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    Ferrari, Sainz: “Le partenze non vanno sufficientemente bene”

    ROMA – La Ferrari F1-75 fatica in partenza. Nella lotta con la Red Bull, che sta infiammando il Mondiale di Formula 1 in corso, i primi metri sono uno dei punti in cui il Cavallino soffre maggiormente il confronto con i rivali di quest’anno. A confermarlo sono anche le parole di Carlos Sainz, riportate da “AS”: “Le partenze non stanno andando sufficientemente bene, abbiamo un piccolo problema con la macchina. Sappiamo cos’è che ci limita, sopravviviamo nei primi metri e poi attacchiamo alle prime curve”.
    Primo bilancio per Sainz
    Una cosa è però certa: la F1-75 è una vettura competitiva. La Ferrari lo ha dimostrato in pista, nonostante le strategie sbagliate, i problemi di affidabilità e gli errori dei piloti. Giunti al giro di boa del mondiale 2022, la scuderia di Maranello ha infatti 140 punti in più rispetto al 2021, mentre Carlos Sainz ha uno scarto in positivo di 50 lunghezze rispetto alla scorsa stagione. Per il madrileno sono inoltre arrivate la prima pole position e la prima vittoria a Silverstone. Per cui, il bilancio per Sainz è certamente positivo. Restano dunque da limare gli ultimi e importanti dettagli, quelli che però poi fanno una grande differenza in pista. LEGGI TUTTO

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    Ferrari, Sainz: “Non partiamo bene, nei primi metri sopravviviamo”

    ROMA – La Ferrari F1-75 parte in modo non ottimale. La Formula 1, si sa, è decisa da centesimi di secodo e la partenza è sicuramente una fase molto importante in un Gran Premio. La RB-18 della Red Bull è però apparsa più reattiva nei primi metri, mentre la Rossa soffre. Lo afferma anche Carlos Sainz, che ha analizzato i punti deboli della monoposto in questa prima metà di stagione: “Le partenze non stanno andando sufficientemente bene, abbiamo un piccolo problema con la macchina – le sue parole riportate da “As” -. Sappiamo cos’è che ci limita, sopravviviamo nei primi metri e poi attacchiamo alle prime curve”.
    Trend positivo per Sainz
    Una cosa è però certa: la F1-75 è una vettura competitiva. La Ferrari lo ha dimostrato in pista, nonostante le strategie sbagliate, i problemi di affidabilità e gli errori dei piloti. Giunti al giro di boa del mondiale 2022, la scuderia di Maranello ha infatti 140 punti in più rispetto al 2021, mentre Carlos Sainz ha uno scarto in positivo di 50 lunghezze rispetto alla scorsa stagione. Per il madrileno sono inoltre arrivate la prima pole position e la prima vittoria a Silverstone. Per cui, il bilancio per Sainz è certamente positivo. Tuttavia, la questione partenza preoccupa il muretto italiano, chiamato a una seconda parte di stagione ancor più positiva. LEGGI TUTTO

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    F1, Horner: “Non vediamo l'inaffidabilità della Ferrari come un vantaggio”

    ROMA – La partita per il mondiale tra Red Bull e Ferrari si corre anche lontano dalla pista. Pretattiche e strategie da parte delle due scuderie candidate al titolo Formula 1 2022 continuano senza sosta. Charles Leclerc ha vinto, ma le fiamme che hanno fermato la F1-75 di Carlos Sainz mettono ancora una volta il team di Maranello sotto i riflettori per quanto riguarda l’affidabilità. Christian Horner, numero uno del box Red Bull, ha parlato proprio di questo aspetto in un’intervista ad “Autosport” dove afferma: “Non badiamo ai problemi di affidabilità della Ferrari e non riteniamo che siano un fattore di comfort per noi”
    Le parole di Horner
    “È un aspetto che non possiamo controllare e al quale non possiamo contribuire in alcun modo – ha aggiunto Horner -.Ferrari aveva una macchina molto forte in Austria e potevano tranquillamente concludere la gara con una doppietta. Noi siamo concentrati su noi stessi e sull’estrarre il massimo dal pacchetto a disposizione. Il Mondiale è ancora lunghissimo e tutti i piloti di testa possono vincerlo, in Austria ad ogni modo abbiamo limitato i danni”. LEGGI TUTTO

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    F1, Horner: “Non pensiamo ai problemi della Ferrari”

    ROMA – Red Bull e Ferrari si giocano la Formula 1 2022. La vittoria di Charles Leclerc in Austria è stata oscurata in parte dalle fiamme che hanno fermato la F1-75 di Carlos Sainz, con i problemi di affidabilità che tornano al centro della scena. Nel frattempo, Christian Horner, numero uno del box Red Bull, fa pretattica e ai microfoni di “Autosport” ha parlato così dei rivali: “Non badiamo ai problemi di affidabilità della Ferrari e non riteniamo che siano un fattore di comfort per noi”
    Sollievo per Horner
    “È un aspetto che non possiamo controllare e al quale non possiamo contribuire in alcun modo – ha aggiunto Horner -. Ferrari aveva una macchina molto forte in Austria e potevano tranquillamente concludere la gara con una doppietta. Noi siamo concentrati su noi stessi e sull’estrarre il massimo dal pacchetto a disposizione. Il Mondiale è ancora lunghissimo e tutti i piloti di testa possono vincerlo, in Austria ad ogni modo abbiamo limitato i danni”, ha infatti concluso il team principal britannico. LEGGI TUTTO

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    Sainz, Marko e la guerra psicologica Red Bull-Ferrari

    TORINO – Helmut Marko, ex pilota, consigliere Red Bull (nel senso che gode della piena fiducia di Dieter Mateschitz), è persona molto ascoltata, dentro e fuori la squadra. A volte fin troppo diretto, al limite del ruvido, ha però il vantaggio di essere sempre molto chiaro. Così, quando racconta di quanto fosse difficile la coabitazione tra Carlos Sainz e Max Verstappen alla Toro Rosso (oggi Alpha Tauri) racconta un fatto acquisito. Ma al tempo stesso manda un chiaro messaggio, rivolto alla Ferrari.

