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    Badosa difende la sua relazione con Tsitsipas: “Riceviamo critiche disumane, stiamo dedicando la nostra vita al tennis”

    Stefanos Tsitsipas e Paula Badosa (foto instagram)

    Paula Badosa è stufa di ricevere pesanti critiche e continue allusioni dalla gente per la sua relazione con Stefanos Tsitsipas. In un’intervista rilasciata al quotidiano iberico El Pais, Paula è consapevole che essere parte di una coppia “vip” ti espone al giudizio della gente, ma quel che più la fa soffrire è come non venga riconosciuta la normalità del sentimento e soprattutto l’impegno che entrambi da tutta la vita dedicano al tennis.
    “Non abbiamo perso il focus sul tennis, tutt’altro. Questo mi ha ferito molto perché con tutta la questione dell’infortunio, ho potuto dedicarmi un bel po’ ad aiutarlo”, afferma Badosa. “Entrambi amiamo il tennis da sempre e anche lui è una persona super lavoratrice, siamo molto simili negli obiettivi che ci poniamo. Parliamo molto di tennis e ci aiutiamo molto. Come avete visto, sono andata in campo per sostenerlo o in palestra per accompagnarlo, sempre rispettando i tempi e la sua gente, la sua squadra”.
    “Lui per me ha fatto lo stesso. Mi ha supportato molto anche dopo l’infortunio, quindi quando leggiamo queste cose ci colpiscono, a volte le persone non sono in grado di capire come tutto ciò possa influenzarti o influenzare una relazione. Posso capire che siamo personaggi pubblici e che viviamo la nostra storia alla luce del sole, ma alla fine siamo due ragazzi di 25 anni e tutto questo è delicato, perché il nostro è un rapporto normalissimo come hanno tutte le coppie”.
    “Che la gente vada in giro a dire cose del genere è gravissimo, perché stanno distruggendo la carriera di chi ha passato tutta la vita a dedicarsi a quello che fa. Non credo che dare un’opinione in questo modo sia umano” conclude Paula.
    Anche Stefanos in una recente intervista aveva espresso pareri simili alla sua compagna: “Molte persone si divertono a distruggere tutto e questo non mi piace per niente. Il mio incontro con Paula mi ha dato un’altra visione della vita in generale. Questi sono elementi della mia vita che richiedono anche tempo, non energia, perché sono semplicemente una parte di me. Quindi avere Paula al mio fianco adesso è grandioso. Sto attraversando il periodo più bello della mia vita. Alle persone che sostengono che non mi concentro più sul tennis dico che mi alleno più di quanto abbia mai fatto nella mia carriera”. LEGGI TUTTO

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    Djokovic: “Il silenzio dell’ATP sul tema delle palle è inammissibile”. I tennisti chiedono a gran voce un intervento

    Novak Djokovic (foto Getty Images)

    La parole al “veleno” di Pablo Carreno riportate ieri non hanno fatto altro che buttare benzina sul fuoco sulle accese polemiche per le palle adottate nei tornei del tour Pro. Per l’ex top10 iberico il suo infortunio al gomito è strettamente connesso alle palle utilizzate, cambiate di continuo e soprattutto troppo dure, pesanti e poco durevoli, tanto da costringere i giocatori a uno sforzo eccessivo per farle correre e sottoponendo così tendini e muscoli a stress eccessivi. Quella di Carreno è stata l’esternazione più dura, ma solo l’ultima di una lunghissima serie di lamentele, accese già nei primi mesi dell’anno e acuite di recente.
    “Queste palle fanno schifo” aveva detto più volte Medvedev, e pure Tsitsipas ha legato i propri problemi alla spalla ai difetti delle palle. Stan Wawrinka (uno dei più attenti a difendere le condizioni per i giocatori) aveva fatto da cassa di risonanza alla denuncia del belga Zizou Bergs, che, infortunatosi ai tendini, aveva detto: “Sono tanti i giocatori che soffrono di problemi al polso, che potrebbero essere prevenuti non cambiando palle continuamente e usando palle diverse”. Immediata la risposta di Taylor Fritz, che ha commentato stizzito: “Sto accusando dolori al polso dall’inizio della US Open series per colpa dei cambi di palle, 3 tipi diversi in 3 settimane”.

