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    F1, Marko: “I problemi della Red Bull nascono dal simulatore”

    Helmut Marko non ha mai esitato ad esternare il suo pensiero ma questa volta è andato forse un po’ oltre rivelando quale sia il vero problema della Red Bull.MONTE-CARLO, MONACO – MAY 24: Oracle Red Bull Racing Team Consultant Dr Helmut Marko walks in the Pitlane after practice ahead of the F1 Grand Prix of Monaco at Circuit de Monaco on May 24, 2024 in Monte-Carlo, Monaco. (Photo by Clive Rose/Getty Images) // Getty Images / Red Bull Content Pool // SI202405241221 // Usage for editorial use only //Nella sua rubrica su speedweek.com, il super consulente del Team Red Bull ha parlato del difficile Gran Premio di Monaco per la Red Bull.
    Marko ha inoltre rivelato come i problemi della RB20 siano da ricercare nella correlazione tra i dati al simulatore e quanto poi avviene in pista: “Il problema nasce dal simulatore, che indicava come la vettura superasse perfettamente i cordoli. In poche parole, ciò significa che il simulatore e la realtà non sono correlati”.
    Inoltre, al di là del Gp a Monte Carlo, Marko ha anche rivelato come il problema sia anche già emerso in altre occasioni: “Monaco non è stato il primo circuito in cui abbiamo avuto questo problema; il primo caso relativamente grave è stato a Singapore. Il simulatore ha indicato qualcosa che non corrispondeva alla realtà”.

    Anticipando poi che cosa potrebbe succedere al prossimo Gran Premio in Canada, Marko ha detto: “Siamo ottimisti e possiamo almeno scoprire perché il simulatore produce dati che non corrispondono alla realtà. Montreal potrebbe anche essere un fine settimana difficile per noi”. LEGGI TUTTO

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    F1, Perché Adrian Newey ha deciso di lasciare Red Bull

    La decisione di Adrian Newey di lasciare la Red Bull troverà le prime conferme ufficiali nelle prossime ore, forse giorni o settimane. Non è importante, lo è invece capire perché l’ingegnere inglese non vuole più collaborare con Red Bull.SUZUKA, JAPAN – APRIL 06: Adrian Newey, the Chief Technical Officer of Oracle Red Bull Racing looks on in the garage during qualifying ahead of the F1 Grand Prix of Japan at Suzuka International Racing Course on April 06, 2024 in Suzuka, Japan. (Photo by Mark Thompson/Getty Images) // Getty Images / Red Bull Content Pool // SI202404060248 // Usage for editorial use only //

    Adrian Newey, 66enne ingegnere inglese, è considerato da tutti come il miglior progettista in Formula 1. Direttore tecnico della Red Bull dal 2006, Newey è il “tecnico” più vincente di tutti i tempi. Nel suo palmares ci sono ben 13 titoli mondiali piloti, 12 costruttori (6 con Red Bull, 5 con Williams e 1 con McLaren) e oltre 200 Gran Premi vinti.
    E’ notizia di ieri che Newey voglia lasciare il suo attuale team. La destinazione non è ancora nota, anche se le ipotesi sono quelle che vi abbiamo indicato in questo nostro articolo. Oggi invece vi vogliamo parlare del perché Newey abbia maturato la decisione di lasciare il team con cui collabora da 18 anni.
    1. La morte di Dietrich Mateschitz
    L’imprenditore austriaco, co-fondatore della nota casa produttrice della bevanda energetica Red Bull di cui deteneva il 49% delle azioni, è scomparso lo scorso 22 ottobre. Da quel momento la guida strategica e operativa dell’azienda è stata suddivisa tra tre persone. Al di là dei nomi – Franz Watzlawick (CEO Beverage); Alexander Kirchmayr (CFO); Oliver Mintzlaff (CEO Corporate Projects and Investments) – che però a noi poco importano, quel che conta è che, da quel momento, le cose non sono più andate come in passato. Come in ogni azienda dove viene meno il numero uno, alcuni problemi cominciano ad emergere. Il caso Horner è solamente quello che è balzato alle cronache, alimentato da chi, all’interno di Red Bull e in particolare del team austriaco con base a Milton Keynes, nutriva qualche ambizione di troppo.
    2. Il caso Horner
    Scoppiato come una bomba ad orologeria, poco prima dell’inizio del mondiale F1 2024, il caso Horner non ha ancora visto una chiusura definitiva. Era il 5 febbraio scorso quanto, alla vigilia della presentazione delle nuove monoposto e quindi con l’attenzione mediatica che cominciava a salire, cominciarono a trapelare le prime notizie sull’indagine interna per “comportamenti inappropriati verso una dipendente” da parte del Team Principal della Red Bull Racing. La notizia venne diffusa dal quotidiano olandese ‘De Telegraaf‘ e poi rapidamente riprese da tutti i media che seguono il Circus della Formula 1 e non solo. Horner partecipa regolarmente alla presentazione della nuova RB20 il giorno 15 febbraio, è presente ai test e al primo Gran Premio dell’anno in Bahrain.
    Al di là di questo e delle altre notizie vere o presunte che dal febbraio sono state scritte, quel che sappiamo con certezza è che la tutto questo ha portato o forse è la conseguenza di una vera e propria spaccatura interna all’azienda che avrà ripercussioni sul team di Formula 1. Ci sarebbe infatti la cordata austriaca a cui Horner non sarebbe più gradito, indipendentemente anche dalla scomoda vicenda; la fazione invece guidata dal thailandese Chalerm Yoovidhya, che detiene il 51% del gruppo Red Bull, sarebbe a favore di Horner mentre avrebbe preferito l’allontanamento di Helmut Marko e papà Jos.
    Yoovidhya però, non molto avvezzo a questo tipo di situazioni, non è riuscito nel suo intento di rafforzare Horner e allontanare Marko. Questo avrebbe portato Adrian Newey a ripensare al suo impegno in Red Bull, un team dove ora non è più così “piacevole” lavorare, anche per il punto (3) che andremo ad esporre qui sotto.

