More stories

  • in

    Marco Maletti e il Beach Volley: “Piano piano è entrato nel mio DNA”

    Di Roberto Zucca Vederlo in campo di fianco a Davis Krumins crea un effetto ottico per cui pensi che i due ragazzi siano i nuovi gemelli del Beach Volley. Mettendo più a fuoco Marco Maletti, però, realizzi che in realtà la “confusione” con Krumins è semplicemente una questione di capigliatura, e che Marco è un’entità ben distinta e ben strutturata che si colloca tra le novità più interessanti del nostro panorama: “Siamo entrambi chiari di carnagione e biondi, ma abbiamo due profili ben distinti, lo assicuro. Essere catapultati nel Campionato Italiano è stata una bella botta di adrenalina quest’anno. Io vengo dalla pallavolo, e gioco a Beach professionalmente da cinque anni. Piano piano è uno sport che è entrato nel mio DNA”. Pallavolista, poi allenatore di Beach a Modena, poi il campionato italiano. “Tutto perfettamente ordinato. Gioco in serie B, quest’anno lo farò alla Wimore Energy Volley di Parma. Non posso allontanarmi troppo da Modena perché sto completando l’università e la facoltà richiede la presenza. Sono nato pallavolisticamente alla Anderlini, poi il beach è arrivato per caso perché mi chiesero se mi andava di provare e mi ritrovai con Samuele Cottafava, che non ha bisogno di presentazioni, a giocare e vincere l’argento ai campionati italiani Under 19 e Under 21“. Marco Maletti agli Europei Under 20 nel 2017 (Foto CEV) Una bellissima soddisfazione. Perché poi lei scelse di proseguire col volley? “Perché mi piace di più. Rinchiudermi in un campo al chiuso in inverno e giocare sulla sabbia non mi è mai piaciuto più di tanto. Ho sempre amato di più la pallavolo, non mi imbarazza dirlo. Non che il Beach non mi piaccia, ma in inverno mi piace giocarmi la mia partita con la mia squadra“. Krumins-Maletti. La coppia funziona? “Ci troviamo molto bene. Davis ha più esperienza in questo sport, sia per età, sia perché da anni ha investito totalmente sul Beach Volley. Mi dà serenità in campo e si è creata da subito una bella intesa. Quest’anno partiamo dalle qualifiche spesso, ma ci siamo ritagliati il nostro spazio. L’obiettivo, ovviamente un passettino alla volta è quello di andare sempre più avanti“. Alle prime tappe siete emersi bene. “Peccato per Montesilvano, perché dopo la fatica delle qualificazioni, Davis ha avuto un piccolo infortunio e non è riuscito a scendere in campo il sabato mattina. Sono convinto che avremo potuto dire la nostra perché abbiamo fatto un buon venerdì di qualifiche. Ora ci prendiamo qualche giorno per preparare le prossime tappe“. Riuscirà a fare tutto il Campionato Italiano? “Spero. Impegni universitari permettendo, dovrei riuscire a giocare le tappe restanti“. Dicono che nell’ambiente siate entrambi molto benvoluti. “Il Beach ti dà la possibilità di incontrare tanti amici e compagni di squadra con cui magari in inverno ti ritrovi sui campi da pallavolo. In più io vivo con molta spensieratezza le tappe. Non dico che non le prendo con la giusta serietà agonistica, perché mi piace giocare bene e vincere le gare. Però non le vivo con una enorme pressione. Forse Davis è bravo in questo. A farmi giocare con la giusta serenità“. LEGGI TUTTO

  • in

    Filippo Vedovotto torna a casa: “Dopo tanti anni, ne avevo bisogno”

