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    Controlli della GdF ai distributori: i controlli a tappeto rilevano 989 violazioni

    Come già anticipato ormai da settimane, il Governo Meloni ha deciso di indagare sui possibili comportamenti speculatori da parte dei distributori di carburanti. Per questo, già nei primi giorni di gennaio la Premier ha incontrato i vertici della Guardia di Finanza per varare nuove norme sulla trasparenza. In seguito a ciò, i risultati ottenuti dai controlli effettuati in questo ultimo mese sono davvero preoccupanti.
    Risultati sconfortanti
    Secondo il Decreto, ogni distributore è tenuto giornalmente a esporre un cartello con il prezzo medio stabilito dal Ministero dell’Ambiente, accanto al proprio prezzo, una misura fortemente contestata dall’Agcm. In relazione a quanto stabilito dalla norma, la Guardia di Finanza ha condotto controlli a tappeto in tutta la penisola nel mese di gennaio, per un totale di oltre 2.500 interventi, contestando ben 989 violazioni alla disciplina dei prezzi: 341 sono state per mancata esposizione o difformità dei prezzi praticati rispetto a quelli indicati e 648 per omessa comunicazione al Ministero. Non un ottimo inizio per la rete di distribuzione carburanti della Penisola che per ora non sembra attenersi strettamente alle nuove regole in vigore da metà gennaio.
    Carburanti: la benzina sale ancora, arriva a 1,880 euro/litro al self LEGGI TUTTO

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    L'era dell'Area B a Milano comincia oggi: multe salate per chi non la rispetta

    Da oggi 3 ottobre parte l’Area B di Milano, la nuova zona a traffico limitato in cui non possono transitare veicoli inquinanti e lunghi più di 12 metri che trasportano merci. Una misura importante per la città meneghina che si impegna a rispettare l’ambiente, seppur le proteste per questa nuova normativa non siano mancate. 
    I giorni in cui tale divieto è attivo sono quelli infrasettimanali: dal lunedì al venerdì dalle 7:30 alle 19:30. Ricapitolando, le vetture che non possono transitare nell’area B sono: Euro 2 a benzina, Euro 4 diesel senza Fap, Euro 3 e 4 diesel con FAP di serie, Euro 0, 1, 2, 3, 4 diesel con Fap after-market installato entro il 2018 e con classe massa particolato pari almeno a Euro 4, Euro 4 diesel, compresi i bi-fuel, e gli Euro 5 diesel. Sono previste multe molto salate per chi non rispetta la normativa.
    Multe e rischi
    L’Area B di Milano si può considerare “blindata” e chi non può accedervi ma viola il divieto incorre a sanzioni abbastanza alte. La multa prevista infatti è tra i 163 e i 658 euro, non da poco. Se poi si commette la stessa infrazione per ben 2 volte nell’arco di 2 anni, lì scatta la pena accessoria della sospensione patente da 15 a 30 giorni. Bisogna perciò stare attenti e rispettare questo nuovo provvedimento.
    A tenere sotto controllo la zona e le auto che vi accedono sono ben 188 telecamere. Ma attenzione: ci sono delle deroghe. Alcuni veicoli possono circolare nell’Area B aderendo al progetto integrato MoVe-In/Area B. Quali sono? Le auto diesel Euro 4 e 5 e quelle alimentate a benzina Euro 2 potranno circolare se facenti parte del progetto sopracitato. In questo caso se la vettura viene registrata può accedere all’Area con un tetto massimo di km/anno stabilito in base alla sua tipologia e classe ambientale, fino al 30 settembre del 2024.
    Se si prende in considerazione l’elaborazione fatta dal Centro Studi di AutoScout24 sulla base dei dati ACI, saranno circa 165mila le auto che non potranno né accedere né circolare in questa zona.
    Stellantis, Mirafiori diventa green: sarà un hub di riciclo di componenti LEGGI TUTTO

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    Multe in aumento del 10% dal 1 gennaio 2023

