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    Premio Donna Sport a Micheli, Marziali, Cardenia e all’As Roma femminile

    Valorizzare il contributo delle donne, sottolineando il valore aggiunto che l’universo femminile conferisce in ogni aspetto della vita e della società. Questo l’obiettivo che il Panathlon International Club di Roma continua a porsi organizzando la 24a edizione del “Premio Donna Sport”, istituito nel 1990 e rivolto alle atlete, alle dirigenti, alle allenatrici e alle giudici di gara capaci di portare in alto il nome e il valore dello sport italiano con i propri risultati dentro e fuori dal campo. Un premio prestigioso, celebrato mercoledì 11 ottobre al Circolo Ufficiali delle Forze Armate d’Italia di Palazzo Barberini, che vuole essere celebrazione ma fornire al contempo l’opportunità per riflettere sulla condizione femminile anche sotto il profilo sociale. E che cade, quest’anno, a pochi mesi da Olimpiadi mai così importanti per la parità di genere: per la prima volta, infatti, nei Giochi di Parigi 2024 avremo una piena e totale uguaglianza in termini di partecipazione numerica di atleti e atlete. 
    Il presidente Walter Borghino e i soci del club hanno premiato come “Donna-atleta” la romana Elena Micheli, due volte campionessa del mondo a livello individuale nel pentathlon moderno (nel 2022 ad Alessandria D’Egitto e nel 2023 a Bath, in Inghilterra), qualificata per le Olimpiadi. Con la seguente motivazione: “Vanto dello sport italiano, sin dagli inizi della sua attività si è distinta più volte in campo mondiale nella complessa disciplina del Pentathlon Moderno. Olimpionica a Tokio 2020, è la prima atleta italiana laureatasi due volte Campionessa del Mondo individuale. Collare d’Oro al merito sportivo, sarà una delle protagoniste a Parigi 2024”.  “Sono lusingata e onorata di ricevere questo riconoscimento in quanto atleta e in quanto donna, è gradito e mai scontato – le sue parole sul palco – Parigi è un sogno che ho in un cassetto che voglio aprire lentamente. Il gruppo di lavoro che è con me e mi supporta funziona, quindi ho sensazioni molto positive in vista delle Olimpiadi. Ai Giochi sogno in grande”.
    Il Premio “Giudice di gara” è andato a Silvia Marziali, 34 anni, prima donna arbitro in Serie A1 maschile di basket dopo l’ultima, più di trent’anni fa, Antonella Frabetti. “L’avrebbero meritato tante altre prima di me – ha spiegato il fischietto originaria di Porto San Giorgio – forse però non erano maturi i tempi e sono felice di aver in qualche modo aperto un varco. La soddisfazione più grande per un arbitro? Commettere meno errori possibile ed essere un facilitatore del gioco”. Silvia, oltre alla passione per la pallacanestro, ha portato avanti gli studi e si è laureata in medicina. “Innamorata del Basket sin dall’infanzia, ha coniugato la passione sportiva con l’impegno, la preparazione e la serietà nel difficile ruolo di Ufficiale di Gara – si legge nella motivazione del premio – raggiungendo in tale veste le più alte vette del basket nazionale, sino alla massima serie maschile e femminile, e internazionale.  Stella d’Oro al Merito Sportivo, è Ufficiale Medico dell’Aeronautica Militare, nel cui ambito si è particolarmente distinta nella lotta contro la Pandemia”.
    Premio Dirigente”, invece, a Stefania Cardenia, direttore regionale Special Olympics Team Lazio, organizzatrice di oltre 400 eventi sportivi nel corso della propria carriera, con particolare attenzione al mondo dello sport paralimpico e per disabili. “Nel corso degli anni sono stati compiuti tanti passi in avanti nella parità di genere a livello sportivo e dirigenziale – le sue parole – ma il percorso non è ancora concluso e la sfida per noi donne è quotidiana. Grazie a questo Premio e a chi lo organizza per accendere costantemente un faro sull’universo femminile”. “Pioniera della dirigenza sportiva al femminile in una delle più grandi polisportive europee, l’A.S.D. Roma 12, due volte campione d’Italia di Basket in carrozzina, ha sempre operato, con determinazione e entusiasmo, per la crescita del movimento sportivo locale e nazionale, con una particolare attenzione verso le disabilità” la motivazione del riconoscimento.
    Il Panathlon Roma ha inoltre assegnato un premio speciale alle ragazze dell’As Roma, campionesse d’Italia, vincitrici della Supercoppa e protagoniste di uno straordinario percorso in Champions League nella stagione in cui il professionismo femminile è divenuto realtà nel calcio italiano. A tutte le premiate dei fiori, una pergamena e una statuetta fusa in bronzo, opera di Pierpaolo e Piergiorgio Ermini, che riporta l’immagine di “Gloria”, figura eretta in bilico con il corpo in tensione verso la discesa dalla posizione di trionfo, in un equilibrio ideale tra l’umiltà della disciplina e la fierezza della vittoria. Alla 24a edizione del Premio Donna, tra le autorità e le personalità presenti, hanno partecipato Ferdinando Bonessio, presidente della Commissione Sport di Roma Capitale, Luca Mazzini di Banco BPM, il presidente della Federazione Italiana Pentathlon Moderno Fabrizio Bittner, Paolo Pizzo (che ha lavorato con Elena Micheli come mental coach), il colonnello Spina dell’Aeronautica Militare e Alessandro Palazzotti di Special Olympics. “Siamo veramente orgogliosi di aver dato continuità a questo evento, con grande sensibilità da parte delle istituzioni sportive e amministrativ e locali – ha dichiarato Walter Borghino, presidente del Panathlon Roma – e il patrocinio di Roma Capitale e del Coni Lazio lo dimostra. Questo premio è diventato un punto di riferimento e ogni anno premia personalità di altissimo profilo”. LEGGI TUTTO

