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    Gabriel Bortoleto sarà pilota ufficiale Audi, accanto a Nico Hulkenberg

    Gabriel Bortoleto sarà al volante della seconda monoposto dei quattro anelli. Il giovane talento brasiliano affiancherà l’esperto Nico Hülkenberg.

    Audi ha definito la coppia di piloti per il suo ingresso in Formula 1 nel 2026. Gabriel Bortoleto, giovane brasiliano di 20 anni e uno dei talenti più promettenti nel panorama delle ruote scoperte, rappresenterà i quattro anelli nella massima serie dell’automobilismo sportivo.
    Il prossimo anno, Bortoleto debutterà al fianco del tedesco Nico Hülkenberg in Sauber, team poi destinato a trasformarsi nel factory team Audi F1 nel 2026.
    Originario di San Paolo, Bortoleto si è fatto notare nel 2023 dominando – al debutto – il Campionato FIA di Formula 3. Attualmente è in testa alla classifica del Campionato FIA di Formula 2. La carriera del giovane brasiliano è iniziata a 6anni nel karting e a 12 anni si è trasferito in Europa con la famiglia per inseguire il sogno di guidare una Formula 1.
    L’ingresso nel futuro team Audi F1 offre a Bortoleto l’opportunità di dimostrare il suo talento ai massimi livelli del motorsport. Il team Sauber ha già annunciato ad aprile il pilota tedesco Nico Hülkenberg in vista della prossima stagione. Con un mix equilibrato di esperienza e gioventù, la squadra si sta preparando per il passaggio all’Audi F1 factory team nel 2026.
    Gernot Döllner, CEO di AUDI AG e Presidente del Consiglio di Amministrazione di Sauber Motorsport AG, ha detto: “Stiamo assistendo a un cambio generazionale in Formula 1, con giovani piloti in grado di emergere immediatamente. Con l’ingaggio di Gabriel Bortoleto ci siamo assicurati uno di questi talenti. Un’operazione che sottolinea la strategia e l’impegno a lungo termine di Audi in Formula 1”.
    Mattia Binotto, COO e CTO di Sauber Motorsport AG, ha così commentato: “Gabriel ha già dimostrato nelle categorie giovanili di avere le carte in regola per diventare un pilota vincente. Siamo felici diventi un membro del team Sauber e Audi. Insieme a Gabriel daremo forma a una nuova era dei quattro anelli nel motorsport. Nico e Gabriel rappresentano la combinazione ideale di esperienza e gioventù”.

    Le prime parole di Bortoleto da pilota Audi sono state: “Sono entusiasta di divenire parte di uno dei progetti più entusiasmanti del motorsport. Debuttare in F1 con un team che unisce la storia sportiva e la competenza ingegneristica di Sauber e Audi è un vero onore. Il mio obiettivo è di crescere contribuendo a questo ambizioso progetto sino a raggiungere l’apice del motorsport. Sono incredibilmente grato per l’opportunità offertami dal team e per la possibilità di lavorare a fianco di un pilota esperto come Nico”. LEGGI TUTTO

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    F1, Verstappen: l’uomo oltre la macchina

    Simpatico forse non lo sarà mai, ma Max Verstappen è forte, dannatamente forte. In Brasile, tra le curve in cui vive ancora il mito di Senna, Verstappen ha costruito forse la più grande vittoria della sua carriera, entrando a tutti gli effetti nell’olimpo della Formula Uno.Max Verstappen, Red Bull Racing, 1st position, celebrates on the podium during the Brazilian GP at Autódromo José Carlos Pace – Credits: Pirelli Motorsport

    Una gara che ha avuto il sapore di una finalissima e che ha ricordato in qualche modo quell’epilogo di Abu Dhabi 2021, quando il campionissimo Lewis Hamilton, sconfitto da Max (in maniera molto ambigua) diede mostra di una signorilità fuori dagli schemi, tenuta nascosto per toppo tempo sotto la veste da dominatore, rendendo il personaggio Lewis un umano da ammirare oltre ogni tifo e simpatia.A Interlagos la sensazione è che sia successo qualcosa di simile con Max, ma a emergere non è stato lo spessore umano dell’olandese, bensì quell’infinito talento e quella intelligenza tattica, che ormai nessuno può discutere, ma banalmente neanche far finta di non vedere.
    Max ora è leggenda, andrà a prendersi (forse già a Las Vegas) il quarto titolo a soli 27 anni. E nessuno merita questo titolo quanto lui. Non lo merita Norris, che alla guida di una macchina più forte di quella di Max per lunghi tratti della stagione non è stato in grado di reggere alla pressione, venendo demolito dall’olandese. Ma non l’avrebbe meritato neanche Leclerc, ora matematicamente fuori dalla corsa al titolo, che nonostante tutte le attenuanti legate all’incostanza della Ferrari, proprio nel forzare la strategia a Interlagos, ha dimostrato di non essere così lucido – come sappiamo – nella lettura della gara.

