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    F1, A Monaco un ospite indesiderato: il graining

    Un fattore da tenere in considerazione, nel Gp di Monaco, per l’analisi delle gomme, è il graining che potrebbe essere un “ospite” non particolarmente desiderato per i piloti impegnati a Monte Carlo.

    Il Gran Premio di Monaco è uno degli appuntamenti storici nel calendario della Formula 1 e, quest’anno, raggiunge un traguardo importante. Quella che andrà in scena questo fine settimana sarà infatti la settantesima edizione valida per il Campionato del Mondo Piloti, visto che ci sono state altre undici edizioni di questa gara – dieci prima dell’istituzione della massima competizione automobilistica, una nel 1952, quando corsero vetture Sport a ruote coperte.
    Come tradizione, la scelta della Pirelli per quanto riguarda le mescole delle gomme slick è caduta sul tris più morbido a disposizione quest’anno, vale a dire quello composto dalla C3 come Hard, dalla C4 come Medium e dalla C5 come Soft. Come quasi sempre accade sui tracciati cittadini, che hanno un asfalto particolarmente liscio visto che viene normalmente utilizzato quotidianamente dalle vetture stradali, i pneumatici devono poter offrire la massima aderenza possibile.

    La gara di Monaco è quella dove le forze cui sono sottoposti i pneumatici sono fra le più basse di tutta la stagione perché la velocità media con cui vengono completati i 3,337 metri di lunghezza del tracciato è molto ridotta, con curve che vengono affrontate anche a meno di 50 km/h e soltanto per circa il 30% del giro viene percorso in pieno. Peraltro, il fatto che siano ben 78 i giri previsti la domenica determina una frequenza decisamente superiore alla media di ogni fenomeno che caratterizza il comportamento dei pneumatici, in particolare per quanto riguarda la densità dell’energia sviluppata in fase di trazione. Un altro fattore da tenere in considerazione nell’analisi delle gomme è il graining che, soprattutto i primi giorni, potrebbe essere un ospite non particolarmente desiderato.

    Su una pista in cui il margine d’errore è praticamente ridotto a zero, un elemento che caratterizza l’evoluzione dei tempi sul giro è la fiducia con cui i piloti – a prescindere dalla conoscenza pregressa del tracciato – affrontano le 19 curve e tutti i trabocchetti che vi sono disseminati. L’obiettivo di ogni pilota F1 è di limare progressivamente la ricerca della traiettoria migliore, avvicinandosi sempre di più ai guardrail, spesso sfiorandoli con la spalla dei pneumatici: riuscirci senza rompere nulla è la chiave per conquistare una buona posizione in griglia, fondamentale per il risultato finale visto che i sorpassi sono pressoché impossibili, anche in presenza di una differenza di prestazione fra vetture nell’ordine dei secondi: figuriamoci quanto possa essere decisiva la qualifica in una stagione come questa, dove sono i millesimi di secondo a scandire l’ordine di schieramento davanti ai semafori della partenza
    Su una pista del genere è praticamente inevitabile l’intervento della safety-car (77% di probabilità, in media quasi due volte per gara) ma l’edizione scorsa è, curiosamente, filata via liscia, senz’alcuna neutralizzazione. Dal punto di vista strategico, sulla carta c’è una sola opzione: la sosta singola, cercando di ritardarla il più possibile proprio per poter eventualmente approfittare di una safety-car per minimizzare il tempo perso in pit-lane. LEGGI TUTTO

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    F1, Gp di Monaco: numeri e curiosità della gara di Monte Carlo

    Numeri e curiosità della gara di Monte Carlo che si correrà domenica 26 maggio sul circuito di Monaco.credit: @Scuderia Ferrari Press Office

