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    Il Pagellone di Paolo Cozzi – Plotnytskyi finalmente leader, Petric in difficoltà

    Di Paolo Cozzi
    Finisce con Perugia che festeggia, forte di un 4-0 che allontana una serie di nuvoloni che si erano ammassati sul capoluogo umbro dopo la batosta rimediata a Modena. Ma se il tie break ha mostrato tutta la potenza di fuoco disponibile alla corte di Heynen, è il primo set, per lunghi tratti dominato dalla Leo Shoes, a far capire che in realtà la squadra umbra è ancora convalescente. Modena si mangia le mani dopo l’impresa della gara di andata, conscia che se avesse vinto il primo set, avrebbe potuto scrivere una gran pagina di volley… ma purtroppo la storia non si fa con i se.
    La Sir domina a muro, attacca meglio senza però eccellere, riceve discretamente e al servizio è letale con i suoi uomini chiave; di suo Modena ci mette il cuore e tanto assetto ribassato in difesa, ma in attacco manca continuità e gli errori sul finale di primo set pesano come un macigno sulle sorti del doppio scontro.
    SIR SICOMA MONINI PERUGIA
    Leon voto 8. Parte con il freno a mano tirato come tutta la squadra, ma poi il suo strapotere esce fuori e torna il picchiatore di sempre. A sorpresa positivo anche in ricezione.
    Plotnytskyi voto 8,5. Finalmente una partita da leader in attacco e soprattutto senza errori. Tiene in ricezione e al servizio trova il filotto che spegne le ultime speranze dei canarini.
    Ter Horst voto 5. Fatica ad entrare in partita nel fondamentale dell’attacco, ma è al servizio che ancora una volta regala il peggio con 5 errori su 10 tentativi… un’enormità.
    Ricci voto 8,5. Finalmente! Partita ottima del centrale italiano, bravo in attacco a farsi trovare pronto e fondamentale a muro dove oltre a 5 block personali guida con sicurezza tutto il reparto.
    Solé voto 5,5. Partita incolore per l’argentino, che in attacco non sfonda e a muro non trova mai il guizzo giusto.
    Travica voto 7,5. Inizia contratto e condiziona un po’ tutta la squadra. Poi trova la giusta velocità di palla per ognuno dei suoi attaccanti, e la sinfonia parte alla grande. Può e deve fare di più a muro.
    Colaci voto 7. Se la linea di ricezione regge l’urto e chiude con percentuali discrete, lo si deve alla sua calma e precisione nel guidare i compagni. Preziosissimo.
    LEO SHOES MODENA
    Vettori voto 7. Alla fine le sue percentuali calano, ma a me piace molto il suo atteggiamento in campo, sintomo di una crescita in questo ultimo periodo. Da solo può poco quando Perugia schiaccia sull’acceleratore.
    Petric voto 4,5. Perugia lo tiene sotto in ricezione e questo gli fa perdere anche tanta lucidità in attacco. Quest’anno davvero in grossa difficoltà nei big match.
    Lavia voto 5. Meglio del compagno di reparto in ricezione (a parte il Golden Set, in cui affonda letteralmente), ma in attacco sparisce troppo presto e spreca un paio di occasioni nei momenti chiave del primo set.
    Stankovic voto 5. Modena avrebbe bisogno del suo braccio veloce al centro, invece lo trova solo al servizio. In grossa difficoltà a muro.
    Mazzone voto 5,5. bene in attacco, ma a muro manca per tutta la gara e questo alla lunga comincia ad essere un grosso problema per Modena.
    Christenson voto 5. Parte bene, trascinando la squadra nel primo set, poi come troppe volte gli capita, dopo il 20 perde fluidità di palla e velocità con il gioco al centro. Peccato perché alcuni palleggi dietro sono degli autentici capolavori. LEGGI TUTTO

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    Il Pagellone di Paolo Cozzi – Dall’esonero di De Giorgi al colpaccio di Verona

    Di Redazione
    Weekend di Play Off in Superlega, con Modena che centra un facile passaggio del turno, Piacenza che va a singhiozzo – nonostante che Bernardi ai microfoni Rai parli di una ottima stagione – ma ottiene comunque la qualificazione e Milano che si complica la vita con Verona, finendo a gara 3. Ma prima di passare a parlare soprattutto di questa ultima partita, vorrei tornare un attimo sull’argomento clou della settimana ovvero l’esonero di Fefè De Giorgi a Civitanova e l’arrivo sulla panchina di Blengini, già allenatore della nazionale.
