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    Fernando Alonso e tutti i rischi di un ritorno in Formula 1

    Alonso sostituirà Ricciardo in Renault nel 2021. Il confronto con Ocon sarà il metro per misurare la forza dello spagnolo, dopo due anni di lontananza dal Circus.

    Fernando Alonso ha disputato oggi un test in pista con Renault, team con il quale tornerà in Formula 1 il prossimo anno. Il campione spagnolo ha guidato una monoposto 2018 e lo ha fatto sul tracciato di Sakhir in Bahrain.

    Dopo due stagioni lontano dalla Formula 1, Alonso ha iniziato un periodo di riavvicinamento alla massima serie: dopo un primo test in pista a Barcellona, diverse visite in fabbrica a Enstone e la presenza in pista nel weekend di Imola, lo spagnolo ha coperto oggi oltre 90 giri in Bahrain.
    Il team francese sta dimostrando quest’anno un buon passo: nella classifica riservata ai costruttori, Renault occupa la terza piazza alle spalle di Mercedes e Red Bull mentre sul fronte piloti Daniel Ricciardo, con 85 punti, è saldamente in quarta posizione mentre Esteban Ocon ha raccolto solamente 40 punti.
    Il pilota australiano, che lascerà il team a fine anno per andare in McLaren, sta disputando una stagione molto consistente. Oltre ad aver conquistato più del doppio dei punti del compagno, Ricciardo ha anche surclassato Ocon in qualifica: 12 a 1 il risultato, dopo Imola.
    Su questi numeri si dovrà confrontare il prossimo anno il rientrante Fernando Alonso. Potrà permettersi lo spagnolo di fare “peggio” di Ricciardo con Ocon? Certo che no e il due volte Campione del Mondo lo sa benissimo! L’australiano ha posto l’asticella del ritorno in F1 dello spagnolo molto in alto e, visto che le monoposto nel 2021 non saranno molto diverse dalle attuali, Alonso dovrà solo dominare il suo team mate!
    Ce la farà? Vedremo, perché gli anni passano anche per un campionissimo come Alonso… LEGGI TUTTO

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    F1, Mondiale di centro gruppo: a Imola l’AlphaTauri si conferma in crescita

