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    Polveriera Ravenna, Bonitta: “Respingo le critiche di Brusi, sbagliato rivolgersi a me”

    Di Redazione Non si placano le tensioni a Ravenna. Mentre la Superlega va avanti con i playoff, a tenere banco in Romagna continua ad essere la stagione fallimentare di una delle piazze storiche della pallavolo italiana, stagione chiusa con una retrocessione pesante, aggravata da uno zero alla voce vittorie, e maturata con larghissimo anticipo visti gli appena 2 punti conquistati in tutta la regular season. E come se ciò non bastasse, il futuro della società è ancora decisamente nebuloso. Tutta colpa delle prime linee, “persone di buona volontà, ma non idonee ad essere dirigenti di pallavolo” aveva tuonato qualche giorno fa Beppe Brusi, storico dirigente legato invece agli anni d’oro del volley ravennate. Un’intervista dura, nella quale Brusi aveva puntato il dito anche contro Marco Bonitta: “Le precedenti gestioni hanno determinato le cause economiche-finanziarie alla base del baratro in cui ci troviamo anche per aver affidato un triplice ruolo a Bonitta, che scoprii e sostenni come tecnico del settore giovanile al Messaggero: un ottimo tecnico, un talent scout, ma stare dietro la scrivania non è il suo mestiere” il commento al vetriolo di Brusi. Commento, analisi, che il diretto interessato Bonitta rimanda al mittente, sempre a mezzo stampa e sempre sulle colonne de Il Resto del Carlino di Ravenna in un’altra intervista raccolta dal collega Umberto Suprani: “Non ho mai avuto alcun incarico amministrativo e finanziario nei tre anni in cui ho ricoperto l’incarico da direttore generale – tiene subito a precisare – e men che meno quando ho allenato la prima squadra”. “Mi occupavo del badget – prosegue – nel senso che dovevo fare il mercato secondo quanto la dirigenza mi metteva a disposizione. Tant’è che ovviamente i contratti li firmava il presidente dopo aver ricevuto l’ok dal cda. Sulla gestione della società, pertanto, non bisogna rivolgersi al sottoscritto bensì alle dirigenze di allora”. Chiarita la posizione “amministrativa”, sul fronte tecnico resta però un altro aspetto su cui è necessario fare chiarezza, ovvero l’altra accusa mossa da Brusi riguardante il ruolo/presenza “ingombrante” dei procuratori nella società. “Non è assolutamente vero, e lo ribadisco a chiare lettere, che i procuratori ci dettavano la linea della prima squadra – risponde ancora piccato Bonitta -. La squadra la facevo io, d’accordo ovviamente con l’allenatore del momento. Mai ci è stato imposto un buy-out preventivo. E dirò di più, nell’arco di tutte quelle stagioni su 150mila euro di budget ne ho fatti incassare alla Porto Robur Costa oltre 400mila fra vendita di contratti e cessione di cartellini. In sostanza, sono orgoglioso di quello che ho fatto – conclude Bonitta sulla questione – e non mi sento assolutamente in colpa”. Al netto degli errori del passato, quali essi siano stati, Ravenna e i suoi tifosi meritano comunque una pallavolo di livello, ma sui piani futuri della società ancora, come detto, non vi sono certezze. “Siamo in ritardo – ammette Bonitta, per quanto, visto che della retrocessione si parlava già da dicembre, a detta di molti i tempi per programmare c’erano tutti, e con largo anticipo – ma questo non significa che la visione sia catastrofica. C’è una base economica e in base a questa si deve ragionare con praticità e realismo per decidere quale campionato disputare e di che tipo”. (fonte: Il Resto del Carlino Ravenna) LEGGI TUTTO

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    Il Pagellone di Paolo Cozzi – Bruno torna decisivo, Brizard non convince

