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    MotoGp, Mir: “Ingiuste otto Ducati in griglia”

    ROMA – La massiccia presenza di Ducati sulla griglia di partenza della MotoGp non è certo passata inosservata. Saranno infatti ben otto i piloti a correre in una Scuderia motorizzata dall’azienda di Borgo Panigale, con le ultime annate che fanno pensare che anche il 2022 sarà favorevole ai piloti che potranno fare affidamento su una Ducati. A tal proposito, Joan Mir è tra i piloti preoccupati da questa sorta di monopolio: “Quando vedo il potenziale che hanno, da pilota pensoa sia ingiusto”, ha spiegato in un’intervista rilasciata a Speedweek, “essendoci sei diversi costruttori, è qualcosa di molto strano”. 
    “Sarà difficile entrare in Q2”
    Lo spagnolo, campione iridato nel 2020, ha aggiunto: “Non solo sarà più difficile vincere, ma anche entrare in Q2”, facendo riferimento alle enormi difficioltà mostrate da Suzuki proprio in qualifica. E proprio per questo motivo, Mir non ha ancora deciso il suo futuro, ed è in attesa di eventuali sviluppi anche guardando ad altre Scuderie: ad esempio, non è un mistero che il suo è uno dei nomi sul taccuino di Honda per affiancarlo a Marc Marquez.  LEGGI TUTTO

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    MotoGp, Mir preoccupato: “Otto Ducati in griglia, è ingiusto”

    ROMA – La nuova stagione di MotoGp è alle porte, e ha destato scalpore la massiccia presenza di Ducati sulla griglia di partenza. Saranno infatti ben otto i piloti a correre in una Scuderia motorizzata dall’azienda di Borgo Panigale, con le ultime annate che fanno pensare che anche il 2022 sarà favorevole ai piloti che potranno fare affidamento su una Ducati. A tal proposito, Joan Mir è tra i piloti preoccupati da questa sorta di monopolio: “Quando vedo il potenziale che hanno, da pilota pensoa sia ingiusto”, ha spiegato in un’intervista rilasciata a Speedweek, “essendoci sei diversi costruttori, è qualcosa di molto strano”. 
    Mir preoccupato anche dalle qualifiche 
    Lo spagnolo, campione iridato nel 2020, ha aggiunto: “Non solo sarà più difficile vincere, ma anche entrare in Q2”, facendo riferimento alle enormi difficioltà mostrate da Suzuki proprio in qualifica. E proprio per questo motivo, Mir non ha ancora deciso il suo futuro, ed è in attesa di eventuali sviluppi anche guardando ad altre Scuderie: ad esempio, non è un mistero che il suo è uno dei nomi sul taccuino di Honda per affiancarlo a Marc Marquez.  LEGGI TUTTO

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    MotoGp, Mir: “Team satellite Suzuki? Ora non ha senso”

    ROMA – Dopo la vittoria nel mondiale MotoGp del 2020, Joan Mir ha raccolto ben poco nella scorsa stagione in classe regina. Con la Suzuki messa più volte in crisi da Fabio Quartararo, poi campione del mondo, le voci su un eventuale passaggio in Honda del pilota maiorchino aumentano a meno di due mesi dalla gara in Qatar, che darà il via alla prossima stagione. Così come cresce, attorno all’ambiene Suzuki, la possibilità di andare a fondare un team satellite, opzione che Mir, dai microfoni di SpeedWeek.com, ha respinto: “Questo non rappresenta una priorità. È invece importante che i due piloti ufficiali ricevano il materiale migliore. Se non riesci a mantenere un certo standard, allora non ha senso schierare in griglia due moto in più”.
    Le parole di Mir
    Così come, d’altronde, Mir ha respinto i rumor che lo vogliono lontano dalla Suzuki: “Le persone che sostengono questo non capiscono nulla di corse. Gli altri, invece, che seguono i Gran Premi e conoscono il mondo delle due ruote, hanno un’opinione differente”. Il pilota spagnolo è dunque pronto a lasciarsi alle spalle il 2021, che ha portato con sé solo sei podi e nessuna vittoria: “Mi aspettavo di raccogliere qualcosa in più, ma quest’anno starò meglio. Ho solo 24 anni e la mia carriera è in crescendo”, ha concluso. LEGGI TUTTO

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    MotoGp, Mir: “Non serve schierare in pista altre due moto”

