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    Calendario Test F1 2021: Niente Spagna, si va in Bahrain. Le nuove date!

    I Test F1 invernali avranno nel 2021 un calendario ridotto a sole tre giornate: contrariamente a quanto annunciato non si terranno a Barcellona ma in Bahrain dal 12 al 14 marzo.

    A differenza degli ultimi anni, nel 2021 i Test F1 pre-stagionali non si disputeranno sul circuito del Montmelò a Barcellona in Spagna bensì in Bahrain.
    A differenza poi di quanto successo fino allo scorso anno, la sessione di Test F1 2021 sarà una sola: dal 12 al 14 marzo.
    I 10 Team di Formula 1 avranno quindi solamente tre giorni utili per preparare al meglio il mondiale F1 2021 che scatterà il 28 marzo con il primo Gran Premio della nuova stagione proprio in Bahrain.
    Calendario Test F1 2021

    12 marzo – Bahrain – 9:00-13:00 – 14:00-18:00
    13 marzo – Bahrain – 9:00-13:00 – 14:00-18:00
    14 marzo – Bahrain – 9:00-13:00 – 14:00-18:00 LEGGI TUTTO

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    F1 2021: nuova bozza di Calendario con Imola e Portogallo. Australia rinviata e Cina out!

    Liberty Media dovrebbe presto comunicare una nuova bozza di Calendario per il Campionato Mondiale 2021 di Formula 1.

    Dopo il posticipo del primo Gran Premio dell’anno in Australia e la cancellazione della gara in Cina, in programma l’11 aprile, le novità sono l’ingresso di Imola (18 aprile) e Portogallo (2 maggio).
    Qui sotto la nuova bozza di calendario F1 2021, stando a quanto abbiamo appreso in queste ore e in attesa dell’ufficialità e di un comunicato di Liberty Media.

    Data GRAN PREMIO
    21 Marzo Gp Australia, Melbourne // posticipato //
    28 Marzo Gp Bahrain, Sakhir
    11 Aprile Gp Cina, Shanghai // cancellato //
    18 Aprile Gp Emilia Romagna, Imola // new entry //
    02 Maggio Gp Portogallo, Portimao // new entry //
    09 Maggio Gp Spagna, Barcellona
    23 Maggio Gp Monaco, Monte Carlo
    06 Giugno Gp Azerbaijan, Baku
    13 Giugno Gp Canada, Montreal
    27 Giugno Gp Francia, Le Castellet
    04 Luglio Gp Austria, Spielberg
    18 Luglio Gp Gran Bretagna, Silverstone
    01 Agosto Gp Ungheria, Budapest
    29 Agosto Gp Belgio, Spa
    05 Settembre Gp Olanda, Zandvoort
    12 Settembre Gp Italia, Monza
    26 Settembre Gp Russia, Sochi
    03 Ottobre Gp Singapore, Singapore
    10 Ottobre Gp Giappone, Suzuka
    24 Ottobre Gp USA, Austin
    31 Ottobre Gp Messico, Città del Messico
    14 Novembre Gp Brasile, Interlagos
    21 Novembre Gp Australia, Melbourne // nuova data //
    28 Novembre Gp Arabia Saudita, –
    05 Dicembre Gp Abu Dhabi, Abu Dhabi LEGGI TUTTO

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    F1 2021: Imola torna in calendario. Aprirà la stagione europea in Aprile

    Il Gran Premio di Imola sarà in calendario anche nella stagione F1 2021. Oggi l’ufficialità e la conferma del weekend di aprile. Si lavora per avere anche pubblico in Autodromo.