    Su uno dei circuiti più iconici di questa stagione è andato in atto l’ultimo round europeo del mondiale 2020. A dare spettacolo ancora una volta, il centro gruppo, che si è rivelato protagonista di diverse battaglie e colpi di scena, andando contro le aspettative della vigilia. Nonostante infatti si trattasse di un tracciato non così propenso al sorpasso, l’azione in pista e non solo, non è mancata, regalando spettacolo in uno scenario che merita di essere presente anche in futuro. Nel mondiale che assegna i punteggi ad esclusione dei top team, la renault continua a governare la classifica piloti con Daniel Ricciardo e punta alla leadership fra i costruttori.
    A confermare la propria crescita e competitività, l’AlphaTauri. La scuderia faentina ha messo in scena una delle migliori performance della stagione, confermando la costanza nei risultati ormai intrapresa diverse gare fa. Tutto ciò proprio nel fine settimana in cui si correva a pochi chilometri dalla sede della scuderia. Ad ottenere il miglior risultato è stato Daniil Kvyat, che nella lotta del midfield ha concluso alle spalle del solo Daniel Ricciardo. Dopo una qualifica in cui era riuscito ad entrare in Q3, seppur messo alle spalle dal compagno, ha compiuto la miglior gara dell’anno, arrivando a concludere a poco più di un secondo dal podio. La tessera vincente è stata senz’altro la sua incredibile partenza dopo la safety car, dove in un solo giro ha sorpassato tre monoposto, sfruttando anche il vantaggio delle gomme soft. Ha infatti bruciato Alexander Albon e Sergio Perez, uscendo dalla chicane del Tamburello alle spalle di Charles Leclerc, sorpassato all’esterno alla curva della Piratella, una mossa non proprio così semplice…
    Tanta sfortuna invece per Pierre Gasly che nel weekend in cui correva nel segno di Ayrton Senna, con i suoi colori sul casco, è dovuto rientrare ai box per un problema di raffreddamento emerso dopo poche tornate, quando si trovava in una vantaggiosa posizione che, con il senno di poi, sarebbe potuta valere il podio finale. Per Gasly e per l’AlphaTauri resta però la consapevolezza di avere in tasca ottime performance, lo dimostra anche la quarta piazza del francese stampata nell’unica sessione di libere e confermata poi in qualifica.
    A conquistare la miglior piazza del midfield è stato Daniel Ricciardo, che per la seconda volta in questa stagione ottiene il podio, dopo averlo conquistato al Nurburgring. Tutto ciò a conferma di una Renault che come obiettivo principale si pone quindi quello di laurearsi regina del midfield, dopo le continue conferme in termini di risultati. A Imola l’australiano si è dimostrato ben veloce già in qualifica, conquistando la quinta casella in griglia alle spalle di Gasly. Si è poi dimostrato veloce e costante in regime di GP, la buona condotta di gara è stata poi coronata con la scelta di fare l’opposto di Perez in regime di Safety Car, evitando la sosta e raggiungendo così la zona podio, mantenuta quindi fino alla bandiera a scacchi.
    A perdere il podio quindi Sergio Perez che con la sosta si è ritrovato alle spalle di un gruppetto che, nonostante la gomma soft fresca, non è riuscito a sopravanzare completamente visti i pochi giri restanti. È andata peggio a Lance Stroll, che ha concluso come penultimo pilota al traguardo, al termine di un fine settimana travagliato. Il canadese sta attraversando un periodo non così semplice in termini di risultati in pista, il podio di Monza resta infatti l’ultimo risultato utile ottenuto finora.
    Possono dirsi soddisfatti invece in casa McLaren, con un doppio piazzamento all’interno della top 10 ottenuto in qualifica per essere poi migliorato ulteriormente in gara. La scuderia di Woking dovrà limare ancora qualcosa nelle ultime quattro gare che restano, dopo che la competitività dei diretti avversari sembra essersi alzata ulteriormente rispetto alla prima parte di stagione. Lo dimostrano infatti i distacchi minimi che i piloti di questa fascia di classifica si rifilano ogni fine settimana.
    Se a Portimao la magia di Kimi Raikkonen in partenza non era bastata per dar sufficiente soddisfazione ai ragazzi di casa Alfa Romeo Racing in termini di concretezza, non si può dire lo stesso per quanto accaduto in quel del Santerno. Per il team che la scorsa settimana ha confermato la partnership fra Sauber e il Biscione, è arrivato un risultato concreto che potrebbe rivelarsi fondamentale in chiave classifica finale. Se da un lato bisogna riconoscere che i diversi ritiri hanno favorito il recupero di posizioni, dall’altro bisogna dar merito all’ottimo lavoro compiuto da parte dei piloti. Il finlandese ha gestito alla perfezione le gomme soft, mantenute per ben 50 giri; Antonio Giovinazzi è stato protagonista di un’altro ottimo scatto al via, che gli ha permesso di guadagnare ben sei posizioni nel corso del primo giro.
    Classifica piloti
    Daniel Ricciardo Renault 207
    Sergio Perez Racing Point 172
    Lando Norris McLaren 158
    Carlos Sainz McLaren 132
    Pierre Gasly Alphatauri 129
    Lance Stroll Racing Point 128
    Esteban Ocon Renault 101
    Daniil Kvyat Alphatauri 86
    Kimi Raikkonen Alfa Romeo Racing 50
    Antonio Giovinazzi Alfa Romeo Racing 35
    Nico Hulkenberg Racing Point 28
    Kevin Magnussen Haas 24
    Romain Grosjean Haas 24
    George Russell Williams 20
    Nicholas Latifi Williams 18
    Classifica costruttori
    Racing Point 328
    Renault 308
    McLaren 290
    Alphatauri 215
    Alfa Romeo Racing 85
    Haas 48
    Williams 38
    Classifica giri più veloci
    Daniel Ricciardo Renault 5
    Carlos Sainz McLaren 2
    Lando Norris McLaren 2
    Lance Stroll Racing Point 1
    Nicholas Latifi Williams 1
    Romain Grosjean Haas 1
    Pierre Gasly Alphatauri 1 LEGGI TUTTO

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    F1, GP Portogallo 2020: Hamilton più forte anche dei crampi. E sono 92 vittorie!