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    Vasseur esclusivo: “Nessun privilegio a Leclerc rispetto a Sainz”

    L’intervista esclusiva a Vasseur
    Fred Vasseur dopo sei mesi alla guida della Ferrari…
    «…sono ancora vivo!»
    Ma in una condizione ben peggiore rispetto alle aspettative di inizio anno.
    «Andavano oltre la realtà e al lancio in febbraio non potevamo immaginarlo. Ci è apparso chiaro con i test invernali. Un fatto spiacevole, ma la reazione della squadra è stata positiva: ognuno si fa in quattro per sviluppare».
    Fate tremendamente fatica, ma quali sono gli obiettivi a questo punto? Per l’anno, e poi questo impegno di vincere il Mondiale: quanto dovranno aspettare ancora i tifosi?
    «Non possiamo parlare di obiettivi e di scadenze, se non dicendo: dobbiamo sviluppare tutte quelle piccole cose che contribuiscono alla prestazione della macchina. I tifosi, i giornalisti, gli sponsor vorrebbero sapere quando si tornerà a vincere: dare una risposta precisa sarebbe sciocco. Perderei tempo se mi lambiccassi pensando a dov’è la Red Bull e dove siamo noi. Concentriamoci su noi stessi, e basta».
    Spesso ci si riferisce alla Ferrari vincitutto dell’era Schumacher: la comandava Jean Todt col pugno di ferro. Lei crede nel pugno di ferro?
    «Non è il mio sistema, e quelli erano altri tempi. Io in squadra devo convincere ognuno che possa fare la differenza. Al pugno di ferro preferisco la psicologia».
    Dai tempi di Domenicali si dice che la Ferrari ha tutto per vincere. Non sembra questo il caso, dunque cosa manca?
    «Ciò che è mancato a Todt tra il 1993 e il 2000, eppure gli ingredienti erano completi: c’era Jean, c’era Schumacher, c’erano gli ingegneri giusti, c’era la Bridgestone, c’era la Marlboro. C’era la Ferrari! Ma non tutto funzionava e hanno dovuto sincronizzarsi per riuscirci. La vera impresa di Todt è stata sopravvivere ai primi sette anni di sconfitte, più che vincere per i successivi sette».
    Perché ha dato la notizia dei due tecnici top in arrivo ma non ne fa i nomi?
    «Perché sono ancora in attività in altre squadre e non sappiamo quando potremo averli con noi. I tempi che abbiamo a disposizione in Formula 1 non sono quelli di un allenatore di calcio: se prendo un ingegnere lo potrò utilizzare magari due anni più tardi e il suo lavoro farà effetto al terzo anno. Quest’anno assumeremo un’ottantina di tecnici, la metà nuovi e l’altra metà per sostituire chi va via, o in pensione o viene spostato in altri settori. I nomi li comunicheremo quando iscriveranno i figli a scuola… Bisogna agire con discrezione per cercare di ridurre al massimo il loro periodo di gardening».
    È arrivato il momento della separazione da Laurent Mekies: come lo vive?