    Con l’inflazione alle stelle non è più solo necessario limitare il consumo di luce, gas e carburante, ma anche pensare bene prima di fare qualche passo falso al volante. Dal 1 gennaio del 2023 infatti a causa dell’inflazione anche le multe subiranno un incremento del 10%. Un ulteriore stimolo a guidare con prudenza e rispettando le regole del Codice Stradale.
    Torino, tornano attive le Ztl e strisce blu: in cantiere anche nuovo progetto
    Ci mancavano le multe
    Prima di commettere qualche sciocchezza alla guida o di premere troppo il piede sull’acceleratore bisognerà pensarci bene, ancor di più di quanto sia stato fatto finora. La pesantissima spirale inflazionistica che sta inghiottendo l’Italia e in generale l’Europa sta portando ad un inevitabile innalzamento del prezzo di ogni cosa, anche delle multe. A partire dal prossimo 1 gennaio 2023 infatti, come disposto dal Codice della Strada, le sanzioni verranno adeguate in maniera automatica sulla base del parametro Istat dell’indice Foi, il quale considera i prezzi al consumo per le famiglie.
    L’Associazione Sostenitori e Amici della Polizia Stradale, o Asaps, ha stimato che l’aumento sarebbe circa del 10% ed ha quindi lanciato un messaggio al Governo, attraverso il presidente Giordano Biserni, per fermare la situazione: “Di fronte a una situazione economica veramente critica, post emergenza Covid, aumenti di bollette e prezzi in generale a causa del conflitto in Ucraina, si rischia che le multe rimangano grida manzoniane perché questi aumenti esaspereranno gli automobilisti e verranno pagati o in minima parte o mai, come dimostrato dai cali di incassi del bilancio dello Stato e degli enti locali, in materia di riscossione volontaria”.
    Multe, Milano “regina” di incassi: 102,6 milioni di euro nel 2021 LEGGI TUTTO

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    Multe, Milano “regina” di incassi: 102,6 milioni di euro nel 2021

    Entro il 31 maggio di ogni anno, le amministrazioni locali sono obbligate per legge a consegnare al governo i rendiconti sui proventi delle violazioni del Codice della Strada. Questi dati sono stati appena pubblicati sul portale del Ministero dell’Interno ed è quindi possibile stilare una sorta di classifica delle città italiane che hanno incassato di più dalle multe. Al primo posto c’è il Comune di Milano che, nel 2021, ha percepito un totale di 102,6 milioni di euro per sanzioni da violazione del CdS, di cui quasi 13 milioni solo grazie all’autovelox. Vediamo il resto delle città.
    Sul podio anche Roma e Torino
    Milano in testa, dunque, e al secondo posto c’è Roma con 94,1 milioni di introiti (4,6 milioni quelli legati all’autovelox). Medaglia di bronzo, invece, per Torino (41,5 milioni di cui 5 milioni con autovelox). Non mancano, poi, le sorprese: secondo questi dati, la cui consegna ha l’obiettivo di aumentare la trasparenza degli incassi degli enti locali derivanti dalle multe stradali e sulla loro destinazione, Napoli percepisce solo 27mila euro all’anno dagli autovelox installati in città. Ci sono poi alcuni comuni (Bari, Perugia, Catanzaro e Campobasso) che addirittura non registrano alcun introito dalle multe elevate tramite strumenti automatici di controllo della velocità.
    Alcuni casi eclatanti sono rappresentati dai piccoli comuni, che fanno registrare dati inaspettati: come quello delle Dolomiti con meno di 360 abitanti, Colle Santa Lucia (Bl), che ha incassato grazie all’autovelox oltre 552mila euro in un anno, o il Comune di Melpignano (Le) che ha guadagnato quasi 5 milioni di euro tramite dispositivi di controllo a distanza della velocità (che, se rapportato al numero dei residenti, ovvero 2.135, si tratta di oltre 2.300 a persona).
    Troppe vittime stradali: per i neopatentati un solo passeggero a bordo LEGGI TUTTO

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    Dieselgate, FCA Usa ammette “vendita auto truccate”: maxi multa in arrivo

