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    Dakar, spaventoso incidente per Sainz: il padre del pilota Ferrari in ospedale

    ROMA – Incidente durante la nona tappa del rally Dakar 2023. Carlos Sainz Sr., padre del pilota Ferrari in Formula 1, e il suo collega Lucas Cruz sono stati protagonisti di un ribaltamento della loro vettura. Come riportato da “Marca”, i due hanno superato una duna a bassa velocità, ma la Audi RS-Q e-tron 2 che vede al volante Sainz è atterrata sul muso, finendo a testa in giù.

    Problemi per Sainz

    I piloti, con l’aiuto dei soccorsi, hanno rimesso la vettura in piedi, mentre sul posto è giunto un elicottero per i soccorsi. Inizialmente, Sainz sembrava voler continuare la corsa. Gli organizzatori hanno reso noto che il padre di Carlos Jr. è stato trasportato all’ospedale di Riyadh per “forti dolori al petto e al fianco destro”. LEGGI TUTTO

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    Ferrari, Sainz si allena con Marc Marquez in vista della nuova stagione

    ROMA – I piloti di Formula 1 e MotoGP proseguono la preparazione in vista della stagione 2023. Tra questi, c’è anche chi ha scelto di svolgere alcune sessioni di allenamento fisico insieme, come Carlos Sainz e Marc Marquez. Il numero 55 della Ferrari, infatti, è sceso sulla pista d’atletica per svolgere parte della sua preparazione assieme al connazionale della Honda, reduce da stagioni complicate dovute ai numerosi problemi fisici, che lo hanno costretto a lunghi stop senza consentirgli continuità.Guarda la galleryLa Ferrari 365 GT4 2+2 di Niki Lauda
    Verso il 2023
    Per Carlos Sainz il 2023 rappresenta un’occasione importante per tentare nuovamente l’attacco alle posizioni di vertice. Dopo il quinto posto dell’ultimo anno, l’iberico è ottimista che sia lui che la Ferrari possano impensierire la Red Bull e Max Verstappen: “Abbiamo le nostre chance – le sue parole riportate di recente dal sito ufficiale della Formula 1 -. La Red Bull è stata dominante, ma nel passo gara non si è mostrata così avanti. Non penso che siamo lontani in termini di sviluppo e performance”. LEGGI TUTTO

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    Sainz: “Nuove regole per la Dakar”

    Già perchè è raro – impossibile, evidentemente no veder svanire (anche solo in par- te) in appena 3” il lavoro di due anni e investimenti ingenti, in un tuffo di 10-15 metri per i più esperti piloti del circus, alla guida dei due bolidi di Ingolstadt, le Audi RS Q e-tron E2 che anticipano il futuro della corsa nel deserto con quattro motori (tre elettrici e uno termico che assicura l’estensione dell’autonomia). Tutto a causa di un salto da una duna non segnalato, o quantomeno non bene, nel roadbook della sesta tappa della Dakar n.45 il giorno della Befana, quella che da Ha’il portava a Riad.

    Peterhansel, Mr. Dakar, uno che ne ha portate a casa 14 atterra caricandosi i 2.100 kg della vettura su testa e spalle, perdendo all’istante conoscenza; mentre il navigatore Boulanger è stato operato ieri a Monaco di Baviera per la frattura della 5a vertebra. Tre secondi dopo sopraggiunge il compagno-rivale di squadra Carlos Sainz (altre 3 Dakar nel palamares) e nel suo tuffo disintegra la sospensione e l’avantreno pur rimanendo illeso, insieme al copilota.

    A distanza di quattro giorni, Sainz torna con aria perplessa su quell’episodio decisivo per la gara e

    “Cosa ho pensato in quei momenti? A dire la verità, non ho avuto molto tempo per pensare. Perché seguivo Stephane (Peterhansel ndr) a trecento metri e per via della polvere non vedevo molto. Mi sono ritrovato giù in un attimo. E non è stata davvero una bella sensazione, come un po’ tutta la situazione. Ci siamo preccupati per Stephane che aveva perso conoscenza e poi Lucas Cruz (il suo navigatore, ndr) è corso a fermare le altre macchi- ne per evitare che ci finissero sul tetto…”.

    Sainz è un campione abituato a vincere, o almeno a lottare per farlo. Ritrovarsi centesimo a più di 28 ore dal leader Al-Attiyah gli brucia e non si impegna nemmeno a nasconderlo. Anche se è soddisfatto del comportamento della sua Audi.

    “La macchina sta andando molto bene, ha un grande potenziale. Solo che essendo un’elettrica ha caratteristiche diverse. La realtà è che ci mancano cavalli. Penso che il parametro di riferimento dovrebbe essere il rapporto peso-potenza e non l’accelerazione…”. E invece l’Audi per regolamento deve pesare 100 kg in più rispetto alle rivali ad alimentazione termica.