    Su De Giorgi sono stato purtroppo facile profeta nel dopo-Coppa Italia, perché quando una società scarica l’allenatore a stagione in corso, non rinnovandogli il contratto, di fatto lo indebolisce all’interno dello spogliatoio. Fermo restando che non rinnovare un allenatore che in due anni ha vinto pressoché tutto lo trovo un esercizio ai limiti del masochismo, per esperienza era ovvio che in una squadra di vertice lasciare al suo posto il tecnico in scadenza e già esautorato avrebbe creato sconquassi nello spogliatoio.
    Mi spiego meglio….. l’allenatore è quella figura che rappresenta la società, e che ha nella sua mano il destino dei giocatori. Può decidere se usare il bastone o la carota, e finché viene recepito come il braccio destro della società nessuno osa metterne in discussione apertamente la leadership, l’autorità. Ma nel momento in cui la società lo scarica, ecco che tutte le problematiche rimaste sopite esplodono, nessuno è più disposto ad andare oltre la soglia del 100%, tutti cercano di guardare al proprio orticello, e anche una gestione di infortuni e recuperi che fino al giorno prima andava bene improvvisamente scatena gelosie e musi lunghi.
    E così quella che sembrava una corazzata imbattibile vacilla sotto i colpi dei suoi stessi talenti che tornano a essere dei mustang, degli spiriti liberi, e in questo senso vedo la sconfitta in Champions League. Vista la situazione ha fatto bene la società a tagliare subito il cordone ombelicale, ma da un punto di vista etico non amo il doppio incarico. Credo che in Italia ci siano molti ottimi allenatori e che il coach della nazionale, per giunta nell’anno olimpico, debba essere super partes, visto che tra le altre cose dovrà selezionare i 12 per Tokyo.
    Ma torniamo al turno preliminare, giusto in tempo per salutare Padova e Ravenna che, seppur con budget limitati e molti giovani, hanno onorato come sempre il campo, e vediamo l’harakiri di Milano che dopo un gran primo set si addormenta e riapre match e ottavo di finale. Per i meneghini male Patry (voto 4) completamente fuori dalla partita e ben contenuto a muro. Mancano all’appello anche Urnaut e Ishikawa (voto 5,5) ma è tutto l’attacco che stenta fermandosi ad un modesto 43%, e pure il muro non riesce ad essere positivo come in gara uno.
    Per Verona è proprio il muro, insieme al servizio, l’arma chiave per contenere i milanesi e allungare la serie a gara 3. Finalmente la coppia di centrali Aguenier–Caneschi (voto 8) si mostra all’altezza delle aspettative, così come il neo tesserato Zingel (voto 7,5) che porta tanta esperienza. Non benissimo Jaeschke (voto 6) che però si fa perdonare una pessima giornata in prima linea con tanta ricezione. Comunque un bello squillo di tromba per Verona in una stagione avara di soddisfazioni, e se in gara 3 riuscisse il colpaccio la stagione sarebbe sicuramente rivalutata. LEGGI TUTTO

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    I pronostici di Paolo Cozzi: Modena e Milano favorite, ma…

    Di Paolo Cozzi
    Dopo qualche giorno di pausa, utile per far rifiatare un po’ tutti gli atleti al termine di una regular season condensata e travagliata, inizia finalmente il lungo cammino dei Play Off che nel giro di qualche settimana porterà una squadra ad issarsi sul gradino più alto del podio, là dove solo i più forti osano avventurarsi. Si riparte quindi, e lo si fa da un turno preliminare che vede impegnate le squadre classificatesi fra il sesto e l’undicesimo posto, ovvero Piacenza, Modena, Milano, Verona, Ravenna e Padova.
    Se per le ultime due è stato sicuramente un ottimo risultato, non si può così dire per le altre squadre, soprattutto per Gas Sales Bluenergy, Allianz e Leo Shoes che in questi giorni si sono leccate le ferite di una regular season non esaltante e hanno affilato i coltelli per provare a dare una nuova connotazione alla loro stagione.
    Foto Modena Volley
    Il primo ottavo vede di fronte Modena e Ravenna, con i canarini favoriti senza se e senza ma… ma la palla è rotonda e dei pronostici se ne fa un baffo! Stagione altalenante quella modenese, con una squadra capace di entusiasmare in Champions nel primo girone e di fare quasi harakiri nel secondo, passando ai quarti solo per quoziente punti. Stesso discorso per il campionato, in cui ha sì battuto due volte Piacenza, ma non ha mai dato la sensazione di poter impensierire le tre big, e ha sfoderato alcune prove davvero discutibili, come successo nella sconfitta casalinga con Vibo per 0-3. Meglio nei quarti di finale di coppa Italia contro Monza, tenuta a bada con una gran prova di autorità, la stessa che servirà con Ravenna per spingere l’avversario al tappeto e nascondergli ogni possibilità di ripresa.
