Mai cambio di maglia fu più dolce. L’iride sostituito dalla rosa. Filippo Ganna è il primo leader del Giro d’Italia: una prestazione tanto perfetta da sembrare banale, come fosse il risultato inevitabile di situazioni convergenti. Il cronoman più forte del momento (non si domina un mondiale per caso), un percorso ideale per esaltarne classe e potenza, una media di 58,8 km/h, le velleità altrui sbriciolate. Detta così sembra semplice, e in effetti Ganna dà l’idea di passeggiare lì dove gli altri sono in impaccio. Chad Haga è uno che una crono al Giro l’ha anche vinta (lo scorso anno a Verona), eppure in una curva rischia il fuoristrada. Nelle potenzialità di Miguel Angel Lopez c’era il podio a Milano: c’era… Gli basta una distrazione, un avvallamento stradale mentre toglie una mano dal manubrio sul rettilineo. Caduta bruttissima, il suo Giro d’Italia finisce praticamente prima di cominciare dentro una ambulanza. “Ero uno dei favoriti, ho cercato di sfatare il mito che il favorito non vince e di portare a casa questo risultato. Spero sia di buon auspicio per i prossimi giorni. Indossare questa maglia è una grande emozione. Voglio mandare un saluto alla mia regione, il Piemonte, che ha avuto dei problemi col meteo. Anche oggi, qui, c’era molto vento, ma sono riuscito a gestirlo. Sono ripartito forte dopo il Mondiale, sapevo di far bene qua. Sono molto felice, domenica sarò alla partenza con la maglia rosa, e pensare che pochi anni fa guardavo il tutto dalla televisione”, ha spiegato la maglia rosa. Ganna precede di 22” Almeida e Bjerg, ma la grande giornata della Ineos della maglia rosa la completa il quarto posto di Geraint Thomas. Dei cinque cavalieri investiti dei favori del pronostico per il successo finale, è di gran lunga quello che va meglio. Chiude in 15’47”, rilifa 26” a Simon Yates, 1′ e 6” a Vincenzo Nibali (una enormità su 15 km, tradito anche dal vento ballerino), 1′ e 21” a Steven Kruijswijk, 1’24” a Jakob Fuglsang (considerato anche l’incidente a Lopez, una giornata nerissima per l’Astana). Distacchi ampi, dettati anche dalle scelte di partire prima o dopo, andando incontro alle bozzarrie del vento. Comunque la si veda,con il Giro appena agli inizi Thomas potrà già giocare di rimessa. Dalla sua la protezione di una squadra fortissima e la sicurezza di essere superiorie ai rivali contro il tempo.Un Ganna dunque in testa al Giro, il precedente è datato 111 anni. A Filippo sono bastati 15 km abbondanti. Al predecessore, Luigi, che ce ne vollero il 378,5 il 16 maggio del 1909, partenza da Bologna ed arrivo a Chieti. Tappa tosta, al punto tale che in 4 furono cacciati per aver preferito il treno alla bici… Gran personaggio il ‘vecchio’ Ganna, classico corridore di estrazione popolare passato alla storia, oltre che per la vittoria, anche per la dichirazione naif con la quale commentò le prime sensazioni dopo il trionfo: “L’impressione più viva l’è che me brüsa tant ‘l cü !”ORDINE D’ARRIVO1. Filippo Ganna (Ita) in 15’24” (media 58,8 km/h)2. Joao Almeida (Por) a 00’22″3. Mikkel Berg (Dan) a 00’22″4. Geraint Thomas (Gbr) a 00’23″5. Tobias Foss (Nor) a 00’31″6. Josef Cerny (Cze) a 00’36″7. Matteo Sobrero (Ita) a 00’40″8. Lawson Craddock (Usa) a 00’41″9. Jan Tratnik (Slo) a 00’42″10. Jos Van Emden (Ola) a 00’42″18. Simon Yates (Gbr) a 00’49″70. Vincenzo Nibali (Ita) a 01’29″96. Steven Krijswijk (Ola) a 01’44″101. Jakob Fuglsang (Dan) a 01’47” LEGGI TUTTO