    3. I circuiti nella storia della Formula 1 con un tunnel nel loro layout. Il più celebre è indubbiamente quello di Monte Carlo nel quale il tratto al coperto coincide con il punto più veloce della pista nonostante si tratti a tutti gli effetti di una curva. L’altro tracciato con una galleria nel suo attuale layout è quello di Yas Marina ad Abu Dhabi, e il punto in questione si trova in uscita dalla corsia box. Il terzo circuito con tunnel è stato in calendario fino al 1988 ed era quello cittadino di Detroit, negli Stati Uniti.
    5. I piatti tipici della cucina monegasca. Il più celebre è il barbagiuan, uno stuzzicante antipasto preparato con ravioli ripieni di formaggio e zucca, poi fritti in olio. A volte si aggiungono gli affettati e le bietole, o ancora ricotta e spinaci. La pasta è croccante all’esterno e morbida all’interno. La ricetta ha origini liguri e il nome deriva dal suo inventore, Zio (barba) Giovanni (giuan). C’è poi la gustosa socca, un piatto molto simile alla farinata ligure, preparata con farina di ceci, acqua, sale, pepe e olio di oliva, croccante fuori e morbida dentro. Si dice che sia nata circa 8.000 anni fa e che i marinai francesi non si imbarcassero senza prima aver mangiato questo piatto. Un altro dei protagonisti della tavola monegasca è lo stocafi. Si intuisce già dal nome che si sta parlando di stoccafisso, nella fattispecie cucinato nel vino con pomodori e aromatizzato con erbe, di solito servito con olive nere e patate. È un piatto leggero e povero di grassi che esalta molto i sapori mediterranei. Da ricordare anche la pissaladière, una ricetta diffusissima di origine ligure: si tratta di una golosa focaccia farcita con acciughe, capperi, cipolle caramellate e olive. Il nome deriva da pissalat (abbreviazione di pesce salato) che è una crema a base di acciughe con cui viene condita la focaccia. Infine passando ai dolci non si può dimenticare la crêpe Suzette, con zucchero a velo e qualche goccia di Grand Marnier. La leggenda narra che al Café de Paris di Monte Carlo nel 1895 uno chef, per caso, preparò dei pancake con il liquore e improvvisamente il tutto prese fuoco. Il principe del Galles, quel giorno a pranzo nel locale, vide la scena e ne rimase affascinato volendo sapere il nome della ricetta, ma lo chef ammise che era stata inventata. Il principe propose poi di dare al piatto il nome Suzette, in onore della ragazza con lui a pranzo quel giorno, figlia di un amico.
    6. I più importanti eventi sportivi che si tengono nel Principato di Monaco. Il più rilevante è indubbiamente il Gran Premio che si tiene fin dal 1929 e ora è una gara di Formula 1. Ma a Monte Carlo si tiene anche l’E-Prix di Formula E e il celebre Rally, quasi sempre parte del calendario valido per il Mondiale. Da ricordare anche il Grand Prix de Monaco Historique, riservato alle vetture di Formula 1 del passato. Gli altri due grandi eventi sono il Masters 1000 di tennis, uno dei tornei più importanti al mondo sulla terra battuta, e l’International Jumping de Monte Carlo, uno dei principali concorsi di equitazione del pianeta.
    30. I sorpassi nelle ultime sei edizioni del Gran Premio di Monaco. Con l’aumentare delle dimensioni delle vetture i cambi di posizione sono diventati sempre più rari. Nel 2017 ce ne furono tre, nel 2018 sei, nel 2019 due – entrambi effettuati da Charles Leclerc – e nel 2021 addirittura uno solo, al primo giro. Nel 2022 ci sono stati cinque sorpassi, mentre lo scorso anno ce ne furono 13.

    1961. L’anno in cui, proprio a Monte Carlo, l’11 maggio, venne fondata la Grand Prix Drivers’ Association (GPDA). L’associazione nacque con l’intenzione di migliorare la sicurezza all’interno dei circuiti, sia per i piloti che per gli spettatori. Il primo presidente della storia fu Stirling Moss, che ricoprì questo ruolo fino al proprio ritiro nel 1963, lasciando il posto a Joakim Bonnier. Quando Jackie Stewart divenne presidente i piloti iniziarono a farsi sentire: la prima grande vittoria fu registrata nel 1969, quando la GPDA fece annullare il GP del Belgio a causa della pericolosità del circuito di Spa-Francorchamps. L’anno successivo, nel 1970, la GPDA convinse il Circus a disputare il Gran Premio di Germania sul tracciato di Hockenheim, piuttosto che al Nürburgring. Con il ritiro di Stewart il peso dell’associazione scese fino a farla scomparire all’inizio degli anni Ottanta. La GPDA fu riformata nel weekend del Gran Premio di Monaco 1994, dopo le morti di Ayrton Senna e Roland Ratzenberger e dallo spaventoso incidente di Rubens Barrichello, durante il tragico Gran Premio di San Marino di due settimane prima. Nel 1996 l’associazione divenne una società con una costituzione formale e un ufficio permanente a Monaco. I membri votano per decidere il loro leader. Attualmente come direttore della GPDA c’è George Russell, ma nel gruppo direttivo ci sono anche gli ex piloti Alexander Wurz e Sebastian Vettel. LEGGI TUTTO