    Di Roberto Zucca Il ritorno (quasi) vicino a casa è una notizia che soddisfa tutti: sia Filippo Vedovotto sia la Delta Volley Porto Viro. L’ambiziosa società veneta ha deciso di annoverare l’esperto schiacciatore tra le sue conquiste di mercato in vista del suo primo campionato di Serie A2: “Torno a casa, in Veneto. E sono molto felice di farlo dopo tanti anni trascorsi in lungo e in largo in giro per l’Italia. Ne avevo bisogno e sono rimasto piacevolmente colpito dal progetto che mi ha presentato Porto Viro“ Come ha conosciuto Porto Viro? “Il mio gancio è stato Matteo Sperandio, compagno di squadra di tanti anni e amico. Mi ha parlato molto bene di questa realtà. È una società ambiziosa al punto giusto, con degli ottimi elementi e potrà fare una A2 dignitosa, nonostante sia una neopromossa“. Foto Delta Volley Porto Viro Mi dica, per ciò che ha visto finora, chi le piace della nuova A2? “Le dico che rispetto ai soliti nomi che si sentono, che per carità hanno allestito degli ottimi organici, mi sta piacendo il mercato di Santa Croce. Hanno un ottimo opposto, che farà sicuramente molto bene, e in generale la squadra ha un bell’organico. Loro secondo me potrebbero fare la differenza“. Del mercato di Porto Viro cosa pensa? “La società ha fatto e sta facendo molti sforzi per allestire una squadra competitiva. Sono felice ad esempio di ritrovare Marco Fabroni, che è un giocatore di grande esperienza e che sarà un elemento in grado di far ruotare bene il gioco in attacco. Anche l’acquisto di Barone è il sintomo che vogliamo ritagliarci il nostro ruolo nel prossimo campionato“. So che per lei la prossima stagione sarà una stagione di rinascita. “Non nego che le ultime vicissitudini mi hanno spinto a cercare un contesto nel quale ritornare ad esprimermi in un certo modo. Sull’inizio dello scorso campionato a Castellana è meglio non parlare. Il mio arrivo a Lagonegro è stato, da un lato, un modo di liberarmi da una scelta di carriera sbagliata. Ma la situazione era già abbastanza compromessa e, pur con l’impegno della società e della squadra, i risultati non sono arrivati“. Foto Lega Pallavolo Serie A Ha superato lo scoglio dei 30 anni. Pensa di avere ancora qualcosa da dimostrare nel mondo della pallavolo? “Mah, non penso. Sono un atleta che si è fatto conoscere negli anni per il suo impegno e ho sempre cercato di fare il mio in ogni società in cui mi sono ritrovato a cercare. A Porto Viro penso solo di voler dare il mio contributo perché la società e la squadra lo meritano“. Negli scorsi giorni l’abbiamo vista al matrimonio di Cester. Il prossimo sarà lei? “Quello di Enrico è stato un bellissimo matrimonio. Ci conosciamo da molti anni ed è stato un ritrovo di amici. Io per ora sono felicemente fidanzato con Brenda e stiamo bene così. Poi chissà, nel caso ci risentiamo per l’annuncio! (ride, n.d.r.)”. LEGGI TUTTO

  • in

    Riccardo Giumelli torna sulla sabbia: “Voglio portare la famiglia con me”

