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    F1, Leclerc: Gli aggiornamenti stanno andando nella direzione giusta

    Charles Leclerc non vede l’ora di scendere in pista all’Autódromo Internacional do Algarve, il secondo circuito al debutto nella stagione 2020 dopo quello del Mugello.

    “L’unica volta che ho gareggiato qui – ha detto oggi Leclerc – ero ancora in Formula 3 e quindi avevo a disposizione una vettura decisamente meno potente e con un’aerodinamica sicuramente semplificata”.
    Il monegasco questa mattina ha percorso la pista in bicicletta insieme ad alcuni dei suoi ingegneri: “Mi ricordavo che c’erano molti saliscendi ma sono ancora più accentuati di come mi erano parsi allora – ha raccontato Charles – Sarà interessante vedere come si comportano le attuali monoposto di Formula 1 che sono le più veloci che siano mai state realizzate”.
    Leclerc ha poi raccontato di aver sentito crescere la vettura nel corso delle ultime gare: “Gli aggiornamenti che abbiamo portato recentemente stanno andando nella direzione giusta e nel weekend avremo ancora degli upgrade che sarà interessante verificare – ha continuato –. In questo senso le prove libere saranno doppiamente utili: per prendere confidenza con il circuito e per valutare la performance della vettura”. LEGGI TUTTO

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    La Formula 1 e le sue piste iberiche. Così diverse e così uguali

    Jarama, Estoril, Barcellona e adesso Portimao. Assieme a Jerez de la Frontera, sono le piste che hanno proiettato la penisola iberica nel Mondiale di F1 negli ultimi trent’anni. Nomi diversi ma connessi da un filo di parentela evidente osservandone il disegno. Eccetto Jerez, infatti, gli altri… L’articolo La Formula 1 e le sue piste iberiche. […] LEGGI TUTTO

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    F1, Grosjean e Magnussen lasciano Haas. I piloti pronti a sostituirli

    È un anno imprevedibile anche per la F1, oltre che per il mondo intero. Una stagione in cui i fatti più interessanti accadono spesso fuori dalla pista. Come oggi con lo tsunami in casa Haas che scuote il Circus. Prima Romain Grosjean comunica su Facebook l’addio al team al termine del 2020. Poi arriva lo stesso annuncio anche di Kevin Magnussen e il ringraziamento della scuderia, senza alcun cenno alla nuova coppia 2021. Questo duplice abbandono, tuttavia, conferma indirettamente tutte le indiscrezioni di mercato che girano attorno a due uomini e alle due note squadre legate alla Ferrari. I drivers in questione sono Mick Schumacher e Antonio Giovinazzi, Alfa Romeo e la stessa Haas i team.
    Uno dei posti lasciati liberi per il prossimo Mondiale da Grosjean e Magnussen, a questo punto, potrà essere occupato proprio dal figlio di Michael o dal pilota italiano. Il tedeschino ha però la precedenza, molto più vicino adesso agli americani rispetto a qualche settimana fa, quando sembrava imminente il suo approdo all’Alfa, dove invece Antonio è ora ben avviato sulla strada della riconferma accanto a Kimi Raikkonen. A fianco di Mick le voci di mercato piazzano il 21enne pilota russo di F2 Nikita Mazepin e Sergio Perez. Niente alternativa in F1 sia per Grosjean, proiettato nel Wec o in Formula E, che per Magnussen, anch’egli con il pensiero altrove.
    “L’ultimo capitolo è concluso – ha scritto sulla sua pagina Facebook – e il libro è finito. Sono stato con la Haas dal primo giorno. Cinque anni nei quali abbiamo vissuto alti e bassi. Ho imparato tanto, sono diventato un pilota e un uomo migliore. Spero di aver anche aiutato anche le persone nel team a migliorare. Questo è il mio orgoglio più grande”. “Mi sono trovato bene con il team in questi quattro anni – ha dichiarato il danese su Instagram – ed è stata una sfida che mi è piaciuta moltissimo facendomi acquisire parecchia esperienza, migliorare e crescere come pilota. Vorrei ringraziare Gene, Gunther e tutto il team per la loro lealtà e fiducia”. LEGGI TUTTO

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    F1, Gp del Portogallo: un ritorno di fiamma, 24 anni dopo

    Il Gran Premio del Portogallo di Formula 1 torna in calendario 24 anni dopo l’ultima gara all’Estoril.

