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    Andy Murray fa 700

    Andy Murray

    Dopo il bel record segnato da Fabio Fognini, diventato l’italiano più vittorioso sull’ATP Tour, anche Andy Murray raggiunge a Indian Wells un bel risultato statistico. La rimonta su Taro Daniel è stata la sua vittoria n.700 in carriera sul tour Pro. Diventa il quarto tennista in attività con più successi e 18esimo all-time.
    “È un obiettivo che mi sono prefissato dalla fine dello scorso anno e ovviamente sono felice di raggiungerlo”, ha detto Murray a Tennis Channel dopo aver siglato il record. “Non sono molti i colleghi che sono riusciti a farlo, e con tutto quello che mi è successo negli ultimi anni, avrei potuto superare i 700 da molto tempo. Ma ho continuato a combattere e ci sono arrivato. Ora guarderò verso nuovi traguardi. Questo resta uno di quelli buoni”.
    Ecco la lista dei giocatori più vincenti sul tour maggiore nell’era Open (in grassetto i giocatori in attività):
    1,274 vittorie – Jimmy Connors1,251 –  Roger Federer1,068 – Ivan Lendl1,043 – Rafael Nadal (in tabellone ad Indian Wells)991 – Novak Djokovic951 – Guillermo Vilas908 – Ilie Nastase883 – John McEnroe870 – Andre Agassi801 – Stefan Edberg793 – Arthur Ashe779 – Stan Smith762 – Pete Sampras734 – David Ferrer722 – Manuel Orantes713 – Boris Becker702 – Brian Gottfried700 – Andy Murray (in tabellone ad Indian Wells)
    Presto Djokovic entrerà nel ristrettissimo “club dei 1000”, più difficile per Nadal agguantare e superare Federer e Connors, vorrebbe dire per lui giocare – con grandi risultati – altre quattro stagioni. Ci penserà?
    Marco Mazzoni LEGGI TUTTO

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    Nba, storico Popovich: 1336 vittorie da head coach, è il nuovo record

    ROMA – I San Antonio Spurs battono 104-102 gli Utah Jazz e permettono al loro coach, Gregg Popovich, di fare la storia. Con questa vittoria, infatti, arriva a quota 1336 affermazioni in carriera in Nba, superando il precedente record di Don Nelson – il suo mentore, Popovich era il suo vice ai Golden State Warriors nel 1992 – che era di 1335. Popovich siede sulla panchina degli Spurs come capo allenatore dal 1996, e i texani sono, finora, l’unica squadra allenata in carriera dal nativo di East Chicago. Ha portato San Antonio alla post-season per 22 anni consecutivi. Con lui in panchina, e con il trio Manu Ginobili-Tony Parker-Tim Duncan in campo, la squadra ha messo in bacheca cinque titoli (1999, 2003, 2005, 2007 e 2014, quest’ultimo anche con il nostro Marco Belinelli in rosa).Sullo stesso argomentoNBANba, Brooklyn dà un dispiacere ad Harden: Philadelfia ko

    Popovich: “Il basket è uno sport di squadra”

    Queste le dichiarazioni rilasciate dall’allenatore degli Spurs a fine gara: “Il basket è uno sport di squadra, un risultato del genere non appartiene al singolo individuo. E’ quello che cerchi di fare capire ai tuoi giocatori e nella mia vita ho avuto la fortuna di lavorare con giocatori e collaboratori meravigliosi, col supporto di questa fantastica città. É un record di tutti, non solo mio”. Così, invece, Don Nelson: “Sono fiero di te, non vedevo l’ora che questo giorno arrivasse e voglio che tu sappia che sei uno dei miei migliori amici”.  LEGGI TUTTO

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    Fognini con 392 vittorie è diventato l’italiano con più match vinti sull’ATP Tour nella storia

