More stories

  • in

    Gonzalo Lama attacca Djokovic, Nadal e Federer: “ Mi sembra ingiusto che siamo comandati da loro”

    “Roger Federer, Rafael Nadal e Novak Djokovic non sono degli idoli», questo il pensiero di Gonzalo Lama, attuale numero 909 della classifica Atp e giunto fino alla 160esima posizione nel giugno del 2016.
    Secondo il 27enne cileno i tre mostri sacri del tennis guardano soltanto ai loro interessi: «Non hanno mai fatto nulla per garantire maggiori incassi ai giocatori più in basso. Sono eroi dello sport, ma oltre a questo non ci vedo nulla. Non conoscono la realtà del tennis, che è ciò in cui noi viviamo. Un numero 400 al mondo non può giocare senza supporto e questo non è giusto».

    Lama vorrebbe pertanto che alla testa del consiglio dei giocatori non ci siano soltanto loro… «Mi sembra ingiusto che siamo comandati da loro, non sanno cosa sia il vero tennis. Non capiscono cosa devono sopportare gli altri. Vivono nella loro bolla». LEGGI TUTTO

  • in

    Stefan Koubek elogio a Roger Federer: “E’ il re del Tennis”

    Roger Federer nella foto

    Stefan Koubek, ex top 50 ATP e attualmente capitano austriaco della squadra di Coppa Davis, ha espresso un giudizio molto positivo su Roger Federer in un’intervista a ‘Kronen Zeitung’. L’austriaco non ha dubbi sul fatto che lo svizzero sia il miglior tennista che abbia mai calpestato un campo da tennis.

    “E’ il re del tennis. Il migliore di tutti i tempi, senza alcun dubbio. E’ un bene per i tifosi, per lo sport che continua a praticare a questa età. Vorrei che potesse giocare almeno altri cinque anni”, ha confessato Koubek LEGGI TUTTO

  • in

    Severin Luthi dichiara che Federer non si ritirerà alla fine del 2021

    Roger Federer, classe 1981 e n.4 ATP

    Severin Luthi, allenatore di Roger Federer e persona molto fidata per Roger, ha parlato questo giovedì del futuro del suo giocatore e si è lasciato sfuggire alcune frasi che stanno rendendo molto felici i tifosi del campione svizzero, legate al momento in cui il 20 volte campione del Grand Slam intende ritirarsi.
    “La mia opinione è che Roger non si ritirerà alla fine del 2021, quindi queste speculazioni non hanno assolutamente senso. Ama ancora la vita nel circuito e credo che andrà in pensione solo quando si sarà stancato della vita che conduce ora e dei viaggi. Non credo proprio che la prossima stagione sarà la sua ultima”, ha dichiarato Luthi, che ha parlato del suo futuro post-Federer. “Dovrò cercare altre sfide. Naturalmente sarà difficile trovare qualcosa di così stimolante come lavorare con Roger, ma sapevo già che sarebbe stato difficile fare di meglio.”

    E come si sta riprendendo Federer dal doppio intervento al ginocchio destro? “La verità è che l’infortunio è arrivata nel miglior momento possibile, con i circuiti fermi. Questo lo rende meno emotivamente influenzato e anche meno danneggiato dalla questione delle classifiche. È felice di passare questo tempo con la sua famiglia, ma è molto determinato e ambizioso e vorrà tornare in grande stile”. LEGGI TUTTO

  • in

    Stefan Edberg: “Federer è quasi il tennista perfetto dentro e fuori dai campi da tennis”

    Stefano Edberg quando allenava Roger Federer

    L’ex tennista svedese ed ex numero uno del mondo Stefan Edberg ha recentemente parlato con EuroSport dove ha toccato il tema di Roger Federer e ha elogiato il campione svizzero.

    “Come ho detto a Federer, si vede che ha tutto quello che un giocatore desidera: ha tocco, ha potenza, è divertente, ha tutto. E’ quasi il giocatore perfetto sia dentro che fuori dal campo. In questo senso, è un giocatore di tennis molto speciale”.
    Ricordiamo che Roger Federer ha subito un’altra operazione ed è fuori dai giochi fino al gennaio 2021. LEGGI TUTTO

  • in

    Roger Federer e l’aiuto con il nuovo ranking

    Roger Federer, classe 1981 e n.4 ATP

    Roger Federer è stato uno dei maggiori beneficiari delle misure del Ranking ATP per la ripresa del tennis.
    Dichiara Roger: “Per me, la situazione non cambia molto, anche se a livello di classifica sicuramente mi aiuta. I miei fan sono felici perché, anche se non potrò giocare, gli altri non saranno in grado di guadagnare molti punti, ma questo non mi preoccupava affatto. L’unica cosa che sarò sicuramente più rilassato”.

