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    F1, Strategie e gomme Pirelli sul nuovo circuito di Singapore

    Il layout del circuito di Singapore è stato modificato: la sezione tra la curva 16 e 19 è infatti diventata un lungo rettilineo di circa 400 metri. Le scelte di Pirelli e come potrebbero cambiano le strategie.Pirelli, Gp Singapore F1 2023

    Come per i precedenti circuiti cittadini, anche a Singapore si correrà con il tris di mescole più morbide della gamma Pirelli. La C3 verrà utilizzata come P Zero White hard, C4 come P Zero Yellow medium e C5 come P Zero Red soft.
    Il Gran Premio di Singapore si corre in notturna con partenza alle 20 ora locale. L’elevata umidità, le alte temperature e la difficoltà nella dispersione del calore a causa dei muretti che delimitano il tracciato rendono la gara molto impegnativa per i piloti a livello fisico.
    Il layout del circuito è stato modificato: la sezione tra la curva 16 e 19 è infatti diventata un lungo rettilineo di circa 397 metri. La modifica ha ridotto il numero di curve da 23 a 19 e la lunghezza totale della pista a 4,940 km (rispetto ai precedenti 5,063 km). I giri da percorrere in gara saranno 62, uno in più rispetto all’ultima edizione.
    Il circuito di Marina Bay è caratterizzato dalla presenza di tanti elementi – strisce e tombini – che contraddistinguono le strade utilizzate dalla viabilità pubblica, il che può variare in alcuni punti il livello di aderenza dell’asfalto, soprattutto in caso di pioggia.
    La sosta unica è nettamente la favorita, anche perché il tempo perso nel pit-stop (circa 28”) è il più elevato della stagione, insieme a quello di Imola. La mescola più dura a disposizione è solitamente, in condizioni di asciutto, la grande protagonista della gara.
    Come per altri circuiti cittadini, la posizione in griglia di solito è fondamentale per raggiungere un buon piazzamento sotto la bandiera a scacchi, vista le limitate possibilità di sorpasso. Il risultato delle qualifiche si rispecchia spesso in quello finale.
    L’anno scorso la partenza della gara fu rimandata di un’ora a causa di un nubifragio che si abbatté su Marina Bay pochi minuti prima dell’apertura della griglia. Le monoposto iniziarono la gara montando le gomme intermedie per poi passare, in concomitanza con una Virtual Safety Car, alle Medium e alle Soft.
    La prima edizione del Gran Premio di Singapore si disputò nel 2008. Da allora si è corso sul tracciato di Marina Bay per altre 12 volte, ad eccezione del biennio 2020-2021, a causa della pandemia. Cinque piloti hanno conquistato il successo in questa gara: Sebastian Vettel (5), Lewis Hamilton (4), Fernando Alonso (2), Nico Rosberg e Sergio Perez (1 ciascuna). Le squadra con più vittorie sono la Mercedes e la Red Bull (4) mentre la Ferrari è quella che più volte (6) ha messo un pilota in pole position.

    MARIO ISOLA – DIRETTORE MOTORSPORT PIRELLI
    “A Singapore prende il via la fase finale di questa lunga stagione, che porterà la Formula 1 a correre in tre continenti e 16 fusi orari. Il Gran Premio nella città-Stato di Singapore è stato il primo a svolgersi sotto la luce artificiale, aprendo una strada poi seguita – in tutto o in parte – da altre gare. Dal punto di vista tecnico, quella di Marina Bay è una tipica pista cittadina, molto tortuosa (sono 19 le curve, molte a 90° C) e con pochissime vie di fuga: anche un piccolo errore può essere pagato a caro prezzo. Dal punto di vista aerodinamico, le caratteristiche della pista impongono la scelta di una configurazione ad alto carico. Quest’anno fa il suo debutto un’importante novità nel tracciato, determinata da una serie di interventi edilizi nella zona di Marina Bay: la sezione originariamente compresa fra le curve 16 e 19 è diventata infatti un rettilineo lungo quasi 400 metri. La modifica renderà sicuramente il circuito più veloce, sia perché la lunghezza totale scende sotto i cinque chilometri sia perché sarà decisamente più filante. Da valutare se la modifica avrà un impatto sulle strategie, anche perché – almeno sulla carta – potrebbe anche essere stata creata un’opportunità per i sorpassi, fino ad oggi molto difficili a meno di non avere un grande margine di vantaggio in termini di prestazione”.
    “Lo stress sui pneumatici non è particolarmente elevato in termini di carichi mentre particolare attenzione dovrà essere data alla gestione dell’asse posteriore, messo a dura prova in fase di trazione in uscita dalle curve lente. Le temperature sono solitamente piuttosto elevate e costanti, trovandosi Singapore a pochi chilometri (circa 150) dall’Equatore, il che aumenta il rischio di surriscaldamento, tanto delle gomme quanto di tutte le parti meccaniche della monoposto, senza dimenticare peraltro l’elemento determinante in una corsa automobilistica, vale a dire il pilota”. LEGGI TUTTO

