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    Alfa Romeo, Imparato tuona: “Non vendiamo un iPad con un’auto costruita attorno”

    Durante la trasmissione francese Good Morning Business, il CEO di Alfa Romeo, Jean-Philippe Imparato, ha chiarito in prima persona alcuni piani in programma per il Biscione. Tuttavia, oltre alle novità che coloreranno il prossimo futuro dell’Azienda italiana, Imparato ha anche tuonato contro la tecnologia di bordo, dichiarando che le auto del prossimo futuro in Casa Alfa Romeo non accantoneranno il piacere di guida per far posto alla troppa tecnologia.
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    Il guidatore al centro di tutto
    La notizia è subito rimbalzata online e ha suscitato grande clamore. Imparato, infatti, oltre ad aver fornito alcuni interessanti dettagli sul futuro di Alfa Romeo, ha spiegato come le auto del Biscione saranno sempre, anche in futuro, incentrate esclusivamente sul guidatore e avranno allo stesso tempo il compito di trasmettere emozioni.
    “Il guidatore è e sarà sempre al centro di tutto. In macchina ci saranno il minor numero di schermi possibile. Non vendiamo un iPad con un’auto costruita attorno. Vendiamo un’Alfa Romeo”, ha spiegato il CEO. 
    Meno tecnologia per un maggior piacere di guida
    Insomma, quella del numero uno del Biscione è stata una vera e propria presa di posizione netta nei confronti dei molti marchi concorrenti. Quegli stessi marchi che nell’ultimo periodo hanno lasciato forse troppo spazio alla tecnologia di bordo, dimenticando che a guidare le auto sono ancora persone in carne ed ossa che spesso desiderano ancora provare emozioni nel guidare una vettura.
    L’obiettivo della Casa italiana, quindi, resta quello di ridurre la digitalizzazione all’interno dell’abitacolo per concentrarsi di più sul piacere di guida. Punto di forza, questo, su cui verterà quasi sicuramente l’attesissima Alfa Romeo Tonale, attesa per la presentazione ufficiale all’inizio del 2022.
    Alfa Romeo Tonale, i muletti pre-serie in strada LEGGI TUTTO

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    Stellantis, accordo con Israele per nuove tecnologie di mobilità

    Stellantis e Israele hanno raggiunto un’intesa sullo sviluppo di nuove tecnologie della mobilità. Nello specifico, l’accordo è stato firmato da FCA Italy e la Israel Innovation Authority (ente pubblico indipendente e responsabile della politica di innovazione israeliana). L’obiettivo principale è quello di rafforzare la cooperazione nel campo dell’innovazione coinvolgendo soprattutto le start up.
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    FCA Italy e la Israel Innovation Authority
    Secondo il patto siglato, l’Autorithy dovrebbe aiutare FCA Italy a individuare le tecnologie israeliane in grado di soddisfare le esigenze specifiche del gruppo per quanto riguarda le nuove tecnologie legate alla mobilità, fornendo supporto finanziario per la ricerca e lo sviluppo. Dall’altra parte, Stellantis sosterrà le aziende israeliane coinvolte per aprire loro opportunità di sviluppo sui mercati esteri, aiutando in particolare le start up selezionate. Un reciproco vantaggio, insomma, sulle tecnologie, sulle risorse e sulle competenze in gioco. L’accordo è stato firmato da Ami Applebaum, presidente della Israel Innovation Authority, e Roberto Di Stefano, responsabile e-Mobility di Stellantis.
    Nuove tecnologie e innovazioni
    Assistenza alla guida, cybersecurity e industria 4.0 sono le prime aree dalle quali partiranno le collaborazione. Sono 30 le start up che da più di un anno sono state selezionate e studiare per cercare di capire i possibili sviluppi delle tecnologie che queste hanno elaborato per la mobilità.
    “La mobilità intelligente è tra i settori in più rapida crescita al mondo e non c’è dubbio che questo accordo tra Stellantis e Israel Innovation Authority è un segno di fiducia nell’ecosistema delle startup israeliane, e un’ulteriore prova che nel nuovo mondo automobilistico – così legato all’innovazione e alla tecnologia – Israele è un attore chiave”, spiega Ami Appelbaum, presidente dell’Autorità israeliana per l’innovazione e capo scienziato presso il ministero di Economia e industria. “La collaborazione tra una società globale come Stellantis e le società israeliane porterà a lo sviluppo di nuove tecnologie e innovazioni in una varietà di campi”.
    “Per un’azienda globale come la nostra è fondamentale concentrarsi sulle idee generate dalle start up e fornire risorse a supporto della loro capacità di proporre tecnologie innovative e sostenibili” dichiara Roberto Di Stefano, responsabile e-Mobility di Stennatis. “Dalla sua nascita il team di e-Mobility è sempre stato molto attento alle proposte di queste nuove realtà innovative e guardato con crescente interesse alle opportunità che offrono. Con questo accordo il gruppo accelererà un modello unico di collaborazione con le start up israeliane e una partnership esclusiva con l’Israel Innovation Authority”.
    Stellantis e Kiri Tech: insieme premiano la guida sostenibile a bordo di 500e LEGGI TUTTO

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    Mazda MX-03, uno sguardo al futuro

    Appena due anni prima – era il 1983 – la concept MX-02 faceva già sfoggio di un insolito virtuosismo progettuale, con soluzioni avanguardiste come le ruote posteriori sterzanti e l’head-up display sul parabrezza. Ma fu la successiva MX-03, svelata al Tokyo Motor Show del 1985, a destabilizzare pericolosamente gli equilibri dell’immaginabile, proiettando gli appassionati in un universo tecnologico e prestazionale dai contorni inediti. Erano gli anni di Kitt, Michael Knight e di Supercar, e sognare il domani, anche a quattro ruote, era il desiderio di tutti.

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    MAZDA MX-03: UNA CLOCHE AL POSTO DEL VOLANTE
    La MX-03 era una concept car (nata per rimanere tale) dall’aspetto radicale e dall’inequivocabile allure, che inneggiava alle performance e al più sfrenato futurismo. Non fantascienza – sebbene la cloche nell’abitacolo facesse pensare più ad un incrociatore stellare che a un’auto – ma un anticipo di soluzioni che da lì a poco avrebbero trovato sfogo anche nella produzione di serie. 
    MAZDA MX-03: TECNOLOGIE EVOLUTE E PERFORMANCE
    Quel che caratterizzava questa concept era una sportività anticonvenzionale (ma d’altronde, da una Mazda non ti aspetti niente di diverso) alimentata da un motore di 1962 cc, a triplo rotore da 315 CV. Una coupé a quattro posti, dal muso lunghissimo e dal corpo ribassato, che poteva vantare un Cx aerodinamico pari a solo 0,25 (allo scopo, fu immolato persino uno dei due specchietti laterali). Ma soprattutto, un pacchetto tecnologico fatto di display digitali, head-up display, trazione integrale con meccanismo di ripartizione della coppia a controllo elettronico (regolabile tramite un pulsante installato all’interno dell’abitacolo), quattro ruote sterzanti per migliorare la stabilità in curva, e una trasmissione automatica a quattro rapporti.Un missile pronto al decollo, grazie ad una velocità (dichiarata dalla Casa di Hiroshima) che poteva sfiorare i 300 Km/h (poco più di 290), e a uno scatto da 0 a 96 Km/h in meno di 5 secondi.
    Tutta la gamma Mazda: il listino completo

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    Mazda MX-03 concept avveniristico LEGGI TUTTO