    Roger Federer pone anche le basi per la stagione 2021:
    “Spero di essere pronto il 1 ° dicembre per iniziare a concentrarmi sulla stagione 2021”.
    Ricordiamo che Roger Federer è stato operato una seconda volta a giugno e ha annunciato che ritornerà in campo solo nel 2021, ma con questo nuovo sistema di ranking avrà diversi benefici, come altri ovviamente.
    Nel ranking normale, se Federer non avesse più giocato nel 2020, sarebbe stato molto vicino a uscire dai primi 100 alla fine dell’anno, dato che ha disputato solo un torneo, gli Australian Open, in questa stagione.
    In questo senso, con il nuovo sistema di ranking, lo svizzero manterrà tutti i suoi punti principali del 2019 (Indian Wells, Wimbledon, Miami, Roland Garros, Halle e Basilea, per esempio) e avrà una nuova opportunità per difenderli nel 2021Federer dovrebbe rimanere tra i primi 8 ATP. LEGGI TUTTO

  • in

    Roger Federer: “Il ritiro? Mi mancherà tanto il tennis quando smettero”.

    Roger Federer, classe 1981 e n.4 ATP

    Le due operazioni al ginocchio cui si è sottoposto Roger Federer, terranno lontano il campione svizzero dal circuito ATP per tutto il resto della stagione 2020.
    L’ultima partita ufficiale disputata da Roger è la semifinale dell’Australian Open persa in tre set contro Novak Djokovic. Ma come sta ora l’ex n.1 del mondo? ,”Il mio ginocchio adesso sta bene e sono in riabilitazione», ha dichiarato il 39enne a “Zeit Magazine”. Il mio desiderio è quello di tornare in campo sano e poi vedrò per quanto potrò restarci. Ora dobbiamo solo essere pazienti, il Tour sta per ripartire. Il ritiro? Mi mancherà tanto il tennis quando smettero”. LEGGI TUTTO

  • in

    Claudio Mezzadri a SuperNews: “La Coppa Davis? Non esiste più. Il calendario dei prossimi eventi molto affollato, prevedo defezioni e infortuni.”

    SuperNews ha avuto il piacere di intervistare Claudio Mezzadri, ex tennista oggi commentatore televisivo dei grandi eventi tennistici. Mezzadri ci ha raccontato come è nato l’amore per il tennis, quali sono stati i suoi traguardi sportivi più importanti e come ha conosciuto, nel ’98, il giovanissimo Roger Federer. Abbiamo chiesto al nostro intervistato una personale opinione sul futuro del campione svizzero, sul calendario stilato per i prossimi eventi di tennis e sul nuovo format ideato per la Coppa Davis. Infine, l’ex tennista ha commentato le potenzialità di alcuni giovani tennisti italiani.

