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    Alessandro Graziani e Letizia Paternoster, nuova coppia nello sport italiano

    Foto Instagram Letizia Paternoster

    Di Redazione
    C’è una nuova coppia “VIP” nello sport italiano: è quella formata dal pallavolista Alessandro Graziani, ex protagonista del reality show Temptation Island e di Uomini e Donne e recentemente passato alla Sa.Ma. Portomaggiore in Serie A3, e da Letizia Paternoster, stella emergente del ciclismo italiano su pista e su strada, che ha all’attivo un argento e due bronzi mondiali.
    L’unione tra i due è stata “ufficializzata” proprio da Letizia con una storia Instagram che ritrae un bacio tra i due giovani atleti, accompagnata da un commento significativo: “È tutto una bomba!” LEGGI TUTTO

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    “Il Grande Slam”: iniziate le riprese del film sulla Maxicono dei record

    Foto Facebook A.F. Project

    Di Redazione
    Sono in corso da 4 giorni a Parma le riprese di “Il Grande Slam – Generazione di Fenomeni“, un docufilm sulla storia della Maxicono Parma e in particolare sulla storica stagione 1989-90, quando la squadra emiliana riuscì a conquistare cinque trofei in un anno (scudetto, Coppa Italia, Coppa delle Coppe, Mondiale per Club e Supercoppa europea). Realizzato da A.F. Project per la regia di Mario Maellaro, il film andrà in onda in autunno su Rai Sport: ospite d’eccezione è Jacopo Volpi, voce dei successi dell’epoca, che intervista tanti dei protagonisti di quella storica cavalcata.
    Il documentario ha ottenuto il patrocinio del Comune di Parma e di Parma Capitale della Cultura; tra i produttori c’è Francesca Aiello, sorella di quell’Andrea Aiello che fu una colonna della Maxicono degli anni d’oro. Le riprese sono in corso di svolgimento al PalaRaschi, teatro dei trionfi della squadra parmigiana: “La cosa più bella – racconta Volpi alla Gazzetta di Parma – è stato il ritrovare gli atleti dopo anni e accorgersi che era come averli sentiti al telefono il giorno prima. A Parma c’era una squadra davvero straordinaria, fatta di persone eccezionali in campo e fuori“.
    Foto Facebook A.F. Project
    Tra i campioni intervistati per il film ci sono Andrea Zorzi e Marco Bracci: “È un’emozione molto grande – dice quest’ultimo – essere ancora al PalaRaschi. Nell’entrare sul campo riaffiorano tutti i momenti salienti delle stagioni trascorse qua con la maglia della Maxicono: le vittorie ottenute, il palazzetto pieno di tifosi… questo silenzio è quasi surreale. Siamo molto contenti che qualcuno abbia deciso di ricordare l’impresa fatta trent’anni fa“.
    (fonte: Gazzetta di Parma, Facebook A.F. Project) LEGGI TUTTO

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    Luciano Pedullà e Matteo Lucchini ospiti di SoloVolley su Radio BustoLive

    Di Redazione
    Nuova puntata ricca di ospiti e di spunti per SoloVolley, il magazine radiofonico di Radio BustoLive sul mondo della pallavolo. Questa settimana sono previsti, tra gli altri, gli interventi telefonici di due allenatori ben noti agli appassionati: Luciano Pedullà, storico tecnico di Novara e delle nazionali giovanili, e Matteo Lucchini, che guida la Futura Volley Giovani di Serie A2 femminile.
    La trasmissione andrà in onda questa sera (venerdì 24 luglio) alle 20.30 e sarà condotta da Samuele Ferretti, Marco Colombo e Jennifer Velazco. Tornerà per l’occasione l’abbinamento con Bustosport Magazine, programma di Giovanni Castiglioni, che ospiterà al telefono Fabio Parma, presidente dei Blue Storms di football americano, e l’allenatore e appassionato d calcio Diego De Bernardi. Nel corso della puntata è previsto anche il consueto intervento del caporedattore di Volley NEWS, Eugenio Peralta.
    SoloVolley può essere seguita in diretta streaming sul sito www.bustolive.it, sulla pagina Facebook, sul canale YouTube della radio o sulla App gratuita per iOS e Android. Per interagire con la diretta è possibile inviare un messaggio Whatsapp al numero 347-3862105. LEGGI TUTTO

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    La proposta della Lega maschile: “Un nuovo protocollo per ricominciare”