    Manca ormai solo l’ufficialità ma Imola avrà la Formula 1 anche nel 2021 e il Gran Premio dell’Emilia Romagna sarà la prima tappa europea in calendario quest’anno.
    La data sarà il 16-18 aprile e il risultato è stato possibile per lo sforzo congiunto della regione, della società che gestisce l’Autodromo Enzo e Dino Ferrari ma anche di nomi illustri come Gian Carlo Minardi, neo presidente del circuito di Imola e Stefano Domenicali, nuovo CEO della F1.
    Imola si inserisce in un calendario F1 che per il 2021 ha ancora molte incognite, a partire anche dal primo Gp in Australia (al 90% cancellato) e al terzo in Cina (molto in forse). La pandemia da Covid-19, ancora molto presente e le stringenti regolamentazioni per entrare/uscire da un Paese mettono a rischio alcune date presenti nella bozza di calendario 2021.
    Tra le ipotesi sul tavolo per Imola c’è anche quella della presenza di pubblico, sempre che non si ripeta quanto poi fatto a Novembre dove invece si optò per la totale assenza di fan sugli spalti dell’Autodromo. LEGGI TUTTO

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    Renault F1: Abiteboul out. Rossi nuove CEO di Alpine F1. Quale ruolo per Brivio?

    La Renault ha annunciato oggi che Cyril Abiteboul, Team Principal del Team F1, lascerà l’azienda con effetto immediato. Il nuovo CEO di Alpine sarà Laurent Rossi il quale assumerà anche il controllo del Team F1 riportando direttamente a Luca De Meo.

    Rossi era Direttore della Strategia e dello Sviluppo del Gruppo Renault e andrà a ricoprire il ruolo di Amministratore Delegato della squadra di Formula 1, da quest’anno rinominata Alpine F1 Team.
    Per quel ruolo era circolato il nome di Davide Brivio, ex Suzuki MotoGP. L’italiano potrebbe ricoprire il ruolo di Team Principal anche se fonti vicine alla compagine anglo-francese avevano indicato in Marcin Budkowski il nome più probabile per ricoprire il ruolo all’interno della squadra.
    Nei prossimi giorni però un nuovo comunicato potrebbe fare chiarezza sull’organizzazione del Team che il prossimo anno vedrà sulla griglia di partenza Fernando Alonso ed Esteban Ocon. LEGGI TUTTO

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    Chi è Carlos Sainz, il nuovo pilota della Scuderia Ferrari per il mondiale F1 2021

    Carlos Sainz Vazquez De Castro è il figlio di uno dei rallisti più forti del mondo, Carlos Sainz Cenamor, campione del mondo nel 1990 e nel 1992. Dal padre ha preso la passione per il motorsport, ma a stradine e sterrati ha preferito la pista, fin dai tempi del kart dove debutta all’età di undici anni.
    L’ESORDIO DI CARLOS SAINZ IN MONOPOSTO
    L’esordio in monoposto è datato 2010, quando è impegnato in Formula BMW e conquista la sua prima vittoria a Silverstone con il team EuroInternational. L’anno seguente è in Formula Renault dove con dieci affermazioni si porta a casa il titolo nella Northern European Cup insieme al team Korainen Motorsport. Nel 2012 passa alla Formula 3 europea con il team Carlin con il quale conquista una gara a Spa-Francorchamps ed è quinto in campionato. L’anno seguente è in Formula Renault 3.5 dove vince il titolo 2014 sotto le insegne del team DAMS con sette vittorie e altrettante pole position precedendo il francese Pierre Gasly.
    L’ESORDIO DI CARLOS SAINZ IN F1
    Questo successo gli spalanca le porte della Formula 1 nella quale esordisce nel Gran Premio d’Australia 2015 centrando subito i primi punti iridati della carriera al volante della Scuderia Toro Rosso, nella quale si ritrova compagno di squadra Max Verstappen. Farà altri 16 punti in quella stagione per piazzarsi al 15° posto nella classifica finale. L’anno seguente fa il suo primo incontro con la Ferrari, dal momento che la sua Toro Rosso è spinta dalle power unit di Maranello. Carlos è 12° nel Mondiale con 46 punti, mentre nel 2017 entra nei primi dieci terminando al nono posto al termine di un campionato in continua crescita che per le ultime quattro gare lo vede passare dalla Toro Rosso alla Renault, squadra nella quale Carlos trascorre la stagione 2018. Con il team francese lo spagnolo è decimo in campionato e il risultato di maggior prestigio che ottiene è un quinto posto in Azerbaigian.
    IL PASSAGGIO DI CARLOS SAINZ IN MCLAREN
    Nel 2019 si lega alla McLaren con la quale è autore di un’annata solida che lo vede concludere al sesto posto e conquistare il suo primo podio nel rocambolesco Gran Premio del Brasile. Nello scorso campionato è rimasto nella squadra britannica confermandosi in sesta posizione nella classifica assoluta e sfiorando la sua prima vittoria nel Gran Premio d’Italia, quando ha concluso secondo nella scia del vincitore Gasly. Pilota straordinariamente concreto, Carlos sa estrarre sempre il massimo dalla vettura ed è noto nell’ambiente per la sua capacità di aiutare i tecnici nello sviluppo della monoposto.
    Sainz è il terzo pilota spagnolo ad essere ingaggiato per la Formula 1 dalla Scuderia Ferrari dopo Fernando Alonso (96 GP con il team tra 2010 e 2014) e Alfonso de Portago (5 GP tra il 1956 e il 1957). Il team di Maranello ha avuto anche due collaudatori spagnoli: Pedro de la Rosa e Marc Gené. LEGGI TUTTO