    Fabio Fognini, l’italiano con più vittorie sul tour

    Il successo di ieri contro Andujar a Indian Wells ha un sapore doppiamente dolce per Fabio Fognini. L’azzurro infatti nel dopo partita ha appreso di aver segnato un record storico per il tennis italiano. È stata la sua vittoria n.392 sull’ATP Tour, che lo trasforma nell’azzurro con più match vinti sul circuito professionistico. Il precedente record apparteneva ad Adriano Panatta con 391.
    “È bello, davvero, non sapevo prima della partita, credetemi”, ha detto Fognini ATP Tour.com. “Sono statistiche, ma ovviamente sono felice. Ora mi confrontano con i grandi. Adriano era un idolo quando ero giovane, quindi sono davvero felice. Non è la fine. Continuerò a combattere e vediamo cosa succede”.
    “Si va avanti giorno dopo giorno, torneo dopo torneo, anno dopo anno. Se guardo indietro alla mia carriera, ho fatto qualcosa di grandioso. Probabilmente negli ultimi due mesi, soprattutto dopo l’Australia, ho iniziato a godermi un po’ di più il mio tennis, anche se è difficile viaggiare senza la mia famiglia”, continua Fognini. “Questo lavoro non durerà per sempre, quindi sto cercando di godermi i miei ultimi anni di gare e vedremo. Ma al momento sono molto felice”.
    La classifica dei primi 5 italiani per vittorie sul tour è la seguente:
    1° – Fabio Fognini – 392
    2° – Adriano Panatta – 391
    3° – Andreas Seppi – 386
    4° – Corrado Barazzutti – 317
    5° – Renzo Furlan – 223
    Una carriera lunga, segnata da alti e bassi, ma ricca di grandissimi successi (Monte Carlo, le vittorie in Davis, le imprese contro Nadal e non solo) e soprattutto tanti momenti di tennis bellissimo, divertente e spettacolare. Il talento “maledetto” di Fognini, quel braccio capace di produrre magie tecniche, resterà nel nostro sport ben oltre i numeri. Complimenti Fabio!
    Marco Mazzoni LEGGI TUTTO

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    Zverev vince ad Acapulco il match più notturno della storia, terminato alle 4.54

    Alexander Zverev

    L’incredibile battaglia vinta da Alexander Zverev su Janson Brooksby ad Acapulco (3-6 7-6 6-2) segna un record storico per il tennis maschile. Infatti la partita, iniziata già oltre l’1 di notte, è terminata alle 4.54, diventando il match terminato più tardi nella storia. Il precedente record apparteneva a Hewitt – Baghdatis all’Australian Open 2008, terminato alle 4.34 di mattina. In Messico amano tirare a far tardi, probabilmente stavolta hanno un tantino esagerato… ma nonostante l’orario impossibile, un buon pubblico ha assistito sino alla fine quest’emozionante partita, in cui il tedesco ha annullato anche match point nel tiebreak del secondo set. Zverev è il campione in carica del 500 messicano. La giornata sul nuovissimo campo centrale, inaugurato oggi, è stata contraddistinta da tutte maratone. Isner ha battuto Verdasco in 3 ore e 13 minuti, Kozlov ha sorpreso Dimitrov in 3 ore 21 minuti, e Zverev – Brooksby è durata 3 ore e 20 minuti. È stato anche il match più lungo mai giocato in carriera su 3 set per il tedesco.  

    ¡DÍA HISTÓRICO!
    Zverev Brooksby se convirtió en el partido que acabó más tarde en la historia del tenis. Es decir que supera al Hewitt vs Baghdatis en el Australian Open 2008 (4:34 am) Este partido terminó a las 4:54 am — Abierto Mexicano (@AbiertoTelcel) February 22, 2022

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    Alcaraz il più giovane in Top20 da Andrei Medvedev (1993). La classifica dei più precoci

    Carlos Alcaraz, nuovo top 20

    18 anni e 292 giorni. Il 21 febbraio 2022 Carlos Alcaraz entra nella top 20 del ranking mondiale, confermandosi un vero fenomeno del gioco, fortissimo e molto precoce. Infatti il murciano pupillo di JC Ferrero diventa il più giovane ad entrare tra i primi venti del mondo dai tempi di Andrei Medvedev, 1° marzo 1993.
    È una classifica curiosa quella dei tennisti più precoci a raggiungere questo splendido risultato, tra campioni epocali e qualche talento che non è riuscito a confermarsi ai vertici dopo una rapidissima ascesa. Ecco i 30 più giovani ad entrare tra i top 20 ATP, tra i quali figura un solo italiano: Jannik Sinner.