    A questi play off la Leo Shoes arriva sicuramente con una coperta corta in panchina visti i recenti rientri in gruppo di Rinaldi e Lavia, ma questi sarebbero solo alibi per una squadra dal blasone di Modena. Servono un Petric più concreto in attacco, una ricezione che possa garantire continuità a Christenson e una coppia di centrali che a muro riesca a fare la differenza in quello che è stato sicuramente uno dei fondamentali più in difficoltà nella prima parte di stagione. Chi dovrà prendersi tante responsabilità è Vettori, che come atteggiamento e grinta in alcune delle ultime partite mi è piaciuto davvero molto: basterà a Modena per approdare ai quarti e provare ad alzare un po’ l’asticella?
    Per la Consar, come al solito squadra giovane e sparagnina, la soddisfazione di essersi messa alle spalle Padova e Cisterna e il sogno di prendersi lo scalpo dei modenesi in questo turno. Analizzando la stagione si nota subito che, se muro e ricezione sono i due fondamentali che hanno posto le basi al gioco ravennate, la battuta e soprattutto l’attacco restano invece le zone grigie che spesso hanno ostacolato la crescita della squadra.
    Bene la coppia di centrali Grozdanov–Mengozzi, un bel mix di esperienza e potenza, bene Pinali nel totale dei punti fatti, ma ancora troppo incostante e sbaglione. Molte delle chance di Ravenna passeranno anche dalle potenti braccia di Recine, che in questa sua prima stagione da titolare è riuscito a ben figurare, ma che dovrà sfoderare tutta la sua tecnica e la sua voglia di emergere se vorrà fare lo sgambetto alla squadra di Giani.
    Powervolley Milano
    Più equilibrato sulla carta il match fra Verona e Milano, anche se la squadra meneghina ha i numeri e i giocatori per diventare la mina vagante dei Play Off. Che il post-Nimir potesse essere complicato da gestire nelle alchimie della squadra non c’erano dubbi, che l’infortunio di Patry e il Covid abbiano stoppato l’Allianz sul più bello anche, ma resto dell’idea che Milano sia la squadra che più ha “deluso” in questa prima parte di stagione, soprattutto visto anche lo sforzo economico del presidente Fusaro che a gennaio ha tesserato un Ccampione come Urnaut.
    Mi aspetto quindi che questi giorni siano stati sfruttati al meglio in allenamento per ritrovare quella fiducia e quelle sensazioni positive che mancano da un po’ e che Milano si presenti ai play off con un piglio diverso, forte di un trio di banda davvero invidiabile (Ishikawa-Urnaut-Maar). In più penso che la squadra di Piazza possa contare sulla voglia di Sbertoli di andare a Tokyo perché, inutile nasconderlo, una uscita di Milano al primo turno rischierebbe di allontanare il biglietto aereo per il giovane e talentuoso palleggiatore milanese.
    Anche la NBV ha indubbiamente deluso le aspettative, arroventandosi nel caso Boyer e non riuscendo mai a dare continuità di risultati e di gioco. Unico a salvarsi sua maestà KK Kaziyski, che dall’alto della sua classe immortale a 36 anni si è preso il lusso di chiudere al terzo posto fra i top scorer di Superlega. Per il resto tanti problemi di gioco, con Spirito in regia che continua a mancare quel salto di qualità che ne farebbe un ottimo palleggiatore, e uno Jaeschke che dopo anni bui causa infortuni sta pian piano tornando ai suoi livelli. Speravo molto nella crescita di Caneschi alla corte di Stoytchev, ma il giovane centrale ha faticato parecchio soprattutto a muro, quello che sarebbe dovuto essere il suo marchio di fabbrica.
    Kioene Padova
    Terzo match del week end è quello fra Piacenza e Padova, con gli emiliani chiamati a dare un segnale importante in una stagione che avrebbe dovuto vederli grandi protagonisti e invece li ha visti nei panni di mere comparse. Formazione che ha cambiato volto nel corso della stagione, a partire dal nuovo coach Bernardi arrivando a Baranowicz, Mousavi e Finger, ma qualcosa è mancato al gruppo che ha chiuso mestamente dietro Monza e Vibo, seppur di poco. Mi aspetto un playoff da “occhi di tigre” con Grozer che deve trovare quella continuità che gli è mancata in regular season. Da verificare anche Russell, autore di partite da top player e altre in cui è naufragato senza trovare soluzioni.