    Verstappen ha tutto: velocità, gestione del rischio, cattiveria agonistica e mentalità vincente. Un mix letale anche su una Red Bull così fragile e imperfetta, dopo un inizio di stagione dominante. Una Red Bull con cui l’olandese è stato capace domenica di inanellare oltre 17 giri veloci. Max ci ha ricordato, in una Formula Uno in cui la macchina conta più dell’uomo, che esistono ancora piloti in grado di sovvertire questo ordine e per farlo ha scelto la terra di un certo Ayrton Senna. LEGGI TUTTO

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    Gp Brasile F1 2024, le pagelle: Verstappen leggendario, Alpine risorta, Norris scarso e presuntuoso

    Max Verstappen, Red Bull Racing, 1st position, celebrates on the podium during the Brazilian GP at Autódromo José Carlos Pace – Credits: Pirelli Motorsport

    Come in molte altre circostanze, Interlagos regala una gara ricca di colpi di scena e momenti leggendari, grazie all’entrata in scena della pioggia. Che ha reso epico il weekend di Max Verstappen, protagonista della rimonta più bella della sua carriera: da 17° a 1°, una vittoria che ipoteca definitivamente il suo 4° mondiale. Dietro all’olandese fanno un figurone le Alpine di Ocon e Gasly, entrambi sul podio e autori di una corsa di livello elevatissimo. 4° un buon Russell, davanti a un lucidissimo Leclerc, unica Ferrari al traguardo a minimizzare la perdita di punti da McLaren. Già, la papaya, vera sconfitta di questo fine settimana carioca: 6° un imbarazzante Norris, 8° Piastri. Solidissima la Racing Bulls, disastroso Sainz, ma il peggiore di tutti è Lance Stroll. Questo e molto altro nelle pagelle del Gran Premio del Brasile.
    VOTO 10 A VERSTAPPEN, IL CAMPIONE DIVENTA LEGGENDA
    Nel giardino di Ayrton Senna e del primo titolo mondiale di Lewis Hamilton, Max Verstappen toglie i panni di campione assoluto e indossa quelli di leggenda della Formula 1. Perché la rimonta dal 17° posto iniziale fino al trionfo rimarrà scolpita nella memoria di tutti. 17, come i giri veloci inanellati consecutivamente nella parte finale di gara. Manifesto di una superiorità che, sulla pioggia, rimanda a un certo pilota tedesco. La fortuna, ovviamente, l’ha aiutato. Ma è l’esatta compensazione della sfortuna occorsa in qualifica. Tutto perfettamente bilanciato, tutto come deve essere. Verstappen: categoria leggenda. Certi altri piloti: prego, prendere appunti. Tavola apparecchiata: a Las Vegas può arrivare il 4° titolo consecutivo.
    VOTO 9 ALL’ALPINE, ANATROCCOLO CHE DIVENTA CIGNO
    Quando ci sono gare bagnate, state certi che l’Alpine saprà farsi trovare pronta. È successo a Budapest nel 2021, a Monaco nel 2023 e adesso anche in Brasile. Sin dalle qualifiche si era intuito che il passo per fare l’exploit c’era, soprattutto con Esteban Ocon. Mentre Pierre Gasly era stato costretto all’esclusione prematura nel Q2 per una delle tante bandiere rosse. E la gara, poi, ha confermato tutto: eccellente la scelta di non fermarsi, a differenza degli altri. Baciata dalla fortuna della bandiera rossa, che ha messo due macchine sul podio. Da lì, una difesa lunga 17 giri, che ha portato a un risultato enormemente prestigioso, quanto insperato. In una stagione disastrosa, il team di Enstone sa farsi ancora trovare pronto quando se ne presenta l’occasione. Per una volta, l’anatroccolo è diventato cigno.
    VOTO 8 A RUSSELL, CHE DEMOLISCE HAMILTON
    La sfortuna gli nega, forse, di lottare per la vittoria. Ma dal weekend brasiliano, George Russell esce con un carico di fiducia enorme in vista del futuro. Perché se è vero che non è arrivato neanche il podio, dopo essere stato a lungo in testa, è altrettanto vero che, a parità di macchina, ha disintegrato un certo Lewis Hamilton, costretto a navigare a centro gruppo. Con queste condizioni sa sempre come rendersi protagonista, andando anche oltre gli evidenti limiti della Mercedes. Ma la stoffa resta sempre quella giusta: arriveranno tempi migliori.
    VOTO 7 A RACING BULLS, CON IL COLTELLO TRA I DENTI
    Anche la Racing Bulls rientra tra le “vittime” della sfortuna. Sì, perché la prima bandiera rossa penalizza oltremodo Tsunoda e Lawson, rientrati a montare le full-wet e con un ritmo, prima dell’interruzione, circa cinque secondi più veloce di tutti. Un senso di amarezza, anche perché il giapponese aveva fatto una strepitosa qualifica, centrando il 3° posto. Alla fine, comunque, arriva un buon piazzamento a punti con entrambi i piloti. E la consapevolezza di essersela giocata con tutti. Sempre, col coltello tra i denti.
    VOTO 6 A LECLERC, MASSIMIZZA CON GRANDE LUCIDITA’
    Poteva essere un weekend negativo in ottica costruttori, invece la Ferrari si ritrova con una perdita di appena 7 punti dalla McLaren. Merito esclusivamente di Charles Leclerc. Lucidissimo sin dalla Sprint a non rischiare eccessivamente, accontentandosi di tutto ciò che arrivava. Soprattutto, poi, in condizioni da bagnato, mal digerite dalla SF-24. E alla fine, la buona sorte lo ha assistito: finire davanti a entrambe le papaya su questa pista era impensabile. Nel mentre che il suo compagno la sbatteva nel muro, di nuovo. Ciliegina: il doppio sorpasso da cineteca su Norris e Russell. Alla voce del verbo “massimizzare” va associato il suo nome.

