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    Valerio Baldovin: “Che soddisfazione la crescita di Bottolo e Balaso”

    Di Roberto Zucca

    È stato per moltissimi anni una guida per decine di giovani talenti, che hanno rappresentato la fucina delle squadre che Valerio Baldovin ha allenato durante la sua carriera italiana. Ed ora, un po’ a sorpresa, il coach veneto ha deciso di portare la sua esperienza e il suo background in Oriente. La destinazione, nota a tutti, è quella dei Wolfdogs Nagoya, dove il tecnico italiano già scalpita per partire verso il suo primo campionato giapponese:

    “Ho accettato con entusiasmo la proposta del club di Nagoya perché è un’occasione per portare in Giappone l’esperienza che ho maturato nei tanti anni in cui ho allenato in Italia. Ho scelto di mettere a disposizione il mio background per una squadra e per un campionato per cui provo sicuramente molta curiosità, date le differenze che ci sono rispetto all’Italia“.

    So che è già in Giappone da qualche settimana.

    “Sì, mi serviva intanto capire un po’ il contesto, avere dei colloqui con la società e conoscere di persona il luogo e le persone con cui lavorerò. Per ciò che riguarda il campionato, il via sarà previsto più o meno come da noi, ossia in ottobre. Sarà importante essere pronti da subito perché è un torneo lungo e complesso“.

    Foto Ufficio Stampa Tonno Callipo Calabria Vibo Valentia

    Cosa le ha chiesto il club per questa stagione?

    “Di portare la mia esperienza e migliorare i risultati della stagione precedente. Queste sono certamente le basi da cui partire“.

    Si è detto che la proposta in Giappone è arrivata dopo essere stato l’allenatore di Ishikawa e Nishida.

    “Questo non lo so. So solo che è stato un piacere allenarli e conoscere un po’ più da vicino la loro esperienza oltreoceano. Se abbia contato l’averli allenati non lo dovete chiedere a me ma alla società“.

    Lascia l’Italia dopo un anno difficile a Vibo.

    “Mi spiace che la mia permanenza a Vibo si sia conclusa con una retrocessione. Quello che posso dire è che allenare Vibo negli ultimi anni è stata per me un’esperienza importante e ringrazierò sempre la società per la possibilità offertami“.

    Foto Volley Tonno Callipo

    La sua esperienza più importante è stata Padova?

    “In termini di anni è stata certamente la più importante. Anni formativi, anni in cui sono cresciuto professionalmente assieme a un club che porto nel cuore e dove so per certo di aver lasciato un buon ricordo per il lavoro fatto“.

    Dicevano che lei faceva i miracoli con i budget di Padova.

    “Cercavo di dare il massimo anche se spesso non avevamo i budget di altre società della Superlega. Non credo che il fondamento di una società sia il denaro, ma il materiale umano a disposizione. E di materiale umano ottimo a Padova ne è passato parecchio“.

    Qualcuno che si porterebbe dietro dei talenti che ha allevato e allenato?

    “Domanda difficile. Mi dispiacerebbe fare un torto a qualcuno che non nomino…“

    Allora mi dica due nomi di quelli che ha allenato e che le hanno dato grandi soddisfazioni.

    “Tutti mi hanno dato delle soddisfazioni ed è stato un piacere allenarli. Posso dire che mi fa piacere vedere il percorso di crescita fatto da Fabio Balaso che ho allenato fin da quando era molto molto giovane. O in ultimo Mattia Bottolo, che portai a Padova dopo un Trofeo delle Regioni. Sono i primi nomi che mi vengono in mente, ma tengo a dire che sono stati tanti, sia italiani che stranieri, gli ottimi giocatori che ho visto crescere in carriera a Padova“. LEGGI TUTTO

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    Felice Sette sbarca a Porto Viro: “Il livello cresce di anno in anno”

