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    Che debutto per Massimo Eccheli: “Mancava solo un po’ di fiducia”

    Di Redazione
    Non poteva immaginare un esordio migliore Massimo Eccheli, che domenica scorsa ha fatto il suo debutto assoluto da primo allenatore in Superlega, sulla panchina del Vero Volley Monza, è coinciso con una grande vittoria contro Trento. Un successo che, nell’intervista concessa a Giulio Masperi per Il Cittadino Monza e Brianza, il tecnico commenta con umiltà e realismo: “Il potenziale del loro roster è noto a tutti, ma anche loro in questo momento stanno faticando a trovare la prestazione. Per noi, dopo il cambio di allenatore, era importante vedere una buona reazione della squadra“.
    Cosa non ha funzionato nelle prime giornate di campionato, quando la squadra era guidata da Fabio Soli? Eccheli risponde: “Non saprei, perché ammetto che ho svolto una parte della preparazione, da luglio ad agosto, con lo staff di Fabio, e non mi sembravano evidenti particolari problemi. I risultati nelle amichevoli, in Coppa Italia e all’esordio in Superlega sono stati positivi. Da quanto mi hanno detto i giocatori, era venuta a mancare un po’ di fiducia“.
    Sul futuro non ci sono certezze: “Sono un allenatore pro tempore, magari tra 15 giorni non ci sarò più io sulla panchina della prima squadra“. Ma nonostante questo il nuovo tecnico di Monza ha le idee chiare sul da farsi: “La squadra deve consolidare i suoi punti di forza. In generale sarà una stagione da vivere intensamente come gruppo, ogni risorsa sarà fondamentale. La partita con Trento è la sintesi di questo concetto: dal quarto set ho chiamato Sedlacek e Beretta, e l’inerzia del match è cambiata con nuove energie. Tutti devono farsi trovare pronti. A Vibo cercheremo la vittoria senza crearci fantasie dopo aver battuto Trento, bisogna lavorare a testa bassa“. LEGGI TUTTO

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    Ravenna, Recine: “Dobbiamo ripartire dal terzo set di Perugia”

    Di Redazione
    Giovanissimo figlio d’arte, Francesco Recine nonostante la sua altezza (185cm) ha dimostrato più di una volta di esserselo guadagnato il posto da titolare nella Consar Ravenna, più per suoi meriti che per il cognome che porta. Forte in secondo linea, anche in attacco ha fatto vedere delle ottime cose se si pensa all’altezza media dei giocatori di pallavolo di oggi.
    Lo schiacciatore ravennate classe ’99, intervistato dal Corriere dello Sport, si è raccontato a tutto tondo, con lo sguardo già rivolto al match di domenica contro la NBV Verona.
    «Se dovessi utilizzare un aggettivo per presentarmi direi che “versatile” è quello giusto. Non mollo mai, soprattutto nei fondamentali di seconda linea. Mi arrendo solo quando il pallone ha toccato terra, ma parto con l’idea che devo arrivarci, che devo-riuscire a tenerlo in gioco e ogni tanto qualche miracolo mi riesce anche. Per quelle che sono le mie caratteristiche fisiche mi sento ripetere da tempo che, per giocare ad alti livelli, devo ricevere “come una macchinetta” e sto lavorando tanto, ogni giorno, sulla ricezione per migliorarmi sempre di più ma, nel frattempo, non tralascio i fondamentali di attacco e qualche risultato si vede. Contro muri altissimi devo ingegnarmi se voglio che il pallone finisca a terra. Posso migliorare, ancora parecchio, in battuta. È vero che ogni tanto metto in difficoltà le ricezioni avversarie ma, subito dopo, mi chiedo come possa essere accaduto perché non è certo il servizio la mia arma letale. Il paragone con Samuele Papi? Stiamo parlando del mio maestro, del mio modello, la strada è ancora lunghissima anche solo per avvicinarmi a quello che ha fatto lui».
    Domenica al PalaDeAndrè arriva Verona. «Altra battaglia durissima. Partita difficile ma non impossibile, anche se possono contare su attaccanti di livello eccelso come Kaziyski e Boyer; tanto per fare due nomi. Noi dobbiamo ripartire dal terzo set di Perugia, giocato alla pari e provare a muovere ancora la classifica. Ci mancherà il nostro pubblico, anche quel poco che era venuto nelle ultime sfide. Non sarà facile ma nulla è facile in questa stagione». LEGGI TUTTO

