralimpiadi di Tokyo (che si terranno subito dopo le Olimpiadi, dal 24 agosto al 5 settembre) c’è quella ideata da Goo Choki Par, un collettivo di artisti giapponesi (Ishii Rei, Iitaka Kent e Asaba Q.) che hanno sviluppato il loro progetto partendo dal concetto dell’ “andare avanti verso il futuro”, creando così un disegno in cui forme dinamiche ed energiche si accostano a colori forti e decisi raffigurando una persona in movimento. Gli artisti hanno poi realizzato un poster specifico per ogni disciplina paralimpica, tra cui uno dedicato al Sitting Volley.
    Foto Federazione Italiana Pallavolo
    “Ogni sport ha la sua unicità – ha spiegato Iitaka Kent – e sono tutti molto interessanti. La nostra attenzione al mondo paralimpico è cresciuta enormemente e abbiamo realizzato un poster per ogni sport paralimpico. Spero che le persone possano apprezzare il nostro lavoro e l’immagine che abbiamo voluto dare agli atleti paralimpici. Atleti che guardano sempre in maniera positiva al futuro e nonostante le difficoltà vanno sempre avanti“.
    (fonte: Comunicato stampa) LEGGI TUTTO

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    Juantorena: “Alle Olimpiadi quattro rivali più forti, ma lotteremo per le medaglie”

    Di Redazione
    A pochi giorni dalla classica sfida con lo Zenit Kazan, in programma sabato 23 gennaio, l’ufficio stampa dello Zenit San Pietroburgo ha pensato bene di intervistare un acerrimo nemico della squadra di Alekno come Osmany Juantorena. Lo schiacciatore della Cucine Lube Civitanova e della nazionale italiana, però, si è dimostrato molto cauto nel parlare della crisi di Ngapeth e compagni: “Non posso commentare quello che sta succedendo, perché non so quali problemi stanno vivendo i giocatori e gli allenatori. Sono sicuro che lo Zenit saprà superare questa crisi e arrivare ai play off più in forma, hanno grandi giocatori e veri campioni“.
    Più interessanti, almeno per un pubblico italiano, le considerazioni di Juantorena sulle Olimpiadi di Tokyo: “Senza dubbio l’Italia sarà tra i favoriti – ha detto Osmany – cercheremo di arrivare in finale, o almeno per le medaglie. Penso che Polonia, Russia, USA e Brasile abbiano roster molto più forti della nostra squadra, ma questo non vuol dire nulla: a Rio non eravamo favoriti eppure abbiamo portato a casa l’argento. Ci saranno molte squadre più o meno allo stesso livello a Tokyo, ma metterei senz’altro la Russia tra le prime tre“.
    (fonte: vczenit-spb.ru) LEGGI TUTTO