    VOTO 5 A HAMILTON, CHI L’HA VISTO A “CASA SUA”?
    In un fine settimana in cui ha avuto l’onore di guidare la McLaren di Ayrton Senna, proprio a casa sua, Lewis Hamilton vive uno dei weekend peggiori della stagione. In grave difficoltà sin dal venerdì, con l’esclusione nelle SQ1 che lasciavano già presagire l’andamento del suo Gp del Brasile. Nemmeno la pioggia, amica fidata in tante circostanze, l’ha aiutato: mentre Russell si giocava la vittoria, lui faticava a tenere in strada la sua Mercedes. Alla fine trova la zona punti per il rotto della cuffia. Ma la sensazione è che la testa sia sempre di più altrove.
    VOTO 4 A NORRIS, NON MERITA LA POSIZIONE CHE OCCUPA
    A inizio gara il distacco da Verstappen in classifica era di 19 punti. Alla fine della gara si ritrova a 62 punti. L’ennesimo scempio tragicomico di Lando Norris ne certifica, una volta di più, la totale inadeguatezza a lottare per un mondiale. Una gara costellata da figuracce: incapace a leggere un cartello con su scritto “Aborted Start“, uccellato in partenza per ben tre volte (!), arrogante e presuntuoso nel non riconoscere i meriti del rivale dopo la corsa, relegando tutto a un mero “colpo di fortuna”. Come detto, esistono le categorie: la sua è quella di pilota scarso.
    VOTO 3 A SAINZ, CHE È RIMASTO CON LA TESTA IN MESSICO
    Per distacco, il peggior weekend di Carlos Sainz da quando è in Ferrari. Mai realmente al livello di Charles Leclerc, neanche sull’asciutto. Ma il peggio lo fa vedere sul bagnato: la sbatte due volte nel muro, prima in qualifica e poi in gara. Uno zero pesante ma salvato parzialmente dal risultato del compagno di squadra. Urge una reazione immediata a Las Vegas, o vincere il titolo costruttori diventa impossibile.
    VOTO 2 A STROLL, UN ERRORE DA PRINCIPIANTE
    La pioggia doveva essere sua amica, ma nemmeno così Lance Stroll ha un sussulto da pilota di Formula 1. Anzi, si rende protagonista di una figuraccia atomica: testacoda nel giro di formazione, e nel tentativo di ripartire, per perdere meno tempo, sceglie di passare sulla ghiaia. Bagnata. Risultato: si va a insabbiare. Figuraccia di livello intercontinentale. Ma papà Lawrence non può mettere fine a quest’umiliazione continua? LEGGI TUTTO

