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    Nba, Gallinari cerca squadra per battere un nuovo record

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    Bronny James esordio con i Lakers nella Summer League

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    Nba, i Boston Celtics vedono le Finals: sono avanti 3-0 su Indiana

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    Nba, Dallas supera Minnesota nella prima sfida della serie

    NEW YORK (Usa) – Le finali della Western Conference regalano immediatamente una sorpresa con il successo in trasferta dei Mavericks che battono in Gara-1 i Minnesota Timberwolves. La sfida è molto equilibrata e si decide soltanto in dirittura d’arrivo quando Doncic e Irving marcano la differenza: il primo segna 33 punti arricchendo il proprio score pers LEGGI TUTTO

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    Grassi esalta il basket: “Anche i tifosi di calcio si sono accorti di noi”

    Splende il sole su Napoli. Sulla città e sulla GeVi, la squadra di basket che dopo due giornate di campionato si gode un avvio fatto solo di vittorie. Federico Grassi, presidente del club, è felice, però si veste anche da pompiere. «In questa città siamo tutti scaramantici, si sa. Evitiamo voli pindarici, godiamoci il momento con la vittoria sui campioni d’Italia di Milano e guardiamo avanti. Sapendo che la strada da percorrere è lunga». Grassi, la rivoluzione annunciata dopo la travagliata stagione della scorso anno sembra aver prodotto i suoi effetti, non crede? «A 7 minuti dalla sirena dell’ultima partita a Verona, in quello che era a tutti gli effetti uno spareggio salvezza, dovevamo recuperare 7 lunghezze. Ci siamo salvati e abbiamo dato il via al nuovo progetto, partito da fondamenta solidissime: la chiamata di Alessandro Dalla Salda, uno dei migliori dirigenti italiani. Avevo fatto mea culpa mesi addietro parlando con il Corriere dello Sport. Dicevo che ognuno deve esercitare al meglio il proprio mestiere. Le scelte tecniche spettano ai professionisti. Così la squadra l’ha costruita Llompart, il nuovo direttore sportivo, in accordo con il tecnico Milicic». Conosceva il nuovo coach? «Di persona no. Però avevo visto giocare la nazionale polacca, a lui affidata, molto bene. Abbiamo fatto la scelta giusta. Vive il basket 24 ore su 24, con passione e profonda conoscenza. E ha coinvolto la squadra. Se l’allenamento non va come pensava, si rimane in palestra. Nessun fiato dai ragazzi, ma voglia di correggersi». Ora pensate in grande? «Vogliamo raggiungere una salvezza tranquilla. Magari se ci sentiamo tra un paio di mesi la penseremo diversamente…» Se la GeVi fosse retrocessa, avreste lasciato? «No. Avevamo contemplato la possibilità di scendere in A2 quando era una delle opzioni dell’ultima giornata del campionato passato. Sarebbe stata dura, avremmo dovuto ridiscutere gli investimenti, gli obiettivi. Ma i miei soci ed io non ci saremmo tirati indietro perché questo club, ora, è patrimonio della città». Meritereste un impianto degno di Napoli e della passione della gente, vero? «Contro Milano abbiamo avuto un tutto esaurito da 3.900 posti già dal giovedì prima della gara. Bellissimo, è stata la prima reazione. Poi è salita la rabbia. Avremmo potuto vendere 8.000, forse 10.000 biglietti vista la richiesta. Noi soci siamo industriali, chiaro che guardiamo all’ipotesi di avere un impianto almeno con il doppio della capienza del PalaBarbuto. Abbiamo delle idee in proposito. Intanto stiamo cercando di rendere più confortevole il campo dove giochiamo e ne abbiamo ottenuto la gestione per due anni». Dopo lo scudetto del calcio la città sogna. Pronti a recitare un ruolo da protagonisti? «Con una casa adeguata e un progetto serio dico di sì. È stata costruita la squadra che volevamo: aggressiva, divertente, in grado di entrare nel cuore dei napoletani e far riaccendere la fiamma della passione. Sono state fatte scelte ponderate. Non ci siamo fatti prendere dalla fretta ed abbiamo avuto ragione. Tyler Ennis è arrivato da poco ma è stato un gran colpo, impossibile a luglio. Gli altri sono tutti funzionali. Owens ad esempio vola, come la squadra». Eppure dopo l’annuncio estivo del nuovo progetto un po’ di scetticismo aleggiava nell’aria. Perché? «La gente era bruciata dalle scorse stagioni, quando alle belle parole erano seguite tante difficoltà. Ci hanno annusato, studiato. L’accordo con Dazn, che trasmette le partite del nostro campionato, ci porta nelle case di tanti napoletani tifosi del calcio che si sono divertiti guardandoci. Si è creato un clima di grande entusiasmo, lo percepiamo. Io però faccio il pompiere. Ci siamo scottati e i segni di quelle bruciature li portiamo addosso e servono da monito. Ora non vogliamo più sbagliare». LEGGI TUTTO

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    Pajola carica l’Italbasket: “Gli Usa non sono imbattibili”

