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    F1 Commission: Dal congelamento dei motori alle altre decisioni prese

    Il campionato di Formula 1 2021 è ormai alle porte, già dalla prossima settimana inizieranno le presentazioni delle vetture per poi andare verso i test e l’inizio del mondiale fissato per il 28 marzo.
    Sebbene i team siano pronti ad iniziare la stagione, la pandemia continua COVID-19 continua ad essere presente, per questo il calendario potrebbe subire variazioni a seconda dell’evoluzione del virus nei vari Paesi.
    Ovviamente la Formula 1 farà di tutto per non farsi trovare impreparata e proprio per questo, ieri (11 febbraio) si è tenuta la riunione della Commissione F1, in cui le squadre e la Federazione hanno parlato di argomenti attuali e futuri per lo sviluppo della massima serie, quindi non perdiamo altro tempo e andiamo ad analizzarli.
    Portimao ancora in calendario
    Il primo punto affrontato è stato proprio il calendario 2021. Come molti ben ricordano, lo scorso anno doveva disputarsi il Gran Premio del Vietnam, poi annullato a causa della pandemia. I buoni propositi per ospitare la Formula 1 nel 2021 c’erano tutti, ma ad agosto, il sindaco della città di Hanoi e forte sostenitore del Gran Premio, è stato arrestato per corruzione con conseguente sospensione delle attività a lui collegate. La Commissione ha quindi deciso di sostituire il tracciato di Hanoi con quello di Portimao e il 2 maggio si disputerà il Gran Premio del Portogallo, restano soltanto da definire gli ultimi accordi contrattuali.
    Più test con le nuove Pirelli
    La Commissione ha accolto all’unanimità la proposta della Pirelli di aumentare il numero di giorni destinati allo sviluppo delle nuove gomme da 18 pollici, in quanto inizialmente erano previsi 25 giorni, ma tutti quanti sono stati d’accordo ad aggiungere altri 5 giorni per consentire una più equa distribuzione del numero dei test. Ricordiamo quindi che il prossimo anno ci sarà un grande cambio regolamentare e una novità importante sarà quella degli pneumatici da 18 pollici.
    Controllo costi
    Come molti ben sanno, da quest’anno viene introdotto un budget cap, una sorta di tetto massimo di spesa possibile per consentire a tutti i team gli stessi investimenti. Dato che per la prima volta in Formula 1 viene introdotto questo sistema, la Commissione ha deciso che verrà istituito un gruppo di lavoro, comprendente anche i piloti, per gestire al meglio questo nuovo sistema.
    Congelamento motori e nuove direttive
    Ed eccoci arrivati ad uno dei due temi più scottanti, ovvero il congelamento dei motori e lo sviluppo futuro di questi ultimi. Come molti ben sanno, alla fine del 2021, la Honda lascerà la Formula 1 e questo aveva sollevato ancora una volta il problema Power Unit e l’assenza di motoristi interessati.
    A questo si è aggiunto il discorso RedBull e Alpha Tauri, pronte a lasciare la Formula 1 a causa dell’assenza di alternative (i rapporti con Renault sono ancora ostici dopo l’addio). La Commissione quindi ha deciso di affrontare il problema e lo sviluppo dei motori sarà congelato all’inizio del 2022, decisione approvata da tutti i team e i fornitori di motori.
    Il congelamento dovrà quindi durare per 3 anni, perché nel 2025 ci sarà l’introduzione delle nuove Power Unit e sono già stati delineati i primi obiettivi:
    Sostenibilità ambientale e rilevanza sociale e automobilistica
    Carburante completamente sostenibile
    Creare una Power Unit potente ed emotiva
    Significativa riduzione dei costi
    Attrattiva per i nuovi produttori di unità di potenza
    Come si può ben vedere, i punti comuni a tutti sono quelli di: ridurre i costi, attirare nuovi motoristi e soprattutto creare una tecnologia utile anche in campo stradale.
    Le gare sprint
    Ultimo tema trattato è stato quello delle gare sprint che verrebbero disputate il sabato. Per adesso non è ancora stato deciso niente, i team vogliono rendere il week-end di gara più interessante per i fan, ma quelle poste sul banco sono soltanto ipotesi che devono ancora essere ben discusse e definite. Una cosa certa è che queste gare non si faranno su tutti i tracciati, ma solo a Monza, Montreal e San Paolo, dove ovviamente è più facile compiere sorpassi. LEGGI TUTTO