    ROMA – La scorsa stagione di MotoGp è stata avida di emozioni per Joan Mir, campione del mondo nel 2020 in piena pandemia da Covid-19. Con la Suzuki messa più volte in crisi da Fabio Quartararo, poi campione del mondo, le voci su un eventuale passaggio in Honda del pilota maiorchino aumentano a meno di due mesi dalla gara in Qatar, che darà il via alla prossima stagione. Così come cresce, attorno all’ambiene Suzuki, la possibilità di andare a fondare un team satellite, opzione che Mir, dai microfoni di “SpeedWeek.com”, ha respinto: “Questo non rappresenta una priorità. È invece importante che i due piloti ufficiali ricevano il materiale migliore. Se non riesci a mantenere un certo standard, allora non ha senso schierare in griglia due moto in più”.
    Le parole di Mir
    Così come, d’altronde, Mir ha respinto i rumor che lo vogliono lontano dalla Suzuki: “Le persone che sostengono questo non capiscono nulla di corse. Gli altri, invece, che seguono i Gran Premi e conoscono il mondo delle due ruote, hanno un’opinione differente”. Con i soli sei podi nel 2021 ormai alle spalle, il pilota spagnolo spera di avere più soddisfazioni durante la prossima stagione: “Mi aspettavo di raccogliere qualcosa in più, ma quest’anno starò meglio. Ho solo 24 anni e la mia carriera è in crescendo”, ha concluso il pilota dell Suzuki. LEGGI TUTTO

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    MotoGp, Mir: “Sono deluso, non ho mai impensierito Quartararo”

    ROMA – È stato uno dei piloti più costanti della MotoGp 2021, ma Joan Mir non ha mai dato la zampata decisiva per difendere il titolo conquistato l’anno scorso, vinto infine da Fabio Quartararo. Lo spagnolo della Suzuki ripercorre la scorsa stagione, che lo ha visto piazzarsi terzo in campionato con sei podi conquistati: “Sono successe cose che, accumulate, ci hanno impedito di lottare per il titolo – spiega il campione del mondo 2020 in un’intervista a “MotorSport.com” -. Parlare di questo però mi riesce difficile”. Non tutte le colpe sono quindi da addossare alla Suzuki: “Non sono scontento del team, solo che non sono soddisfatto del pacchetto che ci ha fornito. Non abbiamo impensierito mai Quartararo e per questo sono deluso”.
    Le favorite per Mir
    Nelle prime quattro gare della scorsa stagione Joan Mir non è mai andato oltre il terzo posto, poi il ritiro a Le Mans e ancora un podio al Mugello. Troppo poco per essere un candidato forte alla vittoria finale. Lungo il 2021 lo spagnolo si è più volte lamentato dell’assetto della moto, in particolare su come le altre scuderie si fossero sviluppate di più durante l’inverno. Un atteggiamento che in molti hanno letto come una volontà di lasciare la Suzuki allo scadere del suo contratto, nel 2023. “Non ho provato le altre moto – dice Mir – ma le sensazioni sono quelle. Vorrei avere la potenza della Ducati, l’agilità della Honda e il grip della Yamaha. Sono loro le squadre da battere”. Nel 2022 Mir farà ancora coppia con il connazionale Alex Rins, l’anno scorso solo tredicesimo con 99 punti conquistati. LEGGI TUTTO

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    MotoGp, Mir sul 2021: “Non ho mai impensierito Quartararo, sono deluso”

    ROMA – Gli sforzi di Joa Mir per riconfermarsi non sono bastati. Alla fine, lo scettro di campione del mondo in MotoGp è finito nelle mani di Fabio Quartararo. Lo spagnolo della Suzuki ripercorre così la scorsa stagione, che lo ha visto piazzarsi terzo in campionato e sempre in top 10 nei sedici Gran Premi da lui disputati: “Sono successe cose che, accumulate, ci hanno impedito di lottare per il titolo – spiega il campione del mondo 2020 in un’intervista a “MotorSport.com” -. Parlare di questo però mi riesce difficile”. Non tutte le colpe sono quindi da addossare alla Suzuki: “Non sono scontento del team, solo che non sono soddisfatto del pacchetto che ci ha fornito. Non abbiamo impensierito mai Quartararo e per questo sono deluso”.
    Le parole di Mir
    Nelle prime quattro gare della scorsa stagione Joan Mir non è mai andato oltre il terzo posto, poi il ritiro a Le Mans e ancora un podio al Mugello. Troppo poco per essere un candidato forte alla vittoria finale. Lungo il 2021 lo spagnolo si è più volte lamentato dell’assetto della moto, in particolare su come le altre scuderie si fossero sviluppate di più durante l’inverno. Lamentele che hanno alimentato voci su un suo addio nel 2023 allo scadere del contratto con Suzuki. “Non ho provato le altre moto – afferma Mir – ma le sensazioni sono quelle. Vorrei avere la potenza della Ducati, l’agilità della Honda e il grip della Yamaha. Sono loro le favorite”. Nel paddock della prossima stagione, a fianco di Mir ci sarà ancora il connazionale Alex Rins, che nel 2021 ha messo in cascina solo 99 punti. LEGGI TUTTO