    «Bene. Abbiamo fatto le stesse scuole in Francia, ci conosciamo da venticinque anni, mi ha aiutato molto quando sono arrivato in Ferrari, il nostro rapporto è sempre stato ottimo e voglio che continui così quando saremo concorrenti. È dura separarmi da Laurent (che non sarà più al muretto a Spa, ndr) ma lui è giustamente ambizioso: sarà uno dei dieci team principal della Formula 1, non potevo negargli questa possibilità».
    Lo aveva definito un pilastro: sostituirlo non sarà facile.
    «Distribuiremo le sue competenze al nostro interno fra tre-quattro persone: Diego Ioverno, da poco tornato al muretto e quindi visibile, si occuperà di regolamenti e rapporti con la FIA. Ma bisognerà dedidere quante persone dedicare all’aerodinamica, che linea prendere per i nuovi regolamenti 2026, quante risorse spostare dal 2024 al 2026, tutte questioni delicate e strategiche».
    Lei dice di voler tenere Leclerc e Sainz anche oltre il 2024, ma la squadra sembra favorire Charles e per Carlos, che legittimamente aspira a diventare campione del mondo, sembra esserci sempre meno spazio. Lei stesso ha detto che il titolo piloti si insegue puntando su uno soltanto.
    «No no, non mettetemi in bocca parole di Helmut Marko! Io non l’ho mai detto, né l’ho mai fatto. Dico solo che se vuoi puntare al Mondiale piloti, a un certo punto della stagione devi fare una scelta e privilegiare chi è più avanti in classifica. Comunque non siamo oggi in queste condizioni».
    Lo farebbe anche se davanti ci fosse Carlos?
    «La sua domanda presume che Charles sia numero uno, ma non è così. Ho cominciato questo lavoro venticinque anni fa pensando che a due piloti si dovesse dare lo stesso supporto, e non ho intenzione di cambiare. Tutti i team si muovono in questo modo, con l’eccezione della Red Bull con Verstappen e Perez».
    Li terrebbe entrambi nel 2025, oltre le attuali scadenze contrattuali?
    «Perché no? Ma cominceremo a parlare verso fine stagione ed entrambi lo sanno bene: gliel’ho detto appena sono arrivato. Oggi l’unica priorità è sviluppare la macchina».
    Vive la SF-23 come una scomoda eredità?
    «È un’eredità degli ultimi dieci anni. I tempi in Formula 1 sono lunghi, ecco perché non posso immaginare di cambiare mentalità in squadra in soli sei mesi. Un team di Formula 1 è come una grande nave: i cambiamenti di rotta avvengono lentamente».
    Cosa direbbe ai tifosi per spiegare in sintesi l’attuale situazione?
    «Siamo in un mondo competitivo in cui ognuno lavora per dare il meglio, come Mercedes che ha vinto sette campionati di fila, o Red Bull sei volte campione in dodici anni. E il nome Ferrari non basta per vincere: il successo scaturisce dal lavoro, non dalla storia. Credo che noi si stia andando nella giusta direzione e abbiamo grandi risorse come altre due o tre squadre, mentre una volta questo privilegio spettava solo a uno o due team. Ora scusatemi ma devo andare: ho una riunione con il mio capo».
    Dunque chi è il capo della squadra Ferrari: lei o l’a.d. Benedetto Vigna?
    «La Scuderia Ferrari è parte dell’azienda Ferrari S.p.A., dunque il boss è Vigna». LEGGI TUTTO