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    F1, Sprint Race: quasi tutto pronto. Montreal, Monza e Interlagos le piste scelte

    La Formula One Commission non ha deciso ma è molto probabile che nel Campionato Mondiale 2021 il format di tra week end di gara cambierà. A Montreal, Monza e Interlagos infatti, potremmo avere due gare: una il sabato pomeriggio e la classica la domenica.
    La prima, la Sprint Race, avrà una durata di 100 chilometri e non saranno previste sosta per il cambio gomme. I punti saranno assegnati ai primi otto piloti classificati, con il vincitore che totalizzerà 12 punti.
    Il risultato della gara sprint stabilirà la griglia di partenza della più classica gara della domenica che rimarrà con il format che conosciamo: 300Km e una sosta obbligatoria per il cambio gomme.
    La novità era già stata anticipata dal nuovo CEO della F1 Stefano Domenicali, durante una recente intervista. Le piste selezionate per testare il nuovo format dovrebbero essere quelle di Monza, Montreal e Interlagos che ospiteranno rispettivamente i Gp d’Italia, del Canada e del Brasile.
    Al di là della Sprint Race che si svolgerà sabato pomeriggio, anche la giornata di venerdì subirà dei cambiamenti: il primo turno di prove libere (FP1), ridotto quest’anno a 60 minuti, resterà tale mentre il secondo turno di libere (FP2) sarà sostituito dalle qualifiche.
    Bocciata definitivamente, o meglio nemmeno presentata in Commissione, la proposta di inversione della griglia. Con questa novità, Liberty Media pensa di aumenterebbe lo spettacolo in pista, oltre che il numero delle gare annuali, senza aumentare spostamenti, impegni logistici e spese per organizzatori e addetti ai lavori.
    Nella seduta odierna la commissione ha anche approvato, tra le altre cose, il congelamento dei motori a partire dal 2022. LEGGI TUTTO

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    F1, Il Gp del Portogallo entra ufficialmente nel calendario 2021

    Il Gran Premio del Portogallo entra ufficialmente nel calendario 2021 di Formula 1. Sarà il 3° della stagione, dopo Imola e prima di Barcellona.

    Nei giorni scorsi era circolata la notizia di un possibile doppio appuntamento in Bahrain ma oggi siamo in grado di confermarvi che il Calendario 2021 di Formula 1 vedrà un solo appuntamento a Sakhir mentre entra ufficialmente il Gran Premio del Portogallo.
    L’appuntamento iberico si correrà a Portimao, confermando la location dello scorso anno. La data sarà quella del weekend di fine aprile (venerdì 30) e inizio maggio (sabato 1 e domenica 2).
    La gara portoghese sarà quindi il 3° appuntamento dell’anno, dopo il Gp di apertura in Bahrain il 28 marzo, Imola il 18 aprile e prima del weekend di Barcellona, in programma dal 7 al 9 maggio.

    Data GRAN PREMIO FP1 FP2 FP3 QUALI GARA TV
    28 Marzo Gp Bahrain, Sakhir 12:30 16:00 13:00 16:00 16:00 Sky
    18:00 18:00 TV8
    18 Aprile Gp Emilia Romagna, Imola 11:30 15:00 12:00 15:00 15:00 Sky
    18:00 18:00 TV8
    02 Maggio Gp Portogallo, Portimao 11:30 15:00 12:00 15:00 15:00 Sky
    18:00 18:00 TV8
    09 Maggio Gp Spagna, Barcellona 11:30 15:00 12:00 15:00 15:00 Sky
    18:00 18:00 TV8

    F1 2021 – IL CALENDARIO COMPLETO F1 LEGGI TUTTO

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    Sprint Race in Formula 1: sì o no? Leggi le nostre proposte e partecipa al sondaggio

    È l’argomento del momento: Sprint Race sì, Sprint Race no.