    Per Padova impegno complicato, in una stagione senz’altro con poche luci e tante ombre, ma che ha portato alla luce il talento di Bottolo e di altri giovani del sempreverde vivaio. Non facilita le cose neanche l’assenza del palleggiatore titolare Shoji, mentre la ricezione potrà contare su Danani, decisamente uno dei migliori liberi al mondo.  LEGGI TUTTO

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    Il Pagellone di Paolo Cozzi – Cester e Diamantini si sfidano a muro, Lavia trascinatore

    Di Paolo Cozzi
    Ultimo turno di Superlega maschile, in attesa dei due recuperi di mercoledi prossimo, con in palio gli ultimi punti fondamentali nella corsa al miglior piazzamento in vista dei play off. Da Vibo a Piacenza, passando per Monza e Modena, erano tante le squadre che speravano di poter migliorare sulla linea del traguardo il loro posizionamento. Tonno Callipo e Vero Volley approfittano del “liberi tutti” di Civitanova e Perugia e sono brave a cogliere l’occasione per fare punti preziosi nella lotta per il quarto e quinto posto.
    A questo proposito si è tanto parlato di fair play e di etica in vista dell’ultimo turno, e molti hanno gridato allo scandalo per il fatto che Perugia e Civitanova si siano presentate con le riserve con il risultato di “falsare” la corsa al quarto posto. Onestamente non ci trovo niente di scorretto: è giusto che le squadre guardino al proprio interesse, soprattutto due top team come Lube e Sir che nel week end scorso hanno giocato due partita ad alta intensità emotiva e fisica in meno di 24 ore e devono affrontare fra 3 giorni un altro tour de force per la qualificazione in Champions League. Gli atleti non sono robot, hanno bisogno di tempo per recuperare preziose energie fisiche e mentali.
    Sinceramente mi sembra normale che sia De Giorgi sia Heynen abbiano dato un po’ di scarico ai titolari, in primo luogo per tutelare giocatori stanchi anche da possibili infortuni, e secondo perché è giusto che anche i ragazzi della panchina, dopo un anno ad aspettare l’occasione, abbiano il loro momento per mettersi in mostra. Poi possiamo sindacare sul fatto che magari non abbiano sfruttato appieno l’occasione, ma ripeto: questa situazione mi è capitata sempre in ognuna delle 12 stagioni che ho disputato in serie A, e fa parte del gioco, l’importante è che chi scende in campo dia il 100%. Semmai, appunto, bisogna fare i complimenti a Monza e Vibo che hanno saputo restare concentrati e cogliere l’occasione, cosa non sempre scontata.
    Detto questo, vediamo chi si è messo in luce in questa ultima giornata di Superlega.
    In Vibo-Civitanova spicca la prova a muro di Cester (voto 8) che, come all’andata, contro gli ex compagni trova la chiave di lettura giusta per fermare gli attaccanti marchigiani. In recupero Rossard (voto 7), ancora molto falloso per i suoi standard ma di sicuro elemento chiave per la formazione calabra. In casa Lube bene l’impatto sulla gara di Diamantini (voto 8), ma mi resta il dubbio che avrebbe fatto meglio a giocare un anno in una piccola piuttosto che marcire in panca. Sprecano l’occasione invece Hadrava (voto 6) e Yant (voto 5,5), che in attacco non riescono a trovare continuità.
    In Perugia-Monza c’era molta attesa per la prova di Atanasijevic (voto 6), che è ancora lontano dalla sua condizione fisica migliore, sbaglia tanto, ma ha il giusto atteggiamento in campo. Chi non sfrutta la partita sono Ter Horst (voto 5) che affonda in una marea di errori gratuiti e Ricci (voto 6) che ancora una volta non ottiene il massimo dalle chance a sua disposizione. In casa monzese Lanza (voto 5) patisce il ritorno sul taraflex perugino, ma trova guizzi a muro. Bene la coppia Lagumdzija (voto 8)-Dzavoronok (voto 8), che si prende sulle spalle il peso dei palloni chiave e apre uno squarcio per proiettarsi al quarto posto.