    Come nasce la tua passione per il tennis?E’ stato papà a trasmettermi la passione per lo sport. Negli anni ’50, mio padre ha giocato e allenato in Serie A. In seguito, dopo essersi trasferito in Svizzera, ha continuato la carriera da allenatore di calcio, diventando tecnico di tutte le squadre del Ticino. Allo stesso tempo, però, amava giocare a tennis. Quando diventò maestro di tennis, anche io iniziai a praticarlo.
    Nel 1987, il tuo best ranking: 26esimo in classifica nel singolare e 23esimo nel doppio. Nello stesso anno, hai vinto 3 dei 5 tornei del tuo palmares, uno in singolo e due in doppio. Quale competizione hai più a cuore? E perché?Il torneo più importante che ho vinto è l’ATP di Ginevra, l’unico torneo del circuito maggiore vinto in singolare. Ho un ricordo veramente straordinario di quella competizione, è stato raggiungere il traguardo dopo anni di sacrifici. Il torneo che preferisco, invece, è quello degli Internazionali di Roma, in cui ho sempre giocato benissimo: nel 1985 e nell’1987 sono arrivato ai quarti di finale partendo dalle qualificazioni, mentre nel 1984 ho battuto Cash. A Roma ho sempre raggiunto ottimi risultati.
    Sei uno degli otto giocatori svizzeri che in Coppa Davis possiede un bilancio positivo sia nel singolare (11 vittorie e 4 sconfitte) sia nel doppio (3 vittorie e 2 sconfitte). Che emozioni ti regalava la Davis?La Davis è speciale per il tennis. Anzi, preferisco dire “era” speciale, dal momento che adesso non è più così. Quella attuale non ha nulla a che vedere con quella del passato. Nel tennis, la Coppa Davis rappresentava l’unica occasione di giocare per una propria squadra e per la propria nazione prima che per se stessi. Per questo motivo, c’era una responsabilità differente nei giocatori. Inoltre, il valore del pubblico era completamente diverso, sia per ciò che riguarda le partite giocate in casa sia per quelle giocate in trasferta. Era davvero una competizione affascinante, molto sentita dalla maggior parte dei giocatori.
    Cosa ne pensi del nuovo format ideato per la Coppa Davis? Rimani fedele al format precedente o trovi quello attuale ugualmente interessante?Il format attuale ha annichilito lo spirito della Coppa Davis: non esiste più il fattore campo, che era determinante quanto affascinante, si giocava al meglio dei cinque set, tutte le partite venivano disputate nell’arco di tre giorni, c’erano trasferte importanti, c’era una grande voglia di giocare per la propria bandiera. Adesso, la Davis è un campionato a squadre che dura otto giorni, che si gioca solo in Spagna, scelta che non considero equa, dal momento che l’unico team a giocare in casa è proprio quello spagnolo, con la conseguente presenza del solo pubblico spagnolo e di pochissimi tifosi delle altre nazioni. Inoltre, si gioca tutto nella stessa giornata, non giocano tutti e non si gioca al meglio dei cinque set. E’ un torneo che ad alcune persone piace e ad altre no, quello che però è certo è che questa non è più la Coppa Davis. Si tratta di un evento a cui auguro tutto il successo possibile, ma che non è la Coppa Davis. Il tennis ha perso qualcosa.
    Nel ’99 sei stato capitano del team svizzero. In squadra c’era un diciassettenne, un certo Roger Federer. C’erano già tutti i segni distintivi del fuoriclasse e i presupposti per una carriera straordinaria come la sua?Io non lo conoscevo. Sapevo dell’esistenza di questo ragazzo, che giocava molto bene, e sapevo che ci fossero delle aspettative su di lui, era un tennista conosciuto. Io ho avuto modo di conoscerlo nel ’98, quando mi nominarono capitano del team svizzero. Roger non era ancora in squadra, ma io questo ragazzino che giocava bene dovevo conoscerlo. Andai a vederlo giocare in un torneo. L’ho conosciuto in quell’occasione e l’ho inserito subito in squadra, facendolo debuttare. Era già un ragazzo speciale, con qualità eccezionali, era uno di quei giovani tennisti, come Hewitt, che promettevano molto bene. C’era un gruppo di giocatori dalle ottime capacità e lui ne faceva parte. Oggi, sappiamo tutti come è continuata la storia.