    Di Paolo Cozzi I quarti di finale dei Play Off Scudetto partono nel segno delle Big Four, che fanno valere il fattore campo e soprattutto dimostrano ancora una volta quanto sia ampio il divario fra loro e le altre. L’unica squadra che riesce a portare via un set è Cisterna che, dopo essersi presentata a Perugia a ranghi ridotti causa Covid e infortuni, mette in campo una prova maiuscola che fa venire un bel po’ di “strizza” alla squadra di Grbic. Foto Lega Pallavolo Serie A E partiamo proprio dalla partita in Umbria, con i padroni di casa che probabilmente hanno caricato molto in settimana visto l’imminente impegno in semifinale di Champions League, ma hanno rischiato di farsi sorprendere da una Top Volley mai doma, ottimamente gestita da Baranowicz (voto 7,5). Perugia riceve bene e attacca bene, senza essere troppo fallosa, ma rispetto ai suoi standard trova poca fortuna dalla linea dei 9 metri e a muro. Leon (voto 8) è il solito mattatore in attacco e risulta discreto anche in ricezione, ma al servizio è molto falloso con più del 50% di errori. Bene Anderson (voto 7,5), soprattutto alla luce del fatto che era di ritorno dagli USA, e Solé (voto 7), come sempre potente al centro della rete. Discreta la prova di Rychlicki (voto 6), ma costellata da troppi errori. Cisterna riceve peggio degli avversari, attacca con percentuali basse, ma è nell’atteggiamento che trova il suo punto di forza, con Maar, Saadat e Raffaelli (voto 7 al trio) che provano fino all’ultima palla a portare la capolista al tie break. Di più l’ottimo coach Soli (voto 8) non può chiedere alla sua squadra, in una stagione che ha visto la Top Volley perdere subito il suo opposto ed essere perseguitata da infortuni e problemi legati al Covid. Foto Lega Pallavolo Serie A Rischia nel primo set anche Civitanova, osservata speciale dopo aver mancato l’accesso alle semifinali di Champions. 15 ace danno il senso della forza fisica messa in campo dai marchigiani, con Zaytsev (voto 9) pressoché perfetto anche in attacco. Perfetta la regia di De Cecco (voto 8) che fa attaccare i suoi uomini come fossero senza muro per tutta la gara. Bene anche il progressivo recupero di Juantorena (voto 6,5) che, dopo il lungo stop per infortunio, ritrova colpi in attacco, anche se appare ancora indietro in ricezione, dove viene bersagliato per tutta la partita. Monza, alle prese con una sbornia di emozioni (e stanchezza) post conquista della CEV Cup, pur spingendo con battuta e attacco sprofonda in ricezione e a muro. Manca l’apporto di Grozer (voto 5) e a salvarsi del trio di palla alta è il solo Davyskiba (voto 7,5), apparso ancora “on fire” dopo la strepitosa finale di mercoledì scorso. Reggono i centrali, fatica ancora una volta Dzavoronok (voto 5) che subisce ben 8 ace. Foto Lega Pallavolo Serie A Ci si aspettava un match più tirato in quel di Trento, dove Piacenza perde il primo set ai vantaggi e anziché ripartire da li si scioglie come neve al sole. Michieletto (voto 8,5) è l’MVP del match, ma mi piace sottolineare la prova di Pinali (voto 7,5) che, partito con il freno a mano tirato, ha saputo rimettersi in carreggiata e chiudere con un’ottima prova. Di grande impatto anche la prestazione di Sbertoli (voto 8), molto bravo a tenere tutti i suoi 5 attaccanti su percentuali mostruose e ad alternare il gioco al centro della rete con palle veloci in banda. Piacenza, pur chiudendo con numeri discreti nei vari fondamentali, sbaglia tanto, troppo, e come spesso le accade inizia con un sestetto e poi si perde in una girandola di cambi. Prova a trascinare la squadra Lagumdzija (voto 7,5), ma Rossard (voto 5), pur ricevendo bene, non riesce a trovare spazi in attacco. Non convince la regia di Brizard (voto 5), che ignora per lunghi tratti del match un Recine (voto 5,5) positivo in attacco, ma letteralmente in balia dei battitori trentini per tutto il match. Foto Lega Pallavolo Serie A Infine, una bella Modena si fa guidare da un Bruno (voto 8,5) finalmente tornato sui suoi standard migliori. A trarne beneficio è tutto l’attacco, con Ngapeth (voto 8) e Leal (voto 8) che alternano diagonali strettissime a pregevoli mani e fuori in parallela. Bene anche Nimir (voto 9), che magari in attacco non spacca la partita, ma lo fa più e più volte dalla linea dei 9 metri, soprattutto dopo due settimane di stop e un infortunio alla mano che ancora gli provoca dolore. Milano, senza Chinenyeze e con Patry a mezzo servizio, prova ad appoggiarsi a Jaeschke (voto 7), ma per il resto in attacco è notte fonda con Ishikawa (voto 4,5) in grosse difficoltà sia in ricezione che in attacco e Romanò (voto 5) che spreca l’occasione e non riesce ad incidere nel match. Con Piano a sua volta sottotono, si salva solo il giovane Mosca (voto 7,5), che in attacco dimostra di saper sfruttare bene tutti i suoi centimetri. LEGGI TUTTO