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    Marco Vitelli è già di casa a Padova: “Nel DNA della Kioene c’è l’entusiasmo”

    Di Roberto Zucca
    Prendi una piccola società, in una terra, quella d’Abruzzo, in cui non si affaccia solo una scena sempre più ambiziosa di Beach Volley, che lui pratica, ma una squadra di pallavolo che in origine si chiama Virtus Volley Paglieta. È proprio qui che Marco Vitelli comincia la sua ascesa, passando da essere il piccolo Marco che entrava a piccoli passi nella palestra in cui allenava il papà, a diventarne il talento più conosciuto. Da qui in poi i club che lo hanno visto protagonista sono, per citarne solo alcuni, Civitanova, Ravenna ed ora la Kioene Padova:
    “È una squadra che ho scelto perché negli anni addietro ha dato spazio ai giovani. Padova ha investito tanto su alcuni di loro, che hanno saputo distinguersi. Quest’anno ho scelto una società con cui poter fare un percorso alla base del quale ci fossero innanzitutto stima e fiducia”.
    È ciò che le ha garantito mister Cuttini?
    “Sin dal nostro primo colloquio. È riuscito a trasmettermi da subito la sua stima, che è reciproca, e la voglia di fare. Ha saputo convincermi sia con l’entusiasmo che è insito nel DNA di Padova, sia con le responsabilità che sul campo mi ha attribuito”.
    Finora il campo ha dato ragione a Vitelli. Belle prove individuali.
    “Avevo un’eredità pesante, che era quella lasciata da Alberto Polo che qui ha saputo fare molto bene. Sapevo di dover funzionare da subito. Siamo riusciti a portarci a casa alcuni punti e altri li abbiamo lasciati sul campo. Vogliamo invertire la rotta dalle prossime giornate”.
    Foto Lega Pallavolo Serie A
    Volpato ha detto che Padova è una squadra emozionale.
    “Contro Monza siamo stati trasportati da questo sentimento, ad esempio. Una squadra come Padova dovrebbe però giocare sempre al massimo senza condizionamenti umorali, sempre al 100%”.
    Che significato ha quest’annata per lei?
    “Ha una sua importanza. La scorsa stagione è stata per tutti noi una enorme incompiuta. Nel mio caso ho voglia di prendermi delle rivincite e proseguire un percorso all’insegna della continuità. Sono sicuro che le basi poste fino ad ora daranno i loro frutti”.
    Cresciuto a Paglieta e al Teate Volley e poi subito amore con la Lube. Ha scelto di partire da un punto alto nella sua scalata.
    “Mi ritrovai a sostituire Cester in una partita e il mio esordio fu qualcosa di magico ed inaspettato. Andò talmente bene che a fine gara venni eletto MVP. Da lì partì tutto. E gli anni della Lube sono stati innanzitutto anni di grande formazione. A 18 anni non è semplice gestire quella maglia, le aspettative. Io sono arrivato a Macerata senza pensare al peso che potevo sentirmi addosso, ma consapevole di avere una bella opportunità da sfruttare a mio favore”.
    Il suo anno più bello e spensierato lo leghiamo invece a Ravenna?
    “È un anno che tutto il gruppo ricorda con entusiasmo. Fu bellissimo ritrovarsi nelle zone alte della classifica, ottenere dei successi importanti e dimostrare anche nei playoff che non avevamo paura di niente. Penso alla vittoria contro Perugia ad esempio. La Challenge è stata infine una grande soddisfazione e un premio per il lavoro fatto da tutto il collettivo. È stato davvero un anno importante, a cui penso spesso”.
    Dicono che lei abbia un grande amore: il Beach Volley.
    “È il mio stacco estivo, la mia spensieratezza, la mia ricreazione dalla pallavolo. È legata ad amici come Paolo di Silvestre, Edgardo Ceccoli, Paolo Cappio. Sono gli amici con cui a 14 anni andavo in spiaggia a giocare e con cui sono cresciuto. Il beach è casa ed è una passione che coltivo nel tempo e che penso non lascerò mai”.
    Con chi vorrebbe vincere il Campionato Italiano?
    “Con Paolo Cappio ho intrapreso un bel percorso quest’anno e col coach Simone Di Tommaso, che per me è una persona molto importante, abbiamo in programma di proseguirlo. Direi che la testa è rivolta alla pallavolo, e una parte di cuore è rivolta a proseguire questa strada. Con il sogno di vincere quel Campionato Italiano che mi ha citato”. LEGGI TUTTO