    Federer tornerà in campo a gennaio 2021. Pensi possa essere l’ultima stagione del “King”?Il programma è questo. Ha deciso di prendersi tutto il tempo necessario per risolvere il suo problema al ginocchio. Quello che stupisce positivamente è il suo spirito, rimasto sempre quello di un ragazzino: Roger ha ancora una voglia incredibile di giocare, di girare il mondo, di competere, di sacrificarsi. Tuttavia, lo spirito deve essere sostenuto dal fisico. L’incognita è proprio questa, ovvero se il fisico lo sosterrà. Il prossimo anno Federer compirà 40 anni. Nelle ultime partite che ha giocato, lo svizzero ha dimostrato di esserci ancora. Lui vuole esattamente questo: continuare a giocare e ottenere nuovi risultati. Nel momento in cui si accorgerà di non essere più competitivo, sentirà di non avere più le forze e le energie necessarie, allora smetterà di giocare. Purtroppo, quel momento non è poi così lontano.
    A fine carriera, chi tra Djokovic, Nadal e Federer avrà collezionato più Slam?Se prendiamo in considerazione l’età e ciò che sta succedendo nell’ATP, direi che Djokovic e Nadal siano i due tennisti con più probabilità di superare Federer, Novak in particolare, soprattutto se ci riferiamo soltanto ai risultati degli Slam. E’ difficile immaginare che Federer possa ancora riuscire a vincere altri Slam. In realtà dicevamo così anche nel 2017, ma adesso ci sono tre anni in più a fare la differenza.
    Da commentatore, cosa pensi di questo finale di stagione, denso di appuntamenti e con un calendario stravolto a causa dall’emergenza sanitaria? Gli US Open sono a rischio. Se si giocassero, potrebbero registrare molte assenze a causa dei successivi appuntamenti su terra?Se si giocherà a New York, sicuramente ci saranno delle defezioni. E’ molto probabile che giocatori importanti non partecipino. Il sistema di classifica modificato, poi, permetterebbe a Nadal di rinunciare al torneo, poiché lo spagnolo manterrebbe i punti totalizzati lo scorso anno. Per questo, credo che il programma stravolto in questo modo sia una forzatura, che ha il solo intento di far perdere meno soldi ai tornei. Spostamenti di date, raggruppamento di tornei collocati uno dopo l’altro danno vita ad un programma difficile e affollato. Una cosa è certa: nessun tennista giocherà tutto, poiché significherebbe giocare Cincinnati, Us Open, Madrid, Roma e Parigi uno dietro l’altro. Una cosa pazzesca. Ci saranno tornei, al di là delle defezioni, con tabelloni meno forti, che daranno più spazio a giocatori di seconda fascia, pronti ad approfittare della situazione per conquistare classifica. Inoltre, mi aspetto infortuni, poiché non sarà possibile passare dal giocare sul cemento alla terra di punto in bianco, come se non ci fossero difficoltà. La finale di New York, poi, si giocherebbe nello stesso giorno d’inizio del torneo di Madrid. E’ una follia, un pericolo per molti giocatori. Un calendario più diluito sarebbe stato più auspicabile. Tuttavia, il tennis è un business e gli organizzatori dei tornei premevano tantissimo affinché si disputassero. Anche le ATP Finals si giocheranno, con la nuova regola, ed è quasi già stabilito che ci saranno gli stessi tennisti dello scorso anno, a meno che qualcuno non migliori i suoi stessi risultati superando chi lo precede. La qualificazione al Master avviene in base ai risultati ottenuti da marzo 2019 a oggi. Lo stesso Berrettini avrà la possibilità di giocarsi le ATP Finals, un’occasione fantastica per lui, anche se tutto ciò credo che non sia poi così giusto da un punto di vista sportivo. Ma, come dicevo prima, il tennis è anche business: si vuole il cartello importante alle Finals, quindi è fondamentale per gli sponsor avere i più forti nel torneo.

    C’è un giovane giocatore italiano che promette particolarmente bene?Io seguo molto gli svizzeri, ma credo che di italiani promettenti ce ne siano tanti: Musetti è molto bravo, Sinner promette davvero bene, ha la mentalità giusta, anche Sonego ha un buon carattere, un buon spirito. Sono giocatori in evoluzione, che si stanno definendo. Per ciò che riguarda le nuove promesse della Svizzera, ci sono tre, quattro tennisti classe 2003 molto interessanti. LEGGI TUTTO

  • in

    Roger Federer criticato per non aver indossato la mascherina

    Roger Federer, classe 1981 e n.4 ATP

    L’atteggiamento dei più importanti tennisti al mondo in un periodo di pandemia è stato molto esaminato negli ultimi mesi e Roger Federer, sebbene sia fermo a causa di un infortunio, non fa eccezione.

    Il campione svizzero è stato criticato questo giovedì sui social network dopo essere stato fotografato in giro con alcuni fan fuori dal luogo dove ha presentato la sua linea di scarpe, senza mascherina e senza alcun tipo di distanziamento sociale.
    Il quasi 39enne svizzero ha distribuito autografi e qualche sorriso ai molti dei suoi fan più fedeli presenti all’evento. LEGGI TUTTO