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    Il DG Emanuele Catania ospite a Sotto Rete questa sera

    Di Redazione
    Oltre al giovane dirigente bresciano e consigliere della Lega Volley Femminile, saranno ospiti un rappresentante della Vbc E’Più Casalmaggiore e Patrizia Zampedri, libero dell’Esperia Cremona, ed ex giocatrice della Millenium nella stagione 2016-2017. Durante la trasmissione interverranno altri ospiti in collegamento web.
    Appuntamento alle ore 22 circa su Cremona 1 e anche online sul sito web dell’emittente. Condurrà la trasmissione Simone Arrighi.
    (Fonte: comunicato stampa) LEGGI TUTTO

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    Stop agli sport di contatto: la pallavolo si ferma in tutta Italia

    Foto Lega Pallavolo Serie A

    Di Redazione
    [CONTENUTO IN AGGIORNAMENTO]
    Dopo la Lombardia tocca all’Italia intera. Il nuovo DPCM annunciato oggi dal presidente del Consiglio Giuseppe Conte segue la strada aperta due giorni fa dalla Regione Lombardia: tra le altre misure per il contenimento della pandemia di coronavirus c’è la sospensione di tutte le attività degli sport di contatto a livello dilettantistico, sull’intero territorio nazionale. Si attende il testo completo del decreto per capire se e in quale forma saranno consentiti gli allenamenti e se, come sembra probabile, i campionati nazionali saranno equiparati agli “sport professionistici” che restano esclusi dal provvedimento.
    Per la pallavolo resta comunque uno stop drammatico in un periodo già molto difficile, in cui le società di base avevano impiegato mesi per conformarsi ai rigidi protocolli sanitari ed effettuato anche investimenti importanti per prepararsi a una ripartenza che diventa ora impossibile. Il movimento di base, inteso come campionati territoriali ma soprattutto come settore giovanile, si avvia a una seconda stagione consecutiva di stop che avrà inevitabili riflessi, diretti e indiretti, anche sull’attività di vertice. LEGGI TUTTO

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    Sospensione in Lombardia, le società non ci stanno. La petizione e le critiche

    Di Dania Tuccillo
    La decisione della Fipav Lombardia, a seguito dell’ordinanza regionale, di sospendere campionati e attività dalla Serie C fino ai campionati di categoria non è piaciuta ad allenatori, dirigenti, presidenti, genitori e atleti delle società lombarde.
    Sui social sono numerosi i commenti negativi e le richieste di chiarimento e modifica dell’ordinanza destinati al presidente Attilio Fontana. Tra questi, quello della Pcg Volley Bresso che invita a riflettere sul “Disastro che stiamo per creare”:

    Ancora, sotto il post Facebook con le nuove direttive della Fipav Lombardia, si legge il commento di Pierina Bolzoni, presidente della Gerundo volley:
    “Carissimo presidente Fontana “carissimo” perché voglio essere gentile, e “presidente Fontana” perché è lei che ha firmato l’ordinanza (ovviamente dopo essersi consultato con chi di dovere). Ieri sera, al termine degli allenamenti previsti, dopo aver deterso, igienizzato e sanificato la palestra che utilizziamo, torno a casa e leggo sui social che la Regione Lombardia ha emesso una nuova ordinanza e scopro che fino al 5 novembre NON POTREMO PIÙ continuare con gli allenamenti e non potremo ovviamente nemmeno iniziare i campionati perché il nostro sport, la pallavolo, rientra tra gli innumerevoli sport da contatto di cui l’ordinanza ha previsto il blocco. Pensando fosse uno scherzo, vado a letto. Ma svegliandomi questa mattina verifico che non era uno scherzo ma che é tutto vero! Ma stiamo scherzando?“
    La presidente continua: “Come ha scritto qualcuno prima di me, (che copio e incollo perché ha espresso perfettamente il mio pensiero) “in poco meno di 2 mesi ci siamo trovati ad affrontare un nuovo modo di fare sport: la chiamano new normality!Abbiamo dovuto fermarci, capire, sbattere la testa perché quello che ci sembra assurdo, oggi è la normalità. Scaltri e istintivi come solo gli sportivi sanno fare, abbiamo messo in atto un protocollo serio e stringente.Abbiamo rinunciamo a molte cose pur di tornare a riassaporare il profumo della palestra. Abbiamo rinunciato a trovarci 30 minuti prima dell’allenamento e alle paste del giovedì. Abbiamo rinunciato alla doccia e agli spogliatoi, alle ore palestra occupate giustamente dalle scuole per permettere l’uscita scaglionata degli alunni. Abbiamo rinunciato ai 4 campionati che avremmo fatto per squadra per meglio gestire gli spazi disponibili. Abbiamo fatto tanti passi indietro solo per l’amore incondizionato verso questo sport!Finalmente siamo ripartiti con mille difficoltà, tanta pazienza, tanti investimenti, ma davvero con tanta determinazione! E niente ci ha fermato, neanche le mascherine, i gel, le distanze, i palloni igienizzati, il registro delle presenze, la misurazione della temperatura, le autocertificazioni, le tantissime ore di formazione e i continui cambiamenti.Ora la mazzata! Uno stop che sa di sconfitta, come quella volta che hai perso una finale e non ci dormi la notte, ma tu avevi lavorato duramente e seriamente ed eri convinto di spuntarla.Ma le nostre associazioni con tutti questi protocolli, le nostre palestre igienizzate quasi come un ospedale, le nostre regole (che poi sono le vostre) che abbiamo messo in pratica alla lettera, non sono forse più sicuri dei mezzi pubblici, degli assembramenti e della stupidità di chi crede che senza mascherina si possa vincere contro questo maledetto virus?”“Concludo dicendo che nessuno di noi vuole mettere a rischio la vita di nessuno, dei nostri cari, dei nostri amici, dei nostri vicini, ma in questo modo state distruggendo qualcosa di importante e necessario, state uccidendo la nostra anima.Pierina BolzoniPresidenteASD GERUNDO VOLLEY”
    Infine, ma sono solo alcuni esempi di quello che si può leggere in queste ore, sempre su Facebook è stata lanciata una petizione (sulla piattaforma apposita change.org) dal titolo “Modificare l’ordinanza 620 della Regione Lombardia: stop all’irragionevolezza” con l’obiettivo di raggiungere le 25.000 firme. Al momento in cui scriviamo questo articolo, sono state già raggiunte le 16.861 firme.
    Il link della petizione. LEGGI TUTTO