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    F1, Gp Brasile: dalla penalità a Verstappen agli altri temi caldi del weekend

    Alla vigilia del Gran Premio del Brasile 2024 di Formula 1, arriva la conferma che Max Verstappen dovrà scontare una penalità in girglia, per sostituzione di elementi della Power Unit. Questo e altri temi caldi del fine settimana brasiliano, in questo nostro approfondimento.SPA, BELGIUM – JULY 26: Max Verstappen of the Netherlands and Oracle Red Bull Racing laughs in the garage with Oracle Red Bull Racing Team Principal Christian Horner and Oracle Red Bull Racing Team Consultant Dr Helmut Marko during practice ahead of the F1 Grand Prix of Belgium at Circuit de Spa-Francorchamps on July 26, 2024 in Spa, Belgium. (Photo by Mark Thompson/Getty Images) // Getty Images / Red Bull Content Pool // SI202407260838 // Usage for editorial use only //

    Al Gran Premio del Messico, Max Verstappen aveva accusato qualche problema alla Power Unit della sua monoposto. Da quanto ha anticipato oggi Helmut Marko, il pilota olandese della Red Bull dovrà scontare una penalità in griglia in Brasile.
    Le posizioni in meno rispetto al risultato della qualifiche potranno andare da 5, nel caso di sostituzione di un solo elemento, come per esempio l’ICE, ovvero il solo motore a combustione interna, a 20 / 25 nel caso Red Bull decidesse di sostituire tutta la Power Unit.
    Sul circuito di Interlagos si può superare e già in passato diversi team decisero di sostituire le Power Unit, contando proprio sulla possibilità poi di rimontare in gara. Da quanto ci risulta, il team austrico potrebbe optare per una sostituzione completa, contando poi su una nuova Power Unit per le ultime edecisive gare della stagione.
    Gli altri temi caldi del weekend brasiliano
    Al Gran Premio del Brasile, occorrerà prestate attenzione alla Mercedes, storicamente sempre molto competitiva sul tracciato di Interlagos. Tra gli altri temi del fine settimana, il virus intestinale che ha bloccato Alonso in Messico e la difficile situazione in casa Ferrari dove Charles Leclerc e Carlos Sainz sono ormai separati in casa.

    #BrazilGP
    ❌ Red Bull potrebbe sostituire la PU sulla monoposto di Verstappen
    🇩🇪 Attenzione alla Mercedes
    🟩 Alonso ha un virus intestinale
    🏎️ Leclerc e Sainz separati in casa
    — Andrea | CircusF1.com (@CircusFuno) October 30, 2024 LEGGI TUTTO

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    F1, Gp Brasile: Vasseur tiene alta la concentrazione per massimizzare il potenziale

    In vista del Gran Premio del Brasile, Fred Vasseur prova a tenere alta la concentrazione del team Ferrari, per massimizzare il potenziale, dopo le due recenti vittorie.Fred Vasseur – credit: @Scuderia Ferrari Press Office