    Di Roberto Zucca Se potessimo affrontare a tutto tondo il personaggio Riccardo Giumelli, sceglieremo sicuramente di narrare il suo lato umano più di quello professionale. Perché raccontare un’anima bella dello sport è sempre una grande fortuna. Detto questo, sarebbe però ingeneroso non focalizzarsi sulle gesta di questo ragazzone di quasi 41 anni che è tornato prepotentemente ad occuparsi di ciò che più ama oltre la sua famiglia, ovvero il Beach Volley: “Volevo riprendere a coniugare l’impegno con la mia famiglia e il Beach Volley. Ne ho parlato con Francesca (Mari, n.d.r.) e lei mi ha detto di buttarmi in questa stagione, nella quale giocherò con Sergio Seregni. Sto bene fisicamente, il mio allenatore Alessandro Francesconi, che è una persona eccezionale mi dice lo stesso. Quest’anno sarà un anno di rodaggio, poi con Sergio ci siamo fissati degli obiettivi da centrare nei prossimi due o tre anni“. Lei, a 41 anni, salta e gioca come quando ne aveva 20. Ci sarà un segreto, Giumelli? “(ride, n.d.r.) Stare bene fisicamente. Allenarsi, stare bene mentalmente e lavorare in palestra in un certo modo“. Veniamo al presente. Podio a Bibione e podio sfiorato a Sanremo al campionato italiano, arrivando dalle qualifiche. “Parto da Bibione perché ho potuto portare Emma, mia figlia, come avevo fatto nel 2015, e Lisa, la più piccolina, per la prima volta, sul podio con me e Sergio. Ero molto emozionato, soprattutto di vedere mia figlia Emma lì con me, dopo anni in cui ha lottato come una leonessa“. Sua figlia Emma, lo dico per dovere di cronaca, ha superato una malattia che ha portato lei ad allontanarsi per un po’ dal Beach. Come risposta però, ci sono state persone che sono state molto vicine a lei e Francesca Mari. “Alcune si sono allontanate ma va bene così. Voglio parlare delle persone che ci sono state. Voglio parlare di Riccardo Fenili, che è più di un fratello, e di sua moglie Natalia, che ogni mercoledì prendevano la macchina e si facevano un centinaio di chilometri solo per venire fuori dall’ospedale per chiedere come stavamo e se c’era bisogno di qualcosa. Voglio parlare di Alessandro Francesconi e della sua compagna Mariel Vezzani, presidentessa della Beach Volley Modena Eventi, e di Vladimir Tchernichov, che sono stati come una famiglia. Mi sento di dire che sono stato fortunato, siamo stati fortunati a circondarci delle persone giuste“. Con loro avete organizzato una raccolta fondi. Giocando a Beach per il sociale. “Una raccolta fondi per l’Associazione Giocamico, che si occupa da oltre 20 anni di giocare con i bambini all’interno degli ospedali. La raccolta è stata fatta all’interno della tre giorni del Clinic Galli-Fenili e che ripeteremo come ogni anno l’ultimo weekend di settembre. Vedere il Beach che si coniuga con la beneficienza mi emoziona parecchio“. Proseguiamo con Sanremo. Il podio sfiorato l’ha amareggiata? “No, come ho detto, è un anno di rodaggio. Con Sergio non siamo riusciti ad allenarci tanto quanto avremmo voluto. Ma ci stiamo rimettendo in pari su molte cose e adesso faremo le prossime tappe del campionato, cercando di migliorare la posizione in classifica. Stiamo pianificando se partecipare a Montesilvano e Bellaria o anche a Cordenons. Non voglio strafare nel ritornare e cominciare a viaggiare come un matto tutti i weekend. Vorrei che Francesca e le bimbe venissero con me perché mi piace da morire che Emma e Lisa respirino l’aria del Beach Volley e dello sport in generale“. Alle tappe dicono che siete non una famiglia, ma un torpedone! “È una famiglia molto allargata, che si muove e che mi piace vedere sempre assieme. Cito anche Gabriele Biancardi e Serena Fornier, che fanno parte di tutte quelle persone che ho nominato e che ci seguono in questo grande gruppo familiare. Tutto questo però è stato possibile grazie a Francesca, che è una persona di un altro pianeta. Senza di lei io non sarei quello che sono e tutto questo non sarebbe mai stato possibile“. So che in estate si trasferirà in Versilia. Il progetto della Fenili-Giumelli Beach Volley School proseguirà? “Certo! Sono felice perché andremo a vivere al mare e sarò più vicino agli amici che in questi anni hanno seguito con più costanza il progetto. Ora sarà anche più semplice poter dare il mio contributo e lavorarci anche con il supporto di Francesca. Abbiamo in cantiere una serie di progetti, che spero possano realizzarsi il prima possibile“. LEGGI TUTTO

  • in

    Marco Caminati, no alle polemiche: “Nel Beach cambiare coppia è normale”