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    F1, Lo stress degli pneumaici sulle sopraelevate di Zandvoort

    Pirelli, le mescole per il Gp d’Olanda F1 2023

    Al Gran Premio d’Olanda sarà utilizzata la mescola C1 come P Zero White hard, C2 come P Zero Yellow medium e C3 come P Zero Red soft. È la stessa scelta da Pirelli negli ultimi due anni da quando la pista è tornata nel calendario di Formula 1, con la differenza che l’attuale mescola C1 è più morbida rispetto alla precedente.
    Sul circuito di Zandvoort sono stati disputati 32 Gran Premi di Formula 1, a partire dal 1952. La pista è ritornata nel calendario dal 2021 dopo 35 anni di assenza. La scuderia più vincente è la Ferrari con 8 primi posti e il pilota con più successi (4) nella storia del tracciato è Jim Clark.
    La maggior parte dei piloti ha concluso la gara 2022 dopo aver effettuato tre soste. Sulla carta, la strategia più veloce a Zandvoort è a due soste, con la possibilità anche di effettuare un solo pitstop nel caso si riescano a gestire al meglio le gomme. Lo scorso anno, l’opportunità della sosta aggiuntiva, con la parte finale della gara corsa su Soft, è stata offerta dalla safety-car, entrata in pista prima virtualmente e poi fisicamente.
    I sorpassi non sono certamente facili per via dei continui cambi di direzione dovuti alle numerose curve e alla sede stradale a tratti molto stretta. Le qualifiche sono quindi ancora più importanti per poter ottenere un buon piazzamento in gara.
    Pirelli, Gp d’Olanda F1 2023
    La pista di Zandvoort è stata inaugurata nel 1948 e si trova tra dune di sabbia, a poche decine di metri dal Mare del Nord. Come succese anche a Sakhir, può accadere che il vento proveniente dalla costa spinga della sabbia sulla pista, diminuendo l’aderenza degli pneumatici.

    “La seconda parte della stagione inizia con un appuntamento particolarmente affascinante – ha commentato Mario Isola – . Il Gran Premio d’Olanda si corre infatti a Zandvoort, una delle piste più tradizionali e impegnative dell’automobilismo sportivo, tornata nel calendario della Formula 1 da tre anni sull’onda dell’entusiasmo creato nei Paesi Bassi dai successi di Max Verstappen, che ha ripagato i suoi tifosi con due vittorie nelle ultime due edizioni. Il tracciato è molto sinuoso e presenta due curve sopraelevate, la 3 e la 14, con una pendenza maggiore rispetto a quelle di Indianapolis, tanto per offrire un termine di paragone. Sulle curve con queste caratteristiche cresce lo stress sulle gomme in quanto le normali forze esercitate verticalmente aumentano perché la velocità di percorrenza è molto maggiore rispetto a curve senza pendenza. Per questa gara abbiamo scelto di presentare nuovamente, almeno come denominazione, le stesse mescole dello scorso anno (C1, C2 e C3): va tenuto presente che l’attuale C1 è stata introdotta in questa stagione e si posiziona fra la C2 e la vecchia C1, ora nota come C0. Sotto il profilo delle strategie, nel 2022, in una gara dove ci furono anche due neutralizzazioni, ben 14 piloti, fra cui i primi tre classificati, utilizzarono tutte e tre le mescole, a conferma dell’ampio ventaglio di opzioni disponibili per i muretti delle squadre”. LEGGI TUTTO

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    F1, Al Gp di Ungheria un altro cambio in corsa in casa Pirelli

    Dopo il debutto a Silverstone delle nuove gomme Pirelli con una costruzione modificata, il Ungheria ci sarà un’altra novità legata agli pneumatici in Qualifica. Andiamo a scoprire insieme di cosa si tratta.

