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    Djokovic: “La sconfitta a New York è stato un bagno d’umiltà”

    Novak Djokovic, n.1 del mondo

    Novak Djokovic è a Parigi, sta affinando la sua condizione per il rientro in campo dopo la pesante sconfitta agli US Open. Ha parlato con i media nel classico giorno deputato alla stampa, e si aperto su molti temi. Dalla rivalità con Medvedev al ricordo della dolorosa sconfitta di US Open, che gli è costata il sogno Grande Slam. Riportiamo alcuni passaggi del pensiero del serbo, molto interessanti.
    “La forza di Medvedev? Beh, ha la chance di chiudere l’anno come n.1, quindi significa che è molto, molto forte. Ogni giocatore ha un punto debole, ma non dirò pubblicamente quali credo che siano i suoi. Daniil è migliorato molto, la sua vittoria agli US Open non è stata una sorpresa viste le sue qualità. Ha un servizio tremendo, una percentuale molto alta, è senza dubbio l’arma più grande del suo gioco. Poi hai quel rovescio piatto forte come un muro, non fallisce quasi mai e sceglie bene come usarlo. Il suo diritto è stato il suo colpo debole per alcuni anni, ma lo ha migliorato molto, quindi non è più una grande debolezza. È una persona molto professionale, un giocatore molto intelligente in campo, svolge i suoi compiti ogni giorno e ha una grande squadra intorno a sé. Ciò avvantaggerà il suo lavoro e quando si tratta di ottenere risultati. È diventato un tennista molto versatile, più completo, un campione del Grande Slam”.
    “La sconfitta a NY? Negli anni ho imparato ad affrontare queste sconfitte, quindi le vedo come grandi opportunità di crescita. Quella sconfitta è arrivata nel momento migliore o peggiore per me, a seconda di come viene inquadrata. Certo che sono deluso, ma ho avuto la fortuna di provare l’amore della gente sugli spalti e il supporto di uno stadio che non ho mai avuto prima. Quel tipo di energia è stata come la vittoria di una vita, come ho detto in campo, mi ha toccato il cuore. Sono abituato a trovare un ambiente ostile nella maggior parte degli stadi in cui gioco, quindi è stata una grande opportunità per crescere e chiudere il capitolo del Grande Slam in questa stagione con tre titoli e una finale. La sconfitta è stato un bagno d’umiltà rispetto al mio gioco e alla mia carriera, dopo tanti successi mi fa tornare coi piedi per terra per tornare ad allenarmi e migliorare”.
    “Eccomi a Parigi, sono entusiasta di tornare in campo, è passato molto tempo dal mio ultimo torneo. Gli ultimi eventi che ho disputato sono stati US Open e le Olimpiadi, una stagione mentalmente estenuante, di grande successo, ma che ha richiesto molto sforzo mentale ed energia per affrontare altre cose fuori dal campo. Aspettative, pressioni, record… considerato tutto questo, sono contento di come è andata. Mi sono allenato per diverse settimane per questo torneo, dove ho avuto molto successo in passato, quindi ho motivo sufficiente per credere di poter fare bene anche quest’anno. Certo, la mancanza di partite può essere pericolosa, quindi devo davvero assicurarmi di iniziare già dal mio primo match con molta intensità, costruire la mia forma man mano che la partita va avanti e, se tutto va bene, ottenere una vittoria che mi aiuti a sentirmi più a mio agio e a giocare il miglior tennis. Il n.1 di fine anno è in palio con Medvedev, anche se in questo momento sono in un’ottima posizione. Questo è l’obiettivo per la fine della stagione, oltre a fare bene in Coppa Davis con la Serbia”.
    Chiude con il delicatissimo tema del prossimo Australian Open. Non ha ancora preso una decisione in merito: “Per quanto riguarda l’Australian Open 2022, prenderò la decisione una volta che Tennis Australia diramerà la situazione ufficiale e definitiva. Al momento non abbiamo nulla di confermato. Finché non uscirà non parlerò più dell’argomento, non voglio alimentare altre storie e supposizioni. Quando conosceremo i requisiti ufficiali per viaggiare in Australia e giocare il torneo, allora vedrò cosa fare”.
    Marco Mazzoni LEGGI TUTTO