    Lewis Hamilton ha vinto il Gran Premio del Portogallo, diventando così il pilota più vincente della storia della Formula Uno! In una gara bella e movimentata a Portimao, l’inglese ha preceduto Bottas e Verstappen. Bravo Leclerc a terminare quarto, mentre Sebastian Vettel ha terminato decimo. Hamilto… L’articolo F1, GP Portogallo 2020: Hamilton più forte anche […] LEGGI TUTTO

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    F1, Racing Point clone Mercedes? La Pantera Rosa passa ora al contrattacco

    La Racing Point continua ad essere al centro dell’attenzione in questa stagione di F1 2020 per la controversia nata sulla sua vettura, la RP20, ritenuta un vero e proprio clone della Mercedes W10. Le polemiche sul caso non sono ancora finite e dopo il fuoco nemico delle accuse (Renault in primis) che ha portato alla penalità di 15 punti, il team di Lawrence Stroll passa adesso al contrattacco con il suo direttore tecnico Andy Green. Un’offensiva rivolta soprattutto alla Régie, da cui era arrivato il reclamo alla FIA contro la “Pantera Rosa”. Ma non solo.
    Nel mirino della Racing Point, futura Aston Martin, c’è anche la Mclaren. Alla testata di lingua tedesca “Auto Motor und Sport” Green ha infatti dichiarato: “I nuovi chiarimenti stabiliscono non solo che non si possano ricostruire dei componenti, ma anche che non è possibile adottarne altri ma come si fa a stabilire se uno ha adottato un concept di un’altra macchina o no? Secondo questa logica – prosegue l’ingegnere – anche la McLaren non dovrebbe poter utilizzare il nuovo musetto e il nuovo alettone che sono entrambi di chiaro stampo Mercedes. Nessuno si è lamentato nei confronti della McLaren, quindi, mi chiedo, solo la Racing Point non può fare copia e incolla? Guardate la Renault, tutta la parte anteriore della vettura è una copia della Mercedes. Alla fine chi grida di più allo scandalo sono coloro che copiano di più”.
    Un bel dardo infuocato che alimenta le polemiche sull’argomento, divampate molto prima dell’inizio del Mondiale. Una guerra verbale e non che vale il terzo gradino del podio nella Classifica Costruttori con Racing Point, Mclaren e Renault vicinissime e in piena bagarre. Forse proprio perché gareggiano con tre monoposto dal design molto simile in quanto di chiara ispirazione Mercedes… LEGGI TUTTO

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    Red Bull pronta a lasciare la F1, se i regolamenti sui motori non cambieranno!

    Dopo il ritiro di Honda, Red Bull e AlphaTauri minacciano l’addio alla Formula 1 se i regolamenti sui motori non dovessero cambiare.

    Due settimana fa, la Honda ha annunciato di non proseguire il suo impegno di fornitore di motori. A partire dal 2022, sia il Team Red Bull che AlphaTauri dovranno cercarsi un nuovo partner per il Power Unit.
    Chris Horner, team principal della squadra austriaca, si è già mosso in questi ultimi quindici giorni per trovare un’alternativa: ha parlato con Mercedes, Ferrari e Renault. Dai primi due fornitori, la risposta è stata un secco “no grazie”, mentre i francesi si sono presi un po’ di tempo per dare una risposta al team con il quale comunque hanno vinto quattro titoli mondiali.
    I vertici di Red Bull si sono anche mossi in un’altra direzione che già vi avevamo anticipato al momento dell’annuncio dell’uscita di Honda, il 2 ottobre scorso. Allo studio ci sarebbe la valutazione di fattibilità di una cessione di un ramo d’azienda da parte del Gruppo Honda, ovvero della società con base vicino Milton Keynes in Inghilterra e che ha in carico una parte dello sviluppo, l’assemblaggio e la revisione degli attuali Power Unit Honda. Oltre a questo, il costruttore di auto giapponese, dovrebbe cedere la proprietà intellettuale e tutti i brevetti che fanno parte del progetto RA620H.
    Qualora questa strada fosse percorribile e, stando a quanto abbiamo appreso da fonti vicine al team, ci sarebbe già una primo pre-accordo tra le due parti per finalizzare lo scenario sopra descritto, Red Bull vincolerebbe però tutto questo ad una condizione: i Power Unit dovranno essere congelati, sia nelle componenti del motore endotermico che in quelle delle parti ibride. Questo, oltre ad un risparmio economico, garantirebbe Red Bull e AlphaTauri anche di avere per gli anni a venire almeno un gap prestazionale analogo a quello attuale dagli altri fornitori di motori.
    Qualora però questo non fosse approvato, gli austriaci sarebbero pronti a lasciare la Formula 1 sia con Red Bull che con AlphaTauri. Quella dei “bibitari” è una minaccia seria e una Formula 1 con soli 8 team al via non sarebbe davvero fattibile. Visto il periodo poi, per gli organizzatori non sarebbe francamente impossibile trovare altre case disposte a fare il loro ingresso in Formula 1.
    La proposta di Red Bull di congelamento dei Power Unit troverebbe d’accordo sia Mercedes che Renault. I tedeschi in quanto hanno una supremazia tale che il freezing vorrebbe dire congelare anche il loro vantaggio nei prossimi anni mentre i francesi sarebbero d’accordo in un’ottica di ulteriore saving dell’ingente investimento in Formula 1. Contrari, per ora, i vertici della Ferrari che vedono nello sviluppo del Power Unit una delle poche possibilità di colmare i limiti di progetti vettura deficitari dal punto di vista meccanico ed aerodinamico.
    Forse già tra una settimana in Portogallo, la Red Bull potrebbe ventilare una soluzione di questo tipo se non già minacciare un addio alla F1. La strategia di comunicazione in questo caso sarà fondamentale ma Chris Horner, Helmut Marko e soprattutto Dietrich Mateschitz sanno bene come muoversi su questo fronte. LEGGI TUTTO