    Di Roberto Zucca Dopo una stagione personalmente redditizia in quel di Cantù, Felice Sette approda alla Delta Group Porto Viro, una squadra che lo scorso anno ha avuto una stagione altalenante, concludendo tuttavia il percorso con una salvezza sofferta ed esaltante. Sette è sicuramente uno dei colpi messi a segno dalla dirigenza veneta e arriva alla Delta Volley con la voglia di fare bene: “Sono molto contento della scelta fatta. Arrivo a Porto Viro in una stagione in cui ho sentito da subito l’entusiasmo di rilanciarsi per la loro seconda stagione in serie A2. L’obiettivo è quello di lavorare da subito ad una salvezza tranquilla e pian piano togliersi delle belle soddisfazioni“. Arriva da una stagione a Cantù per lei importante. “Personalmente è andata molto bene, più che altro perché ho ritrovato una buona continuità di gioco che vorrei mantenere anche a Porto Viro. È stato un anno complicato in cui oltre alla pandemia, che ha un po’ sparigliato le carte, ci sono stati dei cambi all’interno della squadra, come quello dovuto alla partenza Manuel Coscione, che non hanno reso semplice il fatto di trovare la continuità dei risultati. Ma è stato comunque un anno in cui siamo stati in grado di affrontare tutto e di concludere con serenità al decimo posto“. Foto Delta Volley Porto Viro Ha già buttato l’occhio sulla nuova squadra? “Ci sono delle conferme importanti, e dei nuovi arrivi che promettono molto bene. Sono molto curioso di iniziare la stagione, perché secondo me è davvero buono lo spirito che si respira. Sono curioso di giocare con molti di loro perché li ho conosciuti da avversari e attorno ai confermati so che si è creato un bel gruppo. Credo ci siano le basi per fare una buona stagione“. Arriva a Porto Viro con il suo allenatore Matteo Battocchio. “Sono contentissimo che mi abbia chiesto di seguirlo in questa nuova avventura. È un segnale di fiducia nei miei confronti ed è assolutamente ricambiato. Quando mi ha presentato il progetto e l’idea di Porto Viro non ho saputo dire di no“. Cosa ha visto del resto del mercato della A2? “Il livello cresce anno dopo anno. Abbiamo assistito agli annunci di Vibo Valentia, ad esempio, che ha fatto una squadra con alcuni ex della Superlega. Ecco, se devo essere onesto, credo che squadre con presenze di quel calibro, vedi Orduna e Buchegger per fare due nomi, possono in qualche modo partire da favoriti. Per il resto ci sono altre squadre che stanno costruendo delle buone rose. Penso a Cuneo, ma anche a Bergamo o alla stessa Cantù. In realtà tutti stanno costruendo delle squadre con le quali sarà difficile scontrarsi. Sarà una bella lotta“. Foto Andrea Iommarini/Federazione Italiana Pallavolo Parliamo della sua vita estiva. Come procede il Beach Volley? “Alla grande. In queste settimane sono a Pescara e Alessandro Ubaldi sta allenando me e Paolo Di Silvestre. È arrivato un nono posto alla tappa di Bellaria, nella quale con i sorteggi non siamo stati di certo fortunati, ma poi abbiamo vinto ‘in casa’ a Montesilvano“. La vostra avventura è partita contro Lupo-Ranghieri… “Con le teste di serie numero uno! Ma è stata una gara che ci ha subito dato l’idea del torneo. Adesso stiamo ragionando su quali tappe poter ancora giocare, visto gli impegni che entrambi abbiamo con i club. Ci stiamo divertendo, abbiamo riformato un bel sodalizio e con il supporto di Alessandro stiamo facendo una stagione interessante“. LEGGI TUTTO

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    Matteo Paris apre il capitolo Pineto: “Tomasello saprà darmi gli stimoli giusti”