    Aaron Krickstein – 16 anni e 356 giorni (ingresso in top 20 il 23 luglio 1984)
    Michael Chang – 17 anni e 75 giorni (8 maggio 1989)
    Bjorn Borg – 17 anni e 172 giorni (26 novembre 1973)
    Boris Becker – 17 anni e 207 giorni (17 giugno 1985)
    Mats Wilander – 17 anni e 274 giorni (24 maggio 1982)
    Andre Agassi – 17 anni e 291 giorni (15 febbraio 1988)
    Guillermo Perez Roland – 17 anni e 307 giorni (24 agosto 1987)
    Stefan Edberg – 18 anni e 66 giorni (26 marzo 1984)
    Jimmy Arias – 18 anni e 69 giorni (25 ottobre 1982)
    Andrei Medvedev – 18 anni e 154 giorni (1° febbraio 1993)
    Pete Sampras – 18 anni e 198 giorni (26 febbraio 1990)
    John McEnroe – 18 anni e 292 giorni (3 ottobre 1977)
    Kent Carlson – 18 anni e 262 giorni (22 settembre 1986)
    Carlos Alcaraz – 18 anni e 292 giorni (21 febbraio 2022)
    Rafael Nadal – 18 anni e 305 giorni (4 aprile 2005)
    Goran Ivanisevic – 18 anni e 313 giorni (23 luglio 1990)
    Lleyton Hewitt – 18 anni e 326 giorni (17 gennaio 2000)
    Andy Roddick – 18 anni e 355 giorni (20 agosto 2001)
    Richard Gasquet – 19 anni e 2 giorni (20 giugno 2005)
    Felix Auger-Aliassime – 19 anni e 10 giorni (19 agosto 2019)
    Pat Cash – 19 anni e 43 giorni (9 luglio 1984)
    Henrick Sundstrom – 19 anni e 83 giorni (23 maggio 1983)
    Andy Murray – 19 anni e 98 giorni (21 agosto 2006)
    Novak Djokovic – 19 anni e 140 giorni (9 ottobre 2006)
    Alexander Zverev – 19 anni e 180 giorni (17 ottobre 2016)
    Roger Federer – 19 anni e 202 giorni (26 febbraio 2002)
    Jim Courier – 19 anni e 207 giorni (12 marzo 1990)
    Jannik Sinner – 19 anni e 246 giorni (19 aprile 2021)
    Carlos Moya – 19 anni e 266 giorni (20 maggio 1996)
    Vijay Armitraj – 19 anni e 277 giorni (17 settembre 1973)

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    L’Australian Open celebra il successo storico di Berrettini per il tennis italiano

    L’immagine degli Australian Open che celebra Matteo Berrettini

    L’account Twitter ufficiale degli Australian Open ha celebrato la storica vittoria di Matteo Berrettini, primo italiano in semifinale nel torneo, con una bella immagine, che vi riportiamo.

    History maker 🇮🇹@MattBerrettini • #AusOpen • #AO2022 pic.twitter.com/GFUtGKuTCs
    — #AusOpen (@AustralianOpen) January 25, 2022 LEGGI TUTTO

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    Ons Jabeur nella storia: sarà top10 dopo Indian Wells, prima “racchetta araba” tra le migliori