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    F1, Mondiale di centro gruppo: la Renault si conferma in crescita

    Nel mondiale F1 che attribuisce punti escludendo Mercedes, Red Bull e Ferrari, Ricciardo guida la classifica piloti e Renault si avvicina alla Racing Point nella classifica costruttori.

    In quel dell’Eifel, un fine settimana stravolto e compattato causa meteo ha regalato una lotta non poco serrata fra le fila di centro gruppo. Sullo storico tracciato tedesco i distacchi fra i team del midfield si sono visti ancor più assottigliati del solito, lo confermano le numerose scuderie coinvolte nella mischia. Non è mancata neppure l’incognita affidabilità che ha bussato alla porta di qualche squadra, condizionandone i riscontri conclusivi.
    A prendersi la scena fra i piloti che animano il centro della griglia, Daniel Ricciardo, che come testimonianza di un ottimo fine settimana, si porta a casa il trofeo dopo aver condiviso il podio con Lewis Hamilton e Max Verstappen. L’australiano si è mostrato costante nel corso di tutto il GP, lottando e sorapassando nelle fasi iniziali di gara, un Charles Leclerc penalizzato da una monoposto non all’altezza del piazzamento in qualifica. Inoltre si è ben difeso nelle fasi conclusive da Sergio Perez, sempre evitando che quest’ultimo entrasse in zona DRS. A dare ancor più fiducia alla scuderia transalpina, le buone prestazioni del sabato dove in qualifica avevano sigillato la posizione di leadership davanti ai diretti avversari. L’unico neo della due giorni in pista al Nurburgring riguarda l’affidabilità, vittima della quale è stato Esteban Ocon, che dopo una buona fase iniziale di GP è dovuto rientrare ai box per una problematica legata all’impianto frenante della sua RS20, mettendo fine alla sua corsa. Per la Renault si conferma però la consapevolezza di un percorso di crescita che ormai perdura da diversi appuntamenti, anche grazie ad una monoposto che si sta dimostrando non poco versatile, risultando competitiva su tracciati dalle configurazioni differenti.
    In casa Racing Point il buon risultato finale di Sergio Perez da non poche soddisfazioni  alla scuderia di Silverstone dopo un fine settimana tutt’altro che lineare. L’improvvisa assenza nella mattinata di sabato da parte di Lance Stroll, ha movimentato non poco il clima all’interno del box. Nel giro di poche ore è stato chiamato Nico Hulkenberg che è stato messo in macchina direttamente in regime di qualifica senza aver assaggiato prima il tracciato. Il tedesco ha sorpreso non poco e ha confermato ancora una volta tutte le sue doti, dimostrando che ha tutte le carte in regola per poter tornare nella mischia del Circus con un sedile fisso. Dopo aver concluso soltanto qualche tornata in Q1, alla domenica ha gestito al meglio la propria gara, riuscendo a concludere nel gruppetto dei migliori dopo essere scattato dall’ultima piazza in griglia.