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    Passione Volley – Irriducibili Gialloblu: “A Modena si cresce con la pallavolo”

    Di Agnese Valenti Il nostro viaggio tra le tifoserie italiane prosegue con un’altra intervista: questa volta facciamo tappa nel Tempio del nostro volley, il PalaPanini di Modena, dove sono di casa gli Irriducibili Gialloblu. Da sempre al fianco di una delle squadre storiche della pallavolo mondiale, i tifosi modenesi ci aiutano – con le parole di Stella Donini – a scoprire una realtà talvolta trascurata dai media e un punto di vista originale sul fascino e i problemi dello sport che amiamo. Come nascono gli Irriducibili Gialloblu? “Derivano dall’unione di due gruppi diversi, venuti dopo Febbre Gialla, storico gruppo dei supporters di Modena ai tempi della Panini. Per problemi con il presidente di allora, che era abbastanza ‘focoso’, la tifoseria si sciolse e si divise in due gruppi. Per qualche anno abbiamo tifato separatamente, andando non sempre d’accordo ma senza grossi problemi. Nel 2011 stava tornando grande entusiasmo, eravamo quasi arrivati in semifinale scudetto con Trento: avevamo tanta gente e allora abbiamo scelto di formare un unico grande gruppo, e da lì sono nati gli Irriducibili Gialloblu! Al momento nel direttivo siamo in sette e siamo ‘misti’ a livello di età: 4 veterani, 3 sotto i 25 anni… stiamo cercando di far crescere un po’ i giovani, perché ci mancava proprio questa componente. Stiamo tentando di mandare avanti il discorso con gente che abbia voglia di farlo. In totale, al momento, siamo circa 200 tesserati. Siamo stati anche molti di più, ma purtroppo i due anni di Covid-19 hanno allontanato molto le persone, anche, ad esempio, dal punto di vista della voglia di andare in trasferta“. Foto Irriducibili Gialloblu Secondo lei c’è stato un allontanamento dei tifosi dai palazzetti? “Per quello che riguarda Modena, noi siamo una realtà un po’ ‘anomala’, avendo tanti abbonamenti. Ad esempio noi degli Irriducibili, quando eravamo contingentati, dovevamo addirittura ‘prenotarci’ oppure facevamo dei sorteggi per poter entrare, nonostante fossimo tutti abbonati. È una realtà un po’ diversa dalle altre: nel nostro palazzetto non ho visto tanto l’allontanamento dei tifosi. Più che altro l’ho notato per quanto riguarda le trasferte, per viaggiare e muoversi negli altri palazzetti che magari non si conosce. Perché da noi sappiamo esattamente com’è organizzato, è tutto molto tranquillo“. Come si è avvicinata al gruppo e qual è stato il momento più bello da tifosa? “Facevo già la tifosa ai tempi di Febbre Gialla, poi sono entrata nel direttivo di uno degli altri due gruppi. Seguo la pallavolo da quando ero piccola: a Modena ci cresci con il volley, non puoi fare diversamente! Quando vivi sempre dentro al palazzetto, bene o male ti avvicini ai gruppi di tifosi che ci sono: il loro entusiasmo ti porta a farne parte. Abbiamo tanti momenti bellissimi, ma il ricordo che ho maggiormente sentito in questi ultimi anni è sicuramente la Coppa Italia del 2015: erano tantissimi anni che non vincevamo niente. Averla conquistata partendo da sfavoriti (contro Trento, n.d.r.), è stato uno dei momenti più emozionanti degli ultimi anni. Era una squadra veramente speciale, erano molto uniti, molto disponibili con tutti: eravamo un unico grande gruppo, squadra e pubblico. Poi vincere a Bologna, vicino a casa… abbiamo praticamente occupato il palazzetto!