    La Formula 1 sta, in queste ore, affrontando un tema spinoso, ossia avallare o meno la sperimentazione di una Sprint Race al sabato. Questa gara — come suggerisce il nome, più breve di quella canonica della domenica — avrebbe la funzione di Qualifying Race, una corsa, pertanto, finalizzata a stabilire la griglia di partenza del Gran Premio domenicale.
    Stefano Domenicali, CEO della Formula 1, non ha escluso che la sperimentazione possa già avvenire nel coso del 2021.
    Per la F1 si tratterebbe di una autentica rivoluzione. Le qualifiche ufficiali così come le conosciamo, qualora introdotta la Sprint Race, verrebbero di fatto eliminate. Rimarrebbero da stabilire le modalità di qualificazione alla Sprint Race stessa: una griglia di partenza secondo i tempi combinati delle Free Practice (come già avviene in MotoGP: i tempi combinati stabiliscono l’accesso alla Q1 e alla Q2) o una “mini-qualifica” ad hoc? Dettagli che, nel caso, verranno deliberati in futuro.
    La Qualifying Race sarebbe una novità per la F1 ma non per il motorsport in generale. Citiamo, ad esempio, quanto accaduto proprio lo scorso gennaio, in quel di Daytona. La griglia di partenza della celebre 24h della Florida (30-31 gennaio 2021, prima prova del 2021 WeatherTech SportsCar Championship, IMSA), infatti, è stata stabilita mediante una apposita gara di qualifica, denominata Motul Pole Award 100. Una corsa di 1 ora e 40 minuti disputatasi il 24 gennaio.
    Inevitabilmente, i pareri divergono: chi a favore della Sprint Race, chi contrario. Punti di vista entrambi legittimi.
    Una eventuale Sprint Race di qualificazione snaturerebbe davvero la sostanza della F1?
    Se da un lato verrebbero meno le classiche qualifiche del sabato, dall’altro è pur vero che verrebbe finalmente mandato in soffitta un format di qualifiche non certo accattivante, quale quello suddiviso in Q1, Q2 e Q3.
    Un format poco intrigante, tanto per il pubblico televisivo quanto per gli spettatori in autodromo. Un format, peraltro, non esente da storture e contraddizioni: può capitare, infatti, che un pilota segni tempi più veloci in Q1 o in Q2 rispetto al crono definitivo in Q3, crono i quali, ai fini della griglia di partenza, non hanno alcun valore.
    Del resto, il format delle qualifiche è un elemento sovente modificato a partire dai primi Anni 2000. E non solo in F1. Modifiche, invero, spesso peggiorative. Se tradizione deve essere, tanto vale tornare all’ora di qualifiche, senza ricorrere alle eliminazioni.
    In quest’ottica, la Sprint Race costituisce, senza dubbio, una valida alternativa a poco meritocratiche griglie invertite (fallimentari ovunque attuate) o eliminazioni in salsa Grande Fratello.
    Con la eventuale introduzione della Sprint Race, la Formula 1 continua la propria personale caccia allo show, vero o presunto. La Sprint Race, ribadiamo, rappresenta un esperimento percorribile.
    A maggior ragione in presenza di una Sprint Race, è bene porre rimedio a due evidenti storture della moderna F1: la assenza delle T-Car ed il regime di “parco chiuso”.
    Inoltre, la Sprint Race potrebbe essere affiancata — nel corso della medesima stagione — da ulteriori format di qualifica. Cosa proponiamo? Alternare, in base alle caratteristiche dei tracciati, Sprint Race, Superpole e qualifiche più tradizionali.
    Facciamo alcuni esempi. A Monaco, sarebbe ottimale una Superpole: uno o due giri a pilota, come peraltro già felicemente applicato in passato in Superbike e in F1 (2003-2005) e come, ancora oggi, possiamo apprezzare in IndyCar. A Monza, invece, una Sprint Race (priva di pit-stop obbligatori…) potrebbe risultare assai più coinvolgente di una sessione di qualifica tradizionale.
    Insomma, la Sprint Race non va osteggiata né scartata a priori. Anzi, essa può rappresentare, finalmente, una efficace novità in una F1 sinora intenta a bramare “spettacolo” attraverso modi e maniere alquanto opinabili.
    Non è e non sarà la Sprint Race a snaturare la F1.
    La Formula 1 è ed è già stata profondamente snaturata mediante l’introduzione di regolamenti tecnici “monomarca oriented”, di vetture i cui progettisti sono sempre più i legislatori FIA e sempre meno i tecnici dei team, di pit-stop obbligatori che non aggiungono nulla alla imprevedibilità dei GP e di molteplici altri elementi tecnici e sportivi intesi a trasformare la F1 in una categoria in cui tutto è già definito e regolamentato nel più intimo cavillo.
    Un trend negativo che, invero, affonda le radici anni or sono.
    Ciò che realmente va osteggiato e criticato, dunque, non è la Sprint Race ma il modo in cui viene proposta la Formula 1. Non è la Sprint Race il “male”, bensì il Regolamento Tecnico FIA.
    L’elemento che, al contrario, non necessita di “avventurose” modifiche è la lunghezza dei Gran Premi veri e propri. Ottimale la distanza (chilometro più, chilometro meno) dei 300 km. Eppure, inserire alcuni GP più lunghi (400 km, ad esempio) potrebbe arricchire l’offerta. La fantasia corre e, oltre ai classici tracciati permanenti e cittadini, si potrebbe pensare di introdurre anche in F1 circuiti “ovali”, così da contemplare tutte le tipologie di tracciati.
    Sprint Race sì, Sprint Race no. Il dibattito è aperto, la nostra proposta sul tavolo.
    SONDAGGIO: Sprint Race in Formula 1: sei favorevole o contrario?