    IL PIANETA – I due piloti arrivarono nel “pianeta Red Bull” nel 2015, presso la squadra italiana. Ma – ricorda Marko – era difficile la loro convivenza, per questioni tecniche, anche per questioni caratteriali. «Non era facile per Carlos – spiega – togliersi di dosso l’immagine di figlio di papà. Era vissuto molto all’ombra del padre. E l’atmosfera tra i due piloti era piuttosto tossica». La storia poi ha preso le strade che tutti conosciamo, Verstappen è andato in Red Bull ed è diventato campione del mondo, Sainz ha “peregrinato” un po’ prima di approdare in Ferrari. Il resto è cronaca dei nostri giorni.

    SENSAZIONE – Ma la sensazione (solo sensazione, questo deve essere sottolineato) è che il voler ricordare (sulle colonne del Red Bulletin) una “relazione tossica” voglia quasi suggerire (o insinuare) che esista un possibile paragone tra la situazione di allora e quella di oggi, ovviamente in Ferrari, suggerendo che possa essere difficile (l’aggettivo tossico lasciamolo stare) la relazione tra Sainz e Charles Leclerc. E forse, tutto questo, va ascritto alla voce “guerra psicologica” oppure “logoramento dell’avversario”. Altra specialità che vede Marko sempre in prima fila. LEGGI TUTTO

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    F1, gli steward di Spielberg accusano Sainz: “Non doveva scendere dalla macchina così presto”

    ROMA – Attimi concitati quelli vissuti da Carlos Sainz in occasione del Gp d’Austria, undicesima tappa stagionale del campionato di Formula 1, quando la sua Ferrari ha preso fuoco a causa di un problema al motore. Lo spagnolo ha dovuto abbandonare la vettura molto rapidamente per sfuggire alle fiamme ed in molti si sono lamentati dell’intervento tardivo degli steward. A tal proposito, la squadra di sicurezza del circuito di Spielberg ha rilasciato un comunicato ufficiale per fare chiarezza su quanto accaduto. Di seguito la nota integrale degli steward.
    La nota ufficiale
     “Dopo il tragico incidente di Jules Bianchi avvenuto nel 2014, le regole della FIA in merito ai recuperi in pista sono state inasprite in maniera drastica. E’ possibile intervenire solamente dopo le disposizioni della direzione gara. Da un lato ciò aumenta la sicurezza di piloti e commissari, dall’altro fa sì che s’intervenga con un pizzico di ritardo – si legge – La decisione di far intervenire l’autopompa si è rivelata corretta. In una situazione del genere, come accaduto in occasione dell’incidente di Romain Grosjean, gli estintori portatili non sono sufficienti – prosegue il comunicato – Un altro problema è stato che Sainz, comprensibilmente innervosito, è sceso troppo presto dalla monoposto. Se non avesse frenato così presto, non sarebbe stato necessario spingere il cuneo sotto la vettura in movimento”.
    “Ovviamente, guardando le immagini in tv e le registrazioni delle telecamere della pista dopo l’accaduto, si evince che alcune cose devono essere migliorate. Ne parleremo internamente e con i nostri collaboratori. Tuttavia, in una situazione eccezionale come questa – un incendio non capita tutti i giorni – i commissari hanno reagito bene. Nel giro di 30 secondi abbiamo avuto un’autopompa sul posto, un veicolo d’emergenza era pronto e addirittura un terzo stava arrivando. In questo modo, anche se Sainz non fosse riuscito a lasciare da solo il veicolo, avremmo potuto comunque proteggerlo nel miglior modo possibile. Prenderemo l’episodio come un’opportunità per migliorare ancora” conclude la nota. LEGGI TUTTO

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    F1, Sainz amareggiato: “Avremmo potuto fare doppietta”

    SPIELBERG – Dopo la prima vittoria in carriera in Formula 1, sette giorni dopo arriva uno zero per Carlos Sainz, costretto al ritiro nel Gp d’Austria, undicesimo appuntamento stagionale. Sospiro di sollievo ma anche tanta amarezza per Carlos Sainz, che non ha potuto portare a termine il Gran Premio d’Austria a causa di un problema al motore. Ciò che conta è che il pilota della Ferrari abbia lasciato l’abitacolo in tempo, scampando alle fiamme e non riportando alcuna conseguenza. Fatto sta che ovviamente c’è un po’ di amarezza per quanto accaduto sul tracciato di Spielberg.
    Il commento di Sainz
    “Bisogna analizzare ciò che è successo; la macchina oggi era veloce e avremmo potuto fare doppietta. In questo modo è difficile prendere ritmo per la stagione. Se fossi arrivato secondo avrei ottenuto punti importanti che mi avrebbero messo in lotta per il mondiale”. Questo il commento a caldo dello spagnolo, che poi ha ripercorso i momenti in cui la sua vettura ha preso fuoco: “E’ successo tutto molto in fretta. All’inizio nessuno mi ha aiutato a controllare la monoposto, pertanto sono balzato fuori dalla macchina”. LEGGI TUTTO