    Durante il fine settimana del Gran Premio di Ungheria, sarà sperimentato per la prima volta un nuovo format di allocazione di gomme per le qualifiche, in gergo Alternative Tyre Allocation (ATA). Questo nuovo format prevede l’obbligo da parte di tutti i team, in caso di pista asciutta, di utilizzare la Hard in Q1, la Medium in Q2 e la Soft in Q3.
    Questa modalità di disputare la qualifica sarà provata anche in occasione del Gran Premio d’Italia a Monza. Successivamente la FIA, la Formula 1 e le 10 squadre decideranno se, eventualmente, adottarlo per la prossima stagione, come ha fatto sapere Pirelli attraverso una dichiarazione di Mario Isola.
    Dopo il debutto a metà stagione a Silverstone di una nuova costruzione di pneumatici Pirelli da asciutto, questo ulteriore cambiamento potrebbe comportare qualche variazione dei valori in pisa in funzione della diversa capacità dei team di adattarsi al nuovo “format”. LEGGI TUTTO

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    F1, Pirelli porta a Silverstone nuove gomme. Chi saprà adattarsi più rapidamente?

    Il Gran Premio di Gran Bretagna, decimo appuntamento del mondiale 2023 di Formula 1, vedrà il debutto di una nuova costruzione di pneumatici Pirelli da asciutto. A metà campionato, il cambio di gomme potrebbe cambiare i valori in pista. Chi ne potrà beneficiare?

    “La modifica – ha spiegato Mario Isola, Direttore Motorsport di Pirelli – si è resa necessaria in considerazione dell’incremento di prestazioni delle monoposto, in termini di carichi e velocità, registrato fin dalle prime gare della stagione rispetto alle simulazioni che erano state fornite dalle squadre a Pirelli l’inverno scorso e alla luce della loro verosimile evoluzione fino alla fine del campionato”.
    A fronte di questo, tutti i dieci team si troveranno a dover “fare i conti” con dei nuovi pneumatici che comunque richiederanno un periodo di adattamento. Sappiamo che alcune squadre sono molto più “reattive” di altre nel capire le coperture e nel correggere gli assetti per sfruttare al meglio le diverse mescole e per gestire al meglio usura e degrado, in modo da avere un passo il più costante possibile durante la gara. Inoltre risulta sempre più importante saper mettere in temperatura le coperture e mantenerle all’interno di una finestra di utilizzo ottimale, anche in qualifica. Tutti questi aspetti non sono comuni ai 10 team e alcuni di questi hanno dimostrato negli anni di faticare non poco nel trovare il giusto “feeling” con le gomme.
    Una tra queste squadre potrebbe essere la Ferrari che era appena riuscita a trovare una modalità di sfruttamento e di utilizzo delle gomme Pirelli in gara ottimale, rispetto a un inizio di stagione particolarmente difficoltoso.

    “La nuova specifica – ha aggiunto Isola – rende il pneumatico più resistente alla fatica ma non ne altera altri parametri tecnici né il suo comportamento in pista. Tutti i team hanno avuto la possibilità di testarla in occasione dello scorso Gran Premio di Spagna, quando abbiamo messo a disposizione due set supplementari per ciascun pilota: i commenti ricevuti sono stati in linea con quelle che erano le nostre aspettative, soprattutto in termini di trasparenza della prestazione”.
    Il debutto dei nuovi pneumatici Pirelli avverrà a Silverstone, una delle piste storicamente più impegnative per le gomme, in particolare sul pneumatico anteriore sinistro. LEGGI TUTTO

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    La Pirelli prende anche il Motomondiale: dal 2024 sarà in Moto2 e Moto3

    ROMA – Pirelli prende anche parte del Motomondiale. La società italiana, che è già fornitore esclusivo delle gomme in Formula 1, e che da oltre 20 anni “veste” le moto della Superbike, diventerà il fornitore ufficiale e unico delle classi Moto2 e Moto3 dal 2024 al 2026. Questo il perimetro dell’accordo sottoscritto con la Dorna, la società che detiene i diritti commerciali e d’immagine del Motomondiale. Un accordo i cui dettagli, al momento, non sono ancora stati resi noti. LEGGI TUTTO

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    F1, Pneumatici sotto stress al Red Bull Ring

    I team avranno a diposizione per il Gran Premio d’Austria la mescola Pirelli C3 come P Zero White hard, C4 come P Zero Yellow medium e C5 come P Zero Red soft. Le parole di Mario Isola.