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    F1, Alpine: un rilancio tra tanto marketing e poca sostanza!

    Il 2021 della Formula 1 sarà l’anno dei grandi Marchi, di nomi roboanti, di autentici miti dell’automobilismo. Peccato che, al di là del tanto pomposo quanto rancido marketing, la sostanza latiti. Alfa Romeo Racing, Aston Martin F1 Team, Alpine F1 Team.
    Tre team che, assieme alle ormai storiche scuderie Ferrari, McLaren, Williams e Mercedes, danno lustro alla Formula 1. Ma è davvero così? Si tratta, invero, di scatole vuote, di attraenti confezioni prive, però, di reali contenuti.
    Come tutti sappiamo, le Alfa Romeo F1 (dalla C38 del 2019 alla C40 del 2021) sono realizzate dalla (nobilissima) Sauber (la sigla “C” non mente…) e motorizzate Ferrari. Le debuttanti Aston Martin-Mercedes affidate a Sebastian Vettel e Lance Stroll sono Racing Point (ex Force India, solo per citare la scuderia più recente in ordine di tempo) sotto mentite spoglie.
    Il medesimo discorso vale per il debuttante Alpine F1 Team. La Renault è impegnata, dal 2012, nel rilancio del Marchio Alpine. Fondata nel 1955 a Dieppe da Jean Rédélé, la Société Anonyme des Automobiles Alpine è da sempre legata, indirettamente o direttamente, a Renault. Il sodalizio si salda ufficialmente già negli Anni ’60, quando Alpine e Renault stringono una esplicita collaborazione tecnica.
    E si sa, il pesce grande finisce per mangiare quello piccolo. Renault, gradualmente, allunga e serra i propri tentacoli attorno alla Alpine, sino a prenderne il controllo.
    Già nei primi Anni ’70, il costruttore di Dieppe barcolla, in crisi di vendite nonostante gli ottimi risultati sportivi. Nel 1973, infatti, grazie ai successi colti da Jean-Claude Andruet, Jean-Luc Thérier, Bernard Darniche e Jean Pierre Nicolas si aggiudica il Campionato del Mondo Rally. La vettura è la iconica Alpine A110, i cui motori Renault vengono maggiorati sino a 1800 cc.
    Nel medesimo anno, avviene la definitiva fusione con Renault. La produzione di vetture GT stradali continua sino al 1995 (l’ultimo modello è la A610, realizzata dal 1991 al 1995). La produzione di serie riprende nel 2017, allorché viene lanciata sul mercato la nuova edizione della A110, dalla quale è nata una competitiva versione da corsa di classe GT4.
    La vita sportiva della Alpine — parimenti a quella legata alla produzione di serie — si può dividere in due periodi: quello pre-Renault e quello post acquisizione da parte della Casa di Boulogne-Billancourt.
    Storia sportiva ricca di trionfi quella della Alpine, sviluppatasi tra ruote coperte e vetture monoposto. Molteplici i successi e gli ottimi piazzamenti colti con vetture Sport-Prototipo nelle più importanti gare di durata internazionali.
    Ad iniziare, ad esempio, dai trionfi ottenuti alla 24 Ore di Le Mans nel biennio 1966-1967. In quelle edizioni della corsa della Sarthe, le ufficiali Alpine A210 concludono rispettivamente al 9° posto assoluto (1° di classe P 1300, equipaggio composto da Henri Grandsire/Leo Cella) e al 13° posto assoluto (1° di classe P 1600, equipaggio composto da Mauro Bianchi/Jean Vinatier).