    Di Roberto Zucca Quando tutto sembra andare verso una direzione, Matteo Paris è capace di stupire tutti e di dirigersi controcorrente, verso qualcosa di nuovo e inaspettato. È così che il regista, che quest’anno non ha nascosto una certa delusione per l’avventura di Palmi, ha ritrovato in breve tempo la lucidità e gli stimoli per scegliere di ripartire verso l’Abba Pineto, dove lo aspetta una nuova avventura: “La verità è che è stata una scelta molto difficile. E da qualche anno lo è sempre di più, ancora di più. Mia figlia e la mia compagna sono in Grecia, e resteranno lì. Io non sono stato in grado di dire di no al lavoro e alla pallavolo. Quindi, nonostante tutto, ho detto di sì al proseguimento della mia carriera in Italia. Sarà dura, ma ce la farò“. foto ABBA Pineto Volley Perché Pineto? “Perché è un bel progetto, e perché sono contento di trovare Giacomo Tomasello alla guida di questo progetto. È un allenatore che ha saputo fare bene e che sarà in grado di darmi gli stimoli giusti. In più c’è Angelo Marolla, un preparatore che viene considerato tra i migliori in Italia, e sono curioso di lavorare anche con lui“. La voglia di continuare da dove arriva? “Mi fa stare bene questo sport. La voglia di arrivare su ogni pallone, di sfracellarmi su ogni pallone, è ancora tanta“. Con lei Pineto può ambire alla serie A2? “È una società importante, che lavora bene da qualche anno. Ha una struttura propria e ha degli obiettivi sicuramente stimolanti. Si vuole cercare di eguagliare la finale raggiunta lo scorso anno, con l’idea di regalare ai tifosi e alla società un finale diverso“. Foto Lega Pallavolo Serie A Una squadra giovane. Paris è l’elemento di esperienza. “Conosco solo Baldari, ma fare parte di un gruppo più giovane con cui crescere è sicuramente interessante. Si ha sempre voglia di mettersi a disposizione e di portare il proprio vissuto e la propria esperienza in un gruppo. Sono qui a Pineto anche per questo“. La delusione della scorsa stagione pesa ancora? “La vita di un atleta è fatta di vittorie e sconfitte, di soddisfazioni e di delusioni. Mi è spiaciuto che a Palmi il finale sia stato così rapido nei play off, ma dopo qualche settimana nelle mie avventure pallavolistiche ho sempre ritrovato la voglia di fare bene altrove. Riparto sempre da questo“. LEGGI TUTTO

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    Ludovico Giuliani si dedica al Beach Volley… sotto gli occhi di papà Alberto