“. Foto Irriducibili Gialloblu Segue la pallavolo da molti anni: secondo lei, ci sono differenze con il tifo negli altri sport e cosa è cambiato negli ultimi anni? “Andavo anche allo stadio: è tutta un’altra cosa. Nella pallavolo c’è sicuramente anche l’avversario, ma quando è finita la partita si va a bere una birra tutti insieme e si festeggia. È tutto molto più a portata di famiglia: non ci sono gli esagitati che si possono trovare in altri sport, e se capita che ci sia qualche elemento del genere (che negli anni ci siamo ritrovati ‘in casa’ anche noi) basta isolarlo e non succede niente. In altri sport fanno molto più ‘branco’ che gruppo: da noi invece è esattamente il contrario. Si va al palazzetto per divertirsi, per passare due ore senza pensieri. È un altro modo di tifare. È cambiato molto negli anni: sicuramente si è evoluto, e i social network hanno modificato molto il pensiero generale. Sei sempre sotto gli occhi di tutti, ogni cosa che fai, sia la squadra che i tifosi. Questo fa parte del gioco moderno“. Foto Modena Volley Come avete vissuto il periodo della pandemia? “Modena Volley è molto attiva sui social e quindi siamo sempre informati su tutto quello che succede. Due anni a guardare la partita in TV, tra l’altro con un servizio streaming non proprio ottimo, non è stato assolutamente facile. Più che altro perché si perde la collettività: ognuno tifa da casa propria, ma non è la stessa cosa. Hanno fatto anche l’esperimento l’anno scorso, di far fare il tifo su Zoom durante la Coppa Italia, proiettando i tifosi che ovviamente da casa guardavano la partita! Ce l’ho ancora in mente perché sono rimasta traumatizzata (ride, n.d.r.)… è stato un po’ aberrante! Capisco che ci abbiano provato, però vivere la partita da casa non è viverla al palazzetto. Ti manca il partecipare attivamente alla squadra e al gioco. Dopo la partita si va a mangiare la pizza, ci si scambia una chiacchera prima… al palazzetto c’è un ambiente familiare, un gruppo di amici, che purtroppo da casa manca. Noi, come tifoseria, facciamo spesso la differenza, e viverla da casa è stata veramente dura! Certo, non si poteva fare diversamente, ma avrebbero sicuramente potuto aprire un po’ prima. Ad esempio, rispetto al calcio, ma anche cinema e teatri (dove magari al buio non si vede se si indossa la mascherina o meno), siamo arrivati sempre un po’ in ritardo. Quando gli altri erano arrivati ad una capienza più alta, noi ancora eravamo al 35%“. Foto Modena Volley Ci sono altri problemi, al di là dell’emergenza? Ci sono rischi di disaffezione alla pallavolo? “Sul piano nazionale la pallavolo, secondo me, sta facendo un po’ fatica: nonostante le vittorie agli Europei, sia maschili che femminili, l’attenzione resiste nelle realtà più piccole, dove c’è più seguito, mentre nelle metropoli negli anni si è visto un minore coinvolgimento. C’è stata qualche grande città che sporadicamente ha avuto qualche momento di gloria, ma è durato piuttosto poco. Anche a Milano, nonostante vada bene, con il quinto posto di quest’anno, nel palazzetto non c’è una tifoseria numerosa. Le squadre fanno anche più fatica a rimanere a livelli alti, a mantenere standard elevati: chi è abituato ad andare al palazzetto per veder vincere, se non vinci purtroppo non viene più, soprattutto se non sei una realtà abituata ad andarci sempre. Sarà dura uscire dalla pandemia senza strascichi, soprattutto dal punto di vista economico, per garantire certi standard a cui il pubblico è abituato. Noi siamo andati a vedere Modena anche quando era veramente triste, ad esempio quando si perdeva sempre 3-0 e non ci si qualificava per i playoff; ma in generale sai che, se vuoi avere un riscontro dal punto di vista del pubblico, devi dare anche una squadra adeguata“. 1° PUNTATA – I Sirmaniaci2° PUNTATA – Amici delle Farfalle (continua) LEGGI TUTTO