    Novità per quanto riguarda la FCA USA. A seguito di un lungo periodo di 5 anni si è arrivati ad un’ammissione di colpe: la società ha confermato di essere coinvolta nel Dieselgate davanti al governo di Whasington. Ha così ammesso di aver venduto quindi più  100.000 auto diesel Jeep Grand Cherokee e Ram 1500 dotate di sistemi illegali utilizzati per superare di rilevazione di emissioni di CO2. Adesso si prepara a pagare oltre 354 milioni di euro di sanzioni. Sarà anche soggetta a un periodo di sorveglianza di tre anni e collaborerà alle ulteriori indagini dell’amministrazione USA sul Dieselgate. “FCA ha raggiunto un accordo che risolve un’indagine penale del Dipartimento di Giustizia degli Stati Uniti su 101.482 veicoli con motori diesel venduti negli anni dal 2014 al 2016. L’accordo, soggetto all’approvazione del tribunale federale degli Stati Uniti, include una dichiarazione di colpevolezza, una multa da 96,1 milioni di dollari e un’ammenda di 203,6 milioni di dollari sui guadagni derivanti dalla condotta.”, si legge nella nota emessa da Stellantis venerdì scorso.
    Le indagini
    Dalle indagini effettuate è stata accertata anche una campagna pubblicitaria specifica di marketing per poter vendere le automobili contraffatte. “FCAUSA ha ideato una specifica campagna di marketing per vendere tali veicoli ai consumatori usa come clean Ecodiesel, quando avevano installati software illegali e intrapreso altre condotte fraudolente per aggirare i test regolatori e aiutare questi veicoli a rispettare gli standard di emissioni richiesti”, sottolinea Kenneth A. Polite, viceprocuratore generale della divisione penale del Dipartimento. Come riporta Ilfattoquotidiano.it. il procedimento contro FCA era stato aperto a gennaio 2017 e all’epoca, le accuse rivolte furono commentate dall’allora amministratore delegato Sergio Marchionne come “unadulterated hogwash”, ossia, tradotto, “s*****e allo stato puro“.
    Emissioni Co2 irregolari: Porsche indaga su alcuni motori a benzina LEGGI TUTTO

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    Codice della Strada: stretta su monopattini, niente sigaretta alla guida

    Saranno giornate lunghe e complesse quelle che aspettano da martedì 19 ottobre 2021 le Commissioni Ambiente e Trasporti della Camera. Da questa data, infatti, partono le discussioni sugli emendamenti al testo del Codice della Strada arrivati dai partiti in merito a sviarati argomenti della mobilità. Tra i temi più caldi, e quindi anche quelli con priorità di risoluzione, ci sono senza dubbio i monopattini elettrici (e in parte anche delle biciclette ed e-bike) su cui c’è un consenso unanime, in virtù anche dei molti episodi di cronaca che hanno visto coinvolti questi mezzi negli ultimi mesi, con numeri sempre in crescita (a settembre 2021, solo a Roma, si è registrato il +400% di incidenti gravi). Ma c’è altro che scotta sul tavolo delle discussioni: tra i temi che verrano affrontati, e su cui i partiti non si trovano d’accordo, ci sono anche limiti di velocità autostradali, divieto di fumo alla guida, stretta su smartphone, tablet e apparecchi che allontanano le mani dal volante, ritorno del bonus taxi (sfruttabile anche solo per andare al lavoro nelle ore di punta).
    Regolamentare i monopattini
    A tenere banco è soprattutto il tema monopattini. In questi mesi sono state tantissime le proposte di legge presentate, oltre a tutta una serie di ordinanze regionali che hanno cercato di colmare autonomamente i grossi ed evidenti limiti delle leggi attualmente in vigore. Quali sono le richieste dei partiti che il Governo dovrà valutare? Servono certamente regole più chiare e precise, specialmente per i mezzi in sharing, come per esempio fare luce sui parcheggi o introdurre l’obbligo di targa, di assicurazione e di protezioni anche per i maggiorenni, con casco e giubbetti catarifrangenti. Anche la velocità è un argomento complesso: in base alle richieste, potrebbe scendere a 20 km/h (ora il massimo è 25). Pene più severe per chi viaggia in due (pratica diffusissima tra turisti e giovani soprattutto nelle grandi città). La Lega propone anche la confisca nel caso in cui i mezzi vengano modificati per aumentarne le prestazioni.
    Stretta anche per gli automobilisti
    Per quanto riguarda le quattro ruote, tra le proposte del Movimento 5 Stelle c’è il divieto di fumare, a cui si aggiunge l’inasprimento delle multe per chi utilizza non solo apparecchi radiotelefonici, ma nello specifico anche “smartphone, computer portatili, notebook, tablet e dispositivi analoghi che comportino anche solo temporaneamente l’allontanamento delle mani dal volante”. L’idea è di passare ad una sanzione compresa tra 422 e 1.697 euro (adesso si va dai 167 ai 661 euro), con in più la sospensione della patente da sette giorni a due mesi. Nel caso di recidiva nel corso di un biennio viene proposta una maximulta da 644 a 2.588 euro e la sospensione della patente da uno a tre mesi.
    Milano, si schianta sulle rotaie con il monopattino: 24enne in codice rosso LEGGI TUTTO