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    Formula E, E-Prix Roma: Evans vince gara 1, Cassidy secondo e nuovo leader

    ROMA – Mitch Evans conquista gara 1 all’E-Prix di Roma, valevole per la penultima tappa del campionato 2023 di Formula E. Il neozelandese, partito davanti a tutti dopo aver chiuso con il miglior tempo la qualifica del mattino, conferma la prima posizione mentre l’altra Jaguar di Sam Bird è costretta al ritiro a seguito di uno spaventoso incidente. Secondo posto per la Envision di Nick Cassidy, che conquista così il primo posto sorpassando Jake Dennis, solo quarto al traguardo dietro alla Maserati di Max Gunther. LEGGI TUTTO

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    Formula E, E-Prix Roma: Evans in pole, prima fila tutta Jaguar con Bird

    ROMA – Mitch Evans conquista la pole position nella qualifica del sabato all’E-Prix di Roma, valevole per la penultima tappa  campionato 2023 di Formula E.Il neozelandese partirà davanti a tutti nella gara-1 in programma alle ore 15 sulle strade della capitale all’EUR, in prima fila assieme all’altra Jaguar di Sam Bird. La Nissan di Sacha Fenestraz apre la seconda fila, precedendo la Envision di Sebastien Buemi in quarta posizione. Il leader della classifica piloti Jake Dennis, sulla sua vettura del team Avalanche Andretti, non va oltre il settimo posto in qualifica. LEGGI TUTTO

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    Siviglia-Roma, finale Europa League con Olimpico pieno ma bus e tram si fermano!