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    Sprint Race in Formula 1: sei favorevole o contrario?
    — Andrea | CircusF1.com (@CircusFuno) February 8, 2021

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    La F1 verso una Sprint Race al sabato. Era davvero necessaria?

    Stefano Domenicali ha dichiarato nei giorni scorsi che la Formula 1 potrebbe testare un nuovo format con una Sprint Race al sabato già nel 2021. Il nuovo CEO di Liberty Media ha sul tavolo diversi argomenti da trattare nei prossimi anni, tra cui l’appeal della massima serie verso il pubblico televisivo.
    Tra le tante soluzioni paventate, c’è anche quello di una Sprint Race da disputarsi il sabato, e che stabilirebbe l’ordine di partenza del classico GP. “Quello a cui stiamo guardando, di sicuro, è quello che potrebbe essere l’approccio della cosiddetta gara sprint di sabato. E stiamo valutando se questo possa essere testato già quest’anno”, ha dichiarato Domenicali.
    Il sabato, problema della Formula 1 “show oriented”
    Negli ultimi 20 anni, il format delle qualifiche ha subito una serie di stravolgimenti non certo di poco conto. Fino al 2002, veniva disputata la buona vecchia sessione da un’ora, con tetto massimo di 12 giri per pilota. Quattro tentativi, gomme e motori da qualifica, e via a vita persa, chi ne ha di più fa la pole!
    Dall’anno successivo, con l’introduzione del parco chiuso, questo sistema non era più, ahimè, utilizzabile. Si optò quindi per pre-qualifiche e qualifiche, disputate entrambe all’americana. Un giro secco, con i piloti in pista uno alla volta per evitare problemi di traffico o bandiere gialle.
    Inoltre, i piloti dovevano imbarcare la quantità di benzina necessaria a coprire il primo stint di gara; erano infatti ancora permessi i rifornimenti. Un sistema mortificante, che toglieva molto del pathos alle sessioni, e che infatti durò per sole tre stagioni.
    Dal 2006, infatti, si passò al formato attuale, articolato in Q1, Q2 e Q3. Erano diversi i regolamenti su gomme, motori e carico di benzina, ma il concetto è rimasto identico, con l’eliminazione dei più lenti alla fine di ogni stint. Nel 2016, il sistema del knock-out ogni 90 secondi durò fortunatamente solo due gare per poi essere abolito, senza rimpianti da parte di nessuno.
    Lo spettacolo del giro veloce
    Domenicali ha anche dichiarato di cercare cambiamenti che non cambino l’approccio originale alle corse. Ma l’idea di una Sprint Race al sabato cambierebbe le carte in tavola, e non di poco.
    Il problema fondamentale sarebbe quello di togliere agli appassionati uno degli ultimi spettacoli puri rimasti in questa F.1: il giro veloce, quello che può regalare la pole position al pilota capace di mettere insieme tutti i fattori, non solo la velocità.
    Inutile negarlo, su alcune piste lo spettacolo vero si tiene al sabato durante le qualifiche, a fronte di gare spesso poco movimentate per usare un eufemismo. L’esempio principe è ovviamente Monaco, con le vetture a sfiorare i muretti, ma tante altre piste potrebbero essere menzionate, a partire da Melbourne, Montreal e, perché no, Baku.
    Anche Monza, con i suoi continui giochi di scia, regala spesso molte più emozioni il sabato della domenica. Gli on board delle pole nelle ultime stagioni mostrano veramente le differenze tra i vari piloti e le loro vetture; mostrano chi ha il coraggio di osare in determinati punti, a differenza di chi invece stacca qualche metro prima, o mette le ruote qualche centimetro meno vicino al guard rail. Tutti dettagli che fanno la differenza, quando il giudice, quanto mai imparziale, si chiama cronometro.