    Il fine settimana di Spielberg sarà il secondo in calendario con la F1 Sprint. La qualifica per decidere la griglia di partenza del Gran Premio è in programma venerdì pomeriggio, dopo l’unica sessione di prove libere al mattino. La giornata di sabato sarà invece dedicata alla Sprint Shootout e alla Sprint Race. Nelle tre brevi sessioni della Sprint Shootout (rispettivamente 12, 10 e 8 minuti), le squadre dovranno obbligatoriamente montare dei set nuovi di pneumatici e utilizzare in Q1 e Q2 le mescole Medium. In Q3 è invece previsto l’uso di mescola Soft.
    Il Red Bull Ring ha solo dieci curve ed è il circuito del calendario iridato in cui i piloti impiegano meno tempo per effettuare un giro completo. Il record in gara è di Carlos Sainz che nel Gran Premio di Stiria del 2020 concluse il 68° giro in 1m05.619s con la sua McLaren motorizzata Renault su Soft C4.
    Il pilota con maggiori vittorie sull’attuale versione del tracciato austriaco è Max Verstappen su Red Bull con quattro vittorie sulle 18 gare disputate dal 1997. Il costruttore più vincente è invece Mercedes grazie ai sei primi posti, ottenuti da Nico Rosberg, Valtteri Bottas e Lewis Hamilton, tutti con due successi ciascuno.
    Nel Gran Premio del 2022 la maggior parte dei piloti ha effettuato due soste, partendo con la Medium e terminando con due stint su Hard. I sorpassi sono stati frequenti soprattutto a metà gruppo con cinque vetture a contendersi le posizioni sotto il podio.

    La variazione di altezza tra i vari punti della pista, rende il Red Bull Ring il secondo circuito del campionato con la maggiore differenza altimetrica dopo Spa-Francorchamps. Tra il punto più vicino al livello del mare, prima di curva 1, e il punto più alto, dopo curva 2, c’è una variazione di più di 60 metri.

    “Il Red Bull Ring è un circuito dove i pneumatici non hanno tregua. Le vetture percorrono le dieci curve del tracciato in un tempo leggermente superiore al minuto e i pochi rettilinei non permettono alle gomme di riposarsi. L’asfalto ha una micro e macro rugosità abbastanza alta, dovuta all’età del manto, e il grip è elevato in partenza. Trazione e frenata sono elementi chiave e particolare attenzione dovrà essere dedicata alla gestione del surriscaldamento dei pneumatici: i piloti che non dovessero riuscire a raffreddarli adeguatamente potrebbero infatti avere difficoltà nel difendersi dagli attacchi degli avversari, soprattutto nel primo e nell’ultimo settore. Un fattore importante sarà quindi anche la temperatura ambientale, con condizioni tradizionalmente piuttosto variabili. La gara dello scorso anno si è giocata sulle due soste con mescole Medium e Hard ma quest’anno, nel caso il degrado non sia eccessivamente elevato, la sosta unica potrebbe essere un’opzione valida”. LEGGI TUTTO

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    F1, Isola (Pirelli): “Canada, una delle gare più spettacolari”

    Le mescole nominate da Pirelli per il Gran Premio del Canada 2023 di Formula 1 e le parole di Mario Isola, alla vigilia dell’ottavo appuntamento del mondiale F1.

    Per il Grand Premio del Canada, le mescole scelte da Pirelli sono C3 come P Zero White hard, C4 come P Zero Yellow medium e C5 come P Zero Red soft.
    Il circuito Gilles Villeneuve è un tracciato semi-permanente di 4,361 km realizzato sull’isola artificiale di Notre Dame, al centro dell’estuario del fiume San Lorenzo, nella città di Montreal. Solitamente la pista è a disposizione dei cittadini di Montreal e dei turisti, che la utilizzano per girare in bicicletta, sui pattini a rotelle e a piedi.