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    Ngapeth: “Siamo dove volevamo essere”. Coach Giani: “Il risultato è molto merito nostro”

    Di Redazione La Leo Shoes PerkinElmer Modena si prende Gara 1 dei Quarti di Finale Play Off Scudetto. Dopo una regular season non brillante, un inizio di fase finale di campionato brillante per la squadra di coach Giani: Milano si ferma in tre set. Earvin Ngapeth: “Era l’inizio che volevamo. I Play Off sono molto importanti per tutti, sopratutto per noi che non abbiamo fatto la stagione che volevamo. Mi aspettavo una ripresa così rapida di Nimir, non ho mai avuto dubbi sulle potenzialità di questa squadra. Quando Nimir gioca come stasera, è ancora più facile. Per Gara 2 dovremo prepararci con una buona settimana di concentrazione e lavoro, continuando con questa testa sul nostro gioco. Dopo la Coppa Italia, abbiamo atteso tanto questo momento. Siamo dove volevamo essere”. Coach Giani: “Il risultato è molto merito nostro. Abbiamo fatto una partita sostanziosa nella fase break, lavorando benissimo in muro-difesa. Contro Milano, che fa della fase break il punto forte, significa aver lavorato proprio bene in palestra. Nimir non si è allenato nelle condizioni di gioco, perchè ancora non era al top. Ma la condizione fisica per giocare tanti palloni l’aveva, e si è visto. Buona l’intesa con Bruno, Earvin e i centrali. Abbiamo giocato le ultime quattro partite in maniera non brillante, ma abbiamo lavorato tanto con i palleggiatori. Gara 2 non sarà semplice, come non è stata semplice stasera. Siamo noi che dobbiamo stare lì, Milano è una squadra che gioca. Sono tutte finali e come tali vanno giocate al 100%”. Nimir Abdel-Aziz: “Non sto benissimo, ma posso giocare e questo è l’importante. Dovevamo mettere pressione su di loro e con la buona partita al servizio ci siamo riusciti. Siamo riusciti a non cadere nell’errore di prendere filotti di 4-5 punti consecutivi, ci siamo riusciti ed è fondamentale in chiave Play Off”. (Fonte: comunicato stampa) LEGGI TUTTO

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    Sirci contento a metà: “Vittoria più di carattere che di qualità”

    Di Redazione In gara 1 dei quarti di finale playoff le big vincono tutte nettamente in tre set senza praticamente soffrire. Tutte, ad eccezione della più insospettabile, quella Sir Safety Perugia che ha dominato la regular season e che contro Cisterna, ottava classificata, ha ceduto un set (il secondo) e rischiato nel quarto (vinto 26-24) di andare al tie-break. “Abbiamo vinto e questo è l’importante. Abbiamo rischiato ma alla fine è andata bene, è uscito ancora una volta il carattere della squadra” sono le prime parole, raccolte a fine gara dal Corriere dell’Umbria, con cui il patron degli umbri Gino Sirci analizza la prima uscita dei suoi nella post season. “Nel primo set (25-15, n.d.r.) abbiamo giocato alla grande, forse sembrava tutto facile ed invece non è stato così – prosegue il presidente dei Block Devils -. Cisterna via via si è sciolta, dalla nostra parte invece la battuta non è stata efficace come solitamente accade e stessa cosa dicasi per il muro. Per fortuna abbiamo reagito e concesso un solo gioco, credo sia stata più una vittoria di carattere che di qualità”. Infine una parola sui singoli: “L’ingresso di Mengozzi è stato determinante, mi è piaciuto molto anche Colaci così come Giannelli. Impossibile poi non citare Leon che ha realizzato 27 punti”. (fonte: Corriere dell’Umbria) LEGGI TUTTO

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    Modena recupera Nimir e non lascia scampo all’Allianz Milano