    Modena ci mette due set per carburare contro il fanalino di coda Cisterna, ma poi pur senza brillare si scioglie e trova i tre punti. Benissimo Lavia (voto 8), sempre più trascinatore, male invece Petric (voto 5), che soffre sia in ricezione che attacco. Male anche Mazzone (voto 5) che dovrà tornare sui livelli di un mese fa se vuol provare a spingere Modena oltre i quarti di finale. Per Cisterna solita prova di qualità per la coppia di centrali, ma dopo alcune gare positive è Sabbi (voto 4,5) a sparire dal campo insieme a Tillie (voto 4).
    Vittoria non scontata per Trento che, dopo la débacle in Coppa Italia e quella con Milano, fatica ma torna al successo con Ravenna. Se Nimir (voto 6) sembra ancora convalescente più dal punto di vista mentale che fisico, Kooy (voto 8) si ripresenta con un’ottima prova sia in attacco sia in ricezione, e il suo è un rientro importante per poter dare alternative di livello a Lorenzetti. Ottimo anche Lisinac (voto 8,5), tornato determinante al centro della rete sia in attacco che a muro. Ravenna ha l’atteggiamento giusto, ma il 40% in attacco è davvero pochino per sperare nel colpaccio. Si salva Loeppky (voto 7), ma questa volta a mancare è l’apporto di Recine (voto 5) che pur regalando poco mette a terra solo 3 palloni in attacco.
    Piacenza vince la maratona con Milano ma riduce al minimo le sue speranze di agganciare il quinto posto. Grozer (voto 6,5) sente aria di sfida e arma il braccio pesante, Clevenot (voto 7) in attacco è discontinuo ma garantisce solidità e precisione in ricezione. Per Milano, relegata all’ottavo posto in classifica, percentuali offensive basse, con la coppia Ishikawa–Urnaut (voto 6) apparsa in difficoltà in attacco e ricezione. Meglio Patry (voto 7), alla miglior partita dopo il Covid e l’infortunio.
    Sfida senza pretese di classifica, infine, fra Padova e Verona, con i padroni di casa che si aggrappano al duo Stern (voto 7,5)-Bottolo (voto 8) per vincere il derby veneto. In casa scaligera è Jensen (voto 7) a ricoprire il ruolo di top scorer, ma il gioco di Spirito (voto 5) fatica a decollare, così come la prova di Caneschi (voto 5) che chiude con il misero bottino di 5 punti in 5 set. LEGGI TUTTO

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    Il Pagellone di Paolo Cozzi – Rivincita De Cecco, Plotnytskyi dov’è?

    Di Paolo Cozzi
    Nel remake della finale 2020 (e anche delle due precedenti) gli occhi sono tutti puntati su Perugia e Leon dopo la straordinaria prova di forza messa in mostra nella semifinale con Trento, ma come spesso accade nella pallavolo è difficile offrire la stessa performance a sole 24 ore di distanza. E così è Civitanova a salire sugli scudi, alzando una vera e propria linea Maginot che ferma e respinge le ambizioni di vittoria degli umbri.
    La Lube batte, attacca e mura meglio dei perugini, mentre fatica maggiormente in ricezione, ma è nel conto degli errori gratuiti che gli uomini di De Giorgi surclassano quelli di Heynen, apparsi in affanno per gran parte del match. È la rivincita di De Cecco, accusato dalla piazza umbra di non essere uomo da finale, che trascina i suoi alla vittoria e dimostra ancora una volta (ma ce ne era davvero bisogno?) tutta la sua classe e il suo talento. Perugia può recriminare sugli infortuni che la accompagnano da mesi, ma la gara di ieri l’ha persa più con la testa che con la tecnica.
    CUCINE LUBE CIVITANOVA
    Simon voto 10. Non è il miglior muratore della Superlega ma, quando arriva a muro e mette i suoi tentacoli in bocca agli schiacciatori avversari, chiude tutti gli spazi e costringe i malcapitati a subire murate o a commettere errori. In attacco invece è il numero uno e lo ricorda ad ogni occasione.
    Juantorena voto 7. Forse meno decisivo che in altre partite, ma quando il gioco si fa duro lui è il primo a rispondere presente e a dare man forte ai compagni nei momenti chiave del match.
    Rychlicki voto 8. 22 attacchi, un solo errore. Sarà che De Cecco lo smarca bene, sarà che il muro di Perugia lo snobba un po’… ma la realtà è che l’opposto lussemburghese è cresciuto e adesso è diventato un tassello chiave nel gioco dei cucinieri.
    Leal voto 7,5. In attacco è un po’ macchinoso, ma nel quarto set è lui che si erge a protagonista e spegne le velleità di rimonta di Perugia. Bene a muro e in battuta, in ricezione soffre parecchio, ma contro i bombardieri perugini ci può stare!