    È stato invece un fine settimana dalla doppia faccia in casa McLaren, perché se al sabato entrambi i piloti erano entrati nell’ultima fase della qualifica, durante il GP una noia tecnica ha coinvolto la MCL35 di Lando Norris. L’inglese dopo una prima fase di gara molto positiva, si era ritrovato a dover gestire una monoposto che cominciava a dare segni di affanno, trovandosi persino costretto a modificare numerose volte i parametri dal volante nel corso delle tornate. Il cedimento della PU ha messo poi fine alla sua gara. È andata decisamente meglio a Carlos Sainz che ha chiuso a pochi secondi da Daniel Ricciardo e Sergio Perez. Il team inglese si conferma così nella mischia per la lotta di leadership a centro gruppo, anche se negli ultimi appuntamenti ha rilevato qualche acciacco.
    Pierre Gasly da invece un’ulteriore spinta ad un’AlphaTauri che si conferma in crescita, il francese in particolare continua a mostrare un buon feeling con la monoposto di bandiera Faentina, soprattutto in regime di gara. Al Nurburgring dopo la dodicesima casella ottenuta in qualifica davanti al compagno di squadra, ha gestito al meglio la propria gara arrivando a concludere davanti alla Ferrari di Leclerc, a meno di un secondo da Carlos Sainz. Weekend dopo weekend, il francese sta dimostrando di avere le carte in regola per tenersi stretto il sedile, visto che in famiglia Red Bull, Max Verstappen è il solo ad avere certezze per il 2021.
    Una menzione particolare per l’Alfa Romeo Racing che nonostante le performance di questa stagione non siano proprio brillanti, ha comunque compiuto degli step in avanti. In Germania si sono visti in qualifica, con la qualificazione al Q2 da parte del nostro Antonio Giovinazzi; nonché in gara con un’ottima performance dell’italiano che ha concluso alle spalle del solo Charles Leclerc, nella classifica dei motorizzati Ferrari.
    Nel mondiale che attribuisce punti ad esclusione di Mercedes, Red Bull e Ferrari, Daniel Ricciardo guida da leader la classifica piloti, la Renault segue invece la Racing Point nella graduatoria dei costruttori.
    Classifica piloti
    Daniel Ricciardo Renault 171
    Sergio Perez Racing Point 142
    Lando Norris McLaren 141
    Lance Stroll Racing Point 126
    Pierre Gasly Alphatauri 104
    Carlos Sainz McLaren 102
    Esteban Ocon Renault 89
    Daniil Kvyat Alphatauri 68
    Kimi Raikkonen Alfa Romeo Racing 34
    Nico Hulkenberg Racing Point 28
    Antonio Giovinazzi Alfa Romeo Racing 27
    Kevin Magnussen Haas 23
    Romain Grosjean Haas 23
    George Russell Williams 16
    Nicholas Latifi Williams 14
    Classifica costruttori
    Racing Point 296
    Renault 260
    McLaren 243
    Alphatauri 172
    Alfa Romeo Racing 61
    Haas 46
    Williams 30
    Classifica giri più veloci
    Daniel Ricciardo Renault 4
    Carlos Sainz McLaren 2
    Lando Norris McLaren 1
    Lance Stroll Racing Point 1
    Nicholas Latifi Williams 1
    Romain Grosjean Haas 1
    Pierre Gasly Alphatauri 1 LEGGI TUTTO

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    F1, mondiale di centro gruppo: brillano Perez e le Renault, battuta d’arresto per McLaren

    Nel mondiale di centro gruppo, dopo il Gp di Russia, brillano Sergio Perez e le due Renault. Battuta d’arresto invece per il Team McLaren.