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    F1, Vasseur: “A Monaco contiamo di essere protagonisti”

    VASSEUR Frédéric (fra), Team Principal & General Manager of the Scuderia Ferrari, portrait during the Formula 1 Rolex Australian Grand Prix 2024, 3rd round of the 2024 Formula One World Championship from March 22 to 24, 2024 on the Albert Park Circuit, in Melbourne, Australia – Photo Eric Alonso / DPPI – credit: @Scuderia Ferrari Press Office

    Il Gran Premio di Monaco è l’ottava gara della stagione, nonché la corsa di casa di Charles Leclerc, che, sulla pista più prestigiosa del mondiale F1, ha vissuto per due volte l’emozione della conquista della pole position ma la domenica ha sempre raccolto poco.
    Le parole di Fred Vasseur, alla vigilia dell’appuntamento sul circuito del Principato che si correrà domenica 26 giugno.
    “A una settimana dalla nostra gara di casa a Imola – ha detto il Team Principal della Ferrari – il prossimo weekend tocca a quella di Charles, e come squadra vogliamo aiutarlo a chiudere il conto aperto che ha con la pista di Monte Carlo. Carlos, dal canto suo, ama molto il tracciato del Principato sul quale ha ottenuto il suo primo podio al volante di una Ferrari, dunque le motivazioni per entrambi sono molto alte”.
    Vasseur ha poi aggiunto: “Come è noto quello di Monaco è un circuito sul quale i sorpassi con l’attuale generazione di monoposto sono molto difficili. La qualifica sarà di importanza fondamentale: dovremo provare a fare quello step che in questa stagione ancora ci è mancato per partire davanti a tutti. Al simulatore così come nei meeting con gli ingegneri ci siamo preparati nei dettagli e contiamo di essere protagonisti”. LEGGI TUTTO

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    4 fattori che possono cambiare il mondiale F1 2024

    LECLERC Charles (mco), Scuderia Ferrari SF-24, portrait during the Formula 1 MSC Cruises Gran Premio del Made in Italy e Dell’Emilia-Romagne 2024, 7th round of the 2024 Formula One World Championship from May 17 to 19, 2024 on the Autodromo Enzo e Dino Ferrari, in Imola, Italy – Photo Florent Gooden / DPPI – credit: @Scuderia Ferrari Press Office

    A furia di guardare gli scarichi della Red Bull, a Maranello hanno perso di vista gli specchietti, ed ecco che è comparsa la McLaren. Si scherza, ma da Miami in poi quella che abbiamo visto è una McLaren diversa, una McLaren velocissima, capace di battagliare con tutti, anche con chi, come Max Verstappen sembrava irraggiungibile fino a qualche settimana fa. La Rossa invece dovrà continuare a spingere, anche più di prima, perché sì gli aggiornamenti sembrano rispondere nella maniera corretta, tuttavia lo step fatto tra le mura di Woking è andato ben oltre le aspettative di tutti.
    Dal weekend di Imola viene fuori quindi una Formula 1 inaspettatamente combattuta, con Red Bull, McLaren e Ferrari molto vicine tra di loro. Questo ritrovato equilibrio in pista, se verrà confermato nelle prossime gare, ci regalerà un prosieguo di stagione entusiasmante, in cui saranno i dettagli a fare la differenza.
    Difficile pensare che Max possa cedere il trono, ma di sicuro al campione olandese toccherà sudarsi ogni vittoria, tappa per tappa, sotto il fuoco incrociato di McLaren e Ferrari.
    Possiamo quindi ipotizzare quali saranno i fattori che potranno condizionare la stagione F1 2024 da qui in avanti.