    Di Redazione Buona, anzi buonissima la prima per la Leo Shoes PerkinElmer Modena in Gara 1 dei quarti di finale Play Off contro l’Allianz Milano. La squadra gialloblu riesce a recuperare all’ultimo minuto Nimir Abdel-Aziz ed è un rientro determinante, perché l’ex dell’incontro viene eletto MVP: con 14 punti, ma soprattutto con turni di servizio sempre incisivi, è lui a trascinare i suoi insieme a Earvin Ngapeth (16) e Yoandy Leal (17). Milano, dopo un primo set a senso unico, lotta con le unghie e con i denti nel secondo e nel terzo, l’unico in cui il risultato resta in bilico fino alla fine (23-22). Assente nelle file della squadra di Piazza Barthélemy Chinenyeze, fuori per un fastidio muscolare; il francese dovrebbe però rientrare per Gara 2 di domenica prossima all’Allianz Cloud. La cronaca:Coach Piazza si affida al sestetto titolare con Porro-Romanò sulla diagonale principale, Jaeschke-Ishikawa in banda, Piano-Mosca al centro e libero Pesaresi. Giani risponde con la formazione: Bruno al palleggio, Nimir opposto, Ngapeth-Leal schiacciatori, Stankovic-Mazzone centrali e libero Rossini. Primo parziale a senso unico per la Leo Shoes PerkinElmer: i bombardieri emiliani mettono i crisi la ricezione dei meneghini che faticano a costruire il gioco e subiscono il ritmo di Bruno e compagni. Non c’è storia: dopo il break subìto con l’ace di Nimir, Piano e compagni perdono contatto con i modenesi (5-2). Prova il doppio cambio Milano con Daldello e Patry, ma Modena vola via, doppia gli avversari nel punteggio (20-10), per poi concludere la prima frazione 25-13 con l’errore in difesa di Milano. Secondo set più equilibrato: Milano si toglie un po’ di ruggine e se la gioca punto a punto con gli uomini di coach Giani. Possibilità di break accolta da Piano e compagni sul 16 pari, Mosca mette a segno il suo primo tempo e il tecnico di Modena chiama time out (16-17). Giro di boa per Milano, che con il muro di Ishikawa su Nimir accumula un vantaggio di tre punti (16-19). L’Allianz però deve fare i conti con il servizio dell’opposto olandese, che già nel primo set aveva incrinato le certezze della ricezione meneghina: Modena azzera il distacco e si riporta a quota 19. Parziale di 7-0 per gli emiliani che oltre a recuperare lo svantaggio, avanzano 23-19 su Milano, infiammando il PalaPanini. Il muro di Stankovic su Jaeschke però non dà possibilità a Piano e compagni di allungare il secondo parziale che termina 25-22. Nel terzo parziale coach Piazza inizia con Patry al posto di Romanò. All’insegna dell’equilibrio anche la terza frazione, Milano e Modena viaggiano mano per mano. La prima occasione di allungo ce l’ha la compagine emiliana con l’attacco di Nimir che segna il doppio vantaggio (6-4), annullato poco dopo con Mosca al centro, le squadre si trovano a quota 8. Occasione di allungo, questa volta per Milano: sul punteggio di 10-11, Ishikawa rifila due ace consecutivi che valgono il più 3 sulla Leo Shoes. Modena non resta a guardare e recupera il gap, Mazzone segna il più 2 con il suo primo tempo (17-15), coach Piazza è costretto al time out. Il block out di Romanò ristabilisce la parità a quota 17. Milano rimane aggrappata a Modena e al set, nonostante il punteggio sia caldo; l’ace di Nimir non scompone la formazione meneghina (23-20), che ricuce con il muro di Patry su Leal 23-22. Ngapeth mette la firma sull’ultimo pallone della partita chiudendo anche l’ultimo parziale 25-23. Andrea Giani: “Abbiamo fatto una partita di sostanza, in fase break e anche in side out, che abbiamo chiuso al 70%, vuol dire aver lavorato bene. Nimir? Si è allenato su quello che poteva fare, lo abbiamo testato venerdì e ieri e abbiamo deciso di farlo giocare sin dall’inizio. Le ultime 5 settimane sono state di lavoro proiettato sui Play Off, volevamo essere al top in questo momento. Gara 2 non sarà certamente semplice, di fronte abbiamo una squadra che gioca bene, va tenuta altissima la concentrazione, sono tutte finali!“. Thomas Jaeschke: “La chiave del match è stato il servizio. Per tutta la partita quando Nimir è andato in battuta abbiamo avuto qualche occasione di chiudere il punto che non abbiamo sfruttato, e così lui è riuscito a trovare il suo ritmo; è difficile giocare se serve con costanza in campo e così forte. Ci è mancata un po’ di pazienza nei momenti importanti e difficili, però complimenti a loro perché hanno giocato veramente bene. Ci hanno messo sotto pressione dall’inizio e anche quando noi siamo riusciti a fare side out, chi di loro andava al servizio al turno successivo batteva anche più forte del giocatore precedente, quindi complimenti a loro. Noi dobbiamo continuare a lavorare. Per gara 2 dobbiamo riuscire a liberare la testa anche se è difficile, perché siamo entrati in campo un po’ contratti e non abbiamo giocato sciolti. Domani ci prendiamo un giorno di riposo e da martedì torneremo ad allenarci perché dobbiamo avere fiducia nel nostro gioco, nei nostri compagni di squadra e nel nostro sistema“. Leo Shoes PerkinElmer Modena-Allianz Milano 3-0 (25-13, 25-22, 25-23)Leo Shoes PerkinElmer Modena: Bruno, Van Garderen, Gollini (L), Sanguinetti, Stankovic 7, Ngapeth 16, Abdel-Aziz 14, Leal 17, Mazzone 6, Rossini (L). Non entrati: Ngapeth S., Sala, Salsi. Allenatore Giani.Allianz Milano: Staforini, Daldello, Romanò 5, Patry 4, Piano 2, Mosca 6, Ishikawa 9, Djokic, Porro 1, Jaeschke 12, Pesaresi (L). Non entrato: Maiocchi. Allenatore Piazza.Arbitri: Zanussi, Zavater (De Nard)Note: Durata set: 79’ (21’, 29’, 29’). (fonte: Comunicato stampa) LEGGI TUTTO