    Si chiude questo fine settimana la tripletta americana del Mondiale di Formula 1. Dopo Stati Uniti e Messico, le squadre fanno ulteriormente rotta verso sud-est per atterrare in Brasile, sede del quartultimo appuntamento stagionale, il Gran Premio del Brasile, all’Autodromo José Carlos Pace, meglio noto come Interlagos, alle porte della megalopoli capitale dell’omonimo stato.
    “Siamo arrivati all’ultima gara di una tripletta americana in cui finora siamo riusciti a massimizzare il potenziale del nostro pacchetto”, ha detto Vasseur che poi ha anche aggiunto: “A Interlagos ci attende il quinto weekend Sprint della stagione, il che significa che tutta la squadra sarà chiamata a un grande sforzo sia fisico che mentale. Con questo tipo di formato sarà ancora più importante del solito lo sforzo del resto della squadra da Maranello, che è iniziato ancor prima della partenza per Austin con la preparazione svolta al simulatore e non si è mai fermato in queste tre settimane tra il lavoro fatto al remote garage e le analisi che vengono effettuate dopo ogni gara sulla base dei dati raccolti in pista. Questo grande gruppo distribuito fra Maranello e San Paolo dovrà fare in modo che Charles e Carlos abbiano da subito una buona base di partenza a livello di bilancio e set-up così da potersi concentrare sulla guida”.
    Il Team Principal della Ferrari “teme” anche il meteo: “A Interlagos anche il fattore meteorologico potrebbe entrare in gioco, per questo sarà ancora più importante che tutti operino al più alto livello di concentrazione per preparare e approfittare di tutti gli scenari”.

    Parlando della squadra, reduce dalle due ottime prestazioni di Austin e Città del Messico, Vasseur ha concluso dicendo: “Il morale è alto, il momento ci vede protagonisti, dobbiamo continuare a lavorare così. Solo più avanti guarderemo la classifica”. LEGGI TUTTO

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    F1, Mondiale Costruttori: Ferrari favorita, ora o mai più!

    LECLERC Charles (mco), Scuderia Ferrari SF-24, portrait, SAINZ Carlos (spa), Scuderia Ferrari SF-24, portrait during the Formula 1 Azerbaijan Grand Prix 2024, 17th round of the 2024 Formula One World Championship from September 13 to 15, 2024 on the Baku City Circuit, in Baku, Azerbaijan – Photo DPPI

    Quando mancano quattro gare al termine del Campionato Mondiale F1 più lungo della storia del Circus, la Ferrari è la favorita numero uno per la vittoria finale.
    Dopo la doppietta di Austin e la vittoria e il terzo posto in Messico, la Scuderia di Maranello arriva alla tappa brasiliana con 29 punti da recuperare a McLaren ed essendosi messa alle spalle la Red Bull.
    Quest’ultima non sembra più un problema. A fare punti, da diverse gare a questa parte, è il solo Verstappen che ora però si trova pure nell’occhio della FIA per i suoi comportamenti in pista.
    McLaren è ancora in testa alla classifica ma sembra aver perso quel vantaggio tecnico che aveva invece evidenziato nella fase centrale del calendario. Complice anche qualche punto perso e alcuni errori di troppo di Oscar Piastri, il team inglese è stato messo nel mirino degli uomini di Maranello.

    In Ferrari possono contare sull’attuale miglior coppia di piloti in pista. Sainz è spinto da un’extra motivazione, non ha nulla da perdere e sta guidando senza particolari pensieri ma consapevole di poter fare bene e meglio soprattutto del suo compagno di squadra. Per contro Leclerc appare un po’ frustrato da questa situazione che non lo vede “prima guida” ma è comunque consapevole dell’opportunità che si sta presentando.
    Vincere il titolo mondiale costruttori, riportandolo a Maranello dopo 17 anni sarebbe un traguardo storico. Certo, per un pilota aver “perso” il Campionato, disponendo della monoposto migliore non fa certo bene all’autostima, soprattutto pensando all’ingombrante arrivo di Lewis Hamilton, il prossimo anno.
    Gli ingredienti per un finale di stagione all’insegna dello spettacolo, ci sono tutti. La McLaren è ancora là davanti, la Ferrari insegue ma è in rimonta mentre Red Bull deve puntare con il suo numero uno a difendere il primato nella classifica piloti.
    E dopo Austin e Messico, il Gran Premio del Brasile è già alle porte. Ma che bella questa Formula 1! LEGGI TUTTO

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    Gp Messico F1 2024, le pagelle: Sainz masterclass, Verstappen sporco, Perez indecente

