Steve Simon, CEO WTA
Le dichiarazioni di Lesia Tsurenko in merito ai motivi del suo ritiro da Indian Wells non sono passate inosservate. Si è scatenata infatti una discreta bufera sul CEO del tour femminile Steve Simon, “reo” di aver confermato alla giocatrice ucraina la concreta possibilità che i giocatori russi e bielorussi possano giocare normalmente alle prossime Olimpiadi di Parigi, oltre che ai prossimi tornei nel Regno Unito. È intervenuta anche la n.1 Swiatek, interpellata sul tema dalla stampa dopo le parole della collega. Swiatek è parsa in difficoltà nell’affrontare l’argomento – ovviamente scomodo e complesso – ma nella sostanza ha affermato che a suo dire si parla troppo della posizione dei giocatori e giocatrici di Russia e Bielorussia e ben poco invece di come poter aiutare e sostenere le tenniste e tennisti ucraini, colpiti duramente nei propri affetti dall’invasione in corso nella loro patria. Inoltre ad infiammare ancor più gli animi, pure il comportamento della russa Anastasia Potapova, che nel sito di Indian Wells se ne andava in giro con una maglia dello Spartak Mosca.
Finalmente, grazie all’intervento di BBC Sport, Steve Simon ha risposto alla critiche, esponendo la sua posizione e parlando anche di altro, come la situazione in Cina relativa al caso Peng e il recente ingresso di capitali sul tour WTA grazie all’accordo con un importante società finanziaria. Riportiamo le parti salienti del pensiero del capo della WTA.
“Continuiamo a fare quanto abbiamo la capacità di fare”, ha detto Simon a BBC Sport, “Abbiamo fatto molto per i nostri atleti, so che c’è una varietà di opinioni in merito. Quello che sta succedendo in Ucraina è riprovevole. Non si può sostenere in alcun modo, nemmeno quello che sta facendo il governo russo. Abbiamo parlato direttamente con Anastasia (Potapova, ndr), e le abbiamo anche dato un avvertimento in modo che sappia che non era appropriato il suo comportamento e non credo che vedremo altri casi in futuro”.
Il Comitato olimpico internazionale ha confermato la posizione di apertura agli atleti russi per le prossime Olimpiadi di Parigi del 2024. Nonostante ciò, Simon nega che l’opposizione del mondo del tennis alla guerra portata avanti dalla Russia si stia indebolendo: “Il nostro sostegno è al massimo livello con tutti in Ucraina e non credo che nessuno di noi possa capire correttamente cosa stanno passando. Non credo che nulla di tutto ciò stia attenuando quello che sta succedendo laggiù. Continuiamo a parlare con i giocatori russi e bielorussi e ci assicuriamo che capiscano le sensibilità sul tour Pro e che stiano gareggiando come atleti neutrali. Penso che ci sia una forte comprensione su questo tema. Abbiamo sempre avuto la posizione – ed è stata una posizione fondamentale del tour – che ogni giocatore idoneo debba essere autorizzato a giocare. E questo indipendentemente dalle decisioni che potrebbero essere state prese dai governi locali. Siamo stati coerenti con questo e rimarremo coerenti con questo. Pensiamo che l’approccio neutrale sia appropriato”.
Caso Peng: Simon lo scorso autunno ha minacciato di cancellare in modo definitivo i tornei in Cina se non verrà definitivamente chiarita la posizione dell’ex tennista cinese, della quale si sono completamente perse le tracce. Relativamente a questo tema, ecco le ultime di Simon: “Stiamo ancora valutando la situazione. Abbiamo detto che avremmo preso una decisione alla fine del primo trimestre, o all’inizio del secondo trimestre di quest’anno. Nessuna decisione è stata ancora presa. La mia posizione al riguardo non è cambiata. Ma ovviamente abbiamo un consiglio che lo sta valutando in questo momento e sarà una decisione non mia ma dell’intero consiglio”.
Pochi giorni fa la WTA ha annunciato una partnership strategica con CVC Capital Partners, che vedrà la società già attiva in altri sport investire 150 milioni di dollari nel tennis femminile. L’obiettivo è quello di creare una visibilità ancora più alta per il tennis femminile e far aumentare i premi in denaro, ancora notevolmente inferiori rispetto all’ATP Tour maschile. Per raggiungere questo obiettivo, Simon sostiene che nei grandi appuntamenti la programmazione deve essere più equa tra uomini e donne. Per esempio, nella nuova sessione notturna a Roland Garros, nel 2022 ci sono state nove partite maschili e una femminile; la speranza è di equilibrare queste situazioni. “Abbiamo parlato con tutti i tornei del Grande Slam e tutti i nostri tornei combined rispetto alla programmazione”, afferma Simon. “È un aspetto molto, molto critico. Alla fine della giornata, sei quello che dici di essere. A meno che tu non stia mostrando il prodotto in prime time, stai dicendo al consumatore qual è il valore. Quindi è molto, molto importante che ci sia un corretto mix tra uomini e donne nei programmi di prima serata”. LEGGI TUTTO