    Il messaggio polemico mira dritto alla FIA che secondo Sainz con l’aumento del peso ha alterato la gara: “È evidente come ci si debba concentra- re su un altro parametro per rendere la sfida ad armi pari. È una questione anche di frenata e di ripartenza. Ad ogni compressione la macchina risponde in modo differente e il peso si sente. Per questo abbiamo bisogno di più potenza. E per questo, per essere lì davanti, per giocarcela come è nelle nostre potenzialità abbiamo dovuto spingere un po’ troppo…”.

    E qui si rientra nel campo del rischio, una variabile che alla Dakar conta molto. Per il prossimo anno cosa pensa si debba fare per migliorare prestazioni, rendimento e affidabilità?

    “Siamo solo alla seconda partecipazione alla Dakar, eppure ho avuto solo un problema fastidioso, cioè meccanico, incidente a parte. Insomma la macchina c’è, è affidabile. Ma non abbiamo avuto modo di fare tanti test, a parte la vittoria di Abu Dhabi e la corsa fuori classifica al Rally del Marocco che ci è servito per testare lo sviluppo di questa Audi RS Q e-tron E2. Ci sarebbero da fare più gare per prepararci ancora di più”.

    Anche se, come insegna questa edizione della Dakar stravolta dalla pioggia torrenziale e da caratteristiche abbastanza inedite del percorso, soprattutto all’inizio, è complesso testare tutte le situazioni ipotizzabili, compreso un salto di 10- 15 metri, dove c’è anche una buona componente di sfortuna. Probabilmente è solo una tappa di sviluppo e di crescita di un progetto coraggioso oltre che neonato che si confronta con quello Toyota che quanto a sviluppo è al top. E lo dimostra giorno dopo giorno. LEGGI TUTTO

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    F1 Ferrari, Sainz e Marquez insieme: allenamento verso la nuova stagione

    ROMA – Prosegue la preparazione invernale dei piloti di Formula 1 e MotoGP in vista della stagione 2023. Tra questi, c’è anche chi ha scelto di svolgere alcune sessioni di allenamento fisico insieme, come Carlos Sainz e Marc Marquez. Il numero 55 della Ferrari, infatti, è sceso sulla pista d’atletica per svolgere parte della sua preparazione assieme al connazionale della Honda, reduce da stagioni complicate dovute ai numerosi problemi fisici, che lo hanno costretto a lunghi stop senza consentirgli continuità.Guarda la galleryF1, le più veloci al pit stop: la posizione della Ferrari
    Verso la nuova stagione
    Per Carlos Sainz il 2023 rappresenta un’occasione importante per tentare nuovamente l’attacco alle posizioni di vertice. Dopo il quinto posto dell’ultimo anno, l’iberico è ottimista che sia lui che la Ferrari possano impensierire la Red Bull e Max Verstappen: “Abbiamo le nostre chance – le sue parole riportate di recente dal sito ufficiale della Formula 1 -. La Red Bull è stata dominante, ma nel passo gara non si è mostrata così avanti. Non penso che siamo lontani in termini di sviluppo e performance”.
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    Dakar, il ferrarista Sainz chiude la portiera al padre: evitata la squalifica

    ROMA – Con Carlos Sainz Senior, impegnato nella Dakar in corso d’opera, Carlos Sainz il pilota della Ferrari è volato in Arabia Saudita per seguire il padre. Lì però lo spagnolo in forza alla Rossa si è reso protagonista di uno spiacevole episodio: in un filmato infatti si è visto il ferrarista, mentre il padre lavorava sull’asse posteriore sinistro dell’Audi Dakar, chiudere la portiere della vettura, un comportamento che poteva portare fino alla squalifica, ma i commissari dopo aver aperta un’indagine non hanno comminato sanzioni.
    La note dei commissari
    “La chiusura della porta non è stata avviata dalla squadra o dall’autista. Pertanto, non possiamo considerarla una violazione dei regolamenti. Tuttavia, dobbiamo affermare che tutti i membri della comunità del motorsport dovrebbero agire in modo tale da non suscitare dubbi. In particolare, spetta ai piloti noti del motorsport comportarsi sempre in modo conforme ed esemplare”. Così riportano i commissari che hanno mantenuto in gare il 60enne Carlos Sainz senior, ora al quarto posto provvisorio dietro a Nasser Al-Attiyah, Stéphane Peterhansel e Yazeed Al-Raihi. LEGGI TUTTO

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    Ferrari, Sainz alla Dakar rischia di far squalificare il padre! Ecco perché

    ROMA – Il pilota della Ferrari Carlos Sainz ha approfittato di alcuni giorni di vacanza per volare in Arabia Saudita a fianco di suo padre, Carlos Sainz Senior, impegnato nella Dakar. Lì però lo spagnolo in forza alla Rossa si è reso protagonista di uno spiacevole episodio: in un filmato infatti si è visto il ferrarista, mentre il padre lavorava sull’asse posteriore sinistro dell’Audi Dakar, chiudere la portiere della vettura, un comportamento che poteva portare fino alla squalifica, ma i commissari dopo aver aperta un’indagine non hanno comminato sanzioni.
    La spiegazione dei commissari
    “La chiusura della porta non è stata avviata dalla squadra o dall’autista. Pertanto, non possiamo considerarla una violazione dei regolamenti. Tuttavia, dobbiamo affermare che tutti i membri della comunità del motorsport dovrebbero agire in modo tale da non suscitare dubbi. In particolare, spetta ai piloti noti del motorsport comportarsi sempre in modo conforme ed esemplare”. Questa la nota ufficiale che ha salvato il 60enne Carlos Sainz senior, ora al quarto posto provvisorio dietro a Nasser Al-Attiyah, Stéphane Peterhansel e Yazeed Al-Raihi.
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    F1, Sainz: “Futuro alla Dakar? Un giorno ci proverò”