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    La Lombardia verso lo stop agli sport di contatto. Permessi solo gli allenamenti

    Foto Federazione Italiana Pallavolo

    Di Redazione
    I campionati regionali e giovanili in Lombardia rischiano di fermarsi prima ancora del via. Già questa sera, o più probabilmente domani, la Regione emanerà una nuova ordinanza i cui contenuti sono stati anticipati oggi dal presidente Attilio Fontana: il governatore lombardo, nel quadro di una serie di misure per ridurre l’impatto dell’epidemia di coronavirus, dovrebbe imporre la sospensione di ogni attività negli sport di contatto, tra i quali la pallavolo (ma non Beach Volley e Sitting Volley), permettendo però gli allenamenti.
    Tra le misure devono ancora essere sottoposte al vaglio del Comitato Tecnico Scientifico regionale, ci sarebbe inoltre la richiesta di consentire l’ingresso nei palazzetti agli spettatori, anche dopo la scadenza dell’attuale ordinanza in vigore fino a lunedì 19 ottobre.
    (fonte: Il Giorno) LEGGI TUTTO

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    L’Imoco a favore degli screening oncologici. Adams: “Importante fare prevenzione”

    Di Redazione
    Riparte in questo mese di ottobre, tradizionalmente dedicato alla prevenzione, la campagna a supporto degli screening dell’Ulss 2 in collaborazione con Imoco Volley Conegliano. La prima atleta ad invitare a giocare d’anticipo per battere il tumore è, in questa nuova stagione, Mckenzie Adams, grintosissima new entry che si è già fatta conoscere e apprezzare dai tifosi gialloblu. Seguiranno, nei prossimi mesi, le altre “Pantere” che, a rotazione, faranno da testimonial.
    “Ringraziamo Imoco per questa partnership che davvero ci onora – sottolinea il direttore generale dell’Ulss 2, Francesco Benazzi -. È più che mai importante ricordare che, anche in periodo di pandemia, la prevenzione del tumore non va trascurata. Grazie agli screening riusciamo a individuare precocemente i tumori, o più frequentemente lesioni precancerose, per cui invito tutti coloro cui mandiamo l’invito ad aderire: ricordiamo che un semplice esame può salvarci la vita”.
    “Essere anche quest’anno testimonial per gli screening oncologici a fianco di Ulss 2, con cui collaboriamo attivamente da anni è un grande onore per noi – afferma il presidente di Imoco Volley Conegliano, Piero Garbellotto -. Il nostro sport incarna valori importanti e le nostre atlete sono degli esempi e dei modelli per tante ragazze e tante donne, ci sembra doveroso metterci a disposizione di chi tanto fa sul territorio per diffondere messaggi importanti come questa sensibilizzazione agli screening, fondamentali per la prevenzione. Come negli anni scorsi quindi i volti delle nostre campionesse contiamo saranno utili per ben consigliare le donne su una buona pratica che può anticipare e aiutare a sconfiggere problematiche di salute molto serie.”Gli screening oncologici attivi nell’Ulss 2 sono quelli per il tumore della mammella, che prevede la convocazione delle donne nella fascia d’età compresa tra i 50 e i 74 anni; il tumore della cervice uterina, con convocazione dai 25 ai 64 anni; il tumore del colon-retto (convocazione degli assistiti dai 50 ai 69 anni). Dopo il periodo di lockdown gli screening oncologici sono ripartiti, da maggio, garantendo tutte le misure per la sicurezza degli assistiti e degli operatori. L’Ulss 2 ha attivato sedute straordinarie al fine di recuperare gli appuntamenti non calendarizzati durante l’emergenza.