    Sarà una serata impegnativa per i tifosi della Roma, in questa notte magica per la finale di Europa League contro il Siviglia. Oltre all’emozione e alla speranza di vedere la squadra di Mourinho alzare il secondo trofeo europeo consecutivo, dovranno fare anche i conti con i disservizi dei mezzi di trasporto nella Capitale. Autobus e tram, che transitano nella zona, infatti anticiperanno la chiusura del servizio, nonostante lo Stadio Olimpico, che ospiterà i maxi schermi per il match, sarà sold out e saranno oltre 60mila i romanisti presenti, con i cuori sintonizzati verso la Puskas Arena di Budapest.
    Siviglia-Roma, lo scenario senza italiane in Conference e le altre opzioni
    Rabbia social
    Un piano sicurezza, le cui misure decise in sede di comitato provinciale per l’ordine e la sicurezza pubblica presieduto da Prefetto Lamberto Giannini e poi condivise nel successivo tavolo tecnico in Questura, che lascia interdetti i cittadini. Saranno soprattutto i pendolari a subire gravi disagi alla viabilità. E in molti sui social hanno sfogato tutta la propria rabbia, sottolineando come Roma sia l’unica capitale europea che invece di potenziare il proprio servizio di trasporto, durante un evento pubblico di questa importanza, lo dimezzi. Una situazione che in realtà si era già presentata nelle stesse identiche modalità lo scorso anno, il 25 maggio del 2022, sempre per la Roma in occasione della finale di Conference League contro il Feyenoord. 
    Gli orari di bus e tram
    A essere blindata, e poco raggiungibile, però non sarà solo la zona dello Stadio Olimpico ma anche tutto il Centro. Come comunica Atac, l’azienda per il trasporto pubblico della Città Eterna. Ecco infatti la lista delle linee che subiranno delle modifiche alla viabilità, in base alle indicazioni delle forze di polizia:
    LINEA 2Ultima corsa da piazzale Flaminio: ore 22.21ultima corsa da piazza Mancini: ore 22.16
    LINEA 19Il servizio navetta Valle Giulia-Risorgimento effettua le ultime partenze dai capolinea alle ore 22.30. Il servizio tram Valle Gulia-Centocelle resta attivo
    LINEA 23Ultima corsa da Pincherle/Murialdo: ore 22.14Ultima corsa da Clodio: ore 22.13
    LINEA 30Ultima corsa da stazione metro B Laurentina: ore 22.12Ultima corsa da Clodio: ore 22.29
    LINEA 31Ultima corsa da stazione metro B Laurentina: ore 22:02Ultima corsa da Clodio: ore 22:27
    LINEA 32Ultima corsa da Risorgimento: ore 22.27Ultima corsa da stazione Saxa Rubra: ore 22.06
    LINEA 33Ultima corsa da via Lenin: ore 22.28Ultima corsa da Clodio: ore 22.30
    LINEA 69Ultima corsa da largo Sergio Pugliese: ore 22.17Ultima corsa da Clodio: ore 22.27
    LINEA 70Ultima partenza da Clodio: ore 22.24Ultima partenza da Termini/via Giolitti: ore 22.21
    LINEA 89Ultima partenza da stazione Sant’Agnese/Annibaliano: ore 22.15Ultima partenza da Clodio: ore 22.15
    LINEA 280Ultima corsa da stazione Ostiense: ore 21.49Ultima corsa da piazza Mancini: ore 22.13
    LINEA 200Ultima corsa da stazione di Prima Porta: ore 22.08Ultima corsa da piazza Mancini: ore 22.30
    LINEA 201Ultima partenza da Olgiata/via Conti: ore 22.07Ultima corsa da piazza Mancini: ore 22.25
    LINEA 223Ultima corsa da Termini: ore 22.15Ultima corsa da stazione La Giustiniana FL3: ore 22.17
    LINEA 301Ultima corsa da Grottarossa: ore 22.19Ultima corsa da metro A Lepanto: ore 22:16
    LINEA 446Ultima corsa da circonvallazione Cornelia: ore 22.10Ultima corsa da piazza Mancini: ore 22.40
    LINEA 495Ultima corsa da stazione Tiburtina: ore 22.16Ultima corsa da via di Valle Aurelia: ore 22.16
    LINEA 628Ultima corsa da piazza Cesare Baronio: ore 22.00Ultima corsa da viale Giuseppe Volpi: ore 22.46
    LINEA 910Ultima partenza da Termini: ore 22.26Ultima partenza da piazza Mancini: ore 22.22
    LINEA 911Ultima partenza da ospedale San Filippo Neri: ore 22.13Ultima partenza da piazza Mancini: ore 22.22 LEGGI TUTTO

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    Aurispa Libellula inarrestabile supera 3-0 la Smi Roma