    FATTORE QUALIFICA
    Ora che la distanza tra le prime tre scuderie si è assottigliata, il sabato di qualifica risulterà una sessione dall’enorme peso specifico nell’economia del weekend. Quando lo scorso anno, la Red Bull dominava in lungo e in largo in gara, chiunque facesse la pole il sabato era consapevole di dover capitolare poi la domenica di fronte al mostruoso passo gara di Red Bull. Lo sanno bene i tifosi della Rossa, una vettura che negli ultimi anni si è dimostrata super competitiva in qualifica, ma non altrettanto in gara.
    FATTORE GOMMA
    Nel 2023 Red Bull era l’unica scuderia capace di gestire il problema di usura delle gomme. Questo è stato a lungo uno dei segreti del dominio di Max. Tanto che anche nelle gare in cui la supremazia della RB19 appariva meno netta, gli avversari (Ferrari in particolare) andavano in contro a un repentino crollo di prestazione dopo pochi giri di gara. Quest’anno Ferrari e McLaren non hanno più questo tallone d’Achille. E così, tolto il problema alla radice, a fare la differenza nei singoli weekend sarà la capacità individuale dei piloti di gestire la mescola.
    FATTORE PISTA
    Questo versioni “Evo” delle tre contendenti sono tutte da scoprire. Nei prossimi mesi capiremo il comportamento delle vetture sui layout più disparati. La configurazione del tracciato farà la differenza e Monaco, in quanto pista atipica, ci darà già qualche risposta interessante in merito.
    FATTORE MAX
    Per una McLaren che cresce e una Ferrari che evolve, c’è un Max Verstappen fenomenale. Con una scuderia allo sbando, in cui tutti sembrano essere con il coltello tra i denti e le valigie in mano, Max sta facendo un qualcosa di incredibile. Tra la partenza di Newey e un Horner mezzo spodestato, Max si è messo sulle spalle la Red Bull dimostrando una mentalità da leader assoluto. Avrebbe tutti gli alibi del mondo, invece sembra involarsi verso un altro titolo mondiale, chapeau. LEGGI TUTTO

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    Gp Imola F1 2024, le pagelle: Verstappen superiore a Red Bull, Ferrari dolceamara, Alonso bocciato