    Sainz – credit: @Scuderia Ferrari Press Office

    Dopo Austin, anche Città del Messico si colora di rosso: la Ferrari concede il bis in terra americana, stavolta con Carlos Sainz, autore di un week-end semplicemente perfetto. Questa volta sfuma la doppietta, accarezzata fino a una decina di giri alla fine: Lando Norris approfitta di un errore di Charles Leclerc e coglie un secondo posto utilissimo in ottica mondiale, visto il 6° posto di un Max Verstappen tornato nella sua versione Mad. Il monegasco completa il podio e porta altri punti fondamentali per il mondiale costruttori, in cui ora il team di Maranello ha scavalcato la Red Bull, mettendo nel mirino la McLaren. Solidissima la gara di Kevin Magnussen, mentre è da dimenticare il week-end di Oscar Piastri e Sergio Perez, che nel suo appuntamento di casa chiude miseramente ultimo. Questo e molto altro nelle pagelle del Gran Premio del Messico.
    VOTO 10 A SAINZ, UNA MASTERCLASS TOTALE
    Appena terminato il Gran Premio degli Stati Uniti, Carlos Sainz ha messo subito le cose in chiaro: “Voglio vincere in Messico“. Ebbene, detto fatto. Sin dal venerdì lo spagnolo entra in una dimensione tutta sua, facendo segnare tempi velocissimi e denotando un passo martellante. Il vero capolavoro lo confeziona al sabato: da campione del mondo i due giri nel Q3 che gli valgono la pole position. E poi la gara: partenza a rilento, sorpasso da urlo su Verstappen, gestione magistrale fino al traguardo. L’augurio è che non sia l’ultima prima dell’addio alla Ferrari. Ma se lo fosse, non poteva esserci modo migliore per congedarsi. Anzi, uno ce ne sarebbe…
    VOTO 9 A VASSEUR, LEADER DI UN TEAM RINATO
    Non è dato sapere se la Ferrari tornerà sul tetto del mondo dopo 16 anni, ma di certo vederla in lotta per un mondiale a quattro gare dalla fine è cosa inusuale, visti gli standard di questi lunghissimi anni. Gran parte del merito è di Fred Vasseur, che ha avuto il coraggio di prendersi la responsabilità di fare scelte forti. Nel momento più critico ha deciso di privilegiare il gruppo piuttosto che i singoli, allontanando Cardile e abbandonando la pista Newey. I risultati ora sono sotto gli occhi di tutti, ed è impossibile smettere di sognare ora che l’obiettivo è lì vicino.
    VOTO 8 A HERBERT, CHE HA RIMESSO A POSTO VERSTAPPEN
    Le scelte ultra-incoerenti dei commissari di gara ad Austin avevano fatto storcere il naso a molti. Soprattutto per il comportamento di Verstappen, giudicato legale. Ebbene, tutto sconfessato in Messico da Johnny Herbert, tra i commissari di gara a Città del Messico: le manovre molto sporche del campione olandese non sono state tollerate, come testimoniano i 20 secondi di penalità inflitti. Un cambio di spartito radicale, che si spera possa essere duraturo fino alla fine della stagione. Per permettere una lotta pulita e ad armi pari fino alla fine del mondiale.
    VOTO 7 A MAGNUSSEN, UN DEGNO CANTO DEL CIGNO
    I miglioramenti evidenti della Haas stanno esaltando sia Nico Hulkenberg che Kevin Magnussen. A fare la voce grossa in Messico è il pilota danese, sin dalle prove libere a proprio agio sul circuito messicano. Già in qualifica confeziona un piccolo capolavoro, artigliando un’ottima quarta fila. Quel 7° posto che poi riconfermerà in gara, arrivando non lontano da Verstappen e resistendo alla rimonta di Piastri. Insomma, un modo degno di iniziare a salutare la Formula 1.
    VOTO 6 A NORRIS, PER UNA VOLTA LUCIDO
    Sarà timido e di sicuro in soggezione nei confronti di Max Verstappen, ma stavolta Lando Norris ha avuto ragione. Non cade nel tranello dell’olandese, che sin dal via aveva come unico obiettivo buttarlo fuori pista: lui si muove con intelligenza, al resto ci pensano i commissari. Si sveglia forse troppo tardi per dare la caccia alla vittoria: alla fine riesce, se non altro, a mettere dietro una delle due Ferrari. Però il ritmo per qualcosa di più c’era. Poco male, in ogni caso: 10 punti rosicchiati al rivale. Ne restano altri 49: difficile, ma non impossibile.
    VOTO 5 A VERSTAPPEN, SPORCO OLTRE OGNI LIMITE
    Sembra ormai chiara la convinzione maturata da Verstappen: non ha più il mezzo per lottare né con Norris, né con le Ferrari. Pertanto, l’unico modo che ha di vincere il mondiale è “sporcare” la sua guida: lo ha fatto ad Austin, lo ha ripetuto a Città del Messico. Solo che stavolta i commissari non erano d’accordo: in un giro e mezzo si becca 20 secondi di penalità. Un’enormità, che lancia un segnale molto chiaro: questi mezzi non saranno tollerati oltremodo. E così, come si vince il mondiale? Tifando Ferrari…
    VOTO 4 A PIASTRI, COLPITO DALLA “SINDROME DI PEREZ”
    Se la Ferrari ha praticamente dimezzato il distacco dalla McLaren nella classifica costruttori, molta responsabilità è di Oscar Piastri. Che se fino al sabato mattina sembrava in palla e, a tratti, superiore al compagno di squadra, dal semaforo verde del Q1 si trasforma nella versione peggiore di Sergio Perez: eliminato con disonore già nella prima sessione, con un 17° posto assurdo e meritato. La gara, poi, è tutto tranne che una rimonta rabbiosa: per arrivare fino all’8° posto ha dovuto faticare e non poco. Un passo falso che potrebbe anche essere decisivo nella lotta per il titolo costruttori.