    Have been dealing w wrist issues since beginning of USO series cause of ball changes✌🏻we went 3 different balls in 3 weeks https://t.co/018jWjFPTC
    — Taylor Fritz (@Taylor_Fritz97) September 30, 2023

    Queste solo alcune delle lamentele, fino alle accuse vere e proprie. Il portoghese Gastao Elias è andato giù pesante: “Esigo che l’ATP paghi tutta la fisioterapia che mi servirà dopo aver giocato con queste palle con cui ci fanno giocare. Sono sul tour da molti anni e non ho mai visto niente del genere. QUESTO È IUMANO!“. Tennys Sandgren conferma, “Mai visto niente del genere” e pure le donne non se la passano affatto meglio. Lauren Davis scrive “Sono d’accordo, mi sono spezzata una spalla per colpa di queste palle” e Paula Badosa rincara la dose: “Non è problema solo dell’ATP, anche nei tornei WTA abbiamo gli stessi problemi, dobbiamo cambiare tutto e in entrambi i circuiti”.

    I demand @atptour to pay for all the physiotherapy I will need after playing with these balls they are making us play with. I’ve been on tour for many years and I’ve never seen anything like this.THIS IS INHUMANE!
    — Gastão Elias (@GastaoElias) October 9, 2023

    Una situazione pesante, che stiamo riportando da mesi ma per la quale al momento non si intravede una soluzione poiché dalla cabina di regia (ATP, Slam, ITF) niente trapela a proposito di qualche cambiamento. Proprio su questo punta il dito il più forte, il n.1 Novak Djokovic, che sposa in pieno la battaglia dei colleghi affermando in un’intervista al media Sporcle che il silenzio dell’ATP sulla questione è “inammissibile”.
    “C’è sicuramente una connessione tra i frequenti infortuni al polso, al gomito e alla spalla con i cambi di palla“, afferma Djokovic. “Sono assolutamente favorevole alla scelta di una palla con cui giocare tutti i tornei ATP. Dobbiamo semplicemente trovare un modo per unirci, in modo che in ogni evento dell’ATP Tour abbia una sola palla con cui giocare, a seconda della superficie. A volte il cambio di palle avviene tre volte in tre settimane a seconda di dove giochiamo, e influisce sulla salute dei giocatori e sulle articolazioni stesse”.
    Ecco la stoccata di Djokovic all’ATP su questo tema assai rilevante: “Sostengo i giocatori che si lamentano e chiedono all’ATP di trovare un modo per risolvere la questione. Devono trovare una soluzione. Non ho visto alcun comunicato dell’ATP in merito alle lamentele dei giocatori e queste sono cose per me incomprensibili. Non è ammissibile che non ci sia una sola parola. Quando i giocatori, anche quelli di alto livello che hanno più risonanza, cercano di contattarti in pubblico e ti dicono ‘Ehi, parliamo di quell’argomento’, devi fare una dichiarazione, rivolgerti a loro e dire ‘Ok, capiamo, sediamoci al tavolo, parliamo.’ Non capisco perché da parte loro c’è silenzio.“
    “Spero che capiscano che deve esserci semplicemente una comunicazione diretta. Allo stesso modo, bisognerebbe annunciare pubblicamente che hanno ricevuto queste informazioni e che ci stanno lavorando per trovare una soluzione accettabile. Il silenzio non cambierà nulla” conclude Djokovic.
    Tra i tanti tempi “caldi” sul tour, dal calendario alla Davis, passando per montepremi, stress mentale e quant’altro, quello della salute dei giocatori deve essere prioritario. E con la parola “salute” possiamo anche intendere in modo allargato “forma e condizione”. Se andiamo a guardare quest’annata 2023, sono pochissimi i giocatori che sono riusciti a brillare e dare il meglio del proprio gioco e prestazione per lunghi periodi di tempo. Djokovic, il più forte e vincente, ha centellinato – da campione – le proprie apparizioni trovando il picco nei Majors, dove ha raggiunto 4 finali vincendone 3. Top. Ma gli altri? Eccetto Medvedev nei primi mesi dell’anno, quando ha trovato una fantastica striscia vincente, tutti hanno sofferto di momenti di appannamento e pesanti alti e bassi dovuti quasi sempre ad acciacchi e problemi fisici. Anche giocatori di 24, 22, 20 anni. Moltissimi i problemi a tendini e articolazioni. Questo dovrebbe essere IL tema sul tavolo, perché la salute dei giocatori deve essere la priorità, e pure se vogliamo guardare la questione in modo più “freddo”, considerando il tutto a livello di “prodotto” inteso come entertainment. Che prodotto offre una disciplina quando i suoi interpreti più in vista sono spesso acciaccati, rotti o scontenti? In tutto questo le palle sono uno dei problemi, a detta dei giocatori uno dei più importanti.
    Chiunque ha disputato tornei quest’anno, ma potremmo dire da un bel po’ di tempo, conferma che il gioco è terribilmente duro e stressante, per colpa di condizioni generali che hanno rallentato eccessivamente la velocità media. Palle soprattutto, ma anche superfici. Devi spingere a tutta per trovare un punto vincente, a meno di non voler spostare la disciplina su maratone lentissime e infinite degne delle paludi del rosso anni ’70… Per spingere devi fare sforzi enormi perché ‘ste palle sono pesanti, dure, perdono tono ed elasticità. Non vanno. Ogni botta che tiri è un contraccolpo pesante a polso, gomito, braccio, spalla. E per dare spinta stressi al massimo tronco, anche, ginocchia. Kaput. Il giovane più forte al mondo, Carlos Alcaraz, è spesso vittima di problemi, eppure ha un fisico spaziale. Tutto questo dovrebbe far scattare non un campanello d’allarme ma una vera e propria sirena, all’attenzione di tutti coloro che governano la disciplina, ITF e Slam inclusi. È così difficile capire le richieste dei giocatori, intervenire sulle palle (e magari anche sulle superfici) per offrire un prodotto diverso? Creare delle condizioni differenti grazie alle quali i giocatori possono produrre un gioco più veloce e offensivo, meno duro e impattante sul fisico, con scambi più brevi e così stressare meno il corpo? Non sembra una via difficile da prendere. Se la si vuol prendere. 
    Marco Mazzoni LEGGI TUTTO