    – credit: @Scuderia Ferrari Press Office

    Va in archivio il primo appuntamento europeo di questa stagione di Formula 1, sul celebre circuito di Imola, come sempre carico di emozioni e passione a tinte rosse. E sebbene il risultato, ovvero la vittoria di Max Verstappen, sia il solito di tante altre occasioni, la sensazione è che sia iniziato un nuovo mondiale: il duello finale con la McLaren di Lando Norris consegna un equilibrio di prestazioni che da tempo non si vedeva in pista. Senza dimenticare la Ferrari, che con la sua versione 2.0 ritrova il podio nel circuito di casa dopo 18 anni, grazie a Charles Leclerc. Una prestazione buona ma che lascia dell’amaro in bocca, viste le premesse della vigilia. Buono il week-end di Yuki Tsunoda, in crescendo la Mercedes, mentre i peggiori si rivelano Sergio Perez e Fernando Alonso. Questo e molto altro nelle pagelle del Gran Premio dell’Emilia Romagna.
    VOTO 9 A VERSTAPPEN, LA VERA ANIMA RED BULL
    Se qualcuno avesse ancora dubbi sulle qualità di Max, si guardasse le qualifiche e la gara del Gp dell’Emilia Romagna. Con una Red Bull mai così in difficoltà nelle ultime due stagioni (ad eccezione di Singapore 2023), il campione del mondo spinge oltre ogni limite la sua vettura, trascinandola sul gradino più alto del podio con una prova di astuzia, lucidità e esperienza innata. Dalla scia di Hulkenberg alla difesa strenua nei confronti di Lando Norris negli ultimi giri; in mezzo, il solito ritmo martellante, che stavolta non ha fiaccato la concorrenza. Chiaro segnale di un cambio delle gerarchie? Lo scopriremo presto. Ma la sensazione è che, oggi, sia più la Red Bull ad avere bisogno di Max Verstappen, che il contrario.
    VOTO 8 A NORRIS, IL VERO VICE-VERSTAPPEN
    Se uno guarda la classifica piloti trova Lando Norris al quarto posto, a 60 punti da Verstappen. Ma la realtà va oltre i numeri, ed è molto chiara: l’inglese della McLaren è, ad oggi, il rivale più accreditato per l’olandese in questo mondiale. Anche a Imola il britannico sfrutta la scia di entusiasmo scaturita dalla prima vittoria in carriera a Miami, tirando fuori una gara di assoluta intelligenza: in controllo per 3/4, prima di sferrare l’attacco finale negli ultimi giri, in cui divora 7 secondi al pilota della Red Bull. L’aggancio avviene all’ultimo giro: troppo tardi per ingaggiare un duello senza quartiere e conquistare la seconda vittoria consecutiva. Ma con un giro in più…
    VOTO 7 A TSUNODA, SEMPRE PIU’ POST-PEREZ
    L’appuntamento di casa per la scuderia di Faenza conferma il buonissimo stato di forma della Racing Bulls e, in particolare, di un agguerrito Yuki Tsunoda. Il giapponese, sin dal venerdì, si dimostra in palla e nettamente superiore al compagno di squadra, Daniel Ricciardo. Per certi tratti sembra potersela giocare per posizioni da sogno, ma passo passo viene risucchiato dal gruppone, fino a concludere la gara ai margini della zona punti, in decima posizione. Un risultato da analizzare oltre il semplice piazzamento: prova di sostanza e maturità, in continuità con quanto visto nelle prime gare stagionali. Se continua così, la Red Bull non deve guardare troppo lontano per il post-Sergio Perez…
    VOTO 6 ALLA FERRARI, BENE MA NON BENISSIMO
    Attese e speranze enormi, quelle della Ferrari 2.0 in vista di Imola, non rispettate del tutto. È vero, alla fine arriva il podio con il terzo posto di Charles Leclerc, prima volta dal lontano 2006. Eppure, rispetto alla vigilia si avverte una sensazione di leggera delusione; gli aggiornamenti non sembrano aver risolto del tutto i (pochi) problemi della SF-24, che continua a soffrire soprattutto sul giro secco, in particolare nel primo settore. A questo, poi, c’è da aggiungere una strategia non proprio impeccabile con entrambi i piloti, un po’ troppo penalizzati nella scelta di allungare il primo stint con gomme medie. Resta, comunque, l’ottimo ritmo mantenuto nella parte centrale, prima dell’errore del monegasco alla Gresini, che ha compromesso la rincorsa a Norris. Il potenziale si intravede, ora va solo sfruttato a dovere.
    VOTO 5 A PEREZ, IL VERO TERMOMETRO DELLA RED BULL
    Inutile girarci intorno: il vero livello della Red Bull a Imola è quello di Sergio Perez. Il messicano non digerisce il circuito del Santerno sin dal venerdì, sbagliando a ripetizione e finendo anche a muro nelle FP3. Segnali inquietanti, che hanno fatto da preludio alla qualifica horror chiusa all’11° posto. Ricostruire la gara da quella posizione è impresa ardua, e non a caso Checo deve accontentarsi dell’8° posto al traguardo. Risultato che rispecchia le difficoltà sue e della vettura, lontana parente del bolide dominante del 2023 e dell’inizio di questa stagione.
    VOTO 4 AD ALONSO, RESPINTO DA IMOLA
    Nel teatro dei duelli epici con Michael Schumacher tra il 2005 e il 2006, Fernando Alonso si ritrova catapultato in una realtà mediocre. Lo spagnolo fatica sin dal venerdì, denotando difficoltà nell’adattarsi al tracciato. Il tutto, poi, viene ulteriormente compromesso dall’incidente delle FP3, che di fatto impedisce una corretta gestione delle qualifiche, terminate desolatamente all’ultimo posto. In gara cerca di fare quel che può, ma la musica non cambia: tra strategia avventata e diverse sbavature, alla fine l’asturiano chiude ancora ultimo. Un week-end nero, da mettere subito alle spalle. LEGGI TUTTO

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    F1, GP Imola (FP3): McLaren fa paura ma la Ferrari può davvero sognare

    55 SAINZ Carlos (spa), Scuderia Ferrari SF-24, action during the Formula 1 MSC Cruises Gran Premio del Made in Italy e Dell’Emilia-Romagne 2024, 7th round of the 2024 Formula One World Championship from May 17 to 19, 2024 on the Autodromo Enzo e Dino Ferrari, in Imola, Italy – Photo DPPI – credit: @Scuderia Ferrari Press Office