    Di Eugenio Peralta
    Il paradosso della pallavolo italiana continua: le squadre sono iscritte, gli organici sono completi, la preparazione è ricominciata ma, secondo le regole attuali, non si può giocare e nemmeno allenarsi a pieno ritmo. Una situazione che rischia di ritardare ulteriormente l’inizio della stagione, sconvolgendo un calendario ormai ampiamente pianificato, a meno di un intervento immediato. E dalle Consulte di Superlega, Serie A2 e A3 una proposta è arrivata, anzi due, come spiega Massimo Righi, presidente di Lega Pallavolo Serie A.
    “Abbiamo deciso di seguire due strade: in prima battuta chiederemo di applicare alla pallavolo lo stesso protocollo del calcio, e da contatti informali con il Ministero della Salute siamo ragionevolmente sicuri che verrebbe accettato. Questa soluzione avrebbe costi molto importanti per le società, nell’ordine dei 10mila euro al mese, e certamente non ci soddisferebbe, ma almeno ci consentirebbe di ripartire in qualsiasi momento. Nel frattempo, lotteremo perché venga applicato un protocollo meno severo, che permetta di effettuare tamponi ai giocatori ogni 7-10 giorni anziché ogni 4: così i costi si ridurrebbero a 2-3mila euro mensili e sarebbero più sostenibili“.
    Come siete arrivati a questa decisione?
    “Siamo tutti concordi sul fatto che con l’attuale protocollo, quello della Fipav, non è possibile praticare normalmente la pallavolo e disputare partite o allenamenti congiunti. Si può essere d’accordo o meno, ma se l’Istituto Superiore della Sanità ci classifica come sport di contatto e ritiene certe fasi di gioco altamente pericolose, è chiaro che questo è un vincolo importante“.
    Quale sarebbe l’iter per l’approvazione della proposta?
    “Dobbiamo innanzitutto condividerla con la Lega Pallavolo Serie A Femminile e con la Federazione, e poi presentarla all’Ufficio Sport della Presidenza del Consiglio. Mi auguro di arrivare all’assemblea di mercoledì 29 luglio con il protocollo già approvato. Certo, c’è sempre la speranza che nel prossimo decreto il Governo introduca condizioni meno restrittive per la ripresa dell’attività sportiva, e in quel caso il protocollo non servirebbe più. Ma non ci spero molto“.
    Le nuove regole sarebbero applicabili a tutti?
    “Forse, nella versione meno restrittiva, sarebbero sostenibili anche per Serie A2 e A3. In caso contrario, dovremo trovare una soluzione per giocare con la mascherina. Ma con queste categorie possiamo permetterci di aspettare ancora un po’ per valutare come si evolverà la situazione, visto che molte squadre inizieranno ad allenarsi a fine agosto. Per la Superlega bisogna decidere subito, e l’uso della mascherina – soprattutto delle attuali mascherine – non è compatibile con l’importanza dello sforzo fisico dei giocatori“.
    Condivide la posizione della Federazione, che di fatto ha sempre mantenuto invariato il testo del protocollo?
    “Purtroppo ci dobbiamo adeguare a quello che decidono le autorità. Forse si sarebbero potute fare delle azioni di protesta più eclatanti, oppure perseguire prima la strada di un nuovo protocollo. Ma ricordiamoci che siamo di fronte a una legge dello Stato, non si può andare contro la legge. Inoltre non è facile rapportarsi con le istituzioni, dal momento che la situazione cambia di giorno in giorno e addirittura da Regione a Regione“. LEGGI TUTTO

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    L’allarme di Mauro Fabris: “Il Governo deve muoversi, se non si riparte si chiude”

