TORINO – Alba rossa per colorare di Ducati davvero tutto il mondo delle due ruote. Mentre Pecco Bagnaia continua il suo tour de force di festeggiamenti ed eventi promozionali per aver riportato a Borgo Panigale il titolo piloti della MotoGP 15 anni dopo quello di Casey Stoner, Alvaro Bautista può imitarlo in Indonesia nella Superbike. Domani alle 6.30 di mattina italiane, lo spagnolo richiamato in Ducati dopo due anni di “purgatorio” in Honda per il fallimento del progetto Panigale V4 nel 2019 (vinse tutte le prime 11 gare, poi crollò, non solo per colpa sua) si giocherà il primo match iridato.Un altro appuntamento con la storia, visto che la Ducati non vince in Superbike dal lontano 2011. L’ultimo titolo mondiale conquistato da Carlos Checa tra le cosiddette “derivate”, il pianeta più amato dal popolo rosso più tradizionalista perché ruspante ma soprattutto direttamente legato alle moto stradali, quelle che gli appassionati (che possono permetterselo) trovano in vendita nei concessionari.Sulla pista di Mandalika a Bautista, campione del mondo di 125 nel 2006 e a lungo rivale acceso di Marco Simoncelli in 250 prima di una carriera senza troppi acuti in MotoGP (chiusa nel 2018 nella Ducati targata Pramac per passare in SBK), non basterà la 15ª vittoria della stagione, per altro già in parte costruita nella prima giornata di prove, letteralmente dominata. Il veterano spagnolo dovrà infatti conquistare 17 punti in più di Toprak Razgatlioglu per strappare la corona iridata al funambolico turco della Yamaha, mentre nei confronti di Jonathan Rea, l’ex padrone delle “derivate” (6 Mondiali consecutivi con la Kawasaki), basterà un punto in più. Conseguenza dei rispettivi +82 e +98 in classifica dopo i primi dieci round stagionali.In ogni caso per chiudere i conti in anticipo, senza arrivare all’ultimo round in programma la prossima settimana in Australia, Bautista avrà altre due occasioni domenica (Superpole Race alle 3.30 e Gara-2 alle 6.30). E che ci sia aria di trionfo annunciato lo dice anche la presenza in Indonesia di Gigi Dall’Igna, il direttore generale di Ducati Corse che da Valencia (domenica il trionfo con Bagnaia, martedì i primi importantissimi test in chiave 2023) in pratica è volato direttamente a Mandalika, senza tornare a casa. «Pressione? No, la sua presenza è uno stimolo in più – assicura Bautista -. Vuol dire che la Ducati ci tiene anche a noi, al progetto Superbike». La chiusura del cerchio. LEGGI TUTTO