    Il bel sole dell’Emilia Romagna sul cielo di Imola e sulla Ferrari continua a splendere. Anche in queste ultime prove libere, la nuova SF-24 aggiornata mantiene le attese di ieri, con Carlos Sainz e Charles Leclerc che concludono al terzo e quarto posto. Risultati, però, poco veritieri almeno per quanto riguarda il giro secco, considerando che le due Rosse non sono riuscite ad avere un giro pulito nella loro simulazione di qualifica.
    Davanti le paurose McLaren con Oscar Piastri che fa segnare 1:15.529, tre decimi di vantaggio sul compagno di squadra Lando Norris. Insomma, le macchine di Woking vogliono regalarsi un’altra grande soddisfazione, anche se le Ferrari saranno lì a dare fastidio. La simulazione gara di ieri, soprattutto con Leclerc, ha dimostrato che le Rosse possono dar filo da torcere alle McLaren non solo sul giro secco.
    E la Red Bull? Ancora dispersa. La RB20 sembra non aver risolto a pieno i problemi di assetto emersi soprattutto alle Acque Minerali, anche se con gomma media i difetti sembrano essere più gestibili. Max Verstappen (sesto) si è invece continuato a lamentare con gomma soft, mentre Sergio Perez è addirittura andato a muro alla Variante Gresini, dopo aver perso il posteriore della sua vettura. Ma la Red Bull non si può mai dare per sconfitta. Certo è che se Max riuscisse a conquistare la pole position, dovremmo parlare quasi di miracolo, per quello che si è visto finora.

    Anche per questo, le facce in casa Ferrari sembrano più che distese, con un Leclerc tonico e pimpante come non si vedeva da tempo in un weekend di gara. Per ora gli aggiornamenti sono promossi, ma oggi alle 16:00 avremo la prima porzione di verità. Domani l’altra. Pioggia permettendo ovviamente. Certo è che pochi avrebbero scommesso alla vigilia su una lotta a tre per la vittoria, con addirittura la Red Bull ad essere il team più in difficoltà. A testimonianza di come le cose cambino rapidamente in Formula 1.