    Ventiquattro anni: è questo il periodo in cui il Portogallo è stato assente e lontano dal mondo della Formula 1, da quando nel 1996 si disputò l’ultima edizione del GP lusitano all’Estoril. Ormai tutto è pronto per il grande ritorno, che avverrà questo weekend su una pista che farà il suo esordio nel Circus, in quella Portimao in realtà già sperimentata in questi anni dai piloti in diversi test. Gli stessi piloti o collaudatori che si sono anche espressi con giudizi positivi sul disegno del tracciato, tanto da far crescere l’attesa e la curiosità collettiva per vedere finalmente l’Autodromo do Algarve come palcoscenico di un appuntamento ufficiale del calendario mondiale.Il presente offre dunque spunto per delle gradite conferme, tanto da mettere quasi alle spalle una storia, quella del Portogallo con la F1, tanto affascinante quanto ricca di aneddoti.Un percorso che merita di esser “ripassato” prima del semaforo verde sul Gran Premio del Portogallo 2020.
    Gli esordi a Boavista
    Contrariamente a quanto si possa immaginare, il Portogallo può vantarsi di essere uno degli appuntamenti del mondiale con le origini più antiche: la prima edizione ufficiale, infatti, risale al 1958, quando sul circuito di Boavista Stirling Moss divenne il primo pilota a trionfare in terra lusitana, salendo sul gradino più alto del podio con la sua Vanwall che, di lì a poco, si sarebbe anche laureata come primo vettura della storia ad aggiudicarsi il neonato mondiale costruttori.Tuttavia, l’esperienza del Portogallo con la Formula 1 durò solo fino al 1960, anno in cui si svolse non solo l’ultima gara della storia a Boavista, ma anche l’ultima edizione del GP portoghese per poco più di vent’anni.
    Il ritorno all’Estoril
    Soltanto nel 1984, infatti, il Circus fece il grande ritorno in Portogallo. La scelta degli organizzatori per ospitare la Formula 1 cadde sul tracciato dell’Estoril, inaugurato pochi anni prima con un disegno molto caratteristico ed impegnativo. Già in occasione della prima gara, collocata come ultima prova del calendario, si assistette ad un fatto storico: la vittoria andò al francese Alain Prost, che riuscì a sopravanzare il compagno di squadra alla McLaren Niki Lauda. Tuttavia, il 2° posto conquistato dall’austriaco garantì a quest’ultimo la vittoria del titolo mondiale, proprio a danno di Prost: con un distacco in classifica di appena 0,5 punti, ancora oggi questa “distanza” rappresenta il record di gap minimo in classifica iridata tra il campione ed il vice-campione del mondo nella storia della F1.A completare il podio di quell’edizione ci fu anche Ayrton Senna, capace di regalare il terzo ed ultimo podio della storia del team Toleman. Lo stesso brasiliano, passato alla Lotus nel 1985, si rese protagonista l’anno successivo della prima vittoria della sua carriera proprio all’Estoril, in una prova caratterizzata dal maltempo. Senna, oltre a salire sul gradino più alto del podio, completò anche il suo primo Grand Chelem della carriera.Memorabili, in termini di risultati a sorpresa, furono le edizioni del 1988 e del 1989: nel primo caso si assistette al 2° posto di Ivan Capelli, che riuscì ad esprimere il meglio del suo innegabile talento portando ai vertici la sua Leyton House. L’anno dopo, invece, fu lo svedese Stefan Johansson a stupire l’intero ambiente, salendo