    Di Roberto Zucca Passando dalla costa marchigiana, in quel di Senigallia, capita di scorgere a tarda sera Ludovico Giuliani, in procinto di terminare gli allenamenti di Beach Volley, disciplina cui da qualche estate, dedica la giusta attenzione di un appassionato. Poco lontano, appostato nella piccola folla dello stabilimento di turno, capita pure di incontrare papà Alberto Giuliani, che, smessi i panni dell’allenatore, dedica il tempo delle vacanze al figlio. Ludovico ci parla del bellissimo rapporto che intercorre tra i due: “Papà quando si trova in zona viene a vedersi l’allenamento. A me fa molto piacere. Quest’anno giocherò qualche tappa e devo ringraziare il Beach Stadium, nelle persone di Filippo Cecchini e Vittoria Magi, che mi allenano ogni sera con la passione che si respira qui a Marotta. Ho iniziato ad Albissola Marina, alla tappa d’esordio con Claudio Barlassina, e adesso sono in fase di ricerca dei compagni con cui disputare le prossime tappe“. Farà un po’ il jolly. “Affronto le tappe con lo spirito di chi vuole giocare, divertirsi ma anche impegnarsi. Certo non è il mio sport principale, e una volta iniziata la preparazione, dovrò dedicarmi al club, per cui voglio essere libero di sperimentare e di giocare con qualche giovane che abbia voglia di fare le tappe col giusto spirito“. Foto Abba Pineto Volley Parliamo di club: qualche giorno fa è arrivata la riconferma all’Abba Pineto. “Sì. Ricomincio da Pineto. Tenevo molto a continuare un’avventura nella quale lo scorso anno speravo di ottenere una promozione assieme a tutto il gruppo. Lo ammetto, devo ancora digerire la sconfitta in finalissima, ma forse voglio ripartire proprio da ciò che di buono c’è stato nella scorsa stagione e cercare di fare meglio“. Lei ad un certo punto, da Piacenza, è sceso di categoria. Scelta forzata? “No, ma volevo giocare. Intanto, di Piacenza, sono felice di ricordare che ho giocato sotto la guida di papà Alberto. Ed è stato importante. Pensi che quando ora gli chiedo qualcosa, lui mi dice che, fin quando non sarà di nuovo il mio allenatore, devo attenermi a ciò che dice il coach. Ecco, papà è anche questo, ossia un uomo saggio, che mai sconfina dal rapporto che c’è tra padre e figlio. Detto questo, sono stati anni preziosi, anche duri se vogliamo, ma formativi. Ora vorrei risalire la china“. Obiettivo personale è la Serie A2 con Pineto? “Ci si proverà. Ci sono squadre che si stanno formando e che reputo interessanti, da Macerata a Fano, solo per dirne due. Noi speriamo di trovare la quadra giusta. Ciò che più mi stimola è la guida di Tommasello, che arriva a Pineto dopo aver fatto molte cose buone. Sono molto contento di trovarlo sulla nostra strada questa stagione“. Foto Lega Pallavolo Serie A Suo padre resterà all’estero, precisamente all’Olympiacos. Posso chiederle se la domenica vorrebbe il classico papà sugli spalti? “Papà, anche se non è sugli spalti, è presente comunque. Sono cresciuto con l’idea che mio padre faccia un lavoro uguale al mio, e che le circostanze della vita ci portino spesso ad essere lontano per le esigenze legate alla professione. Sono molto contento per lui e per la squadra che sta allestendo, con Travica e Stern che andranno a costituire una bel reparto nei loro rispettivi ruoli“. Le piacerebbe tornare a giocare quella pallavolo? “È e sarà il mio obiettivo dei prossimi anni“. LEGGI TUTTO

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    Michele Grassano: “Sentivo addosso la responsabilità di portare Bari in Serie A”

    Di Roberto Zucca La magia che qualche notte fa ha contornato il cielo di Bari è quella di una realtà che insegue il firmamento della pallavolo che fu. E che, dopo anni di assenza, conquista uno storico accesso alla Serie A3. È la storia della M2G Green Bari ed è la storia del suo capitano, Michele Grassano, che con l’esperienza del veterano e un filo di emozione racconta quella notte magica: “Ero davvero emozionato e felice. Credevo nel progetto della Pallavolo Bari e sentivo addosso la responsabilità di portare questa squadra in serie A. È stata una gara appassionante, conclusasi al Golden Set e con me che festeggiavo sopra il tavolone del palazzetto, insieme ai quasi ottocento tifosi che sono venuti a vederci“. Una storia che parte tre anni fa. “Decido di lasciare la serie A2 e rallentare un pochino, perché volevo fare altre scelte. Approdo a Bari grazie a un ex compagno di squadra e mi trovo bene perché ritorno in Puglia, ossia a casa. Ci siamo conosciuti, e ripromessi che prima o poi sarei rientrato. Poi mi trasferisco a Parma lo scorso anno, in piena pandemia. Ma a fine anno decido di tornare qui. Vincere per la settima volta un campionato è stato davvero bellissimo“. Foto Pallavolo Bari Il più importante è quello conquistato con Piacenza. Le mancano quelle emozioni? “Credo ci sia un tempo per tutto. Quindi no, ciò che dovevo fare in carriera l’ho fatto. Ho avuto le stagioni in A1, così come tante belle stagioni in A2, poi ho deciso di dedicarmi agli studi per una seconda parte della vita professionale fatta di altro. Rimane il bel ricordo, non sono uno che si guarda troppo indietro“. Cosa vorrebbe fare ora? “Sto terminando degli studi per lavorare nel mondo finanziario. È un progetto embrionale che coltivo da tempo. Vedremo come si evolveranno le cose anche con il volley“. Foto Pallavolo Bari Bari farà la Serie A3? “Assolutamente sì!“. E Grassano ci sarà? “Questo non è stato ancora deciso. La promozione è troppo fresca e le basi del futuro sono sia per me che per la società ancora premature. Dobbiamo incontrarci, avviare un dialogo e capire meglio innanzitutto se c’è la volontà di confermarmi, poi di capire meglio come conciliare il tutto. Ci sono molte variabili da considerare“. Qualche giorno fa anche Reggio Emilia, dove lei ha trascorso due belle stagioni, ha conquistato la Superlega, anche se poi è stata costretta a rinunciarvi. Lei che ricordi ha? “Sono state belle stagioni e sono contento per il mio amico Fabio Fanuli e Vincenzo Mastrangelo, che è stato anche il mio allenatore. Come nel caso di Bari, ho trovato un bel gruppo. Certo, questa di Bari è stato davvero una bella compagnia con cui avviarsi in questa avventura della Serie B. E poi ho ritrovato Beppe Spinelli, che è un uomo e un allenatore con cui ho sempre lavorato molto bene. È stata davvero un’annata magica“. LEGGI TUTTO