    GP IMOLA (Made in Italy e dell’Emilia Romagna) F1 2024: PROVE LIBERE III (FP3)
    # Pilota Team Tempo Gap Giro
    1 Oscar Piastri MCLAREN 1:15.529 14
    2 Lando Norris MCLAREN 1:15.829 +0.300s 14
    3 Carlos Sainz FERRARI 1:16.067 +0.538s 21
    4 Charles Leclerc FERRARI 1:16.087 +0.558s 19
    5 George Russell MERCEDES 1:16.095 +0.566s 15
    6 Max Verstappen RED BULL RACING 1:16.366 +0.837s 21
    7 Alexander Albon WILLIAMS 1:16.470 +0.941s 13
    8 Esteban Ocon ALPINE RENAULT 1:16.481 +0.952s 18
    9 Lance Stroll ASTON MARTIN 1:16.543 +1.014s 23
    10 Nico Hulkenberg HAAS FERRARI 1:16.547 +1.018s 14
    11 Daniel Ricciardo RB HONDA RBPT 1:16.560 +1.031s 14
    12 Sergio Perez RED BULL RACING 1:16.631 +1.102s 18
    13 Yuki Tsunoda RB HONDA RBPT 1:16.668 +1.139s 13
    14 Valtteri Bottas KICK SAUBER 1:16.695 +1.166s 14
    15 Logan Sargeant WILLIAMS 1:16.794 +1.265s 15
    16 Kevin Magnussen HAAS FERRARI 1:16.923 +1.394s 11
    17 Lewis Hamilton MERCEDES 1:16.960 +1.431s 15
    18 Fernando Alonso ASTON MARTIN 1:17.339 +1.810s 10
    19 Pierre Gasly ALPINE RENAULT 1:17.361 +1.832s 16
    20 Zhou Guanyu KICK SAUBER 1:17.891 +2.362s 14
    Qui sotto le classifiche dei tempi delle prime due sessioni di prove libere di ieri.
    GP IMOLA (Made in Italy e dell’Emilia Romagna) F1 2024: PROVE LIBERE I (FP1)
    # Pilota Team Tempo Gap Giri
    1 Charles Leclerc FERRARI 1:16.990 30
    2 George Russell MERCEDES 1:17.094 +0.104s 28
    3 Carlos Sainz FERRARI 1:17.120 +0.130s 25
    4 Sergio Perez RED BULL 1:17.233 +0.243s 23
    5 Max Verstappen RED BULL 1:17.240 +0.250s 21
    6 Yuki Tsunoda RB HONDA 1:17.388 +0.398s 29
    7 Lewis Hamilton MERCEDES 1:17.408 +0.418s 27
    8 Lando Norris MCLAREN 1:17.602 +0.612s 17
    9 Oscar Piastri MCLAREN 1:17.807 +0.817s 25
    10 Fernando Alonso ASTON MARTIN 1:17.867 +0.877s 18
    11 Pierre Gasly ALPINE RENAULT 1:17.905 +0.915s 21
    12 Lance Stroll ASTON MARTIN 1:18.072 +1.082s 22
    13 Daniel Ricciardo RB HONDA RBPT 1:18.142 +1.152s 26
    14 Esteban Ocon ALPINE RENAULT 1:18.612 +1.622s 29
    15 Oliver Bearman HAAS FERRARI 1:18.667 +1.677s 31
    16 Valtteri Bottas KICK SAUBER 1:18.827 +1.837s 23
    17 Zhou Guanyu KICK SAUBER 1:19.129 +2.139s 18
    18 Logan Sargeant WILLIAMS 1:19.901 +2.911s 22
    19 Alexander Albon WILLIAMS 1:20.050 +3.060s 8
    20 Nico Hulkenberg HAAS FERRARI 1:21.059 +4.069s 20
    GP IMOLA (Made in Italy e dell’Emilia Romagna) F1 2024: PROVE LIBERE II (FP2)
    # Pilota Team Tempo Gap Giro
    1 Charles Leclerc FERRARI 1:15.906 28
    2 Oscar Piastri MCLAREN 1:16.098 +0.192s 29
    3 Yuki Tsunoda RB HONDA 1:16.286 +0.380s 31
    4 Lewis Hamilton MERCEDES 1:16.297 +0.391s 28
    5 George Russell MERCEDES 1:16.311 +0.405s 31
    6 Carlos Sainz FERRARI 1:16.423 +0.517s 29
    7 Max Verstappen RED BULL 1:16.447 +0.541s 22
    8 Sergio Perez RED BULL 1:16.552 +0.646s 24
    9 Nico Hulkenberg HAAS FERRARI 1:16.826 +0.920s 27
    10 Fernando Alonso ASTON MARTIN 1:16.838 +0.932s 28
    11 Daniel Ricciardo RB HONDA 1:16.967 +1.061s 31
    12 Lando Norris MCLAREN 1:16.980 +1.074s 29
    13 Lance Stroll ASTON MARTIN 1:16.991 +1.085s 25
    14 Esteban Ocon ALPINE RENAULT 1:17.008 +1.102s 30
    15 Pierre Gasly ALPINE RENAULT 1:17.064 +1.158s 31
    16 Valtteri Bottas KICK SAUBER 1:17.088 +1.182s 27
    17 Kevin Magnussen HAAS FERRARI 1:17.129 +1.223s 31
    18 Alexander Albon WILLIAMS 1:17.135 +1.229s 22
    19 Zhou Guanyu KICK SAUBER 1:17.606 +1.700s 27
    20 Logan Sargeant WILLIAMS 1:17.848 +1.942s 21 LEGGI TUTTO

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    F1, Gran Premio di Imola: numeri e curiosità

    Numeri e curiosità del Gran Premio del Made in Italy e dell’Emilia Romagna che si correrà domenica 19 maggio 2024 sul circuito dell’Autodromo di Imola.

    GRAN PREMIO DEL MADE IN ITALY E DELL’EMILIA-ROMAGNA: NUMERI E CURIOSITÀ
    7. Le cosiddette città sorelle di Romagna, di cui Imola fa parte con i suoi 69.000 abitanti. Gli altri principali centri romagnoli sono Cesena (96.000), Faenza (59.000), Forlì (116.000), Lugo (32.000), Ravenna (156.000) e Rimini (149.000). I romagnoli su questa particolare “parentela” hanno inventato una filastrocca: questa la versione in dialetto imolese. Rèmin da navighè; Cesena da cantè; Furlè da ballè; Ravenna da magnè; Lugh da imbrujè; Fenza da lavurè; Jèmula da fè l’amor (Rimini per navigare; Cesena per cantare, Forlì per ballare; Ravenna per mangiare; Lugo per imbrogliare; Faenza per lavorare; Imola per far l’amore).
    30. Gli anni dalla scomparsa di Roland Ratzenerger e Ayrton Senna, avvenute proprio a Imola rispettivamente il 30 aprile e il 1 maggio 1994 nel corso del Gran Premio di San Marino. Lo scorso 1 maggio il circuito ha ricordato i due piloti con una cerimonia a cui hanno assistito 20.000 persone, tra cui i ministri degli esteri di Austria, Brasile e Italia, oltre ai genitori di Ratzenberger e al nipote di Senna, Bruno. A ricordare il campione brasiliano c’è inoltre un monumento collocato all’interno dell’autodromo nei pressi della Curva del Tamburello, che gli fu fatale. Si tratta di una statua di bronzo che lo raffigura, alta due metri, opera dell’artista Stefano Pierotti di Pietrasanta, inaugurata il 26 aprile 1997.
    96. Gli impianti sportivi nel territorio di Imola incluso l’Autodromo Enzo e Dino Ferrari. Questa città è tra le più attive d’Italia. Secondo una ricerca dell’assessorato regionale allo sport, tra gli imolesi under 65 uno su due dichiara infatti di praticare sport almeno una volta la settimana.