sul terzo gradino del podio con la Onyx, tra gli applausi del pubblico portoghese.Più cariche di polemiche, invece, furono le edizioni del 1990 e del 1992: nel primo episodio furono direttamente coinvolte le Ferrari di Nigel Mansell (autore della pole) e di Alain Prost. Alla partenza, con le Rosse in piena lotta mondiale con la McLaren di Senna a poche prove dal termine, si assistette ad una manovra suicida di Mansell, che sprecò il vantaggio della prima fila stringendo Prost verso il muretto dei box. In questo modo, entrambe le McLaren presero incredibilmente la leadership, nonostante Mansell riuscirà poi a vincere la corsa anche grazie all’interruzione anticipata per l’incidente occorso ad Alex Caffi, fortunatamente senza conseguenze per il pilota bresciano. L’episodio verrà giudicato da molti come un impedimento vero e proprio ai danni di Prost nella sua lotta contro Senna per la vittoria del mondiale ’90.Due anni dopo, fu un vero e proprio incidente a far saltare i nervi al nostro Riccardo Patrese, a sua volta vincitore dell’edizione precedente nel 1991 (unico italiano ad aver vinto in Portogallo). Il pilota padovano della Williams, infatti, prese la scia della McLaren di Gerhard Berger proprio sul rettilineo dei box, nel tentativo di superare in velocità l’austriaco. Dal canto suo, il pilota della McLaren rallentò improvvisamente la sua marcia, scartando senza preavviso nella corsia dei box. Patrese, impossibilitato nell’evitare il contatto, tamponò in pieno la McLaren, con la sua Williams che si staccò da terra a tal punto da sfiorare il cartellone pubblicitario, ricadendo senza conseguenze ma con moltissima rabbia nei confronti di Berger.
    1996: l’ultima edizione nel segno di Villeneuve
    Prima della seconda, lunghissima interruzione del Gran Premio del Portogallo dall’universo della F1, l’ultima edizione all’Estoril si tenne appunto 24 anni fa, nel 1996.In piena lotta per il titolo mondiale, la penultima gara della stagione vide la pole position di Damon Hill su Williams-Renault, davanti al debuttante compagno di squadra Jacques Villeneuve, ancora matematicamente in lizza per poter spodestare l’inglese dal ruolo di leader del mondiale. Nonostante tutta la determinazione ed il talento dimostrato al suo primo anno in F1, il canadese parte però male al via, venendo sopravanzato anche da Jean Alesi e da Michael Schumacher, ossia i due piloti che in quel 1996 si scambiarono il sedile, con Schumacher in Ferrari ed Alesi in Benetton al posto del campione in carica tedesco.Con il passare dei giri, però, Villeneuve si rende protagonista di una rimonta calcolata ed intelligente. Sfruttando le disavventure altrui nei doppiaggi, e portando a termine un’ottima strategia box, il canadese rimontò fino alla prima posizione, vincendo la gara ed il suo 4° GP in carriera.Memorabile fu il sorpasso effettuato ai danni di Schumacher all’uscita dell’ultima curva, con una mossa a sorpresa all’esterno che non lasciò scampo al tedesco, tra gli applausi del pubblico.Jacques Villeneuve, ad oggi, è ancora per qualche giorno l’ultimo vincitore del Gran Premio del Portogallo: un successo risalente a quel 1996 che, nonostante il trionfo lusitano, non gli consentì di agganciare Damon Hill in classifica mondiale, tanto che l’inglese si aggiudicò il titolo di quella stagione. LEGGI TUTTO