    “Il Gran Premio del Canada – ha detto Mario Isola – è una delle gare tradizionalmente più spettacolari in calendario, ricche di episodi e sorprese grazie ad un tracciato che offre buone possibilità di sorpassi e non perdona gli errori. Come spesso accade per questo tipo di piste, abbiamo deciso di mettere a disposizione delle squadre le tre mescole più morbide della gamma, vale a dire la C3, la C4 e la C5, confermando così la scelta della stagione scorsa. Delle tre, è verosimile aspettarsi che l’uso della C5 sarà concentrato nelle qualifiche mentre C4 e C3 saranno privilegiate per la gara. L’asfalto è piuttosto liscio e, trattandosi di un circuito cittadino semipermanente che viene utilizzato molto raramente per le competizioni automobilistiche, è soggetto a un’evoluzione molto marcata in termini di aderenza durante il fine settimana. Su un tracciato privo di curve ad alta velocità, i fattori determinanti sono la trazione in uscita dalle curve lente, la stabilità in frenata e l’agilità nei cambi di direzione. Un altro elemento importante da tenere in considerazione sono le condizioni meteorologiche, che possono mutare in fretta: non soltanto in termini di pista asciutta o bagnata ma anche come oscillazioni delle temperature, basti ricordare proprio l’edizione 2022 quando in qualifica la temperatura dell’asfalto era di 17 °C mentre in gara si arrivò a 40 °C!”.

    La prima edizione del Gran Premio del Canada disputata su questa pista risale al 1978 con il successo di Gilles Villeneuve. La pista fu intitolata alla memoria del pilota canadese poche settimane dopo la sua tragica scomparsa, nel 1982.
    Il tracciato, composto da sei curve a sinistra e otto a destra, verrà percorso in gara 70 volte. Nonostante siano presenti anche tre rettilinei, di cui uno molto lungo, la velocità media è relativamente bassa, a causa dei frequenti cambi di direzione dovuti alle curve molto vicine fra loro che impongono continue frenate.
    La mescola più morbida viene solitamente utilizzata solo in qualifica, come si è visto lo scorso anno, quando in gara furono usate solo Medium e Hard. La strategia preferita dalla maggioranza dei piloti fu quella a due soste ma anche la sosta singola ebbe i suoi estimatori, scegliendo di percorrere uno stint iniziale molto lungo con la Hard, soprattutto da parte di chi partiva dalle retrovie.Il tempo medio perso per un pitstop era, lo scorso anno, di soli 18,5 secondi nonostante gli oltre 400 metri di pitlane. I piloti per fermarsi ai box tagliano infatti l’ultima chicane e saltano la prima curva, visto che la pit-exit si trova già in curva 2. LEGGI TUTTO

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    F1, Test Pirelli a Barcellona: più di 610 giri con le gomme 2024

    FERRARI F1 TEST BARCELLONA DOMENICA @Scuderia Ferrari Press Office

    Si è conclusa oggi un’intensa sessione di prove che Pirelli ha svolto sul Circuito di Barcellona, in Spagna, con il supporto di Mercedes e Ferrari.
    Il test Pirelli ha visto impegnati quattro piloti: Charles Leclerc (Ferrari) e George Russell (Mercedes) ieri, Carlos Sainz (Ferrari) e Mick Schumacher (Mercedes) oggi, con quest’ultimo che ha fatto il suo debutto al volante di una Mercedes di Formula 1.
    FERRARI F1 TEST BARCELLONA DOMENICA @Scuderia Ferrari Press Office
    In totale sono stati percorsi 617 giri, così suddivisi: Leclerc 167, Schumacher 152, Russell 151, Sainz 147. Il programma delle prove era incentrato sullo sviluppo delle mescole in vista della stagione 2024 ed è stato svolto integralmente senza utilizzare le termocoperte per preriscaldare i pneumatici.

    Questi i migliori tempi sul giro per pilota registrati nelle due giornate: Sainz 1.16.638, Leclerc 1.18.197, Russell 1.18.400, Schumacher 1.18.974.

    “Sono stati due giorni di prove molto importanti perché abbiamo potuto raccogliere una grande quantità di dati utili per fare le migliori scelte possibili per le gomme della prossima stagione – ha commentato Mario Isola, Direttore di Pirelli Motorsport –. Sul piano della costruzione ci sono solamente dei dettagli da finalizzare mentre in questa sessione abbiamo iniziato a identificare una buona base di sviluppo per le mescole, in particolare per quelle centrali di quella che sarà la gamma 2024, lavorando sempre senza usare le termocoperte. Abbiamo verificato in pista alcune soluzioni interessanti: ora ci attende un fondamentale lavoro di analisi dei dati in modo da poter arrivare nella maniera migliore al prossimo test, in programma a Silverstone dopo il Gran Premio di Gran Bretagna. Dopo trarremo le somme del lavoro svolto in questi mesi e presenteremo alla FIA, alla F1 e i team il quadro della situazione in modo che potrà essere presa la decisione migliore, sotto ogni profilo”. LEGGI TUTTO