    Da settembre è attiva, per quanto riguarda lo screening mammografico e quello della cervice uterina, un’importante novità, attuata in collaborazione con Azienda Zero: la prenotazione on line. Una volta ricevuto l’invito è possibile fissare l’appuntamento sul portale https://screening.azero.veneto.it oppure telefonare al numero dedicato riportato sulla lettera. Utilizzando il Portale Screening le donne possono gestire l’appuntamento velocemente, risparmiando il tempo prezioso dell’attesa telefonica, e liberamente, essendo accessibile in ogni momento e con flessibilità. Nel mese di settembre, su oltre 19.000 persone invitate nei due screening, si sono registrati sul portale circa 7.500 accessi.
    Nel 2019 sono state 46.908 le donne che hanno eseguito la mammografia come test primario di screening e, a fronte di 1.838 approfondimenti effettuati, sono stati individuati precocemente 335 tumori. Allo screening colorettale hanno aderito 81.220 persone, sono stati eseguiti 3.021 approfondimenti che hanno permesso di individuare precocemente 54 tumori e ben 713 lesioni precancerose (adenomi avanzati). Per lo screening cervicale sono complessivamente 43.231 le donne che nel 2019 hanno effettuato il Pap test (25-29 anni) oppure l’HPV-DNA test (30-64 anni): sono stati effettuati 2.066 approfondimenti e sono state individuate 191 lesioni precancerose.
    (fonte: Comunicato stampa) LEGGI TUTTO

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    Il Governo riapre le porte dei palazzetti: sulla capienza massima decidono le Regioni

    Di Redazione
    Alla fine la tanto temuta stretta sull’ingresso del pubblico agli eventi sportivi non è arrivata, anzi: rispetto alle misure precedentemente in vigore, il Governo allarga le maglie e consente l’apertura dei palazzetti agli spettatori, sia pure in numero limitato. Nel testo del nuovo DPCM contenente le misure per contrastare la diffusione del contagio da Covid-19, firmato ieri dal presidente del Consiglio, c’è infatti una specifica norma che permette la presenza di pubblico “con una percentuale massima di riempimento del 15% rispetto alla capienza totale e comunque non oltre il numero massimo di 200 spettatori per manifestazioni sportive in luoghi chiusi“.
    Ma, cosa ancora più importante, il decreto lascia di fatto alle Regioni la facoltà di ampliare questo numero a loro discrezione, come già fatto con le ordinanze delle scorse settimane (che restano in vigore): “Le regioni e le province autonome, in relazione all’andamento della situazione epidemiologica nei loro territori, possono stabilire, d’intesa con il Ministro della Salute, un diverso numero massimo di spettatori in considerazione delle dimensioni e delle caratteristiche dei luoghi e degli impianti“. Si impone, dunque, la linea voluta dalla Conferenza delle Regioni presieduta da Stefano Bonaccini e dal ministro dello Sport Vincenzo Spadafora; la palla ora passa ai singoli consigli regionali, che già negli ultimi giorni avevano manifestato diversi orientamenti sull’argomento.
    Nulla di fatto anche sul tema dello stop agli sport di contatto: com’era facile immaginare, il decreto vieta solamente “le gare, le competizioni e tutte le attività connesse agli sport di contatto aventi carattere amatoriale“, mentre restano consentite tutte le attività di associazioni e società dilettantistiche riconosciute dal CONI, dal CIP, dalle Federazioni e dagli Enti di promozione sportiva, compresi quindi i campionati di serie e di categoria. Da rilevare, comunque, che il decreto rinvia la definizione degli “sport di contatto” (finora non determinati per legge) a un “successivo provvedimento del Ministero dello Sport“.
    (fonte: Quotidiano.net) LEGGI TUTTO

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    Il volley fa i conti delle perdite: Imoco -800mila euro, Lube -1 milione

