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    Red Bull-Porsche e l'accordo che manca. E il tempo stringe

    TORINO – Una decisione dovrà essere presa entro il 10 settembre, data ultima utile. Il braccio di ferro si trascina da un po’. Parliamo dell’accordo tra la Red Bull e la Porsche, altro marchio della galassia Volkswagen, pronto a entrare in Formula 1 (dopo l’annuncio dell’impegno Audi, comunicato nei giorni di Spa). La strada individuata dall’Audi è chiara: costruire un motore (anzi, una power unit) e poco a poco legarsi alla Sauber, sulla falsariga di quanto avvenne anni fa tra la stessa Sauber e la Bmw (ora non più in Formula 1).
    POWERTRAIN – Nel caso della Porsche e della Red Bull la faccenda è più complessa. La squadra anglo austriaca ha dato vita a una divisione powertrain, che ha ereditato (se così si può dire) i motori Honda. In futuro dovrebbe realizzare la parte termica della power unit, lasciando a Porsche la parte elettrica (che con il nuovo regolamento conterà di più). La Porsche dovrebbe acquistare il 50 per cento della stessa Red Bull, operazione alla quale il patron austriaco Dieter Mateschitz avrebbe dato il via libera; tuttavia ci sono resistenze nella parte britannica dell’azienda, che teme di perdere autonomia. La partita dunque è aperta. Ma solo fino al 10 settembre. LEGGI TUTTO

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    Ktm imita l'Aprilia: cresce il travarso tra Formula 1 e MotoGP

    TORINO – La ricetta per rendere le due ruote vincenti? Raddoppiare. Prendere tecnologia, uomini e idee dalle quattro ruote. La strada aperta tre anni da dall’Aprilia con l’arrivo di Massimo Rivola, ex direttore sportivo e poi responsabile del cantera Ferrari, è sempre più seguita e continua a crescere il travaso tra MotoGP e la Formula 1, complice la necessità di lavorare sempre di più non solo sul motore, ma anche e soprattutto sull’aerodinamica (e con essa la gestione delle gomme). Fattori chiave nelle quattro ruote, ora anche nelle due, dove la telaistica, così cara (e riuscita) alle Case giapponesi, è di fatto superata. O comunque non basta più, nonna la differenza.Così, riconoscendo a  Rivola la paternità di una nuova filosofia che ha portato grandi frutti all’Aprilia, il gran capo della Ktm, una delle Case più deludenti di questa stagione, dopo aver dato il via libera al trasferimento di Miguel Oliveira e Raul Fernandez proprio a Noale (nel nuovo team satellite di proprietà malese) ha rotto gli indugi e annuncia una svolta. La stessa per altro seguita da Yamaha, che per trattenere Fabio Quartararo ha dovuto ingaggiare Luca Marmorini, l’ex motorista Ferrari che nel 2020 ha sviluppato il motore Aprilia, e dalla Honda, che con meno enfasi (ma ormai è allo sbando e deve fare qualcosa per non perdere Marc Marquez) ha preso tecnici dal proprio (ex) settore F1.«Il nuovo capo dell’Aprilia è molto intelligente, mi piace molto – afferma Stefan Pierer -. Dalla F1 ha portato con sé molta esperienza nel campo dell’aerodinamica. L’anno prossimo aumenteremo il nostro impegno nei confronti del personale proveniente dalla F1. Per fortuna abbiamo un rapporto di lunga data con la Red Bull, che è una squadra vincente, quindi sappiamo a quale porta bussare. La Red Bull ha centinaia di tecnici aerodinamici con molta esperienza. Questa sarà una delle chiavi per il 2023».Una collaborazione che farà piacere anche alla stessa Red Bull, che come tutti i grandi team per rispettare il Budget Cap deve tagliare o ricollocare gli organici. Così il proprio know how non finisce alla concorrenza diretta, per altro. Mentre la Ktm potrà beneficiare del supporto di parte del gruppo di lavoro più ammirato della F1, quello diretto dal genio di Adrian Newey.In tutto questo l’unico costruttore che continua a fare tutto in casa è la Ducati, proprio quello che ha dato il via alla nuova era delle moto-monoposto. Prima con le ali (l’Aprilia recentemente ha introdotto per la prima volta quella posteriore e Borgo Panigale le alette stile dinosauro), poi con altre trovate aerodinamiche e tecniche (abbassatore). Ma non bisogna dimenticare che Ducati in questi anni ha sfruttato il legame con Audi, la Casa che ne ha la proprietà e che rientrerà in F1. LEGGI TUTTO

