Quando uno splendido Joao Almeida, la cui maglia diventa ancora più rosa, chiudeva la crono del Prosecco -34,1 km da Conegliano a Valdobbiadene-, si sapeva già da quasi un’ora e mezzo chi avrebbe vinto. L’arrivo di Filippo Ganna era stata tramontana per qualsiasi dubbio sull’esito finale: 42’40’’ il tempo, 48 di media su un percorso abbastanza complicato. Impossibile pensare di far meglio per i corridori ‘normali’, anche se di classifica. Ganna, alla terza vittoria in questo Giro (due contro il tempo, un italiano non ci riusciva dai tempi di Bugno nel 1990), onora la maglia di campione del mondo duellando e battendo con uno che l’iride l’ha portata due volte in passato: il compagno di squadra della Ineos, Rohan Dennis. “Questa vittoria non era nei programmi: una sfortuna il ritiro di Geraint Thomas (il suo capitano, ndr) che si è trasformata in fortuna. Nell’ultimo anno ci sono stati diversi miglioramenti, siamo andati addirittura oltre. Ogni piccolo miglioramento serve e fa la differenza”, dichiara il verbanese, sempre superiore lungo il tracciato. Anche sul muro di Ca’ del Poggio, insidiosa asperità piazzata proprio all’inizio: un solo secondo di vantaggio sull’australiano, alla fine saranno ventisei. In mezzo, avversari partiti prima e ripresi come birilli, compreso Chad Haga: lo citiamo perché l’americano una crono al Giro (l’ultima a Verona) l’ha anche vinta… A proposito di gente a stelle e strisce, da segnalare l’entrata trionfale nei primi dieci di un giovane di Phoenix, Brandon McNulty. Era undecimo, diventa quarto dopo una prestazione alla ‘Ganna’.Detto di un grosso brivido, (il colombiano Juan Sebastian Molano cade con modalità simili a quelle del connazionale Miguel Angel Lopez nella prima crono, a lui accade in curva, prende le transenne e si ribalta), andiamo ai buoni e cattivi della generale. Avevamo scritto che lo sprint di Monselice, quell’aggrapparsi agli abbuoni, significava la presa di coscienza di Almeida, più o meno segreta, di poter vincere il Giro. Una risposta fondamentale si avrà già domenica, sulla salita di Piancavallo. Intanto l’ottimo Joao mostra una freddezza molto più ‘vecchia’ dei suoi 22 anni nel gestire la crono. Va fortissimo in salita, si gestisce nella parte centrale -tanto da far pensare addirittura ad un sorpasso in classifica Kelderman-, poi rilancia verso il traguardo e guadagna secondi preziosi (ben 16) sull’olandese.”Personalmente è stata una buona giornata. Alla fine ho fatto meglio di Kelderman quindi si tratta di una cronometro positiva -analizza la maglia rosa-. Spero di continuare così, sono sempre grato alla mia squadra. Effettivamente sto sempre meglio, ma dobbiamo arrivare a Milano”. Kelderman comunque può vedere il suo bicchiere mezzo pieno, forse anche qualcosa di più. In attesa di capire la tenuta di Almeida, guadagna su tutti gli altri big: in particolare, quel minuto e sette secondi su Vincenzo Nibali è tanta roba. Lo Squalo – che tra l’altro perde per ritiro una pedina importante come Ciccone- non è piaciuto. Abbastanza lento in salita, si pensava ad una gestione finalizzata ad un morso finale: niente di tutto questo, Almeida (ma non c’è solo lui) inizia ad essere davanti due minuti e mezzo.ORDINE D’ARRIVO1. Filippo Ganna (Ita, Ineos-Grenadiers) in 42’40″2. Rohan Dennis (Aus, Ineos-Grenadiers) a 0″263. Brandon McNulty (Usa, UAE Team Emirates) a 1’09″4. Thomas De Gendt (Bel) a 1’11″5. Josef Cerny (Cze) a 1’16″6. Joao Almeida (Por) a 1’31″7. Tanel Kangert (Est) a 1’33″8. Jonathan Castroviejo (Esp) a 1’44″9. Wilco Kelderman (Ned) a 1’47″10. Jan Tratnik (Slo) a 2’00″23. Vincenzo Nibali (Ita) a 2’54″29 Jakob Fuglsang (Den) a 3’13″CLASSIFICA GENERALE1. Joao Almeida (Por, Deceuninck-QuickStep) in 54h28’09″2. Wilco Kelderman (Ned, Sunweb) a 56″3. Pello Bilbao (Esp, Bahrain-McLaren) a 2’11″4. Brandon McNulty (Usa) a 2’23″5. Vincenzo Nibali (Ita) a 2’30″6. Rafal Majka (Pol) a 2’33″7. Domenico Pozzovivo (Ita) s.t.8. Fausto Masnada (Ita) a 3’11″9. Patrick Konrad (Aut) a 3’17″10. Jai Hindley (Aus) a 3’33″12. Jakob Fuglsang (Den) a 4’08” LEGGI TUTTO