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    Più di tre atleti positivi, rinviata Milano – Perugia

    Di Redazione
    Dopo la notizia di ieri dove Perugia comunicava la positività al Covid-19 di altri tre propri atleti, dopo i due giocatori degli scorsi giorni, arriva oggi quello del rinvio relativo alla partita di campionato dei Block Devils.
    La Sir Safety Conad Perugia comunica che il match in programma sabato 31 ottobre in casa dell’Allianz Milano, valevole per l’ottava giornata di andata di Superlega, è stato rinviato a data da destinarsi, come da regolamento, a causa della positività al Covid-19 di più di tre atleti del roster bianconero.
    (Fonte: comunicato stampa) LEGGI TUTTO

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    Zorzi e il momento no dell’Itas: “Un mix di responsabilità tecnico-tattiche ed emotive”

    Di Redazione
    Una situazione che continua a complicarsi in casa Itas Trentino visto il rendimento della squadra nelle ultime uscite. Ora ad attendere la formazione guidata da Angelo Lorenzetti c’è l’impegno in Champions League per il passaggio al Main Phase, ma la qualificazione, oggi come oggi, è tutt’altro che scontata. Andrea Zorzi, intervistato dal Corriere del Trentino, prova a fare il punto della situazione e a capire cosa non funziona nella compagine trentina.
    Andrea Zorzi, come analizza il momento dell’Itas? «Innanzitutto, delineando lo scenario. La campagna acquisti ha creato aspettative altissime, confermate dal buon precampionato. L’eliminazione dalla Supercoppa poteva far parte di un percorso di crescita ma forse si è pensato troppo in fretta che Trento e Civitanova fossero le squadre più attrezzate: da qui nasce la delusione dei tifosi».
    Sul campo invece cosa manca? «Negli ultimi anni Trento ha sempre avuto una squadra importante ma non una velocità di crociera sufficientemente solida. Pur capace di esprimersi in modo splendido, appena il gioco è meno liscio subentra la frustrazione. Ho visto momenti in cui la squadra si è spenta troppo facilmente incontrando enormi difficoltà nel riaccendersi. Vale per il passato e il presente».
    C’è un responsabile? «Un mix di responsabilità tecnico-tattiche ed emotive. Trento fatica a trovare un modo per restare a galla quando è in difficoltà. E un aspetto su cui stanno lavorando così come sulla necessità di ridurre i cali di tensione, un atteggiamento che è quasi un marchio di fabbrica».
    Alcuni tifosi dubitano di Lorenzetti. Lei che ne pensa? «Tutti oggi sono in una situazione paludosa ma non ho visto elementi di complessità nel rapporto tra squadra e allenatore. Il presidente Mosna chiede giustamente pazienza per evitare reazioni esagerate ma allo stesso tempo non credo stia facendo finta di niente. A differenza di altri tecnici esonerati quest’anno, Lorenzetti non ha sulle spalle una sfiducia legata al passato ma non è scontato che resti. Trento non prenderà decisioni affrettate». LEGGI TUTTO