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    MotoGp, Sahara: “Con la Suzuki non abbiamo ottenuto quanto ci aspettavamo”

    ROMA – Dopo il titolo iridato 2020 conquistato da Joan Mir in casa Suzuki ci si aspettava una stagione del tutto diversa, ma Yamaha e Ducati sono state nettamente superiori come afferma il manager giapponese Shinichi Sahara, non soddisfatto dell’andamento del suo team. “Abbiamo ottenuto circa il 60-70% di quanto mi aspettavo. Il 2021 è stato assolutamente diverso per tutti noi, dopo la vittoria del titolo e la partenza di Davide Brivio, abbiamo dovuto trovare il modo di andare avanti. Ho dovuto assumere un nuovo ruolo come Team Manager e Project Leader e questo doppio impegno, unito all’essere ancora il Group Leader in Giappone, è stato davvero troppo per me”.
    “Ho più conoscenza del lavoro”
    Tuttavia le difficoltà avute nella scorsa stagione da Sahara sono servite per migliorare la sua visione d’insieme del team e questo potrà portare vantaggi per il 2022. “Ora ho molta più familiarità con la nostra moto, essere stato presente a tutte le gare è stato utile non solo dal punto di vista tecnico, ma soprattutto per la gestione delle risorse umane. Anche all’interno del team, ho molta più conoscenza del lavoro svolto da ogni membro della nostra squadra. Mentre andiamo verso la sosta invernale vorrei dare un messaggio ai nostri due piloti, Joan Mir e Alex Rins. Quest’anno siamo riusciti a raggiungere il 3° posto nei campionati squadre e costruttori grazie al lavoro di entrambi i piloti in un anno difficile. Joan è anche riuscito a ottenere il terzo posto nella classifica pilota, mentre per Alex è stata una stagione dura. Quando si accende, è uno dei piloti più difficili da battere, ha grandi potenziale e velocità”, queste le parole di Sahara. LEGGI TUTTO

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    MotoGp, Sahara: “Anno difficile per la Suzuki. Ottenuto il 60-70% di quanto mi aspettavo”

    ROMA – Il titolo conquistato nel 2020 da Joan Mir faceva immaginare una stagione del tutto diversa per la Suzuki, invece per tutta la stagione un passo indietro a Yamaha e Ducati, come sottolinea il manager giapponese Shinichi Sahara, non soddisfatto dell’andamento del suo team. “Abbiamo ottenuto circa il 60-70% di quanto mi aspettavo. Il 2021 è stato assolutamente diverso per tutti noi, dopo la vittoria del titolo e la partenza di Davide Brivio, abbiamo dovuto trovare il modo di andare avanti. Ho dovuto assumere un nuovo ruolo come Team Manager e Project Leader e questo doppio impegno, unito all’essere ancora il Group Leader in Giappone, è stato davvero troppo per me”.
    “Ho molta più familiarità”
    Il bicchiere non è solo mezzo vuoto per Sahara che ha comunque imparato tanto dalla stagione 2021. “Ora ho molta più familiarità con la nostra moto, essere stato presente a tutte le gare è stato utile non solo dal punto di vista tecnico, ma soprattutto per la gestione delle risorse umane. Anche all’interno del team, ho molta più conoscenza del lavoro svolto da ogni membro della nostra squadra. Mentre andiamo verso la sosta invernale vorrei dare un messaggio ai nostri due piloti, Joan Mir e Alex Rins. Quest’anno siamo riusciti a raggiungere il 3° posto nei campionati squadre e costruttori grazie al lavoro di entrambi i piloti in un anno difficile. Joan è anche riuscito a ottenere il terzo posto nella classifica pilota, mentre per Alex è stata una stagione dura. Quando si accende, è uno dei piloti più difficili da battere, ha grandi potenziale e velocità”, ha concluso Sahara. LEGGI TUTTO