    241. I punti conquistati a Imola dalla Scuderia Ferrari, più di chiunque altro (seguono McLaren a 212 e Williams a 151). Di questi ben 102 sono stati centrati da Michael Schumacher che con i suoi sette successi – sei dei quali con la Ferrari – è anche il pilota più vincente all’Autodromo Enzo e Dino Ferrari.
    1951. L’anno al quale risale la nascita del concetto di “Made in Italy”. Era il 12 febbraio quando Giovanni Battista Giorgini, aristocratico italiano e abile imprenditore, che aveva percepito l’interesse internazionale per il lavoro degli atelier di moda italiani, decise di riunire in un evento unico gli stilisti, la stampa e i buyer del settore. Nacque così la “First Italian High Fashion Show”, organizzata nella sua Villa Torrigiani di Firenze: 18 i modelli che sfilarono, provenienti da varie case di moda italiane, tra cui le Sorelle Fontana, l’atelier Carosa della principessa Giovanna Caracciolo, Alberto Fabiani, l’atelier Simonetta della duchessa Visconti, Emilio Schuberth, Jole Veneziani, la sartoria Vanna di Manette Valente, Vita Noberasco, Germana Marucelli, Emilio Pucci, Giorgio Avolio, “La Tessitrice dell’isola”, Mirsa e Franco Bertoli. Fu un successo e a partire da quel giorno si iniziò a parlare di “Made in Italy”. LEGGI TUTTO

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    F1, Vasseur: “Non è stato difficile convincere Hamilton a venire in Ferrari”

    Alla vigilia del Gran Premio del Made in Italy e dell’Emilia Romagna a Imola, Fred Vasseur, in un’intervista a ‘Repubblica‘ ha rivelato come non sia poi stato così difficile convincere Lewis Hamilton a lasciare Mercedes per la Ferrari.VASSEUR Frédéric (fra), Team Principal & General Manager of the Scuderia Ferrari, portrait during the Formula 1 Gulf Air Bahrain Grand Prix 2024, 1st round of the 2024 FIA Formula One World Championship from February 29 to March 2, 2024 on the Bahrain International Circuit, in Sakhir, Bahrain – Photo Florent Gooden / DPPI | credit: @Scuderia Ferrari Press Office

    “Per niente difficile”. E’ questa la secca risposta di Vasseur, alla domanda del giornalista di Repubblica che gli chiedeva quanto fosse stato difficile convincere Lewis Hamilton a venire in Ferrari.
    “Penso che lo avesse in mente da secoli”, ha aggiunto il Team Principal di Maranello che poi ha anche precisato: “Quest’anno per diverse ragioni, compreso il fatto che avesse l’opzione di lasciare Mercedes, che noi avessimo un sedile a disposizione e una buon rapporto tra noi, è stato il momento giusto per ciascuno. Credo sia una buona opportunità per lui e per noi”.
    Vasseur ha anche indicato quali caratteristiche peculiari ha il pilota inglese e che potrebbero fare la differenza, una volta giunto a Maranello: “Conosco la sua professionalità. Lewis ha una visione diversa delle cose e ne possiamo beneficiare. Ha grande esperienza sul campo e anche nel vincere i campionati. Certamente porterà velocità sulla pista, ma non solo. Darà il suo contributo anche con la sua conoscenza fuori dalla macchina, su come approcciarsi al weekend. È uno che sa mettere pressione alla squadra con l’obiettivo di raggiungere l’eccellenza”.

    Leggi l’intervista completa su ‘Repubblica‘. LEGGI TUTTO