    La decima giornata di ritorno del girone blu mette di fronte due squadre in forma, Aurispa Libellula e Smi Roma, entrambe reduci da una vittoria, ma con i salentini già salvi e proiettati all’obiettivo playoff.
    Mister Peppe Bua schiera il sestetto iniziale con la diagonale Tulone Vaskelis, Fortes e Agrusti al centro, i martelli Ferrini e Mazzone, e Giaffreda libero. Da registrare l’infortunio di Riccardo Morciano e la convocazione in prima squadra del giovanissimo libero (classe 2005) Aidan Kit Russo, proveniente dal settore giovanile della Progetto Azzurra Alessano.
    Buon inizio per Aurispa Libellula che scalda le mani con un attacco di Vaskelis da posto 4, un muro di Agrusti e il lungolinea ancora di Vaskelis ma da posto 2 (5-2). La Smi Roma comincia a trovare le misure e, con due muri consecutivi, si riavvicina ad Aurispa Libellula, poi l’ottimo turno di battuta di De Fabritiis permette la rimonta capitolina (9-10). È invece la stessa squadra ospite a sbagliare qualcosa e a farsi raggiungere, poi Ferrini e Vaskelis affondano il colpo per il +1 dei salentini (15-14). Il risultato rimane in bilico e la forbice a favore dell’una o dell’altra compagine è sempre molto stretta, quindi Mazzone prova a dare il suo contributo con un mani-fuori e con un monster block, ma dall’altra parte Mercante rimette il punteggio in parità (20-20). Aurispa Libellula accelera con una diagonale di Vaskelis che trova l’incrocio delle righe e spinge coach Budani a chiedere il timeout, ma il primo tempo di Antonucci e il -1 Roma porta al timeout di coach Bua. Finale concitato con l’attacco vincente di De Fabritiis che porta il set ai vantaggi, seguito però da Vaskelis e Tulone che rispondono colpo su colpo, sino all’ace di Tulone e al muro decisivo di Agrusti (28-26).
    L’inizio del secondo set è incoraggiante ma i salentini si fanno subito avvicinare da Roma che a sua volta trova coraggio e sfrutta anche qualche errore di Aurispa Libellula (4-5). I padroni di casa non riescono ad essere fluidi come al solito ma l’asse Tulone-Vaskelis ritrova sintonia e l’opposto lituano colpisce due volte consecutive, prima dell’attacco al centro di Tulone e dell’ennesima risposta ospite (11-10). Giaffreda riceve bene e Tulone regala un bel pallone ad Agrusti che sfrutta un mani-fuori, poi Vaskelis regala il +3 con una bella diagonale (15-12). Dopo il ritorno della Smi Roma, Ferrini prende l’ascensore da posto 4 e centra l’incrocio delle righe, poi il perentorio primo tempo di Fortes diventa il preludio al timeout di coach Budani (17-14). Aurispa Libellula ritrova ritmo, entusiasmo e precisione, sia in attacco che in difesa spingendosi sul +6 (20-14). Il pubblico al Palazzetto è in visibilio e i cori dei Leones riscaldano l’ambiente: ad aumentare temperatura e vantaggio ci pensano Ferrini e Mazzone, poi la ricezione di Giaffreda mette in moto la diagonale palleggiatore-opposto, ma a chiudere il set ci pensa ancora capitan Mazzone con un lungolinea vincente (25-20).
    Mazzone apre il terzo set con un muro, Tulone conquista l’ace e Agrusti mette a terra un primo tempo prima del muro di Vaskelis (5-2). A muro ci va anche Ferrini e tutto il collettivo guidato da coach Peppe Bua regala una bella pallavolo tornando agli standard di eccellenza toccati nell’ultimo periodo, viaggiando sul +6 con un ace millimetrico di Ferrini (10-4). Aurispa Libellula va a punto con Mazzone e mantiene invariate le distanze grazie anche agli errori ospiti (15-8). Il capitano si toglie anche lo sfizio di conquistare due ace consecutivi, prima di regalare una pipe spettacolare su un pallone delizioso di Tulone, quindi Roma trova qualche punto con orgoglio ma Ferrini mantiene invariato il distacco (20-12). Si segnala l’esordio in Serie A3 di Aidan Kit Russo, poi arriva il muro di Mazzone, la pipe di Ferrini e l’errore di Roma che chiude definitivamente la partita.
    Aurispa Libellula – Smi Roma 3-0 (28-26; 25-20; 25-15).
    Aurispa Libellula: Tiziano Mazzone 13, Alessio Ferrini 9, Calogero Tulone 3, Edvinas Vaskelis 16, Francesco Fortes 5, Federico Giacomini, Stefano Pepe 2, Federigo Del Campo, Marinfranco Agrusti 3, Francesco Giaffreda, Aidan Kit Russo, Giacomo Carachino, Matteo Bello. Allenatore: Peppe Bua.
    SMI Roma: Alfieri 2, De Fabritiis 9, Mercanti 5, Rossi 10, Sablone 1, Antonucci 6, Recupito (L), Cicchinelli S., Cicchinelli A. 1, Coggiola, Acconci 3, Barone, Cieslak, Rosso. All. Budani
    Uff. Stampa Aurispa Libellula LEGGI TUTTO