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    Medvedev: “Nemmeno io voglio rivelare i miei dettagli medici, concordo con Djokovic”

    Daniil Medvedev

    Daniil Medvedev è stato il giustiziere di Novak Djokovic a US Open 2021, sbarrando la strada al n.1 verso un clamoroso Grande Slam stagionale. Ma c’è grande rispetto nel russo per il serbo.
    L’ennesima dimostrazione viene dalle dichiarazioni rilasciate da Daniil negli eventi promozionali del torneo di Mosca, al quale non ha partecipato in campo, offrendo comunque la sua presenza a livello di immagine. Interpellato sulle parole di Djokovic in merito alla vaccinazione obbligatoria per volare in Australia, ecco le parole del russo: “Mi è piaciuto molto quello che ha detto Novak l’altro giorno. Il tennis è uno sport individuale e non vorrò mai divulgare informazioni mediche perché i miei rivali avrebbero informazioni sulle mie possibili debolezze. In questo caso deve essere lo stesso. La vaccinazione è una decisione personale e non è necessario divulgare informazioni, non lo farò. Sinceramente credo che nessun tennista sarà messo in quarantena, ma che chi non vuole farsi vaccinare dichiarerà di avere qualche tipo di infortunio per non gareggiare, senza dover ammettere di non aver ricevuto il vaccino. Quanto a me, dirò solo che voglio giocare il torneo”.
    Medvedev quindi non vuole rivelare i suoi dati, ma ammettendo di voler giocare in Australia… di fatto ammette di essere vaccinato o che è in procinto di farlo. LEGGI TUTTO

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    Prime parole di Djokovic dopo US Open: “Giocherò nel 2021, non so in Australia. Non voglio partecipare alla guerra sui vaccini”

    Novak Djokovic

    Novak Djokovic torna a parlare dopo la dolorosissima sconfitta patita a US Open. Dopo un allenamento in patria, è stato intervistato dal media Blic, informando sulle proprie condizioni e sul suo prossimo programma. Si è detto sicuro di rientrare per il 1000 di Bercy, ATP Finals di Torino e Coppa Davis, mentre non ha ancora certezze per l’Australian Open, viste le restrizioni per i non vaccinati e la sua nota posizione no-vax. Ecco alcuni estratti del pensiero del n.1 del mondo, intervistato dopo un allenamento con Olga Danilovic.
    “Ho iniziato ad allenarmi oggi. Era passato molto tempo dall’ultima volta in cui avevo preso in mano una racchetta. Sì, ho allenato il mio fisico, ma oggi è stata la prima volta di nuovo in campo”. Come se Novak avesse bisogno di staccare, totalmente, dopo la rincorsa al Grande Slam, stoppata all’ultimo passo, a tre set dall’impresa leggendaria.
    Ecco il programma per il resto della stagione 2021: “Ho intenzione di giocare a Parigi, le ATP Finals a Torino e la Coppa Davis. Starò qui tutta la settimana, a Belgrado, e la settimana prima di Parigi lascerò la Serbia per dedicarmi di più all’allenamento. Il compleanno di Stefan è tra pochi giorni e noi saremo qui, a festeggiarlo con la famiglia. Ho trascorso la maggior parte del mio tempo qui a Belgrado. Sono impegnato nello sviluppo del Tennis Center e della mia futura Academy. Questo progetto mi dà molte soddisfazioni. Il mio desiderio è quello di trasmettere la storia della mia vita e carriera ai più piccoli”.
    Il capitolo più lungo è quello relativo alla delicata questione Australian Open. Ricordiamo che lo stato di Victoria dallo scorso 15 ottobre ha stabilito che solo atleti vaccinati possono competere in tornei e campionati professionistici. Un ostacolo enorme per ogni persona che rifiuta il vaccino anti-covid. Ecco il pensiero di Djokovic: “Sto seguendo quello che sta succedendo in Australia e credo che tra due o tre settimane verrà presa una decisione definitiva. Non credo che le condizioni cambino molto rispetto a quanto già sappiamo. Ci saranno molte restrizioni. Stanno cercando di migliorare le condizioni quest’anno. Il problema è che viaggi in aereo con una persona positiva, vaccinata o meno, e devi passare una quarantena di 14 giorni in camera tua. È successo a 70 giocatori quest’anno. Vorrei che tutti i giocatori si riunissero di più e fossero coinvolti nel processo decisionale. Mi sembra che non ci venga chiesto nulla. La verità è che non so se giocherò gli Australian Open. La situazione non è affatto buona”.
    Continua Novak: “Quest’anno in Australia non è stata una bella esperienza. Passare così tanto tempo nella stanza e poi dover giocare al meglio dei cinque set… Se queste decisioni vengono mantenute, penso che molti giocatori si chiederanno se andranno o meno, se vale la pena andarci… Non ho ancora deciso se giocherò a Melbourne. Ci sono molte speculazioni. I media speculano molto. C’è molta divisione nella società, tra chi è stato vaccinato e chi no. Questo, per me, è terrificante. Che qualcuno venga giudicato se vuole capire e decidere se vaccinarsi o meno… mi fa sentire deluso dalla società. Non rivelerò se sono vaccinato o meno. È una questione privata. Qualunque cosa tu dica, i media diffonderanno la paura tra la gente. Non voglio partecipare a questa guerra. Voglio andare in Australia, ma non so se lo farò. Al momento posso dire solo questo”.
    Parole importanti quelle di Djokovic, in cui conferma la propria delusione per la situazione generale, la volontà di capire come muoversi prima di prendere una decisione definitiva, ma vista la fermezza mostrata “down Under” dall’inizio della pandemia, pare difficile che possa essere offerto una sorta di “salvacondotto” a chi volesse giocare agli Australian Open da non vaccinato.
    Marco Mazzoni LEGGI TUTTO