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    F1, Tecnica: un nuovo diffusore sulla Ferrari SF1000 in Portogallo

    La novità tecniche al diffusore che la Scuderia Ferrari porterà sulla SF1000 in Portogallo.

    La dodicesima prova della stagione 2020 sarà un’ulteriore opportunità per la Scuderia Ferrari per proseguire nel piano di sviluppo della SF1000. Ce ne parla Enrico Cardile, Head of Performance Development Ferrari
    “Già a Sochi – ha detto Cardile – avevamo introdotto alcune piccole modifiche all’aerodinamica della monoposto, cui se ne sono aggiunte altre al Nürburgring” – spiega il tecnico aretino – “A Portimao avremo un’ulteriore sviluppo, concentrato sul diffusore, che completerà il programma predisposto nei mesi scorsi”.
    Parlando delle aspettative sul pacchetto completo, il Responsabile dello Sviluppo ha aggiunto: “La cosa più importante è avere la conferma che la direzione di sviluppo che abbiamo preso sia quella giusta. Le indicazioni raccolte negli ultimi Gran Premi sono positive e speriamo che accada altrettanto in questo fine settimana. Dobbiamo tener presente che mai come quest’anno il lavoro di sviluppo della vettura è funzionale alla stagione successiva. Detto questo, contiamo anche di vedere un miglioramento nella prestazione della SF1000: sarebbe molto utile per poterci rimettere perlomeno alla guida di quel gruppo di vetture e piloti che attualmente si gioca in pochissimi decimi le posizioni sulla griglia dalla quarta in giù. Quest’anno solamente in poche occasioni abbiamo potuto lottare per un posto al sole della seconda o terza fila e il nostro obiettivo da qui a dicembre è di essere costantemente in lizza per quelle posizioni. Poi, proprio perché i rapporti di forza sono molto ravvicinati, sappiamo che basta un niente per essere quarti o dodicesimi ma questo fa parte del gioco”.
    Guardando poi all’anno prossimo, alla luce dei cambi regolamentari decisi negli ultimi mesi, Cardile ha parlato delle aree sulle quali sia più possibile trovare della prestazione: “Premesso che ogni team ha la sua filosofia di progetto, da parte nostra riteniamo che sia il retrotreno l’area dove ci sono più margini. Lo dico non soltanto perché è in quella parte della monoposto dove sono state introdotte delle modifiche piuttosto rilevanti al regolamento tecnico ma anche perché siamo convinti che, per come la nostra vettura è stata impostata, si possa davvero ottenere un progresso significativo. È per questo che abbiamo deciso di spendere i due gettoni permessi dal regolamento proprio lì. Ricordiamoci infatti che l’anno prossimo, infatti, non si potranno modificare tutte le componenti base della vettura ma solo alcune, il cui valore è determinato dalla FIA in gettoni: ogni squadra ne ha due a disposizione”.
    E infine sulle ulteriori limitazioni al numero di ore di prove disponibili in galleria del vento, Cardile ha chiuso dicendo: “Sì, corretto, il che rende ancora più importante il lavoro che stiamo facendo in queste settimane: è fondamentale sapere che i concetti su cui stiamo lavorando siano giusti per non perdere tempo nel 2021. Dall’anno prossimo poi il numero di ore sarà inversamente proporzionale, in percentuale, al piazzamento nel campionato Costruttori dell’anno precedente: chi più in alto arriva meno tempo avrà. Non saranno differenze abissali ma in uno sport come la Formula 1 ogni minuto di prove – che sia in pista, al banco o in galleria del vento – è prezioso. Detto questo, e lo dico come battuta, non bisogna pensare che non faremo il massimo per recuperare posizioni nel 2020: quanto guardiamo la classifica, vedere che siamo al sesto posto ci fa star male, siamo perfettamente coscienti che non è una posizione degna della Ferrari. Vogliamo assolutamente migliorare: per noi e per i nostri tifosi che continuano comunque a sostenerci con passione, anche in una fase difficile come quella che stiamo vivendo”. LEGGI TUTTO

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    F1, Charles Leclerc: le parole del monegasco alla vigilia del GP del Portogallo

    Le parole di Charles Leclerc alla vigilia del GP del Portogallo di Formula 1 2020.