    Di Roberto Zucca Marco Caminati è uno di quei giocatori di Beach Volley che sai dove inizia ma non sai dove finisce. È immensamente schietto, dotato di quella maturità che ti permette di poter dire e fare tutto. E con una gran voglia di riprendere le fila del campo da Beach, tanto da arrivare già a medaglia alla prima tappa del Campionato Italiano con il suo nuovo compagno Francesco Vanni: “Peccato per la semifinale, nella quale ci siamo ritrovati contro Ranghieri e Manni. È stata una bella gara, che ci ha permesso forse di giocare con il giusto affiatamento la finale per il bronzo contro Andreatta e Abbiati“. Il nuovo sodalizio con Vanni è visto da molti come quello da battere. “Sono molto contento di giocare con Francesco quest’anno. È un sodalizio nel quale credo molto, perché da subito è scattata una bella alchimia tra noi. Con Gianluca Casadei poi abbiamo modo di fare un lavoro straordinario, e proprio nei prossimi giorni Francesco verrà qualche settimana a Cesenatico per allenarsi e per preparare le prossime tappe“. Foto Instagram Marco Caminati Chi si aspettava scintille tra lei e Ranghieri in semifinale sarà rimasto deluso. “È un giocatore fortissimo, al quale auguro tutto il meglio. Avere delle divergenze in una squadra capita in ogni sport, è importante mantenere il rispetto per ciò che si è stati e il giusto rispetto per gli avversari che si hanno davanti. Ho avuto compagni come Enrico Rossi con cui ci sentiamo spessissimo e anche con Alex capita di scambiarsi dei pareri e delle opinioni“. Rispetto a ciò che qualcuno ha scritto, le polemiche sembrano dunque dissolte. “Scrivere è un conto. Vivere la quotidianità di una coppia che fa un percorso assieme è un altro. Cambiare compagno in uno sport come il Beach è all’ordine del giorno in certe nazioni. Pensi al Brasile ad esempio, con coppie che vincono le medaglie olimpiche e si separano un mese dopo. È una questione di mentalità. L’importante è non vedere sempre il marcio dove non c’è. Con Alex sarà sempre interessante ritrovarsi a giocare anche se in due campi diversi“. Mi racconta cosa ha fatto in questi anni? “Mi sono allenato e mi sono dedicato molto alla famiglia. Ora ho ripreso il Beach e con Francesco puntiamo a fare bene quest’anno“. Non le chiedo una pagella, ma mi dica chi e cosa le è piaciuto della tappa di Terracina. “Ho stima per diversi atleti. Ne menziono due. Mi piace Davide Benzi, perché è un mio pari ruolo e ho molta stima professionale nei suoi confronti. È un ragazzo in gamba che farà molta strada. Poi le menziono Carlo Bonifazi, con il quale giocherò a Sanremo e che con Fabrizio Manni ha lavorato molto bene in questi anni, diventando una coppia importante che fa sempre molto bene“. LEGGI TUTTO

  • in

    Edgardo Ceccoli punta in alto: “Con Carucci vogliamo fare un gran Campionato Italiano”

    Di Roberto Zucca La nuova avventura sui campi da Beach Volley, quella in coppia con Alessandro Carucci, ha una toponomastica ben precisa: Terracina. È da qui che Edgardo Ceccoli è ripartito con un nuovo compagno, sotto il segno di Open Beach, alla conquista di quella che definisce una stagione in cui cerca delle risposte: “Ed è partita alla grande, perché con Alessandro abbiamo vinto la tappa B1 nazionale, mentre alla prima tappa del Campionato Italiano Assoluto ci siamo classificati settimi. Il rodaggio c’è stato e vogliamo raccogliere tutti i frutti possibili da questa nuova stagione“. Una cosa non cambia mai, Ceccoli. Il suo sodalizio con coach Simone Di Tommaso. “Gli voglio davvero bene. È una persona che mi ha dato tanto, di cui mi fido al 100% e che è stata sempre presente nelle mie scelte, sia quando giocavo a pallavolo indoor, sia quando ho scelto di dedicarmi completamente al Beach Volley“. Lo scorso anno con Cottarelli è andata bene. Quest’anno punta più in alto? “È inevitabile farlo. Quest’anno a Milano ho iniziato a dedicarmi completamente al Beach Volley, e con Alessandro negli scorsi mesi abbiamo scelto di fare la stagione estiva assieme, pianificandola con l’obiettivo di fare un buon Campionato Italiano“. Foto Instagram Edgardo Ceccoli Ritorna a Pescara. E Di Tommaso piazza due primi posti, maschile e femminile, nel B1 di Terracina. “Abbiamo giocato bene. Siamo stati molto bravi ad affrontare i momenti topici della tappa e in campo ci siamo trovati meglio di come pensavo. Per me tornare a Pescara, ad allenarmi e allenare all’Antoniana Beach Volley Club, ha significato risentire l’aria di casa. È questa serenità che ti porta la struttura che ti crei come giocatore con lo staff, il luogo che ti scegli e gli amici te la porti anche in campo“. Lei è uno che in campo fa sentire il suo carattere e la presenza, sbaglio? “Lo è anche Alessandro. Infatti nessuno dei due, come si suol dire, ha perso la brocca, anzi, ci siamo aiutati molto durante il torneo. Ora puntiamo ad arrivare alla tappa di Sanremo per toglierci qualche soddisfazione in più e andare al di là del settimo posto“. Parallelamente ha iniziato a lavorare nel mondo della pubblicità. La ricordo diciottenne con la voglia di occuparsi di cinema. “È sempre stato un mio pallino. Mi sono divertito molto a girare uno spot e spero di poterlo fare ancora. Col cinema o la televisione chi lo sa, non mi precludo nulla. Ora, in estate, la testa è però focalizzata al Beach Volley. Vogliamo vincere il Campionato Italiano“. LEGGI TUTTO