    Ons Jabeur, prima tennista araba in top10

    Ons Jabeur ad Indian Wells ha scritto una nuova pagina di storia del tennis. Con la sua vittoria (6-2 6-2) sulla russa Anna Kalinskaya nel quarto turno del WTA 1000 californiano, ha accumulato i punti necessari per entrare nella top10 del ranking la prossima settimana. La talentosa tunisina diventa così la prima tennista araba varcare la soglia dei migliori 10 nel ranking ATP/WTA. Un record assolutamente meritato, conquistato con una crescita continua ed un tennis di talento.
    Jabeur si trova questa settimana al numero 14 in classifica, una posizione che già pareggiava il miglior ranking mai ottenuto da un tennista arabo nella storia delle classifiche ATP o WTA, quello del marocchino Younes El Aynaoui, 14esimo nel 2003 e nel 2004.
    Ons nella sua continua ascesa verso il vertice del tennis femminile ha stabilito diversi primati assoluti per una tennista di origine araba. Fu la prima a raggiungere un quarto di finale in un torneo del Grande Slam agli Australian Open 2020 (da allora ne ha disputato un altro a Wimbledon 2021); è stata la prima ad entrare nella top 50 WTA (grazie all’ottimo Australian Open 2020); è stata la prima donna araba ad alzare un titolo WTA al 250 di Birmingham quest’anno. Un successo su erba, per una ragazza nata e cresciuta su terra battuta, segnale evidente del suo talento tecnico e di quella grande “mano” che le permette di toccare la palla in sicurezza, variare angoli e rotazioni, producendo così un tennis vario, completo e divertente.
    Dopo il successo di ieri, la tunisina ha dichiarato: “Sono davvero contenta della mia prestazione e di tutto quel che sto raggiungendo nella mia carriera. Agli inizi sognavo di vincere gli Open di Francia, sono riusciva a vincerlo da junior, e poi ho sempre detto a mia madre che voglio essere la numero 1. Ci ho sempre creduto, ma vincere sul WTA tour è un sogno che si avvera ogni volta. Spero di poter ispirare la nuova generazione, non giocano così tanti ragazzi nel mio paese, ma io sono la dimostrazione che anche in Tunisia ce la possiamo fare, a crescere e diventare ottimi tennisti. Lavorando duro, credendo in te stesso, ce la farai”.
    Davvero una bella storia e carriera quella di Ons, tennista tutt’altro che banale, orgogliosa delle sue radici ed esempio straordinario per tutto il mondo arabo, di cultura sportiva, di successo e libertà.
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    La vittoria di Martina Trevisan (3h 52 minuti) è il settimo match femminile più lungo dell’era Open

    Martina Trevisan

    Grande, grandissima soddisfazione per la vittoria di Martina Trevisan ad Indian Wells. Un match che vale oro per la toscana, e le permette di continuare la sua strada nell’importante torneo statunitense, e allo stesso tempo stabilisce anche un piccolo record personale.
    Infatti la battaglia vinta sulla Bouzkova diventa il settimo match femminile più lungo dell’era Open. Riportiamo la curiosa statistica dei match più lunghi segnalata dal collega Diego Barbiani.
    1 – Nelson-Dunbar b. Hepner 6-4 7-6 (11) – 6h 33′ – Richmond 1984 (1t)
    2 – Schiavone b. Kuznetsova 6-4 1-6 16-14 – 4h 44′ Australian Open 2011 (4t)
    3 – Strykova b. Kulikova 7-6 (5) 6-7 (10) 6-3 – 4h19′ – Australian Open 2010 (1t)
    4 – Buisson b. Van Lottum 6-7 (3) 7-5 6-2 – 4h 4′ – Roland Garros 1985 (1t)
    5 – Melville Reid b. Teeguarden 7-6 (7) 4-6 16-14 – Roland Garros 1972 (3t)
    6 – Kukova b. Gorgodze 6-7 (4) 7-6 (7) 7-6 (3) – 3h 55′ Gydnia 2021 (1/4)
    7 – Trevisan b. Bouzkova 6-4 6-7 (8) 6-4 – 3h 52′ – Indian Wells 2021 (1t)
    8 – Sorribes Tormo b. Giorgi 7-6 (4) 6-7 (7) 7-5 – 3h 51′ – Roma 2021 (1t)
    9 – Schiavone b. Kuznetsova 6-7 (11) 7-5 6-4 – 3h 50′ – Roland Garros 2015 (2t)

    Da notare che Francesca Schiavone compare due volte in questa classifica, curiosamente sempre contro Svetlana Kuznetsova, e che 3 di questi match record-maratona sono stati disputati in questa stagione.
    5 di questi 9 match sono stati disputati in tornei dello Slam, e ben 6 su 9 su terra battuta.
    Sottolineamo l’unicità del match record, in cima a questa classifica. L’unico giornalista presente contò uno scambio 643 colpi (sì, 643!). Il punto durò la bellezza di 29 minuti. Ma anche il tiebreak, vinto 13 punti ad 11, durò la cifra record di 1h e 47 minuti. Impossibile batterlo.
    Marco Mazzoni LEGGI TUTTO