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    Manuel Bruno, il “Bruninho” della A2: “Coinvolgo il pubblico per creare valore aggiunto”

    Di Roberto Zucca Il beniamino dei tifosi, il trascinatore, lo showman. Incasellare Manuel Bruno in una definizione o in un epiteto che racchiuda il suo essere uno dei giocatori più spumeggianti e travolgenti della Serie A è una missione assai complessa. Conosciuto come il “Bruninho” della A3 (e ora della A2, in cui è stato appena promosso con la Tinet Prata di Pordenone), ha 150.000 seguaci su Tik Tok e quasi trentamila su Instagram. Segno che, con la pallavolo e la sua personalità prorompente, Manuel ha trovato una popolarità mai esibita ma divertente e ironica: “Partiamo dal soprannome. Bruno è sempre stato il mio idolo sin da quando giocavo nelle giovanili. Il mio cognome ha fatto poi tutto il resto“. Lo ha mai conosciuto? “Sì, un vero idolo. Ci siamo conosciuti una sera negli anni in cui giocavo a Macerata. È un atleta incredibile e una persona davvero umile al di fuori del campo“. foto Franco Moret Questo successo social come se lo spiega? “Mi diverto. Sono uno di quelli che utilizza il pubblico e coinvolge le persone per creare valore aggiunto. Mi piace stare in mezzo alla gente, mi diverte vedere ad esempio il palazzetto pieno di tifosi che supportano Prata. Mi emoziona vederli lì per noi e fare festa insieme a loro“. Quest’anno l’avete combinata grossa, come si suol dire. “Un anno irripetibile. Vincere Coppa Italia e campionato di A3, il solo pensiero mi fa ancora venire i brividi. È stata una soddisfazione immensa, soprattutto perché ho amato profondamente questo gruppo di ragazzi con cui ho condiviso l’esperienza“. Foto Lega Pallavolo Serie A In panchina sedevano Boninfante e Papi. Mica male. “Mica male davvero! Due persone che lasciano il segno in ogni allenamento, due professionisti da cui ho davvero imparato moltissimo. Quando si parla di salto di qualità, ecco, io credo che con persone del genere si faccia sul serio“. Il segreto è il gruppo? “Sì. Senza ombra di dubbio“. Quando ha capito che sarebbe finita così? “La sera della Coppa Italia, festeggiando e guardando negli occhi ognuno di loro mi sono detto che saremo riusciti a vincere il campionato. Ci ho creduto davvero, nonostante ci fossero altre squadre che avevano fatto i conti con la promozione. Invece ci siamo riusciti noi, che piaccia o no (ride, n.d.r.)!“. Foto Instagram Manuel Bruno La foto con la Coppa sul letto e il tricolore l’aveva pregustata? “Me la sono goduta. Quella Coppa l’ho fissata per tutta la sera, pensando di aver conquistato qualcosa di bellissimo. Le devo poi confessare che vincerla davanti a quei tifosi e ai miei genitori che hanno fatto 9 ore di macchina per venirmi a vedere è stato troppo emozionante. Piangevo, urlavo. Mi trema la voce se ci penso ancora oggi“. Il prossimo anno in A2. Lei ci aveva scommesso firmando un rinnovo a febbraio? “Ho posto quella firma con entusiasmo, non solo scommettendo nell’esito positivo, ma con la gratitudine verso una squadra che ha saputo coltivarmi, starmi vicino durante l’infortunio lo scorso anno, regalarmi una stagione come questa“. Foto Lega Pallavolo Serie A Che squadra sarà? Ci spoileri qualcosa… “Ci sono stati i rinnovi che ha visto, compreso il mio, e questo è davvero un segno di gratitudine della società verso di noi, oltre ad essere una bella scommessa e un’opportunità. Per il resto, non posso dire altro, ma faremo un campionato di buon livello, se tutto va bene. Basta, non mi faccia dire altro!“. Adesso un po’ di Calabria. La sua terra. “Sì, qui a San Lucido trascorrerò i mesi estivi. Poi tornerò a Prata con la voglia di giocarmi la A2 nel migliore dei modi. Voglio proseguire un bel cammino iniziato due anni fa con la società, sperando di rivivere ancora momenti come quelli di questa stagione“. LEGGI TUTTO