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    Un’orgogliosa Cisterna fa soffrire la Sir Safety Conad in Gara 1

    Di Redazione Lotta serrata al PalaBarton per Gara 1 dei quarti di finale Play Off. La spunta in quattro set, dopo quasi due ore di gioco, la Sir Safety Conad Perugia contro una coriacea Top Volley Cisterna. Match combattuto a Pian di Massiano con i pontini che, seppure orfani di Cavaccini, Dirlic e Rinaldi, giocano con carattere e qualità, molto bene in fase break e con continuità a muro. Perugia, dopo un primo set eccellente, cala l’intensità dai nove metri perdendo il secondo, piazza un parziale vincente nel terzo (dall’11-12 al 25-17) e trova il guizzo decisivo, nei vantaggi della quarta frazione, con il capitano Leon. È l’attacco bianconero a fare la differenza. I Block Devils chiudono con il 54% di squadra contro il 41% dei pontini. Wilfredo Leon con 27 punti (65% in attacco) è il miglior realizzatore del match e dei suoi, ma l’MVP se lo prende il rientrante Matt Anderson, che chiude con 15 palloni vincenti ed una gara a tutto campo. Doppia cifra in casa Sir anche per Rychlicki (16 punti), 7 i punti al centro per Solé ed applausi scroscianti dei duemila e passa del PalaBarton per le mille difese di Max Colaci. Nelle file di Cisterna, in formazione di emergenza con Saadat e Raffaelli titolari, è proprio il giovane iraniano (15 punti) a brillare insieme a Maar (16).La cronaca:Primo break di Perugia con lo smash di Leon (3-2). Contrattacco a segno di Maar (5-6). Leon da posto 6 e Rychlicki con la diagonale capovolgono (8-6). Ace di Giannelli (9-6). Super difesa di Colaci e Leon capitalizza (10-6). Ancora Leon (12-7). Il muro di Saadat accorcia (14-11). Super scambio chiuso da Anderson (16-11). Leon buca il taraflex con la pipe (19-12). Contrattacco a bersaglio per Rychlicki (21-13). Il muro a tre bianconero ferma Saadat (23-14). Il pallonetto di Leon vale il set point (24-15). Chiude subito a muro Solé (25-15). Partenza lanciata di Perugia in avvio di secondo set (6-2). Zingel ne fa tre e accorcia (6-5). Ace di Raffaelli e parità a quota 9. Ace di Zingel, out Rychlicki, muro su Giannelli e Cisterna scappa via (13-16). Ancora un punto per gli ospiti con Raffaelli (13-17). Invasione aerea fischiata a Giannelli (17-22). Raffaelli regala ai suoi il set point (19-24). Il muro di Raffaelli pareggia i conti (19-25). Equilibrio in avvio di terzo parziale (4-4). Perugia mette il naso avanti con il contrattacco di Rychlicki (7-6). Cisterna torna avanti con il muro di Bossi (10-11). Leon due volte con la pipe (14-12). Ace di Anderson, poi out Maar (17-13). Mengozzi, in campo per Ricci, ferma a muro Saadat (18-14). Difesa a una mano di Anderson con Solè che poi chiude il primo tempo (20-15). Difende tutto Colaci, Leon capitalizza (21-15). Mengozzi con la veloce dietro porta Perugia al set point (24-17). Il maniout di Anderson riporta avanti i padroni di casa (25-17). Più 2 Perugia in avvio di quarto set con Rychlicki (5-3). Cade il pallonetto di Anderson (9-6). Ennesima difesa di Colaci e Leon porta i suoi a più 4 (11-7). “Single wall” di Giannelli (15-10). Ace di Raffaelli, poi fallo di formazione fischiato a Perugia (16-14). A segno Maar, Cisterna a meno 1 (17-16). Invasione aerea fischiata a Giannelli, si torna in parità (18-18). Si gioca punto a punto con Rychlicki che mette in terra il pallone del 21-20. Baranowicz manda avanti Cisterna (21-22). Il muro di Giannelli capovolge ancora (23-22). Pipe di Maar (23-23). Out Maar, match point Perugia (24-23). In rete Giannelli, si fa ai vantaggi (24-24). Fuori anche Wiltenburg (25-24). Chiude Leon (26-24). Kamil Rychlicki: “Da oggi in poi è importante solo vincere. Con i playoff sappiamo che inizia nuovo campionato ed il match di stasera lo ha dimostrato. Cisterna ha giocato benissimo e spinto tantissimo. Sono contento che abbiamo tenuto la pressione nel quarto set e ci prendiamo un successo molto importante nella serie“. Fabio Soli: “Ce l’abbiamo messa tutta, loro non hanno fatto la partita della vita e noi siamo stati bravi ad approfittarne. Ci siamo divertiti e abbiamo espresso la nostra migliore pallavolo. Il risultato era nelle aspettative, non la nostra prova. Abbiamo gestito al meglio ogni situazione di gioco. Rimaneggiati come eravamo e come lo siamo stati per tutto il campionato, alla fine abbiamo tenuto bene il campo. Complimenti ai ragazzi che hanno dimostrato ancora una volta grande maturità e soprattutto hanno saputo gestire al meglio l’opportunità arrivata nel terzo set portandoli fino ai vantaggi“. Sir Safety Conad Perugia-Top Volley Cisterna 3-1 (25-15, 19-25, 25-17, 26-24)Sir Safety Conad Perugia: Giannelli 4, Rychlicki 16, Ricci 2, Solè 7, Leon 27, Anderson 15, Colaci (libero), Plotnytskyi, Travica, Mengozzi 2. N.e.: Ter Horst, Russo, Piccinelli (libero), Dardzans. All. Grbic, vice all Valentini.Top Volley Cisterna: Baranowicz 1, Saadat 15, Wiltenburg 1, Zingel 8, Maar 16, Raffaelli 14, Picchio (libero), Bossi 1. N.e.: Giani, Rinaldi. All. Soli, vice all. Cocconi.Arbitri: Gianluca Cappello – Stefano CarettiNote: Durata set: 24′, 28′, 28′, 37′; tot: 117′. Perugia: 18 b.s., 2 ace, 51% ric. pos., 28% ric. prf., 54% att., 7 muri. Cisterna: 12 b.s., 3 ace, 41% ric. pos., 11% ric. prf., 41% att., 10 muri. (fonte: Comunicato stampa) LEGGI TUTTO