    Anzani voto 6. Partita in sordina per il centralone azzurro, che in attacco è spesso dimenticato dal suo palleggiatore e a muro trova tanti tocchi preziosi ma nessun guizzo vincente. Mezzo voto in più perché è sui suoi turni di battuta che la Lube crea i break importanti.
    De Cecco voto 9. Discuterlo è argomento per folli, eppure dopo anni c’è ancora chi pensa che debba dimostrare il suo valore nelle partite che contano. Gara perfetta, non si perde in preziosismi e punta al sodo, alternando le sue bocche da fuoco con maestria e sapienza. E quando la palla è staccata, bè, nessuno se ne accorge, perché trova sempre il punto rete esatto dove farla arrivare.
    Balaso voto 8,5. Week end da vero leader della seconda linea per lui, capace di chiudere con il 69% di ricezioni positive e un solo ace subito contro la squadra che il giorno prima aveva mietuto servizi vincenti ad ogni respiro.
    SIR SAFETY CONAD PERUGIA
    Leon voto 5. Dalle stelle alle stalle, ovvero: anche i grandi campioni possono bucare le Finali. Tanti errori gratuiti e murate subite: è vero che la palla non gli arriva perfetta, ma qualcosa nel motore Ferrari del cubano ieri si è inceppato.
    Ter Horst voto 6. A muro è una spina nel fianco per l’attacco marchigiano, ma in attacco fatica a costituire quell’alternativa importante che ha dimostrato di poter essere in semifinale. Peccato, perché in stagione è cresciuto molto, anche se continua a essere scriteriato dalla linea dei 9 metri.
    Plotnytskyi voto 4,5. Il vero grande assente di questa finale di Coppa. Nella giornata in cui serviva il suo apporto per affiancare un Leon a tratti sottotono, si scioglie come neve al sole in attacco chiudendo con un mesto 30%. Meglio in ricezione, ma deve crescere di personalità in queste partite se vuol vincere a Perugia.
    Solé voto 6. Civitanova gli regala una marcatura “personalizzata” e rispetto al solito fatica a trovare continuità, però si difende e non molla fino alla fine. Un po’ sottotono a muro, dove fatica a leggere il gioco del connazionale De Cecco.
    Russo voto 6. In attacco non è incisivo, anche se un paio di colpi in zona 5 sono di notevole fattura. Meglio a muro, dove prova a dire la sua, ma se i laterali volano e sbracciano diventa difficile riuscire a combinare qualcosa di buono.
    Travica voto 5. La ricezione gli arriva anche con una discreta continuità, ma a 24 ore dalla partita perfetta non riesce a trovare la stessa alchimia con i compagni, con palloni che sembrano essere un pelo più bassi e corti rispetto al giorno precedente. Ma conoscendo Dragan so che con la testa è già in palestra, pronto a lavorare per prendersi la rivincita fra qualche mese.
    Colaci voto 7. Ottimo in ricezione, sempre reattivo in copertura. Prova a spronare i suoi, ad aiutarli ad uscire dall’impasse che li attanaglia, ma non ci riesce.
    Atanasijevic voto 6. Non ha il ritmo partita e lo si vede in alcuni scambi, ma già rivederlo in campo è un piacere, augurandogli di tornare presto il bomber che tutti abbiamo apprezzato negli ultimi anni. LEGGI TUTTO

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    Il Pagellone di Paolo Cozzi – Leon è un marziano, Nimir irriconoscibile

    Di Paolo Cozzi
    Asfaltata: non ci sono altri termini per descrivere la Caporetto di Trento in semifinale. La più brutta e cocente sconfitta in 20 anni di storia per i trentini che, arrivati a Bologna come grandi favoriti, forti di ben 16 vittorie consecutive, non riescono mai a trovare una controffensiva allo strapotere mostrato dalla Sir Safety Conad Perugia.
    A far rumore non è solo il 3-0 secco subito, ma il modo in cui è arrivato, con tutti i giocatori trentini apparsi impotenti e incapaci di trovare una via d’uscita alla pressione avversaria. Si prospetta una notte di lunghi confronti fra squadra, staff e società, perché questa è una di quelle situazioni che vanno affrontate subito per capire il problema.
    Tutto roseo in casa umbra, con Heynen eccellente nel preparare la partita dal punto di vista tecnico, tattico e motivazionale. Se a questo aggiungiamo un Leon immenso e un Travica lucido e preciso come non mai, ecco che gli ingredienti per un grande match ci sono tutti. Perugia è perfetta dalla linea dei 9 metri , ottima a muro e in attacco, mentre in ricezione soffre parecchio ma senza deragliare come capita invece ai trentini.