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    Ravenna, Mengozzi: “Dovremo continuare a giocare come nelle prime uscite stagionali”

    Di Redazione
    Sei punti in classifica, frutto di una vittoria e sei sconfitte (di cui tre al tie break), l’ultima arrivata per mano della corazzata Sir Safety Conad Perugia. Questo il cammino della Consar Ravenna in questo avvio di stagione, che ha messo di fronte alla squadra romagnola già le big di questa Superlega. Per Mengozzi e compagni è arrivato il momento di affrontare formazioni alla loro “portata” e iniziare a macinare punti importanti per la classifica. Intervistato da Il Resto del Carlino Ravenna, è proprio il capitano Stefano Mengozzi a fare il punto della situazione.
    Con la trasferta di Perugia è finito il tour de force con le big. Adesso 3 gare più alla portata: Verona (domenica a Forli), poi Monza e Padova. «In effetti abbiamo incontrato quasi tutte le big, ovvero Modena, Civitanova e Perugia, che dimostrano di avere una marcia in più. Adesso però non me la sento di affermare che ce la vedremo contro squadre alla nostra portata; piuttosto voglio pensare ad ogni partita come ad una occasione per portare punti importanti alla nostra classifica, senza preoccuparci di chi ci troveremo di fronte. L’avversario conta relativamente; dovremo continuare a giocare come nelle prime uscite stagionali, quando abbiamo combattuto contro tutti. Proprio questo dovrà essere il nostro atteggiamento da qui alla fine della stagione».
    C’è una parola chiave per riassumere il vostro spirito? «Entusiasmo. Cerchiamo di metterne sempre tanto, oltre alla voglia di lavorare, dal martedì fino al giorno della partita. A lungo andare, questo approccio ci porterà risultati. I più giovani, quelli al debutto nella Superlega, danno un grande contributo in termini appunto di entusiasmo; i più esperti invece possono dare il consiglio giusto nel momento importante del match». LEGGI TUTTO

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    Trento, Mosna: “Sono disarmato. Non mi sono mai trovato in questa situazione”

    Di Redazione
    La sconfitta con la Vero Volley Monza ha fatto “sprofondare” l’Itas Trentino in fondo alla classifica di Superlega con quattro partite perse su sei giocate e una ancora da recuperare con la Leo Shoes Modena. Una situazione che assolutamente nessuno si aspettava ad inizio stagione vista la rosa composta da giocatore esperti e di indubbio valore. Il Presidente Diego Mosna, intervistato dal quotidiano l’Adige, non riesce a darsi una spiegazione sul momento no della squadra.
    Presidente Diego Mosna, la sua Itas ha perso quattro partite su sei in Superlega. Cosa sta succedendo? «Le dico la verità, sono disarmato perché è una situazione in cui non mi sono mai trovato: abbiamo una squadra che è tra le più forti di sempre ma i risultati non arrivano. E anche il gioco non è quello che avevamo ipotizzato nei tempi pre-Covid».
    Anche domenica a Monza abbiamo visto una squadra molto altalenante. «Quella sconfitta ha dell’inspiegabile. Punto. E non vado oltre perché non saprei proprio cosa dire».
    A questo punto la sfida di domani contro la Dinamo Mosca diventa il crocevia della stagione. Uscire dalla Champions prima ancora della fase a gironi sarebbe una iattura… «Non c’è dubbio che la partita con la Dinamo sia fondamentale. Ora, caricare di tensione i ragazzi in questo momento penso che non sia la strategia migliore per vederli dare la svolta, però è vero: è una partita importantissima. Anche se non sottovaluterei nemmeno la trasferta di domenica, a Cisterna». LEGGI TUTTO