    Alessandro Pajola è l’anti personaggio per eccellenza. Non ama le luci della ribalta, anche se finisce per essere comunque illuminato dall’occhio di bue che accompagna la Nazionale in questa cavalcata Mondiale. Merito delle sue prestazioni intrise di sostanza. Oggi vivrà, a Manila un’altra tappa fondamentale della sua carriera: il quarto di finale contro gli Usa. Un sogno per tutti, non solo per lui. Pajola, non vi troverete di fronte un Dream Team ma ad una squadra, composta comunque da atleti della NBA. Si può battere? «Sono rimasto un po’ sorpreso dalla loro sconfitta contro la Lituania, perché di qualità ne hanno tanta. E’ vero anche che i baltici hanno giocatori di ottimo livello e sono riusciti a tirare da 3 punti in maniera fenomenale. Abbiamo comunque una certezza: gli Usa non sono imbattibili, come tutti del resto. Lo sport è bello per questo e il basket ancora di più. Non ci sono mai certezze definite. Avevano già faticato contro il Montenegro. Le ultime partite ci hanno dato spunti di riflessione su quali possono essere i loro punti deboli». Cosa dovrà succedere per continuare a sognare? «Essere continui per tutti i 40′, senza pause come è accaduto in qualche partita. Gli errori devono essere limitati al minimo e bisognerà rimanere dentro al piano partita su cui abbiamo lavorato. Insomma, dobbiamo restare noi stessi, lavorando duro nella metà campo difensiva». La sfida tra i ct Pozzecco e Kerr è affascinante, non crede? «Io conosco bene il mio coach, l’altro no. Però vedo come Kerr fa giocare la sua formazione, in stile NBA . Amano gli isolamenti , con tanti “uno contro uno”. Se li fai correre sono micidiali con il loro atletismo in transizione. Starà a noi farli uscire dai canoni e mettere sabbia ne i loro ingranaggi. La nostra forza del gruppo contro le loro individualità. Ci attende una partita dura ma bellissima da giocare». La gara che Alessandro bambino sognava quando ha iniziato a tirare a canestro? «Sono sincero, per carattere non ho mai fatto voli pindarici. Da bimbetto il basket per me era il modo di stare con i miei amichetti e divertirmi. La Nazionale, le Olimpiadi, i Mondiali, non sapevo neppure cosa fossero. Oggi sono ancora felice di giocare a basket anche se non lo faccio più al campetto ma in un Palazzo immenso. E prima della partita mi emoziono con l’azzurro addosso, cantando l’Inno di Mameli. Gli amici però sono rimasti gli stessi di sempre, come l’amore per questo sport». La Nazionale ha riacceso l’entusiasmo per la pallacanestro in Italia. E’ questa la vostra grande vittoria? «Vale come una medaglia. Questo momento però non deve essere un punto d’arrivo, ma una partenza per dare ancora più forza al basket. Siamo tra le prime otto del mondo, abbiamo giocato, e bene, le Olimpiadi e sfiorato la semifinale agli Europei. Un cammino fatto di tante tappe che non deve arrestarsi. Perché stiamo costruendo qualcosa di molto importante». Quale è la vostra grande forza? «Il gruppo: per noi è come la pozione magica di Asterix. Stiamo bene insieme, in campo e fuori. Si ride, si scherza, poi ci si allena duramente e in campo siamo sempre uniti. Così la stanchezza vola via in un attimo». L’essere uniti che vi ha aiutato a superare il passaggio a vuoto contro la Repubblica Dominicana? «Leggo poco i giornali e cerco di stare lontano dai social, sono fatto così. Però credo che quella sconfitta ci abbia fatto bene. Uno scappellotto che ci ha fatto capire che si può perdere e vincere con chiunque». Le piace il ruolo di guastatore difensivo che le è stato cucito addosso? «Cerco di fare quello che posso e il coach mi chiede. Gioco sempre al limite , se non oltre le energie. Vestire la maglia azzurra è bellissimo, un onore. Spesso poi divido il campo con Spissu o Spagnolo. Due play insieme per allentare la pressione e dare forza alle nostre idee. Sempre con il gruppo prima delle individualità». LEGGI TUTTO

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    Mondiali basket, Filippine-Italia: orario e dove vederla in tv e in streaming

    MANILA (Filippine) – Tutto in una sfida. Dopo il buon esordio contro l’Angola e la successiva sconfitta rimediata contro la Repubblica Dominicana, la Nazionale di basket di Gianmarco Pozzecco nel pomeriggio sfida a Manila la selezione delle Filippine. L’Italia deve vincere per ottenere la qualificazione alla seconda fase dei Mondiali. Ma anche una sconfitta – con meno di undici punti di scarto – e la contemporanea vittoria della Repubblica Dominicana contro l’Angola qualificherebbe la nazionale italiana.
    Dove vederla in tv e streaming
    La sfida tra la selezione asiatica e l’Italbasket di Pozzecco, valida per la terza giornata dei Mondiali Fiba, andrà in onda e in chiaro su Rai 2 dalle ore 14. Il match verrà trasmesso anche su Sky, con canale di riferimento Sky Sport Summer (numero 201) e su Dazn. In streaming, sarà possibile seguire la partita sull’app di Dazn e su Sku Go. LEGGI TUTTO