    3. L’uscita di Honda e i paletti di “FORD”
    A partire dal 2026, la Power Unit del Team Red Bull non sarà più Honda ma sarà progettato e costruito in casa nel nuove centro Red Bull Powertrains. Accanto al costruttore austriaco ci sarà però FORD. La collaborazione, annunciata con largo anticipo a inizio 2023, non ha i contorni molto ben definiti. La frase del comunicato che dice “Ford e Red Bull Powertrains lavoreranno per sviluppare le Power Unit legate al nuovo regolamento tecnico che si vedrà nel 2026“, non spiega esattamente chi farà cosa. Newey sa benissimo che questa situazione potrebbe portare a ritardi nella progettazione e a frizioni che potrebbero avere serie conseguenza sulle tempistiche e sulla bontà del progetto per il 2026, dove l’ennesimo cambio di regolamento potrebbe, nuovamente, cambiare i valori in pista. Anche l’interferenza dei vertici di FORD sulla vicenda Horner non è piaciuta al progettista inglese.
    Tutto questo – la morte di Mateschitz, il caso Horner e i paletti di FORD – avrebbero fatto riflettere Adrian Newey. Unito a questo, le recenti a rinnovate offerte da parte di Ferrari e di altri team (Aston Martin), avrebbero fatto propendere il progettista inglese per la decisione di lasciare Red Bull. Dopo 16 anni, l’idea di poter approdare a Maranello e di poter riportare al successo il più prestigioso dei team di Formula 1, è una prospettiva e uno stimolo che non può più essere messo da parte. I legami con l’Inghilterra sono forti ma, a 66 anni, forse un po’ meno importanti di un tempo. Il trasferimento con la moglie sarebbe anche più gestibile e comunque per un periodo non così lungo. L’idea di Newey è quella di un contratto di massimo tre anni, per poi godersi una meritatissima “pensione”.
    Nella foto qui sotto, Adrian Newey a colloquio con Chris Horner. Tra i due, in questi mesi, ci sono stati molti scambi di opinioni, fino a giungere alla decisione di separare le loro strade.BAHRAIN, BAHRAIN – FEBRUARY 29: Oracle Red Bull Racing Team Principal Christian Horner and Adrian Newey, the Chief Technical Officer of Oracle Red Bull Racing talk in the Paddock prior to practice ahead of the F1 Grand Prix of Bahrain at Bahrain International Circuit on February 29, 2024 in Bahrain, Bahrain. (Photo by Clive Rose/Getty Images) // Getty Images / Red Bull Content Pool // SI202402290138 // Usage for editorial use only // LEGGI TUTTO

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    “Newey lascerà la Red Bull”: clamoroso dall’Inghilterra! Ferrari in pole?

    “Il direttore tecnico della Red Bull, Adrian Newey, lascerà il team a causa della controversia che coinvolge le accuse contro il caposquadra Christian Horner”. È quanto afferma BBC Sport, secondo cui il 65enne dirigente sarebbe turbato dalla situazione creatasi all’interno della Red Bull da quando Horner è stato accusato di molestie sessuali e comportamento coercitivo e offensivo da parte di una dipendente. Sempre secondo la fonte britannica, Newey – legato contrattualmente alla Red Bull fino al termine della stagione 2025 e intenzionato a negoziare un’uscita anticipata – sarebbe fortemente attratto dalla Ferrari ma, al contempo, avrebbe ricevuto un’offerta da parte dell’Aston Martin. LEGGI TUTTO

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    Adrian Newey lascia la Red Bull, forse già a fine anno. Destinazione Ferrari?