  • in

    Matteo Sperandio: “Ora proviamo a giocarcela anche per la Superlega”

    Di Roberto Zucca Era solo una questione di tempo, soprattutto perché lo scorso anno la promozione della Delta Group Rico Carni Porto Viro era stata ingiustamente cancellata dal Covid dopo una stagione in cui la squadra veneta aveva dominato il proprio girone. Delle ultime due stagioni, Matteo Sperandio è stato non solo il portavoce, bensì una bandiera issata nel punto più alto in occasione del passaggio in A2: “È stato un momento molto emozionante e meritato, per una società che ha creduto dal primo giorno in cui sono arrivato a Porto Viro che si potesse lavorare bene e cercare di ottenere la serie A2. Lo scorso anno è stato sfortunato perché la pandemia ha bloccato le promozioni. Quest’anno la società ha continuato il suo investimento e finalmente siamo riusciti ad ottenere la promozione“. Possiamo dire che Sperandio è confermato a Porto Viro in A2? “Sì, stiamo definendo gli ultimi dettagli ma posso dire tranquillamente che l’avventura a Porto Viro per me continuerà anche il prossimo anno. Mi sono trovato molto bene, ho ricominciato un percorso personale e professionale in cui mi sono ritrovato al centro di un progetto e speravo di poter disputare anche la A2, per la quale la società si sta attrezzando bene“. Foto Ufficio Stampa Delta Group Rico Carni Porto Viro Ci dia qualche nome. “(ride, n.d.r.) Per ora bocche cucite su alcuni nomi, ma sicuramente posso dire che ritroverò Marco Fabroni, un amico con cui ho giocato due stagioni a Sora e a Corigliano e che arricchirà il collettivo di Porto Viro. E poi Giacomo Bellei da Reggio Emilia. La squadra che si sta costruendo, devo dire la verità, è ambiziosa“. Assalto alla Superlega? “Diciamo che subito dopo squadre come Siena e Castellana, possiamo dire che ce la giocheremo alla pari. La A2 è un campionato tosto ma il collettivo può fare molto per disputare un bel torneo“. Foto Ufficio Stampa Marini Delta Volley Due anni fa arrivava a Porto Viro con uno spirito diverso. Possiamo dire che Sperandio ha rimesso la pallavolo al centro della propria carriera? “Decisamente sì. Venivo da esperienze preziose in cui però non trovavo gli spazi che volevo. L’ambiente che ho respirato qui mi ha permesso non solo di apprezzarlo, ma di ritrovare una continuità nel gioco e un’importanza nel mio ruolo che mi ha portato a ricavare più spazio per la pallavolo“. In più la società l’ha coinvolta dal punto di vista della comunicazione. “Sì. La società ha capito che volevo anche portare avanti gli studi e la passione per il marketing e la comunicazione. Da qui è nata una collaborazione per cui ho modo di lavorare durante l’anno ad alcuni progetti per la società. Credo che il bello di questa società sia il senso comunitario che ha saputo creare nel tempo, coinvolgendo istituzioni, cittadinanza e imprenditoria. È un modello vincente e sono contento di farne parte“. LEGGI TUTTO

  • in

    Pieter Verhees, la vita dopo il volley: “Mi aspettano famiglia, amici e viaggi”