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    Tsitsipas – Badosa, coppia al capolinea?

    Stefanos e Paula in uno degli scatti dell’account Tsitsidosa

    Il 2023 off court sarà certamente ricordato anche per la love story tra Stefanos Tsitsipas e Paula Badosa. La super coppia del tennis ha rivelato alcuni mesi fa la frequentazione, confermando in più interviste una forte unione ed empatia, tra due caratteri forti e due carriere di successo. Solo poche settimane fa Badosa aveva speso parole al miele per il compagno, confermando il profondo affetto tra i due e che vista la sua impossibilità di rientrare in torneo per sanare i problemi alla schiena, il suo programma prevedeva di seguire il greco nei suoi impegni. Ma qualcosa potrebbe essere improvvisamente cambiato.
    I due avevano incuriosito il mondo creando un account Instagram chiamato Tsitsidosa, dove postavano belle foto di coppia, tra momenti romantici, bei paesaggi, semplici scatti di vita assieme. Fu proprio da quell’account che i due rivelarono la propria unione. Hanno tenuto aggiornato con buona frequenza l’account, con foto cliccatissime e ben 95300 follower. Adesso l’account è ancora attivo ma sono state rimosse tutte le foto. Zero. Ulteriore indizio che qualcosa forse non va viene dall’account della spagnola, dove erano presenti varie foto con Stefanos, tutte cancellate.
    Strano segnale in un’epoca nel quale i social hanno un’importanza notevole. Al momento i due tacciono, ma sicuramente al prossimo torneo di Tsitsipas (Pechino, scatta a brevissimo) qualcosa verrà chiesto, a meno che non esca nel frattempo qualche dichiarazione. La più bella coppia del tour potrebbe aver ballato una sola estate… LEGGI TUTTO

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    Tsitsipas: “Badosa mi motiva a essere migliore. Non lavoro molto sulla tecnica”

    Stefanos Tsitsipas e Paula Badosa (foto di AS)