    AUSTIN, TEXAS – OCTOBER 22: Adrian Newey, the Chief Technical Officer of Red Bull Racing looks on, on the grid during the F1 Grand Prix of United States at Circuit of The Americas on October 22, 2023 in Austin, Texas. (Photo by Mark Thompson/Getty Images) // Getty Images / Red Bull Content Pool // SI202310230130 // Usage for editorial use only //

    La notizia bomba è già rimbalzata ovunque nel globo dopo essere partita dai tedeschi di Auto Motor und Sport il super ingegnere della Red Bull, Adrian Newey, è pronto a lasciare la Red Bull, si pensa già alla fine della stagione 2024. Dopo il caso sulle presunte molestie del team principal Christian Horner nei confronti di una dipendente, la squadra di Milton Keynes è investita da un altro scossone. Stavolta di natura tecnica.
    Anche se la ragione di questo addio potrebbe proprio celarsi in quella divisione così netta nata in seguito allo scandalo di febbraio. Il legame tra Horner e Newey si è via via sgretolato fino alla rottura totale. Uno dei due doveva fare le valigie ed è stato il genio Newey a fare la prima mossa. L’inglese, alla Red Bull dal 2006, è rimasto negativamente colpito dalle lotte di potere interne e non voleva essere completamente relegato alla progettazione della hypercar RB17, una belva da 1200 CV per 900 kg di peso.
    Le opzioni sul tavolo adesso sono tre, anche se non tutte sono totalmente percorribili. In pole position dovrebbe esserci l’Aston Martin che, anche grazie al motore Honda, punta a fare all in nel 2026, quando cambieranno i regolamenti tecnici. Con Newey e il rinnovo di Fernando Alonso, la squadra inglese può davvero far paura. In più, ad avvalorare questa opzione, il fatto che l’ingegnere 65enne sia restio a trasferirsi all’estero, preferendo spostarsi di neanche 30 km da Milton Keynes, sede della Red Bull, a Silverstone.

    Per quanto riguarda la Mercedes, il discorso è simile anche se questa chance sembra essere meno probabile. Il team di Brackley sembra aver intrapreso un loop negativo e, in caso di mancata rivoluzione interna e di organico, non sembrano esserci gli stimoli tecnici necessari per guadagnarsi la fiducia di un difficile come Newey. Anche se le capacità persuasive di Toto Wolff potrebbero fare la differenza.
    In ultima istanza, il capitolo Ferrari. Difficile, molto difficile, ma non improbabile. Esattamente ciò che si diceva prima dell’ingaggio di Lewis Hamilton per il 2025. La nuova gestione della Rossa firmata Frederic Vasseur ha già riservato delle grandi sorprese e l’appeal di un ritorno alla vittoria in grande stile per il 2026 potrebbe sedurre anche Adrian Newey. Persino facendolo trasferire in Italia. Ma rimane comunque uno scenario tutt’altro che facile da percorrere. Ma mai dire mai. LEGGI TUTTO

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    GP Giappone F1: Red Bull troppo forte ma Ferrari supera l’esame Suzuka

    16 LECLERC Charles (mco), Scuderia Ferrari SF-24, action during the Formula 1 MSC Cruises Japanese Grand Prix 2024, 4th round of the 2024 Formula One World Championship from April 5 to 7, 2024 on the Suzuka International Racing Course, in Suzuka, Japan – Photo Antonin Vincent / DPPI | credit: @Scuderia Ferrari Press Office

    Dopo il trionfante Gran Premio d’Australia, concluso con le due auto di Maranello davanti a tutti, il rischio di esaltarsi in maniera ingiustificata era alto. La Red Bull, di certo, non è sparita e lo ha dimostrato ampiamente su un circuito tecnico e indicativo come quello di Suzuka. Doppietta per la squadra di Milton Keynes che fa ritornare tutti sulla terra. Ma la Ferrari può sorridere.
    Innanzitutto, anche su un tracciato così ostico, la SF-24 si è rivelata nettamente la seconda forza in pista, con solo la McLaren di Lando Norris a rappresentare una minaccia. Se si pensa poi al distacco dalla vetta, Carlos Sainz, giunto terzo al traguardo, si è preso 20 secondi, più che dimezzando quello di 7 mesi fa; questo dato rappresenta perfettamente la bontà della macchina partorita dai tecnici di Frederic Vasseur, divenuta ora comprensibile e dal setup semplice da trovare.
    Il degrado gomme su un circuito così severo da quel punto di vista è stato eccellente: basti pensare che Charles Leclerc, nominato pilota di giornata, è riuscito a fare una sola sosta, tenendo le gomme medie per quasi metà gara, qualcosa che sembrava impensabile per tutti, anche per la stessa Red Bull. Ciò ha permesso al monegasco di togliersi dal traffico e di agguantare il quarto posto finale, dopo essere stato a lungo tappato in settima posizione.