    Di Eugenio Peralta
    La pallavolo italiana si è risvegliata nel mondo del “Deserto dei Tartari“: ormai da mesi vive in eterna attesa di qualcosa che non si sa se e quando arriverà. Nello specifico, di nuove regole che permettano di tornare a giocare o quantomeno di allenarsi in sicurezza, superando l’attuale, rigidissimo protocollo emanato dalla Fipav. Nel frattempo il tempo passa, la data (presunta) di inizio dei campionati si avvicina e Mauro Fabris, presidente di Lega Pallavolo Serie A Femminile, dopo l’assemblea dei club lancia l’allarme: “Qui, se non si riparte, si chiude“.
    Qual è la posizione delle società di Serie A di fronte a questa condizione di vuoto normativo?
    “La situazione è gravissima. È inconcepibile la posizione di parte del Governo e del Ministro dello Sport; inconcepibile come si pensi a nuovi decreti, su temi come il vincolo di mandato per i presidenti federali, dimenticando il problema più importante che è poter tornare a praticare gli sport. Non abbiamo nemmeno sollevato il tema degli spettatori, che pure sarebbe importante, ma almeno chiediamo di capire come sia possibile riprendere. Tutti i giorni assistiamo in tv ad ‘ammucchiate’ di calciatori e per noi il Comitato Tecnico Scientifico non ha uno straccio di indicazione, non dico sulle partite, ma almeno sugli allenamenti“.
    Che evoluzione si aspetta?
    “Intanto ho già fatto sapere al Governo di togliersi dalla testa che le società possano svolgere le funzioni delle autorità sanitarie. Prenderemo iniziative forti nei prossimi giorni“.
    C’è una deadline entro la quale emanare nuove regole per riuscire a iniziare la stagione entro i tempi previsti?
    “Se ci fosse, sarebbe ieri“.
    La Federazione ha tenuto fin qui una posizione molto rigida, di fatto limitandosi a deplorare il mancato intervento del Governo. Lei è d’accordo?
    “Ogni 15 giorni la Federazione aggiorna il suo protocollo senza fare nemmeno un cambiamento: capisco le difficoltà, ma credo che insieme al Coni si sarebbe dovuta scegliere una linea più decisa, proponendo delle alternative. Questa è una delle funzioni che competono alla Fipav“.
    Chi si assumerà l’onere della decisione finale?
    “Quello che è certo è che non deve ripetersi il rimpallo di responsabilità a cui abbiamo assistito all’inizio di questa che è stata una vera e propria tragedia. Ci ricordiamo tutti delle squadre costrette a partire per le zone rosse senza sapere se sarebbero potute tornare indietro… Mi auguro che si sia imparato qualcosa da quanto accaduto e ognuno si prenda le proprie responsabilità“. LEGGI TUTTO

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    Le Federazioni danno mandato a Malagò di discutere la riforma dello sport

    Foto Federazione Italiana Pallavolo

    Di Redazione
    Piena fiducia dalle Federazioni a Giovanni Malagò, presidente del Coni, per discutere la proposta di riforma dello sport presentata dal ministro Vincenzo Spadafora. In seguito alla riunione tenutasi ieri presso il Salone d’Onore del Coni, i presidenti delle 44 Federazioni sportive nazionali hanno dato mandato a Malagò di incontrare il Ministro per rappresentare le loro istanze in merito all’imminente approvazione dei Decreti attuativi della legge delega.
    (fonte: Ansa) LEGGI TUTTO

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    Tutela dei lavoratori, vincolo sportivo e non solo: Malagò incontra i presidenti

    Di Redazione
    Una riunione informale tra Giovanni Malagò, presidente del Coni, e i presidenti delle 44 Federazioni sportive italiane, per discutere dell’argomento all’ordine del giorno: la riforma dello sport presentata dal Ministro competente Vincenzo Spadafora. Come riporta il Corriere dello Sport si svolgerà oggi il meeting tra i principali dirigenti sportivi italiani per parlare di un testo destinato ad aprire molti fronti di dibattito: e proprio a questo scopo è stata fatta circolare la bozza di 124 pagine che, dopo le opportune modifiche, dovrà essere approvata in Consiglio dei Ministri entro l’8 novembre.
    I temi sul piatto sono tanti, a cominciare dall’istituzione di un nuovo soggetto istituzionale con poteri di vigilanza, il Dipartimento dello Sport, gestito direttamente dalla Presidenza del Consiglio (e che quindi continuerebbe a funzionare anche qualora non venisse designato un Ministro per lo Sport). Una novità destinata ad alterare gli equilibri già precari tra Sport e Salute e Coni. Sempre sul piano politico c’è poi un altro provvedimento che interessa molto da vicino le Federazioni: il limite di mandato a 12 anni per i presidenti, a cui si affiancheranno altre norme come l’incompatibilità tra le cariche sportive e quelle politiche.
    Altri argomenti riguardano più da vicino l’attività quotidiana delle società: il principale è la riforma del lavoro sportivo, che garantirebbe nuovi contratti ad atleti e tecnici dilettanti, ma anche fisioterapisti, lavoratori del fitness, collaboratori di società e istituzioni, iniziando un percorso che potrebbe portare all’equiparazione con il lavoro dipendente. E poi c’è il fronte caldissimo dell’abolizione del vincolo sportivo, rivendicata da Spadafora come un atto di “liberazione” per gli atleti dilettanti, ma al tempo stesso molto temuta dalle società che lavorano nel settore giovanile e temono di veder sparire contributi fondamentali per la loro sopravvivenza.
    (fonte: Corriere dello Sport) LEGGI TUTTO