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    L’estate caldissima di Matteo Cecchini: “Sarà un Campionato Italiano impegnativo”

    Di Roberto Zucca Le notizie sono molteplici. La prima è che Matteo Cecchini disputerà la stagione estiva in coppia con Paolo Ingrosso, e i due promettono di diventare una delle nuove coppie outsider o semplicemente dei protagonisti dell’annata. Mentre con Matteo Ingrosso, il fratello di Paolo, Cecchini si è aggiudicato domenica 29 maggio il titolo Gold del Campionato Italiano per Società, giocatosi nell’affollata e splendida cornice di Bibione, con la sua Beach Stadium Marotta: “Abbiamo fatto un buon torneo. Non era facile, perché sono stati tre giorni intensi, tra qualificazioni, main draw e finali. Le condizioni atmosferiche non sono certo state delle migliori, oltre al fatto che il pallone che usavamo in gara noi solitamente non lo utilizziamo. Quindi il risultato è stato doppiamente soddisfacente, perché abbiamo giocato un buon livello di beach con Matteo“. La società Beach Stadium Marotta è a conduzione familiare. “Be’, sicuramente il lavoro fatto da mio fratello Filippo è stato eccezionale. Ha creato un gruppo di corsisti affiatato, e ha lavorato per diventare un punto di riferimento importantissimo per il beach volley nelle Marche. È stato bravo. E io ho iniziato a lavorare con lui“. Foto Instagram Matteo Cecchini Ha drasticamente cambiato vita. Lavorava nella finanza a Milano e ha lasciato tutto per trasferirsi a Senigallia. “Aprendo una pasticceria con mia moglie, e questo era il sogno della mia vita. In più ho potuto conciliare un impegno davvero totalizzante, tornando ad allenare a beach nella società di Filippo. La pasticceria ha aperto da meno di un anno ma i risultati sono andati al di là delle aspettative e la vita milanese non mi manca di certo. Qui il mare e il beach lo abbiamo tutto l’anno!“. Quest’anno le coppie dal beach riserveranno delle importanti novità. Quale teme di più? “Ci sono tante buone squadre contro le quali sarà interessante giocare. Da Bonifazi e Benzi che hanno iniziato bene la stagione, a Manni e Vanni che qualche giorno fa hanno vinto una tappa del World Tour a Cervia, fino al mio compagno di società Matteo Ingrosso che giocherà con Dal Molin. Sarà un Campionato Italiano impegnativo“. Lei e Paolo Ingrosso che obiettivi vi ponete? “Fare i principali tornei della stagione e arrivare pronti a quegli appuntamenti“. LEGGI TUTTO