    Di Roberto Zucca La sua immagine, pallavolistica e non, è collegata a quella della purezza e dell’educazione. Di Pieter Verhees in questi anni si sono dette le migliori cose, tra le quali il riconoscimento di essere un giocatore serio e leale. A sorpresa Pieter qualche giorno fa ha annunciato che a 31 anni lascia la pallavolo, ricevendo migliaia di attestazioni di affetto da parte degli addetti ai lavori e degli amici che con lui hanno diviso in questi anni il campo: “Sono molto felice per tutti i messaggi che mi sono arrivati da parte di colleghi e amici. Purtroppo i problemi fisici al menisco e alla cartilagine mi hanno reso la vita difficile quest’anno a Maaseik, e nonostante avessi ancora un anno di contratto qui ho deciso che non aveva più senso sottoporsi a tutte le terapie che dopo mesi non avevano dato i risultati sperati. Da qui la decisione di fermarmi“. Foto Lega Pallavolo Serie A Tutti si chiedono come si sopravvive senza volley. “Io proseguirò prendendomi un periodo sabbatico, in cui starò con la mia famiglia, gli amici e la mia compagna (Edina Begic, n.d.r.), che il prossimo anno giocherà in Russia. Viaggerò e farò quello che in questi anni non ho avuto modo di fare nel weekend. Penso a una bella sciata, o a un pranzo con gli amici in Belgio“. Ha pensato anche al dopo? “Per ora mi prendo questo periodo, poi ho in mente qualcosa, anche nell’ambito della pallavolo. Mi piacerebbe ad esempio, poter completare la formazione di allenatore e insegnare, visto che sono laureato in Scienze Motorie“. Lei ha viaggiato tanto. Dove si ferma il cuore di Pieter? “In Belgio. È casa mia, è qui che voglio che la mia vita continui dopo il volley“. Le chiedo il più bel ricordo a cui la sua mente è legata per ciò che riguarda la pallavolo. “La Coppa Italia conquistata a Modena. Fu un anno molto bello e molto particolare. Ho ancora in mente quei momenti e quelle emozioni. Ma in generale, ogni stagione ha avuto un valore particolare per me. Ci sono tante squadre e tanti compagni a cui sono rimasto legato“. Me ne dica alcuni, se le va. “Compagni di ruolo, penso a Matteo Piano o a Thomas Beretta, che mi hanno dedicato dei pensieri importanti quando ho pubblicato il post in cui si diceva che smettevo di giocare. Sono stati degli amici, ma così come loro tanti. Credo di portarmi dietro il fatto di aver lasciato un bel ricordo nei luoghi in cui ho giocato. Questa è una delle mie più grandi soddisfazioni“. LEGGI TUTTO

  • in

    Lorenzo Calonico sprona Macerata: “I play off sono un campionato a parte”

    Di Roberto Zucca Non è certo una sorpresa vederli in semifinale, perché la Med Store Macerata annovera tra le sue fila alcuni atleti che negli scorsi anni hanno calcato dei taraflex di notevole importanza. Tra questi Lorenzo Calonico è sicuramente uno dei veterani della Serie A. E con Macerata, alla soglia dei suoi primi 40 anni, ha ancora molto da dire: “Oserei dire, da fare (ride n.d.r.). Siamo stati molto contenti di aver superato i quarti di finale. È una bella serie contro Motta di Livenza, un’ottima squadra che ha concluso la regular season al primo posto lasciando pochissimi punti per strada“. Ai quarti avete avuto la meglio su Lecce, che è stata un’autentica sorpresa dei play off. “Una squadra che ha tirato fuori le unghie nel momento più importante del campionato. I play off, lo dico per esperienza, possono ridefinire molto la stagione. Sono un campionato a parte, e bisogna giocarlo partita dopo partita con concentrazione e maturità“. Macerata annovera tra le fila lei, Monopoli, Dennis e Snippe. Quanto serve l’esperienza in A3? “Serve nei momenti caldi delle partite importanti, in cui giocatori come loro risultano essere decisivi grazie alla loro grande esperienza. O quando alcuni elementi più giovani hanno bisogno di maggiori certezze in campo. È bello giocare questo campionato proprio per la grande eterogeneità dei giocatori“. Foto Pallavolo Macerata La sua storia pallavolistica la vede protagonista di molte stagioni tra B1 e A2. Dicono sia molto legato alla Sardegna. “Perché in primis mia moglie è sarda, ho giocato molti anni a Olbia, e perché ho molti cari amici che vivono in Sardegna. Quando finisce la stagione mi trasferisco a Cagliari per trascorrere le vacanze tra famiglia e Beach Volley. Ma anche qui a Macerata mi trovo molto bene. Speriamo di riuscire a portare alla Med Store la serie A2!”. Quest’anno toccherà il traguardo dei 40 anni. Un bilancio della sua vita in campo? “Positivissimo. Ma visto la presenza di altri miei coetanei e oltre in campo in A3, mi piacerebbe giocare ancora. Non mi sento ancora pronto per appendere le scarpette al chiodo“. Pensa un po’ al dopo? “È capitato, ma non è ancora perfettamente chiaro. Mi piacerebbe rimanere nell’ambito dello sport ma anche fare dell’altro. Mi prendo ancora del tempo per definire il tutto“. LEGGI TUTTO