    SIR SAFETY CONAD PERUGIA
    Leon voto 10. Marziano… solo un marziano può fare 27 punti in tre set, con 8 ace e 4 muri. Da quando è a Perugia ha dimostrato di essere un campione, oggi si è issato di prepotenza sul gradino più alto del podio mondiale e guarda il secondo da km di distanza.
    Travica voto 8. Non male per un vecchietto che tanti davano per finito anni fa e consideravano l’anello debole di questa squadra. Avere Leon in squadra aiuta molto, certo, ma se non si hanno doti innate di leadership, unite a grandi qualità tecniche, non si va da nessuna parte!
    Ter Horst voto 8. Cresciuto tanto in stagione, l’olandesone si è messo a disposizione della squadra e appare sempre più utile alla causa. Se solo sbagliasse un po’ meno in battuta…!
    Plotnytskyi voto 7,5. In attacco è tenuto in naftalina, anche perché davanti ha Giannelli che è un osso duro a muro, però in battuta è spietato e in ricezione balla senza saltare.
    Solé voto 7. Marcato a “uomo” dai centrali trentini è comunque bravo a trovare traiettorie vincenti in attacco mentre a muro legge molto bene Giannelli e sporca davvero tanti palloni.
    Russo voto 7,5. Gran bella prova del centrale italiano, al rientro in pratica dall’infortunio. Bene in attacco, benissimo a muro, sempre lucido e in anticipo su Giannelli. Tutto molto bello per Perugia e per la nazionale.
    Colaci voto 7,5. Difende un primo tempo di Podrascanin sui 3 metri come fosse la cosa più naturale del mondo, in ricezione sembra coprire tutto il campo. Davvero il leader della seconda linea umbra.
    ITAS TRENTINO
    Lucarelli voto 6,5. È l’unico dei suoi a provarci, a non mollare, e in attacco comunque si fa valere. Ma in ricezione 5 ace sono un macigno che pesa parecchio.
    Giannelli voto 5. La palla schizza ovunque e lui è spesso costretto ad alzate scontate. Gli resta la colpa di non essere riuscito a riportare Nimir in partita e di non aver saputo trovare una chiave per scardinare, o mettere almeno in difficoltà, il muro di Perugia.
    Michieletto voto 5,5. Partita difficile per il giovane martello trentino, che viene un po’ messo ai margini del gioco in attacco, mentre in seconda linea finisce alla deriva come tutti i compagni di reparto. Una lezione amara, ma che sono sicuro farà crescere tanto il giovane Alessandro.
    Nimir voto 4. Non vado più sotto per rispetto di un giocatore che quest’anno ha fatto il diavolo a quattro in ogni partita. Ma il Nimir di oggi è stato a dir poco irriconoscibile, sprofondato presto nelle sabbie mobili di una partita che lo ha visto commettere più errori diretti che punti. Ora andrà capito se è stato solo un disastroso incidente di percorso o se manca una certa attitudine a giocare partite da dentro o fuori.
    Lisinac voto 5. In attacco trova qualche bel colpo, ma a muro insegue per tutto il tempo il gioco di Travica senza trovare il bandolo della matassa.
    Podrascanin voto 6. Con la ricezione che fa acqua da tutte le parti ha pochi palloni disponibili, ma li sfrutta bene. Trova anche un muro e un ace, di certo non è da lui che parte la débacle.
    Rossini voto 5,5. In ricezione è l’unico che riesce a dare un po’ di continuità di palloni a Giannelli; certo che si ricorderà anche lui per un bel po’ il sibilo dei palloni scagliati da Leon. LEGGI TUTTO

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    Il Pagellone di Paolo Cozzi – Stankovic ringiovanito, Recine sfiora l’impresa

    Di Paolo Cozzi
    Passano gli anni, ma la Coppa Italia rimane un affare privato per le Big Four che per la quarta volta di fila si presentano compatte alle semifinali. Tutto facile come da pronostico per Civitanova e Trento, chiude con un secco tre a zero anche Modena, che nel match sulla carta più equilibrato mette subito sotto Monza e con una gran prova in battuta e difesa si aggiudica il prezioso pass per Bologna. Fatica più del previsto, invece, una Perugia apparsa molto fallosa e contratta, ma che ritrova dopo una lunga attesa il proprio capitano Atanasijevic e anche Russo.