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    Flop Ravenna, Brusi amaro: “Dirigenti non idonei, una follia giocare in Superlega”

    Di Redazione “Ho un grandissimo dispiacere per un club fondato da me e dai miei collaboratori nel 1987. In passato più di una volta avevo fatto presente, dal di fuori, che non condividevo le scelte, ma non mi hanno ascoltato”. Inizia così l’intervista del collega Umberto Suprani, giornalista de Il Resto del Carlino Ravenna, al più conosciuto e apprezzato dirigente del volley ravennate, Beppe Brusi, interpellato sulla crisi profonda della Porto Robur Costa che ha portato ad una sconcertante retrocessione con zero vittorie e appena due punti conquistati. “Le precedenti gestioni hanno determinato le cause economiche-finanziarie alla base del baratro in cui ci troviamo – prosegue l’ex dirigente – anche per aver affidato un triplice ruolo a Bonitta, che scoprii e sostenni come tecnico del settore giovanile al Messaggero: un ottimo tecnico, un talent scout, ma stare dietro la scrivania non è il suo mestiere”. Insomma, in estrema sintesi, Brusi punta il dito contro le prime linee della società: “Persone di buona volontà, su cui non discuto dal punto di vista professionale, ma non idonee ad essere dirigenti di pallavolo. Se guardiamo alla realtà dei fatti, in undici stagioni di Superlega o A1 sette di queste sono state senza retrocessioni e per due volte sono stati comprati i diritti sportivi”. E ancora: “Quali gli errori più evidenti? In passato la totale incapacità di programmare il futuro. Di giovani di talento ne sono passati, mail tutto era in mano ai procuratori. Nell’ultima stagione l’errore colossale è stato invece quello di giocare in Superlega. Ora i vari Orioli e Bovolenta, i nostri pezzi pregiati, sono già in mano ai procuratori”. Cosa sarà ora del volley a Ravenna? “Due sono le strade percorribili – conclude Brusi -: o A2/Serie B, perché la A3 (sempre che si disputi) non ha alcun valore tecnico, oppure cambiare squadra dirigenziale e mettersi sull’argine del fiume in attesa che qualche club rinunci al massimo campionato, che con i tempi che corrono è veramente possibile”. (fonte: Il Resto del Carlino Ravenna) LEGGI TUTTO