    L’introduzione della Sprint Race sarebbe, purtroppo, l’ennesimo passo verso una concezione di spettacolo che poco ha a che vedere con le corse propriamente dette. La stessa idea che ha portato negli ultimi anni a DRS, gomme di ogni mescola e colore, power unit calmierate e regolamenti che spesso sono comprensibili a un pugno di persone, e non certo agli spettatori.
    Inoltre, un altro fattore è sicuramente il contenimento dei costi. Da alcuni anni, la F.1 si è messa in testa di dover contenere il più possibile le spese dei team e dell’organizzazione. Una gara al posto di una sessione di qualifiche davvero sarebbe rivolto in questa direzione?
    Vedremo cosa decideranno Liberty Media e FIA. Certamente, una Sprint Race sarebbe un cambiamento epocale, che stravolgerebbe il sabato, ultima possibilità di vedere i piloti liberi di spingere al massimo e mostrare tutte le proprie capacità. LEGGI TUTTO

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    F1 2021, Red Bull RB16-B: Più potenza dal Power Unit Honda e nuovo retrotreno

    La Red Bull del 2021, l’ultima che sarà provvista di Power Unit Honda, verrà denominata RB16-B, lasciando già intuire come il family feeling dalla vettura 2020 sarà evidente.

    Per la stagione 2021, la monoposto progettata da Adrian Newey si ripresenterà nuovamente come prima antagonista di Mercedes, facendosi carico di fornire finalmente a Max Verstappen una monoposto in grado di lottare alla pari con il duo Mercedes Hamilton – Bottas. Per via dei congelamenti la Red Bull del 2021 sarà una chiara evoluzione della RB16, che già nel corso di fine 2020 aveva mostrato ampi segnali di crescita, soprattutto da fine estate in avanti. Tuttavia, il bottino racimolato è di sole due vittorie, entrambe ottenute dall’olandese Verstappen. Il 2021 tuttavia non sarà un semplice anno di transizione per la scuderia di Milton Keynes, che punta a lottare ad armi pari con Mercedes sin dalla prima tappa in Bahrain.
    IL POWER UNIT HONDA 2021 DOVRA’ GARANTIRE IL SALTO DI QUALITA’
    La notizia giunta lo scorso anno in merito all’abbandono di Honda dalla F1 ha scosso l’ambiente Red Bull, che aveva sposato il progetto della casa giapponese che intendeva tornare al vertice della F1 dopo gli anni bui con Mclaren.Nonostante l’annuncio del ritiro del motorista nipponico, il 2021 non sarà un anno di comparsa per Honda, che intende fornire a Red Bull e Alpha Tauri un Power Unit all’altezza di quello Mercedes. A riguardo, Honda pare stia lavorando in sinergia con i tecnici di Milton Keynes, per fornire un Power Unit 2021 che abbia componenti inizialmente destinate al 2022.Un forcing netto allo sviluppo, in modo da lasciare a Red Bull un Power Unit competitivo anche fra due stagioni. Difatti, nonostante l’addio di Honda, Red Bull potrebbe ancora usufruire del Power Unit “made in japan” dopo il 2021, ribattezzandolo con un main sponsor (come era nel caso di TAG Heuer ai tempi della partnership con Renault).Lo sviluppo del nuovo motore Honda 2021 riguarda principalmente la parte endotermica, area in cui la ricerca dei cavalli è fondamentale. Una migliore efficienza, ricercata nella combustione del carburante, dovrebbe essere il principale intervento nella ricerca della potenza. Anche la parte ibrida dovrebbe essere rivista, la quale non pochi problemi di affidabilità ha dato alla Red Bull lo scorso anno.
    NUOVA SCATOLA DEL CAMBIO (DUE GETTONI) E LAVORO AERODINAMICO AL POSTERIORE