    Piovono allori e consensi. Negli Anni ’60, Alpine inizia a dedicarsi alla Formula 3. Ron Tauranac svolge consulenze progettuali: non è un caso che le monoposto Alpine di questo periodo siano fortemente imparentate con le Brabham di pari epoca. È il 1964 quando Henri Grandsire vince il Campionato Francese di Formula 3.
    Nel biennio 1971-1972, la Alpine porta a casa altri due campionati francesi di F3, grazie rispettivamente a Patrick Depailler (Alpine A360-Renault) e Michel Leclère (Alpine A364). Sempre nel 1972, Depailler si aggiudica l’importante GP di Monaco di F3, al volante della ufficiale Alpine A364-Renault.
    Formula 3 e, ovviamente, Formula 2. Le bellissime e originali Alpine progettate da André de Cortanze sono ammirate ed apprezzate. Nel 1973, Depailler conclude al 3° posto il Campionato Europeo di Formula 2 al volante della Elf 2 (Alpine A367)-Ford DBA. L’anno successivo, le rinnovate Elf 2 (Alpine A367) motorizzate BMW consentono a Jean-Pierre Jabouille, Michel Leclère e Patrick Tambay di ben figurare nell’Europeo di categoria. L’impegno in F2 (le vetture sono ribattezzate Elf-Renault) culmina nel successo di Jean-Pierre Jabouille nel 1976 al volante della Elf/Alpine 2J-Renault.
    L’attività nelle categorie riservate alle monoposto a ruote scoperte è affiancata dall’impegno nell’Endurance. Le biposto Alpine macinano ottimi risultati e successi.
    È ancora Le Mans a portare in casa Alpine fortuna e gloria. Nel 1978, l’edizione della celebre 24 Ore è vinta dalla Alpine A442B #4423 (Equipe Renault Elf Sport) di classe Gruppo 6 Sport +2000, condotta da Didier Pironi/Jean-Pierre Jaussaud. Il bel Prototipo “bubble top” francese — provvisto di minigonne a spazzola, come quelle proposte dalla Lotus in F1 — è azionato dal 6 cilindri in V di 90° Gordini-Renault, di 1996 cc e sovralimentato mediante singolo turbocompressore. Alpine e Renault, con tenacia e quel pizzico di fortuna che a Le Mans non guasta mai, piegano lo squadrono Martini Racing Porsche System.
    Gordini, appunto: un altro celebre Marchio — fondato dall’italiano Amedeo Gordini — entrato sin dagli Anni ’50 nell’orbita Renault dopo aver militato nell’orbita Simca. Un Marchio, Gordini, celebre e rinomato per la progettazione ed elaborazione di motori (Marchio impegnato con ottimi risultati in F1 negli Anni ’50) ma che Renault (statale) ha gradualmente cancellato dal palcoscenico motoristico.
    L’ultima apparizione alla 24 Ore di Le Mans di una autentica Alpine risale al 1994. In quell’edizione, la Société Legeay Sports Mécanique schiera una A610-Renault V6 3000 cc Turbo nella classe GT2. L’esito della corsa è positivo: Benjamin Roy/Luc Galmard/Jean-Claude Police conducono la bella GT francese al 13° posto assoluto, 5° di classe.