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    Secondo la stampa serba, Djokovic giocherà ancora nel 2021

    Novak Djokovic

    Non c’è ancora alcun annuncio ufficiale, ma secondo il media serbo Kurir il n.1 del mondo Novak Djokovic scenderà di nuovo in campo nel 2021 per assicurarsi la chiusura dell’anno in vetta al ranking ATP. L’indiscrezione arriva, sempre secondo Kurir, dall’ufficio stampa del campione serbo, che non avrebbe “gradito” la prima pagina del quotidiano italiano Tuttosport, dove si parlava di ampie chance di qualificazione alle Finals di Torino per Berrettini e anche Sinner vista la probabile assenza di Djokovic dalla competizione.
    Il programma di Novak per il finale di stagione sarebbe quello già prestabilito prima di US Open, ossia giocare al Masters 1000 di Paris-Bercy e quindi alle ATP Finals. Tuttavia ancora non c’è alcuna certezza in merito, siamo nell’ambito delle ipotesi, seppur ben accreditate, e così le riportiamo.
    Djokovic ricordiamo è fermo dall’amara sconfitta nella finale di US Open contro Daniil Medvedev, battuta d’arresto storica che gli ha impedito di completare un clamoroso Grande Slam. LEGGI TUTTO

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    La sconfitta di Medvedev lascia Novak Djokovic ad un passo da un nuovo grande record

    Novak Djokovic classe 1987, n.1 del mondo

    Daniil Medvedev è stato sconfitto ieri negli ottavi di finale del torneo Masters 1000 di Indian Wells e ha praticamente perso la possibilità di finire il 2021 in cima alla classifica mondiale.Il 25enne russo è l’unico che ha ancora una possibilità di superare Novak Djokovic entro la fine dell’anno, ma il deludente risultato in California porterà Djokovic a chiudere l’anno in testa cosa che costituirà un nuovo record.
    Djokovic, vincitore dei primi tre Grand Slam nel 2021 e finalista nel quarto, chiuderà salvo clamorosi capovolgimenti, la stagione in cima alla classifica mondiale per la settima volta in carriera, superando Pete Sampras, con cui condivide attualmente quel record, con sei stagioni.
    Roger Federer e Rafael Nadal, per esempio, hanno chiuso in testa la stagione in cinque occasioni. LEGGI TUTTO