    Adrian Newey, che nel corso della sua militanza da ingegnere aerodinamico in F1 ha sempre stupito e innovato, per il 2021 avrà un po’ meno libertà per via dei vari congelamenti delle componenti omologate. Per la RB16-B il lavoro aerodinamico riguarderà principalmente la zona posteriore, vero problema della vettura 2020. La RB16 infatti era soggetta, soprattutto a inizio stagione, a problemi di stabilità e perdita improvvisa di carico al posteriore.
    Il lavoro al posteriore della scuderia anglo-austriaca è già avvenuto la scorsa stagione, con l’omologazione di una nuova sospensione posteriore a settembre. La nuova sospensione posteriore, che sarà presente anche sulla RB16-B, ha visto una modifica al bracket per innalzare i bracci del triangolo superiore. Questa modifica aveva lo scopo di aumentare la distanza fra i due triangoli (inferiore e superiore) in modo da avere un canale per il passaggio del flusso d’aria maggiore e avere una minore resistenza. Oltretutto il bracket è stato anche modificato, inserendo un soffiaggio in stile Mercedes. Tuttavia, quest’ultima modifica non andava contro le direttive del regolamento in quanto il soffiaggio ha uno scopo meramente aerodinamico, e non di raffreddamento per i dischi freno (come nel caso Mercedes).
    Se il primo step in ottica 2021 era stato la modifica della sospensione posteriore, il lavoro aerodinamico al retrotreno dovrebbe passare anche dall’omologazione di una nuova scatola del cambio, che permetterà di modificare le masse per fini aerodinamici.Per la modifica alla scatola del cambio verranno dunque spesi i due gettoni concessi dalla federazione, utili per andare a modificare le parti HC (homologated components) presenti sulle vetture del biennio 20’-21’. Tutte le altre componenti HC saranno dunque direttamente ereditate dalla vettura 2020, e non potranno essere cambiate.
    Il lavoro al retrotreno della Red Bull è stato effettuato anche nelle parti aerodinamiche, soprattutto dopo il GP di Turchia: Adrian Newey e colleghi sono tornati indietro a soluzioni viste nel 2019 sulla vettura dei bibitari, facendo “dietro front” a una diversa configurazione di scarichi wastegate (che nel 2021 non saranno obbligatori) e nei piloni di sostegno dell’ala posteriore.A Istanbul gli scarichi wastegate sono stati spostati al di sotto del braccio della sospensione, non andando più a ricercare il soffiaggio degli stessi più in alto, all’interno del campo di depressione dell’ala posteriore. In Bahrain invece sono stati modificati i sostegni dell’ala posteriore, e si è tornati a una soluzione a singolo pilone, come sulla RB15. I problemi di instabilità al retrotreno hanno probabilmente indotto i tecnici di Milton Keynes a passare al singolo pilone, per ridurre la resistenza e le turbolenze. Questa soluzione con tutta probabilità verrà mantenuta sulla vettura 2021.
    Red Bull per il 2021 dovrà far fronte anche ai nuovi regolamenti aerodinamici, che limiteranno l’impatto di fondo e diffusore sulla downforce del retrotreno. La scuderia di Christian Horner è una di quelle squadre che, nel corso del 2020, ha effettuato prove aerodinamiche in ottica 2021, portando in pista più volte una pre – configurazione di fondo tagliato, come prevede il nuovo regolamento. La raccolta dati in pista, oltre a quella del CFD, ha lo scopo di quantificare la perdita di downforce dovuta alle nuove limitazioni aerodinamiche. Ad Abu Dhabi, la Red Bull ha sfruttato parte delle libere del venerdì per testare un’ulteriore pre-versione di fondo piatto 2021: nella versione testata a Yas Marina, oltre al taglio di una porzione diagonale, è stata aggiunta una bandella verticale vicino la ruota posteriore per ridurre le turbolenze che investiranno lo pneumatico posteriore. Questo potrebbe dare già indicazioni importanti su come le varie squadre stanno interpretando il regolamento tecnico 2021.
    ANTERIORE EREDITATO DALLA RB16 DEL 2020
    muso stretto e con il cape in stile Mercedes per la gestione del flusso d’aria che passa nella zona neutra dell’ala anteriore. Il muso, del quale è stata omologata la struttura di impatto che si trova al suo interno, verrà ereditato sulla RB16-B, assieme al telaio. Lo scorso anno Red Bull aveva alternato due versioni di musetto, cambiando la disposizione dei piloni di sostegno dell’ala in una configurazione più stretta e una più larga. Sarà interessante vedere qualche versione verrà implementata sulla monoposto del 2021.Una certezza dovrebbe riguardare la sospensione anteriore, la quale dovrebbe essere con triangolo inferiore ad ancoraggio sdoppiato (multilink), presente sulla vettura 2020. Questa soluzione, nata già nel 2019, ma presente sul triangolo superiore, ha lo scopo di ricercare cinematismi utili a far lavorare le gomme nella giusta finestra di utilizzo. Ricordiamo che nel 2021 le gomme Pirelli saranno più rigide, per essere più resistenti agli stress indotti dall’elevato carico aerodinamico delle auto della stagione avvenire. LEGGI TUTTO