    Il recente passato ed il presente parla di altre vetture Sport-Prototipo battezzate Alpine. In realtà, le moderne Alpine A450, A450B, A460 e A470 altro non sono che i modelli Oreca 03, 05 e 07 (tutti di classe LMP2) rimarchiati e gestiti dal team Signatech Alpine. Anche la Alpine LMP1 motorizzata Gibson che prenderà parte al World Endurance Championship 2021 è realizzata dalla Oreca.
    Alpine A350 e A500, ad un passo dalla Formula 1
    La Alpine medita, sin dagli Anni ’60, l’approdo in Formula 1. Elf e Renault (ossia, lo Stato francese) sollecitano la Alpine circa la realizzazione di una monoposto di F1. A progettare la vettura, col supporto dei tecnici Michelin, è Richard Bouleau. Nasce la interessante Alpine A350. Siamo tra il 1967 ed il 1968.
    La peculiarità tecnica della vettura risiede nelle sospensioni, semi-indipendenti. Una soluzione atta a ridurre il rollio in curva così da mantenere quanto più “piatto” possibile l’assetto della monoposto.
    Ad azionare la vettura è il rinnovato Gordini-Renault V8, un 3000 cc aspirato erogante poco più di 300 CV, alimentato mediante 4 carburatori Weber doppio corpo. Un motore (stiamo parlando del Gordini T62) che troverà spazio nelle gare Endurance (spinge, infatti, con discreto successo ma per breve periodo i Prototipi Alpine A211 e A220) ma ormai obsoleto per la F1.
    Soprattutto, è la scarsa potenza ad allarmare i vertici Alpine e Renault. Potenze dell’ordine dei 310 CV nulla possono contro cavallerie dell’ordine dei 400-415 CV dei V8 Cosworth DFV, dei Ferrari V12, dei Maserati V12, dei BRM H16 e V12, del Weslake V12, degli Honda V12 e dei Matra V12. Il Gordini risulta persino meno potente del V8 Repco.
    I riscontri in pista della Alpine A350 sono controversi. A testarla è Mauro Bianchi. Se sul fronte ciclistica e telaistica la vettura sembra promettente, non si può dire lo stesso per quanto concerne il motore, eccessivamente fiacco per la F1. La storia racconta che la vettura stava per essere iscritta al GP di Francia del 1968. Una corsa, tuttavia, che la Alpine A350 non disputerà mai. Il solo esemplare di A350 viene smantellato.
    Ma la Formula 1, nonostante l’insuccesso della A350, rimane tra i piani della Alpine. E della Renault.
    A partire dagli Anni ’70, e specie dopo la definitiva acquisizione da parte della Renault, Alpine diviene il “braccio armato” sportivo della Renault stessa. Le vetture — Sport-Prototipo e formula — realizzate dalla Alpine vincono ovunque. La Renault, tuttavia, vuole imporre il proprio nome. La Renault, infatti, dopo aver vinto coi motori Gordini-Renault (e telai Alpine) in F3, in F2, nell’Endurance e nelle ruote coperte, punta alla Formula 1. L’obiettivo è chiaro: vincere con una propria vettura spinta dal nuovo V6 Turbo.
    Tra il 1975 ed il 1976, Alpine e Renault-Gordini partoriscono la Alpine A500. A curare il progetto e la realizzazione della vettura vi sono André de Cortanze, François Castaing e Marcel Hubert, figure che poi comporranno l’ossatura tecnica del debuttante Equipe Renault Elf a partire da quel GP di Gran Bretagna 1977. 