    Stefanos Tsitsipas sarà testa di serie n.5 ai Championships, pronti a scattare lunedì prossimo con i primi match di singolare. Il più storico torneo della disciplina finora è stato piuttosto ostico per il greco, 5 vittorie e 5 sconfitte, con gli ottavi di finale del 2018 (sua prima volta con accesso diritto al main draw) come miglior risultato. Non è solo Wimbledon, è l’erba che sembra non adattarsi al suo gioco, probabilmente perché Stefanos non colpisce con grande anticipo da fondo campo, subendo soprattutto sul lato del rovescio, il suo vero punto debole. Tuttavia nel tempo ha migliorato notevolmente il suo gioco di volo, e chissà che proprio quest’anno non riesca a svoltare, sulla superficie e da un periodo non esaltante. Nei tre tornei sui prati disputati finora, ha raccolto la miseria di una vittoria, davvero poco. Alcuni insinuano che la sua testa sia un po’ “persa” dietro alla sua relazione con Paula Badosa, star del tennis iberico ed ex n.2 al mondo, attualmente impegnata nel recupero da un serio problema alle vertebre. Anche la sua presenza a Wimbledon è fortemente a rischio, tanto che la spagnola scioglierà la riserva probabilmente oggi, prima del sorteggio che avverrà domani mattina.
    Intanto Badosa era a Maiorca con Stefanos, allenandosi insieme al team Tsitsipas, sotto gli occhi di papà Apostolos. Per la prima volta Tsitsipas ha parlato apertamente della nuova e molto chiacchierata relazione, con un’intervista al quotidiano spagnolo AS, nella quale si è soffermato anche sul proprio gioco e diversi altri temi. Riportiamo alcuni dei passaggi più interessanti del suo pensiero.
    “La relazione con Paula è la cosa migliore che potesse capitarmi” afferma Stefanos. “Sono consapevole che, soprattutto quando la cosa è venuta alla luce, non sarebbe stato facile a causa dell’interesse dei media e di ciò che comporta, perché la gente parla tanto. Ma cerco di non prestare attenzione. È inevitabile, accadrà. Può volerci del tempo per adattarsi, ma ora è davvero bello abituarsi a qualcosa del genere, perché non mi era mai successo prima, lei è la persona giusta. Siamo adatti l’uno per l’altra”
    “Come tennista la ammiro molto, è la mia giocatrice preferita. Lo trovo una personalità molto interessante. Non solo per il suo aspetto, ma anche per quello che ha dentro. Quando gioca, vedo me stesso. Ci sono molte cose che le vedo fare in campo che farei anche io. È molto raro che ci sia una giocatrice di cui posso parlare così. Mi ispira. Spero di ispirare anche lei. Mi fa amare di più il tennis. Mi motiva a essere migliore. Non ho vinto molte partite nelle ultime settimane, ma non è colpa sua. Quando sono in campo, la responsabilità è solo mia. È la persona più comprensiva con cui sia mai stato, vuole il meglio per me. Sono molto fortunato che sia nella mia vita… Ridiamo, piangiamo, festeggiamo, stiamo molto insieme. Voglio creare sogni e conquistarli insieme”.
    Chiedono a Tsitsipas come abbia lavorato per placare il suo nervosismo, a volte molto evidente in campo: “Ho avuto momenti nella mia carriera in cui ho mostrato frustrazione e rabbia. Ho delle aspettative, la sensazione di essere migliore di quello che mostro. Ho ricevuto molte critiche, così come molti altri giocatori, e possono essere difficili da digerire. Finora credo di aver prodotto prestazioni inferiori al mio valore, posso ottenere molto di più. Ma allo stesso tempo, faccio del mio meglio, ci provo al 100%. Vado in campo per combattere e dare il massimo. Ma si può risolvere questi problemi solo con molto allenamento, in modo che i sogni continuino a fluire”.
    Stefanos lavora con uno psicologo da moltissimi anni: “Sì, mi confronto con lo stesso psicologo da quando avevo 14 anni. A volte diventa mentalmente estenuante parlare delle stesse cose e fare le stesse routine. Quindi ho delle pause durante l’anno in cui non parlo molto con lui. Dipende dal mio stato d’animo, da come penso che sia un bene per me. Sicuramente gli psicologi aiutano, credo in tutti gli sport. Ma la squadra che hai intorno aiuta ancora di più, secondo me. Le persone che sono con te ogni settimana sono le più importanti”.
    Davvero sincera la sua risposta alla domanda ‘cosa ti manca per vincere un torneo dello Slam?’: “Non lo so. Cerco di scoprirlo ogni giorno. Non ho una risposta, ma spero di poterci arrivare. In preseason, quando ho molto tempo per allenarmi, a volte scopro cose nuove nel mio gioco. Quando il calendario propone un torneo dopo l’altro e non posso sedermi e allenarmi per molti giorni di fila, può essere molto difficile capire cosa va e cosa non funziona. Non lavoro molto la tecnica. Ci sono momenti in cui mi sembra che manchi qualcosa, vedo un grande divario”.
    Quest’ultima risposta è di una sincerità quasi disarmante, e forse spiega il perché Tsitsipas sia fermo da un bel po’ e anzi, surclassato da Alcaraz e con gli altri giovani pronti al sorpasso. Una delle chiavi del successo dei grandissimi campioni che hanno dominato gli ultimi anni della disciplina (Roger, Rafa, Novak) è stata sicuramente l’ossessione per il miglioramento continuo, la ricerca di novità tecniche e tattiche per coprire debolezze ed affinare armi e schemi per diventare ancor più forti. Nadal negli ultimi anni è diventato molto più offensivo e con un rovescio assai più incisivo; Roger nel 2017 ha dominato l’annata con un rovescio tutto nuovo, clamoroso, che sicuramente avrà alimentato in lui non pochi ripianti per non aver spinto su quelle novità anni addietro… Djokovic con Becker prima e Ivanisevic poi ha costruito un servizio diventato arma letale, soprattutto a Wimbledon. Il miglioramento continuo non è solo un fatto, ma è uno stile di vita sportiva, la ricerca di quel qualcosa che manca e che ti motiva a spingerti oltre i tuoi limiti. Dalle parole di Tsitsipas questo non si vede. “Non lavoro molto sulla tecnica”, afferma, con quella debolezza assoluta sul rovescio, colpo stilisticamente splendido ma giocato con così poco anticipo e sicurezza nell’entrare nella palla da farlo diventare un’autostrada per gli avversari…
    E pensare che l’ingresso di Philippoussis sembrava aver migliorato la sua situazione, con la ricerca di un tennis più offensivo e proiettato a rete per mascherare i diritti e proporre problemi agli avversari. Poi tutto è saltato. Ora, forse, si capiscono i veri motivi.
    Marco Mazzoni  LEGGI TUTTO