    La concorrenza dietro sembra essere stata definitivamente allontanata. L’obiettivo, adesso, è guardare avanti, sia al futuro che in pista. E davanti troviamo solo la Red Bull che a Suzuka ha già portato un primo importante pacchetto di aggiornamenti. La SF-24, invece, è ancora pressoché uguale alla macchina che ha debuttato nei test del Bahrein di febbraio. Il primo corposo intervento sulla vettura arriverà a Imola, in casa, a metà maggio. Lì si scopriranno due fattori fondamentali: in primis, se la Ferrari sarà riuscita a risolvere il problema di funzionamento delle gomme in qualifica e se davvero potrà dare fastidio ad una Red Bull ancora imprendibile. Ma più vicina. In mezzo, i due weekend con sprint di Shanghai e Miami. LEGGI TUTTO

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    F1, Tutte le novità tecniche ed aerodinamiche viste a Suzuka [ FOTO ]

    Dopo le prime tre gare dell’anno dove le monoposto sono rimaste sostanzialmente invariate, la trasferta giapponese vede le prime novità tecniche ed aerodinamiche esordire sulle vetture 2024. Vediamole nel dettaglio, grazie alle foto pubblicate da @AlbertFabrega su ‘X‘.

    RED BULL
    Le nuove aperture, ai lati dell’abitacolo, appena sotto l’halo.

    Red Bull añade entradas de refrigeración en los pontones del RB20.
    Red Bull added cooling scoops on the RB20 sidepods. #f1 pic.twitter.com/wwrHxX4mK7
    — Albert Fabrega (@AlbertFabrega) April 4, 2024
    Altre foto della RB20 vista nella pit lane di Suzuka.

    Red Bull ja añadido dos entradas pero ha tapado las salidas en lateral tapa motor. De todas maneras, las entradas en zona reposacabezas siguen.
    Red Bull added 2 inlets but removed the engine cover side outlets. Anyway, the headrest inlets still there. https://t.co/bW5mJvLzCa pic.twitter.com/PLCxbPIgfj
    — Albert Fabrega (@AlbertFabrega) April 4, 2024
    Novità anche per il supporto degli specchietti, ora con funzione aerodinamica più marcata.

    Más cosas que voy encontrando en el Red Bull. Han añadido un deflector en el soporte del espejo. #f1 https://t.co/AlUpYQ7gGO pic.twitter.com/PEY8TRegKM
    — Albert Fabrega (@AlbertFabrega) April 4, 2024
    ASTON MARTIN
    Il team inglese è quello che ha portato a Suzuka le novità più consistenti a fondo e pance, sempre più in stile Red Bull.

    Nuevos pontones para Aston Martin en Suzuka. Añaden una rampa más al exterior del pontón y se reduce la dimensión de la interior.
    New sidepods for Aston Martin on Suzuka #f1 #JapaneseGP pic.twitter.com/1GU83Yap1D
    — Albert Fabrega (@AlbertFabrega) April 4, 2024
    FERRARI
    Non ci sono evoluzioni sulla SF-24, se non qualche piccolo affinamento alla carrozzeria.

    El Ferrari en Suzuka #f1 #JapaneseGP pic.twitter.com/M12aGbGeRf
    — Albert Fabrega (@AlbertFabrega) April 4, 2024

    MCLAREN
    Alcuni particolari della nuova veste grafica della McLaren.

    El McLaren en Suzuka#f1 #JapaneseGP pic.twitter.com/VnXtPnP52z
    — Albert Fabrega (@AlbertFabrega) April 4, 2024

    El McLaren en Suzuka#f1 #JapaneseGP pic.twitter.com/VnXtPnP52z
    — Albert Fabrega (@AlbertFabrega) April 4, 2024
    MERCEDES

    El Mercedes en Suzuka#f1 #JapaneseGP pic.twitter.com/QIKpK4I4Yb
    — Albert Fabrega (@AlbertFabrega) April 4, 2024
    Infine una comparazione tre gli alettoni posteriori di Red Bull, Ferrari, Mercedes e McLaren.

    La configuración de alas traseras para Suzuka
    Suzuka rear wing configuration #f1 #JapaneseGP pic.twitter.com/EytLgHbRXR
    — Albert Fabrega (@AlbertFabrega) April 4, 2024 LEGGI TUTTO