    La monoposto si presenta compatta e, come da tradizione Alpine, molto interessante e originale. Il cuore della vettura è il motore: si tratta del 6 cilindri in V di 90° Turbo (1 singolo turbocompressore). Questo propulsore sovralimentato trae vita dai V6 aspirati già in uso con successo su vetture Formula e Sport Alpine.
    Convertito in Turbo, il V6 — in varie versioni e cilindrate — coglierà successi nelle gare Endurance, tra cui la già citata 24 Ore di Le Mans 1978. Più tardi, anche BMW e Hart trasformeranno ed elaboreranno i propri motori aspirati in turbocompressi da destinare alla F1.
    Il V6 Turbo presenta, come da regolamento, una cilindrata massima di 1500 cc. Il singolo Turbo Garrett è posizionato centralmente a valle del motore e riceve aria mediante una presa d’aria a periscopio posta sul lato destro della vettura. Le due prese d’aria dinamiche poste immediatamente a valle del roll-bar alimentano lo scambiatore di calore, collocato davanti al motore, molto incassato e nascosto (come sui Prototipi Alpine). Questa impostazione generale è — assieme a quella alternativa, ossia prese d’aria per l’intercooler integrate nella parte alta delle fiancate — mantenuta anche sulle prime Renault di F1, prima della introduzione del doppio turbocompressore con la RS10 del 1979.
    Particolarmente complesso e poco razionale risulta il “gioco” di tubazioni in aspirazione e scarico (wastegate comprese). Sulle Renault, infatti, possiamo osservare una disposizione più ordinata di questi organi. I dischi posteriori sono, seguendo una impostazione molto in voga in quegli anni, collocati entrobordo.
    La Alpine 500 non disputerà mai un GP di F1. I test, condotti da Jabouille, non promuovono la vettura, ancora acerba. I problemi dei primi motori Turbo di F1 si presentano evidenti: surriscaldamenti, un eccessivo Turbo-lag, una potenza — dell’ordine dei 500 CV — tutt’altro che irresistibile se raffrontata ai 3000 cc aspirati di pari epoca.
    Il potenziale, ad ogni modo, c’è. Le soluzioni della Alpine 500 verranno riprese e cesellate per dar vita alla Renault RS01, prima vettura di F1 azionata da un motore Turbo. La gialla vettura debuttante nel 1977 — tanto nella versione a muso stretto quanto in quella a muso largo e carenante — non nasconde la parentela con la Alpine A500, specie nel muso e nella inconfondibile rastremazione delle fiancate.
    Nei fatti, possiamo affermare che la Renault RS01 attiva tra il GP di Gran Bretagna 1977 ed il GP del Belgio 1979 è una versione riveduta, corretta ed ulteriormente elaborata ed aggiornata della embrionale Alpine A500.
    Il Marchio Alpine, dunque, farà il proprio ingresso in F1 nel 2021. Ovviamente si tratta del Renault DP World F1 Team con nome diverso. Fernando Alonso ed Esteban Ocon sono i piloti destinati a portare in gara la futura Alpine-Renault di F1.
    Nuovi adesivi, una nuova livrea, un team dal nuovo nome. Marketing, ma nulla più. Una costante sempre più ramificata e salda nel moderno motorsport. LEGGI TUTTO