    Il round russo possiamo definirlo come un crocevia per i team del midfield, infatti abbiamo assistito a diverse situazioni che potrebbero rivelarsi fattori chiave nella lotta per la leadership di centro gruppo. C’è infatti chi ha proseguito sulla buona strada, allungando la striscia di risultati utili, Renault una su tutte; c’è chi invece è incappato in una brusca battuta d’arresto, è il caso della McLaren.
    Benché sia stato Sergio Perez il pilota che ha conquistato il maggior numero di punti fra i competitors del centro gruppo, ad ottenere il miglior punteggio in ottica squadra è stata la scuderia con sede a Enstone. La Renault si è infatti dimostrata costante nel corso dell’intero fine settimana di Sochi, in ogni sessione disputata infatti, una vettura giallonera si è sempre piazzata nella top five dell’intera griglia. A spiccare Daniel Ricciardo che si è mostrato più brillante che mai in un momento come il Q2, dove aveva ottenuto il miglior crono. Scattato dalla quinta casella è riuscito a portare a casa la medesima posizione alla bandiera scacchi, non senza qualche intoppo. Infatti un gioco di scuderia non riuscito così bene aveva fatto si che all’australiano venisse commisurata una penalità, forse un po’ severa, di 5 secondi per non aver rispettato la regola del rientro in pista in curva 2. Nonostante ciò, Ricciardo è riuscito a costruire un solido gap su Charles Leclerc, evitando così di perdere piazzamento e punti. Buono anche il fine settimana per il compagno Esteban Ocon che contribuisce così al trend di crescita intrapreso dal team negli ultimi appuntamenti.
    In casa Racing Point invece, al buon risultato finale di Sergio Perez, si contrappone un weekend non semplice per il compagno Lance Stroll. Il canadese, dopo una qualifica che lo aveva visto escluso dal Q3, si è trovato a concludere il proprio GP dopo poche centinaia di metri per via di un contatto con la Ferrari di Leclerc, finendo così contro le barriere.
    È stato invece un fine settimana complicato per la scuderia di Woking. La McLaren lascia infatti il circuito che si snoda attorno al parco olimpico russo dopo aver concretizzato ben poco. Nel corso delle prove libere le performance erano state al livello dei diretti avversari; in qualifica sia Carlos Sainz che Lando Norris, avevano messo piede nel Q3. Ciò lasciava presagire ad una gara in cui la lotta sarebbe stata con Renault, con cui entrambi i piloti condividevano le rispettive file in griglia. Lo Spagnolo ha invece messo fine prematuramente alla propria gara. Nel tentativo di rientrare in pista dopo essere andato lungo in curva 2 nel primo giro, ha colpito violentemente la barriera con la parte anteriore sinistra della monoposto, azzardando ad un rientro troppo estremo sul tracciato. Probabilmente l’incidente ha danneggiato lievemente anche la vettura di Lando Norris che si è ritrovato a passare sopra i detriti della MCL35 numero 55 pochi istanti dopo l’impatto. Un pit stop anticipato in cui ha montato la mescola più dura non gli ha permesso però di giungere fino al traguardo. Costretto così ad un’ulteriore sosta ha concluso la sua gara in quartultima posizione.
    Buono invece il riscontro finale in casa AlphaTauri grazie ad un buon fine settimana da parte di entrambi i piloti. Daniil Kvyat, spinto anche dal proprio pubblico, ha concluso il Gran Premio davanti al compagno Pierre Gasly che lo aveva invece messo dietro in qualifica, ottenendo un piazzamento migliore grazie alla qualificazione personale per il Q3. La scelta di una sosta ai box in regime di virtual safety car non ha aiutato il francese, dal momento che è stata esposta solo per pochi istanti per via della sostituzione di una barriera in polistirolo nella via di fuga. Per lui resta la soddisfazione di aver sorpassato in pista il suo diretto contendente per il sedile in Red Bull nel 2021, Alexander Albon.
    Fra i motorizzati Ferrari spiccano le buone prestazioni di Antonio Giovinazzi e Kevin Magnussen, autori di una gara solida e costante. Da sottolineare infine la bella battaglia avvenuta nel corso dei primi giri fra i tre contendenti al titolo F2 nel 2018, George Russell, Lando Norris e Alexander Albon.
    Classifica piloti
    Daniel Ricciardo Renault 145
    Lando Norris McLaren 141
    Lance Stroll Racing Point 126
    Sergio Perez Racing Point 124
    Pierre Gasly Alphatauri 92
    Esteban Ocon Renault 89
    Carlos Sainz McLaren 87
    Daniil Kvyat Alphatauri 68
    Kimi Raikkonen Alfa Romeo Racing 30
    Kevin Magnussen Haas 21
    Antonio Giovinazzi Alfa Romeo Racing 21
    Nico Hulkenberg Racing Point 18
    George Russell Williams 16
    Romain Grosjean Haas 15
    Nicholas Latifi Williams 13
    Classifica costruttori
    Racing Point 268
    Renault 234
    McLaren 228
    Alphatauri 160
    Alfa Romeo Racing 51
    Haas 36
    Williams 29
    Classifica giri più veloci
    Daniel Ricciardo Renault 3
    Carlos Sainz McLaren 2
    Lando Norris McLaren 1
    Lance Stroll Racing Point 1
    Nicholas Latifi Williams 1
    Romain Grosjean Haas 1
    Pierre Gasly Alphatauri 1 LEGGI TUTTO