    Civitanova è brava a non sprecare energie e a far ruotare tutti i suoi effettivi, approfittando di una Padova che schiera il giovane Ferrato al palleggio. Troppo grande il divario tecnico fra le due formazioni, con i marchigiani che chiudono con il 71% di efficacia e Juantorena (voto 8) che chiude con un ottimo 8 su 8 in attacco…. Come sempre quando c’è odore di Coppe il cubano diventa una macchina e incanta con la sua classe. Bene anche Rychlicki (voto 7,5), in crescita in queste ultime uscite, e De Cecco (voto 8), ottimo oggi e pronto a togliersi di dosso la nomea che lo vuole spesso secondo classificato…
    Per Padova niente da recriminare in una partita dal risultato già scritto: attacco completamente sottotono e fase muro che non riesce mai a trovare il guizzo giusto per impensierire i cucinieri. Molto in difficoltà anche il giovane Bottolo (voto 4,5), ma è difficile predicare nel deserto. Chi non tradisce mai è il libero Danani (voto 7,5), giocatore che davvero è un top player mondiale in ricezione.
    Tutto facile anche per Trento, ormai in striscia positiva da più di 2 mesi, squadra sempre più solida e sicura di se e pronta a riportare all’ombra del Monte Bondone quei successi che sono parte integrante del DNA trentino. Giannelli (voto 8) fa correre i suoi attaccanti e affila le armi per tentare l’assalto a Bologna. Lucarelli (voto 7,5) è su valori assoluti e pronto a dimostrare di essere un top player anche nei momenti caldi della stagione, Nimir (voto 8,5) è semplicemente straripante e pronto per trascinare la sua banda al successo. Se a questo uniamo due centrali concreti in attacco e solidi a muro, una buona ricezione e una batteria di battitori da far tremare le gambe… ecco che forse abbiamo la candidata numero uno alla Coppa.
    Manca il salto di qualità Milano, che non riesce mai a impensierire i gialloblu soprattutto a muro e in battuta. Peccato perché l’arrivo di Urnaut (voto 5) sembrava aver rilanciato le ambizioni dei meneghini verso le alte quote. Si salva Ishikawa (voto 7), ma Patry (voto 5) fatica ad essere quel trascinatore che tanto bene aveva fatto a Cisterna.
    Perugia soffre, vede spalancarsi la porta degli Inferi, ma è brava a chiudere a suo favore il secondo set e a traghettare in porto una partita in cui spiccano gli errori gratuiti in attacco e battuta e i ben 9 ace subiti. Campanello d’allarme forte per una squadra costruita per vincere e che quest’anno, complici anche i tanti infortuni, stenta a trovare continuità di rendimento. Un bel peso sulle spalle di Travica (voto 6), che però vive di adrenalina e grinta, mentre bene Plotnytskyi (voto 7,5), da rivedere in una semifinale con molta più pressione addosso. Nota positiva il rientro di Atanasijevic (voto 7) dopo i continui problemi al ginocchio.
    Brava Ravenna a far vedere i sorci verdi a Perugia con statistiche più basse in tutti i fondamentali. Da elogiare il modo dei ragazzi di interpretare la partita, un muro come sempre molto preciso e rigoroso e una battuta che rischia di mandare all’altro mondo le ambizioni umbre. Su tutti ottimo Recine (voto 8) che è andato davvero vicino a fare un bello sgambetto a papà Cisco, DS di Perugia!
    Ultimo match di giornata, lo scontro fra Modena e Monza vedeva i monzesi leggermente favoriti, ma la squadra di Giani, pur complicandosi la vita più di una volta nel corso dei set, con una ottima prova corale e di atteggiamento si prende una qualificazione importante per una squadra che sta trovando linfa vitale nei giovani. Lavia (voto 6,5) fatica sicuramente tanto in attacco, ma rimane “sul pezzo” e dà una gran mano in ricezione mentre Petric (voto 7) dopo qualche partita in affanno torna importante terminale in attacco. Schianta primi tempi sui 3 metri come se fosse ancora un ventenne Stankovic (voto 8), che quando ha la palla come piace a lui dimostra che a 35 anni è ancora l’asticella da raggiungere in attacco!
    Per Monza una battuta d’arresto che ci sta, ma non nelle proporzioni con cui poi è arrivata. La sensazione è che la squadra sia scesa in campo attanagliata dalla tensione di poter vincere e che non abbia trovato in Dzavoronok (voto 4) quel leader di cui tanto avrebbe bisogno per fare un ulteriore salto di qualità. LEGGI TUTTO