    L’anomala stagione di Formula 1 2020 vive questo fine settimana il proprio dodicesimo appuntamento, il Gran Premio del Portogallo, che si tiene sul secondo circuito all’esordio assoluto nella massima categoria automobilistica. Dopo il Mugello, infatti, si va a Portimão, nome ufficiale del circuito Autódromo Internacional do Algarve, un tracciato sul quale le squadre hanno svolto al massimo qualche test, che riporta il paese lusitano in calendario dopo un’assenza di 24 anni. L’ultima volta si corse all’Estoril nel 1996 e per la Scuderia arrivò un terzo posto con Michael Schumacher. Da percorrere domenica 25 ottobre ci saranno 66 giri.
    La Scuderia Ferrari in terra lusitana ha vinto due volte, di fila, nel 1989 con Gerhard Berger e l’anno seguente con Nigel Mansell, all’ultimo dei suoi tre successi con la Casa di Maranello.
    Charles Leclerc, alla vigilia del Gran Premio del Portogallo, ha detto: “Ho gareggiato solo una volta a Portimão, nel 2015 in Formula 3. Ricordo una pista molto divertente con tanti saliscendi. Il circuito è moderno e interessante e il clima non dovrebbe essere rigido come nell’ultima gara in Germania. Con temperature più elevate sarà interessante verificare il comportamento della nostra vettura sulle diverse tipologie di curva”. LEGGI TUTTO

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    Gp Portogallo F1: come guardare in streaming le qualifiche e la gara

    Sabato le qualifiche alle 15:00 e domenica appuntamento live dalle 14.10 con la gara su Sky Sport F1 e in streaming su NOW TV.

    La Formula 1 arriva sul circuito di Portimao: da giovedì 22 a domenica 25 ottobre sarà di scena la dodicesima tappa del Mondiale 2020 di Formula 1 con il Gran Premio del Portogallo.
    Dalle prove libere alle gare, le telecronache di F1 sui canali Sky e Now TV saranno di Carlo Vanzini, Marc Gené e Roberto Chinchero. Dalle 17.45 di giovedì 22 ottobre aprirà il weekend di gara il Paddock Live Pit Walk, con Federica Masolin e Davide Valsecchi. Alle 18:00 appuntamento con lo speciale Le Président: Jean Todt, l’intervista di Fabio Tavelli al Presidente della FIA. Alle 20:30 (in differita), la sintesi della conferenza stampa piloti. Dopo le prove libere di venerdì, sabato 24 ottobre alle 15:00 toccherà alle qualifiche, mentre domenica 25 la gara sarà alle 14:10. Sempre domenica, alle 19:00, Fabio Tavelli condurrà “Race Anatomy”, l’approfondimento sui temi della giornata di gara.
    Programmazione SKY del Gran Premio di Portogallo F1 2020
    Giovedì 22 ottobreOre 17.45: Paddock Live Pit WalkOre 18: Le Président: Jean TodtOre 20.30: sintesi conferenza stampa Piloti (differita)
    Venerdì 23 ottobreOre 11.45: Paddock LiveOre 12: prove libere 1 F1Ore 13.30: Paddock LiveOre 15.45: Paddock LiveOre 16: prove libere 2 F1Ore 17.30: Paddock LiveOre 18.30: Paddock Live ShowOre 19: conferenza stampa Team Principal (differita)
    Sabato 24 ottobreOre 11.45: Paddock LiveOre 12.00: prove libere 3 F1Ore 13.00: Paddock LiveOre 14.15: #skymotoriOre 14.30: Paddock LiveOre 15.00: qualificheOre 16.15: Paddock LiveOre 18: Paddock Live Show
    Domenica 25 ottobreOre 12.30: Paddock Live garaOre 14.10: garaOre 16.10: Paddock LiveOre 16.30: Paddock Live #SkyMotoriOre 19: Race Anatomy LEGGI TUTTO