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    Nuova coppia a sorpresa per Edgardo Ceccoli: giocherà con Manuele Lucconi

    Di Redazione La determinazione non lo ha mai abbandonato. La voglia di tornare in campo tantomeno. Guardando le foto degli otto mesi che lo hanno tenuto lontano dalla sabbia, dopo l’infortunio subito lo scorso anno durante il Campionato Italiano Assoluto, si impara una bella lezione da Edgardo Ceccoli: ossia che l’arrendevolezza, se combattuta, porta ad un nuovo inizio. Ed Edgardo è pronto a debuttare al prossimo campionato con un nuovo compagno, che coglie abbastanza di sorpresa: “Giocherò con Manuele Lucconi (nuovo schiacciatore della Gioiella Prisma Taranto in Superlega, n.d.r.). Ci siamo scritti in questi mesi e ho provato a capire se un giocatore con le sue caratteristiche fisiche avesse voglia di buttarsi in questa avventura. Ha giocato una bella stagione ad Aci Castello ed è un giocatore che nel beach può risultare esplosivo. Saremo seguiti dal team di Sirdeco Beach Volley School. Alessandro Ubaldi e Angelo Marolla mi hanno permesso di affrontare questa stagione nel migliore dei modi“. foto Lega Volley Otto mesi di recupero. Non è stato facile. “Sono stato seguito dai professionisti del centro Rehab, che mi hanno letteralmente rimesso in piedi e permesso di riprendere a lavorare sui campi. Sono stati mesi duri, caratterizzati anche da momenti di profondo sconforto, perché gli infortuni li vivi da solo con te stesso. Gli amici e la famiglia ci sono sempre, ma è un dolore e un recupero che affronti nella più completa solitudine. Ora sto bene. Ho davvero voglia di riprendere“. Con Lucconi siete la sorpresa della stagione. Nessuno si aspettava questo sodalizio. “Giocheremo già ad Albisola, partendo dalle qualifiche, e poi giocheremo la tappa di Bellaria. L’estate è lunga e Manuele poi dovrà riprendere la stagione con Taranto, ma noi andremo avanti almeno fino alla Coppa Italia. Poi capiremo come incastrare gli impegni e le eventuali finali“. Obiettivo? “Voglio riprendere un discorso lasciato in sospeso. Voglio riprovare l’entusiasmo di arrivare a quelle gare, come ad esempio la tappa di Sanremo, dove ottenni il terzo posto e il titolo di MVP. Voglio rigiocare quelle gare, che sono state le ultime prima dell’infortunio e il momento migliore della mia carriera, per ridare di nuovo tutto me stesso“. Ceccoli con Matteo Cecchini (Foto Instagram Edgardo Ceccoli) Vitelli, Cappio, Di Silvestre. Tutti hanno scelto il volley. Lei è pentito di essere andato controcorrente? “No, loro stanno facendo dei percorsi importanti. Io ho scelto ciò che davvero mi rendeva felice. E il beach è ciò su cui voglio e ho sempre voluto puntare. È stata anche una scelta legata al fatto che durante l’anno voglio poter avere la libertà di seguire in parallelo altre idee che sognavo di sviluppare da anni“. Ha fondato una startup. “Si chiama Easy Dance. Sarà una app in grado di localizzare le discoteche in base al genere e di proporre dei servizi collaterali. È una app del mondo della notte e spero che possa diventare un punto di riferimento per gli appassionati del genere“. L’abbiamo vista anche in tv e sui social come nuovo testimonial di una importante compagnia telefonica. “Quest’anno mi sono buttato a capofitto nel mondo del cinema e della pubblicità. Studio, ho partecipato alla messa in scena di uno spettacolo teatrale. Il cinema e l’arte sono stati una grande passione fin dai tempi della scuola. Vorrei provarci seriamente. Per ora il mondo della pubblicità è stata solo una prima prova. Mi piacerebbe avere delle altre opportunità che spero arrivino col tempo“. LEGGI TUTTO