    ROMA – Carlos Sainz Jr sulle orme del padre. Lo spagnolo, con il mondiale di Formula 1 ancora ai box per la pausa invernale, sta seguendo il padre impegnato nella Dakar 2023. Un rapporto, quello tra i due, che è sempre stato molto stretto, come confermato anche dal pilota della Ferrari che non chiude la porta a una sua eventuale partecipazione alla manifestazione più importante del mondo in tema di offroad: “Un giorno probabilmente ci proverò, il mio obiettivo è guidare in un rally prima o poi. Ma al momento sono completamente concentrato sulla Formula 1, non c’è spazio per altro. Il rapporto con mio padre? Ricordo che quando ero piccolo una volta chiusero le strade a Madrid per farlo girare, avevo 11 anni e all’epoca era difficile seguire i rally. Solo in quel momento mi sono reso conto di quanto fosse famoso”, le sue parole riportate da Speedweek.
    Sainz parla del rapporto con il padre
    Un amore per le corse, quello del pilota Ferrari, nato proprio grazie al padre: “Volevo anche essere un pilota, volevo essere come lui. Abbiamo parlato per innumerevoli ore sugli aerei, nelle auto a noleggio, negli hotel. Siamo così connessi perché ha interpretato più ruoli nella mia vita. Prima di tutto è mio padre, mi ha sempre detto che avrei potuto continuare la mia carriera nel kart solo se superavo gli esami. All’epoca era anche il mio manager. Mi ha dato tanti consigli su come comportarsi da professionista, tutti basati sulla sua ricca esperienza. Posso ritenermi fortunato di poter accedere a questa conoscenza. Inoltre è anche un mio amico, ci prendiamo spesso in giro”, ha aggiunto il ferrarista. Infine una riflessione sulla strada diversa intrapresa rispetto al padre: “Trovo ancora divertente il fatto che poi mi sia innamorato della Formula 1 e non dei rally. Mio padre mi ha portato al Gran Premio di Spagna del 2005 dove ho incontrato Fernando Alonso. Papà è sempre stato un grande fan della Formula 1, e sono convinto che se le cose fossero andate diversamente, avrebbe tentato una carriera in Formula 1 anche lui”, conclude Sainz svelando come le strade del destino sarebbero potute essere diverse. LEGGI TUTTO

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    F1, Sainz parla del padre pilota: “Ecco la verità sul nostro rapporto”

    ROMA – Carlos Sainz Jr, con il mondiale di Formula 1 ancora ai box per la pausa invernale, sta seguendo il padre impegnato nella Dakar 2023. Un rapporto, quello tra i due, che è sempre stato molto stretto, come confermato anche dal pilota della Ferrari che, proprio per ripercorrere le orme del papà, non chiude la porta a una sua eventuale partecipazione alla manifestazione più importante del mondo in tema di offroad: “Un giorno probabilmente ci proverò, il mio obiettivo è guidare in un rally prima o poi. Ma al momento sono completamente concentrato sulla Formula 1, non c’è spazio per altro. Il rapporto con mio padre? Ricordo che quando ero piccolo una volta chiusero le strade a Madrid per farlo girare, avevo 11 anni e all’epoca era difficile seguire i rally. Solo in quel momento mi sono reso conto di quanto fosse famoso”, le sue parole riportate da Speedweek.
    Il rapporto tra padre e figlio
    Un amore per le corse, quello del pilota Ferrari, nato proprio grazie al padre: “Volevo anche essere un pilota, volevo essere come lui. Abbiamo parlato per innumerevoli ore sugli aerei, nelle auto a noleggio, negli hotel. Siamo così connessi perché ha interpretato più ruoli nella mia vita. Prima di tutto è mio padre, mi ha sempre detto che avrei potuto continuare la mia carriera nel kart solo se superavo gli esami. All’epoca era anche il mio manager. Mi ha dato tanti consigli su come comportarsi da professionista, tutti basati sulla sua ricca esperienza. Posso ritenermi fortunato di poter accedere a questa conoscenza. Inoltre è anche un mio amico, ci prendiamo spesso in giro”, ha aggiunto il ferrarista. Infine una riflessione sulla strada diversa intrapresa rispetto al padre: “Trovo ancora divertente il fatto che poi mi sia innamorato della Formula 1 e non dei rally. Mio padre mi ha portato al Gran Premio di Spagna del 2005 dove ho incontrato Fernando Alonso. Papà è sempre stato un grande fan della Formula 1, e sono convinto che se le cose fossero andate diversamente, avrebbe tentato una carriera in Formula 1 anche lui”, conclude Sainz.
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