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    F1, Domenicali: Cambieremo il format delle gare ma niente inversione di griglia!

    Lo aveva già anticipato lo scorso 22 gennaio e lo ha ribadito ancora ieri. Stefano Domenicali ha ammesso che la F1 è pronta a cambiare il format delle gare, anche se ha escluso l’inversione della griglia.

    Il nuovo presidente e amministratore delegato della Formula 1, Stefano Domenicali, ha tolto dal tavolo l’idea della griglia di partenza invertita ma – secondo quanto riportato anche da F1.com – ha ammesso che la Formula 1 è pronta a sperimentare la gara sprint il sabato e che allo studio c’è un nuovo format per il weekend di F1.
    L’idea di aggiungere nuovi format di gara ai fine settimana del Gran Premio è stato un argomento caldo negli ultimi anni, con anche opzione “griglia inversa” che avrebbe potuto sostituire le qualifiche in alcuni eventi, per decidere la griglia del Gran Premio della domenica.
    Tuttavia, Domenicali ha recentemente affermato che, mentre non è più perseguibile il format a griglia invertita, è invece desideroso di provare le gare sprint il sabato e che questo potrebbe già accadere durante la stagione 2021.
    “La griglia inversa è tramontata, questo è qualcosa che posso dire”, ha detto Domenicali ai giornalisti questa settimana. “Penso che sia importante pensare forse a nuove idee per essere più attraenti o interessanti, anche se non dobbiamo perdere l’approccio tradizionale delle corse”.
    Ricordando poi gli anni in cui si sono introdotti discutibili cambiamenti, Domenicali ha detto: “Penso che quello che abbiamo imparato nel periodo in cui cambiavamo le qualifiche ogni due giorni è stato qualcosa che ci ha bruciato le dita. Quindi dobbiamo evitarlo. Ora penso che la formula sia abbastanza stabile”.
    E poi ha rivelato: “Quello a cui stiamo guardando, di sicuro, è quello che potrebbe essere l’approccio della cosiddetta gara sprint di sabato. E stiamo pensando se questo possa essere testato già quest’anno. Ci sono discussioni in corso con le squadre. E penso che forse questa potrebbe essere l’unica cosa interessante”.
    Domenicali ha anche affrontato altri temi: dai rookie al calendario 2021.
    DOMENICALI SUI ROOKIE IN F1
    Parlando dei giovani che approcciamo alla F1 per la prima volta, Domenicali ha detto che è desideroso di trovare un modo per dare ai rookie più tempo per provare le macchine di F1, soprattutto alla luce delle strette restrizioni attuali sui test in pista.
    “Abbiamo bisogno di dare attenzione ancora una volta ai rookie, i veri rookie”, ha detto Domenicali, lanciando anche una frecciatina a Fernando Alonso! “Oggi, con il fatto che abbiamo meno test, abbiamo bisogno di creare delle possibilità per loro non solo nelle prove libere, come già è scritto nel regolamento”.