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    Tsitsipas e Badosa nuova coppia del circuito?

    Tsitsipas e Badosa nuova coppia del circuito?

    Sarà che l’amore è nell’aria tra Stefanos Tsitsipas e Paula Badosa? Sembra che il greco e la spagnola stiano agitando i social media, prima con scambi di tweet riguardanti Spotify e poi con cambiamenti delle loro foto del profilo che potrebbero essere rivelatori. Precisamente sul profilo di ciascuno sulla piattaforma di streaming, ora ci sono fotografie di loro due insieme.
    Non c’è ancora alcun annuncio ufficiale, ma se a tutto questo aggiungiamo il fatto che Badosa è stata sugli spalti durante una delle partite di Tsitsipas a Roland Garros, allora potrebbe esserci una possibile nuova relazione tra i tennisti. LEGGI TUTTO

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    Badosa salta Roland Garros e Wimbledon, frattura da stress alla vertebra L4

    Paula Badosa, nuovo stop

    Brutte notizie per Paula Badosa. La tennista iberica è costretta a saltare Roland Garros a causa di una frattura da stress alla vertebra L4, che la costringerà ad uno stop di 8-12 settimane. Quindi la 25enne nata a New York, attualmente al n.29 della classifica WTA, sarà costretta anche a rinunciare alla stagione su erba, Wimbledon incluso. Sono un “miracolo” potrebbe consentirla di sbarcare ai Championships.
    Ecco il messaggio social di Paula che conferma la lesione e il forfait a Parigi. “Quando tutto sembrava andare per il meglio, ho ricevuto una pessima notizia appena prima di un torneo dello Slam. Al torneo di Roma ho sofferto una frattura da stress alla colonna vertebrale. È stata una notizia molto dura dopo il difficile inizio di stagione con altri infortuni. Questo mi costringerà a restare fuori per alcune settimane”.