    Di Redazione
    Mentre incombono, con il sensibile aumento dei contagi da Covid-19, nuove restrizioni governative che potrebbero chiudere definitivamente le porte dei palazzetti, la pallavolo fa il primo bilancio di questo inizio di stagione con pubblico ridotto o del tutto assente. E i conti sono decisamente in rosso: per l’Imoco Volley Conegliano i mancati incassi valgono almeno 800mila euro, circa un quinto del budget totale della società. Lo denuncia al Gazzettino Treviso il copresidente Pietro Maschio, che aggiunge: “Per rimanere in piedi servirebbe poter accogliere almeno il 25%-30% del nostro pubblico. Diversamente, non so cosa accadrà“.
    L’Imoco, essendo la squadra più seguita dal pubblico, è anche quella che soffre maggiormente le porte chiuse: “Tra la quota degli abbonati, quest’anno completamente assente, e gli altri spettatori, perderemmo tra 700mila e 750mila euro. Includendo anche i play off e una finale potremmo arrivare a minori incassi per 850mila euro. I numeri sono impietosi: così non si va avanti“. Anche perché l’assenza di pubblico si fa sentire anche sul fronte sponsor: “Eravamo abituati – conclude Maschio – a vedere crescere ogni anno il numero di aziende che ci sostengono. Le porte chiuse ci hanno tolto questo aumento, anzi al momento stimiamo di avere tra il 5% e il 10% di sponsor in meno. Ci stanno, ma per continuare servirebbe poter accogliere ben più di 200 o 700 persone“.
    Nel settore maschile le cose non vanno affatto meglio: Albino Massaccesi, vicepresidente della Cucine Lube Civitanova, quantifica in circa un milione le potenziali perdite della società marchigiana. “Quasi la metà della capienza del palasport – spiega al Corriere Adriatico – la vendevamo in abbonamento, per una cifra che superava il mezzo milione di euro. La quota abbonamenti, che quest’anno sarà zero, costituiva più o meno metà degli incassi totali. E le gare di cartello, durante la regular season, normalmente ci consentono di fare incassi intorno ai 40mila euro. In più dal bilancio dobbiamo scorporare l’importo dei voucher per il mancato utilizzo di parte dell’abbonamento passato“.
    “Per sostenerci – continua Massaccesi – abbiamo bisogno di ingressi più numerosi. In occasione della semifinale della Supercoppa abbiamo dimostrato che l’ingresso contingentato del pubblico non crea alcun problema, né a livello organizzativo, né di rischi sanitari“. Il problema, infatti, non è solo il crollo dei ricavi: “Al di là della perdita economica, c’è la perdita di interesse per questo sport, e per riconquistarlo ci vorrà tempo. Speriamo che presto ci venga consentito di giocare a porte aperte, seppure con ingressi limitati“.
    Nel frattempo paradossalmente, come riferisce sempre il quotidiano marchigiano, si sta provvedendo ad aumentare la capienza dell’Eurosuole Forum: il Comune ha affidato i lavori di fornitura e posa di 260 nuovi posti a sedere all’azienda Ceta spa, per una spesa totale di 60mila euro. L’intervento porterà a circa 4.400 i posti totali disponibili nell’impianto di Civitanova Marche. LEGGI TUTTO

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    Porte chiuse: per ora decidono le Regioni. Ma il confronto resta aperto

    Foto Lega Pallavolo Serie A

    Di Redazione
    Alla fine, la tanto attesa decisione del Governo sull’ingresso degli spettatori negli impianti sportivi non è arrivata: con il decreto varato ieri, la Presidenza del Consiglio estende fino al 15 ottobre tutti i provvedimenti già in vigore (pur introducendo l’obbligo di mascherina anche all’aperto). Le porte dei palazzetti restano dunque chiuse, ma le Regioni hanno ancora la facoltà di aprirle in misura limitata come accaduto nelle scorse settimane, in assenza della temuta “stretta” a livello nazionale.
    Al momento si procede quindi a macchia di leopardo: ad esempio l’ordinanza della Lombardia, che consente l’accesso agli eventi sportivi al chiuso fino a un massimo di 700 persone, è ancora valida fino al 15 ottobre. Altre regioni, come le Marche, hanno invece scelto di osservare la disposizione governativa e vietare l’ingresso al pubblico. Il confronto tra Stato e enti locali, però, è ancora in corso: il governatore emiliano Stefano Bonaccini, presidente della Conferenza delle Regioni, chiede al Governo di aprire agli spettatori anche al chiuso fino a una capienza massima che potrebbe essere del 25% o anche inferiore (visto il parere negativo del Comitato Tecnico Scientifico).
    (fonte: La Repubblica, Ansa) LEGGI TUTTO