    VOTO 3 A PEREZ, UMILIATO ANCHE NEL SUO GIARDINO
    Se la Red Bull non l’aveva licenziato fino ad ora, era solo per fargli disputare il Gp di casa (su gentile richiesta della Federazione). L’auspicio era di vedere un sussulto, una scossa prima di lasciare. E invece, nel suo amato Messico confeziona, forse, il disastro peggiore della sua stagione. L’eliminazione in Q1 non fa più notizia, ma la parte più umiliante è la gara: penalità per posizionamento errato in griglia; duello stra-perso contro Liam Lawson (con tanto di “omaggio” del neozelandese), in un simbolico passaggio di consegne; ultimo posto dietro a tutto e a tutti. Un’umiliazione così era difficile da immaginare. Ora non c’è davvero più alcun motivo per restare lì dov’è. LEGGI TUTTO

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    Ferrari: un alleato forte, degli avversari fragili

    Leclerc – credit: @Scuderia Ferrari Press Office

    Con la vittoria di Sainz nel Gp del Messico sono solo 29 i punti che separano nel Campionato Costruttori il team di Maranello dalla McLaren. Un obiettivo complesso, ma non per questo irraggiungibile. Ma per regalarsi un’affermazione che manca da oltre 16 anni, Vasseur e compagni dovranno spingere al massimo in queste ultime quattro gare, rasentando la perfezione e sfruttando l’ingenuità e le lacune del team di Woking.
    OBIETTIVO CONCRETO
    Negli ultimi due weekend la Ferrari ha mangiato ben 46 punti al team papaya, una rincorsa che parte dal vittorioso weekend di Monza e che sta caratterizzando tutto il segmento finale del campionato. Una stagione che ha vissuto almeno di tre fasi: il dominio Red Bull di inizio stagione, la rincorsa della McLaren a cavallo tra primavera ed estate e la fioritura della Ferrari di fine stagione. Una fioritura autunnale, ma forse non tardiva, che nella migliore delle ipotesi potrebbe regalare alla Rossa un successo insperato e inaspettato dopo una stagione di alti e bassi.
    CREDERCI
    A Maranello devono necessariamente crederci. In primis perché 29 punti non rappresentano una montagna insormontabile, in secondo luogo perché la squadra da battere è la McLaren. Sì, perché se il competitor fosse uno tra Red Bull e Mercedes, squadre abituate a vincere, allora la scalata si farebbe realmente ardua.L’ingenuità del team di Woking unita alla pressione di fronte alla prospettiva di chiudere il campionato a zero titoli potrebbero giocare a favore della Rossa.

    L’ALLEATO
    La Ferrari poi ha un alleato nascosto (ma non troppo) in Max Verstappen. L’olandese punta a difendere il titolo piloti dall’assalto di Lando Norris. Max ormai, visto il naufragio tecnico di Red Bull, corre ogni domenica solo e soltanto per battere il pilota britannico. Conoscendo l’indole dell’olandese per Lando sarà dura, Max infatti metterà in campo ogni arma a sua disposizione, lecita o illecita, per distruggere il suo avversario. Un grande assist per la Ferrari che potrà approfittare di questa lotta per massimizzare i propri risultati. LEGGI TUTTO