    💔💔💔💔 pic.twitter.com/LPHgjtcSYv
    — Paula Badosa (@paulabadosa) May 25, 2023

    Davvero un peccato per Paula, che già era stata costretta a rinunciare gli Australian Open a gennaio per un altro infortunio. In bocca al lupo alla giocatrice, le auguriamo un pronto recupero. LEGGI TUTTO

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    Del Potro ed il ginocchio ancora dolorante: “Posso solo camminare”. Paula Badosa ed un “tifoso” bizzarro

    Paula Badosa nella foto

    Ritiratosi dalle competizioni da febbraio (ATP 250 Buenos Aires) a causa di un infortunio al ginocchio destro, Juan Martín Del Potro, ex numero 3 del mondo, ha affermato questo lunedì in un’intervista al quotidiano “La Nácion” che il suo problema è lungi dall’essere risolto e che continua a colpirlo quotidianamente.“Posso solo camminare. Non posso correre o salire le scale senza sentire dolore. Ad esempio, non riesco a guidare senza dolore. È molto complicato e triste”, ha dichiarato l’argentino.Ricordiamo che Del Potro ha recentemente dichiarato di voler dire addio alla sua carriera agli US Open del 2023, ma queste dichiarazioni fanno capire che, se lo farà, sarà sempre con molta sofferenza.
    Paula Badosa è attualmente numero tre della classifica WTA, ma gli ultimi mesi della carriera della 25enne spagnola non sono stati facili, con molte più sconfitte che vittorie. La tennista ha ricevuto alcuni messaggi di odio sui social media, ma ha deciso di condividerne alcuni da parte di una persona che in passato le aveva detto che sarebbe diventata la numero uno del mondo. E più di una volta ed ora chiede di ritirarsi! LEGGI TUTTO

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    Badosa: “Ogni volta capisco di più la decisione di Ash Barty, il circuito è duro”

    Paula Badosa

    Paula Badosa si presenta a Madrid come grande favorita, non solo del pubblico visto il forfait dell’ultimo minuto di Iga Swiatek, dominatrice assoluta delle ultime settimane sul tour WTA. In un’intervista rilasciata al quotidiano AS, Paula parla di quanto sia duro il circuito, tanto da comprendere la scelta di Ash Barty di appendere la racchetta al chiodo da n.1.
    “Comprendo sempre di più la decisione di Ashleigh Barty. È un circuito molto duro il nostro, che ti richiede il massimo ogni settimana. Si parte sempre da zero in un torneo, è tutto molto difficile, devi cercare di arrivare alle fasi finali, soprattutto se si è in una posizione in cui le persone si aspettano grandi risultati da te. È molto stress e molte settimane di competizione. Troppo forse, ma è sempre stato così e devo adattarmi e regolarmi con la mia squadra per fare del mio meglio”.
    “Come affronto tutto questo? Vado giorno per giorno, cercando di godermi le pause, calcolando bene il calendario, con una squadra che mi aiuta a godermi gli allenamenti. Nella competizione c’è già poco da fare, oltre a cercare di dare il meglio in ogni momento. Il lavoro va bene, proprio come l’anno”.
    Scontata la domanda sulla decisione di Wimbledon. La spagnola è contro la scelta di Londra: “Non ha alcun senso per me. Una guerra è qualcosa di molto forte che non dovrebbe nemmeno esistere, ma mescolare la politica con lo sport, soprattutto con il tennis in cui si gioca con la nostra bandiera ma ognuno di noi rappresenta se stesso, non mi sembra giusto”.
    Punta al n.1? Sì, ma non adesso: “Ora il numero uno è lontano. Swiatek sta facendo molto bene e la sua posizione è pienamente meritata perché vince quasi sempre. Essere la numero due è la posizione più vicina alla vetta, spero che tra qualche mese lotterò per quella posizione e per vincere i grandi tornei, il mio sogno”.
    Marco Mazzoni LEGGI TUTTO