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    Gp Belgio F1 2022: le pagelle della gara di Spa

    Quello andato in scena tra le curve di Spa ha certificato uno strapotere schiacciante della Red Bull e in particolare di Max Verstappen, che oggi si è letteralmente preso gioco di tutto il circus acciuffando la prima posizione al 19esimo giro. Ferrari in preda ad un’involuzione tecnica oltre che sportiva preoccupante, insidiata fino all’ultimo da […] LEGGI TUTTO

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    Per Sainz, un'eredità pesante. Per Leclerc, un'impresa difficile

    TORINO – No, non ci sarà il duello dal fondo della griglia tra Charles Leclerc e Max Verstappen. Loro due sono penalizzati per cambio motore (come si sapeva fin dall’inizio), ma giunti a questo momento della stagione sono tanti i piloti in debito di ossigeno. Così i penalizzati diventano sette in totale, la griglia di partenza resta stravolta rispetto alle posizioni realmente ottenute. Leclerc e Verstappen si daranno battaglia a metà gruppo e, almeno nelle prime fasi, sarà dura (specie alla prima curva, dopo che sulla via di fuga è stata riposizionata la ghiaia).

    IL TELAIO – Certo, la Red Bull vista in qualifica mostra una straordinaria superiorità, ci si chiede se sia merito del nuovo telaio alleggerito o semplicemente delle doti di base di una monoposto eccellente. L’auto del campione del mondo ha facilità nel mandare in temperatura le gomme e in qualifica questa qualità è emersa. In gara, se le previsioni meteo sono corrette, farà più caldo e quindi il vantaggio potrebbe essere un po’ meno evidente. Ma, certo, battere questa Red Bull a Spa è un’impresa molto ardua.

    LE PRIME FASI – In ogni caso, nelle prime fasi di gara, la partita sarà nelle mani di Carlos Sainz che ha ereditato (per così dire…) la pole da Verstappen. Ma al fianco ha Sergio Perez, che potrà sfruttare le stesse doti che ha sfruttato Verstappen e anche il vantaggio di avere la scia nel primo giro. La Red Bull mette paura, in teoria può portare due auto sul podio. Ma questa Formula 1, così aperta, ha insegnato a non “blindare” mai alcun pronostico. LEGGI TUTTO

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    GP Belgio F1 (Qualifiche): ecco gli highlights

    Una sessione di qualifica ricca di colpi di scena quella vissuta in Belgio, con Carlos Sainz bravo a prendersi la pole dietro un Verstappen imprendibile per tutti.La miglior prestazione del sabato di Spa è andata a Max Verstappen, con un tempo di 1:43.665 inarrivabile per tutti gli altri, a partire dal team mate Perez, terzo al traguardo. In pole position nel Gran Premio del Belgio di domani, però, scatterà Carlos Sainz, uno dei tredici superstiti dalla pioggia di penalizzazioni a causa di sostituzioni di motori e componenti vari. Solo sesto Leclerc, che si troverà così a scattare alle spalle del rivale per il titolo.

    Alle spalle dei leader, domani, partiranno Hamilton e Alonso. Tra le colline del Belgio dunque si rinnoverà la sfida tra i due, mentre alle loro spalle da segnalare la prestazione di Alex Albon, fantastico a portare la Williams in Q3, mentre Latifi si era fermato già alla prima soglia di sbarramento. Bene anche Norris, anche se l’inglese dovrà scattare dal fondo. Domani vedremo tante battaglie a centro gruppo, che sicuramente animeranno tantissimo la gara fino alla fine! LEGGI TUTTO