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    Aurispa Libellula con Roma vuole continuare a sorprendere

    La decima giornata di campionato del girone blu vede di fronte Aurispa Libellula e Smi Roma, con i salentini in forma smagliante e reduci dal successo con la diretta concorrente Aversa, e i capitolini in gran ripresa dopo il successo ottenuto con Bari. Per raccontare del momento della squadra, ai microfoni di Mondoradio si è presentato lo schiacciatore Alessio Ferrini.

    Queste le considerazioni sulla stagione: “Siamo arrivati nel momento più bello del campionato, dove si decide tutto. In classifica ci sono due gruppi ben distinti, quello che lotta per non retrocedere e quello, dove siamo presenti anche noi, che lotta per i playoff. Dentro lo spogliatoio sappiamo bene di volere un posto nei playoff e di volerci classificare nel miglior modo possibile, anche se sembrava un obiettivo lontanissimo ad inizio stagione quando lottavamo nelle retrovie per evitare la retrocessione. Abbiamo fatto un girone di ritorno praticamente perfetto, siamo andati a punto in ogni partita e abbiamo perso solo due partite al tiebreak, ma la cosa che ci contraddistingue è che partiamo sempre molto bene, poi abbiamo un calo nel terzo set, ma se finisce 3 a 1 va bene così. In realtà fino a poco tempo fa eravamo una tra le squadre ad aver fatto più 3 a 0, poi però bisogna tenere conto anche del valore dell’avversario.”

    Ferrini ha raccontato poi di un gruppo sempre più unito: “Noi ci divertiamo in primis in allenamento, anche mister Bua è molto bravo a fare il cosiddetto “bastone-carota”, fa parte del gruppo e tante volte in allenamento lo abbiamo avuto come palleggiatore quando mancava qualcuno per infortunio. Le vittorie sono comunque frutto del nostro lavoro, ma ci divertiamo perché lo facciamo con passione.”

    Sulla sfida di domenica, lo schiacciatore ha aggiunto: “Il prossimo impegno con Roma non ci deve far stare tranquilli. Dalla loro parte non hanno grandi pressioni, sono una buona squadra e hanno vinto anche con Bari nell’ultimo turno, quindi sarà sicuramente una bella partita, loro si vorranno vendicare del 3 a 0 dell’andata ma è sempre bello incontrare vecchi amici e conoscenze della pallavolo.”

    Infine il plauso ai tifosi: “Quel quarto set rimontato con Aversa è stato in gran parte merito del pubblico e dei Leones. Ero uno dei primi a non crederci, ma quando guardi la curva e li vedi incitare nonostante 6 punti di svantaggio, ti dà una mano incredibile e lì, con due/tre cose riuscite bene, ci è tornato il sorriso e ci è riuscita la rimonta. Ci stiamo divertendo anche la domenica e riusciamo a difendere, coprire, murare e facciamo quasi sempre le scelte giuste in attacco. Stiamo giocando tutti bene, anche chi entra dalla panchina fa sempre benissimo, siamo felici e speriamo di continuare così sino alla fine.”

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    Parcheggi a pagamento, dove si paga di più? La posizione dell'Italia è inaspettata

    Paese che vai, sosta a pagamento che trovi. Tra città e luoghi di vacanza, ormai è quasi impossibile parcheggiare al di fuori delle famigerate strisce blu che non solo obbligano a pagare cifre spesso molto elevate, ma lasciano sempre quel velo di preoccupazione quando anche per pochissimo stiamo sforando l’orario di fine sosta scritto sul tagliando. Ma in Italia i prezzi sono alti tanto quanto nel resto d’Europa? LEGGI TUTTO