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    F1, Il commento di Flavio Briatore su Davide Brivio in Renault: L’inesperienza non è un problema!

    Si attende solo l’ufficialità dell’approdo di Davide Brivio nel Team Alpine F1 (ex Renault). Il commento di Flavio Briatore.

    In una nota stampa pubblicata dal Team Suzuki di MotoGP si legge: “Dopo otto anni alla guida del Team Suzuki Ecstar nel ruolo di Team Manager, Davide Brivio e Suzuki annunciano la fine della loro collaborazione. L’italiano è presente nel paddock del Campionato del Mondo di MotoGP da più di 20 anni ed è in Suzuki dal 2013. Ha ricoperto la posizione di Team Manager quando Suzuki ha intrapreso il nuovo progetto in MotoGP, ed è rimasto al suo posto per tutta l’ascesa verso il successo, quest’anno coronato dall’incredibile vittoria del titolo di Campione del Mondo conquistato da Joan Mir e del titolo costruttori per il Team Suzuki Ecstar”.
    Brivio passa dalla MotoGP alla F1, dalla Suzuki alla Renault che correrà dal 2021 con il brand Alpine. L’ingaggio pare sia stato fortemente voluto dal nuovo responsabile di Renault, l’italiano Luca De Meo che di Brivio ha profonda stima sin fa quando FIAT era sponsor e partner del Team Yamaha in MotoGP con Valentino Rossi.
    Brivio dovrebbe ricoprire il ruolo di CEO del Team e si troverà a dover gestire una squadra ufficiale con un pilota di peso come Fernando Alonso. Lo spagnolo è ancora gestito da Flavio Briatore che ha voluto commentare così la notizia: “In fondo di tratta sempre di gestire uomini e l’importante è avere una macchina che vada forte”.
    Ricordando il suo esordio in F1 a capo della Benetton, Briatore ha anche aggiunto: “Non avevo mai visto nemmeno una gara e poi ho vinto 7 Mondiali. Non credo ci sia da aggiungere altro e auguro a Brivio di fare altrettanto. Di certo se la Renault lo ha scelto ci saranno molte buone ragioni, per cui sono certo che l’inesperienza non sarà un problema”. LEGGI TUTTO

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    F1 2021, In forse il primo Gran Premio del Mondiale in Australia

    L’inizio del Campionato Mondiale 2021 di Formula 1 potrebbe slittare di una settimana. La gara inaugurale in Australia potrebbe essere cancellata per via del Covid-19 e delle restrizioni molto severe per l’ingresso nel Paese.

    Il 21 marzo 2021 era la data indicata nel Calendario F1 per il via della nuova stagione. Da quanto abbiamo appreso però la trasferta del Circus della F1 in terra australiana potrebbe essere a rischio a causa del perdurare della pandemia da Coronavirus e soprattutto per le stringenti norme per l’ingresso in Australia.
    Il Campionato Mondiale di Formula 1 vedrebbe quindi il via in Bahrain, il week end del 26, 27 e 28 Marzo. Alla luce di questo anche i test F1 in programma inizialmente a Barcellona a inizio Marzo (leggi qui il programma e gli orari), potrebbero subire uno spostamento, sia di data che di sede. La location alternativa sarebbe proprio il Bahrain, sede poi della prima gare mondiale.
    Qui sotto il calendario aggiornato dei primi 5 appuntamenti del Campionato F1 2021 e quello dei test.

    Data GRAN PREMIO
    21 Marzo Gp Australia, Melbourne
    28 Marzo Gp Bahrain, Sakhir
    11 Aprile Gp Cina, Shanghai
    25 Aprile Gp TBC
    09 Maggio Gp Spagna, Barcellona

    // VAI AL CALENDARIO COMPLETO F1 2021 //
    Calendario Test F1 2021 (ancora da confermare)

    2 marzo – Barcellona – 9:00-13:00 – 14:00-18:00 | TBC
    3 marzo – Barcellona – 9:00-13:00 – 14:00-18:00 | TBC
    4 marzo – Barcellona – 9:00-13:00 – 14:00-18:00 | TBC

    16 marzo – Bahrain – 9:00-13:00 – 14:00-18:00 | TBC
    17 marzo – Bahrain – 9:00-13:00 – 14:00-18:00 | TBC
    18 marzo – Bahrain – 9:00-13:00 – 14:00-18:00 | TBC LEGGI TUTTO