    Il nuovo CEO della F1 si spinge anche oltre, dicendo: “Possiamo creare buoni eventi e concentrare l’attenzione sui rookie. Abbiamo un ottimo numero di giovani piloti che sono già in Formula 1, ma non possiamo fermare questo flusso in corso”.
    DOMENICALI SUL CALENDARIO F1 2021
    Domenicali ha anche rivelato che i colloqui sono in corso circa la posizione della terza gara della stagione, che non è ancora stata annunciata. Il Portogallo è stato citato come possibile destinazione, ma il nuovo CEO del Circus ha detto che se questo non funziona, ci potrebbero essere due gare in Bahrain, come l’anno scorso.
    “Appena possibile, saremo in grado di annunciare qualcosa, e sarà nei prossimi giorni, non nei prossimi due mesi”, ha detto Domenicali. “Ho degli incontri personali durante questo fine settimana per capire qual è lo stato della situazione, e uno dei possibili piani B potrebbe essere una doppia gara in Bahrain. Ma questo è un piano e nulla è confermato. Ci stiamo concentrando per cercare di mantenere il calendario così com’è”. LEGGI TUTTO

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    F1, Domenicali: Faremo due gare in Bahrain, se dovesse saltare il Portogallo

    Stefano Domenicali ha anticipato in un incontro con i giornalisti che la terza gara in calendario potrebbe disputarsi in Bahrain e non in Portogallo.

    Domenicali ha rivelato che sono in corso dei colloqui per la terza gara della stagione F1 2021 che non è ancora stata annunciata. Il Portogallo era stato citato come possibile destinazione, ma il nuovo CEO del Circus ha detto che se questo non dovesse funzionare, ci potrebbero essere due gare in Bahrain, come l’anno scorso.
    “Appena possibile, saremo in grado di annunciare qualcosa, e sarà nei prossimi giorni, non nei prossimi due mesi”, ha detto Domenicali. “Ho degli incontri personali durante questo fine settimana per capire qual è lo stato della situazione, e uno dei possibili piani B potrebbe essere una doppia gara in Bahrain. Ma questo è un piano e nulla è confermato. Ci stiamo concentrando per cercare di mantenere il calendario così com’è”.
    Qualora di dovessero disputare due gare in Bahrain, il Gran Premio dell’Emilia Romagna a Imola diventerebbe la terza gara in calendario. Non ci sono invece indicazioni diverse sulla data che, per ora, resta confermata per il 18 aprile.

    Data GRAN PREMIO FP1 FP2 FP3 QUALI GARA TV*
    28 Marzo Gp Bahrain, Sakhir 12:30 16:00 13:00 16:00 16:00 Sky
    18:00 18:00 TV8
    18 Aprile Gp Emilia Romagna, Imola 11:30 15:00 12:00 15:00 15:00 Sky
    18:00 18:00 TV8
    02 Maggio Gp Portogallo, Portimao (TBC) 11:30 15:00 12:00 15:00 15:00 Sky
    18:00 18:00 TV8
    09 Maggio Gp Spagna, Barcellona 11:30 15:00 12:00 15:00 15:00 Sky
    18:00 18:00 TV8

    CALENDARIO COMPLETO F1 2021 LEGGI TUTTO